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[Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West


Pedro Galindez
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Voto alla storia  

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Appena finito di leggere... mai un maxi mi ha lasciato così perplesso... Ci sono alcune scene indubbiamente molto carine:ad esempio vedere Tex che protegge il bambino stringendolo a sè durante il tornado è stato molto bello... Ce ne sono altre di belle scene... ma il problema è che questa non è una storia con un soggetto e una trama svolta in maniera consequenziale, come dovrebbe essere ogni storia(o almeno ogni storia di Tex); questo maxi sembra un accozzaglia di situazioni messe l' a riempire le 300 e passa pagine, con scene anche carine ma del tutto inutili ai fini della trama... che per l'appunto non c'è... Dopo aver letto tutto il maxi, che fino più o meno a pagina 50 mi stava piacendo, ho l'impressione che Segura sia arrivato alla frutta(almeno per quanto riguarda Tex);nel senso che è uno sceneggiatore che su Tex non sè più cosa scrivere, se mai l'ha saputo, e che condisce questi piatti insipidi col sale grosso di una violenza fin troppo esagerata, appunto per dar sapore ad una trama inconsistente... Inoltre molte scene sono raccontate malissimo;si arriva ad un dato avvenimento da un momento all'altro, quasi con la voglia di sbrigarsi, senza preparare l'avvenimento:emblematico di ciò è la scena finale... che diavolo, finalmente Tex è riuscito ad acchiappare i suoi nemici, e il tutto finisce in 4 pagine... percui se la mancanza di una vera trama era una cosa voluta e calcolata da Segura,? un calcolo che gli è riuscito malissimo, appunto perchè molti dei vari capitoli, che dovrebbero essere l'ossatura della storia, e che quindi dovevano necessariamente essere tutti ben congegnati, sono invece incastrati e svolti come peggio non si potrebbe... A me questa, in certi tratti,? sembrata più una parodia di Tex che una sua storia vera e propria;l'albo nel suo insieme è così sconclusionato da mettere in ombra le buone scene che pure ci sono e i personaggi carini che la animano, come ad esempio Cane Custer.. E vogliamo parlare di quella scena stupidissima del treno, quando Tex si scontra con Roy Frazier?... forse Segura ha confuso Cico con Tex... Per rispondere a Antony.... già il Segura precedente(addirittura molto migliore di questo)non lo avrei mai voluto sul mensile, figuriamoci ora, dopo che ho letto queste 320 pagine...

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  • 2 settimane dopo...

Su questo link potete leggere la recensione di Ubc del maxi in questione. Il commento e' abbastanza positivo e si cerca in qualche modo di non approfondire molto certe situazioni assurde che Segura fa vivere a Tex, ma anzi, giustificandole, affermando che e' l'unico autore a non avere obblighi nel seguire certi canoni perche' e' straniero.

Ma che significa? grrr

Gli autori italiani che scrivono Tex devono seguire certi canoni, mentre quelli stranieri possono scrivere in maniera piu' personale... Mah...

Inutile dire che non condivido quasi niente di quel commento, tranne quando afferma che il tratto di Ortiz ormai e' diventato troppo affrettato e non piu' quello di un tempo, anche se io ci sarei andato giu' piu' pesante.

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Ancora una volta non posso proprio trovarmi d'accordo con ubc. Possibile che proprio loro, che fanno la cernita agli albi, cercando l'errore o l'incongruenza con la lente di ingrandimento, non abbiano trovato un solo piccolo difetto in questo maxi?Per me questa recensione è la conferma che, per quanto riguarda Tex, ubc è quantomeno inattendibile.

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Guest Wasted Years

Io credo che il recensore intendesse prendere atto di un dato di fatto, cioè che per Segura è difficile comprendere e seguire alcuni "schemi" texiani proprio in quanto straniero, quindi realizza delle storie atipiche ed in quanto tali fresche ed interessanti. Infatto è confinato sui MAXI Tex, e non credo sia un caso. Non credo viceversa volesse dire che a Segura è concesso quello che ad altri non è concesso, non ho trovato nessuna frase che intendesse questo nella recensione.

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  • 3 mesi dopo...

Segura mi era piaciuto tantissimo ne ?Il cacciatore di fossili, tanto ne ?L'oro del Sud', per niente ne ?I due volti della vendetta?, tanto ne ?Il treno blindato?. E ora?Prima lettura: orribile. Seconda lettura: non malaccio. Terza lettura: bello. Perchè tanta differenza?Nella prima e in parte nella seconda ero rimasto rigido nel pretendere una ?storia? con i consueti canoni narrativi, dove dalla situazione di partenza si genera l'obiettivo finale, la cattura dei banditi, e lo svolgimento sta nel conseguimento di quest?ultimo. Invece questa è proprio una storia sui generis, dove conta il viaggio, non la meta, che è del tutto trascurabile. E allora è giusto lasciarsi andare e cavalcare con Tex attraverso una serie infinita di topoi western a ritmo forsennato e cercare di godersela. Forse è l'unico modo di leggere questo Tex sperimentale realizzato con grande libertà espressiva. Se ci si fa prendere nel modo giusto si finisce per non notare eccessivamente diversi piccoli episodi discutibili, tipo Tex aiutato a venir fuori in situazioni di difficolt? per due volte all'inizio, Carson utilizzato quasi esclusivamente in versione comica (molto efficace per la verità) fino a toglierlo di mezzo, situazioni al limite dell'assurdo, vedi Tex e il bandito sotto il treno e il cane segugio sopraffino, e ce ne potrebbero essere altri. Però la galoppata è così incalzante che questi difetti non si notano poi molto, e fra scene e mini episodi non sempre ben riusciti e a tratti forzati la lettura è molto piacevole. Non conta tanto il COSA viene proposto, ma il COME, per esempio, nelle mille difficolt? di un Tex tutto grinta e azione che riesce sempre ad uscirne non umiliato ma potenziato, non svilito ma amplificato. Insomma, se si riesce a guardarlo dalla prospettiva giusta, bello. Fino alle ultime 50 pagine, perchè qui cominciano i disastri. L'episodio della scoperta del finto oro è la chiave di volta. Di personaggi strani e singolari, a tratti delle vere e proprie macchiette, ce ne sono tanti, ma la trasformazione in un battibaleno dei pacifici contadini in avidi cercatori d'oro è molto, troppo forzata. Leggo che sarebbe una citazione più o meno letteraria: non m?interessa, ci sta come il cavolo a merenda, alla luce soprattutto di quanto accade subito dopo, e bisogna parlare chiaro. Le trovo le 5 pagine più VERGOGNOSE mai apparse su Tex, dove questi straccioni diventati novelli supermen grazie alla vista dell'oro, massacrano letteralmente il nostro fino a ridurlo in fin di vita. Bisogna ripeterlo, non è il COSA, ma il COME che conta. Non mi offendo perchè il ?mio? eroe viene pestato a sangue e chiamo la mamma in soccorso, è il modo assolutamente umiliante in cui questo avviene. Si voleva ridurre Tex in fin di vita per esaltarlo nelle sequenze successive? E allora perchè non farlo colpire subito alle spalle con sedie, pistole, fucili, badili, zappe, e si vuole anche con kalashnikov, cric e armature meccaniche, e dopo, dopo, solamente dopo, una volta a terra svenuto, massacrarlo di botte a calci e pugni? Ma che sè? fumato l'autore? Gli straccioni imparano a boxare all'improvviso, tirano castagne così forti da stordire un uomo più granitico del marmo, che 5 pezzenti se li mangia tranquillamente a colazione? Siamo ai vertici dell'umiliazione, neanche in Moctezuma si era arrivati a tanto in modo così gratuito. Un pestaggio a Tex ci può stare benissimo, ma non in questo modo. Cosa si è fumato la Bonelli, un cannone gigante? Che tocchi a me invocare la censura è veramente il colmo, ma qui l'avrei fatto, per lo meno avrei cambiato la scena, avrei pubblicato l'albo dopo di che avrei dato il benservito al signor Segura. Ho sentito parlare di partiti anti-Nizzi, bene, grazie a questa scena rivelo di essere apertamente anti-Segura, la cui libertà espressiva può andare tranquillamente a farsi friggere, per quanto mi riguarda. Nessuna pietà per nessuno di fronte a certi episodi. Su questo non ho cambiato idea nelle tre letture fatte, anzi, ogni volta la reazione è ancora più di disgusto, forse mi passer? fra qualche anno. Tex ?stuprato? dai mammalucchi non l'avevo mai visto, penso che questo volume lo ricorder? solo per questo. Almeno si ha la decenza di non fargli vincere da superman il duello con l'indiano, il salvataggio della vecchia, visto come sono andate le cose, è quasi un toccasana. E alla fine, in un finale che più affrettato non si può, vediamo Tex fare il fenomeno con un tocco di spettacolarit? inutile schizzando dall'acqua come un siluro. Poco prima aveva esclamato, fra il ridicolo e il profetico: ?Se entro provocher? una strage prima di poterli abbattere?. devo coglierli di sorpresa?. Come se la sorpresa non ci fosse già, i banditi non lo vedono, due colpi e via, altro che strage. Questo è il classico caso in cui una battuta, un piccolo strafalcione, un incidente di percorso, non si noterebbe se presa in un contesto accattivante, vedi prime 270 pagine, e che invece si nota clamorosamente dopo il penoso infortunio, la nefandezza vergognosa del pestaggio. I disegni danno l'atmosfera di uno spaghetti western con Terence Hill, cenciosa e lurida, non so se sia un pregio. I personaggi mi sembrano rappresentati spesso in modo molto caricaturale, ripresi a più pari da altre opere del disegnatore. In conclusione, come valutare questo maxi? Bello, da 7,5 fino alla parte finale che si meriterebbe invece un 2 pieno. Una valutazione equilibrata? Fra qualche anno. Forse.

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Concordo con quanto hai scritto,Jack, solo che io nei confronti di questo maxi sono molto più severo:penso che sia molto facile arrivare alle 300 e passa pagine con una accozzaglia di situazione slegate l'una dall'altra. Ma come dicevi l'importante è il modo in cui si racconta:ed è soprattutto in questo che si palesa il fallimento di questo maxi. Personalmente ho trovato molto più inaccettabile l'assurda scena-farsa con Texe il bandito sotto il treno che quella in cui Tex viene pestato. E sinceramente ho trovato ancora più assurda la recensione di ubc, che di tutti questi difetti, che anche noi comuni mortali abbiamo notato, loro(proprio loro!) non ne hanno visto neanche uno.

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Concordo con quanto hai scritto,Jack, solo che io nei confronti di questo maxi sono molto più severo:penso che sia molto facile arrivare alle 300 e passa pagine con una accozzaglia di situazione slegate l'una dall'altra.

A me il Maxi è piaciuto molto, e sinceramente non trovo che tutte le varie situazioni che Tex si trova ad affrontare siano slegate l'una dall'altra. Anzi, le trovo molto ben legate, e questo susseguirsi di tipici luoghi comuni western è quello che tiene viva l'attenzione del lettore, o perlomeno la mia!E anche la scena finale in cui Tex viene aggredito a causa dell'oro non la trovo per niente vergognosa: penso che sia tremendamente verosimile, con delle persone che apparentemente erano brava gente trasformarsi in avidi accecati dal miraggio dell'oro e pronti a tutto per ottenerlo. Anche l'episodio di Tex e del bandito sotto il treno non l'ho trovata assurda: in fondo perchè non sarebbe potuta accadere? Perchè poco realistica? In questo caso Tex potrebbe affrontare i suoi nemici soltanto in duelli faccia a faccia! :indianovestito:
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Quoto integralmente AtTheRocks, a me il Maxi, per quanto atipico e anche tenendo conto dell'affronto dei poveracci che pestano Tex, è piaciuto molto. Un Tex che per una volta ha la sorte e il tempo atmosferico contro (invece dei soliti colpi di sedere), e che da tali contrasti esce ingigantito e magnificato. Poi, certo, gli scivoloni ci sono, ma trovo che questa grandissima enciclopedia western abbia anche il non disprezzabile pregio di presentare una galleria di personaggi che, seppur appena sbozzati, risultanto vivi e vividi, piacevolmente normali e autentici, come la vedova con figlio a carico. Ogni personaggio, anche se appare poco, è molto ben caratterizzato, e pare proprio fatto, come diceva Feuerbach, "di carne e sangue". Aggiungiamoci pure la polvere e la sporcizia, che Ortiz, pur non piacendomi, rende egregiamente. Un'altra storia che avrei voluto scrivere io. Non molto texiana, ma secondo me i Maxi esistono proprio per il gusto della sperimentazione e dell'azzardo. Fino a qui, secondo il mio parere, con risultati felici!

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Concordo con quanto hai scritto,Jack, solo che io nei confronti di questo maxi sono molto più severo:penso che sia molto facile arrivare alle 300 e passa pagine con una accozzaglia di situazione slegate l'una dall'altra. Ma come dicevi l'importante è il modo in cui si racconta:ed è soprattutto in questo che si palesa il fallimento di questo maxi. Personalmente ho trovato molto più inaccettabile l'assurda scena-farsa  con Texe il bandito sotto il treno che quella in cui Tex viene pestato. E sinceramente ho trovato ancora più assurda la recensione di ubc, che di tutti questi difetti, che anche noi comuni mortali abbiamo notato, loro(proprio loro!) non ne hanno visto neanche uno.

a caldo sul forum di N. Never avevo definito questo maxi una "storia sgangherata" senza n° capo n° coda, e in effetti è così, cercare la "storia" è votarsi al fallimento. Parlavo inoltre di "esercizio di stile" più che di albo texiano, e mi sembra sempre un esercizio di stile, anche se magari lo apprezzo per il carattere sperimentale. A me più della scena sotto il treno mi sono sembrate ridicole Cane Custer che invoca il sole e la pioggia cessa, e l'osservare per ore il cane come persi in attesa che questo mettesse in modo il radar da segugio. A queste ci sono passato su, ma il pestaggio penso non me lo scorder? mai. Per quanto riguarda UBC, io ammiro la competenza, nel senso che sanno scrivere bene e ci chiappano sicuramente di fumetti, sceneggiatura, disegni, mentre per me sono quasi arabo, ma alcuni giudizi, come tutti, sono più che discutibili. Anche per questo maxi, gli errorini, le bischerate le noti più o meno a seconda che la cornice generale e il contesto siano più o meno buoni, e si vede che per loro era buonissimo quasi tutto, talmente buono che certe cose non sono viste o non si vogliono vedere. Devo dire però che anch'io certi episodi, vedi pestaggio, li noto e li evidenzio per quella che penso essere la loro gravit? anche in presenza di un contesto che mi soddisfa, e se proprio non mi va già me ne basta uno per stroncare tutta la storia. Sono fatto così.
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  • 5 mesi dopo...

A me questo maxi mi è piaciuto parecchio , piu di 300 pagine di azione pura , senza mai un attimo di pausa . Vero è , come molti di voi hanno già detto , ci sono delle scene quanto meno strane, in cui Tex magari ne esce un po acciaccato , pero secondo me ci stanno proprio perche Tex è si un eroe ma non un super eroe , a volte puo anche lui subire. Mi è piaciuto molto il personaggio di custer, simpatico e intelligente , ha capito perfettamente come è la situazione nell'west , cosi si sta adeguando. Bella anche la trasformazione degli uomini della carovana , prima buoni quando erano poveri, ma appena hanno avuto la possibilita (poi revalatosi falsa) di diventare ricchi , sono diventati spietati . L'unica cosa brutta è il fatto che nonostante cambiano gli sceneggiatori, sta sempre di piu prendendo piede la moda di far ferire Carson nelle prime pagine, io allora preferisco che non ci sia per niente. Segura ha me piace, sono contento che sia tornato dopo qualche anno e spero di rivederlo nel prossimo maxi. STORIA 8.5 DISEGNI 8

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  • 1 anno dopo...
Guest MISTERNOMG

Recuperato con immenso ritardo. Davvero bellissimo. Mi ha appassionato molto, non credevo di poter leggere un Maxi così bello dopo le continue delusioni dei numeri precedenti. Concordo completamente con la recensione di UBC Fumetti. Disegni a parte sarebbe un capolavoro. :)

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  • 3 mesi dopo...

A me il Maxi è piaciuto molto, e sinceramente non trovo che tutte le varie situazioni che Tex si trova ad affrontare siano slegate l'una dall'altra. Anzi, le trovo molto ben legate, e questo susseguirsi di tipici luoghi comuni western è quello che tiene viva l'attenzione del lettore, o perlomeno la mia!

Concordo! Anche a me in un primo momento le scene i sembravano senza collegamenti tra loro ma una lettura più attenta e un accurata ricerca dei dettagli mi ha fatto notare che non è affatto così. Le scene sono tutte e dico tutte legate molto bene tra loro. Nessun incontro viene fatto a caso e ogni persona trovata d' informazioni necessarie allo svolgimento della storia. A me questo Maxi è piaciuto e mi è parso di buon livello. Se devo muovere delle critiche dico che mi sarebbe piaciuto vedere anche Carson all'opera invece di essere tagliato subito fuori dalla storia. Forse le vicende si svolgono un p? troppo velocemente. Bella la crudezza di alcune scene come il massacro della diligenza, la morte del bandito sul treno, ecc. I disegni di Ortiz sono quello che sono ma comunque non mi dispiacciono affatto. Voto 8,5 alla tramaVoto 7,5 ai disegni
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  • 1 mese dopo...

Contrariamente ai detrattori di Segura, di cui mi mancheranno moltissimo le storie, ritengo lo sceneggiatore spagnolo uno dei migliori della scuderia texiana. Il suo Tex ?, come vorrebbe il canone, spigliato, brillante, ironico quando serve, grintoso, cattivo se vi è la necessit?, insomma presenta tutte le caratteristiche necessarie a far riconoscere al lettore il "proprio Tex". Trovo anche ben congegnata la trovata di costruire una vicenda che permetta a Tex di agire in solitaria: non credo sia, per forza, necessario ogni volta vedere all'opera tutti i pards o, anche, solamente la coppia Tex-Carson; diciamo che, visto che il Maxi è uno "speciale" annuale, ci può stare. Tra l'altro, anche se Carson (come in questa storia) appare solamente nella parte iniziale, è pienamente riconoscibile in ogni sua caratteristica. Ho apprezzato molto anche la volont? di velocizzare la storia con una sorta di trama suddivisa in diverse "tappe", ma tutte collegate tra loro decisamente bene; la presenza di molti personaggi, anche secondari ai fini dell'esito finale (vedere il simpatico vecchietto un po' tra le nuvole che d' slancio all'inizio della storia, oppure il gruppetto di gente desolatamente "annoiata" all'interno della città ormai in decadenza, con il gradevole e simpatico inserimento dell'elemento "follia" che colpisce il barista) conferisce sempre maggior interesse e scioltezza al susseguirsi degli eventi. Bene anche Ortiz che, nonostante la veneranda età, mantiene un standard realizzativo buono. Voto 8

  • +1 1
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  • 10 mesi dopo...

Dopo il Cacciatore di Fossili e L'Oro del Sud, ho deciso di rileggere l'intera opera di Segura su Tex, e sono passato a Lungo i sentieri del West.

E' un Maxi veramente strano. La prima volta che l'ho letto ho pensato, come molti di voi, che fosse veramente un'accozzaglia di situazioni semi-slegate tra loro messe l' solo per rimpolpare la storia. Paco, nell'utilizzare più o meno le stesse parole, dice che l'autore spagnolo, quanto meno su Tex, è alla frutta.

Jack65 dice invece che ad una prima lettura l'aveva trovato orribile, per poi parzialmente rivalutarlo in seguito

Jack65 Prima lettura: orribile. Seconda lettura: non malaccio. Terza lettura: bello. Perchè tanta differenza?
Nella prima e in parte nella seconda ero rimasto rigido nel pretendere una ?storia? con i consueti canoni narrativi, dove dalla situazione di partenza si genera l'obiettivo finale, la cattura dei banditi, e lo svolgimento sta nel conseguimento di quest?ultimo.
Invece questa è proprio una storia sui generis, dove conta il viaggio, non la meta, che è del tutto trascurabile. E allora è giusto lasciarsi andare e cavalcare con Tex attraverso una serie infinita di topoi western a ritmo forsennato e cercare di godersela.

Probabilmente è quello che è accaduto a me. Ad una seconda rilettura, infatti, probabilmente proprio perchè consapevole di non potermi aspettare una storia di Tex ma solo una storia perfettamente western con Tex, anch'io in definitiva sono riuscito a godermela e a cavalcare nel West, lungo i sentieri di questa avvincente enciclopedia di "topoi western".


Jack65 la trasformazione in un battibaleno dei pacifici contadini in avidi cercatori d'oro è molto, troppo forzata. Leggo che sarebbe una citazione più o meno letteraria: non m?interessa, ci sta come il cavolo a merenda, alla luce soprattutto di quanto accade subito dopo, e bisogna parlare chiaro.
Le trovo le 5 pagine più VERGOGNOSE mai apparse su Tex

Pur rivalutando la storia, riuscendo a darne un bel giudizio positivo, Jack65 non transige su questo episodio, che ritiene addirittura vergognoso. Alla prima lettura, anche a me aveva molto infastidito. Trovavo quella scena artificiale, scritta solo per allungare il brodo e per mettere nuovamente in difficolt? Tex. Ciò che mi dava fastidio non era il pestaggio quanto la trasformazione di questi pacifici contadini in belve assetate di sangue. Una trasformazione palesata a mio parere in maniera molto infelice (quasi da cartone animato) dallo stesso mutamento delle espressioni facciali dei contadini, prima bonarie, poi quasi sadiche.


AtTheRocks  E anche la scena finale in cui Tex viene aggredito a causa dell'oro non la trovo per niente vergognosa: penso che sia tremendamente verosimile, con delle persone che apparentemente erano brava gente trasformarsi in avidi accecati dal miraggio dell'oro e pronti a tutto per ottenerlo.

Non saprei dire perchè, ma nella mia rilettura odierna la scena non mi è sembrata più così infelice. Contestualizziamola un momento: si tratta di contadini reduci da un viaggio tremendo, passati prima per l'inferno procuratogli dalle false guide che li privano degli averi racimolati in una vita, e poi dal terrore dell'assalto degli indiani. Gente frustrata, priva di prospettive, in viaggio verso il Nebraska ma fondamentalmente verso l'ignoto. Cavalcando lungo i sentieri del West hanno visto anch'essi le piste disseminate di croci a ricordo di quanti ci avevano provato prima di loro e non ce l'avevano fatta. Loro stessi avevano perso, qualche giorno prima, un compagno di viaggio. A un certo punto, cosa accade? L'ORO. Il miraggio di una vita nuova. Non più lotta per la sopravvivenza, ma opulenza. Non più un ignoto inferno, ma la promessa del paradiso. L'oro acceca. "Non lascer? che quel Tex mi tormenti la coscienza. Ho fatto la cosa giusta", pensa il capo dei contadini. La coscienza gli rimorde, ma lui la tacita convinto di avere fatto la cosa giusta. La cosa giusta consistente nel risolvere una volta per tutte i nodi della propria vita, grazie all'oro. Si tratta solo di qualche giorno, Tex non capirebbe. La cosa giusta. Non è poi così orribile, questa scena, Jack65.


Ad una seconda rilettura, quindi, cosa mi resta di questa storia?

Don Fabio Esqueda Continui incroci, intrecci, personaggi che nascono e subito scompaiono ( ma lasciano sempre qualcosa, e questo è il grandissimo pregio della sceneggiatura di Segura), Utes, carovane di speranzosi ( vittime che diventano carnefici - la scena mi ha ricordato il vecchio che si vendica di Alex in 'Arancia Meccanica' di Kubrick), sceriffi, Apaches filosofi ( il personaggio di Cane Custer è veramente bellissimo, straordinario ), vecchie sagge: c'è tutto.

E' veramente un 'epopea, emozionante, con un Tex che è veramente protagonista, veramente Tex: non c'è un attimo di respiro, il che è strepitoso, in una storia di 324 pagine, senza le battute di Carson.

Come ormai avrete capito, Ortiz mi piace moltissimo: qu? è il disegnatore perfetto per la storia, con quel tratto adattissimo al West classico.

Quoto totalmente Don Fabio. I personaggi di Segura lasciano tutti qualcosa, sono veramente incisivi. Cane Custer è a mio parere un personaggio molto riuscito, ma qui vorrei citare il bandito che, moribondo, chiede una croce per sè "in onore di mia madre" e che lo seppelliscano senza "queste scarpe, che portano maledettamente sfortuna". E poi vorrei citare gli sparuti abitanti della città fantasma in cerca di un buon filone d'oro. Gente ormai resa folle dalla solitudine, dalla miseria, gente che in nome di un sogno folle si è trincerata in una situazione fuori da ogni contesto civile e che pure, nonostante tutto, riesce ad essere generosa con l'avventore di turno. "Curiosi gli abitanti di questa città fantasma. Tanto pazzi quanto generosi" pensa Tex. E autenticamente umani, aggiungo io.



Paco Ordonez solo che io nei confronti di questo maxi sono molto più severo:penso che sia molto facile arrivare alle 300 e passa pagine con una accozzaglia di situazione slegate l'una dall'altra. Ma come dicevi l'importante è il modo in cui si racconta:ed è soprattutto in questo che si palesa il fallimento di questo maxi.

Come si sarà capito, il mio giudizio su questa storia è assolutamente positivo. Alcune scene forse potevano essere evitate, la storia poteva essere un po' più corta. Ma quell'accozzaglia della mia prima lettura si è trasformata in una bellissima epopea, soprattutto per come è raccontata: è volutamente enciclopedica, volutamente inframmezzata da tante situazioni che fanno vivere e toccare con mano l'Ovest americano, e fanno capire cosa ha voluto dire, per tanti coloni americani ed europei, mettersi in viaggio lungo i sentieri del West.
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  • 1 mese dopo...

Non ho letto tutti le otto pagine di commenti ma solo l'ultima, ma mi sembra di capire che a buona parte questa storia non è piaciuta. Io vado controcorrente e mi accodo al giudizio di AtTheRocks. D'altronde la storia ricalca fedelmente il titolo. Segura e Ortiz lavoravano bene insieme, con il primo che serviva delle storie al secondo che sembravano fatte apposta per lo stile del disegnatore. A me il maxi è piaciuto, non lo metto fra i migliori di Segura ma risulta comunque un ottimo lavoro. Diciamo se non proprio da nove almeno un otto e mezzo lo merita.

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  • 9 mesi dopo...

La domanda che mi sono posto al termine della lettura di questo Maxi ?: "ma qual è la trama?"
Tex parte alla ricerca di Frazier, poi si ritrova all'inseguimento di Gallup e Warren che avevano ordito una rapina alla banca di una città che neanche conoscevano bene situata un paio di stati a sud. Arrivati a Prescott sono costretti ad improvvisare perchè scoprono che il denaro viene portato via dalla banca, ma poco importa, perchè dovevano improvvisare pure se fosse rimasto in banca.
Con le pive nel sacco se ne tornano in Colorado continuando ad improvvisare, e durante l'inseguimento a Tex succedono diverse disavventure... a me questa storia ha dato l'idea di un decupage di idee prese qua e l'.
Ho trovato i disegni eccellenti per la prima parte, poi sono scesi un po' di qualità, e dire che non sono un grande estimatore di Ortiz, o meglio, in alcune storie mi piace molto, per altre (come ad esempio Oltre il Fiume) trovo che sia più digeribile una zuppa di erba e fieno.

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Questa storia per me è stata una "enciclopedia del west", Tex attraversa veramente di tutto e di più, un alternarsi di montagne russe emotivamente. Segura con Ortiz sono magici, specialmene nei maxi perchè devono essere letti senza interruzioni, non si interrompe un' emozione: voto 9.

  • +1 1
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Per me sarebbe favoloso come al solito il binomio Segura e Ortiz, ma questa volta non ho apprezzato la decisione di mettere da parte Carson, devo dire che inizialmente mi ha veramente fatto arrabbiare, al di l' di tutto il resto. Potrebbe essere stata una storia da 10 se costruita con la coppia fissa Tex e Carson, peccato, la presenza di Tex solitario per così tante pagine a mio avviso fa un po annoiare;Orbene voto 7.

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  • 1 mese dopo...

E' un albo che non amo molto perchè c'è troppa carne al fuoco e la trama ne risente parecchio a mio avviso. Non amo i disegni di Ortiz ma se la storia meritava i disegni li mettevo in secondo piano comunque. Qaulche bella scena (dalle tempeste di sabbia a quelle di neve), ma nel complesso troppi personaggi e troppo dilatato "il tempo" e questo non mi piace. Diciamo che amo le storie più lineari e , magari, meno western classico. Non ho la competenza per giudicare il lettering ( posso solo dire che non mi piacciono troppo i vari "tex riprende il suo viaggio".... fatemelo vedere cribbio....) n° tantomeno la tecnica esecutiva (sono negato nel disegno, e quindi posso solo dire che mi piacciono disegni meno "sporchi" ) Poi nei western, parlo dei film, non mi piace il vedere troppo sangue.... anche "il duca" spara e ammazza... ma il sangue non si vede quasi mai.... questo è il mio west ed il mio Tex.....

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  • pecos changed the title to [Maxi Tex N. 13] Lungo I Sentieri Del West
  • 7 mesi dopo...

Non ricordo più il motivo per cui a suo tempo non ho acquistato "Lungo i sentieri del West", forse ne avevo sentito parlar male, comunque sia oggi ho posto rimedio all'errore. Un errore perché questo Maxi è a mio parere allo stesso livello dei primi due di Segura e Ortiz, cioè ottimo.

 

Certo, è piuttosto atipico, non molto texiano, ma essendo una storia fuori serie ci può stare, una libertà maggiore allo sceneggiatore si può perdonare. Qui non c’è il Tex di GLB, né quello di Nizzi e neppure di Nolitta, questo è il Tex di Segura e Ortiz, un eroe imperfetto, coperto di polvere, sporcizia e sangue, che deve affrontare infinite avversità, che combatte con gli uomini e con la natura, che può sbagliare ed essere sopraffatto, ma che alla fine, nonostante tutto, risulta sempre eroico.

L’episodio che alcuni hanno criticato (Tex preso a sediate da un gruppo di contadini) non è affatto umiliante, al contrario, Tex si fida di loro, li ha aiutati, e viene colpito alle spalle: è una scena grottesca per certi versi, ma allo stesso tempo tragica, triste, perché Tex prende botte e sediate in testa da coloro che prima erano brave persone e ora, accecati dall’oro, si sono trasformati in belve. Tex qui non è un fesso, è un eroe tradito, leale e generoso, che resiste e combatte fino all’ultimo.

La storia è una specie di epopea e Tex un personaggio quasi leggendario, che attraversa il West a cavallo, in una caccia all’uomo interminabile, e che durante il viaggio cerca di aiutare tutti coloro che incontra.

 

Come detto da molti, l’aspetto più apprezzabile - oltre al ritmo vorticoso delle vicende che si susseguono - è la grande quantità di personaggi secondari che popolano queste pagine, la loro varietà, la loro umanità, una vera e propria carrellata di uomini, donne e bambini del vecchio West.

Un western crepuscolare, crudo e violento, pessimista e senza nessuna idealizzazione. Quasi tutti i personaggi sono sostanzialmente dei falliti, in cerca di ricchezze che non trovano, in un west dove i grandi ideali sembrano svaniti e ciò che conta è l’interesse personale, o la pura sopravvivenza.

 

Tante comparse, alcune tipiche, altre insolite:

- il vecchietto iniziale che ora caccia lupi perché si sente in colpa per aver in passato fatto il cacciatore di indiani

- il barista che beve e si addormenta ubriaco, dicendo che “tutti in paese sono vigliacchi, come me”

- l’assassino che dopo aver ucciso si accorge che le vittime gli ricordano i suoi genitori

- i cittadini della città fantasma, impazziti per l’esaurimento della miniera dell’oro, ma generosi con i viandanti

- l’indiano che vuole diventare come i bianchi per il bene dei suoi figli, ma alla fine cambia idea

- la madre col figlio muto aggredita da indiani bambini, con Tex che li manda via a pedate (l’episodio più surreale di tutti)

- Tex che prende in braccio un bambino per salvarlo dal tornado (immagine di Tex mai vista prima, credo)

- le donne della carovana, coraggiose e leali verso Tex anche quando i loro mariti impazziscono

- Tex e un indiano che si mettono a fissare un cane per conquistarne la fiducia

- e poi tanti altri animali di contorno, puma, lupi, cavalli, bisonti, cani.

Comparse, più che personaggi, uomini e animali tutti presi nella lotta per la vita, mentre Tex cavalca e se li lascia alle spalle, senza più incontrarli.

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  • 1 anno dopo...

Recuperato e letto di recente. Un susseguirsi di azione in cui Tex viene veramente messo alla prova, assieme alla sua capacità di risolvere i problemi. Inoltre viene evidenziata la quotidianità della vita nel west, che tende a non essere mostrata nelle storie canoniche in cui si vedono spesso solo le azioni salienti come le sparatorie. Segura e Ortiz sono stati una ricchezza per il mondo del fumetto e li consiglierei a tutti, specie ai lettori che si avvicinano adesso a Tex, perché offrono storie veramente belle e slegate dalle complesse trame della serie regolare. 

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