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La Serie Di Kit Willer


ymalpas
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Alla fine degli anni cinquanta, precisamente nel 1958, Gianluigi Bonelli e suo figlio Sergio, che da un anno ha assunto il gravoso onere della direzione della casa Editrice, decidono di lanciare una nuova testata che abbia come protagonista, com'? nella moda dell'epoca ( un Capitan Miki vendeva tre volte di più degli albetti a striscia di Tex ) un nuovo eroe-ragazzino, che possa cogliere una larga fetta del mercato giovanile di quegli anni.

Quest'eroe ragazzino ce l'hanno in casa. Si chiama Kit Willer, proprio il figlio di Tex.

Una sceneggiatura nasce presto nella mente di Gianluigi Bonelli. Presto trovato anche il disegnatore: un certo Francesco Gamba.

Tutto sembra finalmente pronto per l'imminente pubblicazione, quando il giovane editore si trova davanti alla prima sceneggiatura, interdetto.

Maledizione! Si lascia sfuggire dalle labbra!

Il titolo del primo albetto è "La Mano Rossa" ( nello stesso anno sarà pubblicato con lo stesso titolo il primo volume della seconda serie gigante ). Non solo il titolo, ma anche tutto il resto ricorda gli albi di Tex, nei quali il giovane Kit va assumendo un ruolo di rilievo, quello di clone del padre, seppure con sottili differenze a distinguerli ( padronanza dell'uso del lazo, pugnale nella fondina dietro la schiena, scarsa predilezione delle armi da fuoco come strumento di morte ecc ).

Di punto in bianco la serie viene dunque abbandonata. Ci si rende conto che in definitiva sarabbe solo un doppione degli albi di Tex.

Abbandonato, ma non del tutto! Nello stesso anno infatti per i testi del talentuoso Andrea Lavezzolo e i disegni guarda caso di Gamba, nasce "Il piccolo sceriffo" che di nome fa proprio Kit, Kit Teller, non molto distante eufonicamente da Kit Willer.

Anni dopo Sergio Bonelli, parlando della serie abortita di Kit Willer, si scuserà, giustificando i tempi troppo tardivi per quel tipo di pubblicazione il cui successo andava sempre più scemando, per lasciare spazio a un fumetto sempre più adulto nei contenuti.

E quasi a voler confermare le sue parole, stanno lì gli albi di Tex, che dopo una lunga parentesi di quasi predominio del figlio, va riappropriandosi delle sue caratteristiche, mettendolo definitivamente in ombra.

 

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Questa serie "abortita" con protagonista il figlio di Tex mi fa sorgere una serie di domande...

cosa sarebbe accaduto se fosse stata pubblicata? avrebbe avuto successo? la pubblicazione sarebbe stata in qualche modo "dannosa" per la serie di Tex che in quel periodo si stava sviluppando sempre piu'? la decisione di Sergio Bonelli fu' quella piu' giusta, visto poi i risultati e l'enorme successo che ebbe il personaggio di Tex?


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Secondo me sarebbe stato bello collegarlo a Tex. Esempio: ne "Il castello nero" Kit non appare. Allora nello stesso mese esce un'albo della serie "Kit Willer" in cui c'è l'avventura che Kit sta facendo mentre il padre combatte contro la Tigre Nera. Poi quando sono tutti e 4 insieme per un mese non esce "Kit Willer" perchè egli è con Tex. Non so se mi sono spiegato bene. P. S: naturalmente le cover le disegna Villa così quando glielo annunciano che deve disegnare anche queste lui va e si butta da un ponte :P

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Secondo me sarebbe stato bello collegarlo a Tex. Esempio: ne "Il castello nero" Kit non appare. Allora nello stesso mese esce un'albo della serie "Kit Willer" in cui c'è l'avventura che Kit sta facendo mentre il padre combatte contro la Tigre Nera. Poi quando sono tutti e 4 insieme per un mese non esce "Kit Willer" perchè egli è con Tex. Non so se mi sono spiegato bene. P. S: naturalmente le cover le disegna Villa così quando glielo annunciano che deve disegnare anche queste lui va e si butta da un ponte :P

Pensa invece che tempo fa Nizzi stava pensando a come liberarsene. Una prova generale l'aveva fatta con "L'uomo senza passato"... :D Lo stesso editore Sergio Bonelli ha dichiarato di non averlo particolarmente in simpatia!Non so se mi sono spiegato bene. Ritornando in topic, interessantissimo il fatto che emerge dalle quarte di copertina degli albi a striscia postati da Anthony Steffen: le storie erano almeno due!Puoi dirci a quali mesi risalgono quegli albetti ?
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Ritengo che Bonelli abbia avuto l'idea giusto, ma che i tempi fossero prematuri. All'epoca il successo di Tex era sè in crescita, ma rimaneva un prodotto pionieristico. Inoltre portare avanti una sceneggiatura di uno "spin-off" non è cosa semplice, perchè essa richiede degli elementi distintivi che , come si accorse lo stesso GLB, non erano sufficenti a giustificarne l'uscita. Forse se l'avesse immaginata in tempi piu maturi, quando disponeva di piu "mani", l'idea sarebbe stata piu facilmente realizzabile. Oggi si può dire che alcuni comics USA abbiano "copiato" l'idea del padre di Tex, visto che escono da un certo periodo testate dedicate ai suoi "Pard", ovvero Nightwing e Robin :)

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Puoi dirci a quali mesi risalgono quegli albetti ?

Le quarte di copertina che pubblicizzavano l'imminente uscita della serie di Kit apparsero negli ultimi tre numeri della terza serie a strisce di Tex, risalenti agli inizi del 1952. Quindi non nel 1958.
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  • Rangers

Forse dico una cosa già risaputa, ma uno dei soggetti è stato poi riciclato per la storia che inizia nella striscia col nome de "Il Figlio di Tex", dato che numerosi indizi riportano proprio a quella storia: Fort Dennison, il messaggio di Carson, Tex che non vuole coinvolgere il figlio lasciandolo al villaggio Navajo, il quale invece salta su Diablo e corre sulle sue tracce. :trapper:

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Probabilmente la pubblicazione di una nuova serie dedicata a Kit Willer avrebbe modificato anche lo sviluppo delle storie di Tex, visto che come ha descritto ymalpas si trattava di una nuova serie con protagonista sostanzialmente un Tex più giovane: se fossi stato io Sergio Bonelli mi sarebbe 'suonato strano' impiegare padre e figlio in due serie diverse... Voglio dire: anche Tiger e Carson sarebbero dovuti essere stati usati in tutte e due le serie (e magari di tanto in tanto anche Tex, visto che non è verosimile che nelle avventure di padre e figlio anche se separate non ricorrano personaggi conosciuti da entrambi), e questo esperimento con tutta probabilità si sarebbe ridotto credo ad un fallimento. E poi al di l' di tutto ciò, come ha insegnato la storia, le pubblicazioni con dei giovani protagonisti si sono rivelate una moda passeggera, perciò anche una serie di Kit Willer in solitaria non penso sarebbe durata più di qualche anno. Nell'unica striscia che possiedo, ossia quella con l'ultima IV di copertina postata da Anthony, pensavo che la pubblicit? si riferisse all'entrata in scena di Kit nella serie di Tex... Infine complimentissimi a ymalpas per tutte le informazioni che è riuscito a trovare e per la striscia che ha postato! Ma come hai fatto a trovarla??

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Nonostante sembri essere stato un progetto interessante e suggestivo, se oggi esistesse una serie simile non farebbe altro che aumentare la delusione di vecchi texiani come me per la scomparsa, che ormai sembra definitiva o quasi, del mitico quartetto. E poi bisognerebbe creare anche una serie dedicata a Tiger. Cosè gli incipit potrebbero essere, suppergià:"Mentre Tex e Carson affrontano la Tigre Nera (vedi numeri.... della serie mensile inedita "Tex") il quasivicesottocapoadinterim dei Navajos Kit Willer lascia il suo fidato Tiger alla riserva e parte alla caccia di un gruppo di Utes che ha rubato i cavalli della tribù....""Mentre Tex e Carson affrontano la Tigre Nera (vedi numeri.... della serie mensile inedita "Tex") e Kit Willer d' la caccia agli Utes ladri di cavalli (vedi numeri... della serie mensile inedita "Kit") Tiger Jack vede i segnali di fumo provenienti dalla zona in cui gli Utes si sono nascosti, e contemporaneamente riceve un telegramma da Tex che gli dice di essere inguaiato con la Tigre. Di conseguenza, incerto sul da farsi, sceglie la terza alternativa e si ritira in meditazione sulla montagna sacra dei Navajos..."Scherzi a parte, complimenti per il 3d, Ymalpas. Però Kit Teller era il mitico "Piccolo Ranger", non sceriffo... o ha iniziato come Piccolo Sceriffo?

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Rebus. nella striscia postata la data, che equivale inequivocabilmente a una firma, è indubbiamente il 1958. Se le strisce datano 1952, sono sei gli anni intercorsi. Che il progetto sia stato pensato e ritardato per così tanto tempo mi sembra quasi inverosimile. Una risposta, convincente, l'ha già data Sam Stone: quelle idee descritte nella quarta di copertina sono state usate per la serie regolare. Per il resto non so cosa rispondere se non che comunque i dati da me riposrtati sono corretti.@ AtTheRocks --> nessun merito in particolare da ascrivere al sottoscritto: ho un'ampia ( è dir poco ) bibliografia riguardante Tex, libri e riviste, oltre a una buona memoria, visto che il tema non è nuovo e se ne è già parlato diverse volte qui e altrove, anche se non in un topic specifico.

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  • 3 mesi dopo...

Rispolvero questo vecchio topic, trovato solo grazie alla segnalazione di Tex Fanatico e ne approfitto per integrare e/o correggere quanto scritto da Ymalpas

Rebus.

nella striscia postata la data, che equivale inequivocabilmente a una firma, è indubbiamente il 1958.

Se le strisce datano 1952, sono sei gli anni intercorsi.

Che il progetto sia stato pensato e ritardato per così tanto tempo mi sembra? quasi inverosimile.

Una risposta, convincente, l'ha già data Sam Stone: quelle idee descritte nella quarta di copertina sono state usate per la serie regolare.

Per il resto non so cosa rispondere se non che comunque i dati da me riposrtati sono corretti.

Per me la risposta è semplicissima: avete tutti confuso quella che era solo la pubblicit? per l'arrivo di Kit Willer come pard stabile di Tex a partire da "Il figlio di Tex", che è avvenuto nel 1952, con la pubblicit? (che non c'è mai stata) della nuova serie di Kit che avrebbe dovuto decollare nel 1958.


Non ho dubbi al riguardo: A) le immagini mostrano Kit con il look che aveva ne "Il figlio di Tex" e non con quello che aveva nel 1958. B) La presentazione fa indubbiamente riferimento a quell'avventura e non alla prima che Kit avrebbe dovuto vivere in solitaria. C) Non vi fate ingannare da quel riferimento alla "nuova serie", perchè è indubbiamente riferito alla nuova serie del Tex a striscia (la quarta, se non vado errato), che cominciava con un nuovo n° 1 proipio con l'albo "Il figlio di Tex".

Non so poi quale sia stato il vero motivo per l'abbandono di una serie su Kit. Onestamente mi convincono poco sia le giustificazioni per cui il giovane Kit si sarebbe rivelato un clone del padre, visto che già Ymalpas rimarca quelle chge sarebbero state alcune caratteristiche che li avrebebro differenziati non poco, secondo me (uso del coltello, riluttanza ad usare le armi per uccidere e così via); sia quelle secondo cui sarebbe stata una serie fuori tempo massimo, visto che proprio lo stesso anno fu varata la serie del Piccolo Ranger, anche lui eroe adolescente, che, bene o male, è durata per ben 27 anni.
Piuttosto, credo, che alla fine Sergio Bonelli abbia preferito dar credito al progetto Piccolo Ranger piuttosto che a quello Kit Willer.

Da quel poco che ho letto di quella che avrebbe dovuto essere la trama della prima avventura di Kit Willer (ambientazione canadese, rinascita della setta della Mano Rossa, possibile rivolta indiana), ho il forte sospetto che GLB abbia qualche anno dopo riciclato e modificato parte di quelle idee per la storia che io chiamo "La bufera" (nei nn° 76/77, per intenderci).

Infine, una possibile correzione. Se non vado errato, il disegnatore di Kit Willer avrebbe dovuto essere non Francesco Gamba, ma il cugino Pietro, che, peraltro, per diversi anni era stato inchiostratore di Galep. Ammetto, però, di non esserne sicuro.

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  • 3 anni dopo...
  • Collaboratori

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Qualche immagine della sceneggiatura originale della prima striscia di Kit Willer. I pards avevavo a che fare con gli eredi della Mano Rossa e con un piano criminoso da parte del nemico, chiamato in queste strisce Bulder. La prima striscia era intitolata "La Mano Rossa", la seconda "Sul sentiero di guerra". Se alla Bonelli avessero tutti gli originali di questa sceneggiatura, farebbe una storia inedita di Tex ancora da pubblicare!!!! A chi la facciamo disegnare? Un cartonato alla francese di Ticci? Un GLB annata 1958, la stessa de "La gola della morte". 

  • Grazie (+1) 1
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<span style="color:red">3 ore fa</span>, ymalpas dice:

Qualche immagine della sceneggiatura originale della prima striscia di Kit Willer. I pards avevavo a che fare con gli eredi della Mano Ros

 

Attenzione: la Mano Rossa di cui si parla non è quella del numero 1 bensì l'omonima organizzazione che fomentava la rivolta nel nord del Canada ne "Il tranello". Kit e Tiger sarebbero infatti andati in Canada per rispondere ad una richiesta di aiuto di Jim Brandon e Gros Jean.

Io ho il forte sospetto che l'idea originale sia stata adattata qualche anno dopo per "La bufera"

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L'aggiunta di Kit Willer al gruppo (relegando Tex al ruolo di "padre accompagnatore" era sicuramente dovuta al successo de "il piccolo sceriffo" (che aveva anche "ispirato" il formato di Tex, essendo stata la prima serie "a striscia"), e infatti per qualche tempo Kit è stato il vero protagonista della serie.  Però dura poco, kit è il personaggio principale indiscutibilmente per tutta la quarta serie (24 strisce, meno di 6 mesi) ma già dalla quinta i ruoli sono più equilibrati e bilanciati fra i due, e in breve tempo Tex torna ad essere il protagonista.

 

Chissà come mai non è durata. A GL Bonelli piaceva di più scrivere le avventure di Tex che non quelle di un ragazzino che non beveva alcool? Sono stati i lettori a protestare? Forse semplicemente l'esperimento non aveva dato i risultati sperati sulle vendite? Comunque, dal 1952 Kit torna ad essere secondario rispetto a Tex.

 

Cosa fa tornare l'interesse verso una serie con Kit, nel 1958? Teniamo presente che in quel periodo di Tex uscivano solo 1664 pagine a striscia all'anno (555 pagine di bonellide) e quindi GL Bonelli aveva il tempo di dedicarsi a diverse altre serie, quindi era una cosa relativamente "normale" (con Pietro Gamba aveva già realizzato "Za La Mort" alcuni anni prima), poi le altre serie non avevano avuto il successo di Tex quindi magari hanno pensato di usare Kit per avere il "lancio" dalla loro testata principale.

 

Nel frattempo poi c'era stato l'enorme successo di Capitan Miki, però è anche vero che era stato superato nella seconda metà degli anni 50 da Blek che vendeva quasi il doppio... insomma, c'era stato sì il boom degli "eroi bambini", ma ormai era agli sgoccioli e rischiavano di arrivare fuori tempo massimo (come successe un po' per il Piccolo Ranger).

 

Era anche un periodo di "rinnovamento" per la casa editrice, con l'arrivo di un nuovo formato (le strisce brossurate) e nuovi personaggi, in seguito all'arrivo, nel 1957, del nuovo direttore: un Sergio Bonelli ancora venticinquenne, che ha raccontato spesso di come invidiasse il successo di Blek e Miki e spingesse il padre a fare personaggi più per ragazzi (poi ha risolto il problema diventando lui l'editore italiano della EsseGesse...  :P ). E il fatto che volesse un personaggio "ranger" e "giovane" è dimostrato proprio dal fatto che, al posto di Kit Willer, nel 1958 uscì KIT TELLER!

 

(e a parte il nome e il ruolo, non avete mai notato una certa somiglianza con piccolo Falco?

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Insomma, secondo me alla fine la serie è stata pubblicata, ma con un piccolo cambio nel nome (2 lettere) e non realizzata da GL Bonelli (forse non ha voluto lui o ha cambiato idea Sergio Bonelli, chissà...)

 

Di curioso c'è il fatto che Kit sparisce dalle avventure di Tex (dopo una presenza praticamente ininterrotta per centinaia di strisce) già nell'agosto 1957 con la sedicesima serie, "Nevada", sostituito da Pat l'Irlandese, che entrerà come membro fisso del gruppo dei pards nelle avventure per ben tre serie (16-18) e 39 albi.

Segue una serie con Tex che agisce in solitario (la 19, serie Pecos), e Kit Willer infine ritorna con la serie "Oklahoma" nel settembre 1958.  Una sparizione così anticipata mi fa pensare che già nel 1957 si fosse deciso di dedicargli una serie, mentre il ritorno nell'estate del 1958 mi fa ritenere che avessero cambiato idea già nella prima metà del 1958.

 

Cosa confermata anche dal fatto che la primissima scroscia del "piccolo ranger" (testata a cui collaborò anche Pietro Gamba, anche se per poco) è del 15 giugno 1958.

 

Quindi come "tempi" direi che l'idea era ancora "in gioco" nell'estate del 1957, ma a primavera 1958 (forse poco dopo la realizzazione di quella pagina di sceneggiatura) si fosse optato invece per la soluzione "Kit Teller"

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Io ho il forte sospetto che l'idea originale sia stata adattata qualche anno dopo per "La bufera"

 

Me la rileggo questo pomeriggio, intanto.

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  • Collaboratori
<span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

Me la rileggo questo pomeriggio, intanto.

 

Riletta. Kit Willer assente. Non è una storia di vendetta. Il tema della comunità russa isolata dal mondo sembra ripresa dai numeri 42 e 43. I nemici Leval e Wong (il drago) fanno pensare a altre storie. Siamo in Alaska e non in Canada. È vero che per un attimo le vignette con Gros-Jean e Brandon ci portano al Tranello, idem anche gli indiani del nord, ma a parte questo non vedo altri riferimenti. È una storia di neve,  ghiaccio, slitte e lupi, di sopravvivenza e affetti familiari traditi. Se davvero esistesse una storia completa sulla vendetta della Mano Rossa (canadese), su cui Boselli potesse mettere mano aggiustandola quel tanto che basta...

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Può darsi piuttosto che qualche idea (non la Mano Rossa) venuta per la serie di kit sia stata utilizzata per l'avventura precedente a "La Bufera", cioè "Pony Express" (dal 7 giugno 1965 al 26 luglio 1965), in cui Kit torna protagonista per la prima volta da anni (il primo albetto, "Pony Express" appunto, è unico nella serie per non avere Tex e Carson mai nemmeno in una vignetta, c'è solo Kit che agisce da solo senza alcuna spiegazione (arriverà la spiegazione solo nella striscia successiva con l'arrivo di Tex e Carson. In poche vignette).

 

La disegnava Muzzi, che non solo era più lento di Galep ma doveva anche aiutare Galep a macinare pagine, e quindi aveva poco tempo per disegnare le storie che disegnava da solo, quella precedente a questa era "Contrabbando" nel 1960, quindi è probabile che la sceneggiatura di GL Bonelli gli sia stata consegnata molto prima del 1965, forse già nel 1960.

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

 

La disegnava Muzzi, che non solo era più lento di Galep ma doveva anche aiutare Galep a macinare pagine, e quindi aveva poco tempo per disegnare le storie che disegnava da solo, quella precedente a questa era "Contrabbando" nel 1960, quindi è probabile che la sceneggiatura di GL Bonelli gli sia stata consegnata molto prima del 1965, forse già nel 1960.

 

Lascia che te lo dica: hai la memoria corta. dopo "Contrabbando" Muzzi comincia a disegnare "I figli della Notte" per poi passare la mano a Galep. la successiva storia interamente da lui è la breve "Linciaggio" Ne seguono ben altre quattro storie ed interviene con alcune matite in "Pueblo Bonito" In quel periodo ad assistere Galep come inchiostratore è Raffaele Cormio che proprio con questa storie a fino al 1966 viene affiancato anche a Muzzi per aiutarlo con le scadenze pressanti dovute anche al passaggio da 32 ad 80 pagine a striscia alla settimana,.

Ritengo, quindi, molto improbabile che la sceneggiatura di "Pony Express" risalga al 1960, ma al tempo stesso trovo valida l'idea che possa essere una rielaborazione di un'idea non usata per l'abortita serie di Kit Willer. 

E dimostra pure che GLB se ne fregava di presunte regole sulla presenza di Tex in scena che certi lettori hanno voluto elaborare in seguito.

E ti dirò che pure noi piccoli lettori dell'epoca ce ne fregiavamo.:P,

  • +1 2
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Mi sarebbe piaciuto che la serie del piccolo Ranger , che tante similitudini ha con Kit Willer , fosse uno "spin-off" di Tex.

Poiché Bonelli  aveva deciso di cavalcare l'onda lunga degli eroi fanciulli, perché non fare di Kit Willer l'eroe fanciullo della serie del Piccolo Ranger . Sicuramente con eventuali partecipazioni, ogni tanto,  di Tex, Carson e Tiger , avrebbe portato un valore aggiunto ad essa .  

Non ci avete mai pensato?

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49 minuti fa, ciro dice:

Mi sarebbe piaciuto che la serie del piccolo Ranger , che tante similitudini ha con Kit Willer , fosse uno "spin-off" di Tex.

Poiché Bonelli  aveva deciso di cavalcare l'onda lunga degli eroi fanciulli, perché non fare di Kit Willer l'eroe fanciullo della serie del Piccolo Ranger . Sicuramente con eventuali partecipazioni, ogni tanto,  di Tex, Carson e Tiger , avrebbe portato un valore aggiunto ad essa .  

Non ci avete mai pensato?

 

 

 

No, ha caratteristiche totalmente diverse da Tex, direi quasi opposte! Comicità, ingenuità, sentimentalismo, coralità, personaggi-macchiette! Decisamente l'antitesi di GL Bonelli.

 

E lo leggevo e apprezzavo da bambino. Ma perchè ero un bambino. Ho scritto un paio di Kit Teller ultima maniera. Ma considero Miki e Blek tuttora superiori. 

Modificato da borden
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Concordo con borden e Mister P,sono personaggi che come si dice "non sono nemmeno parenti", figurati padre e figlio... 

 

Però un "crossover" c'è stato: nell'albo "L'ombra del Patibolo" Tex (ancora ricercato) deve incontrare un ufficiale dei rangers. In quell'albo le matite le ha fatte Gamba, che era il disegnatore "titolare" del Piccolo Ranger, e il ranger che arriva... ha la divisa dei rangers nel mondo del Piccolo Ranger  :lol:

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Quindi un capitano dell'universo di kit Teller è andato ad aiutare Tex Willer! La prima "crisi delle terre infinite" più di 10 anni prima di quella DC! :P

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