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TWF - Tex Willer Forum

[556/557] Morte Nella Nebbia


Mister P
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  • co fondatore

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Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Alfonso Font
Periodicità mensile: Febbraio e Marzo 2007

 

L'ostinato sceriffo Langdon sta dando la caccia ai rapinatori della banca di Angel Rock, Utah, con la sua posse di implacabili giustizieri. Come unica traccia ha la confessione in punto di morte di uno dei banditi. Quindi sa dove trovare i colpevoli: in una piccola valle immersa nella nebbia. Ma, nella capanna accerchiata dagli uomini di Langdon, ci sono solo alcuni innocenti cowboys del ranch Double C, tra cui Kit Willer, che è andato a far visita al suo amico Bronco Lane. Ed è solo l'inizio di una lunga e tragica fuga attraverso la prateria, in fondo alla quale, per Kit e per Bronco, c'è la minaccia della forca!

 

 

 

 

©  Sergio Bonelli Editore

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Cosa dico? Ecco qua! :trapper:

La prima impressione è molto positiva. C'è in me un certo entusiasmo, inutile nasconderlo, e la sensazione che se la seconda parte non deluder? le attese ci si trover? di fronte a una storia da ricordare a lungo.

Morte nella nebbia, va detto, è un albo atipico: Tex si vede molto poco, anche se (come è accaduto altre volte nelle storie del miglior Boselli) la sua presenza è sempre "palpabile" (anche quando, fisicamente, il Ranger non c'è) e il suo carisma mai in discussione. Però Kit è un buon protagonista, e dimostra di meritare - una volta tanto - l'onore della ribalta; del resto, egli stesso lo ribadisce: "Cerco di comportarmi come farebbe mio padre se si trovasse nella stessa situazione". Il montaggio è spezzettato, e questo rischia talvolta di spezzettare anche le emozioni, ma francamente non so se sarebbe stato possibile raccontare la vicenda in altro modo. Sta di fatto che la sceneggiatura è avvincente, veloce (anche se, fortunatamente, i momenti più rilassati non mancano), ispirata. Nel prossimo numero (che non vedo l'ora di leggere) entrar? in scena Tex, e ci saranno fuochi d'artificio.

I disegni sono una meraviglia, anche se Font pare trovarsi più a proprio agio con i paesaggi che con le figure umane. Meglio di Colorado Belle, a mia opinione, dove ogni tanto affiorava qualche imperfezione anatomica. Da quando è al lavoro su Tex, il disegnatore spagnolo sta realizzando alcune delle tavole migliori della sua lunga carriera. Speriamo che la collaborazione con Bonelli (e con Boselli) duri a lungo.

Un gran bel fumetto. Avercene, di Tex così.

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  • Collaboratori

Non vorrei sbagliarmi, ma vista la copertina del numero successivo, non vorrei che ci avessero guastato la sorpresa, come sempre succede da un po' di anni a questa parte.

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  • co fondatore

Ma che bell'albo! Scusate il commento sintetico all'Apache Kid, ma con quella scene e quei disegni non so cos'altro dire. Al massimo che Font nell'ultimo quarto d'albo sembra calare un pochetto. Ma forse è solo una mia impressione.

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Letto oggi, e tutto d'in fiato. Prima paret della storia favolosa. Ripeto Favolosa. :o:o:o:o:o:o:o:o:o:o:o:o Vado in estasi a vedere il segno di Font, e questa storia nebbiosa sembra fatta per lui. :o:o . Attendo con ansia il prossimo capitolo di questo capolavoro.

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  • co fondatore

Magnifici i chiaroscuri nelle scene nella Black Valley, poi però, nelle ultime tavole pare il tratto si sia 'velocizzato' e abbia perso un po' :( .

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  • co fondatore

Per la prima volta dopo un po' di tempo mi ritrovo a non vedere l'ora di leggere il numero successivo, questo è sintomatico!!

A chi lo dici! Quando arriva il 7 marzo :( ?
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  • Collaboratori

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L'albo si apre sull'imponente Mesa dell'Aquila, nella riserva navajo, dove un ragazzo, Nehdi, sfida coraggiosamente l' imponente rapace nel suo covo, per dimostrare alla sua tribù che è ormai un guerriero. Questa introduzione, piuttosto slegata dal resto della storia, è molto utile per mettere in risalto un altro giovane navajo, quel Kit Willer, da tempo immemore dimenticato nella stanza accanto dagli autori di Tex.


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Lo stile di Boselli privilegia un impianto narrativo che trova la sua forza in una sceneggiatura rigidamente orchestrata e senza sbavature, ricca di personaggi tutti dotati ( e non sembra neanche vero ) di una personalit? ricca e ben definita, una doviziosa abbondanza che spesso gli è valsa le critiche di tanti lettori, che vedevano l'eroe Tex, letteralmente messo in ombra. Anche nella prima parte della nuova storia il granitico ranger del Texas ha un ruolo tutto sommato di comparsa. Ma Boselli, lungi dall'affidarsi a qualche nuova portentosa sua creazione, ha deciso stavolta di puntare le sue carte su Kit Willer ( per la gioia dei lettori ). E un Piccolo Falco d'annata, che spazza via la macchietta che ne aveva fatto Claudio Nizzi, per ricongiungersi idealmente al vecchio personaggio bonelliano degli anni sessanta e settanta. E la volont? dell'autore di pagare il suo tributo è evidente se pensiamo che egli sacrifica anche una delle sue creazioni più popolari, Bronco Lane, il quale finir? per affidarsi completamente alle intuizioni e alla destrezza del giovane Willer. E per la bravura dimostrata, il parallelismo con il piccolo Nehdi è del tutto evidente. Boselli punta cioè l'indice sull'affrancamento del personaggio, lo vediamo per l'appunto separarsi dai suoi due ?angeli custodi? navajo, Ahzay e Slide, e prendere in mano le sorti degli amici nella Black Valley.

Qualcosa non quadra, diciamola tutta la verità. In effetti Piccolo Falco non ha bisogno di badanti e soprattutto di frasi in grassetto che ce lo ricordino. Boselli sembra quasi provarci gusto, ma il gioco non sfugge ai lettori più accorti. Innanzitutto quale è il suo ruolo nella storia è Non è una missione la sua, almeno inizialmente, come l'avremo avuta nella nizziana Morte di un amico, ma bensì il giovanotto ha ricevuto un modesto incarico, quello dell'acquisto di una manciata di cavalli, insomma una delle tante occupazioni di routine che in altri forum gli vengono spesso ferocemente contestate. Solo il caso riesce a fare in modo che si trovi al centro di una scoppiettante azione, dove tutte le sue virt? e capacità ( non ne dubitiamo, il ragazzo sente sul collo il soffio della morte ) vengono compiutamente messe in risalto. Ma ecco che il padre, con un'apprensione forse eccessiva, corre in suo aiuto e sono aperte le scommesse che riuscir? a strappargli il capestro dal collo all'ultimo istante. Se questo avvenisse dovremo con dispiacere segnare un punto in meno alla storia.


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Passiamo agli altri personaggi. Il cacciatore di taglie Wade Catlett è sinceramente ributtante. Un'avversione che ricalca in tutto quella di pap? Bonelli per i ?bounty hunter?. E in questo Boselli, considerato l'esiguo spazio a disposizione, si è rivelato un buon continuatore. Ma i complimenti, quelli più sentiti, ci sentiremo di farli allo sceriffo mormone Hugh Langdon, giudice e giuria, che impicca un povero mandriano senza uno straccio di prova. Crudele, disumano, insensibile, freddo, inesorabile. Come la morte. L'aggettivo più appropriato, se vogliamo osare qualcosa di più, sarebbe ?satanico?. Langdon merita tutta la nostra attenzione, perchè si rivela un personaggio di grande spessore, degno dei grandi ?antagonisti? di glbonelliani: se ne era perso lo stampo. A differenza di un Jack Thunder. una creazione che soffre troppo del suo status romanzesco, Hugh Langdon è una canaglia che, se sopravvive alla furia di Tex Willer, potrebbe lasciare una traccia molto profonda nella serie. In tanti si aspettavano qualcosa di più dal recupero di Bronco Lane, e con lui chiudiamo la galleria dei personaggi. Che dire è Il bilancio è finora non è del tutto soddisfacente, ma sospendiamo il giudizio in attesa di saperne di più.


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Capitolo Font. I disegni sono nella media. Niente di eccelso, dei nuovi disegnatori di Tex è quello che personalmente mi ispira meno, con i personaggi non ci sa fare, meglio, molto meglio, negli ambienti.

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finelmente anche io ho comprato l'albo e l' ho letto ieri sera.. che dire, non c'è molto da aggiungere a ciò che avete già commentato, per me l'unica nota negativa è il continuo ripetere di kit di quanto sia importante cercare di fare sempre quello che avrebbe fatto quel fenomeno del padre, e forse è un po' esagerato il fatto che tex se ne vada alla ricerca di un figlio che uno sciamano ha sognato in pericolo...

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Letto ieri sera, tutto d'un fiato. Storia che scorre via limpida come acqua di sorgente, nessuna sbavatura di sorta, personaggi davvero con le palle (lasciatemelo dire) - soprattutto quella canaglia dello sceriffo Langdon - alla faccia del suo essere mormone :D - e un Kit Willer che apprezzo solo quando è disegnato da Font. In quest'episodio Tex ha chiaramente un ruolo marginale, ma la sua presenza è sentita anche quando non appare fisicamente... è come se lo avessimo alle spalle, pronto a saltare fuori nel migliore dei modi. Ho trovato perfette le sequenze "di rilassamento" (la cattura dei mustang, l'arrivo di Tex a Phoenix e le relative chiacchiere con Patterson), ma stupenda la sequenza della nebbia, e il colpo di scena - in cui ho assaporato ancora di più l'essere western di Tex - dell'impiccagione del povero cowboy. E non dimentichiamoci lo "scontro" tra Tex e il bounty hunter Catlett... bellissimo!!!Quindi, riguardo soggetto e sceneggiatura, per adesso è una delle storie di Boselli più belle che io abbia mai letto, e sono più che convinto che l'albo di marzo non deluder? le attese e le aspettative. Capitolo disegni: qui mi soffermo più brevemente: STRAORDINARI!!!!! Font è senza ombra di dubbio uno dei migliori disegnatori di TEX ed il mio preferito (con questa storia, nella mia classifica ha scavalcato Repetto e, addirittura, Ticci). Paesaggi che tolgono letteralmente il fiato, e anche i personaggi - seppur qualcuno glielo critica - sono perfetti. Apprezzo la sua naturalezza, diversa da quella di molte nuove leve o nuovi arrivati che si sforzano di far assomigliare Tex a quello di Galep e/o Ticci: quello di Font è il SUO Tex, come lo è anche Kit Willer. Fine. Per semplificare:SOGGETTO: 8 semplice ma che secondo me ha un qualcosa di raro e affascinante... SCENEGGIATURA: 9 ottimaDISEGNI: 10 + lode, semplicemente MERAVIGLIOSI!!!!!!

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Tex finalmente riparte con questa storia e penso con un pizzico di rivalsa contro tutte le storie nizziane precendenti a questa. Tex riparte con un Boselli in gran forma, concordo con le altri opinioni su questa storia che si presenta da subito avvincente e riesce a catturare il lettore nella sua trama ben congegnata. Kit Willer si rivela in questa prima parte un perfetto protagonista dotato , come il padre, di un forte carisma e da ricordare la bellissima "lezione" data al bounty hunter Wade Catlett,Bronco Lane non delude le aspettative e penso proprio che nel secondo numero, avra' ancora piu' spessore nella storia come anche Tex e Tiger che sono "marginali" all'apparenza, ma la loro presenza è sempre viva e forte. Capitolo a parte per i "nemici".. Wade Catlett deve ancora far vedere la sua reale pericolosita' ma è un personaggio da tenere sott'occhio, ma lo spietato sceriffo Hugh Langdon e la sua posse sono da ricordare per parecchio.. la nebbia come mistero che avvolge la baracca, dove sono rintanati Kit e i suoi amici e Langdon e compari che avanzano nella nebbia quasi come fantasmi..? una sequenza che mi ha colpito molto.. buona la prova di Font sopratutto per quanto riguarda i paesaggi.

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Letta finalmente questa prima parte di questa storia che vede il ritorno del simpatico Bronco Lane che avevamo lasciato nell'albo "Jack Thunder, l'implacabile".
Una storia tipicamente boselliana, con un bel numero di comprimari, e soprattutto(e finalmente) con un Kit Willer nella parte del protagonista.
E Tex?
Il nostro ranger compare pochissimo in quest'albo, ma la sua entrata in scena insieme a Tiger è bellissima.
Appaiono come due "angeli" con il bagliore di luce alle loro spalle al momento giusto per salvare un ragazzo Navajo dalla tortura di tre tipacci.
Boselli ci ha abituato a storie in cui Tex non è l'assoluto protagonista, ma quando il ruolo principale è assegnato a uno dei tre "pards" e non ad un personaggio qualunque, la musica cambia e l'idea è personalmente ben accetta.
Finalmente vediamo un Piccolo Falco che prende a pugni Wade Catlett, il bounty hunter, che sembra uscire da uno Spaghetti Western e che riesce a districarsi guidando Bronco e gli altri dall'assedio dello sceriffo Langdon verso la fuga.
A proposito, l'apparizione della "Posse" tra la fitta nebbia è da paura:sembrano spettri sbucati dal nulla.

I motivi e la curiosità di come andr? a finire sono molti:

1)come farà Tex a mantenere la parola data a Wade di consegnargli Bronco Lane?
smentir? la sua fama di avere una parola sola mettendosi contro il bounty hunter o ci sarà il rinsavimento di quest'ultimo combattento al fianco di Tex,Carson e Tiger contro Langdon e la sua Posse?

2)chi avrà messo su una falsa pista lo sceriffo Langdon facendo ricadere su Bronco e i suoi amici l'accusa di aver rapinato la banca di Angel Rock?

3)chi saranno i veri colpevoli della rapina?

L'attesa è tanta!

Spero di vedere pero' nell'albo "Uccidete Kit Willer" un Tex piu' presente.

La sola cosa che non mi è piaciuta, come già ha detto qualcun'altro e' la continua citazione che Kit f? di suo padre.

Font è molto bravo a disegnare paesaggi e ambientazioni caratteristici, ma per quanto riguarda i volti un p? meno.
Comunque buona la sua prova. Si vede che tra Boselli e Font c'è un ottima intesa.

Una curiosita':
Kit Willer per domare lo stallone nero usa la stessa tecnica che usè Tex nella storia presente nell'Amanacco del West del 1997 "Bad River" di Boselli & Capitanio.

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Dici che i rapinatori della banca potrebbero essere gli amici di Bronco?
Tutto è possibile, ma non credo.
Wade Catlett non potrebbe essere invischiato in questa storia della rapina?
o è colui che ha messo Langdon su una pista sbagliata?
Si accettono scommesse :lol:

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Bah secondo me anche il buon Bronco Lane ha un p? di coda di paglia...vabb? comunque questa discussione dimostra che la storia è davvero bella e lascia aperte tantissime strade diverse che scopriremo nel secondo!! Da quanto tempo non commentavamo così un albo di Tex?

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  • Collaboratori

Per quanto riguarda il discorso Tex-Catlett, Boselli è stato esplicito, caro Anthony, è uno che si lascer? corrompere facilmente con i soldi, sempre che non finisca per diventare a sua volta una vittima ( vedi il mio discorso su cacciatori vs prede ).

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