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TWF - Tex Willer Forum

[601/602] I Giustizieri Di Vegas


Sam Stone
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su baciespari. L'educazione secondo Tex Willer:"Prenderne a calci uno per educarne cento."Autori, vediamo di metterne un paio a albo, intesi?"Carson, protagonista di scene annacquate"?"... lontano parente del popolare "Carson" amato un tempo anche dai giovanissimi"?e' vero, lontanissimo parente del ciccio mangione e pure macchietta dell'ultimo Nizzi. A'ridatecelo. Su Cocco Bill. Kit spaccamaroni? Anche se fosse, un po' lamentoso in effetti lo ?, meglio spaccamaroni che deficiente come nell'almanacco. Sul linguaggio qui gli do completamente ragione. Tex effettivamente è un po' in sordina, non "spacca", nemmeno nel duello.

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Parlando dei disegni di Mastantuono, bisogna prima di tutto precisare che ci troviamo al cospetto di un disegnatore dalla personalit? grafica forte e definita. Uno che, proprio per questo, una volta giunto su Tex ?non si è tradito?, non ha cioè modificato, normalizzato, o texianizzato (termine dal significato ambiguo, sia che si parli di sceneggiature che di disegni) il suo stile, ma che rimanendo fedele a se stesso, offre una interpretazione di Tex e pards molto personale- e se variazione/evoluzione/ stilistica c'è stata non è dipesa, credo, da Tex e da timori referenziali.
A mio modo di vedere, il Mastantuono visto su Tex (e non dimentichiamo che uno che passa dal poliziesco di Nick Raider ai supereroi, dal Western orrorifico di Magico Vento a Topolino e Paperino deve avere sicuramente una personalit? grafica sfaccettata e multiforme) si muove tra due binari;due binari opposti e teoricamente inconciliabili, che però il disegnatore riesce a coniugare splendidamente:da un alto l'estrema e quasi puntigliosa definizione di cose e ambienti, la cui resa è affidata a segni minuti che rendono la scena molto realistica e dettagliata;dall'altro un sintetismo che viene spesse volte alla ribalta, un sintetismo volutamente estremo che si riversa particolarmente sui volti dei personaggi-in primo piano come nei piani più lontani.
Ed è da quest?ultimo punto che vorrei partire.

1. I volti.
Questa è una delle cose dello stile mastantoniano che da sempre mi colpiscono di più. Proviamo a vedere la vignetta in basso in cui i visi di Tex,Kit e Tiger sono molto distanti dal primo piano.

Immagine postata

Come si vede,Mastantuono si serve di pochissimi segni, pochissime linee semplici semplici, per dare l'idea degli occhi, del naso, e della bocca. La definizione delle fisionomie si risolve quindi in un gioco di linee parallele e perpendicolari, accompagnate da pochi segni curvilinei per il naso, che escludono qualsiasi ulteriore definizione dei tratti somatici.
Un modus operandi che quindi porta il tratto in direzione di un sintetismo accentuato e quasi (quasi!) astratto.
Ma c'è da dire che una soluzione di questo genere, nella vignetta mostrata sopra, è avvantaggiata dal fatto che i volti sono, appunto, lontani dal primo piano, e quindi più adatti a una resa sintetica-semplificazione, d'altronde, che in questi casi si può vedere in quasi tutti i disegnatori di fumetti.
Ma proviamo a dare un'occhiata a qualche viso in primo piano, per esempio quello di pag.59, seconda vignetta.
Anche qui, una resa estremamente sintetica dei tratti somatici. E se prima potevamo ?giustificare? il sintetismo di Mastantuono concedendogli l'alibi della lunga distanza, questa volta non possiamo farlo:questa volta dobbiamo ammettere che il sintetismo stilizzante è davvero voluto e cercato, e applicato in un modo tutt?altro che moderato.
E? un sintetismo, per così dire,?chiaro?, che lascia cioè l'immagine perfettamente pulita. Ancora una volta i tratti somatici sono realizzati mediante pochi tratti:vi è come la voglia di economizzare sui segni, quasi che una loro presenza eccessiva possa condurre al caos di un'inflazione indesiderata. Ecco perchè la resa formale è chiara e pulita:una volta spazzati via i segni di troppo, il pavimento rimane lindo e pulito!-ma ciò non toglie che Mastantuono sappia essere sporco e molto ricco da un punto di vista segnico, a dimostrazione di quel bipolarismo, di cui parlavo all'inizio, entro cui l'artista si muove.
Ma non è finita qui, con la questione dei visi.
Perchè, a regalare ai tratti somatici una definizione più accurata intervengono i giochi di luce e ombre. Basta dare un'occhiata a questo splendido viso di Tex:

Immagine postata

qui, se anche il trattamento dei tratti somatici rimane identico a quanto visto in precedenza, le ombre intorno al naso e sulla parte sinistra di Tex regalano al volto come una maggior definizione. In un certo senso,? come se le ombre guidassero Mastantuono verso una concretezza meno sintetica e astratta-e comunque, se è vero che sono le ombre a guidare la mano del disegnatore,? altrettanto vero che il disegnatore sa piegarle ai propri fini, giostrandole perfettamente per giungere a un risultato secondo me davvero straordinario (si vedano alcuni visi di Misteryous Dave nella scena in cui parla con Carson nel saloon).

2. Le ambientazioni.

Quando è alle prese con ambientazioni puramente western, in cui il caldo e la polvere la fanno da padrone,Mastantuono mi piace moltissimo.
Quando sono da rappresentare cittadine o canyons, il tratto diventa molto accurato, e, secondo me, abbandona quell'estremo sintetismo che avevamo visto per i volti dei personaggi. Di più, la pulizia formale, l'assenza di tratti in eccesso, lascia il posto a un abbondanza di tratti che, minuti, rendono la scena davvero bella da vedere.

Immagine postata

Il paesino messicano visto all'inizio è davvero splendido, così come Vegas, che nei notturni diventa una città minacciosa e inquietante. E Hell's Canyon, in cui l'abbondanza di segni la fa da padrone, offre brani naturalistici splendidi (peccato che lo scanner è definitivamente andato, perchè ci sono alcune vignette che meritano per davvero!).
Quello che è importante rilevare è ciò che accomuna questa abbondanza di segni alla loro quasi totale assenza nel caso dei volti:l'eleganza.
A me il tratto di Mastantuno, nelle sue manifestazioni più sintetiche come in quelle più dettagliate, sembra sempre e comunque interessato a una resa formalmente bella, a un racconto della scena chiaro e diretto, e a quell'eleganza grafica (termine difficile da definire in termini oggettivi, a dire il vero) che è tratto distintivo anche delle vignette più ?sporche?-e quindi il segno di questo artista, in movimento tra sintetismo e accuratezza, trova la sua unit? di fondo.

3. Il dinamismo.

La terza vignetta di pag.100 di ?Duello nel corral', quella con Tex e Carson di spalle e la Dodge City gang i fronte a loro mentre si scambiano dosi industriali di piombo caldo, secondo me è un autentico capolavoro!
Mastantuono riesce a rendere perfettamente l'idea dello sciame di pallottole che circonda i due pards; di profilo, vediamo l'espressione di un Tex deciso e quasi furioso nel suo premere i grilletti, contrapposto agli sguardi altrettanto decisi e forse più impassibili degli avversari;e, quasi ad accorciare lo spazio tra i due pards e i fuorilegge, l'artista ci lascia vedere, in presa diretta, i punti in cui i colpi di Carson vanno a segno. Spettacolare il particolare del proiettile che prende al braccio il vecchio cammello:i piccoli segni danno l'idea di un pezzo di corpo umano disintegrato dal colpo di pistola.
Vediamo, inoltre, tutta una serie di linee oblique che accompagnano la traiettoria dei colpi che sfiorano i due pards, e un'altra serie dietro gli avversari dei nostri. Piccoli accorgimenti che rendono questa vignetta anche un capolavoro di dinamismo.
E qui veniamo al punto:Mastantuono è straordinario nella resa dinamica delle scene d'azione.

Immagine postata

Senza sentire il bisogno di troppe linee cinetiche che accompagnino gli arti in movimento,? proprio l'abbondanza di linee spezzate, mosse, irregolari, che rendono al meglio il dinamismo di cui una scena d'azione ha bisogno. E queste sono ottenute mediante un segno grafico che- pur non abbandonando l'eleganza di cui dicevo sopra e la bellezza formale- non esita a sporcarsi, a rendersi più disordinato e vivace, di quel disordine e quella vivacit? di cui il dinamismo ha bisogno per mettersi in mostra.
Tutta la sparatoria iniziale, quella in cui Mathers fa fuori i cowboys nel saloon, e l'ultima mega-sparatoria, ci confermano la grandezza di Mastantuono.


Sui disegni di questa storia ci sarebbero molte altre cose da dire:sulla straordinaria galleria di personaggi (altro capolavro:l'ultima vignetta di pag.95 del secondo albo);sull'evoluzione, minima eppur fondamentale, della caratterizzazione di Carson e Kit, ecc.
Tutte cose già dette.
Concludo scrivendo una cosa che forse ho già scritto, non ricordo:mi auguro che Mastantuono, artista dal segno così personale e definito, possa col tempo essere accettato dalla maggioranza dei lettori di Tex, che forse hanno bisogno di un po' di tempo per abituarsi al suo tratto. Insomma, mi auguro che a Mastantuono succeda quello che, in quanto ad apprezzamento, successe al grande Fernando Fusco.

Modificato da paco ordonez
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  • Collaboratori

Io penso che nessuno in questo forum discuta delle qualità grafiche di Corrado Mastantuono. Sarà anche perchè a me tutto sommato il suo tratto non dispiace. Il tuo discorso Paco ?dunque molto interessante e anche condivisibile se vogliamo escludere quello che è evidentemente il punto dolente di tutta la questione. Il tratto sintetico è sempre stato estraneo al fumetto Tex, almeno fino a qualche decennio fa quando l'editore ha insensatamente assunto in pianta stabile una serie di autori che ha letteralmente "violentato" quella linea classica che i disegnatori storici di Tex avevano imposto alla testata con sommo gaudio dei lettori. Povero Aurelio Galleppini, se potesse vedere come hanno ridotto il suo Tex, immortalato in poche scarne linee che ne deformano tutta la fisionomia fino a darne un'interpretazione allucinante agli occhi di quei lettori poco propensi alle avanguardie!Sarà arte vera quella di Mastantuono ( e simili ) e nessuno lo discute, ma su Tex c' entra come i cavoli a merenda. E un autore che storia dopo storia si sta allontanando sempre più dalla "norma" dettata dai grandi Letteri, Niccol', Monti, Civitelli, Villa ( per citarne solo alcuni ) non va certamente incoraggiato. Per me o cambia stile o rimane fedele a se stesso e cambia serie: questo NON E' TEX e chi dice il contrario mente a se stesso. Un personaggio di sessant'anni va rispettato, imporre il proprio stile significa solo pensare per se stessi, uno stile così va bene per un texone, va malissimo per la serie regolare. Certe eccentricit? posso perdonarle all'ultimo Ticci, sarà anche perchè le tavole dell'ultima storia restano semplicemente spettacolari, non agli ultimi arrivati. Per fortuna che accanto a questa scuola sintetico-astratta ci sono i vari Bruzzo, Filippucci, Rossi, Torricelli, Piccinelli, Suarez, il grandissimo Frisenda ecc altrimenti mi verrebbe da pensare di cambiare lettura.

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Sai cosa penso,Ymalpasè Che lo stile di Galep, in molti dei suoi periodi, non è stato meno sintetico di quello di Mastantuono. Prova a rivedere le tavole de "Il ritorno di Montales", e dimmi se quei visi e quelle mura non hanno, in molte vignette, addirittura un che di approssimativo-e lo stesso discorso lo si potrebbe fare per i disegni de "I cacciatori di scalpi", e non solo. Mastantuono, dal mio punto di vista, fa benissimo a non adeguarsi. La bellezza della serie "Tex" da un punto di vista grafico sta nel fatto che, da sempre, ogni disegnatore può esprimere il suo stile senza doverlo copiare a qualcun'altro (come in Diabolik, per intenderci). Quindi, piaccia o non piaccia,Mastantuono è in questo senso pienamente nel solco della tradizione texiana, e la continua alla grandissima. E' quindi più che degno di stare su Tex, molto più di gente come Piccinelli,Rossi,Bruzzo, che hanno uno stile impersonale ripreso da altri.

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Mastantuono, dal mio punto di vista, fa benissimo a non adeguarsi. La bellezza della serie "Tex" da un punto di vista grafico sta nel fatto che, da sempre, ogni disegnatore può esprimere il suo stile senza doverlo copiare a qualcun'altro (come in Diabolik, per intenderci). Quindi, piaccia o non piaccia,Mastantuono è in questo senso pienamente nel solco della tradizione texiana, e la continua alla grandissima.

Sono d'accordo, la penso così anch'io. Anzi, ammiro Mastantuono che ha avuto il coraggio di portare avanti e sviluppare un suo stile, senza rifarsi a seppur grandi disegnatori. Per me ognuno è libero di trarre o meno ispirazione dai grandi maestri che si sono avvicendati su Tex, però non sono assolutamente d'accordo sul fatto che un disegnatore non vada incoraggiato a sviluppare sempre di più una sua personale interpretazione dei pards solo perchè così facendo non si rif? a modelli già sperimentati!!Il discorso vale sia per lui che per altri disegnatori che personalmente non amo, ma a cui riconosco di aver applicato lo stesso concetto, diciamo (vedi Font, o uno dei disegnatori dei primi Texoni di cui adesso non mi viene il nome). Non voglio che diventi una specie di must il fatto di dover per forza seguire o ispirarsi ai disegnatori del passato, o comunque che hanno fatto la storia di Tex. Detto questo, apprezzo moltissimo anche i disegnatori che invece non fanno come Mastantuono, sia chiaro, e qui non sono d'accordo con Paco: per me i vari Piccinelli, Rossi e Bruzzo sono degli ottimi disegnatori, che mi piacciono parecchio!
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  • Rangers

Io penso che nessuno in questo forum discuta delle qualità grafiche di Corrado Mastantuono. Sarà anche perchè a me tutto sommato il suo tratto non dispiace. Il tuo discorso Paco ?dunque molto interessante e anche condivisibile se vogliamo escludere quello che è evidentemente il punto dolente di tutta la questione. Il tratto sintetico è sempre stato estraneo al fumetto Tex, almeno fino a qualche decennio fa quando l'editore ha insensatamente assunto in pianta stabile una serie di autori che ha letteralmente "violentato" quella linea classica che i disegnatori storici di Tex avevano imposto alla testata con sommo gaudio dei lettori. Povero Aurelio Galleppini, se potesse vedere come hanno ridotto il suo Tex, immortalato in poche scarne linee che ne deformano tutta la fisionomia fino a darne un'interpretazione allucinante agli occhi di quei lettori poco propensi alle avanguardie!Sarà arte vera quella di Mastantuono ( e simili ) e nessuno lo discute, ma su Tex c' entra come i cavoli a merenda. E un autore che storia dopo storia si sta allontanando sempre più dalla "norma" dettata dai grandi Letteri, Niccol', Monti, Civitelli, Villa ( per citarne solo alcuni ) non va certamente incoraggiato. Per me o cambia stile o rimane fedele a se stesso e cambia serie: questo NON E' TEX e chi dice il contrario mente a se stesso. Un personaggio di sessant'anni va rispettato, imporre il proprio stile significa solo pensare per se stessi, uno stile così va bene per un texone, va malissimo per la serie regolare. Certe eccentricit? posso perdonarle all'ultimo Ticci, sarà anche perchè le tavole dell'ultima storia restano semplicemente spettacolari, non agli ultimi arrivati. Per fortuna che accanto a questa scuola sintetico-astratta ci sono i vari Bruzzo, Filippucci, Rossi, Torricelli, Piccinelli, Suarez, il grandissimo Frisenda ecc altrimenti mi verrebbe da pensare di cambiare lettura.

L'intervento di Ymalpas mi trova daccordo al 100%!!Non vado pazzo per questo autore, solo nei primi piani riesco a farmi piacere il suo segno. La vignetta postata da Paco l'avevo notata "live" mentre leggevo l'albo, e anche per questa vignetta, troppo sintetica, ho dato un giudizio poco positivo ai disegni della storia. Mi spiace, ma questo autore lo piazzo in un team con Ortiz, Font eccetera.....
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Detto questo, apprezzo moltissimo anche i disegnatori che invece non fanno come Mastantuono, sia chiaro, e qui non sono d'accordo con Paco: per me i vari Piccinelli, Rossi e Bruzzo sono degli ottimi disegnatori, che mi piacciono parecchio!

Il fatto che Piccinelli,Rossi,Bruzzo siano degni di stare su Tex lo penso anch'io!... anzi, più che degni!! :inch: Il fatto è che un disegnatore che presenta uno stile personale, in questo caso Mastantuono, per principio lo trovo superiore a uno che si rif? ad altri :trapper:
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Daccordo su tutto quello che ha detto Paco, tranne che su quest'affermazione:

Molto più di gente come Piccinelli,Rossi,Bruzzo, che hanno uno stile impersonale ripreso da altri.

Mastantuono per me è un buon disegnatore e non penso che bisogna giudicarlo perchè si stacca un p? dalla tradizione. Se si fosse staccato troppo disegnando un Tex come quello di Diso (per intenderci) allora l' lo si può criticare. Comunque, detto questo, io non penso assolutamente che Piccinelli (per citarne uno di quelli che ha detto Paco) meriti meno di Mastantuono perchè ha uno stile molto vicino a quello di Villa. Penso che meritino tutti e due allo stesso modo. Che diamine, un p? di continuit? grafica ci deve essere! Già ci sono veramente troppi disegnatori (intorno ai 25, giusto?), se poi ognuno di questi d' un'interpretazione totalmente differente di Tex si rischia di far disorientare il lettore!
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Inutile dire che mi trovo completamente d'accordo con quanto detto da Ymalpas e di non condividere neanche una consonante del discorso di Paco.

Nessuno mette in dubbio le qualita' artistiche di un Mastantuono , ma le sue tavole (come il suo Tex e specie Carson) li gradisco veramente pochissimo nelle pagine del ranger piu' amato d'Italia. Come diceva Ymalpas, un tempo sarebbe stato improponibile un Tex disegnato cosi', ma da qualche anno a questa parte, ahime', questa caratterizzazione iper sintetica ormai sta prendendo piede con diversi artisti, che non c'entrano veramente un tubo con Tex.

In definitiva, peferisco di gran lunga artisti che propongono un Tex magari non troppo originale, magari prendendo come riferimento i soliti Ticci,Villa e Civitelli, invece di artisti che mi disegnano un Tex freddo, inespressivo e caricaturale con appena quattro linee.

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Difficile dire quale sia l' ortodossia grafica di Tex. Mi sento tuttavia di dissentire da Ymalpas sull'idea categorica che il 'tratto sporco' sia estraneo alla tradizione: pur senza la sintesi odierna, già ai tempi di " L' Oro del Colorado" Ticci non è più il disegnatore 'lindo' delle prime prove. E che dire di Fusco è O ancora, alcune storie ( penso a "Sulla Pista Di Fort Apache" ) non si sarebbero potute raccontare così bene senza la 'polvere' di Ortiz. Stesso discorso per il Marcello di "Il Passato Di Carson" e " Cercatori Di Piste" . Altresè vero che, in modo analogo, altre storie hanno necessitato un tratto pulito: Washington non sarebbe stata la stessa senza Letteri, come New Orleans senza Civitelli ( nonostante l'abbia interpretata anche Fusco in chiave diversa ). In sostanza, credo che non vi sia una regola fissa : alcuni stili si adattano a una certa tipologia di storia, altri ad un'altra. Detto questo, alcuni disegnatori non mi piaceranno mai, in Alaska come in Arizona: non perchè ne valuti male le qualità tecniche, bensì perchè ne reputo lo stile del tutto incompatibile con l' 'universo-Tex' . Font e Alessandrini , su tutti, ma anche Mastantuono. La 'matita' del disegnatore romano, pur non tendendo propriamente al caricaturale, ha un che di grottesco che davvero stona con Tex. Su un punto sono perfettamente d'accordo con Paco : è bene non snaturare il proprio stile. Tuttavia, quando questo stride col personaggio, la responsabilità di Sergio Bonelli dovrebbe essere di riservarlo agli speciali ( che sono nati proprio a tal fine: proporre una versione alternativa del nostro ranger senza incidere sull' 'ortodossia' della serie regolare; qualcuno sembra essersene dimenticato) .

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Io spero di gran lunga che ci siano sempre questi disegnatori che propongono un Tex diverso dal solito. Intendiamoci: non tutti mi piacciono, e lo stesso Mastantuono non mi convinceva per nulla prima di questa storia, però a me non piacerebbe per niente leggere storie in cui lo stile dei disegni è sempre simile. Sono abbastanza d'accordo con Don Fabio; comunque credo che ad alcuni non piaccia lo stile dei "nuovi" disegnatori che non si rifanno a vecchi modelli solo perchè non siamo molto abituati a vedere grosse sperimentazioni, però di qui a dire che cose del genere non si dovrebbero vedere su Tex, secondo me ce ne passa... Si rischierebbe di far diventare Tex un fumetto piatto, dove qualunque disegnatore voglia avere la possibilità di entrare nello staff dovrebbe più o meno imitare pochi altri venuti prima di lui. Edit: vediamo già le discussioni che si creano a proposito degli schemi secondo i quali si dovrebbe sceneggiare una storia di Tex, se cominciamo anche con i disegni è la fine!

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appena quattro linee.

Ribadisco:guardatevi il Galep di "L'implacabile","Il ritorno di Montales","I cacciatori di sclapi", e troverete un disegnatore profondamente sintetico. E se davvero il Tex di Mastantuono o Font è caricaturale (cosa vuol dire esattamente questo termine?) allora anche tanti Tex di quel Galep lo sono. E ancora:il Tex di Letteri è molto diverso da quello di Galep, quello di Nicol' da quello dei primi due, e quello di Ticci (del Ticci di tutti i periodi) non c'entra niente coi Tex precedenti. E poi cosa dire di Fusco, del suo Tex e del suo modo di disegnare (proporzioni stranissime e innaturali)?La storia grafica di Tex è una storia di differenze e continue innovazioni e deviazioni dal canone galeppiniano (che quindi canone non ?). Cosa meravigliosa, questa;l'unica tradizione grafica di Tex:la libertà dei disegnatori. Mastantuono è un disegnatore tradizionalista.
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Per quanto riguarda i disegni di questa storia, posso dire anch'io che lo stile di Mastantuono, sebbene un tantino più gradevole di quello di Font ( al quale è comunque IMHO assai prossimo ) o di quello di Diso, mi pare poco gradevole nella resa dei pards, ma anche in genere fin troppo secco e, se così posso dire, "ligneo" nella resa dei personaggi ( che paiono, chi più chi meno, non tanto disegnati quanto intagliati ). Quanto alla vicenda, ritengo, come già altri hanno scritto negli spazi informatici, che si tratti di una storia alla quale Boselli ha probabilmente voluto conferire un taglio "classico" e lineare, un po' come era avvenuto in "Intrigo nel Klondike". A mio parere, però, quest'utlima vicenda ( pur racchiusa anch'essa in due albi )si presentava molto più ricca e variegata nelle peripezie e nei personaggi. Qui invece, dopo un primo albo a carattere prevalentemente introduttivo, soltanto Carson ( e in misura minore Tiger, che con perfetto timing arriva a salvargli la buccia ) brilla di luce propria come investigatore e uomo d'azione, mentre Tex e Kit, arrivati a Vegas con le idee fin troppo chiare, si trovano di fronte degli antagonisti certamente abbietti nell'utilizzare la maschera della legalit? per coprire i loro crimini, ma IMHO troppo passivi e "ipnotizzati" dal mito dei pards ( un po' come i rispettabili cittadini che si trovano in analoga situazione nella nizziana " Patto criminale" [ nn. 395 - 397 ], che però cercavano di evitare il loro triste destino con impegno e risultati maggiori ) per essere realmente pericolosi sul piano dell'azione ( nessuno - credo - si aspettava un esito diverso della "Sfida all'OK Corral " che conclude la vicenda ). Anche gli elementi che altri lettori hanno valutato in maniera molto positiva ( l'attenzione che nel secondo albo viene dedicata ad una delle vittime dei sedicenti "giustizieri", la vedova dello sceriffo Bronson, e la citata sparatoria conclusiva ) , pur inseriti nella vicenda in maniera fluida e appropriata, non mi paiono realmente così innovativi ed eclatanti come è parso ad altri: personaggi analoghi alla vedova Bronson e anche più incisivi di lei sul piano dell'azione si sono già visti nella citata "Patto Criminale" ( la vedova dell'indiano ucciso all'inizio della storia ) e nel Maxitex "Rio Hondo" (la vedova di un vaquero messicano ucciso per aver osato ribellarsi al "padreterno del paese" ); quanto al secondo caso, una resa dei conti non meno emozionanti e un po' meno immaginabili ( il precedente cinematografico è sempre presente nell'immaginario del lettore appassionato del western classico ) vi erano già ne"Il passato di Carson" e persino in "Ritorno a Culver City" ( complici, in questo caso, gli splendidi disegni di Civitelli ). Insomma, a mio parere:soggetto 7,5sceneggiatura 7 +disegni 7--

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La storia grafica di Tex è una storia di differenze e continue innovazioni e deviazioni dal canone galeppiniano (che quindi canone non ?). Cosa meravigliosa, questa;l'unica tradizione grafica di Tex:la libertà dei disegnatori.

Su questo sono completamente d'accordo con Paco. Qual è l'ortodossia è Se consideriamo ortodosso Galep, il creatore di Tex, ne consegue che Ticci sia un eretico. Quello stesso Ticci che, ora, consideriamo il parametro dell' ortodossia: è un gatto che si morde la coda. Tuttavia, ciò non può significare che tutti gli stili siano adatti a Tex. Forse è impossibile definire l'ortodossia texiana, ma semplice, dopo 62 anni di vita, definirne l'ereticit?. E Tex non è il personaggio caricaturale e sopra le righe di Alessandrini, n° quello dolciastro e stucchevole di Font ( Paco, non puoi paragonarlo a Galep: vuoi renderti responsabile di un mio malore ?) , n° quello grottesco di Mastantuono. Giustissimo - mi ripeto - cercare una via personale a Tex ma, se questa portasse fuori strada, altrettando doveroso per Sergio Bonelli destinarla agli speciali, che sono nati proprio a tal fine : proporre un Tex in versione insolita senza snaturare la versione 'ufficiale' ( pur in un'ampia gamma di stili diversi ) della serie regolare.
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Scusa,Don fabio, ma se concordi con me sul fatto che non c'è un canone preciso, come si può dire quale sia il "fuori strada"? Ci si può affidare solo al gusto personale, ma a niente di più concreto. E poi perchè non potrei paragonare Font a Galep?... a me Font piace molto! :trapper:

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Scusa,Don fabio, ma se concordi con me sul fatto che non c'è un canone preciso, come si può dire quale sia il "fuori strada"? Ci si può affidare solo al gusto personale, ma a niente di più concreto. E poi perchè non potrei paragonare Font a Galep?... a me Font piace molto! :trapper:

Il mio, infatti, è un paradosso: impossibile definire quel che è ortodosso, ma semplice ciò che è eretico. Font... de gustibus. Io lo trovo inguardabile: più stucchevole dell'anatra all'arancia al ristorante cinese, con quelle bocche sempre chiuse e mezze sorridenti. Dio ( o meglio, Sergio Bonelli ) me ne scampi.
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E poi perchè non potrei paragonare Font a Galep?... a me Font piace molto! :trapper:

Che ti possa piacere va bene. Ci sta, eccome. Ma paragonare Font ( con i suoi disegni "legnosi", con quelle "sproporzioni" tra il busto ed il resto del corpo, con quei volti "dipinti" da mezzi sorrisi, come afferma , ad es., don Fabio ) all'indimenticabile Galep :inch: mi sembra francamente eccessivo. Tex è Galep e viceversa. :old: ::evvai:: Font, pur valido professionista, è un'altra cosa...... -_nono :trapper:
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Sto solo dicendo questo:che se si dice che il tratto di fonte è caricaturale, lo è anche quello del Galep dei numeri che ho detto. Se poi Galep deve essere intoccabile, mentre al contrario gli altri disegnatori si possono mettere tranquillamente in croce (stesso discorso che vale per Bonelli e gli altri sceneggiatori) per me è inutile continuare a parlare.

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Sto solo dicendo questo:che se si dice che il tratto di fonte è caricaturale, lo è anche quello del Galep dei numeri che ho detto. Se poi Galep deve essere intoccabile, mentre al contrario gli altri disegnatori si possono mettere tranquillamente in croce (stesso discorso  che vale per Bonelli e gli altri sceneggiatori) per me è inutile continuare a parlare.

Galep caricaturale???? Beh, è come dire che io sono il nipote di Lincoln ( come dice Tuco a Bill Carson in "Il Buono, Il Brutto E Il Cattivo" ) :indianovestito: Io non penso che vi siano intoccabili: semplicemente Galep penso sia un artista grandioso, mentre di Font non riesco a vedere una vignetta.
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Io penso,Don fabio, che devi rivederti "Il ritorno di Montales" o "I cacciatori di scalpi", e certi ritratti di Tex e pards. E se sostieni che Font è caricaturale, a rigor di logica dovresti poi sostenerlo anche per quel Galep (io non sto dicendo che galep e Font siano caricaturali, lo state dicendo VOI-e senza rendervene conto, lo dite anche per QUEL galep). Comunque siamo clamorosamente OT da una vita. Io la mia l'ho detta, e con questo chiudo.

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Per tornare in topic, ecco quello che ne pensano di Mastantuono su Baci e spari. Inutile dire che, a parte me e qualche altro, la maggior parte dei forumisti concorder? con l'articolo :trapper:http://www.baciespari.it/ps. comunque il riferimento a Matrix non capisco cosa c'entri.

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  • Collaboratori

Paco stiamo parlando di stili!!!!! :indiano: Galep in qualche vignetta sarà stato anche sintetico ma il suo stile è indiscutibilmente classico. Font, Mastantuono ecc non hanno per niente uno stile classico. Prendo in considerazione non tanto la ricchezza del tratteggio ( che pure c'entra molto ) ma soprattutto:1 ) senso delle proporzioni2 ) imitazione della natura 3 ) anatomia umana 4 ) intensit? espressiva5 ) armonia nel dinamismo versus rigidit?, squadratura o legnosit? ( perfettamente definita da Pedro Galindez ) dei personaggiVogliamo discuterne dettagliatamente o riconosci apertamente i due stili diversi su Tex ?

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Certo che Mastantuono e Galep hanno due stili diversi. E' ovvio. Ma è altrettanto vero che lo stile di Mastantuono è diverso da quello di Font. E cosa intendete per "classico"? In termini storico-artistici Galep con gli stili classici non ha nulla a che vedere. Letteri o il primo Ticci o Civitelli sè,Galep no. Galep (e specialmente il Galep delle storie da me citate) è molto più vicino al sintetismo che al classicismo.1)Mastantuono a me sembra proporzionato. Voi scambiate la nettezza delle ombre con la legnosit?.2)Hell's Canyon è fantastico.3)Stessa risposta data al n.14)Mastantuono è molto espressivo. Le ombre di cui spesso fa uso, così nette, rendono il viso pieno di espressivit?.5)pensare che Mastantuono non sia dinamico, per come la vedo io, vuol dire non aver letto "I giustizieri di Vegas".

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  • Collaboratori

Una via di mezzo tra le due scuole c'è ed è rappresentata dai Cestaro, due autori che apprezzo molto. Nei loro disegni abbiamo visto un'evoluzione che non sembra comunque, malgrado l'influenza dello stesso Mastantuono, rompere definitivamente col passato. E' qui che sta la differenza con il disegnatore di questa storia: invece di fare un passo verso un disegno più armonico e realistico ( senza snaturare il suo stile, ovviamente ), Mastantuono sta andando esattamente nella direzione opposta. Invece di limare e correggere l'esuberanza del suo tratto, la esagera volutamente, pienamente convinto delle sue scelte e consapevole di non essere gradito a tutti i lettori.

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