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Tex Vs Lettori Esigenti: Chi Ha Vinto?


Sam Stone
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A proposito di "lettori esigenti"... Premetto che "Baci e spari" è un sito che mi piace moltissimo, gestito da gente la cui competenza è indubbia, e in cui si possono avere informazioni su Tex e il suo mondo per me difficilmente reperibili in altri modi. Scorrendo l'ultimo articolo comparso sul sito, in cui si recensiva "Sulle piste del nord", leggo una frase che ho trovato sinceramente inaccettabili:"... sceneggiature che ultimamente ci vengono propinate con stili (e purtroppo anche disegni) sempre più disarmanti". Io questa frase la trovo inaccetabile, e per i seguenti motivi:1)pecca di un qualunquismo fastidioso, in quanto condanna tutto e tutti indistintamente. L'autore dell'articolo avrebbe almeno dovuto essere un p? più specifico, e dire quali sono gli autori che propinano storie e disegni "sempre più disarmanti".2)o forse il senso della frase è proprio quello di una condanna di TUTTE o quasi le sceneggiature e i disegni dell'ultimo periodo? Se così fosse, questa sarebbe un altra cosa su cui non sono d'accordo per niente!3)manca di "chiarezza cronologica";e nei casi in cui si giunge alla condanna di un periodo, la mancanza di chiarezza rispetto al periodo stesso è un fatto grave. Per inciso:a quale periodo ci si riferisce?4)il rischio della critica è da sempre quello di basare il giudizio-che dovrebbe fondarsi su dati obiettivi- sui propri gusti personali:proprio quello che, per la mancanza di chiarezza e specificatezza, avviene in questo articolo. Aggiungo un altra cosa:che tali giudizi, che per come vengono formulati sembrano quanto meno affrettati,? troppo facile formularli su un sito in cui non è previsto il dibattito;se una frase del genere fosse stata scritta su un forum, probabilmente gli altri utenti avrebbero chiesto spiegazioni, ne avrebbero discusso... invece, scritta su "baci e spari", quella frase assume lo status del verdetto inappellabile e incontestabile scritto dal giudice depositario unico della Giustizia.

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Premetto che "Baci e spari" è un sito che mi piace moltissimo, gestito da gente la cui competenza è indubbia, e in cui si possono avere informazioni su Tex e il suo mondo per me  difficilmente reperibili in altri modi. Scorrendo l'ultimo articolo comparso sul sito, in cui si recensiva "Sulle piste del nord", leggo una frase che ho trovato sinceramente inaccettabili:"... sceneggiature che ultimamente ci vengono propinate con stili (e purtroppo anche disegni) sempre più disarmanti". Io questa frase la trovo inaccetabile
.

Io invece questa volta, non sono d'accordo con te Paco. Anzi, mi sento molto vicino, come mentalita', e ai giudizi e ai commenti di "Baci e spari".

Non sono di quelli che ritengono che Tex e' "morto" dopo G. L. Bonelli, e ne di quelli che affermano che il vero ed unico Tex e' stato quello dei primi 250 numeri. Sono tutte stronzate e ne prendo le distanze. Tuttavia sono d'accordo nel sostenere che negli ultimi anni il ranger ha perso per strada molte delle sue caratteristiche che lo hanno reso famoso e amato dai lettori, consacrandolo un vero e proprio fenomeno di costume.

Ma dove e' finito quel Tex che per entrare nella stanza del generale del forte di turno, sfondava la porta e poi chiedeva il permesso?

dove e' finito quel Tex che malmenava il cattivo di turno con un sorriso sfottente incollato sul suo viso, disegnato in modo magistrale da un Fusco o da un Ticciò

A parte le sceneggiature stilisticamente diverse dai canoni texiani(che possono piacere o no), oggi abbiamo prevalentemente un Tex ombroso, cupo, che non sorride mai, e in ogni storia dobbiamo sorbirci una quindicina di "mmm". Io stento a riconoscerlo!

E potrei continuare fino a domani!

Stesso discorso per i disegni. Io userei per definirli, un aggettivo ancor piu' pesante di "disarmante", quando vedo alcune tavole di Font o di Ortiz, quindi mi fermo qui.

Aggiungo un altra cosa:che tali giudizi, che per come vengono formulati sembrano quanto meno affrettati,? troppo facile formularli su un sito in cui non è previsto il dibattito;se una frase del genere fosse stata scritta su un forum, probabilmente gli altri utenti avrebbero chiesto spiegazioni, ne avrebbero discusso... invece, scritta su "baci e spari", quella frase assume lo status del verdetto inappellabile e incontestabile scritto dal giudice depositario unico della Giustizia.

Ancora in disaccordo con Paco."Baci e spari" e' un sito bellissimo, e soprattutto non FAZIOSO. Ogni commento che si legge li' e' frutto di gusti e impressioni personali e come tali devono essere considerati. Se avessero voluto la replica avrebbero impostato quello spazio in modo diverso, no?Io ho sempre visto quel sito come uno dei piu' obiettivi, ben lontano da certi lidi con dei pregiudizi e critiche diventati ormai insopportaili, e da facili ed esagerati elogi a senso unico.
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Premetto che "Baci e spari" è un sito che mi piace moltissimo, gestito da gente la cui competenza è indubbia, e in cui si possono avere informazioni su Tex e il suo mondo per me? difficilmente reperibili in altri modi. Scorrendo l'ultimo articolo comparso sul sito, in cui si recensiva "Sulle piste del nord", leggo una frase che ho trovato sinceramente inaccettabili:"... sceneggiature che ultimamente ci vengono propinate con stili (e purtroppo anche disegni) sempre più disarmanti". Io questa frase la trovo inaccetabile
.

Io invece questa volta, non sono d'accordo con te Paco. Anzi, mi sento molto vicino, come mentalita', e ai giudizi e ai commenti di "Baci e spari".

Non sono di quelli che ritengono che Tex e' "morto" dopo G. L. Bonelli, e ne di quelli che affermano che il vero ed unico Tex e' stato quello dei primi 250 numeri. Sono tutte stronzate e ne prendo le distanze. Tuttavia sono d'accordo nel sostenere che negli ultimi anni il ranger ha perso per strada molte delle sue caratteristiche che lo hanno reso famoso e amato dai lettori, consacrandolo un vero e proprio fenomeno di costume.

Ma dove e' finito quel Tex che per entrare nella stanza del generale del forte di turno, sfondava la porta e poi chiedeva il permesso?

dove e' finito quel Tex che malmenava il cattivo di turno con un sorriso sfottente incollato sul suo viso, disegnato in modo magistrale da un Fusco o da un Ticciò

A parte le sceneggiature stilisticamente diverse dai canoni texiani(che possono piacere o no), oggi abbiamo prevalentemente un Tex ombroso, cupo, che non sorride mai, e in ogni storia dobbiamo sorbirci una quindicina di "mmm". Io stento a riconoscerlo!

E potrei continuare fino a domani!

Stesso discorso per i disegni. Io userei per definirli, un aggettivo ancor piu' pesante di "disarmante", quando vedo alcune tavole di Font o di Ortiz, quindi mi fermo qui.

Aggiungo un altra cosa:che tali giudizi, che per come vengono formulati sembrano quanto meno affrettati,? troppo facile formularli su un sito in cui non è previsto il dibattito;se una frase del genere fosse stata scritta su un forum, probabilmente gli altri utenti avrebbero chiesto spiegazioni, ne avrebbero discusso... invece, scritta su "baci e spari", quella frase assume lo status del verdetto inappellabile e incontestabile scritto dal giudice depositario unico della Giustizia.

Ancora in disaccordo con Paco."Baci e spari" e' un sito bellissimo, e soprattutto non FAZIOSO. Ogni commento che si legge li' e' frutto di gusti e impressioni personali e come tali devono essere considerati. Se avessero voluto la replica avrebbero impostato quello spazio in modo diverso, no?Io ho sempre visto quel sito come uno dei piu' obiettivi, ben lontano da certi lidi con dei pregiudizi e critiche diventati ormai insopportaili, e da facili ed esagerati elogi a senso unico.

Oggi sono in disaccordo pressocch? totale col mio amico Paco...

'Baci E Spari' mi sembra un ottimo sito, in cui le opinioni, pur spesso decise, mi sembrano sincere, scevre di preconcetti.

E' ovvio che una recensione non contempli un forum e si ponga come un' idea netta: non esisterebbe la critica, altrimenti.

Quanto al merito , sono del tutto d' accordo con 'Baci E Spari' ( e con Anthony, fatta eccezione per l'opposto giudizio su Ortiz ) : il Tex di adesso, quantomeno, non riesco a godermelo... può essere un fumetto anche migliore del passato, ma mi appassiona molto, ma molto meno...
Ciò detto senza di fare di tutta l'erba un fascio...

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A proposito di "lettori esigenti"... Premetto che "Baci e spari" è un sito che mi piace moltissimo, gestito da gente la cui competenza è indubbia, e in cui si possono avere informazioni su Tex e il suo mondo per me difficilmente reperibili in altri modi. Scorrendo l'ultimo articolo comparso sul sito, in cui si recensiva "Sulle piste del nord", leggo una frase che ho trovato sinceramente inaccettabili:"... sceneggiature che ultimamente ci vengono propinate con stili (e purtroppo anche disegni) sempre più disarmanti". Io questa frase la trovo inaccetabile, e per i seguenti motivi:1)pecca di un qualunquismo fastidioso, in quanto condanna tutto e tutti indistintamente. L'autore dell'articolo avrebbe almeno dovuto essere un p? più specifico, e dire quali sono gli autori che propinano storie e disegni "sempre più disarmanti".2)o forse il senso della frase è proprio quello di una condanna di TUTTE o quasi le sceneggiature e i disegni dell'ultimo periodo? Se così fosse, questa sarebbe un altra cosa su cui non sono d'accordo per niente!3)manca di "chiarezza cronologica";e nei casi in cui si giunge alla condanna di un periodo, la mancanza di chiarezza rispetto al periodo stesso è un fatto grave. Per inciso:a quale periodo ci si riferisce?4)il rischio della critica è da sempre quello di basare il giudizio-che dovrebbe fondarsi su dati obiettivi- sui propri gusti personali:proprio quello che, per la mancanza di chiarezza e specificatezza, avviene in questo articolo. Aggiungo un altra cosa:che tali giudizi, che per come vengono formulati sembrano quanto meno affrettati,? troppo facile formularli su un sito in cui non è previsto il dibattito;se una frase del genere fosse stata scritta su un forum, probabilmente gli altri utenti avrebbero chiesto spiegazioni, ne avrebbero discusso... invece, scritta su "baci e spari", quella frase assume lo status del verdetto inappellabile e incontestabile scritto dal giudice depositario unico della Giustizia.

Sbagliando, sono intervenuto senza aver letto l'intero intervento di Paco... Sul punto 1) , e anche sul punto 3) , concordo ... Meno sul punto 4) , in quanto il gusto personale è legittimo e , peraltro, inevitabile... Continuo a dissentire totalmente sulla conclusione ( 'il verdetto inappellabile' ) , che trovo piuttosto ingenua ...
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Sia chiaro:non metto in dubbio la bellezza di "Baci e spari", n° la competenza di che gestisce il sito. L'ho detto chiaramente all'inizio del post, e non per ruffianeria! :trapper: Però si può non essere d'accordo, ogni tanto.... Concordo con te,Anthony, quando dici che "Baci e spari" non è un sito fazioso!-tanto per essere chiari, c'è molta differenza tra "Baci e spari" e Ubc. La mia critica era riferita a quella frase, non al sito nella sua interezza!-e mi sento di dover contestare quella frase, pubblicata su un luogo pubblico, su un altro luogo pubblico come è questo forum, soprattutto per il fatto che (come è giusto che sia, per carit?!)su quel sito non è contemplato il dibattito. Perchè senza contradditorio, quella frase ha comunque il sapore del verdetto inappellabile- anche se non era questa la volont? di chi ha scritto l'articolo. Detto questo, i miei dubbi rimangono e continuo a non condividere il senso di quella frase. E' di un qualunquismo esagerato, condanna tutto in egual maniera senza distinzione- e non credo, amigos Don fabio e Anthony, che almeno qualcuna delle ultime storie non vi sia piaciuta... Affronta la questione lasciandola nella più totale indeterminatezza:quando inizia questo periodo brutto?Quali autori ne sono i maggiori arteficiò.... per come la vedo io, una critica non dovrebbe lasciare il dubbio rispetto all'argomento che critica, dovrebbe ben definirlo e centrarlo:l'articolo di "Baci e spari non lo fa". Don Fabio, hai terminato il tuo post scrivendo:"senza fare di tutta l'erba un fascio"... proprio quello che quella frase fa.

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Io continuo a non capire dove voglia, precisamente, andare a parare questa discussione. Uno degli elementi di forza e dei valori aggiunti di Tex è nell'avere "lettori esigenti"; al contempo, un'alta percentuale di "lettori esigenti" testimonia del valore (storico, artistico, di costume) della testata. Quanto allo spunto di Paco Ordonez, posso dire che Paco sta contestando un'opinione soggettiva di un lettore di Tex, come se quest'ultimo fosse una sorta di giornalista con dei "doveri" verso il lettore (spiegare, argomentare, documentare, accettare il contraddittorio), o un "forumista" con dei doveri verso gli interlocutori (se partecipo ad una discussione su un Forum, per definizione, devo motivare quel che dico, ed accettare che mi controbattano). In quella sede, però, il "valore" ed il significato principale da cogliere era - IMHO - la nostalgia di un (presumo) vecchio lettore verso un Tex oggettivamente eccezionale, che oggi non c'è più, come forse è GIUSTO che sia (nessuno può imitare G. L. Bonelli), più che una critica indistinta agli autori e disegnatori contemporanei.

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Meno sul punto 4) , in quanto il gusto personale è legittimo e , peraltro, inevitabile...

Giusto, e proprio per questo c'è differenza tra il semplice lettore e il critico, tra il comune visitatore di un museo e il critico d'arte. Tutto sta a scegliere da che parte stare, e agire di conseguenza. Ora, se il semplice lettore da un giudizio, e a maggiore se il tal giudizio consiste in una condanna come quella dell'articolo di "Baci e spari", dovrebbe cercare di calarsi nei panni del critico, e quanto meno fornire una spiegazione dettagliata della sua condanna... quello che non avviene in quell'articolo. Esempio:se io scrivo sul forum "Le storie di Faraci sono tutte pessime", voi mi chiedereste spiegazioni, motivazioni, ampliamenti? :trapper: ps. Faraci mi piace moltissimo! :trapper:
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Sia chiaro:non metto in dubbio la bellezza di "Baci e spari", n° la competenza di che gestisce il sito. L'ho detto chiaramente all'inizio del post, e non per ruffianeria! :trapper: Però si può non essere d'accordo, ogni tanto.... Concordo con te,Anthony, quando dici che "Baci e spari" non è un sito fazioso!-tanto per essere chiari, c'è molta differenza tra "Baci e spari" e Ubc. La mia critica era riferita a quella frase, non al sito nella sua interezza!-e mi sento di dover contestare quella frase, pubblicata su un luogo pubblico, su un altro luogo pubblico come è questo forum, soprattutto per il fatto che (come è giusto che sia, per carit?!)su quel sito non è contemplato il dibattito. Perchè senza contradditorio, quella frase ha comunque il sapore del verdetto inappellabile- anche se non era questa la volont? di chi ha scritto l'articolo. Detto questo, i miei dubbi rimangono e continuo a non condividere il senso di quella frase. E' di un qualunquismo esagerato, condanna tutto in egual maniera senza distinzione- e non credo, amigos Don fabio e Anthony, che almeno qualcuna delle ultime storie non vi sia piaciuta... Affronta la questione lasciandola nella più totale indeterminatezza:quando inizia questo periodo brutto?Quali autori ne sono i maggiori arteficiò.... per come la vedo io, una critica non dovrebbe lasciare il dubbio rispetto all'argomento che critica, dovrebbe ben definirlo e centrarlo:l'articolo di "Baci e spari non lo fa". Don Fabio, hai terminato il tuo post scrivendo:"senza fare di tutta l'erba un fascio"... proprio quello che quella frase fa.

Sull' ultima cosa, in effetti , hai assolutamente ragione... Non sono d' accordo sul ' verdetto inappellabile' : il critico deve essere deciso nell' esprimere le proprie idee!
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leggo la discussione e vedo che non sono in grado di dire se i lettori sempre più esigenti abbiano in qualche modo influenzato Tex, però su una cosa voglio intervenire. Non credo c'entri nulla il lettore "esigente" che non accetta più o accetta di malavoglia il fantastico nelle storie. Non confondiamo la "sospensione dell'incredulità" con la "sospensione delle cazzate". Mefisto che parla con i demoni dell'inferno, Mefisto che risorge, presentati in una certa maniera, sono incredulità accettabili. Ukasi che ammazza a distanza con la parola, se non viene detto nulla, se non è un bluff, è una cazzata bella e buona, e i lettori lo sanno riconoscere. Qui non c'entra nulla il lettore esigente e/o prevenuto, si tratta di riconoscere una cazzata e basta. E' di Nizzi? Eh, sfortuna per lui. E i due nuovi protagonisti di altre mirabolanti avventure, Tex Pirler e Kit Cazzon, di chi sono? Il Tex vigliacco di un maxi di chi ?? Essere prevenuti è un conto, rendersi conto che un autore è in colossale declino è un altro. O no?

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Sono d'accordo,Jack. Però proprio questo tuo riferimento alle storie soprannaturali mi fa pensare che l'atteggiamento ipercritico dei lettori di Tex (fantastiche o meno) si riferisca sempre o quasi alle storie nuove, praticamente mai alle storie di Bonelli. Voglio dire che mentre le nuove storie vengono puntualmente e rigorosamente passate al setaccio, per quelle di Bonelli la cosa non avviene quasi mai, così le incongruenze e i difetti che si trovano puntualmente nelle storie nuove, in quelle di Bonelli non vengono viste ( e forse, alcune volte, non vogliono essere visti). Sembra che Bonelli sia un mito intoccabile e da salvaguardare a tutti i costi, un mito da affrontare e analizzare ad occhi chiusi. In questo modo lo si danneggia soltanto. Per ritornare alle storie fantastiche:"Le terre dell'abisso" è una storia che sta in piedi?... eppure sono disposto a scommetere sul numero di commenti negativi su questa storia in giro per i forum(e questo è un esempio tra i tanti).

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Per ritornare alle storie fantastiche:"Le terre dell'abisso" è una storia che sta in piedi?

Ma decisamente, assolutamente, fortissimamente, sè. Come è stato in piedi per più di 30 anni Mefisto (sorvoliamo sull'ultima comparizione, per altri motivi....), come è stato in piedi l'alieno con pistola laser, i mostri di Vindex, la città d'oro, i fiori della morte o - per tornare ai nostri giorni - gli uomini alligatore o i mostri sotterranei del regno di Zhenda. Quello che non sta in piedi (MAI) è Tex che si slaccia il cinturone senza accennare reazione, fugge davanti a un manipolo di sfigati avversari, mercanteggia la sua liberazione con un signorotto di paese, viene salvato da vecchiette, assiste inerme ad un massacro di innocenti, mette in pericolo ragazzini con iniziative maldestre, chiacchiera placidamente sul greto di un fiume mentre gli avversari lo circondano alle spalle, deride un avversario solo perchè in condizione di chiara inferiorit? fisica, impiega mezza giornata a domare un cavallo, chiede una consulenza ad un legale sul modo migliore di inchiodare un avversario..... mi fermo?E non si tratta di essere o non essere esigenti, di essere o non essere puntigliosi: certe scene sono stilettate al cuore, altro che chiacchiere, e minano "a pelle" la serenit? della lettura. Quoto, quindi, al 100% Jack65 :inch: anche se il suo commento non è ... politically correct, n° "oxfordiano" :D La nostalgia del Tex che fu (NON solo del Tex di Bonelli, eh) non è questione di sospensione dell'incredulità, ma proprio di sospensione delle cazzate.
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Quello che non sta in piedi (MAI) è Tex che si slaccia il cinturone senza accennare reazione, fugge davanti a un manipolo di sfigati avversari, mercanteggia la sua liberazione con un signorotto di paese, viene salvato da vecchiette, assiste inerme ad un massacro di innocenti, mette in pericolo ragazzini con iniziative maldestre, chiacchiera placidamente sul greto di un fiume mentre gli avversari lo circondano alle spalle, deride un avversario solo perchè in condizione di chiara inferiorit? fisica, impiega mezza giornata a domare un cavallo, chiede una consulenza ad un legale sul modo migliore di inchiodare un avversario..... mi fermo?

Fermati,Tazhay, il discorso è chiaro :indianovestito: Ma puoi dire che il Tex degli ultimi dieci anni sia sempre stato questo questo??Chiariamoci, anche a me "Le terre dell'abisso" piace molto... ma siamo sicuri che se fosse stata scritta oggi l'avremmo accettata altrettanto bene??... mi permetto di dubitarne. Cambio esempio, abbandonando le storie fantastiche."Arizona" è una gran bella storia!Una gran bella storia che però ha due pecche:1)i banditi del paesino sono degli idioti-e in particolare don Lopez, il capo dei banditi, che è comunque il cattivo principale della storia(tanto che è Rita, la prostituta, che fa la figura migliore) ;2)Bonelli è straordinario nel far aumentare l'aspettativa, la suspance:vedendo la vignetta coi 4 pards e la morte, e leggendo la didascalia, sembra che debba succdere chissà che cosa!!... e invece non succede niente di che:la sparatoria è abbastanza convenzionale, e i pards si dimostrano abbastanza, se non troppo, buonisti. Tutta l'attesa viene delusa e il finale della storia si sgonfia. La storia, comunque, è piaciuta anche a me, e generalmente è stata ben accolta da tutti... ma sono convinto che se fosse stata pubblicata oggi, un Tex così disposto a perdonare chi ha quasi ucciso Tiger, sarebbe stato bollato come "Tex non autentico" in nome del "vero Tex" bonelliano.
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Chiariamoci, anche a me "Le terre dell'abisso" piace molto... ma siamo sicuri che se fosse stata scritta oggi l'avremmo accettata altrettanto bene??... mi permetto di dubitarne.

Cambio esempio, abbandonando le storie fantastiche.
"Arizona" è una gran bella storia!Una gran bella storia che però ha due pecche:
1)i banditi del paesino sono degli idioti-e in particolare don Lopez, il capo dei banditi, che è comunque il cattivo principale della storia(tanto che è Rita, la prostituta, che fa la figura migliore) ;
2)Bonelli è straordinario nel far aumentare l'aspettativa, la suspance:vedendo la vignetta coi 4 pards e la morte, e leggendo la didascalia, sembra che debba succdere chissà che cosa!!... e invece non succede niente di che:la sparatoria è abbastanza convenzionale, e i pards si dimostrano abbastanza, se non troppo, buonisti. Tutta l'attesa viene delusa e il finale della storia si sgonfia.

La storia, comunque, è piaciuta anche a me, e generalmente è stata ben accolta da tutti... ma sono convinto che se fosse stata pubblicata oggi, un Tex così disposto a perdonare chi ha quasi ucciso Tiger, sarebbe stato bollato come "Tex non autentico" in nome del "vero Tex" bonelliano.

Giustissimo, Paco, non posso far altro che assentire. C'è da dire una cosa, però: che le condizioni nelle quali venivano scritte le storie negli anni 60-70 non sono certamente quelle di oggi.


Tuttavia, l'esempio che hai fatto riguardo a "Le terre dell'abisso" non può che trovarmi d'accordo. Diciamocelo: i lettori le accettano soltanto perchè le scrisse Gianluigi Bonelli. Due anni fa mi sono letto tutto il primo centinaio e l'intervallo 13-70 è composto in massima parte di storie di pessima fattura, realizzate in fretta e dall'andamento sovente assurdo. Con la fine del primo centinaio, e lungo tutto il secondo, le storie sono migliorate notevolmente grazie all'ispirazione sempre più forte di GLB e alla qualità crescente dei disegni.
In ogni caso, ad essere onesti, riprendendo oggi la storia di Vindex, quella del Principe nero, delle Terre dell'abisso, dell'alieno, del Lago Scarlatto, etc. non si può negare che siano delle grandissime baggianate! I lettori di allora erano diversi, tutto qui. Ciò che ci fa dire "quelle storie erano oggettivamente meglio" è soltanto un sentimento (legittimo, per carit?!) di devozione verso il creatore della serie, che deve essere sè celebrato, ma senza dimenticarne i difetti come troppo spesso è stato fatto.
Mi trovo in disaccordo anche con chi afferma che Gianluigi Bonelli sia insuperabile: nel quarto centinaio Nizzi l'ha sovente eguagliato e a volte anche superato, almeno a mio gusto. Ha avuto il coraggio di innovare la serie, e se si analizza il quarto centinaio ci si accorge che le innovazioni di Nizzi sono state sovente rivoluzionarie, senza però far avvertire stravolgimenti violenti.
Poi, con la fine della prima metà degli anni novanta, qualcosa è cambiato. Non dico tanto in Nizzi (il che ?, ahime, dolorosamente innegabile), quanto nel modo in cui le storie vengono realizzate ed il modo nel quale vengono percepite.

E certo, leggendo il Tex di oggi, con le storie di Boselli sempre più fredde e vuote e le storie di Nizzi sempre più ridicole ed assurde, trovo ben poco del Tex del quarto centinaio che mi aveva letteralmente incantato. Manfredi mi è sembrato una boccata d'aria fresca, mentre Faraci, pur avendomi dato buone sensazioni, deve ancora scoprirsi del tutto.

Modificato da virgin
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Chiariamoci, anche a me "Le terre dell'abisso" piace molto... ma siamo sicuri che se fosse stata scritta oggi l'avremmo accettata altrettanto bene??... mi permetto di dubitarne.

Francamente mi sembra che tu faccia un processo alle intenzioni."Le terre dell'abisso" ti è piaciuta? Bene, perchè devi vestire i panni dell'ipotetico "lettore esigente" del 2010, ed affermare che la storia sarebbe stata criticata? In base a quale ragionamento?Non mi pare che l'inserimento della Santeria cubana - nel recente Texone - sia risultato sgradito, o che qualcuno abbia criticato l'inserimento di serpenti parlanti, messaggi telepatici "internazionali", o lingue di fuoco che si sprigionano d'incanto, o Rayado che controlla a distanza le menti di altre persone, e così via. Anzi, dai commenti che ho letto, il tutto è stato salutato con un "finalmente"! (Leggasi: finalmente certe tematiche ricompaiono su Tex). E se siffatta operazione si presta al rischio di qualche "inciampo" qua e l' (quale, a mio parere, la vignetta "kitsch" e inutile in cui Rayado, addirittura, para due pallottole di Tex), alla fin fine mi sembra che il gioco valga la candela, e che vada a rinvigorire la serie con spunti originali ed il recupero di determinate atmosfere.
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Giustissimo, Paco, non posso far altro che assentire. C'è da dire una cosa, però: che le condizioni nelle quali venivano scritte le storie negli anni 60-70 non sono certamente quelle di oggi.

Tuttavia, l'esempio che hai fatto riguardo a "Le terre dell'abisso" non può che trovarmi d'accordo. Diciamocelo: i lettori le accettano soltanto perchè le scrisse Gianluigi Bonelli. Due anni fa mi sono letto tutto il primo centinaio e l'intervallo 13-70 è composto in massima parte di storie di pessima fattura, realizzate in fretta e dall'andamento sovente assurdo. Con la fine del primo centinaio, e lungo tutto il secondo, le storie sono migliorate notevolmente grazie all'ispirazione sempre più forte di GLB e alla qualità crescente dei disegni.

Mi pare evidente che le storie della fascia 13-70 facevano parte dell'epoca delle strisce, che impedivano una sceneggiatura ad ampio respiro, occorrendo quasi sempre inserire una sparatoria (o una scazzottata) ed un "climax" in ogni episodio, pena lo scadimento di interesse per la striscia della settimana successiva. Questo incideva sulla compattezza generale e sulla linearit? della storia, ovviamente, ed imponeva la presenza "fissa" e costante di Tex (immaginiamoci, per un attimo, storie pur belle quali "Gli invincibili" o "Matador" pubblicate a striscia....:s).

In più, i ritmi di lavorazione erano frenetici, ed ecco anche il perchè di disegni certamente apprezzabili (di Galep), ma non certo spettacolari e curati come quelli de "Il figlio di Mefisto" o "gli sterminatori".
Dire che fossero di pessima fattura, però, mi pare francamente eccessivo: bisogna assolutamente contestualizzare i giudizi. Anche le più grandi partite di calcio degli anni 50 e 60, riviste oggi, appaiono ridicole e si potrebbero indovinare mille difetti delle squadre dal punto di vista tecnico e tattico, per dire.....


Ah, due piccoli incisi:
1) non ho detto che quelle storie sono "oggettivamente" meglio, ma che il Tex delle storie degli esordi è "oggettivamente" un altro Tex ("eccezionale") rispetto a quello generalmente visto negli ultimi 10-15 anni (e non lo si può negare, credo); il che vuol dire che un Tex con determinate caratteristiche può aiutare a rendere gradevoli, o indimenticabili, anche storie con sceneggiature fragili o ingenue, se non addirittura infarcite di piccoli (o grandi) errori.
2) non ho affermato che G. L. Bonelli è insuperabile, ma che è inimitabile, il che è leggermente diverso :indianovestito:

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Ma è anche vero che tante delle ultime storie di Nizzi sono state apprezzate dai lettori, tant'? che Sergio Bonelli che negli anni scorsi, come di consueto, ha ricevuto valanghe di lettere ( sono queste, per sua stessa ammissione, che gli permettono di fare sommari bilanci sull'andamento della serie e sul gradimento delle storie ) ha ritenuto di non dover dare il benservito a Nizzi! Perchè lo si voglia ammettere oppure no, quello che fa la storia non sono le singole vignette dove Tex si slaccia il cinturone o assiste con rabbia e dolore alla fucilazione di un assassino che aveva ucciso per giusta e legittima vendetta ( tra l'altro, per "Documento d'accusa", proprio in questo forum qualcuno ha speso la parola "capolavoro" ). Insomma, il lettore comune che costituisce il 95 % dei non frequentanti i forum, legge le storie acriticamente e le giudica per le emozioni che riesce a trarne, tant'? vero che in questi ultimi anni le mie orecchie ne hanno sentito tante anche su quelle di Boselli, tecnicamente impeccabili o quasi. Qual'? il vero Tex è Mi sembra assurdo il presupposto stesso di voler mettere in rilievo dei canoni di texianit? che forse nella mente di G. L. Bonelli non ci sono mai stati ( il primo a parlare di certe strutture narrative negli albi di Tex paradossalmente è stato proprio Nizzi negli anni novanta ), che, volendo, potrebbero essere contraddetti subito mettendo a confronto due storie diverse di Bonelli.

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Quello che non sta in piedi (MAI) è Tex che si slaccia il cinturone senza accennare reazione, fugge davanti a un manipolo di sfigati avversari, mercanteggia la sua liberazione con un signorotto di paese, viene salvato da vecchiette, assiste inerme ad un massacro di innocenti, mette in pericolo ragazzini con iniziative maldestre, chiacchiera placidamente sul greto di un fiume mentre gli avversari lo circondano alle spalle, deride un avversario solo perchè in condizione di chiara inferiorit? fisica, impiega mezza giornata a domare un cavallo, chiede una consulenza ad un legale sul modo migliore di inchiodare un avversario..... mi fermo?

Semplice curiosita' Tahzay:a te il Tex sempre serio, ombroso, freddo, cupo, che elargisce complimenti a destra e a manca ai soliti comprimari di turno, il Tex relegato a semplice coprotagonista di una storia, a te piace?secondo te e' quello il Tex che i lettori vorrebbero leggere nel futuro?e' quello il vero Tex?
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Chiariamoci,Tahzay, a me quelle storie(generalmente) piacciono moltissimo!!Quello che sto dicendo è che se bisogna avere un atteggiamento ipercritico, lo si deve avere per Nizzi come per Boselli, per Bonelli come per chiunque altro!!Quindi:se il difetto delle vecchie storie bonelliane era il ristretto formato a striscie, DICIAMOLO e non nascondiamoci dietro a un dito. E smettiamola con la balla che tutte le storie di Bonelli sono belle, o comunque meglio di quelle attuali:perchè in questo modo si fa un torto agli autori del post-Bonelli, alla storia di Tex nella sua interezza, e a Bonelli stesso. Quello de ?Le terre dell'abisso? era solo un esempio tra i tanti che potevo fare, e infatti subito dopo ho parlato di Arizona.

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Qual'? il vero Tex è Mi sembra assurdo il presupposto stesso divoler mettere in rilievo dei canoni di texianit? che forse nella mente di G. L. Bonelli non ci sono mai stati e che, volendo, potrebbero essere contraddetti subito mettendo a confronto due storie diverse di Bonelli.

Grande Ymalpas!Con poche parole, semplici e chiare, sei riuscito a spiegare quello che io cerco di dire da un p? di tempo a questa parte :inch:
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Semplice curiosita' Tahzay:a te il Tex sempre serio, ombroso, freddo, cupo, che elargisce complimenti a destra e a manca ai soliti comprimari di turno, il Tex relegato a semplice coprotagonista di una storia, a te piace?secondo te e' quello il Tex che i lettori vorrebbero leggere nel futuro?e' quello il vero Tex?

Assolutamente no, Dio (e Bonelli) ce ne scampi.

Io capisco a cosa alludi (i difetti tipici di Boselli), ma sia chiaro che non ho mai avuto alcuna intenzione di far partire una crociata contro Nizzi, o pro-Bonelli, o stabilire quale sia il "vero" Tex.
In questa discussione si discute del fatto che un lettore esigente possa inibire la redazione o uno sceneggiatore dal (ri)proporre determinate tematiche; ebbene, io penso che la redazione o uno sceneggiatore (non Nizzi: uno qualsiasi) debba preoccuparsi anzitutto di proporre un Tex accettabile ed in linea con le aspettative del lettore, e quindi - in subordine - di inserirlo in contesti CREDIBILI (dove per "credibili" non deve intendersi, necessariamente, "realistici": sono due concetti completamente diversi).

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Leggendo nel libercolo che mi è arrivato ieri, Sergio Bonelli dice di aver ricevuto una catasta di lettere di protesta in seguito alla pubblicazione de "Il cowboy senza nome". Nella parte finale di quest'albo, c'è infatti Tex che assiste a uno spettacolo ( celeberrimo ) e chiama a gran voce le ballerine anche per levarsi di torno il prestigiatore. Beh quei lettori esigentissimi in quelle lettere gli facevano sapere di non aver gradito affatto l'uscita di Tex e in un certo senso hanno modificato il corso della storia editoriale del personaggio, dal momento che Bonelli ha precluso da quel giorno l'entrata in scena delle donne e di un po' di erotismo nella serie, giungendo a criticare anche quelle ( caste, caste ) presentate da Berardi nel suo maxi Tex ( si veda intervista rilasciata sempre nel libercolo dall'autore ). Quindi indubbiamente SI, I LETTORI NEL CORSO DEGLI ANNI HANNO INFLUENZATO LA SERIE DI TEX. Ma Bonelli legge rigorosamente SOLO le lettere che gli scrivono, non ha nessun contatto con i PC e tantomeno con i forum ( esperienza personale diretta ). E forse è un bene.

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E smettiamola con la balla che tutte le storie di Bonelli sono belle, o comunque meglio di quelle attuali:perchè in questo modo si fa un torto agli autori del post-Bonelli, alla storia di Tex nella sua interezza, e a Bonelli stesso.

Ma dici a me? In tal caso, hai sbagliato completamente il tiro :colt:

Nella mia personale top-15 di Tex di tutti i tempi, ci sono Fuga da Anderville (che non è di G. L. Bonelli), Patagonia (che non è di G. L. Bonelli), il Passato di Carson (che non è di G. L. Bonelli), la Tigre Nera (che non è di G. L. Bonelli) ed El Muerto (che non è di G. L. Bonelli).
Figuriamoci se ho il dogma di Bonelli-padre, o se penso che Tex sia finito con lui.

Però Bonelli-padre ci ha generalmente regalato (all'interno di storie più o meno riuscite, ovviamente) la versione di un Tex: istintivo, anticonvenzionale, ironico, pronto a menar di mani ed accendere fiammiferi tra i piedi, a sbatacchiare padreterni anche se militari e pronto anche a punire deliberatamente con la morte, in casi estremi (:inch:); una versione che è quella tuttora più amata dai lettori (almeno, da quel che riscontro io), e che successivamente ha iniziato a latitare, a cominciare proprio dal tardo Bonelli ("Il figlio di Cochise" o "Cavalcata selvaggia" sono tra i peggiori numeri di Tex della serie, il primo per l'inconcepibile verbosit? e la sceneggiatura noiosissima, il secondo per la marginalit? di Tex, dei buchi di sceneggiatura enormi, e - in più - un insulso e melenso finale).

Il che non vuol dire che il Tex di Nizzi che chiede una consulenza ad un legale non sia un Tex valido o credibile; però è ovvio che se la cifra stilistica di un Autore si discosta sempre più spesso (e sempre più a fondo) dalle caratteristiche sopra elencate, prima o poi (come in un processo di lenta erosione) il lettore finisce per trovarsi di fronte un ALTRO personaggio, trasformato dalle fondamenta.

Ecco perchè insisto a dire che non è tanto il "contorno" sul quale occorre soffermarsi, quando si parla di lettori esigenti, ma su Tex (e i suoi pards): con un Tex apprezzabile, "riconoscibile", e nei limiti della credibilit?, si può osare di tutto, e - al contempo - anche un soggetto semplice o abusato può risultare gradevole.

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E? smettiamola con la balla che tutte le storie di Bonelli sono belle, o comunque meglio di quelle attuali:perchè in questo modo si fa un torto agli autori del post-Bonelli, alla storia di Tex nella sua interezza, e a Bonelli stesso.

Ma dici a me? In tal caso, hai sbagliato completamente il tiro :colt: Nella mia personale top-15 di Tex di tutti i tempi, ci sono Fuga da Anderville (che non è di G. L. Bonelli), Patagonia (che non è di G. L. Bonelli), il Passato di Carson (che non è di G. L. Bonelli), la Tigre Nera (che non è di G. L. Bonelli) ed El Muerto (che non è di G. L. Bonelli). Figuriamoci se ho il dogma di Bonelli-padre, o se penso che Tex sia finito con lui.
E infatti non mi riferivo a te :trapper: , anche perchè non conoscendo la tua top ten texiana non conosco perfettamente i tuoi gusti. Il mio è un discorso generale, riferito a quanto si legge in rete:e io in rete leggo di un ipercriticismo secondo me insopportabile(ecco cosa intendo per "sindrome da ubc"), soprattutto perchè rivolto quasi esclusivamente alle nuove storie (e tale atteggiamento lo si comincia ad avere anche nei confronti di Boselli, autore fino a poco tempo fa osannato quasi ovunque). In rete, inoltre, riscontro una mitizzazione posticcia di Bonelli:posticcia perchè non obiettiva, banale, che tende a livellare e a uniformare le differenze (anche qualitative) della sua produzione. Quindi non voglio polemizzare con te personalmente,Tazhay, come non voglio polemizzare con nessuno in particolare... perchè quello che io critico è un atteggiamento generalizzato. Modificato da paco ordonez
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Il mio è un discorso generale, riferito a quanto si legge in rete:e io in rete leggo di un ipercriticismo secondo me insopportabile(ecco cosa intendo per "sindrome da ubc"), soprattutto perchè rivolto quasi esclusivamente alle nuove storie (e tale atteggiamento lo si comincia ad avere anche nei confronti di Boselli, autore fino a poco tempo fa osannato quasi ovunque). In rete, inoltre, riscontro una mitizzazione posticcia di Bonelli:posticcia perchè non obiettiva, banale, che tende a livellare e a uniformare le differenze (anche qualitative) della sua produzione.

Non me la sono certo presa! ^_^ Tra l'altro il punto-chiave lo hai esattamente centrato. Perchè ad un certo punto Nizzi è stato ultracriticato, anche a prescindere dal suo naturale e fisiologico calo? Perchè ora, e soltanto ora, si parte alla carica di Boselli?A mio parere, è proprio in quanto questi due autori hanno - ad un certo punto - proposto, in serie, dei Tex con determinate caratteristiche, "dimenticandone" altre; fin quando ciò è stato episodico (fin quando, cioè, Nizzi sfornava ancora storie capolavoro, o Boselli faceva capolino di tanto in tanto nella serie), la cosa è stata assorbita tranquillamente; con il calo sedimentato di Nizzi, e con l'inserimento in pianta stabile di Boselli come sceneggiatore titolare della serie, si è verificato quel processo di erosione di un "certo" Tex di cui ho parlato prima. Esempio: a me può star bene il Tex serio, determinato e strategicamente perfetto di "gli eroi di Devil Pass", se preceduto da quello ironico, spaccone ed istintivo de "il clan dei cubani"; ed accetto - a quel punto - ben volentieri anche quello "intimista" (nonchè pestato, nonchè salvato da Zane e da Waineka) di "contro tutti", quello buonista di "ombre del passato" e quello sofferente e "perdente" de "il segno di Cruzado". Si tratta di storie praticamente consecutive all'interno della saga, se ci fate caso. Viceversa, vedere un Tex salvato da terzi per 3/4 volte nell'arco di una storia, alternato ad un Tex che non sorride mai per 3 albi di seguito, o ad un altro in versione "detective-senza-pistola" che gira per la città a raccogliere indizi.... beh, presi singolarmente sarebbero anche accettabili, ma mi dite voi dopo un annetto simile come fa un lettore a ricordarsi del Tex che ha imparato a conoscere?Di conseguenza, scatta un eccessivo entusiasmo (senza dubbio, criticabile) nel mitizzare i "bei tempi andati".....
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Viceversa, vedere un Tex salvato da terzi per 3/4 volte nell'arco di una storia, alternato ad un Tex che non sorride mai per 3 albi di seguito, o ad un altro in versione "detective-senza-pistola" che gira per la città a raccogliere indizi.... beh, presi singolarmente sarebbero anche accettabili, ma mi dite voi dopo un annetto simile come fa un lettore a ricordarsi del Tex che ha imparato a conoscere?Di conseguenza, scatta un eccessivo entusiasmo (senza dubbio, criticabile) nel mitizzare i "bei tempi andati".....

Questa parte del tuo discorso la capisco, pur non condividendola troppo. Forse, se uscissimo dal livello generale e analizzassimo le storie singolarmente, potremmo accorgerci che una vera e propria costante nelle ultime annate texiane non c'è (almeno a livello di caratterizzazione di tex):nel senso che l'unico tex "musone" è quello di Boselli;che Nizzi, anche se non è più quello di una volta, continua a proporre la sua idea di Tex simpatocne, amicone, col sorriso sulle labbra;Faraci, dal canto suo, recupera gli elementi del Bonelli classico e del Nizzi d'oro, e la stessa cosa ha fatto manfredi con la sua (purtroppo unica) storia. Quindi, quella "alternanza psicologica" di cui parlavi riferendoti alla fascia 200-300, io la vedo anche oggi. E la accetto perchè è un altrenanza (oggi come allora) in ogni caso, secondo me, minima....voglio dire:se Tex si mettesse a pignucolare di fronte a un nemico allora mi incazzerei anche io, e anche io griderei al "tradimento"... ma a cose del genere fortunatamente non siamo mai arrivati, e quindi il Tex "musone" lo accetto di buon grado, e lo prendo per quel che ?:la visione del personaggio che ha Boselli, versione vicina al Tex preclassico-e Boselli, come ben dimostra l'ultimo texone, si sta ancor più "classicizando" avvicinandosi pian pian al Tex maturo della fascia 100-200, più ironico e leggero(e mi chiedo, forse la rilettura di Nizzi può aver contribuito, anche in minima parte, a tele "ravvedimento"?). Per quanto riguarda le ulracritiche a Nizzi e gli osanna a Boselli avuti in questi anni, credo non solo che siano stati entrambi sbagliati ed entrambi intellettualmente disonesti, ma credo anche che abbiano fatto male entrambi (in maniere diverse) ai due autori:sia Nizzi che Boselli ne hanno pagato, o ne stanno cominciando a pagare, le conseguenze. Modificato da paco ordonez
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