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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba


Sam Stone
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Eccomi pronto per un commento approfondito!Parto dai disegni, che ritengo la nota più lieta del texone. Il tratto di Suarez è un incredibile 'melting pot' texiano: di vignetta in vignetta, si nota una diversa influenza. Certamente, l' impronta di Capitanio sembra predominante ( impressionanti la seconda vignetta a pagina 146,  la prima a pagina 105, la terza a pagina 131, l'ultima a pagina 143 ): allo stesso tempo, la quarta vignetta a pagina 232 sembra proprio di Magnus. così come l' ultima di pagina 71 è puro Ortiz. Non solo: la prima vignetta a pagina 130 è Villa al 100%, così come, nella prima di pagina 124, resuscita il grande Blasco. Kubert è ovunque, quasi come Capitanio ( si guardi la penultima vignetta a pagina 99, che forse non è neppure la più esemplificativa), ma sono costantemente evidenti anche Font, Fusco, Ticci e addirittura Wilson. Nonostante un sincretismo simile ( veramente incredibile) , Suarez ha saputo creare un proprio stile, e non è cosa da tutti: in sintesi, è un lavoro straordinario, cui la brutta copertina non rende giustizia. Veniamo a soggetto e sceneggiatura ( che , ovviamente, non sono dicotomici rispetto alla parte grafica) . Quanto sono entusiasta di Suarez, tanto son dubbioso nei confronti delle 'basi' di questa storia. Qual è il fulcro della storia? La ricerca di Matt Picard e la caccia a Rayado, o la lotta ai filo-spagnoli è Propenderei decisamente per la seconda opzione, se non fosse che il motore è la prima. Primo grosso problema. Qual è lo sfondo di quest'avventura? Vuole essere una storia alla 'Mefisto!' o alla 'Lampi Sul Messico' è Cerca di essere entrambi, con un risultato a mio giudizio confuso e senza mordente. A tratti il tutto si trasforma in un horror-splatter ( Matt Picard posseduto) di cui Boselli è mirabile esperto, anche se forse le colpe maggiori sono qu? del soggetto nolittiano. La sceneggiatura è poi infarcita di tutte le soluzioni boselliane che detesto: il continuo uso dei nomi di battesimo per i personaggi secondari ( per esempio a pagina 176 e 177, in occasione della dipartita di Julio ), scene d'azione esageratamente movimentate, continui stucchevoli complimenti a Tex (il vecchio Marcel a pagina 84): di fondo, un grande compiacimento dell' autore milanese per sè stesso. Ciò detto, non mancano, allo stesso tempo, momenti di vero Tex, con un recupero di Montales come vera spalla alla 'Carson' : le scene centrali, dall' arrivo a La Havana all' incontro con Serrano, portano alla mente i tempi de 'L' Eroe Del Messico' , e in questo Boselli è stato davvero in gamba. A tal proposito, mi sento di osservare una cosa strana: del tutto non aderente al Tex bonelliano 'maturo' ( il centinaio d'oro) , Boselli è a tratti bravo a riportare in auge il Tex delle origini: in questo, si pone per certi versi agli antipodi di Nizzi. Altri aspetti positivi in alcune scene notevoli , tra cui la battaglia nella Cattedrale ( magnifica la resa grafica di Suarez) : allo stesso tempo, mi sovvengono allo stesso tempo nuovi difetti, come il machetero Alonso che parla di liberalismo come se fosse Locke... In sostanza, come quasi sempre con Boselli, mi trovo diviso tra pregi e difetti, e non so dire se mi sento soddisfatto o meno: dribblo i voti e mi astengo!

Gli altri temi di cui mi chiedi... Beh mi pare che come "difetto" per te resta solo quella che ti sembra "incertezza" tra due temi. quello magico e quello avventuroso. Ce ti devo dire? la storia è stata "voluta" così! In primis da Nolitta e poi da me. E' stato lui a chiedermi di inserire la santer?a e io che non ci avevo pensato l'ho trovata un'idea eccellente! A noi il mix piace e credo sia piaciuto ad altri. Sul resto ti ho risposto. Sul mio "compiacimento" sinceramente non ti seguo. Non so dove tu lo veda n° che cosa esattamente significhi. Lo vedi solo qui o altrove?Se vuoi puoi rispondermi. Posso aggiungere che a me la storia pare un mix ben riuscito e ne sono contento perchè professionale, avendo seguito, pur mettendo molto e molto variando, una traccia altrui, cosa che di solito mi mette in difficolt?. Forse chi la critica sente questo, le possibili "smagliature" dell'esecuzione di un pensiero altrui. Insomma, è forse la mia unica storia di Tex su soggetto non completamente mio. A me la scena volutamente retorica della liberazione degli schiavi piace e un po' commuove perchè è un'idea di Sergio (cui sono affezionato e che reputo un bravo e passionale soggettista e sceneggiatore). L'ho sceneggiata come se fosse una scena di Mister No (o di Zagor, o del suo Tex). E Suarez l'ha molto sentita, si vede. Detto questo ritengo molte altre mie storie molto più ben riuscite di questa. Dove sarebbe il compiacimento?Borden
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Borden, il problema forse non sta nel chiamare tanti personaggi per nome, bensì nel fatto che, essendoci tanti nomi, pongo la mia attenzione sul fatto che i comprimari sono troppi... Nel caso degli ultimi due texoni, l' ampio numero di comprimari non mette peraltro in disparte Tex, che è centrale. Non è neppure il caso de 'Gli Assassini' , in cui Mitch è protagonista, ma lo è anche Tex, che deve vendicare il figlio e Tiger. Ma in molte altre tue storie avviene , a mio giudizio , proprio il contrario : su tutte , 'Gli Invicibili' e ' Matador! ', storie bellissime se non fosse Tex, in cui il nostro ranger non esiste o quasi. Non è un rimprovero, ma un 'analisi legittima, Borden!

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Ehm un p? in ritardo ma provo anch io a mettere quattro parole in croce di commento sull'ultimo texone.. Allora innanzitutto devo dire che l'argomento magia nera, santeria e stgregoni vari, che è ciò che balza all'occhio, mi è piaciuto assai e mi ha fatto immergere ancora di più nelle foreste e nei paesaggi cubani. Il tema della rivoluzione è sempre positivo anche se riprende sulla falsa riga la situazione di patagonia.. ho avuto una mezza sensazione di deja-vu durante il duello in chiesa.. Per il resto la accoppiata Nolitta/Boselli da prova di essere affiatata al massimo soprattutto in storie del genere con un profondo background storico(a mio parere utilissimo per la cultura personale, io non sapevo neanche l'esistenza di questa rivoluzione). Ovviamente il top della storia lo raggiungono quando tex si mette a sfottere gli ussari spagnoli, la battuta del pennacchio è geniale!A proposito dei disegni invece, mi ha colpito particolarmente la vignetta centrale di pagina 80.. una prospettiva che non avevo mai visto in 600 e passa albi di tex.. suarez promosso nonostante le mie aspettative!enjoy

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Uhm, posso dirti la mia sul compiacimento... Ho la sensazione che ti piaccia molto scrivere, e come ogni artista che si rispetti tu sia innamorato delle tue capacità artistiche: e tuttavia, penso che per scrivere Tex non serva solo il guizzo artistico : anzi, penso che talvolta la capacità artistica sia , paradossalmente, un male per Tex. Mi spiego. Il mio Tex è un fumetto semplice , è una trattoria in cui si mangia pasta al pomodoro, non caviale. Il mio Tex è per certi versi più quello dei riempitivi alla 'Scacco Matto' che quello delle punte liriche alla 'Fuga da Anderville' o alla 'Passato Di Carson' ... Il tuo continuo ricercare il colpo artistico fa, a mio giudizio, perdere quella semplicit? texiana delle origini: le tue sceneggiature, al contrario, mi sembrano spesso studiate al fine del Capolavoro, piuttosto che scritte di gettito : in una parola, ho la sensazione che ci sia un quid barocco nelle tue opere, che stona con il mio sentimento texiano. Quanto alla mia sensazione che non si capisca bene quale sia la cifra narrativa della storia ( magia o ribellione) , effettivamente credo che tu abbia ragione nell' indicare una possibile ragione di essa nel fatto che hai scritto su un soggetto non tuo... Non sono poi d' accordo con Tahzay: credo che sia infinitamente meglio un personaggio che si dimentica perchè irrilevante piuttosto che un personaggio che si ricorda per il suo essere sopra le righe. Buon Tex a tutti!

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Premesso che storie come quella contenuta in questo texone dovrebbero accontentare tutti, perchè la vedo difficile scrivere qualcosa di meglio, aggiungo che forse un "Willer" al posto di un "Tex", troppo colloquiale forse, per me sarebbe andato meglio, sempre che il Tex che vogliamo immaginarci sia sempre quello di cinquant'anni fa, che prima ti chiudeva un occhio e poi ti lasciava dire ... ahiii! ( venticinque anni orsono "spaccone" era l'aggettivo che i miei amici che ne rifuggivano la lettura usavano per classificarlo e ovviamente bollarlo ). Ma il Tex di quegli anni non esiste più. Il Tex bonelliano forse avrebbe dato uno sganassone all'ufficialotto spagnolo che gli d' sprezzantemente dello "yanki" ( ma quanto è divertente il Tex di Boselli che gli respira il fumo in faccia e lo sfotte sul piumaggio ). Nessuno cita il Tex che si scusa con Alonso a pagina 147 per avergli dato del "ragazzo". Ci può stare, è tra amici, non deve certo litigarci! ma non sarebbe stata neanche, Borden mi corregga, la tipica reazione del Tex irrequieto di Gianluigi Bonelli, con la mosca troppo facile da saltargli al naso. A me ha dato un po' fastidio, ma è solo una vignetta, l'unica di tutto il texone per giunta.

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ma quanto è divertente il Tex di Boselli che gli respira il fumo in faccia e lo sfotte sul piumaggio

Concordo!E' stata una delle scene piu' belle e divertenti di questo Texone. E' questo il Tex che a me piace, il Tex che ho sempre conosciuto e amato, e in quest'avventura il merito maggiore di Boselli, al di la' della storia, e' stato quello di proporre un Tex riconoscibile, ironico, duro e spaccone. Spero che l'autore, nelle sue prossime storie, continuera' a offrirci un Tex cosi', e soprattutto meno musone. Il Tex serioso e imbronciato presente in molte sue avventure, me lo rendeva meno simpatico, e piu' di ogni altra cosa, non lo riconoscevo piu'.
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Borden, il problema forse non sta nel chiamare tanti personaggi per nome, bensì nel fatto che, essendoci tanti nomi, pongo la mia attenzione sul fatto che i comprimari sono troppi... Nel caso degli ultimi due texoni, l' ampio numero di comprimari non mette peraltro in disparte Tex, che è centrale. Non è neppure il caso de 'Gli Assassini' , in cui Mitch è protagonista, ma lo ?  anche Tex, che deve vendicare il figlio e Tiger. Ma in molte altre tue storie avviene , a mio giudizio , proprio il contrario : su tutte , 'Gli Invicibili' e ' Matador! ', storie bellissime se non fosse Tex, in cui il nostro ranger non esiste o quasi. Non è un rimprovero, ma un 'analisi legittima, Borden!

Ma tu mi hai rivolto questa critica a proposito del Texone!! E adesso mi dici invece che qui il problema non c'è? Che logica usi? :o Non lo dicevi a proposito delle altre storie, ma, appunto, del Texone! Basta rileggere il tuo post. Lo so che è una critica, ma non è dunque in questo caso una critica sbagliata? lo dici tu stesso! ^_^ Ribadisco: che c'entra "Matador" se stai analizzando QUESTA storia? Non è che devo portare la croce sempre perchè ho scritto Matador! (che a me piace, però!). O che UN complimento a Tex ti irrita perchè ne ho messi tanti in "Spedizione in Messico", putacaso. Che c'entra?Borden
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Uhm, posso dirti la mia sul compiacimento... Ho la sensazione che ti piaccia molto scrivere, e come ogni artista che si rispetti tu sia innamorato delle tue capacità artistiche: e tuttavia, penso che per scrivere Tex non serva solo il guizzo artistico : anzi, penso che talvolta la capacità artistica sia , paradossalmente, un male per Tex. Mi spiego. Il mio Tex è un fumetto semplice , è una trattoria in cui si mangia pasta al pomodoro, non caviale. Il mio Tex è per certi versi più quello dei riempitivi alla 'Scacco Matto' che quello delle punte liriche alla 'Fuga da Anderville' o alla 'Passato Di Carson' ... Il tuo continuo ricercare  il colpo artistico fa, a mio giudizio, perdere quella semplicit? texiana delle origini: le tue sceneggiature, al contrario, mi sembrano spesso studiate al fine del Capolavoro, piuttosto che scritte di gettito : in una parola, ho la sensazione che ci sia un quid barocco nelle tue opere, che stona con il mio sentimento texiano. Quanto alla mia sensazione che non si capisca bene quale sia la cifra narrativa della storia ( magia o ribellione) , effettivamente credo che tu abbia ragione nell' indicare una possibile ragione di essa  nel fatto che hai scritto su un soggetto non tuo... Non sono poi d' accordo con Tahzay: credo che sia infinitamente meglio un personaggio che si dimentica perchè irrilevante piuttosto che un personaggio che si ricorda per il suo essere sopra le righe. Buon Tex a tutti!

Ho capito, ma sono in disaccordo pressoch? su tutto, specie sull'ultima tua affermazione sui personaggi! Meglio un personaggio che non dice niente di uno che invece si ricorda? :o Beh, da autore (ma anche e soprattutto da lettore) lo trovo semplicemente un punto di vista insensato! Senza offesa. Anche il fatto che una storia normale sia meglio di un "capolavoro" (uso le virgolette)... Mah! Hai ragione sul fatto che mi piace scrivere e che cerco di fare del mio meglio. Se questo è "compiacimento" davvero usiamo un diverso dizionario! :D Tu forse preferisci gli autori a cui non frega niente del proprio lavoro e che tirano via, tanto sanno che il pubblico non merita di meglio... ;) haha Detto questo, non credere che non abbia capito quel che intendi dire, Ma non sono d'accordo. Secondo me anche Satania, Diablero e molte altre hanno quel quid barocco, come lo chiami tu. Ma io lo chiamerei in altro modo. BordenPS Amici lo stesso, eh? Mi spiace la diversa lunghezza d'onda, ma c?pita.
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A proposito de "La mano del morto", dicevo che i lettori di Tex (almeno quelli di cui leggo le impressioni sui forum) sono-in linea generale- i più rompi... del panorama fumettistico italiano. Ecco, mi scuseranno gli amigos del forum, ma l'impressione mi è ritornata. Voglio dire:chi se ne frega che a Tex lo chiamano per nome e gli danno del tu?? Non credo che la cosa sia così importante.... ma se per qualcuno lo ?, allora ritorno all'altra mia impressione:e cioè che i lettori di Tex sono quelli che se la godono meno... forse perchè anni di ubc gli hanno fatto male... E a parte questo, sulla storia la si può pensare nei modi più disparati, però credo che su una cosa non ci si possa proprio lamentare:Tex!Che diavolo, se si criticasse anche il Tex di questa storia, allora la Bonelli farebbe meglio a chiudere baracca e burattini!E dico un'ultima cosa, che forse sembrer? una bestemmia:questo continuo riferirsi continuo al Tex bonelliano come metro di misura, personalmente credo che abbia un p? scocciato... non credo che per ogni vignetta, per ogni balloon, per ogni situazione, si debba ritirare in ballo sempre Bonelli!

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Essendo rientrato da poco dalle ferie estive ed avendo letto già tutti i commenti degli altri forumisti ( alcuni convergenti con le mie idee ed altri no ) mi limiter? soltanto a porre a Borden una domanda ( visto che partecipa attivamente alla discussione su questo nuovo Texone ):
Caro Mauro, mi piacerebbe sapere come mai è quasi diventato un leitmotiv il finale dove Tex "lascia" ad altri l' ultima "parola" ( pur essendo anche tutto logico ) ?
A me questa situazione, fosse estemporanea, già darebbe un po' fastidio.
Propinata già su parecchie storie mi diventa indigeribile. :capoInguerra:

P. S.: stavolta un Tex piu' "vecchio stampo" sia nei dialoghi che nel modo d'agire.
P. S.1 : mi è spiaciuto, pero', non vedere di nuovo sul Texone, al fianco del nostro, il "vecchio cammello". :(
P. S.3 : disegni così così. Mi spiace, ma il tratto di Suarez ( un po' Diso, un po' Capitanio ) non mi ha entusiasmato, cosi' come non mi ha entusiasmato la poca "dinamicit?" del tratto e la ( quasi ) "mono" espressione facciale di Tex. :huh:
Hasta lu?go. :trapper:

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E dico un'ultima cosa, che forse sembrer? una bestemmia:questo continuo riferirsi continuo al Tex bonelliano come metro di misura, personalmente credo che abbia un p? scocciato... non credo che per ogni vignetta, per ogni balloon, per ogni situazione, si debba ritirare in ballo sempre Bonelli!

Questa evidentemente è indirizzata a me haha Che vuoi che ti dica, se non che l'unico metro di paragone lo si può fare con Bonelli senior ?Il Tex che è venuto dopo può piacermi o meno, posso vederci stonature specie quando ci sono ( rispetto al modello bonelliano che ho in testa ), e non mi sembra che tu le abbia messe in discussione... o sbaglio è :indianovestito:
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Non era indirizzata personalmente a te,Ymalpas :indianovestito: , e non era indirizzata a nessuno in particolare, perchè voleva essere un discorso generalizzato. Non che metta in discussione il fatto che il modello da seguire sia quello di Bonelli;ma voglio solo dire che tirar fuori Bonelli in ogni momento, per ogni singola vignetta, per ogni singola battuta, diventa -secondo me-abbastanza noioso e stantio, e abbastanza banalizzante per lo stesso "lascito" bonelliano. Faccio un esempio:la scena in cui lo stregone para le pallottole di Tex con la spada è stata abbastanza strana. Ora, quella scena può piacere o non piacere... ma non mi si venga a dire che quella scena è sbagliata solo perchè Bonelli una cosa del genere non l'ha mai fatta!O forse si devono scrivere solo scene già raccontate in altri modi da Bonelli? Credo che se un autore cerca di essere originale non lo si possa condannare, perchè l'intento secondo me è giusto-certo, uno poi può essere originale nella maniera sbagliata, ma non mi sembra questo il caso. Oppure:Tex quando sbarca a Cuba indossa quella strana giacchetta, mai vista prima... ma la indossa solo per poche pagine!!... quindi, chi se ne frega che quella giacchetta non si è mai vista?

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Oppure:Tex quando sbarca a Cuba indossa quella strana giacchetta, mai vista prima... ma la indossa solo per poche pagine!!... quindi, chi se ne frega che quella giacchetta non si è mai vista?

Senza contare quanto di suo ci mette lo stesso disegnatore! Proprio in questi giorni ho sotto gli occhi delle tavole inedite a matita e tavole finali firmate da due diversi autori ( di cui un ghost artist, ma ne riparleremo quando sarà online il terzo numero della rivista ) che mostrano il "work in progress" della storia e c'è una vignetta che ha un intuizione veramente geniale, che sembrerebbe non da ascrivere a Claudio Nizzi, ma bensì al disegnatore!
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Uhm, posso dirti la mia sul compiacimento... Ho la sensazione che ti piaccia molto scrivere, e come ogni artista che si rispetti tu sia innamorato delle tue capacità artistiche: e tuttavia, penso che per scrivere Tex non serva solo il guizzo artistico : anzi, penso che talvolta la capacità artistica sia , paradossalmente, un male per Tex. Mi spiego. Il mio Tex è un fumetto semplice , è una trattoria in cui si mangia pasta al pomodoro, non caviale. Il mio Tex è per certi versi più quello dei riempitivi alla 'Scacco Matto' che quello delle punte liriche alla 'Fuga da Anderville' o alla 'Passato Di Carson' ... Il tuo continuo ricercare? il colpo artistico fa, a mio giudizio, perdere quella semplicit? texiana delle origini: le tue sceneggiature, al contrario, mi sembrano spesso studiate al fine del Capolavoro, piuttosto che scritte di gettito : in una parola, ho la sensazione che ci sia un quid barocco nelle tue opere, che stona con il mio sentimento texiano. Quanto alla mia sensazione che non si capisca bene quale sia la cifra narrativa della storia ( magia o ribellione) , effettivamente credo che tu abbia ragione nell' indicare una possibile ragione di essa? nel fatto che hai scritto su un soggetto non tuo... Non sono poi d' accordo con Tahzay: credo che sia infinitamente meglio un personaggio che si dimentica perchè irrilevante piuttosto che un personaggio che si ricorda per il suo essere sopra le righe. Buon Tex a tutti!

Ho capito, ma sono in disaccordo pressoch? su tutto, specie sull'ultima tua affermazione sui personaggi! Meglio un personaggio che non dice niente di uno che invece si ricorda? :o Beh, da autore (ma anche e soprattutto da lettore) lo trovo semplicemente un punto di vista insensato! Senza offesa. BordenPS Amici lo stesso, eh? Mi spiace la diversa lunghezza d'onda, ma c?pita.
Non far finta di non aver letto bene, Borden!Ho detto che ritengo infinitamente meglio un personaggio che si dimentica perchè irrilevante piuttosto che uno che si ricorda perchè sopra le righe, mentre la tua definizione è parziale. Quanto a un certo autocompiacimento, penso che tu abbia ben capito che intendo: e che il 'quid barocco' mi dia un po' fastidio non significa certo che io preferisca un autore che non ama il proprio lavoro rispetto ad uno che ne è appassionato: anche l', ho parlato di 'innamoramento per le tue virt? artistiche' , non per il tuo lavoro. Amici lo stesso? Ci mancherebbe altro!
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Borden, il problema forse non sta nel chiamare tanti personaggi per nome, bensì nel fatto che, essendoci tanti nomi, pongo la mia attenzione sul fatto che i comprimari sono troppi... Nel caso degli ultimi due texoni, l' ampio numero di comprimari non mette peraltro in disparte Tex, che è centrale. Non è neppure il caso de 'Gli Assassini' , in cui Mitch è protagonista, ma lo ?? anche Tex, che deve vendicare il figlio e Tiger. Ma in molte altre tue storie avviene , a mio giudizio , proprio il contrario : su tutte , 'Gli Invicibili' e ' Matador! ', storie bellissime se non fosse Tex, in cui il nostro ranger non esiste o quasi. Non è un rimprovero, ma un 'analisi legittima, Borden!

Ma tu mi hai rivolto questa critica a proposito del Texone!! E adesso mi dici invece che qui il problema non c'è? Che logica usi? :o Non lo dicevi a proposito delle altre storie, ma, appunto, del Texone! Basta rileggere il tuo post. Lo so che è una critica, ma non è dunque in questo caso una critica sbagliata? lo dici tu stesso! ^_^ Ribadisco: che c'entra "Matador" se stai analizzando QUESTA storia? Non è che devo portare la croce sempre perchè ho scritto Matador! (che a me piace, però!). O che UN complimento a Tex ti irrita perchè ne ho messi tanti in "Spedizione in Messico", putacaso. Che c'entra?Borden
E' chiaro che analizzo questa storia in relazione alle tue altre opere, ed è bene che sia così. Ed è chiaro che 'la questione nomi di battesimo' non l' avrei mai tirata in ballo se non fosse un tuo elemento ricorrente l' eccesso ( che tu chiamerai 'varietà' ) di comprimari. Quanto ai complimenti mielosi a Tex, sono continui e , alle mie orecchie e al mio sentimento texiano, intollerabili : posso dirlo o sono un eretico? Che pure un vecchio pescatore disilluso dal voodoo si metta a glorificare il nostro ranger mi sembra stucchevole! Che ti devo dire?P. S. 'Spedizione In Messico' non l ' ho letta!
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Quanto a un certo autocompiacimento, penso che tu abbia ben capito che intendo: e che il 'quid barocco' mi dia un po' fastidio non significa certo che io preferisca un autore che non ama il proprio lavoro rispetto ad uno che ne è appassionato: anche l', ho parlato di 'innamoramento per le tue virt? artistiche' , non per il tuo lavoro.

Scusa,Don fabio, ma cosa significa essere innamorati delle proprie virt? artistiche?... e a cosa porterebbe esattamente tale innamoramento?E che differenza c'è tra l'innamorarsi delle proprie virt? artistiche e del proprio lavoro, se il mestiere del narratore richiede una certa propensione artistica?
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Quanto a un certo autocompiacimento, penso che tu abbia ben capito che intendo: e che il 'quid barocco' mi dia un po' fastidio non significa certo che io preferisca un autore che non ama il proprio lavoro rispetto ad uno che ne è appassionato: anche l', ho parlato di 'innamoramento per le tue virt? artistiche' , non per il tuo lavoro.

Scusa,Don fabio, ma cosa significa essere innamorati delle proprie virt? artistiche?... e a cosa porterebbe esattamente tale innamoramento?E che differenza c'è tra l'innamorarsi delle proprie virt? artistiche e del proprio lavoro, se il mestiere del narratore richiede una certa propensione artistica?
Non mi sembra sia molto difficile seguire il mio discorso!La mia sensazione nettissima è che Boselli si piaccia molto, e che per 'mostrarsi bello' anteponga spesso sè stesso a Tex : il suo Tex è , a mio giudizio, poco Tex proprio per queste ragioni : il Tex classico ha dei canoni che, se rispettati, come si dovrebbe fare, lascerebbero poco spazio all' esibizione dell' autore. E' una caretteristica che Boselli ha a mio giudizio assunto solo dopo alcuni anni, tant'? che i suoi capolavori sono, a mio giudizio, le storie più asciutte e sincere: 'Il Passato Di Carson' e 'Sulla Pista Di Fort Apache' . In seguito, ho la sensazione che Borden abbia perso l' umilt? che ogni buon sceneggiatore di personaggi non suoi dovrebbe avere, sfruttando le pagine di Tex per i suoi esperimenti letterari: tant'? che è abitudine vedere, addirittura, storie di Tex in cui il protagonista non è Tex, o storie in cui addirittura Tex non esiste... Edito per sottolineare che non è il caso di questo texone, che non mi ha convinto in toto per altre ragioni...
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Quanto a un certo autocompiacimento, penso che tu abbia ben capito che intendo: e che il 'quid barocco' mi dia un po' fastidio non significa certo che io preferisca un autore che non ama il proprio lavoro rispetto ad uno che ne è appassionato: anche l', ho parlato di 'innamoramento per le tue virt? artistiche' , non per il tuo lavoro.

Scusa,Don fabio, ma cosa significa essere innamorati delle proprie virt? artistiche?... e a cosa porterebbe esattamente tale innamoramento?E che differenza c'è tra l'innamorarsi delle proprie virt? artistiche e del proprio lavoro, se il mestiere del narratore richiede una certa propensione artistica?
Non mi sembra sia molto difficile seguire il mio discorso!La mia sensazione nettissima è che Boselli si piaccia molto, e che per 'mostrarsi bello' anteponga spesso sè stesso a Tex : il suo Tex è , a mio giudizio, poco Tex proprio per queste ragioni : il Tex classico ha dei canoni che, se rispettati, come si dovrebbe fare, lascerebbero poco spazio all' esibizione dell' autore. E' una caretteristica che Boselli ha a mio giudizio assunto solo dopo alcuni anni, tant'? che i suoi capolavori sono, a mio giudizio, le storie più asciutte e sincere: 'Il Passato Di Carson' e 'Sulla Pista Di Fort Apache' . In seguito, ho la sensazione che Borden abbia perso l' umilt? che ogni buon sceneggiatore di personaggi non suoi dovrebbe avere, sfruttando le pagine di Tex per i suoi esperimenti letterari: tant'? che è abitudine vedere, addirittura, storie di Tex in cui il protagonista non è Tex, o storie in cui addirittura Tex non esiste...
Naturalmente contesto questa tua impressione. Tanto per dire, una storia secondo te poco umile e sperimentale come "Invincibili" è venuta PRIMA di "Sulla pista di Fort Apache". La tua spiegazione "evoluzionistica" o involuzionistica semplicemente non sussiste! Io ho sempre lo stesso atteggiamento. E' solo che penso che le storie debbano essere DIVERSE tra loro! Ma non cerco affatto l'esperimento fine a se stesso. Penso anche che una storia che non piace a te piaccia magari a un altro e viceversa. BordenPS Senza offesa, ma se non hai letto "Spedizione in Messico" quindi non hai letto TUTTI i Tex?
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In seguito, ho la sensazione che Borden abbia perso l' umilt? che ogni buon sceneggiatore di personaggi non suoi dovrebbe avere, sfruttando le pagine di Tex per i suoi esperimenti letterari: tant'? che è abitudine vedere, addirittura, storie di Tex in cui il protagonista non è Tex, o storie in cui addirittura Tex non esiste...

Per me è esattamente il contrario, il Boselli di oggi sta facendo degli sforzi proprio per allinearsi sempre più ad uno stile asettico, impersonale allorch? negli anni novanta dava libero sfogo alla sua verve creativa, scrivendo storie di rottura oppure introducendo nella serie elementi fortemente innovativi, basti pensare alla presenza femminile sulle pagine di Tex che era sempre stata, per dirla come Berardi che con Boselli è stato l'unica voce fuori dal coro, MORTIFICATA.
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Quanto a un certo autocompiacimento, penso che tu abbia ben capito che intendo: e che il 'quid barocco' mi dia un po' fastidio non significa certo che io preferisca un autore che non ama il proprio lavoro rispetto ad uno che ne è appassionato: anche l', ho parlato di 'innamoramento per le tue virt? artistiche' , non per il tuo lavoro.

Scusa,Don fabio, ma cosa significa essere innamorati delle proprie virt? artistiche?... e a cosa porterebbe esattamente tale innamoramento?E che differenza c'è tra l'innamorarsi delle proprie virt? artistiche e del proprio lavoro, se il mestiere del narratore richiede una certa propensione artistica?
Non mi sembra sia molto difficile seguire il mio discorso!La mia sensazione nettissima è che Boselli si piaccia molto, e che per 'mostrarsi bello' anteponga spesso sè stesso a Tex : il suo Tex è , a mio giudizio, poco Tex proprio per queste ragioni : il Tex classico ha dei canoni che, se rispettati, come si dovrebbe fare, lascerebbero poco spazio all' esibizione dell' autore. E' una caretteristica che Boselli ha a mio giudizio assunto solo dopo alcuni anni, tant'? che i suoi capolavori sono, a mio giudizio, le storie più asciutte e sincere: 'Il Passato Di Carson' e 'Sulla Pista Di Fort Apache' . In seguito, ho la sensazione che Borden abbia perso l' umilt? che ogni buon sceneggiatore di personaggi non suoi dovrebbe avere, sfruttando le pagine di Tex per i suoi esperimenti letterari: tant'? che è abitudine vedere, addirittura, storie di Tex in cui il protagonista non è Tex, o storie in cui addirittura Tex non esiste...
Naturalmente contesto questa tua impressione. Tanto per dire, una storia secondo te poco umile e sperimentale come "Invincibili" è venuta PRIMA di "Sulla pista di Fort Apache". La tua spiegazione "evoluzionistica" o involuzionistica semplicemente non sussiste! Io ho sempre lo stesso atteggiamento. E' solo che penso che le storie debbano essere DIVERSE tra loro! Ma non cerco affatto l'esperimento fine a se stesso. Penso anche che una storia che non piace a te piaccia magari a un altro e viceversa. BordenPS Senza offesa, ma se non hai letto "Spedizione in Messico" quindi non hai letto TUTTI i Tex?
Borden, non ho mai detto che la mia impressione debba essere l' opinione di tutti, n° di aver letto tutti i Tex ( ho dei buchi nell' ultimo centinaio, nei Maxi e negli Almanacchi ) ; tuttavia, penso che il mio campione sia più che rappresentativo... Su 'Gli Invincibili' , credo sia una storia umile , nonostante sia poco texiana... Pensavo piuttosto a ' Morte Nella Nebbia' ... Ad ogni modo, la discussione si sta facendo molto complessa: è difficile seguirla via internet e , peraltro, siamo Off Topic... Perchè non riprenderla in occasione di un raduno del forum ?
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Io posso anche, in parte, condividere alcuni punti del tuo discorso su Boselli,Don Fabio, tanto che anche io ho spesso criticato alcune sue storie. Però ti chiedo:hai letto bene le storie boselliane dal 2009 ad oggiàTe lo chiedo perchè quelle caratteristiche fastidiose di alcune storie boselliane precedenti al 2009 sono scomparse!Non essendoci più ombra dei "personaggi ruba-scena", soprattutto, è scomparso quell'elemento delle sceneggiature boselliane che quando compariva ci faceva girare i cosidetti. Inoltre-e qui concordo con Ymalpas-Boselli sta facendo di tutto per farsi un p? più tradizionalista e un p? meno sperimentatore, e lo sta facendo con risultati ottimi, dato che le sue ultime tre storie sono tutte e tre quanto meno sopra la media("Patagonia","La mano del morto", e quest'ultima). Poi, dire che il tex di Boselli non è Tex, già non mi trova d'accordo a priori... figuriamoci dopo aver letto "I ribelli di Cuba"!!

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Leggendo le ultime due pagine e mezzo di interventi sembra che i difetti maggiori di questo texone siano i troppi nomi di persona dei comprimari, il tu il lei e il voi mal usati, e i complimenti eccessivi. Stessero così le cose saremmo a cavallo, la storia sarebbe talmente bella da non lasciare spazio per le critiche che a queste bazzecole. Per me non è così, c'è ben altro che limita questa storia, e se devo sintetizzarlo in due parole direi da una parte che manca l'equilibrio, nel dosaggio delle parti narrative, nelle tematiche e in alcune situazioni chiave, e dall'altra che ci sono diverse ingenuità. Una prima parte americana eccessivamente lunga, per eccesso di convenevoli, di chiacchiere, e di indizi verso i nemici. Un colonnello così ingenuo che lascia andare Tex, Montales, e addirittura Serrano, il primo dei sospettati. Una serie di episodi determinanti (tradimento di Dada, duello Tex-Rayado, duello Agreda-Serrano) che presentano soluzioni abbastanza ingenue tanto da renderle meno potenti e drammatiche, l'ultimo duello poi, il clou di tutto l'albo, talmente corto da risultare quasi insignificante. Un altro episodio non visto, la strage di Agreda, che sarebbe stato potentissimo mostrare anche di sfuggita e che avrebbe caricato molto la parte finale che invece si sgonfia. Una tematica schiavit?-libertà non voglio dire scontata ma abbastanza telefonata, una tematica ribellione-magia che non si amalgamano bene (il Rayado-Kurtz-Mefisto è un po' troppo per i miei gusti, e soprattutto non ha minimamente il carisma degli ultimi due). Per me i veri difetti di questa storia sono questi, non i nomi, i complimenti, le forme di cortesia e così via. Il Tex che ne viene fuori (somiglianza a Steven Seagal a parte), mi sembra nettamente migliore di quello di Deadwood, per esempio, finalmente riesce ad essere ironico e addirittura a sorridere, pur soffrendo ancora della sindrome del risolutore, cioè non riesce a colpire il nemico finale, qui come, ancora una volta, in Deadwood. Quanto al resto, la strapotenza delle storie boselliane dei primi tempi soprattutto era dovuta a una trama super avvincente ed equilibrata nelle parti, vedi passato di Carson, Helltown, Fort Apache, gl'Invincibili, i Lupi Rossi, ma anche quella del treno deragliato, Matador e forse altre che non mi vengono in mente, il texone sugli assassini, e Patagonia, per venire all'attualit?. Di fronte a una trama coinvolgente che t?incolla alla sedia, eventuali possibili difetti, vedi troppi comprimari e troppo presenti se non ingombranti, vedi un Tex magari non proprio al centro della storia, per me svaniscono, vanno in terzo-quarto-quinto piano. Raza è troppo ingombrante? Sarà, e sicuramente lo ?, ma se le storie che lo riguardano fossero state all'altezza di quelle citate prima, io non me ne sarei accorto o ci sarei passato sopra. Secondo me in questi ultimi tempi la parte innovativa è un po' in sordina, si cerca un consolidamento soprattutto della figura di Tex che vedo ancora in fase di definizione, nel linguaggio, nell'ironia e soprattutto nella convivialit?-quotidianit?-familiarit? con gli altri pards. Nell'ultima storia di Nizzi, piaccia o non piaccia, si sente una sorta di aria di casa quando Tex parla, per esempio, con Carson. Questo ancora non lo posso dire con le storie di Boselli, e questo sarebbe un canone non da rispettare, ma da fotocopiare.

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Pensavo piuttosto a ' Morte Nella Nebbia' ...

EEH??? E perchè? La cosa buffa è che a te sembra evidente che citare questa storia basti a chiarire il tuo pensiero. Ma ti assicuro che non è così, e non solo per me, credo... Boh?BordenPS Ma possiamo chiuderla qui.
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