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TWF - Tex Willer Forum

Quando Tex Faceva Strani Incontri...


Sam Stone
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  • Rangers

In oltre sessant'anni di avventure Tex e pards hanno percorso centinaia e centinaia di piste. Hanno imboccato la main-street di famose città, o di polverosi e sperduti villaggi. Sono entrati in numerosi villaggi indiani, fumando il calumet della pace con un gran numero di capi. Hanno stretto la mano di sceriffi, di centinaia di pionieri, coloni, agricoltori, soldati. Ma hanno anche riempito di cadaveri i cimiteri sparsi quà e là per gli Stati Americani. Nelle sue avventure però Tex ha fatto anche strani incontri. Infatti oltre naturalmente agli incontri con mummie viventi, o con nemici diabolici come Mefisto e il figlio Yama, o vari stregoni e i loro strani poteri, o ancora fantasmi come la Dama di picche.... il ranger è entrato in contatto con un diverso numero di comunit?, spesso isolate dal resto del mondo e residenti fuori dal loro naturale luogo. Sto parlando dei Thugs (dall'India), dei Tuareg (dall'Arabia), del popolo africano, dei vichinghi, dei russi, dei conquistadores isolati nella città d'oro e fermi a secoli indietro.... Con l'avanzare della serie però questi incontri si fanno sempre più rari, forse perchè ritenuti improbabili e frutto di un periodo nostalgico del passato, quando si poteva osare senza che i lettori si mettessero a brontolare o a inviare lettere di protesta alla redazione. Voi che ne pensate?Quale "strana" comunit? può ancora incontrare Tex sulle sue abituali piste?Vi piacerebbe leggere un'altra storia con questi temi poco reali?Parliamone :trapper:

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A mio parere, per quanto riguarda questo tipo di vicende, i problemi sono piuttosto complessi. In primo luogo GLB ha tirato fuori dal suo cilindro di narratore quasi ogni soluzione immaginabile e anche le poche che gli sono sfuggite hanno già attirato l'attenzione di Nolitta, Nizzi e Boselli. Sulle pagine di "Tex" abbiamo potuto ammirare extraterrestri, mutanti, cavernicoli, conquistadores, russi zaristi, thugs, schiavi neri e coolies cinesi naufragati sulle coste americane, aztechi, maya, tuareg, vichinghi e antichi egizi; direi che all'elenco manchino soltanto gli assiro - babilonesi, i greci antichi e i romani ;):D . In secondo luogo, mano a mano che "Tex" si è allontanato dai suoi esordi è diventanto un fumetto sempre più attento ed aderente alla realta storica western, alla quale fa riferimento; la cosa, oltre a comprimere lo spazio cronologico in cui il nostro ranger agisce ( è difficile attualmente trovare una storia che non sia ambientata negli anni Settanta e Ottanta del XIX secolo ), ha forzatamente limitato anche la propensione degli sceneggiatori a inventare vicende "strane" di questo genere ( molto più ammissibili in Zagor, in cui il protagonista è al tempo stesso un supereroe ed un abitante della "Vecchia Frontiera" e a maggior ragione in fumetti marcatemente connotati in senso paranormale come Dylan Dog e Dampyr o fantascientifico). Di conseguenza IMHO occorrerebbe davvero un grandissimo sforzo di inventiva e di abilità narrativa per leggere di nuovo vicende del genere in "Tex"

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  • Collaboratori

Beh... Mauro Boselli con la sua "Omicidio in Bourbon Street", pur senza mostrare incontri con strane genti ( Nizzi dixit ) ma bensì una proverbiale comunit? afro, con il personaggio di Carfax è andato molto vicino allo spirito che animava le prime improbabili storie bonelliane. Per tacere di "Colorado Belle". E aspettiamo la replica con la storia horror che vedrà protagonista El Morisco, intitolata provvisoriamente "La cavalcata del morto", disegnata da Civitelli e chissà, perchè no... forse destinata proprio al texone 2012! Sarebbe un bel regalo.

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Quanto detto da Ymalpas è verissimo; si può comunque rilevare che generalmente l'horror ed il paranormale, pur se distinti dall'esotismo un po' fantasy di tante vicende degli esordi e del periodo di mezzo della storia editoriale di Tex, hanno diritto di cittadinanza solo se legati a determinati personaggi cardine della saga ( Mefisto, Yama, El Morisco ) o a tematiche western o comunque tipiche dell'ambiente Usa ( la magia tradizionale indiana o il vodoo ) oppure alla psicologia di alcuni protagonisti della singola vicenda ( i fratelli La Rochelle di "Nelle paludi della Louisiana", in cui peraltro vi è anche lo sfruttamento della magia "esotica" africana ). Questa tesi mi pare corroborata dal fatto che, quando Boselli ha inserito tematiche esoteriche in "Omicidio in Bourbon Street", ha prestato il fianco all'accusa di "dampyrizzare" ( se così si può dire ) il nostro ranger.

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Anch'io penso che difficilmente si possano rivedere sulle pagine di Tex episodi "paranormali" come quelli che sono stati citati in precedenza. Oggi rileggendo storie come ad esempio "La Dama di Picche" tanto per dirne una, ci si rende conto di trovarsi davanti ad un intreccio gradevole, ma più o meno inconsciamente si tiene comunque conto che si tratta di storie scritte diversi decenni fa, e per leggere oggi qualcosa del genere in un inedito la penso anch'io come Pedro: il tutto dovrebbe essere gestito in maniera magistrale, o comunque in maniera alternativa rispetto a quella che siamo abituati a vedere nei vecchi albi.

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Beh... Mauro Boselli con la sua "Omicidio in Bourbon Street", pur senza mostrare incontri con strane genti ( Nizzi dixit ) ma bensì una proverbiale comunit? afro, con il personaggio di Carfax è andato molto vicino allo spirito che animava le prime improbabili storie bonelliane. Per tacere di "Colorado Belle". E aspettiamo la replica con la storia horror che vedrà protagonista El Morisco, intitolata provvisoriamente "La cavalcata del morto", disegnata da Civitelli e chissà, perchè no... forse destinata proprio al texone 2012! Sarebbe un bel regalo.

Su quest'ultima cosa vorrei dire una cosuccia: al momento Boselli sta scrivendo 10 storie (esclusa "Eagle Pass" di Villa, che è in standby) e precisamente per Civitelli, Venturi, Garcia Seijas, Mastantuono, Piccinelli, Leomacs, Frisenda, Ginosatis, Gomez e Fernandez. Vedete voi chi di questi potrebbe stare disegnando un Texone, considerate anche le informazioni che già abbiamo sulla sede dove andranno molte di queste storie. :trapper:
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Indubbiamente oggi come oggi storie di tipo paranormale si presterebbero più per Dylan dog Dampyr e compagnia varia, però una piccola incursione texiana non è da escludere a priori, visto che lo stesso GLB nutriva per questo tipo di narrativa un grandissimo interesse che lo ha spinto ad inserire nel suo fumetto personaggi del calibro di Mefisto, El morisco, Yama. Attualmente si stanno esplorando sentieri legati maggiormente alla realtà storica del west ( rapine, rivolte indiane, killer ) ma da parte mia storie di stampo fantasy-horror(se ben congeniate) saranno sempre le benvenute.

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Io farei comunque un distinguo tra incontri strani ma con personaggi realistici (ad esempio la colonia russa zarista di "Deserto bianco") e incontri decisamente improbabili, dall'extraterrestre alla Dama di Picche. Questi ultimi, bench? alcuni di essi abbiano dato origine a pezzi veramente pregiati, li preferisco usati con grande parsimonia (a differenza che su Zagor, serie molto più libera geograficamente e temporalmente). Gradisco invece sempre la presenza di comunit? particolari, cinesi o africani, beduini o cosacchi che siano, che possano spezzare quella storicit? che altrimenti, a mio giudizio, potrebbe limitare troppo le azioni di Tex e soprattutto guidarne il percorso e deciderne inevitabilmente l'epilogo.

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La realtà è che di GLB ce n'? stato uno solo, e ripercorrere le sue piste non è facile per nessuno. Qualche tentativo è stato fatto (Vedi Boselli), ma resto del parere che "quel Tex" non lo rivedremo più, quelle avventure mistiche o fantasy-horror non torneranno, vista anche la nuova impostazione data alla serie dalla SBE.

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  • Rangers

Concordo anch'io che di GLB ce n'? stato uno solo e purtroppo è molto difficile scrivere storie con gli stessi elementi di fantasia che lui utilizzava invece con gran libertà e senza tanta fatica. Oggi (e da un bel p? di anni) tutto è molto più rivolto verso la realtà. Sicuramente sono altri tempi ed i lettori sono sempre più esigenti e faticano a digerire gli aspetti che si allontanano dal sentiero della classicit?. Ma se da una parte posso essere d'accordo con quanto scritto da Cheyenne, ovvero non abusare di elementi estremamente improbabili come gli alieni, da un altro lato invece continuo a pensare che possano essere inventati nuovi incontri con popolazioni "inusuali" per le piste battute dal ranger. Anche se come ha ben detto Pedro, è difficile trovarne di nuove. e il riutilizzare quelle già usate potrebbe portare a perdita di originalità. :trapper:

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  • 4 mesi dopo...

Credo che una delle componenti più innovative e moderne (e forse addirittura postmoderne) dello stile di Bonelli consista nella sua passione per gli "strani incontri". Le ragioni di tale innovativit? stanno nella commistione di generi che tali risvolti narrativi presuppongono e attuano. Non so se Bonelli, nel momento in cui metteva in scena gli "strani incontri", avesse davvero delle velleit? avanguardistiche e innovative, e se avesse coscienza della innovativit? di tali situazioni narrative... probabilmente erano scelte più legate al giocoso e disinteressato dispiegamento di fantasia, in un momento in cui la fedelt? al dato storico o realistico non era certo in primo piano come oggi. C'è anche da dire che, se alcune storie del filone sono davvero belle (penso a "Lotta per la vita" o a "El Rey"), altre, almeno secondo me, lo sono molto meno ("La bufera" è rovinata proprio dall'inserimento della comunit? russa, per come la vedo io). In ogni caso, questa degli "strani incontri" è una caratteristica puramente bonelliana;tanto bonelliana che si presenter? nelle prime come nelle ultime storie ("Un mondo perduto", tutt'altro che riuscita). E credo che nessun altro riuscirebbe a dare lo stesso fascino che lui dava a storie dalla trama così improbabile (e ricito "Lotta per la vita"). Dunque credo sia normale, e anche giusto, che gli "strani incontri" si praticamente estinti. Ciò non toglie, ovviamente, che ce ne possano essere ancora, e "Gli strangolatori" di Nizzi è un ottimo esempio.

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Credo che una delle componenti più innovative e moderne (e forse addirittura postmoderne) dello stile di Bonelli consista nella sua passione per gli "strani incontri". Le ragioni di tale innovativit? stanno nella commistione di generi che tali risvolti narrativi presuppongono e attuano.
Non so se Bonelli, nel momento in cui metteva in scena gli "strani incontri", avesse davvero delle velleit? avanguardistiche e innovative, e se avesse coscienza della innovativit? di tali situazioni narrative... probabilmente erano scelte più legate al giocoso e disinteressato dispiegamento di fantasia, in un momento in cui la fedelt? al dato storico o realistico non era certo in primo piano come oggi.

Secondo me G. L. Bonelli era consapevole solo della sua voglia di scrivere qeullo che gli piaceva, fregandosene del realismo delle situazioni... che peraltro, parere personalissimo, in una serie d'avventura non è poi così rilevante.


C'è anche da dire che, se alcune storie del filone sono davvero belle (penso a "Lotta per la vita" o a "El Rey"),

"El Rey"? Credo che tu ti sia confuso, perchè di elementi strani in quella storia non ce en sono proprio, è molto realistica... a meno che tu non consideri il fatto che l'antagonista ha la sua fortezza in un vecchio castello, ma non credo.


altre, almeno secondo me, lo sono molto meno ("La bufera" è rovinata proprio dall'inserimento della comunit? russa, per come la vedo io).

Per come la vedo io, invece, quello è proprio l'elemento che la salva dall'essere una storia di ordinaria amministrazione. :colt:


In ogni caso, questa degli "strani incontri" è una caratteristica puramente bonelliana;tanto bonelliana che si presenter? nelle prime come nelle ultime  storie ("Un mondo perduto", tutt'altro che riuscita). E credo che nessun altro riuscirebbe a dare lo stesso fascino che lui dava a storie dalla trama così improbabile (e ricito "Lotta per la vita").
Dunque credo sia normale, e anche giusto, che gli "strani incontri" si praticamente estinti.

Io, invece, sono assolutamente convinto che sia un elemento tipicamente bonelliano che andrebbe recuperato e rivalutato. Sembra che in molti pensino oggi, che non si possa più lavorare di fantasia e che Tex dovrebbe essere più realistico (qualunque cosa voglia dire in una serie dove il protagonista compie abitualmente veri e propri prodigi con le armi ed è addirittura a capo di una nazione indiana :capoInguerra:), io dissento fortemente. Ancora oggi ci sono autori (Boselli e Manfredi sono il primo esempio che mi viene in mente) che hanno dimostrato come si possano scrivere storie basate sul fantastico e/o il soprannaturale inserite in contesti apparentementeincompatibili.

Chi ha detto che sono incompatibili con il maggior rigore storico moderno? Non io di certo. Il fascino di storie simili sta proprio nel contrasto con la realtà.
Nuove storie con fantasmi, mummie o licantropi oppure con Aztechi, Maya, valli perdute con climi improbabili o armi micidiali dagli effetti strani? Certo, purch? ben scritte e che rispettino il carattere del personaggio.

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Sono completamente d'accordo con Carlo Monni, l'alternanza di generi e situazioni è stato sale e condimento del Tex "vecchia maniera". E poi, non possono essere definiti "strani" (in un western classico) anche gli incontri con i nativi di Argentina e Cuba? In fondo ci sono tanti sottotipi di "strano": l'anticonvenzionale, l'esotico, il fantastico.... L'importante è evadere, ogni tanto, dai soliti schemi rivoltaindiana - signorottolocale - killermisterioso - trafficantidiarmi ecc. ecc.. Per quanto riguarda il buon Paco, credo volesse riferirsi a "Il grande re", non ad "El Rey"! :indianovestito:

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Secondo me G. L. Bonelli era consapevole solo della sua voglia di scrivere qeullo che gli piaceva, fregandosene del realismo delle situazioni... che peraltro, parere personalissimo, in una serie d'avventura non è poi così rilevante.

Praticamente quello che dicevo, ma in termini più chiari :indianovestito: Comunque mi riferivo proprio a "El Rey": un castello tipicamente medievale in un angolo sperduto tra Usa e Messico, per me è un elemento abbastanza "disturbante", nel senso che, contravvenendo alle ambientazioni tipiche del western, porta a quella commistione di generi (in questo caso, l'avventura pura, e vagamente esotica) che ?, secondo me, il tratto caratteristico di questo tipo di storie. Per quanto riguarda le storie attuali:certo che anche oggi si possono fare storie fantastiche o semi-orrorifiche;ma credo che storie con conquistadores corazzati in antichi castelli, dinosauri e mostri vari nel fondo del burrone, russi rivoluzionari, sia più difficile vederle.
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  • 2 mesi dopo...
  • Rangers

E proprio quando pensavamo che non fosse più possibile assistere a questi "strani" incontri, nel numero 600 "I demoni del Nord" ci viene proposta una nuova e misteriosa tribù. Secondo me in perfetta sintonia con la pista tracciata da GLB, Boselli è riuscito a creare una comunit? di feroci primitivi, inquietanti e aggtessivi, ma soprattutto cannibali! :DUn'altro "strano" incontro per Tex e i suoi pards, segno che divagare nei filoni "irreali - fantasy - horror" è ancora possibile!!! :inch::trapper:

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Vero,Sam!In alcuni forum ho letto che questa storia sarebbe più zagoriana che texiana;ma, come dicevi tu, non è affatto così. Anzi, a me è sembrata un vero e proprio ritorno alle origini bonelliane:basti pensare "Le terre dell'abisso", per esempio. Comunque spero che il recupero di questo filone bonelliano non si concluda solo con questo numero celebrativo!

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Beh, è una storia che, per quanto insolita e dominata da un senso di mistero, non ha nulla di irreale o fantastico n° di anacronistico. Purtroppo credo che di 'strani incontri' ne vedremo ben pochi di qui in futuro.

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Sam, Paco, non sono molto d'accordo con quanto da voi detto. Secondo me c'è una grande differenza fra una storia come "Le terre dell'abisso" di GLB e "I demoni del nord" di Boselli. Nel primo caso ci troviamo in un classico campo fantasy, ammettiamolo la possibilità che Tex potesse davvere incontrare dei dinosauri in una terra dell'abisso è praticamente pari a zero. Al contrario la storia di Boselli è molto più credibile e possibile. La possibilità che Tex incontri una comunit? di indiani cannibali non è da escludersi a priori anzi è tutt'altro che improbabile, ancor oggi si trovano tribù quasi sconosciute. Io quindi non classificherei questa storia come appartenente al filone fantasy e tranne che per il finale non la vedo come una storia più adatta a Zagor. Le terre dell'abisso invece è secondo me una storia più adatta a Zagor. Per quanto mi riguarda apprezzo molto storie come "I demoni del nord" mentre non rimpiango affatto storie come "Le terre dell'abisso".

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Secondo me c'è una grande differenza fra una storia come "Le terre dell'abisso" di GLB e "I demoni del nord" di Boselli. Nel primo caso ci troviamo in un classico campo fantasy, ammettiamolo la possibilità che Tex potesse davvere incontrare dei dinosauri in una terra dell'abisso è praticamente pari a zero. Al contrario la storia di Boselli è molto più credibile e possibile. La possibilità che Tex incontri una comunit? di indiani cannibali non è da escludersi a priori anzi è tutt'altro che improbabile, ancor oggi si trovano tribù quasi sconosciute.

Ehm... anche ne "Le terre dell'abisso" c'è una tribù quasi primitiva :trapper:
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Secondo me c'è una grande differenza fra una storia come "Le terre dell'abisso" di GLB e "I demoni del nord" di Boselli. Nel primo caso ci troviamo in un classico campo fantasy, ammettiamolo la possibilità che Tex potesse davvere incontrare dei dinosauri in una terra dell'abisso è praticamente pari a zero. Al contrario la storia di Boselli è molto più credibile e possibile. La possibilità che Tex incontri una comunit? di indiani cannibali non è da escludersi a priori anzi è tutt'altro che improbabile, ancor oggi si trovano tribù quasi sconosciute.

Ehm... anche ne "Le terre dell'abisso" c'è una tribù quasi primitiva :trapper:
Certamente Paco ma non è la presenza di una tribù primitiva che IMHO fa catalogare una storia come appartenente al genere fantasy bensì la presenza di dinosauri e mostri vari, ricordo la presenza di una specie di granchio gigante. Quando si inseriscono dinosauri estinti, extraterrestri la cui esistenza è tutta da dimostrare, morti viventi o personaggi come Mefisto che tornano dall'aldil' allora siamo in presenza di una storia di genere fantasy. Se nella storia "le terre dell'abisso" Tex si calava in un anfratto, come ha fatto, e poi scopriva una tribù primitiva ma nessun mostro o dinosauro non avrei avuto nulla da eccepire :trapper:
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  • 5 anni dopo...

L'anno scorso e nel 2014 c'è stato uno strano incontro con la stirpe dell'abisso: L'hanno fatta da padrone una razza non umana, degli ibridi, un enoerme serpente e il negromante Sandoral, che dovrebbe essere un appartenente a questa razza. Ma come mai ha fattezze umane? Se confrontato con il figlio Sebastian di Don Victor?
Chissà se rincontreremo Sandoral in futuro?

un personaggio piuttosto particolare, seppur umano, è stato Vladar incontrato due anni fa.

Quest'anno invece avremo il ritorno di Yama, assente da più di venti anni. La storia dovrebbe essere una trilogia che vedrà il ritorno pure di Steve Dickart.

 

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