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1988/1992:il Secondo Periodo D'oro Di Tex?


Secondo voi il quadriennio 1988/1992 puo' essere considerato il secondo periodo d'oro di Tex?  

11 utenti hanno votato

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1988/1992:Il secondo periodo d'oro di Tex?



Il cosidetto "periodo d'oro" di Tex si colloca piu' o meno tra la fine degli anni '60 fino a gran parte degli anni'70. Sono anni caratterizzati da storie una piu' bella dell'altra con un Tex maturo, ben definito psicologicamente e graficamente e soprattutto con un G. L. Bonelli ispiratissimo e al massimo della sua maturita' artistica.



Purtroppo, come tutti i grandi artisti, con l'avanzare del tempo e dell'eta', la sua vena creativa va via via spegnendosi, e non e' un segreto che a partire degli anni '80, le sue ultime storie non reggevano il confronto con i suoi capolavori precedenti.



Fu' allora che venne in soccorso un certo Claudio Nizzi, che prende per mano la serie, scrivendo dal '83 all'88 delle buone storie, non capolavori assoluti(se vogliamo escludere "Fuga da Anderville"), ma albi che seguono la linea tracciata da G. L. Bonelli,



Col passare degli anni pero', Nizzi si sente piu' padrone del personaggio e pensa a scrivere delle storie a piu' ampio respiro e soprattutto piu' ambiziose.



Sono anni in cui l'autore e' ispiratissimo e sforna delle storie/capolavoro a getto continuo, in un arco di tempo che possiamo situare tra il 1988 e il 1992.



E' il caso di citare storie come "Gli spiriti del deserto"-"La leggenda della vecchia missione"-"I predatori del Grande Nord" "La congiura"-"Sioux"-"L'uomo con la frusta"-"La Tigre Nera"-Furia rossa", solo per elencare i kolossal. Ma in mezzo a queste, ci sono anche delle storie cosidette "riempitive" di tutto rispetto.



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Mi sono sempre chiesto se questo particolare quadriennio potrebbe essere considerato come un "secondo periodo d'oro di Tex"(anche se di breve durata), per via della qualita' di tutte quelle storie avvincenti, epiche, con trame ben articolate e curate.


A voi la risposta, motivata se e' possibile... :D

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Guest Wasted Years

Premettendo che fino almeno al 1983 Gian Luigi Bonelli era ancora in formissima, basta leggere storie come il marchio di Satana o La pista nel cielo, la strega o Bandoleros, e che è possibile leggere storie dignitosissime anche in seguito, non credo affatto che con Nizzi vi sia mai stato niente di paragonabile all'epoca d'oro.
Nizzi, per quanto fosse un buon autore, non è riuscito a raggiungere il livello delle storie di GLB, anche se ha infilato parecchie buone storie una dietro l'altra.
Diciamo che all'epoca il livello di Tex era molto più altro che in seguito, e che Nizzi mostrava di avere voglia e mestiere, per quanto scrivesse un altro Tex, diverso e meno affascinante di quello di GLB.
La leggenda dell'antica missione è una grande storia ma di un genere particolare, l'uomo con la frusta è bella ma non un capolavoro, gli unici due grandi miti che restano sono Furia Rossa e La Tigre Nera, che effettivamente meritano l'olimpo texiano. Fuga da Anderville non mi piace molto, la metterei nel mazzo con il giuramento, fra due bandiere e la cella della morte, cioè tra le storie che tutti mettono nella top 20 e io assolutamente no.
Per fare un'epoca d'oro secondo me è un po' pochino.

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Grande topic,Antony!Io credo che Nizzi abbia davvero fatto vivere alla serie un nuovo periodo d'oro!... ero convinto, prima di navigare in internet, che questa fosse una verità accettata da tutti, accettata nella sua ovvietà... con molto rammarico ho visto che così non ?, e per me la cosa è a dir poco incomprensibile. Ai Capolavori da te citati, che non hanno nulla in meno rispetto a quelli di Bonelli, si aggiungono una serie di storie che, pur non aspirando allo status di "capolavoro", sono state ottime storie:penso a "La miniera del terrore","I diavoli rossi","Guerriero apache","Attentato a Washington". Alla lista dei suoi Capolavori bisogna aggiungerne un altro:"Nelle paludi della Lousiana"!E se pur il periodo d'oro di Nizzi è circoscrivibile alle date da te indicate, ciò non ha impedito a Nizzi di scrivere altri Capolavori anche nel periodo successivo:"L'uomo senza passato","Il presagio","Le colline dei Sioux", a cui si aggiungono una nutrita serie di ottime storie:"Yucatan","Little Big Horn","Mefisto","Ritorno a Culver City".... e quasi dimenticavo quel Capolavoro per pochi intimi che è "Sul sentiero dei ricordi"... A dimostrazione di ciò ci sono alcuni fatti:che molti lettori identificano Tex col Tex di Nizzi, che molti altri abbiano in Nizzi il loro autore preferito, che le vendite degli albi tornarono a salire... Da parte mia, su Nizzi ho una certezza:che dopo Bonelli, lui è stato il più grande su Tex, per tanti ovvi motivi, e che gli altri sceneggiatori dovranno rimboccarsi le maniche non poco, per riuscire a togliergli tale titolo di merito!ps.... se potessi fare una domanda a tanti forumisti e saccenti recensori, gli chiederei:ma prima che Boselli scrivesse "Il passato di Carson", che cosa leggevate??

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IMHO, se il paragone fosse solamente con il "centinaio d'oro" di GLB, n° Nizzi n° altri potrebbero pensare di risultare vincitori ( per quanto anche qui si possano fare delle distinzioni: mentre vicende come "Il giuramento", o "Il figlio di Mefisto" e forse anche " Odio senza fine" attingono sfere emotive impossibili da toccare per Nizzi e per chiunque altro, già "In nome della legge" può trovare un degno termine di paragone [ del resto, come è stato soprannominato Nizzi? ;) ] in "L'uomo con la frusta", mentre una vicenda come "Il ritorno di Montales" è IMHO inferiore a "I cospiratori", che pure le si ispira ) se invece il paragone venisse fatto con qualunque altro periodo della storia editoriale di "Tex", parlare di "età dell'oro" a proposito del primo periodo dell'attività texiana di Nizzi ( da "Un diabolico intrigo" [ nn. 273 - 274 ] a "Furia Rossa" [ nn. 384 - 387 ]) non mi sembrerebbe affatto infondato: a mio parere infatti non solo non vi sono state cadute di livello clamorose, ma le vicende di eccellente livello sono state molto numerose, dato che a quelle citate da Anthony e Paco mi sentirei di aggiungere "I cospiratori" ( nn. 304 - 307 ), "Gli strangolatori" ( nn. 312 - 314 ), "Il ragazzo selvaggio" ( nn. 317 - 319 ), "Nelle paludi della Louisiana" ( nn. 330 - 333 ), "La miniera del terrore" ( nn. 336 - 338 ) e "Thonga il tiranno" ( nn. 371 - 373 ), senza contare ottimi riempitivi come " Messaggero di morte" ( nn. 302 - 304 ), "L'arma del massacro" ( nn. 319 - 321 ), " I rapinatori del Misssouri" ( nn. 326 - 328 ), "I diavoli rossi" ( 338 - 340 ), "Desperados" ( nn. 362 - 363 ) ecc. Non mi pare di poter dire che il livello medio del quinto, del sesto e del terzo centinaio ( e probabilmente anche del primo ) sia più alto di quello raggiunto dal Tex di questi anni. Di conseguenza il mio voto è sè.

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Indubbiamente la risposta è si!!Di certo non si può pensare di paragonarlo neanche minimamente al "primo centinaio d'oro" di Gian Luigi Bonelli, però il "periodo d'oro" di Nizzi a tutte le carte in regole per meritarsi questo nomignolo. Innumerevoli sono i capolavori di Claudio, tra i quali i più famosi ricordo:,"l'uomo senza passato,"furia rossa" ,"la tigre nera","sioux","l'uomo con la frusta","i cospiratori","una palottola per il presidente,"nelle paludi della lousiana","la nave perduta","guerriero apache"oppure "i predatori del grande nord". Poi ne ricordo altre di belle storie, che se anche non hanno raggiunto le vette dei capolavori, di certo meritano di essere citati, tipo:"il covo nella palude","thonga il tirrano","il giustiziere","un diabolico intrigo",","la miniera del terrore","zhenda", oppure "missione speciale" e qui mi fermo perchè è impossibile elencarli tutti... Quindi per me la risposta è assolutamente sè.

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

E' assolutamente fuori di dubbio che Claudio Nizzi abbia dato adito ad una vera e propria "riscoperta" del personaggio nel lasso di tempo che va dal 1988 al 1992 ( anche se a mio parere il lasso di tempo andrebbe esteso ancora di un 3/4 annetti per poter così comprendere storie fantastiche come L'uomo senza passato piuttosto che Delitto nel porto o Una pallottola per il presidente... ). In questi anni Nizzi, come citato da altri prima di me, ha prodoto delle grandi storie, che hanno permesso ai lettori di RISCOPRIRE sotto una luce molto più INVESTIGATIVA e AVVENTUROSA il personaggio i Tex WIller. Infatti, se ci soffermiamo un attimo a pensare, è proprio grazie all'intervento di Claudio Nizzi che Tex ha cominciato a FARE LO SBIRRO oltre che il mero RADDRIZZATORE DI TORTI, è grazie a NIZZI che abbiamo cominciato a vedere SALTI DAI TRENI IN CORSA, TERRIBILI VIAGGI TRA LE RAPIDE e cose di questo genere. Alcuni potrebbero sostenere, e a ragione, che questo "filone avventuroso" è cominciato con le Storie di Guido Nolitta ( penso in particolar modo a "il solitario del west" ), tuttavia sono del parere che, quel genere di azione molto "cinematografica", quell'azione alla "indiana Jones" per intenderci, quell'azione ove al protagonista ne capitano di cotte e di crude e al quale capita spesso di "finire nei pasticci" sia cominciata con le storie di Claudio Nizzi.
Il buon vecchio Claudio, come mi piace chiamarlo, è riuscito a regalarci nell'arco di un decennio, storie memorabili, avventurose, ricche di personaggi destinati a rimanere nella stoia del personaggio ( Latigre nera, Velasco, Oliveira, Pedro Galindez, Nuvola bianca, etc... ), ma regalandoci anche storie che ci permettono di scoprire nuovi "lati" dei personaggi di sempre ( penso a "furia rossa" o a "l'uomo senza passato" ).

Per concludere, penso che Nizzi, tra il 1988 e il 1992 non solo abbia dato vita ad una nuova "età dell'oro", ma abbia anche, e soprattutto, portato nelle edicole di tutta italia, un Tex nuovo, riscoperto, più, e qui spero di non sollevare tropa polvere, IN LINEA CON I CANONI DEL TEMPO!

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Un nuovo periodo d'oro? Direi decisamente di sè!Non allo stesso livello della magnifica "era Bonelli", dove anche gli albi che non rientravano nel novero dei capolavori assoluti (cito, come esempio, "Dugan il bandito) erano comunque note di una lunga melodia che ci ha permesso di seguire l'evoluzione fisica e psicologica di Tex. Ma Nizzi ci ha offerto, nel periodo indicato in questo bellissimo 3d di Anthony, capolavori che non torno a menzionare perchè sono stati già citati. Del resto, anche in precedenza Nizzi aveva regalato delle gemme, oltre a "I cospiratori" menzionata da Pedro anche "Attentato a Washington", e in un periodo di incontestabile declino ci presenta pezzi di bravura come "L'uomo senza passato" o "Le colline dei Sioux", con l'indimenticabile finale dovuto a Nuvola Bianca. Nessun dubbio sul fatto che Nizzi abbia scritto pagine indimenticabili per Tex. E d'altra parte, credo che chi più chi meno tutti o quasi gli sceneggiatori abbiano messo mano a storie indimenticabili. IMHO, una delle cose che in questi ultimi tempi sta facendo perdere a Tex tutto il suo smalto è la scelta editoriale dei due albi; ma su questo mi fermo qui perchè c'è il rischio di andare OT.

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Sto rileggendo le storie nella Ristampa a colori e condivido. Ottimo periodo di Nizzi. Se non è oro, luccica però splendidamente. Borden
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Come recita il titolo di questo thread, ho voluto racchiudere il presunto secondo periodo d'oro di Tex dal '88 al '92 proprio perche' in quel lasso di tempo, e cioe' nel terzo centinaio, c'e' una concentrazione di belle storie che in nessun altra fascia si e' verificato, escludendo ovviamente quelli del primo centinaio.
Pensiamoci un po', abbiamo storie bellissime pubblicate una dietro l'altra o quasi, come "La congiura" e "Sioux" e addirittura tutte "attaccate" come "Guerriero Apache" "La Tigre Nera" e "Furia rossa".

Non so se possiamo definirlo un secondo periodo d'oro della lunga saga di Tex, ma sicuramente ci siamo molto vicino. Non solo per la qualita' delle storie ma anche dal punto di vista grafico. Infatti abbiamo un Villa(all'epoca presente ogni due anni con una storia) e Civitelli, autori rispettivamente di storie come "La congiura" e "Lampi sul messico" che si confermano degni di essere paragonati con lo staff dei disegnatori del vero periodo d'oro di Tex, e un Fusco("I predatori del Grande Nord" & "L'uomo con la frusta") e Ticci("Sioux" & "Furia rossa") al massimo della loro maturita' artistica. Sono loro, in linea di massima, i disegnatori che realizzavano le storie piu' belle e ambiziose di quel periodo, e lo fecero in una maniera impeccabile.


Wasted

Premettendo che fino almeno al 1983 Gian Luigi Bonelli era ancora in formissima, basta leggere storie come il marchio di Satana o La pista nel cielo, la strega o Bandoleros, e che è possibile leggere storie dignitosissime anche in seguito

D'accordissimo. Erano storie ancora validissime, ma non capolavori, se paragonati ai vari "Il signore dell'abisso"-"Tra due bandiere" e compagnia bella. Credo che l'ultimo guizzo di G. L. Bonelli degno di essere annoverato insieme agli altri capolavori sia "Gli eroi di Devil Pass" e in parte "Il clan dei cubani". E comunque sia, la fascia 200/300 caratterizzata dalla collaborazione tra Bonelli padre e Bonelli figlio, pur se composta da ottime storie e' ben lontana, a mio avviso, dall'essere paragonata col primo centinaio.


Fine OT.



In definitiva, considero i quattro anni menzionati nel titolo del topic, come un secondo e breve periodo d'oro di Tex. Il mio voto e' si'.

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  • Rangers

Per scrivere quello che penso dovrei quotare ciò che ha scritto qualcuno prima di me. Prima di accedere ai forum Texiani (TWO agli inizi del 2007 e in questo in Ottobre del 2008), avevo già letto completamente e varie volte la serie di Tex, e non mi era mai venuto in mente di identificare un determinato "periodo d'oro". Ho sempre letto le storie in ordine di numero, non conoscendo nessun altro che leggeva Tex e non conoscendo neppure luoghi virtuali in cui trovare le opinioni di altri appassionati o di semplici lettori, non ho mai neppure pensato che ci fossero in giro così aspre critiche nei confronti di quell'autore o di quella determinata storia. Certo, prima di accedere ai forums, avevo già le idee ben chiare su quale storia preferivo nei confronti di un'altra che consideravo, diciamo, meno riuscita. Forse, anche senza rendermi conto, da quando mi sono iscritto in questi luoghi di discussione, sono stato un p? rovinato nel leggere centinaia di post dai toni avvelenati o pieni di pregiudizi, o al contrario altri post pieni di pareri superpositivi verso quell'altro autore o quell'altra storia. Personalmente, me ne sono sempre infischiato se quella storia è criticata dai più perchè fa schifo o è piena di "piccionate", un nuovo termine che mai avrei immaginato quando ero solo un semplice lettore "solitario". :indianovestito: Quando le storie uscivano e le leggevo in ordine, una dietro l'altra (o quando ricominciavo per l'ennesima volta la serie), ovviamente avevo le mie preferenze, diciamo che alcune perle le leggevo (e le leggo ancora), con più gusto rispetto ad altre. Si insomma le valutazioni erano sicuramente meno influenzate di oggi. Questo è uno dei lati negativi dei forum texiani; per questo l'importante quando si legge una nuova storia, è di non farsi influenzare troppo da ciò che pensano o scrivono gli altri, e di ragionare e valutare la storia con la propria testa, il proprio parere. Difficile, ma non impossibile. Venendo al tema del topic, io vorrei continuare (come utente "Sam Stone" e come lettore "Emanuele"), a non considerare il termine "Periodo D'Oro". Ciò mi pare molto riduttivo; si includono le storie di quell'autore (che sia GLB, che sia Nolitta, Nizzi, Boselli e quanti si sono cimentati con Tex) in un periodo ristretto e questo può portare alla nascita di pregiudizi nei confronti di nuove store. Tutti nella propria carriera di scrittori, hanno scritto storie che mi sono rimaste impresse nella memoria o mi hanno trasmesso particolari emozioni. Cosè ecco che trovo dei capolavori di GLB già nelle prime storie che ha scritto di Tex, chessè mi vengono in mente due particolari situazioni che ho trovato sempre geniali: Tex che dispone i cannoni caricati con la ferraglia, durante l'assedio al forte nel freddo Canada (Il Tranello), oppure i continui e violenti attacchi di Rayakura (Assedio al Posto N. 6). Solo due piccoli esempi che possono competere con altre storie del cosidetto periodo d'oro di GLB. Questi confronti, posso farli con GLB come con qualsiasi altro autore. Nizzi ha scritto storie indimenticabili, già citate anche da altri: La Tigre Nera, La Congiura, I Cospiratori, L'uomo Con La Frusta, Thonga il Tiranno, L'Uomo senza Passato, Furia Rossa e molte altre, fuori da quel periodo:Fuga Da Anderville, Il Presagio, Congiura Contro Custer, La Maschera Dell'Orrore, fino ai recenti Un Treno Per Redville, Il Villaggio Assediato, Il Maxi Lo Squadrone Infernale o La Ballata di Zeke Colter e altre ancora che adesso non sto a citare. Trovo quindi troppo ristretto e complicato, considerare il suo periodo d'oro, in quei pochi anni, perchè di storie più che belle, per me, ne ha scritte anche dopo. Quindi cosa voto?Mi astengo e vado a valutare di volta in volta le storie che leggo e legger? in futuro. ;):trapper:

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Anch'io voto sè: sono d'accordo quando si afferma che questo secondo periodo d'oro non reggerebbe il confronto con quello in cui GLB ha sfornato alcune storie che sono rimaste dei capolavori difficili da eguagliare, però sicuramente nel periodo di cui stiamo discutendo Nizzi ha prodotto davvero delle ottime storie, dei capolavori, lo posso affermare senza problemi!E questi capolavori hanno avuto anche il merito di aggiornare il personaggio di Tex (come ha evidenziato il Colonnello) senza però snaturarlo: insomma, le migliori storie di Nizzi sono collocabili in questi anni, e per me questo fa sè che si possa tranquillamente parlare di un secondo periodo d'oro di Tex dovuto alla penna del buon Claudio!Speriamo solo che si possa assistere anche ad un terzo periodo d'oro anche in futuro!

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Guest Wasted Years

Beh, anthony, per rispondere all'off topic, secondo me "Tex contro Yama" è un capolavoro mentre "fra due bandiere" è una storia polpettosa ed insipida, come il "clan dei cubani" è molto superiore a "Gilas" o al "giuramento". Ma tralasciando pure questa mia idea, personalissima, anche se sul "clan dei cubani" c'è molto consenso, secondo me hai perfettamente azzeccato la definizione che si attaglia non già alle storie di Gian Luigi Bonelli, sul quale sono critico anche nei presunti capolavori e questo dovrebbe essere una buona pezza d'appoggio, ma a quelle di Nizzi. Inoltre, nella mia definizione non volevo comprendere Nolitta, anche se secondo me la fascia 200/300 è ben paragonabile alla 300/400.

La riprendo modificando solo gli autori e l'epoca, visto che non saprei definirla meglio:

E comunque sia ll'epoca 1988/1992 caratterizzata dalle migliori storie di Nizzi, pur se composta da ottime storie e' ben lontana, a mio avviso, dall'essere paragonata col primo e particolarmente il secondo centinaio.

;)

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  • Collaboratori

Quando penso al periodo d'oro, penso a una successione di storie avvincenti dalla qualità riconosciuta. Ogni mese il leggere un'ottima storia e sapere che il mese successivo si ricomincer? da capo, con una storia anche migliore. Finito "Il grande intrigo" il lettore resta senza fiato. Inizia quindi una storia che s'intitola "Terra promessa"... è disegnata da Ticci, è altrettanto lunga, il soggetto è meno fantasioso del precedente, ma alla fine.. che storia da urlo!!! Quindi è l'ora di una "storiellina" passabile, "L'ultimo Poker", sarà che l' artwork è di Muzzi... ma poi è la volta di "Odio senza Fine"... e se non piace il tratto di Letteri, gli sgnassoni di Galep in "San Francisco"... emozioni a dirotto. Davanti al periodo d'oro bonelliano non c'è futuro per il fumetto Tex, tutto è stato già scritto. Se vogliamo individuare altri periodi successivi che rappresentano un momento di vena creativa eccezionale, certamente gli anni citati da Anthony Steffen meritano tutta la nostra considerazione. Nizzi è un grande scrittore, grandissimo. Ed è vero che è riuscito a ricreare, seppure IMO in tono minore, quel clima di sistematica attesa nel lettore, naturalmente con la consapevolezza, mettiamoci pure la certezza, che l'acquisto della nuova storia di Tex in edicola, avrebbe ripagato ampiamente i soldi spesi. Davanti a questa serie ininterrotta di ottime storie e anche di capolavori però non mi rendevo conto di vivere in diretta un periodo d'oro, anzi non compravo nemmeno tutti gli albi e vivevo di prestiti. E' molto difficile avere questa consapevolezza, servono degli anni per valutare pienamente o rivalutare un periodo. Cosè, per dirla tutta, secondo me Boselli, in compagnia di Faraci e Manfredi, sta scrivendo quello che è il terzo periodo d'oro di Tex. Stiamo infatti assistendo a una rinascita dell'eroe e questa consapevolezza mi è data spesse volte dalla lettura dei forum dedicati agli altri personaggi bonelliani, dove in genere Tex era malvisto. I migliori autori, i migliori disegnatori oggi scrivono Tex e per chi non lo legge mai, è diventato un fumetto da leggere, perchè si deve leggere. Personalmente non riesco ancora a rendermi conto del fatto, ma è un periodo effervescente dominato complessivamente da storie eccellenti, che raramente non sfiorano l'otto, se non il nove, e dove anche un Nizzi smbra essersi finalmente risollevato a livelli di decenza.

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  • Collaboratori

Beh, anthony, per rispondere all'off topic, secondo me "Tex contro Yama" è un capolavoro mentre "fra due bandiere" è una storia polpettosa ed insipida, come il "clan dei cubani" è molto superiore a "Gilas" o al "giuramento". Ma tralasciando pure questa mia idea, personalissima, anche se sul "clan dei cubani" c'è molto consenso, secondo me hai perfettamente azzeccato la definizione che si attaglia non già alle storie di Gian Luigi Bonelli, sul quale sono critico anche nei presunti capolavori e questo dovrebbe essere una buona pezza d'appoggio, ma a quelle di Nizzi. Inoltre, nella mia definizione non volevo comprendere Nolitta, anche se secondo me la fascia 200/300 è ben paragonabile alla 300/400.

La riprendo modificando solo gli autori e l'epoca, visto che non saprei definirla meglio:

E comunque sia ll'epoca 1988/1992 caratterizzata dalle migliori storie di Nizzi, pur se composta da ottime storie e' ben lontana, a mio avviso, dall'essere paragonata col primo e particolarmente il secondo centinaio.

;)

Troppo pochi i veri capolavori della fascia 200 per parlare di periodo d'oro. Le migliori di Bonelli sono Il clan dei cubani, Gli eroi di Devil Pass e Il marchio di satana. Ottime L'oro del Colorado, Tucson, I due rivali, Santa Cruz, Guerra sui pascoli, Un mondo perduto e Geronimo, Nella media tutte le altre. Quella di Mefisto difficilmente giudicabile. Sergio Bonelli si dimostra troppo discontinuo: scrive capolavori come I ribelli del Canada, Sasquatch, Giungla crudele e Il colonnello Watson, ottime storie come Indian Agency o I disertori e tante altre da dimenticare. Nizzi ci regala Il ritorno del Carnicero, i delitti del lago ghiacciato e soprattutto Fuga da Anderville. In definitiva un ottimo centinaio, però solo medaglia d'argento perchè troppo discontinuo. Peggiore rispetto alla fascia 300, superiore alla fascia 400 e 500.
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Guest Wasted Years

Non condivido il giudizio sulla fascia 200 nella maniera più assoluta. Storie di prima grandezza come gli eroi di Devil Pass, il marchio di Satana, oltre al Clan dei Cubani, all'ultima di Yama che ci si ostina a non considerare la grandissima storia che ?, Tucson, che è IMHO il miglior albo di tutta la serie ed una delle migliori storie in assoluto si accompagnano a perle come l'aquila e la folgore, l'oro del colorado, Santa Cruz, i ribelli del Canada, Saquatch, contro tutti, giungla crudele, la freccia spezzata e le prime di Nizzi. Giudicarlo meno positivamente della fascia 300 è a mio giudizio abbastanza aribitrario. In quella fascia, accanto a gran belle storie e a qualche capolavoro, ci sono storie francamente poco ispirate, come "il ritorno della mano rossa", "la croce fiammeggiante", "polizia indiana" , "il bisonte bianco", "l'arma del massacro" e addirittura l'orripilante "l'inafferrabile proteus". Secondo me il quarto centinaio ha significato, lungi dall'essere un periodo aureo, la fine del mito e l'inizio di una decadenza quasi inarrestabile. 1988-1992: il canto del cigno di un eroe. Sull'oggi texiano ho le mie idee e le mie aspettative, dico che usciamo da un periodo buio con grandi incertezze, ma mi aspetto un periodo simile a quello 200-300 in cui da un calderone verranno fuori dei capolavori diversi, atipici, che sarà possibile inquadrare come si deve solo dopo.

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Io credo che un fumetto seriale non può sempre vivere di periodi d'oro:? appunto la serialit? che lo pretende, perchè il fumetto deve comunque puntualmente uscire, e quindi la qualità può a volte passare in secondo piano. Credo anche che la fortuna di Tex sia stata quela di trovare grandi autori che ne hanno scritto grandi storie dopo Bonelli:oltre a Nizzi,? quello che hanno fatto Nolitta e Boselli. E' certo però che il passato gianluigibonelliano non potr? tornare mai più, così come quel Tex!... semplicemente perchè ogni autore ha comunque un suo stile, una sua mentalit? particolare e un suo diverso approccio. Questo è un dato di fatto ovvio, e o lo si accetta o si smette di leggere Tex. E quindi ritorno a dire che Tex è stato fortunato nell'avere, dopo il suo creatore, altri grandi autori, di cui il più grande(finora) è stato il grande Nizzi-se questo non fosse avvenuto, la serie "Tex" avrebbe fatto la fine ingloriosa di tante altre testate bonelli, decadute dopo l'abbandono dei rispettivi pap?... Anche Tex ha conosciuto brevi momenti di decadenza:ovvio,Tex è un fumetto seriale!... e i momenti di decadenza(a mio avviso mai così gravi)si sono avuti nel momento in cui chi portava avanti la serie "invecchiava" ed entrava nella fase di stanca creativa:? quel che è successo con Bonelli prima, e poi con Nizzi:fatto fisiologico e normale... Per fortuna, però, sembra che stia succedendo nuovamente quello che è successo tanti anni fa:altri bravi e validi autori hanno sostituito un Nizzi ormai giustamente stanco:chi ci dice che non avremo una terza "epoca d'oro"?, e che, in parte, non sia già cominciata?Nizzi ci ha regalato la seconda stagione d'oro di Tex... e io, sinceramente, tra "Il giuramento" e "Furia rossa", tra "Tra due bandiere" e "Fuga da Anderville", tra "In nome della legge" e "L'uomo con la frusta", tra "Il laccio nero" e "la tigre nera", non saprei davvero quale scegliere come miglior storia... Dubbi che, invece, per molte altre serie bonelli non ci sono:? per questo che ribadisco ancora una volta il mio eterno grazie al Grande Claudio Nizzi..

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