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TWF - Tex Willer Forum

[17] [Almanacco 2010] La Banda Dei Messicani


Sam Stone
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  • Rangers

Il dato di partenza è indubbiamente interessante e dopo l'omaggio copertina a Fusco ( è la prima volta, mi sembra )....

Ho appena guardato i vari almanacchi e quella specie di copertina prima della storia, è presente dall'almanacco del 2004 con la storia Nella Terra dei Klamath di Ruju-Diso! :trapper:
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Il fatto di cancellare le prime righe del mio messaggio precedente, in cui io avvertivo di stare attenti prima di spendere per quest'albo, lo accetto perchè non sono in casa mia. Ma qualcuno qui ha un contratto con la Bonelli?

No Jack65, ti assicuro che qui nessuno ha un contratto con la Bonelli, eccetto gli autori presenti nel forum. Qualsiasi sforzo che si fa' per arricchire e sviluppare il forum lo si fa' solo per pura passione.

La tua frase scritta a caratteri cubitali che invitava tutti coloro che leggono il forum a pensarci bene prima di acquistare l'Almanacco, l'ho ritenuta "pericolosa" perche' puo' portare a conseguenze spiacevoli, come l'esperienza ci insegna.
Qui si puo' criticare una storia quanto si vuole, ma incitare il non acquisto mi sembra qualcosa di eccessivo.

Fatta questa dovuta precisazione, adesso si puo' continuare a parlare esclusivamente della storia dell'Almanacco.

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Leggendo le vostre opinioni (a parte quella di Sam, con il quale mi trovo d'accordo) mi rendo conto che sono un lettore di bocca buona, che si accontenta di poco, insomma!Per esempio

il fatto che all'inizio della storia Baker non vada alla prigione o comunque cerchi in qualche modo di verificare se il suo ex compagno è davvero morto ha fatto pensare anche me, però sono dell'opinione che ci si possa passare sopra, che non sia una forzatura incredibile! Pu? anche essere che sia un bandito smidollato, che non ha nessuna intenzione di correre il bench? minimo rischio!E poi l'uso del gregge di pecore da parte di Tex per portare scompiglio tra i banditi che assediavano la fattoria non mi è sembrato neanche quello ridicolo o improbabile: capisco che un assalto da parte di alcune pecore possa far sorridere, ma se ci fossero stati i cavalli al loro posto non penso che il risultato sarebbe stato completamente diverso. Anche la soffiata ricevuta da Tex dal bandito morente l'ho trovata adatta alla situazione: in fin dei conti molto spesso i casi si risolvono perchè qualcuno, in un modo o nell'altro, ha parlato a sproposito, e in questo caso specifico le 110 pagine di sicuro non permettevano a Nizzi di far svolgere a Tex delle indagini. Infine il dettaglio della benda sull'occhio che Kit non si toglie neanche durante le sparatorie mi sembra proprio un voler cercare il pelo nell'uovo, una cosa molto superflua che non inficia minimamente la qualità della storia. O almeno così la penso io! :indianovestito:
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Mi sa che sono anch'io di bocca buona ... per me è una storia più che dignitosa, sarà per la gratitudine che provo verso Nizzi, per non parlare del Maestro Fusco, da sempre uno dei miei preferiti, ma non riesco a comprendere tutta questa spocchia verso questo Almanacco. L'unica cosa che manca è un omaggio redazionale a Fusco, ora che ne avrebbe potuto godere. Ne sarebbe venuto fuori un gran Almanacco, penso.

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Ecco anche il mio commento. Devo dire che essendo ormai da tempo rassegnato ad aspettarmi il peggio da Nizzi, se non altro rimango piacevolmente sorpreso quando il peggio non arriva. Nel caso di questa storia è andata proprio così. Intendiamoci: l'intreccio non è originalissimo e Nizzi si limita, diciamo così, al minimo sindacale, ma la storia si lascia almeno leggere. Unico rilievo degno di nota è che certi dialoghi sono davvero legnosi e si vede lontano un miglio che sono stati pensati al solo scopo di dare al lettore le informazioni necessarie. Nulla di male in questo, è un trucchetto comune nelle sceneggiature, ma altri autori, e lo stesso Nizzi in passato, sono riusciti ad usarlo con maggiore brio. Se non altro, complice forse il limitato numero di pagine, l'autore ci ha rsparmiato la sua ormai tradizionale triplice spiegazione (prima, durante e dopo il fatto ) delle intenzioni di Tex. Nulla da dire sui disegni di Fusco, che ci saluta con un'ottima prova delle sue qualità e che merita da parte mia i più ampi complimenti. Un ultimo appunto vorrei farlo al titolo scelto per questa storia (ed in questo almeno Nizzi dovrebbe essere esente da colpe, visto che la scelta definitiva è solitamente fatta in Redazione ed è probabile che questo non fosse il titolo di lavorazione). La Banda dei Messicani effettivamente c'è nella storia, ma appare quasi nel finale ed ha un ruolo decisamente marginale. Possibile che non si potesse trovare un titolo migliore? P. S. Passi l'essere di bocca buona, che non è di per se un difetto e chiunque è libero di apprezzare o quantomeno di ritenere accettabile la storia di quest'Almanacco (ed io sono uno di questi), ma mi chiedevo cosa c'entri in tutto questo la gratitudine verso Nizzi. Personalmente io non mi sento di essere indulgente nei confronti di Nizzi perchè un tempo (ma parliamo ormai di qualcosa come 14/15 anni fa) ci ha dato delle ottime storie. Per quanto mi riguarda, qualunque credito di gratitudine Nizzi avesse, lo ha letteralmente bruciato con le sue stesse mani, scrivendo alcune tra le brutte storie mai pubblicate in assoluto. Nei primi tempi si poteva anche avere indulgenza, ma in seguito ha perso anche quella, secondo me. :capoInguerra:

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P. S. Passi l'essere di bocca buona, che non è di per se un difetto e chiunque è libero di apprezzare o quantomeno di ritenere accettabile la storia di quest'Almanacco (ed io sono uno di questi), ma mi chiedevo cosa c'entri in tutto questo la gratitudine verso Nizzi. Personalmente io non mi sento di essere indulgente nei confronti di Nizzi perchè un tempo (ma parliamo ormai di qualcosa come 14/15 anni fa) ci ha dato delle ottime storie. Per quanto mi riguarda, qualunque credito di gratitudine Nizzi avesse, lo ha letteralmente bruciato con le sue stesse mani, scrivendo alcune tra le brutte storie mai pubblicate in assoluto. Nei primi tempi si poteva anche avere indulgenza, ma in seguito ha perso anche quella, secondo me. :capoInguerra:

Non ho ancora letto l'almanacco;ma io sono uno di quelli che prova eterna gratitudine per Nizzi;perchè se non fosse stato per lui, chissà se ancora oggi staremmo a parlare di Tex;perchè ha continuato il personaggio in maniera eccezionale, sfornando grandi storie e un bel p? di Capolavori;perchè(se per passione o per lavoro, non importa)si è dedicato totalmente al personaggio, cosa che nessun'altro, dopo Bonelli, ha fatto(e questo fatto, alla lunga,Nizzi l'ha pagato). Inoltre io sono convinto che Nizzi di belle storie ne abbia scritte anche in un periodo più recente, non solo fino a 14/15 anni fa(mi viene da pensare a "Ritorno a Culver City"o "Dieci anni dopo"). Questo mi porta a partire prevenuto con le storie di Nizzi;forse è un limite, ma non posso farci niente... e comunque è un limite(questo della prevenzione nei confronti delle storie nizziane), che, in vari modi, sono in tanti ad avere...
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Faccio un sunto degli interventi su questa storia:Da una buona idea una storia discreta, semplice e senza particolari colpi di scena, ma priva di grossi difetti e che si lascia leggere. L'intreccio non è originalissimo e le 110 pagine del racconto avrebbero potuto tranquillamente far parte di una storia a più ampio respiro (sembra quasi che manchino le 100 pagine iniziali e le 100 finali). Claudio Nizzi a volte abusa delle spiegazioni (come suo costume attuale) attraverso dialoghi preconfezionati; una maggiore verve sarebbe stata certo maggiormente gradita. Buona la pagina in premessa che spiega come l'avventura prenda lo spunto dal soggetto di un famosissimo film western americano, "Quel treno per Yuma". Forse anche il titolo avrebbe potuto essere rievocativo, tipo ?Quella pista per Yuma?; infatti ?la banda dei messicani?, pur presente nella storia, appare solo nel finale e con un ruolo marginale. Ai disegni Fernando Fusco si congeda dal personaggio con un'ottima prova che eleva sensibilmente la qualità dell'albo; avrebbe sicuramente meritato una storia all'altezza della sua fama, perchè il suo tratto non sembra soffrire troppo del peso degli anni e non si notano segni di decadimento.

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Ok, per me la storia è semplicemente pessima, ma visto che l'avete già doverosamente macellata, me ne astengo, perchè prendersela ad oltranza coi poveracci non è mai edificante. Lasciatemi soltanto dire una cosa: ma Tex e Kit Willer, quelli di questa storia, sono proprio gli STESSI personaggi che il medesimo Nizzi ci aveva felicemente presentato nelle gloriose pagine de "L'uomo senza passato"? Secondo me no: sono dei fantasmi, delle caricature grottesche, così come Nizzi è la grottesca caricatura del se stesso di un tempo che fu... del se stesso che riusc? a regalarci una delle più belle storie del quinto centinaio. L'unico momento in cui ho visto un lembo del Nizzi d'antan è stato nella scena della sparatoria finale, con un fulminante scambio di battute fra i Messicani, per intenderci quello del "con mille dollari nessuna muchacha potr? dirmi di no... le muchachas le incontrer? all'inferno ora, io non ho fretta... per fortuna che non aveva fretta!", ma nella vignetta successiva siamo già in letargo cerebrale. Lasciatemelo dire: BAH...

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Infine l'ho letto anch'io. Disegni di Fusco a parte,IMHO questa breve storia può ben essere catalogata nella categoria del "niente di entusiasmante, niente di tristo": a parte il colpo di scena iniziale ( comunque facilmente prevedibile sol che si fosse consultato il riassunto disponibile presso la SBE ) la vicenda si snoda in maniera lineare e tutt'altro che imprevedibile, ma senza illogicit?, squilibri e cadute di tono. Vero, Tex e Kit Willer non devono certo fare gli straordinari ( dato che i banditi con cui hanno a che fare, oltre a non essere nati con un cuor di leone, se la cavano meglio col veleno che col piombo ), ma in definitiva tengono gli occhi ragionevolmente aperti e si dimostrano sempre all'altezza della situazione. Anche la "scena delle pecore", tanto censurata come grottesca, mi pare abbastanza divertente, anche perchè, se si ride, si ride dei banditi . Per quanto riguarda Fusco, devo anch'io dire che l'artista ligure chiude in bellezza: non solo i suoi disegni sono di miglior qualità rispetto a quelli della fase estrema di un Galep o di un Letteri, ma fanno registrare anche un certo miglioramento rispetto ad "Athabaska Lake" o "Moctezuma". Insomma, a mio avviso:soggetto 6sceneggiatura 6-disegni 8

  • +1 1
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Storia lineare, semplice e.. leggibile. Certo, il buon spunto di partenza non viene adeguatamente sfruttato e sviluppato ma, dal Nizzi odierno, di piu' non è ( lecito è ) chiedere. Anzi, direi che tutto sommato Tex da' buona prova di se' e c'è pure qualche spunto lodevole, come nell'occasione della "sorpresa" fatta agli sgherri di Chavez nell'agguato finale.
Disegni molto belli e di qualità: Grazie Maestro ! :inch: :italia: :)

P. S.1: Mi ha stupito, in negativo, che Bonelli non abbia fatto alcun cenno alla storia e di conseguenza alla prova di Fernando Fusco. N° in apertura n° nella pagina di introduzione alla storia. Mah...... :bandito::( :capoInguerra:

P. S. 2: sono d'accordo con Paco e in disaccordo (amichevole) con Carlo circa la "gratitudine" verso Nizzi, che tra le altre cose ho pure "ferocemente" criticato ( e Carlo lo sa :trapper: ) Cio' non mi esime dal dirgli grazie perchè, se è vero che di guai ne ha combinati ( non tutti per colpa sua ) i suoi meriti ( e ne ha avuti, eccome ) sono maggiori. Secondo la mia opinione. E poi, sui "vinti" non si infierisce dopo che la... "guerra" è giunta al termine. :trapper:

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Guest Wasted Years

A me la storia è piaciuta. Per essere una storia da almanacco, dove di capolavori se ne son visto davvero pochissimi, è niente male. Un discreto riempitivo, una storia classica, anche con soggetto preso in prestito ma mi ha fatto piacere leggerla. I disegni di Fusco sono sempre un piacere per gli occhi, è invecchiato molto bene e ci mancher? tanto. Qualche sbavatura ci sarà pure stata, ma stonature nessuna. Un lavoro più che accettabile.

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una storia classica

sto leggendomi la discussione su integralismo e innovazione e mi trovo in difficolt? a dire qualcosa soprattutto proprio per questo:cosa s'intende per "storia classica"? La centralit? di Tex, l'ambientazione, il soggetto, elementi narrativi, o cos'altro?Vi conoscete da tempo, per voi è scontato, ma per me no. Qualche esempio mi sarebbe gradito assai.
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  • Collaboratori

Credo che Wasted usando il termine classico intenda la storia proprio come riassuntiva di elementi tipici delle storie di Tex, insomma non rivoluzionaria come poteva per certi versi esserlo "Patagonia", per via ovviamente del viaggio nell'emisfero australe. Integralista è la persona che ritiene che le storie di GL Bonelli abbiano da sempre avuto un alchimia "pefetta" e quindi sostiene che il modello bonelliano debba essere tramandato immutato fino ai giorni nostri, dovesse questo comportare l'alienazione dell'autore dalla storia che scrive. In effetti qualsiasi nuova idea porta inevitabilmente a rinnovare la serie, non sempre in maniera felice. Tante cose del vecchio Tex bonelliano si sono perse, il suo carattere per esempio cambia tantissimo a seconda di chi sceneggia la storia e così tante altre cose, tanto che alla fine, facendo i conti, per un lettore degli anni settanta ( periodo d'oro ) leggere una storia di oggi corrisponde il più delle volte a leggere una buona storia western, ma non una storia di Tex. C'è poi chi come mio zio dice che le migliori non sono "Il giuramento" oppure "Terra promessa", ma proprio le primissime avventure degli albi a striscia con i quali è cresciuto. Insomma il mondo è vario...

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Guest Wasted Years

Intendevo una storia non rivoluzionaria, naturalmente, una storia classica di Tex e non di Dampyr o di Zagor, se questo chiarisce meglio quello che intendevo.
Per me integralista non è colui che si comporta come dice Ymalpas, integralista è colui che sposa una tesi in maniera totale ed acritica: Nizzi ha scritto solo boiate, GL Bonelli solo capolavori eccetera. Io non credo si debba valutare le storie dal nome dell'autore, ma dal loro contenuto. Altrimenti è un giochetto molto semplice trovare le incongruenze in qualsiasi cosa.

Cito uno dei miei idoli, Jonathan Swift:

? Nei processi di persone accusate di delitti contro lo Stato il metodo è assai più breve e lodevole: il giudice manda innanzi tutto a scandagliare gli umori di chi è al potere, dopo di che egli può facilmente impiccare o salvare il delinquente osservando rigidamente tutte le forme di legge. ?

Pur non avendo contratti con la Bonelli, pertanto non condivido il tuo spirito demolitorio, quando si assume un atteggiamento del genere, e lo dico da poco amante di Nizzi da sempre e non solo da quando è di moda sull'web, si è spesso perso l'equilibrio nel giudizio. I vecchi utenti tra noi ci conosciamo benissimo, ora anche tu sai qualcosa di più su di me: dico quello che penso, magari senza spirito polemico, ma con grande chiarezza. :)

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Da premettere che non sono il tipo da vivisezionare una storia per ogni singola vignetta, per ogni singola frase e per ogni singola scena, a maggior ragione quando si tratta di una storiella di appena 110 pagine. Dalle avventure di Tex ospitate negli Almanacchi del West, non ho mai preteso di leggere dei capolavori di sceneggiatura con trame complesse e super articolate. Per questo dopo aver finito di leggere questa piccola e breve storia non mi sono strappato i capelli, urlando allo scandalo, ma allo stesso tempo non posso dire di aver letto una storia indimenticabile.
Ho trovato "La banda dei messicani" appena "potabile", con qualche ingenuita' qua' e la', ma tutto sommato leggibile. E' chiaro comunque, che Nizzi ormai non ha piu' niente da dire col personaggio di Tex, e forse, non ha piu' voglia di scriverlo. Inutile ribadire qualcosa che purtroppo e' evidentissima. Non ci resta che sperare in qualcosa di meglio nelle poche storie scritte da lui e ancora da pubblicare.
Al di la' della qualita' della storia(mi sento di dargli qualcosa piu' di cinque)il vero protagonista di questo Almanacco e' senza dubbio il grande, unico e generoso Ferdinando Fusco, qui al suo addio, offrendoci una prova piu' che dignitosa, considerando la sua non piu' verde eta'. Lascia il personaggio di Tex a testa altissima, congedandosi dai lettori in una forma smagliante. Personalmente, quando mi trovo a leggere una storia disegnata da lui, ho come la sensazione di sentirmi a casa. Grande Fusco!
Ho trovato tanti articoli di questo Almanacco veramente inutili e tirati per le lunghe, oltre a ripetere cose dette e ridette negli anni scorsi. Perche' non dedicare qualche pagina all'addio di Fusco?Sarebbe stato molto carino nei confronti di un artista che ha speso 35 anni della sua vita al servizio del ranger.

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quando un albo non mi piace mi domando sempre perchè non riesco ad apprezzarlo, che limiti ho io per non godere come altri a cui la storia è piaciuta, ma in ultima istanza la questione sui gusti è irriducibile. Difficilissimo convincermi che il texone di Magnus sia un capolavoro come storia e come disegni, difficilissimo che io provi a convincere qualcuno che questa storia non è pubblicabile. Io spero davvero che piaccia veramente a tutti voi, davvero, almeno qualcuno gode mentre io mi rodo il fegato. Quello che scrivo sotto è aria fritta, a chi piace piace.

Quali brutture?Tex preveggente sa che i banditi ovviamente non sanno se hanno ammazzato il prigioniero, lo sceriffo non sa far di meglio che bere, e il bandito ovviamente se ne sta a dormire per il resto della giornata e per tutta la notte, non potrebbe assolutamente provare a verificare l'efficacia del veleno, no, troppa fatica, pensa che poteva mandare qualcuno a controllare, ma è troppo imprudente, e la meravigliosa idea di Tex di far camuffare il figlio, perchè, ancora, sa che oltre al bandito demente anche i cittadini sono dementi e non possono assolutamente riconoscerlo, visto che "tutto il paese ha assistito alla nostra partenza". Quest'inizio fa sè che tutta la storia non stia in piedi, l'ho voluta rileggere diverse volte perchè non mi sembrava possibile. Sono le sensazioni di pancia che contano, i singoli episodi successivi non sono puro accanimento pagina per pagina,? sono tracce che la pancia non può non seguire. Appena si vede il cane si capisce che cagna ci cova: detto fatto, chi avverte Tex dell'arrivo dei banditi? Il novello Lassie o Rintintin, chiaramente Tex non poteva prendere delle precauzioni, contando sul favoloso "culo" che si ritrova, e poi, che diamine, ci sono le pecore, questa è veramente una novità straordinaria, che se non sbaragliano i banditi che più fessi non si può poco ci manca, poi c'è il classico traditore-informatore in punto di morte, altrimenti chi darebbe l'imbeccata a un Tex che non saprebbe indagare neanche su un gattino sull'albero, tanto per restare fra animali, e sarebbe in guai seri. Perchè poi Kit il bamboccione, fuori dalla riserva per legge a 18 anni, non si è mai tolto la benda neanche per sparare? Per non farsi riconoscere, per imitare Gilasè Mah. Il Tex preveggente dell'inizio diventa stranamente ignorante: "Abbiamo solo una vaga indicazione di dove può essersi diretto...". S?, a casa mia. E il grande bandito Lolo Chavez (sbaglio o è esistita una ben più affascinante e ben più tosta Lola Chavez?), su Bonner: "... dopotutto gli avete dato prova di volerlo liberare". Eh? Mi ci vuole un pizzicotto, forse sto dormendo. E durante la sparatoria finale Kit-bamboccio-Gilas sottolinea con enfasi i ben due dicasi due colpi di fortuna che gli hanno permesso di evitare l'agguato, battuta assolutamente inutile, che se stava zitto era meglio, ci facevano una figura migliore, tanto per sottolineare per bene che mica è merito loro se una volta tanto non si sono fatti cogliere impreparati. Sembra che ci si goda: Tex o è un inetto o ha una fortuna sfacciata, qui avrebbe del merito, no, bisogna ricordare che non è stato bravo neanche stavolta, se non si ridicolizza da solo ci si mette il figlio a farlo. E il figlio, degno di tale padre, non muove un dito se non viene imbeccato: "Mi faccio sentire anch'io, adesso?", e "Posso entrare in gioco, ora?". No, fatti pure una briscolina che è meglio. Questo Duncan poi è favoloso: pensa sia Bonner a sparargli perchè alleato di Tex, talmente fesso da lasciargli una pistola, un sospettino neanche per idea. Qui tutti giocano a pensare che l'altro sia più fesso, e il bello è che hanno perfettamente ragione!Il bamboccio figlio, Gilas Willer, che continua a tenere ancora l'inutilissima benda sull'occhio anche alla resa dei conti, si riscatta salvando il babbo che un po' bamboccio qui lo ?, nulla di grave, diciamo che di grosse figuracce non ne fa, però si sottolinea sempre questa sua inadeguatezza a fronteggiare la situazione. E il bottino? Lo riveler? Duncan in galera, dandoci così lo spunto per il prossimo almanacco. Bastano? Se non è l'albo più brutto, poco ci manca. Ho visto delle volte dire "questa è una storia di Zagor, o di Mr No, su Tex": questa è una storia di Paperino, o al massimo, di Braccio di Ferro. Il fatto di cancellare le prime righe del mio messaggio precedente, in cui io avvertivo di stare attenti prima di spendere per quest'albo, lo accetto perchè non sono in casa mia. Ma qualcuno qui ha un contratto con la Bonelli?Io mi sono vergognato di avere speso 5 euro e 70, poi gli articoli saranno anche tutti favolosi, ma non mi interessano più di tanto, fosse stato sulla serie regolare ci posso anche passare su, ma spendere più del doppio per questa storiellina impubblicabile mi rimane sul gozzo.
Concordo in toto con Jack, che forse è pure un mio omonimo. E' una storia inutile: soggetto neanche male, anche se non originale, bensì preso in prestito da ' Quel treno per Yuma' : sceneggiatura che sembra scritta da un bambino di cinque anni, o anche meno. E' inutile portare esempi: è tutto un esempio. Ogni battuta è una spiegazione dell' ovvio, con Kit che chiede solo una cosa al padre, col ciuccio in bocca: 'Pap?, secondo te, i banditi ci stanno seguendo? ' Ma il meglio si ha in altri due frangenti: a pagina 84, Tex, che, dopo cinque minuti, e solo grazie al provvido abbaiare di Fido, capisce che vogliono dar fuoco alla baracca, cosa dice? ' Una trappola! Non devo uscire da questa porta' . E poi, a pagina 105, mentre pap? e beb? parlano dello sceriffo di Wickenburg, com'? possibile che non sia fatto neppure un accenno a ciò che era accaduto proprio a Wickenburg, dove lo sceriffo era il primo corrotto ( 'La pistola nascosta' , ndr) è Eppure l'autore era Nizzi stesso !Ormai davvero siamo alla frutta: non capisco perchè Nizzi continui a scrivere , rischiando di macchiare una carriera texiana ricca di capolavori ( e, se non capolavori, storie assolutamente di buon livello) : passi per un vecchio rimbambito matusalemme come il sottoscritto, ma un nuovo lettore cosa dovrebbe pensare di Nizzi? Gli verrebbe voglia di leggerne le storie dei tempi d'oro? No, e si perderebbe 'Fuga da Anderville' , 'Furia rossa' , 'I rapinatori del Missouri' , 'La congiura' , e chi più ne ha più ne metta. Il titolo è ancora più assurdo della storia, visto che 'La (terribile) banda dei messicani' non c'entra nulla con il fulcro della vicenda... Infine, Fusco: al di l' del fatto che - come è ovvio- il tratto non è quello di vent' anni fa, è una prova più che dignitosa, e il grande Ferdinando mi mancher?: accidenti, ma costavano tanto due righe di ringraziamento ?Soggetto: 6Sceneggiatura: 1Disegni: 7
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quando un albo non mi piace mi domando sempre perchè non riesco ad apprezzarlo, che limiti ho io per non godere come altri a cui la storia è piaciuta, ma in ultima istanza la questione sui gusti è irriducibile. Difficilissimo convincermi che il texone di Magnus sia un capolavoro come storia e come disegni, difficilissimo che io provi a convincere qualcuno che questa storia non è pubblicabile. Io spero davvero che piaccia veramente a tutti voi, davvero, almeno qualcuno gode mentre io mi rodo il fegato. Quello che scrivo sotto è aria fritta, a chi piace piace.

Quali brutture?Tex preveggente sa che i banditi ovviamente non sanno se hanno ammazzato il prigioniero, lo sceriffo non sa far di meglio che bere, e il bandito ovviamente se ne sta a dormire per il resto della giornata e per tutta la notte, non potrebbe assolutamente provare a verificare l'efficacia del veleno, no, troppa fatica, pensa che poteva mandare qualcuno a controllare, ma è troppo imprudente, e la meravigliosa idea di Tex di far camuffare il figlio, perchè, ancora, sa che oltre al bandito demente anche i cittadini sono dementi e non possono assolutamente riconoscerlo, visto che "tutto il paese ha assistito alla nostra partenza". Quest'inizio fa sè che tutta la storia non stia in piedi, l'ho voluta rileggere diverse volte perchè non mi sembrava possibile. Sono le sensazioni di pancia che contano, i singoli episodi successivi non sono puro accanimento pagina per pagina,  sono tracce che la pancia non può non seguire. Appena si vede il cane si capisce che cagna ci cova: detto fatto, chi avverte Tex dell'arrivo dei banditi? Il novello Lassie o Rintintin, chiaramente Tex non poteva prendere delle precauzioni, contando sul favoloso "culo" che si ritrova, e poi, che diamine, ci sono le pecore, questa è veramente una novità straordinaria, che se non sbaragliano i banditi che più fessi non si può poco ci manca, poi c'è il classico traditore-informatore in punto di morte, altrimenti chi darebbe l'imbeccata a un Tex che non saprebbe indagare neanche su un gattino sull'albero, tanto per restare fra animali, e sarebbe in guai seri. Perchè poi Kit il bamboccione, fuori dalla riserva per legge a 18 anni, non si è mai tolto la benda neanche per sparare? Per non farsi riconoscere, per imitare Gilasè Mah. Il Tex preveggente dell'inizio diventa stranamente ignorante: "Abbiamo solo una vaga indicazione di dove può essersi diretto...". S?, a casa mia. E il grande bandito Lolo Chavez (sbaglio o è esistita una ben più affascinante e ben più tosta Lola Chavez?), su Bonner: "... dopotutto gli avete dato prova di volerlo liberare". Eh? Mi ci vuole un pizzicotto, forse sto dormendo. E durante la sparatoria finale Kit-bamboccio-Gilas sottolinea con enfasi i ben due dicasi due colpi di fortuna che gli hanno permesso di evitare l'agguato, battuta assolutamente inutile, che se stava zitto era meglio, ci facevano una figura migliore, tanto per sottolineare per bene che mica è merito loro se una volta tanto non si sono fatti cogliere impreparati. Sembra che ci si goda: Tex o è un inetto o ha una fortuna sfacciata, qui avrebbe del merito, no, bisogna ricordare che non è stato bravo neanche stavolta, se non si ridicolizza da solo ci si mette il figlio a farlo. E il figlio, degno di tale padre, non muove un dito se non viene imbeccato: "Mi faccio sentire anch'io, adesso?", e "Posso entrare in gioco, ora?". No, fatti pure una briscolina che è meglio. Questo Duncan poi è favoloso: pensa sia Bonner a sparargli perchè alleato di Tex, talmente fesso da lasciargli una pistola, un sospettino neanche per idea. Qui tutti giocano a pensare che l'altro sia più fesso, e il bello è che hanno perfettamente ragione!Il bamboccio figlio, Gilas Willer, che continua a tenere ancora l'inutilissima benda sull'occhio anche alla resa dei conti, si riscatta salvando il babbo che un po' bamboccio qui lo ?, nulla di grave, diciamo che di grosse figuracce non ne fa, però si sottolinea sempre questa sua inadeguatezza a fronteggiare la situazione. E il bottino? Lo riveler? Duncan in galera, dandoci così lo spunto per il prossimo almanacco. Bastano? Se non è l'albo più brutto, poco ci manca. Ho visto delle volte dire "questa è una storia di Zagor, o di Mr No, su Tex": questa è una storia di Paperino, o al massimo, di Braccio di Ferro. Il fatto di cancellare le prime righe del mio messaggio precedente, in cui io avvertivo di stare attenti prima di spendere per quest'albo, lo accetto perchè non sono in casa mia. Ma qualcuno qui ha un contratto con la Bonelli?Io mi sono vergognato di avere speso 5 euro e 70, poi gli articoli saranno anche tutti favolosi, ma non mi interessano più di tanto, fosse stato sulla serie regolare ci posso anche passare su, ma spendere più del doppio per questa storiellina impubblicabile mi rimane sul gozzo.
Concordo in toto con Jack, che forse è pure un mio omonimo. E' una storia inutile: soggetto neanche male, anche se non originale, bensì preso in prestito da ' Quel treno per Yuma' :
A dire il veor, a me sembra che l'unica somiglianza stia nel fatto che c'è un prigioniero da scortare e scommetterei che non era un'idea particolarmente originale nemmno quando Elmore Leonard ha scritto il racconto da cui è stato tratto il film.

sceneggiatura che sembra scritta da un bambino di cinque anni, o anche meno.

Io non sarei così severo, ma non posso dire di non capirti, ahimè.

E' inutile portare esempi: è tutto un esempio. Ogni battuta è una spiegazione dell' ovvio, con Kit che chiede solo una cosa al padre, col ciuccio in bocca: 'Pap?, secondo te, i banditi ci stanno seguendo? ' Ma il meglio si ha in altri due frangenti: a pagina 84, Tex, che, dopo cinque minuti, e solo grazie al provvido abbaiare di Fido, capisce che vogliono dar fuoco alla baracca, cosa dice? ' Una trappola! Non devo uscire da questa porta' . E poi, a pagina 105, mentre pap? e beb? parlano dello sceriffo di Wickenburg, com'? possibile che non sia fatto neppure un accenno a ciò che era accaduto proprio a Wickenburg, dove lo sceriffo era il primo corrotto ( 'La pistola nascosta' , ndr) è Eppure l'autore era Nizzi stesso !

La stessa cosa che ho pensato anch'io. Non solo un altro autore, ma Nizzi stesso ai suoi tempi d'oro, non avrebbe mancato di fare un accenno a quella vicenda. Un altro segno, forse, del fatto, che ormai Nizzi sceneggiava dol pilota automatico, senza preoccuparsi troppo del contesto. Magari non ricordava nemmeno più di aver usato il nome Wickenburg

Ormai davvero siamo alla frutta: non capisco perchè Nizzi continui a scrivere

Ed infatti ha smesso di scrivere (almeno di scrivere Tex) da più di due anni ormai. Quelli che abbiamo letto ultimamente e vedremo da qui al 2011 sono gli ultimi parti della sua fantasia, arrivati a destianzione adesso a causa della velocit? di lavoro dei disegnatori interessati

rischiando di macchiare una carriera texiana ricca di capolavori ( e, se non capolavori, storie assolutamente di buon livello) :

Perchè, secondo te non l'ha già macchiata abbastanza negli ultimi anni? Io direi assolutamente di si. Non discuto i suoi meriti passati, ma è un pezzo, secondo me, che qualunque credito avesse con i lettori se l'? abbondantemente mangiato.

passi per un vecchio rimbambito matusalemme come il sottoscritto, ma un nuovo lettore cosa dovrebbe pensare di Nizzi? Gli verrebbe voglia di leggerne le storie dei tempi d'oro? No, e si perderebbe 'Fuga da Anderville' , 'Furia rossa' , 'I rapinatori del Missouri' , 'La congiura' , e chi più ne ha più ne metta.

Tristemente vero.

Il titolo è ancora più assurdo della storia, visto che 'La (terribile) banda dei messicani' non c'entra nulla con il fulcro della vicenda...

Di questa colpa probabilmente Nizzi è innocente. Mi mangio il cappello e gli stivali (che peraltro non ho :trapper:), come direbbero Tex e Carson, se non è un titolo appioppato da quelle teste fine della Redazione. :trapper:

Infine, Fusco: al di l' del fatto che - come è ovvio- il tratto non è quello di vent' anni fa, è una prova più che dignitosa, e il grande Ferdinando mi mancher?: accidenti, ma costavano tanto due righe di ringraziamento ?

Ho avuto anche qui lo stesso tuo pensierio. Mettiamola così: magari Sergio spera che Fusco ci ripensi e non ha voluto annunciare il suo volontario pensionamento.
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La storiella non è nemmeno poi tanto male, ma è - per l'appunto - una storiellina-ina-ina. E non mi venite a dire che in 110 pagine non si può fare di meglio, perchè gli esempi contrari abbondano, nella serie. Due cose non ho gradito, anzi una di esse neppure l'ho capita. La prima: Kit Willer, così diverso da quello raccontato da Boselli in "Patagonia" e da Faraci in "L'uomo di Baltimora". Un ragazzotto che "spera" di cavarsela bene e che fa mille domande inutili non è lo stesso che attraversa le Ande innevate o che "punzecchia" il padre mentre, col sorriso sulle labbra, mette in fuga un gruppo di pellerossa. Il Kit di questo speciale fa, a volte, la figura del bamboccione, in particolare nell'assalto alla fattoria: quando il cane abbaia, Tex si sveglia subito, addirittura anche il padrone del cane è già sull'uscio fucile alla mano, si inizia addirittura a sparare, e Kit è ancora l' mezzo rimbambito dal sonno. Bah!La seconda è un'incongruenza di fondo della storia: ma perchè i banditi non si spartiscono il denaro e si trasferiscono in Messico facendo perdere le tracce? Cosa gliene importa che il complice parli, facendo i loro nomi? Mica sono i soliti signorotti locali con le mani in pasta in un paese, o degli insospettabili uomini politici aggrappati a una poltrona... sono dei rapinatori! Peraltro, la rapina non era avvenuta certo il giorno prima, dunque la pista eventualmente da battere era già a dir poco "fredda"....

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La prima: Kit Willer, così diverso da quello raccontato da Boselli in "Patagonia" e da Faraci in "L'uomo di Baltimora". Un ragazzotto che "spera" di cavarsela bene e che fa mille domande inutili non è lo stesso che attraversa le Ande innevate o che "punzecchia" il padre mentre, col sorriso sulle labbra, mette in fuga un gruppo di pellerossa. Il Kit di questo speciale fa, a volte, la figura del bamboccione, in particolare nell'assalto alla fattoria: quando il cane abbaia, Tex si sveglia subito, addirittura anche il padrone del cane è già sull'uscio fucile alla mano, si inizia addirittura a sparare, e Kit è ancora l' mezzo rimbambito dal sonno. Bah!

Mah, io personalmente preferisco il Kit "bamboccione" al Kit-Carson. Il figlio di Tex che ci è stato presentato da Boselli e Faraci infatti è troppo "Carsonizzato": è un Kit che a volte supera addirittura il padre, quasi inconcepibile per me!Per quanto riguarda la storia nulla di che, un soggetto interessante ma nient'altro; capitolo a parte ovviamente per i disegni di Fusco che forse meritava un addio molto più in grande stile.
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capitolo a parte ovviamente per i disegni di Fusco che forse meritava un addio molto più in grande stile.

In effetti.... Certamente alla Bonelli non brillano, per certe scelte, in questo campo ( nonostante che il Sergio in persona sia da tutti riconosciuto un gran signore verso i suoi collaboratori o, forse, paradossalmente proprio per questo, assistiamo a tali, per noi, incomprensibili, "leggerezze" ) :huh::o:( :lupos:
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Mah, io personalmente preferisco il Kit "bamboccione" al Kit-Carson. Il figlio di Tex che ci è stato presentato da Boselli e Faraci infatti è troppo "Carsonizzato": è un Kit che a volte supera addirittura il padre, quasi inconcepibile per me!

Per te, ma non per Gianluigi Bonelli: come dimenticare "Il figlio di Tex", nel quale il piccolo Kit si dimostra un autentico tizzone d'inferno in miniatura? Allora sè che aveva un buon temperamento, e la differenza nei confronti di Tex non era segnata dal far domande idiote a ripetizione (caratteristica molto carson-nizziana questa) e dal non riuscire a svegliarsi, bensì dalla minore esperienza e da un ingegno che non poteva di certo competere con quello del padre. In diversi frangenti di questa storia, Kit Willer mi sembrava più una versione magra e noiosa di Cico, con un'unica differenza: ha la sveltezza di mente delle pecore inferocite che travolgono i banditi, ma almeno sa sparare...
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Letta già da qualche giorno, ma solo oggi trovo il tempo per un rapido commento. Una storiellina che definirei piacevole, di facile lettura e parecchio scorrevole. Certo non siamo di fronte ad una capolavoro della saga, ma indubbiamanete è intrigante vedere il giovane Kit riproporsi come "delinquente dall'occhio bendato" ( come fece ai tempi suo padre vestendo i pani di Gilas :P :P). Una storia dalla trama lineare, simpatica, caratterizzata da personaggi di poco spessore, questo è vero, ma con un Kit Willer che FINALMENTE si mostra essere degno figlio di quel satanasso di suo padre anzich? il bamboccio imberbe incapace di impgnare qualsuiasi cosa non sia un sonaglino :D :D :D. I cattivi, per quanto ben "costruiti", non si discostano troppo dallo "standard Nizziano" che tende, soprattutto negli ultimi tempi, a creare cattivi molto monolitici che cadono "come da copione". Per quanto concerne il "comparto grafico"... beh, che dire... il Grande Fusco è pur sempre il grande Fusco... La sua mano, anche se oramai "appesantita" dall'età è sempre capace di creare veri e propri capolavori grafici per i nostri "vispi" occhietti... ammetto che il SUO Tex taurino e massiccio, mi mancher? non poco negli anni a venire... Per concluedere, direi che "la banda dei messicani" è una storiellina piacevole, caratterizzata da TOPOI "classicamentye Nizziani", ma che si presta molto bene ad una lettura veloce ed appassioanta. Certo, non è un capolavoro, ma ammettiamolo... sugli alamnacchi abbiamo DAVVERO visto di peggio :)Voto complessivo : 7

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Grazie alle precisazioni di wasted e ymalpas ho le idee più chiare, potr? dire qualcosa nella discussione su tradizione-innovazione. Qualche parola su questo.

Pur non avendo contratti con la Bonelli, pertanto non condivido il tuo spirito demolitorio, quando si assume un atteggiamento del genere, e lo dico da poco amante di Nizzi da sempre e non solo da quando è di moda sull'web, si è spesso perso l'equilibrio nel giudizio. I vecchi utenti tra noi ci conosciamo benissimo, ora anche tu sai qualcosa di più su di me: dico quello che penso, magari senza spirito polemico, ma con grande chiarezza.

Perchè svegliare il can che dorme? Avevo archiviato e sigillato tutto nel dimenticatoio, comunque è sempre meglio chiarirsi per evitare equivoci.1 - non valuto mai una storia a partire da chi la scrive, meglio se non ne conosco l'autore, ma neanche m?interessa il suo passato più o meno glorioso, conta questa storia qui e ora, anche se chi la scrive è o è stato un dio. Se la Fiorentina compra Maradona per farlo giocare oggi, io lo giudico per come gioca ora, non m?importa nulla di quello che è stato e ha fatto in passato.2 è il giochino delle incongruenze viene spontaneo e naturale quando la storia nel suo complesso è di livello veramente basso e soprattutto quando già dall'inizio non sta in piedi come questa. Ne ?Il grande viaggio?, per esempio, ci sono incongruenze anche maggiori di questa, ma la storia sta in piedi, tutto il contesto me le fa quasi dimenticare e il giudizio complessivo non è malvagio. 3 è mi sembra che Tex, come serie e come personaggio, sia stato sufficientemente demolito da chi se ne occupa professionalmente, qui si va su un argomento pericoloso, meglio sorvolare, non mi va di dire negli esatti termini quello che penso, non ci sarebbero parolacce ma tanto sarcasmo, qualcuno si arrabbierebbe, e poi sono discussioni che sicuramente avete già avuto in passato. Comunque si critica e si massacra la storia, mai l'autore. Estremizzando: ?la storia x mi fa schifo?, mai ?l'autore y è un coglione?. In fatto di demolizione posso assicurare di essere assolutamente bipartisan, posso demolire, anche se non allo stesso livello e allo stesso modo, ?Intrigo nel Klondike?, la storia boselliana più brutta che abbia mai letto, sempre secondo me. E leggendo su diverse discussioni l'espressione ?Tex stravolto? mi piacerebbe sapere di preciso a cosa ci si riferisce, mi sembra che si alluda più che altro al Tex boselliano, anche qui ci si troverebbe in disaccordo.4 - Avevo visto Nizzi prendere man mano congedo defilandosi con storie non eccelse ma passabili, tipo quella sui Cheyenne, noiosa ma accettabile, e ritrovarmi con questa storiellina qui non mi fa essere equilibrato, e nemmeno ci tengo ad esserlo. Il giochino si può rovesciare: è equilibrato chi ha dato 7° Questione di gusti, certo abbiamo letto due storie diverse. C?? chi ha dato 7 e chi ha dato 1, da un eccesso all'altro. Certo è che noter? sicuramente le prossime storie dello stesso autore e questa volta partir? davvero prevenuto pensando al peggio possibile e immaginabile, per farsi sorprendere in positivo c'è sempre tempo.
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Premetto che non ho ancora l'almanacco ma spero vivamente di colmare la lacuna a breve, specialmente perchè son sempre curioso di leggere le parti "storiche".

Dato che sino ad ora sul forum ci siamo sempre fermati alla storia inedita presente nell'almanacco, quel che mi appresto a fare è una leggera digressione "pubblicitaria".

Son venuto a conoscenza che l'almanacco presenta, al suo interno, il seguente libro:

Immagine postata


Che ha di speciale?

Per chi legge ogni tanto la sezione western probabilmente tale copertina gli è già saltata all'occhio ma, per rispondere alla domanda posta precedentemente, la particolarit? del libro è quella d'esser stato redatto da un italiano che ha già dimostrato varie volte il suo valore attraverso gli articoli postati regolarmente su FarWest. it ed il suo forum.

In poche parole, gettate un'occhiata anche al resto degli almanacchi, specialmente in questo caso e, se l'impressione sarà buona, chissà che non vi lascerete anche "convincere" a sovvenzionare il west.

Dopo aver spezzato la lancia in favore del libro (ed invitarvi a commentarlo nell'apposita sezione qualora lo compraste -> io devo leggerlo ma ce l'ho <-) vi lascio tornare alla storia, sperando di poter poi dire la mia quando ricever? l'almanacco :)

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  • 1 mese dopo...

Tutto come da copione:esce una nuova storia di Nizzi ed ecco le solite recensioni "simpatiche" dei soliti critici del fumetto autodefinitisi tali(non mi riferisco a nessuno di questo forum, ma ai simapaticoni di ubc ovviamente!). Tutto ad un tratto, ci si aspetta dagli almanacchi storie che possano dirsi capolavori;tutto a un tratto ci si aspetta un Kit Willer che soffre di insonnia. Mi chiedo:cosa ci si può aspettare da una storia di 110 pagine, apparsa su un almanacco?Ci hanno mai abituato, gli almanacchi, a storie che si possano considerare capolavori?Il massimo che si può chiedere a un almanacco(non solo di Tex)? una storia carina, godibile, accettabile-anche se storie molto molto belle gli almanacchi le hanno ospitate, e tra queste ci sono anche storie di Nizzi!E questa è una storia carina e più che accettabile!Non posso credere che il Kit di questa storia sia giudicato addirittura come uno "stravolgimento" del personaggio Kit... ma andiamo... Il difetto di questa breve storia sta, appunto, nella sua brevit?. E nel fatto che Nizzi ha chiuso la vicenda in maniera troppo scontata:il risultato è stato che l'epilogo è stato un p? noiosetto, affrettato, solito. Ma i difetti finiscono qui!Non c'è stato nessun "tradimento", il modus operandi di questo Tex è il modus operandi di Tex;Kit, anche se forse un p? in ombra,? il solito Kit; i dialoghi non annoiano, perchè Nizzi, anche se invecchiato e non più ispiratissimo, sa bene come scrivere dialoghi texiani(!);e la vicenda, nella sua tradizionalit?, si svolge bene nonostante il criticabile(fino a un certo punto criticabile!)finale. Una buona storia, una buona storia per un almanacco, che si guadagna la sufficenza piena e anche più. Dopodich? mi permetto di dire una cosa:chi ha consigliato, in altre sedi, di non comprare questo almanacco, non ha capito nulla. Perchè al di l' della storia, che poteva essere anche orrenda, questo è l'almanacco con l'ultima storia di Fusco!Già solo questo fatto rende obbligatorio l'acquisto di questo albo;ed è principalmente per questo fatto che l'almanacco non può mancare nella collezione di ogni texiano. Perchè-e questo lo aggiungo perchè qualcuno se lo è forse scordato-Fusco è stato uno dei più grandi disegnatori della storia di Tex!Come si fa a non possedere la sua ultima fatica?Come si fa a non riguardare queste tavole con un p? di tristezza e affetto?Aggiungo un'ultima cosa:Fusco si è ritirato, anche se secondo me aveva tutti i requisiti per poter rimanere(specialmente se lo paragono all'ultimo Ortiz, che invece rimane ben saldo in sella). Eppure la sua scelta dimostra quanto rispetto e amore ha il vecchio Maestro per Tex e i suoi lettori. Onore a lui, e un grazie di cuore!

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