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TWF - Tex Willer Forum

[589/590] La Rivolta Dei Cheyennes


Voto alla storia  

56 utenti hanno votato

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Messaggi consigliati/raccomandati

  • 3 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...

Innanzitutto un saluto a tutti. :)Tempo fa ero attivo sul vecchio forum e devo ammettere che ho provato il desiderio di riprendere a scrivere qui mentre leggevo la storia pubblicata negli albi 589/590. Mi aspettavo una sfilza di commenti caustici e stroncature, invece mi ritrovo a leggere delle opinioni tutto sommato positive. Non sarete mica stati rapiti e sostituiti dagli skull durante la mia assenza? haha Scherzi a parte, avevo smesso di leggere Tex durante il periodo tuttoNizzi di qualche tempo fa e ora che l'aria e' cambiata l'ho messo direttamente in abbonamento in fumetteria, quindi mi tocca comprare anche i numeri scritti da Nizzi. Purtroppo devo constatare che questa storia si colloca perfettamente nella tradizione tardo-nizziana: soggetto abusatissimo, cliche' a gogo (usati malissimo, peraltro), svolgimento prevedibilissimo, verbosita' e spiegazioni ripetute alla nausea (ho perso il conto delle volte in cui i vari personaggi hanno spiegato che Wes Turbin sta affamando gli indiani per far scoppiare una guerra, far intervenire l'esercito e farli sloggiare in modo da rivendere i terreni ai faccendieri della ferrovia blablabla... L'unica cosa che salvo di questi due albi sono i disegni di DelVecchio, autore che spero di vedere all'opera al piu' presto su una storia alla sua altezza.

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  • 9 mesi dopo...

io l'ho apprezzata questa storia.. anche se al primo albo avevo dato un 7, con "Tre lunghi giorni" il mio voto è salito a 8.. lo sappiamo tutti che è una storia fotocopia di tante altre, prevedibilissima e scontata.. ma ciò che mi ha sorpreso in positivo e le ha fatto acquistare più punti è stata l'abbondanza d'azione.. assedi e battaglie con i Cheyennes o con i cattivi di turno che vogliono speculare sono sparsi qua e l' e rendono la storia godibile e veloce.. c'è sempre una sparatoria o un inseguimento a cavallo dietro l'angolo.. ai disegni di Pasquale Del vecchio d' un 10 pieno.. sono tavole precise, pulite, nitide, ordinate e incisive.. adoro soprattutto le diverse panoramiche che riesce a dare attraverso angolazioni differenti nelle sparatorie e soprattutto negli inseguimenti a cavallo.. ti rendi davvero conto dell'avanzare degli indiani che mettono il fiato sul collo ai nostri pards..? magnifico! -ave_

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  • 10 mesi dopo...

Bella storia, breve nella sceneggiatura rispetto a tante altre trame, ma efficace ed avvincente. Anche l'inserimento, nel contesto di una nuova possibile guerra indiana, di molti personaggi fondamentali (nonostante l'effimera durata nel corso della storia, come i vari capi indiani) aumenta l'intensit? della narrazione. Grande anche Pasquale Del Vecchio, perfetto nella realizzazione di personaggi ed ambientazioni.

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  • 3 mesi dopo...

Storia dalla sceneggiatura abbastanza classica, fin troppo classica e probabilmente è da qui che partono tutti i mali di questa storiella piatta e prevedibilissima. La prima parte non era male ma la seconda si appiattisce in una sequenza di vignette e discorsi già visti centinaia di volte. Sono presenti i soliti cattivi da quattro soldi che non riescono a preparare un agguato senza farsi scorgere e che durante lo scontro a fuoco cadono come coriandoli, sembra di vedere alcune storie di GLB in cui decine di cattivi andavano all'attacco dei due pard senza alcun criterio e cadevano come mosche senza mai mettere in serio pericolo Tex o Carson. Da ridere la scena dell'arrivo dei due pard alla fattoria dell'agente indiano. "Sembra tutto calmo" afferma Tex e subito dopo Tex e Carson vedono tutti i cattivi in attesa di tendergli un agguato. Domanda considerato che anche prima avevano dato un lungo sguardo col binocolo avevano le fette di prosciutto agli occhi prima o gli è arrivata la supervista dopo'Comunque per quanto riguarda il voto la prima parte meriterebbe un otto stiracchiato la seconda arriva al sette, facendo la media sarebbe da sette e mezzo ma a ben pensare un sette più basta e avanza. Non si possono riproporre dopo più di 500 numeri storie come queste con un soggetto già sfruttato in passato decine di volte senza mettere qualcosa di nuovo nella sceneggiatura.

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  • 6 mesi dopo...

La storia non presente niente di eccezionale ma si perde abbastanza nella mediocrit? proponendo un soggetto visto già tante volte e sviluppato senza novità che possano rendere attraente la vicenda. La trama è abbastanza scarna e spesso si disloghi vengono preferite sparatorie a azione pura il che non è un male. Peccato perchè i disegni di Del Vecchio sono ottimi e mi piacciono molto. Voto 6,5 alla tramaVoto 8 ai disegni

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  • 2 mesi dopo...

A suo tempo, stanco del Tex di Nizzi, non avevo comprato questi albi. Un p? di tempo fa me li sono procurati, e mezz'ora fa ho cominciato a leggerli. Per la prima volta nella mia vita di lettore texiano, a partire da un certo punto mi sono soffermato solo sui disegni, senza leggere i fumetti. E questo perchè i testi, fino a quel momento, erano stati così scialbi e prevedibili che era sufficiente guardare le figure per capire cosa accadeva. Quoto West10: ma come si fa a riproporre per l'ennesima volta un soggetto del genere al n.590 di Tex??? E non è solo una questione di Nizzi: lui scrive, ma la casa editrice che decide di pubblicare? Mah.

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  • 2 mesi dopo...

La prima volta che l'ho letta questa storia, mi piaceva abbastanza. Poi la riprendo e la rileggo, che sensazioni mi da? Che sia una delle più piatte storie di Nizzi. :shock: Di solito difendo Nizzi da alcuni attacchi ingiusti verso di lui in quelle storie non grandissime ma comunque con qualche spunto interessante ("Puerta del Diablo"). Stavolta la narrazione non mi coinvolge per niente e non trovo niente da difendere. Soliti tipi e luoghi comuni utlizzati e strautilizzati. Non che sia un male ma si può utilizzare di sicuro in maniera più interessante. Purtroppo Nizzi non riesce a fare un granch? e purtroppo ci scrive questo scarso prodotto, decisamente da dimenticare. :malediz... Ad aumentare la mia considerazione negativa sono i disegni di Del Vecchio. A vedere i volti postati sulla discussione mi verrebbe da riconsiderarlo; appena però guardo le tavole mi ritornano pensieri negativi: un tratto che mi sembra poco sviluppato e fatto così, poco approfondito. :fumo: VOTO: 5

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  • 2 mesi dopo...

In questa storia sono presenti diversi particolari che abusati da Nizzi hanno fatto svalutare l'autore dell'ultimo periodo. Eppure con un po' di fantasia, che sicuramente a lui non manca, determinate situazioni possono essere risolte in maniera differente con lo stesso effetto: ad esempio invece dell'indiano spione che riferisce tutto all'agente indiano si poteva introdurre un indiano traditore. La storia complessivamente non è malvagia, non rester? negli annali, ma c'è stato di peggio, e non del solo Nizzi.

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  • 1 anno dopo...

Storia normale e fin troppo classica. i disegni di Del Vecchio (da quando mi sono iscritto devo guardare bene di chi sono) mi sono piaciuti moltissimo. Ma la storia è proprio di un classico che più non si può..... Ampiamente sufficiente comunque. Ora sotto con il numero 591

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  • 3 anni dopo...

In questa storia, che intrattiene piacevolmente, viene forse toccato per un istante uno dei vertici del linguaggio texiano. I due pards cavalcano fra le colline erbose del Colorado e Tex, facendo la controparte al  pessimismo abituale di Carson, tira fuori la storia della strega papago che avrebbe predetto lunga vita a Carson: "Una vecchia strega papago non ti ha forse predetto che camperai fino a cent'anni?".  La risposta di Carson rende lo sceneggiatore meritevole dell'imperitura gratitudine mia e forse di qualche altro lettore: "Verissimo. Ma chi mi assicura che non avesse alzato il gomito quando mi fatto questa predizione?".

A distanza di anni ancora mi viene da sorridere, quando mi torna in mente. 

  • +1 1
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  • 10 mesi dopo...

Ormai siamo così abituati alle figuracce che Nizzi fa fare a Tex che leggere una storia senza alcuna di esse ce la fa sembrare quasi buona. Eppure non deve essere così, non ci si può accontentare del solito canovaccio senza idee. Si deve pretendere di più, e lo si pretende, ormai, dagli altri Autori, in attesa della fine.
Senza infamia e senza lode!
I disegni sono discreti.
Voto alla storia: 6,5
Voto ai disegni: 7,5

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  • 1 anno dopo...

Una buona storia. Certo, Nizzi oramai rischiava poco e proponeva sostanzialmente sempre gli stessi canovacci, ma qui lo fa con maestria. E' tutto abbastanza prevedibile ma è anche tutto ben scritto. Tex e Carson in gran forma, castigamatti, picchiano e puniscono tutti, non sbagliano un colpo e spazzano via tutti. Non un capolavoro, insomma, ma una storia piacevole e ben scritta.

Buoni i disegni.

  • +1 1
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  • 2 mesi dopo...

Può bastare una storia scritta col “pilota automatico”, priva sì di errori eclatanti, ma al contempo di mordente, a poter soddisfare un lettore affezionato, che da svariati anni ama l’universo di Aquila della Notte? Magari ci saranno utenti che risponderanno affermativamente a tale quesito e, per carità, rispetto in pieno la loro opinione, tuttavia il sottoscritto non se la sente di accodarsi a tale schiera. “La rivolta dei Cheyennes” è quanto di più prevedibile e soporifero abbia letto nel sesto centenario (500-600 specificazione doverosa per non ridare adito all’annosa questione della numerazione dei centenari). 😀

Aldilà di un soggetto che definire abusato è riduttivo, aspetto comprensibile in una saga che contava già allora quasi 600 numeri e un’enorme sfilza di speciali, è proprio l’andamento piatto della trama a non andarmi giù. La sceneggiatura procede d’inerzia seguendo un canovaccio definito e ben conosciuto, senza alcun sussulto o colpo di scena che ravvivi la lettura e con dialoghi spenti e ripetitivi. L’ennesimo complotto contro una tribù indiana (i Cheyenne per l’occasione per variare almeno qualcosa), è già chiaro fin dalle prime pagine e i nostri non dovranno sforzarsi minimamente a scoprire nulla, visto che apprenderanno tutti i dettagli dai vari interlocutori di turno. Questa scorciatoia narrativa, utilizzata in quantità industriale nella fase più critica della sua carriera creativa da Nizzi, mi irrita più del consueto origlione di turno, visto che a mio avviso sgonfia di fatto l’interesse per l’intreccio della trama e sminuisce notevolmente i meriti investigativi dei due pards. Tex e Carson si riducono così a due abili pistoleri che devono solo sventare le pallottole degli avversari e sconfiggerli a revolverate, dopo essere stati indirizzati sulla giusta strada da immancabili rivelazioni esterne. Tex non compie nessuna piccionaggine stavolta e va bene, ma in fondo funge solo da esecutore e il suo unico merito è quello di aumentare smisuratamente la statistica del numero di avversari uccisi, che vedendo come sparano, avrei ucciso anch’io sebbene al luna park, col fucile ad aria compressa, non riesco a beccare nemmeno due bersagli di fila 🤣. Pallottole e polvere da sparo ne troviamo a quantità nei due albi, visto che l’ossatura della scarna trama è un susseguirsi di agguati e trappole senza soluzione di continuità, con avversari poco caratterizzati, un continuo richiamo nei dialoghi al complotto della compagnia ferroviaria e un epilogo veloce come uno sprint di Usain Bolt. Troppo poco per un lettore storico, che queste tematiche ormai le ha assimilate da tempo e già a mezzo albo, non essendoci colpi di scena, prevede per filo e per segno lo svolgersi degli eventi. Prova non da bocciatura, ma nemmeno meritevole della sufficienza. Su Del Vecchio mi sono espresso già nel commento della storia che sanciva il suo debutto sulla saga: un disegnatore classico, pulito e molto elegante. Un artista di talento che con pochi fronzoli, evidenzia le sue capacità e brilla notevolmente nei primi piani e le espressività dei personaggi. La caratterizzazione grafica di Tex mi piace un botto e la sua linea chiara, unita a un’accurata pulizia di tratto, (doti che molti lettori ritengono non adatte alle tematiche western) mi affascina molto. Il mio voto finale è 5   

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  • 1 anno dopo...

Allora... Storia molto molto classica. Soliti temi (speculazione ferroviaria, agente indiano approfittatore, tribù dei Cheyennes incazzate ma divise). Molti scontri a fuoco (anche troppi), i nostri rangers gagliardi. La scena più evocativa è l'incontro con il trapper. Ottimi i disegni di Del Vecchio, sta diventando il mio "nuovo" preferito. Nizzi cucina con i soliti ingredienti una storia godibile. Poco? Guardiamo il bicchiere mezzo pieno.

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  • 2 settimane dopo...

Riletta oggi per mancanza di fumetti...Ribadiscono la prima impressione. Ottimi i disegni di Del Vecchio, storia semplice, lineare, solida, classica western di Nizzi. Visto e letto il color di Manfredi questa mi ha convinto di più.

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