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Il Texone Di Kubert. Censurato ?


ymalpas
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Giustissima osservazione, John: se Lena fosse sopravvissuta, a mio parere il nudo durante la scena del tentato stupro ci sarebbe anche stato, il lieto fine l'avrebbe reso molto meno perturbante; per non parlare dei risvolti emotivi con Lena ancora viva durante la vendetta. Ma tant'è.

 

Non concordo invece con Ymalpas su un punto:

 

Come tutti i casi di censura risulta odioso. 

 

Solo io, ormai, penso che la censura possa anche essere un mezzo capace di esaltare le menti davvero geniali? Per citare una mente di tal fatta come Giovanni Lindo Ferretti: la creatività non consiste nel dire tutto ciò che vuoi dire, ma nel lasciare uscire solo ciò che è davvero necessario. Certo è un discorso molto complesso, che nemmeno può, né deve, essere affrontato qui. Una base di autocensura chiamata "buon gusto" è, però, per me assolutamente necessaria. Altrimenti si finisce per dimenticare che la libertà di parola non consiste nello sparare qualsiasi fesseria, bensì nell'essere depositari della durissima responsabilità di decidere da sé che cosa può essere detto e che cosa no.

 

Per il mio gusto la scena del texone è già un pugno nello stomaco da censurata, quindi l'obiettivo, sempre per quanto mi concerne, è raggiunto.

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Mi sono appena riletto nel libro di Guarino che intervista Nizzi la parte relativa a questa storia. Non si parla dei testi ( che potrebbero essere effettivamente inventati di sana pianta da Kubert ma probabilmente sono invece dell'autore modenese, limati poi dalla redazione ) ma per Nizzi la ragazza doveva essere un' insignificante quindicenne invece della vulcanica e giunonica ragazza che figura nel texone. Sembra che la nudità sia tutta o quasi da attribuire all'artista americano, almeno dalla lettura della sua risposta che è molto sintetica. Comunque Nizzi giustifica la censura con "un nudo su Tex non si era mai visto". Per me, ripeto, la scena non censurata aggiunge un atout "visivo" che le pagine non censurate lasciano invece solo immaginare. Concordo con Virgin nel dire che la scena, che ha per giunta un tragico epilogo, è di per se brutalissima anche nella versione censurata.

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Certo è un discorso molto complesso, che nemmeno può, né deve, essere affrontato qui. Una base di autocensura chiamata "buon gusto" è, però, per me assolutamente necessaria. Altrimenti si finisce per dimenticare che la libertà di parola non consiste nello sparare qualsiasi fesseria, bensì nell'essere depositari della durissima responsabilità di decidere da sé che cosa può essere detto e che cosa no.

 

Il discorso si insinua in quello più ampio che recentemente ha visto acuite le divergenze di pensiero all'indomani degli attentati parigini a Charlie hebdo, penso in particolare a certe conclusioni cui è giunta la stampa anglosassone e che carissimo Charles ti fa guadagnare l'appellativo di "papista".

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Con l'espressione "lasciano solo immaginare", Sandro, hai perfettamente colto non solo il mio parere sulla scelta redazionale, ma anche la mia estetica: amo molto la narrativa la cui suggestione si basa sul lasciare immaginare.

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Il discorso si insinua in quello più ampio che recentemente ha visto acuite le divergenze di pensiero all'indomani degli attentati parigini a Charlie hebdo, penso in particolare a certe conclusioni cui è giunta la stampa anglosassone e che carissimo Charles ti fa guadagnare l'appellativo di "papista".

 

Appunto a quello pensavo; mi sa che è inevitabile, visto il chiacchiericcio scatenato dai fatti. Ho appunto evitato di farvi riferimento perché non lo trovo di nessun costrutto in questa sede. ;)

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La scena è veramente violenta. Narrativamente questo doveva servire a caricare emotivamente il lettore, favorendo il processo di immedesimazione con Tex, il vendicatore o giustiziere come lo si voglia chiamare. Non è questione di essere bacchettoni, queste scene non piacciono proprio a nessuno ( o quasi, purtroppo). Aveva una sua funzione narrativa, che nella versione definitiva risulta monca ( anzi ridicola, se consideriamo un bagno nel fiume con la biancheria intima) . Alla base della censura di Bonelli non vi è probabilmente solo il culo della ragazza, ma la crudezza della scena ( per chiunque capisca l'inglese i dialoghi che figurano in queste tavole non censurate e rivisti e ammorbiditi in una fase successiva, fanno veramente ribrezzo). Nizzi puntava all'orrore che una simile situazione, peraltro ripresa anni dopo in un maxi, immancabilmente doveva suscitare nel lettore, cui Tex avrebbe posto rimedio. La censura in questo caso viene incontro e accontenta le anime più sensibile ma parzialmente toglie un atout di rilievo alla storia, che ricordo era stata pensata, caso più unico che raro, per un mercato straniero, quello statunitense. Come tutti i casi di censura risulta odioso. E non è la prima volta che Nizzi è rimasto penalizzato da scelte non sue.

 

Ymalpas ha espresso perfettamente il punto, così la penso anche io.

 

Non mi ero soffermato sui Dialoghi, ma è vero che i dialoghi tradotti dalla lingua inglese sono un po troppo spinti per Tex, sono davvero duri e danno anche più violenza psicologica, beh riguardo ai dialoghi dunque posso capire l'esigenza di cambiarli rendendoli meno volgari, questa parte della censura la trovo anche accettabile.

Resto comunque dell'idea, al di là dei dialoghi, che la censura del nudo sia una decisione che ha influenzato negativamente la storia, almeno per la maggior parte dei lettori.

Continuo a pensare però che se in qualche modo Tex avesse potuto eroicamente evitare la morte o lo stupro della ragazza, questo avrebbe dato ancora più, come dire, enfasi nell'inizio della storia.

Modificato da John Deere
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Mah, non so farmi un'idea. La scena è cruda, come cruda peraltro è tutta la storia, forse la più cupa scritta da Nizzi, o forse la più nera in assoluto della saga. Non sembra una storia di Tex, la vicenda ha tinte troppo fosche. E' senz'altro una storia bellissima, e l'odio e la partecipazione che il lettore prova nella storia nascono anche dalla violentissima scena iniziale. Probabilmente era più giusto non censurarla, ma un editore non dimentica secondo me che un fumetto come Tex è letto anche da ragazzini di meno di dieci anni, e un uomo all'antica come Sergio Bonelli non poteva non pensare a ciò...  Forse, a conti fatti, ha avuto ragione lui: in un film in cui si consuma una violenza sessuale, ci si può mettere il bollino rosso ad avvertire che i bambini non dovrebbero vedere il film, ma in Tex, che bollino rosso non ne ha, gli unici strumenti a disposizione sono una matita per disegnare una sottoveste ed una gomma per edulcorare dialoghi troppo spinti... 

 

Per inciso, anch'io credo che la libertà di parola sia soprattutto responsabilità di parola, e preferisco il buon gusto all'offesa. Non ho seguito alcun dibattito su Charlie Hebdo, ma credo, stando a quel che ha scritto Ym, di essere anch'io un po' papista come Charles...

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Quando lessi il Texone non trovai strano l' indosso della sottoveste da parte della ragazza che era andata al fiume a fare un bagno rinfrescante, rigenerante e di divertimento in una calda giornata, come noi d'estate si va al mare o al fiume. In questi casi in epoche o luoghi in cui non c'erano costumi da bagno si faceva il bagno con la biancheria (mutandine per i bambini, mutande lunghe per gli uomini, sottoveste per le donne) io stessa vidi su spiagge deserte mia madre fare il bagno in sottoveste. I bagni di pulizia, che allora si fanno nudi con acqua calda, anche nel west si facevano in tinozze in casa o in cortile, mentre i membri di sesso opposto della famiglia erano altrove. La scena è comunque in pugno nello stomaco, come tutti gli stupri, ma anche per la morte dei genitori e del cagnolino. L'aver ora scoperto che era stata realizzata senza vestiti, mi sembra più una concessione al nudo nei fumetti ormai imperante da molti anni che  non un' opera d'arte, per cui resto dell' idea che la visione più vicina alla realtà fosse il bagno con la sottoveste, anche perché, pur se isolato, il fiume è un luogo pubblico e il senso del pudore 150 anni fa era molto più forte di oggi. La storia è bella come è stata pubblicata in Italia, almeno per me. Vi faccio notare che nel mensile "Lo sceriffo indiano" lo stesso Tex e il suo amico sceriffo indiano fanno il bagno nel lago con i pantaloni eppure non è nata una discussone su "pantaloni sì - pantaloni no". 

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Beh, Betta, che dire... mi hai convinto! I tuoi rimandi a scene di vita vissuta e al senso di pudore dell'epoca mi fanno effettivamente pensare che, al di là della censura, forse la forma più "corretta" della scena è proprio quella che ci hanno proposto in Italia. 

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Leo, è difficile giudicare con gli occhi di oggi epoche lontane, specialmente per i giovani. Io ricordo come in pochi anni ( per non dire mesi ) nel '68 cambiò il senso comune del pudore, della libertà individuale, della sessualità, per cui capisco che i nati dopo non immaginino come era prima e prima ancora, ma il bello del forum è confrontare sensibilità diverse. Ciao.

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In questi casi in epoche o luoghi in cui non c'erano costumi da bagno si faceva il bagno con la biancheria (mutandine per i bambini, mutande lunghe per gli uomini, sottoveste per le donne).

 

Interessante questo aspetto che permette una rilettura diversa della scena. Come già dicevo prima, è sempre più probabile che le tavole in questione siano frutto del lavoro di Kubert più che dei dettami della sceneggiatura originale di Nizzi. A questo proposito faccio notare che avviene più spesso di quanto si creda che i disegnatori diano una loro libera interpretazione, il fatto potrebbe essere avvalorato anche dalla lontananza di Kubert, dalla sua fama, da un'ottica di lavoro probabilmente diversa da quella italiana. Certamente Nizzi sapeva sin dall'inizio che il nudo era impensabile su Tex, quindi è probabile che abbia suggerito esplicitamente a Kubert questo pilastro fondamentale del canone texiano: difatti il disegnatore mostra si il nudo ma ne censura ogni volta le parti intime, servendosi della posizione della ragazza o di qualche provvidenziale rametto che sporge. Comunque sia, le ha disegnate così nel 1996, si è divertito a colorarle ( il texone era previsto a colori negli Stati Uniti, da qui le ampie campiture dei bianchi), Sergio Bonelli quando ha avuto le tavole in mano, ha provveduto alla censura.

 

Così anche il Braghettone all'opera su commissione qualche secolo prima facendo scempio del Giudizio Universale di Michelangelo (che a quanto pareera già morto, fortuna sua). Guardate la differenza:

 

 

michelangelo1b.jpg michelangelo1a.jpg

 

 

Vi faccio notare che nel mensile "Lo sceriffo indiano" lo stesso Tex e il suo amico sceriffo indiano fanno il bagno nel lago con i pantaloni eppure non è nata una discussone su "pantaloni sì - pantaloni no". 

 

Come non se ne è parlato? E' una scena su cui qualche buontempone ha fatto fin troppe allusioni  :angry: la prima era che anche la biancheria intima va lavata, la seconda anche peggio!

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come si può pensare, soltanto pensare, e poi compiere un atto così sacrilego come quello perpretato all'opera di Michelangelo? I personaggi del Giudizio Universale andavano lasciati così com'erano.

 

Per quanto riguarda questo texone non è uno dei miei preferiti però ho apprezzato lo sforzo di Nizzi nel regalarci una trama incentrata sulla vendetta. E' una storia fosca, come dice Leo, che mi è piaciuta con il nostro eroe in solitaria senza Carson perché, come tutti saprete, questo texone doveva essere pubblicato anche negli states e lì il Kit Carson è una fugura storica molto precisa. Sarebbe stato, quindi, arduo spiegare agli americani che il "nostro" Carson è solo un omonimo e che a differenza del "loro" è uno che gli indiani li difende.

 

Per quanto riguarda la ragazzina è stata senza dubbio una libertà del disegnatore perché Claudio non avrebbe mai esplicitamente invogliato nella sua scenggiatura a un nudo. Però vorrei dire qualcosa riguardo al concetto di censura. Quando ci sono paletti e i limiti essa va applicata: infatti Tex, che da anni ha una sua linea editoriale, necessita di alcune regole. Quindi la scelta di mostrarci una ragazzina che fa il bagno vestita non mi sembra niente di grave. Bisogna stare nei parametri e mai valicarli.

 

Poi discorso lunghissimo è la censura per motivi politici e sociali... ma si aprirebbe una complessa discussione che andrebbe molto ma molto off topic. Dico solo che i recenti fatti di Parigi evidenziano che seppur i giornalisti sapevano di correre il rischio di offendere la sensibilità religiosa dei musulmani ciò non giustifica la reazione che è accaduta in quei giorni tragici. Non dovevano "pafgare quel prezzo" e penso che ogni musulmano debba dissociarsi da quegli attentati ignobili.

 

Limitare la satira è controproducente, ma questo naturalmente non c'entra né con la storia di Nizzi né con Tex.

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Dico solo che i recenti fatti di Parigi evidenziano che seppur i giornalisti sapevano di correre il rischio di offendere la sensibilità religiosa dei musulmani ciò non giustifica la reazione che è accaduta in quei giorni tragici. Non dovevano "pafgare quel prezzo" e penso che ogni musulmano debba dissociarsi da quegli attentati ignobili.

 

Verissimo. Condanna che non è giunta da parte di certi occidentali non per disapprovazione verso le sinceramente brutte vignette, ma solo per calcolata viltà. Sono d'accordo con te anche quando dici che

Si aprirebbe una complessa discussione che andrebbe molto ma molto off topic. 

 

Quindi, anche se a cominciare l'OT sono stati due membri dello staff come Ymalpas e il sottoscritto (richiamo immediato per entrambi :D ), invito tutti a parlare della censura al texone disegnato da Kubert. ;)

Modificato da virgin
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Personalmente, mi situo in posizione mediana.

 

1) La scena é molto cruda, ma andava lasciata. D'altronde, quante scene di morte e/o di tortura (fisica e psicologica) si sono viste nella saga? Il fatto che vi fosse un accenno alla componente sessuale non muta la sostanza: é una scena di violenza, NON di sesso! E' Tex é sempre stato un fumetto molto violento, sin dagli esordi.

2) Per quanto concerne la nudità della ragazza, invece, sono d'accordo con la censura: la violenza, in Tex, non é stata quasi mai ostentata dal punto di vista grafico, così come l'elemento della nudità. La tavola della ragazza che fa il bagno nuda non é scandalosa, ma é inutile e fuori registro (per una pubblicazione come Tex, intendiamoci). Bastava mostrare due/tre vignette (prese alla lontana) con la ragazza immersa in acqua prima, ed in (inutile) fuga poi, senza troppo soffermarsi sulla sua figura nuda, ma lasciando chiaramente intuire al lettore la (ovvia) nudità.

3) Per i dialoghi, per motivazioni simili, li avrei "ammorbiditi" rispetto all'edizione in lingua inglese: giusto lasciar trasparire le sconce, esplicite intenzioni dei malviventi, ma senza indugiare troppo (sempre in quanto non in "stile-Tex"). 

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  • 5 anni dopo...

A distanza di anni ecco la sequenza incriminata in versione non censurata.

 



tex_7tex_6tex_5tex_4tex_3tax_2tex_1_0

 

La violenza sta tutta nella ignobile azione dei responsabili dello stupro, reso con cupa drammaticità, indipendentemente dalla nudità della vittima.

E l'averla parzialmente ricoperta non attenua minimamente la gravità della situazione proposta.

Il disegnatore è stato poi particolarmente attento a non mostrare niente di più di quanto normalmente viene esibito sulle spiagge.

 

Bene fece comunque a suo tempo Bonelli, a mio parere, a ricoprire parzialmente la ragazza, anche se questo purtroppo non ha modificato la sua sorte

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<span style="color:red;">25 minuti fa</span>, natural killer dice:

A distanza di anni ecco la sequenza incriminata in versione non censurata.

 

 

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tex_7tex_6tex_5tex_4tex_3tax_2tex_1_0
 

 

 

 

La violenza sta tutta nella ignobile azione dei responsabili dello stupro, reso con cupa drammaticità, indipendentemente dalla nudità della vittima.

E l'averla parzialmente ricoperta non attenua minimamente la gravità della situazione proposta.

Il disegnatore è stato poi particolarmente attento a non mostrare niente di più di quanto normalmente viene esibito sulle spiagge.

 

Bene fece comunque a suo tempo Bonelli, a mio parere, a ricoprire parzialmente la ragazza, anche se questo purtroppo non ha modificato la sua sorte

 

non si apre :( 

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">24 minuti fa</span>, natural killer dice:

La censura colpisce ancora! 

provo senza spoiler

 

 

tex_3

 

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Non si apre.

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Finalmente si è aperto. Scene molto crude, assolutamente non da Tex. Per il resto, spero abbia avuto successo negli Stati Uniti perché la storia, per testi e disegni, meritava molto. Sembra che anche Kubert abbia apprezzato molto la storia.

 

Grazie nk

Modificato da Leo
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4 hours ago, Leo said:

Che voi sappiate, questo albo ha avuto fortuna in America?

 

A quanto ne so, direi proprio di no (poi è ovvio che i bilanci non li ho visti, mi baso sul fatto che la sua uscita sia passata praticamente inosservata e se ne sia parlato molto meno rispetto ai fumetti precedenti e successivi di kubert...)

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Andando più nello specifico, per quello che ne so e che mi ricordo (nel forum ci saranno sicuramente in diversi a saperne di più, e io stesso credo che all'epoca ricordassi molte più cose che dopo tanti anni non mi ricordo più)

 

1) C'era un accordo fra la Bonelli e la Dark Horse, secondo cui la Dark Horse avrebbe pubblicato l'edizione americana del fumetto, divisa in albi all'americana (per questo la sceneggiatura di Nizzi divide abbastanza nettamente la storia in episodi separati)

2) Kubert ci mise più tempo del previsto per disegnarla (non ricordo adesso quando Nizzi scrisse la sceneggiatura), terminandola solo nel 2001. E la Bonelli la pubblicò nel 2001.

3) L'edizione Dark Horse fu prima rimandata e poi annullata (mi piacerebbe pensare che sia stato a causa dello scarso livello della storia, ma dubito che sarebbe stato un problema visto quello che pubblicava abitualmente la Dark Horse. Chissà che problemi ci furono...)

4) Dopo anni, nel 2005 non trovando nessun editore interessato, l'agente per i diritti USA della Bonelli (e agente di Kubert) Ervin Rustemagić praticamente se la pubblicò in proprio, come "SAF comics"  (SAF sta per Strip Art Features, era l'agenzia che si occupava dei diritti esteri della Bonelli prima che passassero alla Panini, trovi il sito qui'; http://www.safcomics.com/index.html ). La SAF non ha sede negli USA ed è forse per questo che anni dopo la seconda edizione in inglese fu definita "la prima edizione americana dell'opera".

Comunque, la SAF era fra le piccole case editrici relegate in fondo al Previews, dubito molto che ne abbia vendute un numero significativo, e la pubblicazione passò praticamente nel silenzio dei siti USA.

5) Nel 2015, con 14 anni di ritardo, la Dark Horse pubblica la storia negli USA, in un edizione cartonata da 50 dollari (indicata come dicevo prima come "prima pubblicazione americana dell'opera"), e qui dubito molto che un volume da 50 dollari di un personaggio sconosciuto possa aver venduto tante copie...

 

@natural killer, quello non è il volume SAF essendo spillato e a colori...  è l'albo di "presentazione" della serie fatto dalla SAF quando ancora si parlava di una edizione Dark Horse? C'è una data sopra?

  • Grazie (+1) 1
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