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TWF - Tex Willer Forum

Tex E La Pena Di Morte.


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Non so se è una discussione adeguata, se non va bene, chiudetela pure. In questo topic, vorrei parlare di un tema che non mi sembra sia mai stato trattato nel forum: Tex nei confronti della Pena di morte. Sappiamo tutti che Tex ha ideali praticamente da illuminista, come l'uguaglianza di un uomo di fronte alla legge, e via dicendo. Come ben sappiamo, però, nell'illuminismo incominciò a diffondersi l'avversione per la pena di morte. Avversione che Tex, nel corso degli anni, non mi sembra abbia mai mostrato. Infatti, nei confronti del cattivo di turno, solitamente, dice frasi del genere: ?Confessa, o ti mando sul patibolo? o anche, per esempio, quando cattura un cattivo, dice sempre di volerlo affidare ad uno sceriffo , il quale sicuramente lo impiccher?. Oppure, ancora un altro esempio, questa volta più esplicito, è contenuto in ?Fuga da Anderville?, quando, alla fine della storia, Tex dice ?Voglio vedervi penzolare da una forca!?. Tutto ciò vuol dire che Tex non si è mai ribellato, o comunque non è mai stato contrario alla pena di morte. Il che, secondo me, è un po' un incongruenza, visti gli ideali di Tex. Voi come vedete questa cosa? Pu? essere considerata una specie di incongruenza, come dico io, pur essendo in linea con la mentalit? del tempo' Dite la vostra! :)

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Non so, Capitano. A parte il fatto, giustamente citato da te, del problema della mentalit? del tempo, un Tex che non si oppone alla pena di morte, quello sè che mi sembrerebbe un'incongruenza!Non mi risulta che Tex abbia ideali "illuministi"... anzi, semmai tutto il contrario: se poniamo l'illuminismo quale trionfo della retorica, quale idealizzazione assoluta del pensiero umano e deificazione dell'uomo, Tex può essere posto soltanto in antitesi a questi atteggiamenti. Ho sempre visto Tex quale espressione di un'idea di giustizia, viscerale, istintiva ed estremamente popolare. Infatti, trovo che Tex sovente prenda posizione contro la fiducia nel progresso e nella mente umana: Luca Raffaeli ha parlato, secondo me esagerando un po', di un sostrato pessimista ed esistenziale. Ora, senza arrivare a questi punti, non mi sento di negare che nella serie di Tex vi sia un generale clima di sfiducia nei confronti delle capacità umane. Dunque, Capitano, se si può parlare di Tex, certamente l'aggettivo "illuminista" non gli si addice. ;) Illuministi sono, semmai, gli imbrattacarte dell'Est che incontra ogni tanto, esperti dell'Ovest solo attraverso le pagine di un libro e di un giornale. E su questo, credo, sarebbe d'accordo anche Paco Ordonez (che non so cosa pensi sull'argomento, ma solitamente ha idee molto diverse dalle mie :D), e non soltanto un irriducibile anti-illuminista come me. Tornando all'argomento della pena di morte, personalmente sono contrario, ma non vedo problemi nell'atteggiamento di Tex. Assai semplicemente, Tex CONOSCE, ha la certezza della colpevolezza di qualcuno, e dunque NEL SUO MONDO non vi sono problemi se uccide qualcuno o lo fa penzolare da una forca. Non dimentichiamo che il mondo di Tex ha ben poche attinenze col nostro: è un mondo dalle regole assolute e universali, dove ai malvagi può spettare senza problemi anche la massima pena, in una sorta di catarsi. Almeno, così è come la penso.

Modificato da virgin
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Dunque, premetto che personalmente non caldeggio la pena di morte (per quanto!..... ), ma unicamente perchè temo troppo la possibilità di un'ingiustizia. Ma negli anni la mia opinione al riguardo ha subito una certa evoluzione, e non sono sicura che l'illuminismo sia stato in tutto e per tutto illuminato. Quando sento gente che piagnucola "Nessuno tocchi Caino", mentre scavalca il corpo di Abele, mi prende la rabbia! :bisonte: grrr :censura2:Questa è comunque un'opinione personale, e può essere comunque ampliata in altri ragionamenti che non hanno luogo e tempo in un forum impegnato ma leggero come questo. Per quanto riguarda Tex, sono d'accordo con Virgin quando dice che Tex agisce in un mondo dove almeno lui - il PROTAGONISTA - non ha motivo di avere dubbi nel momento della resa dei conti finale. Ed è un mondo dove la pena di morte è regolata per legge, oltre poi ad essere inflitta in molti modi meno legalizzati, come duelli o interventi dei vigilantes. E bisogna dire che il Nostro ha sempre fatto il possbile per strappare la preda dalle mani dei giustizieri mascherati.

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  • Rangers

Beh.. dobbiamo sempre immergersi nello spazio temporale in cui Tex vive: nel 1860 in America, se eri un delinquente avevi poche alternative. O morivi in uno scontro a fuoco ( o "regolare duello"....), oppure venivi affidato alla Giustizia che ti mandava sul patibolo, o a spaccare pietre in un penitenziario. Difatti sulle storie di Tex compare anche l'opzione di "cantare" e finire per qualche anno a Yuma, o di restare un "duro" e rischiare di fare a pugni con una pallottola calibro 45..... Poi, ovviamente, tutto era basato sulla gravit? del reato commesso: anche gli autori sono stati in grado di trovare la giusta pena per il delinquente di turno. Diverso il caso del linciaggio e della giustizia sommaria: anche ai nostri giorni si dice "se lo avessi per le mani chissà cosa gli faccio", nel West per togliersi di mezzo il bandito di turno senza aspettare il giudice che arriva da chissà quale città e un regolare processo, si preferisce le vie di fatto e quindi una giustizia sommaria e iniqua. Ma appunto, si parla della seconda metà del 1800........

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  • Rangers

Non entro nel merito se sono d'accordo o contrario alla pena di morte perchè questo non è certo il luogo giusto in cui discuterne. Dato che stiamo parlando di Tex e del suo universo rimango dentro al confine "fumettistico" della serie. In alcune storie (mi pare fascia 200-300, ma forse anche prima), mi sono imbattuto in qualche affermazione di Tex che diceva più o meno così: "a volte l'unica legge utile per certe carogne è quella del patibolo" oppure ancora "certi furfanti conoscono solo i discorsi a base di piombo"!Ed è proprio così che io mi vedo il West di Tex: un mondo duro e selvaggio, in cui la legge molto spesso deve ricorrere a uomini che non usino mezze misure, ma che siano in grado di andare fino in fondo, arrivando ad uccidere anche il proprio fratello pur di far trionfare la giustizia. In qualche caso Tex ha spedito dei criminali dietro le sbarre dopo un giusto processo che li ha condannati (magari a spaccare pietre a Yuma); li stessi criminali però tempo dopo sono evasi e ritrovandoseli davanti oppure assistendo a qualche nuovo loro atto criminale (omicidi, rapine e quant'altro) Tex ha spesso affermato che non avrebbe loro concesso una seconda possibilità. Oppure altre volte è Carson che usa parole più dure: "era meglio se lo imbottivamo di piombo a suo tempo" rivolgendosi a Tex. La mia visione di Tex è questa: il Ranger affida il criminale catturato e scampato a boot hill al giudice. Il criminale subisce un processo giusto (e Tex si è sempre battutto affinch? i processi non fossero truccati). La condanna può prevedere la reclusione o altre volte la pena di morte (appunto). In ogni caso ci viene ricordato più volte (soprattutto con GLB) che la pista del fuorilegge finisce sempre tragicamente: o con un proiettile o con un nodo scorsoio. A parte i casi in cui i criminali collaborano con i nostri (vedi spiate, chiacchierate più o meno volontarie, ecc.) quei pochi scampati alle colts di Tex e che vengono condannati alla pena capitale.. bhe se la sono proprio cercata!! :P:trapper:

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Argomento interessante e, purtroppo, attuale; mi fa piacere che sia stato introdotto da uno dei 'colleghi texofili' più giovani. Devo dire che il discorso di Virgin mi sembra assai confuso e discutibile : l'illuminismo sarebbe roba da 'imbrattacarte dell' Est' o 'il trionfo della retorica' è Ma di che stiamo parlando? Risponde, per via della mia tastiera, un certo Kant:? L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorit? che egli deve imputare a se stesso. Minorit? è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a sè stessi è questa minorit? se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! è ? dunque il motto dell'illuminismo. Sennonchè a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: è Non ragionate! è L'ufficiale dice: è Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. è L'impiegato di finanza: è Non ragionate, ma pagate! è L'uomo di chiesa: è Non ragionate, ma credete. ?Si deve specificare che l 'Illuminismo è un movimento culturale assai eterogeneo, per cui racchiude pensatori e pensieri diversissimi ( democrazia e liberalismo, in primis ), il cui elemento comune si identifica col principio esposto da Kant ( rifiuto di un'autorit? superiore all' intelletto del singolo). Detto che Tex è un cowboy e un ranger prima di essere un filosofo, diciamo anche che è un cowboy illuminista eccome : è un illuminista liberale ( gli uomini sono tutti uguali di fronte alla legge; la loro libertà inizia e finisce quando non incide sulla libertà altrui, motivo per cui tanti prepotenti vengono sbatacchiati ), addirittura giusnaturalista nell'anteporre i Diritti di Natura alla Legge. E' invece chiaramente rousseauiana la dicotomia tra la Giustizia del 'buon selvaggio' mondo navajo ( e in generale dei Nativi americani ) e l'ingiustizia del mondo dei bianchi ( simbolo del patto iniquo ) . Ciò detto, il dibattito 'stretto' sulla pena di morte, in campo illuminista, non porta certo a una condanna univoca. Personalmente, ho sempre ritenuta assai ingenua l'argomentazione di Beccaria, per cui la pena capitale sarebbe assurda in quanto, se il cittadino non può uccidere, lo Stato trasgredirebbe tale logica; laddove è evidente che lo Stato non può che monopolizzare la violenza (vedasi teorie di Weber), avvalendosi di ciò che è proibito al singolo, e che la pena, per sua natura, è una revoca al diritto. Nella stessa Francia rivoluzionaria, il dibattito porta al mantenimento della pena di morte. Dopo tutto questo excursus, mi sento di riassumere così: Tex è un texano illuminato ! E' legato a idee progressiste ma anche all' 'occhio per occhio, dente per dente' ; e il mondo dicotomico del Fumetto richiama certo una netta divisione tra eletti ( i buoni) e dannati ( i cattivi ) di stampo calvinista. In sostanza, il processo deve essere giusto, ma il colpevole non merita pietà ed è spesso irrecuperabile. Sono numerosi i casi in cui Tex si dichiara assai favorevole alla massima pena ( il finale di 'Oklahoma', quando Carson afferma che pagherebbe il doppio di quanto offerto da Cummings per assistere all'impiccagione ; il finale di 'La Setta Dei Tre K' , con Tex che ferma il razzista del paese prima che uccida McCook, onde non togliere ai cittadini il 'piacere' di un'esecuzione) . Scusate se mi son tanto dilungato (talvolta anche a sproposito) , ma è un tema cui tengo molto, giacch? credo che la pena di morte sia un'ignobile atrocit?. Molto peggiore della morte stessa: è pena alla consapevolezza di essere uccisi, non all'essere uccisi e basta. In questo, Tex mi è antipatico, mentre mi son assai simpatiche le pietre di Yuma !

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Allora, ci riprovo.... ieri avevo scritto un post abbastanza lungo, ma quando ho cliccato invio ho perso tutto causa il crash dei sito...... Chissa' se mi torna l'ispirazione, ieri scrivevo di getto... Secondo me, Tex nei confronti della pena di morte e' come Ponzio Pilato: se ne lava le mani. Mi spiego. Episodi di legittima difesa ed ammazzamenti "generici" in sparatorie varie esclusi, ovviamente, bisogna secondo me considerare come Tex si comporta con i "cattivi". Quelli di poco spessore, li "massaggia" onde ottenerne la confessione che gli permette di incastrare il vero cattivone e molto spesso dopo li lascia liberi di andare verso il loro destino o li consegna ad uno sceriffo. Quello che succede dopo, a Tex non importa piu' di tanto. A meno che se li ritrovi tra i piedi in una storia successiva. Con i cattivoni e' diverso. A parte i casi in cui questi tentano di giocare l'ultima carta (magari con la Derringer) e ci lasciano le penne, nella quasi totalita' degli altri casi i cattivoni sono sottoposti alla Giustizia Divina. Quante volte si ammazzano tra di loro, vengono opportunamente morsi da serpenti velenosi, cadono in burroni o sono sbranati da belve feroci è E quante volte invece vengono dati per morti, seppelliti sotto macerie di castelli o edifici o miniere sotterranee, senza che se ne trovi il corpo, giusto perche' possano tornare in storie successive ?Le poche volte che un supercattivo viene consegnato alla giustizia, quella terrena, finiscono a spalare pietre a Yuma. A mia memoria non ricordo descrizioni di impiccagioni a seguito di condanne di un tribunale o di un giudice, salvo quei casi in cui il tribunale o il giudice non fossero corrotti e quindi fossero loro i cattivoni..... Adesso clicco invio. Prima pero' faccio copia incolla su un file txt... non si sa mai...

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A mio parere l'atteggiamento di Tex ( sostanzialmente favorevole ) nei confronti della pena di morte è dovuto a due fattori, uno di ordine letterario e uno di ambientazione storica. Come è noto, il personaggio del nostro ranger è stato infatti creato da GLB ispirandosi agli eroi del romanzo d'appendice e di cappa e spada ottocentesco ( il Rodolfo di Gerlostein dei Misteri di Parigi di Sue, il Conte di Montecristo o i tre moschettieri di Dumas ): personaggi che incarnano una giustizia vendicatrice e punitrice, la quale non solo prevede, ma spesso impone il ricorso alla massima punizione per quei criminali che sono apparsi irrecuperabili e irredimibili. Certo, nella più parte dei casi, come giustamente ricorda Bistecca alta tre dita, la fine del malvagio avviene o ad opera della Colt e del Winchester di Tex, oppure in una maniera apparentemente casuale, ma spesso altamente simbolica, che rimanda ad una giustizia superiore ( ciò accade soprattutto con le donne, che non possono essere affrontate con le armi dal nostro ranger ) e non a seguito dell'esecuzione di una sentenza di tribunale; a mio parere ciò si verifica però perchè mostrare una situazione del genere avrebbe l'inevitabile conseguenza di mostrare il "cattivo" in una situazione quasi da vittima, che metterebbe in primo piano le sofferenze che subisce e non quelle da lui provocate; così non solo non veniamo posti di fronte alla sorte incontrata da "cattivi" come i nolittiani Big Bear de "I ribelli del Canada" o il colonnello Watson de "I dominatori della valle", ma nemmeno assistiamo al linciaggio del capo della gang criminale di San Francisco trascinato via dalla folla nelle vignette finali di "Vigilantes" ( nn. 61 - 63 ). Date queste premesse, Tex può mettere in dubbio la giustezza di una singola sentenza capitale ( del resto, l'insufficienza degli strumenti ordinari di giustizia spiega il fatto che sia necessaria la sua opera eroica ), ma non il principio in sè.
Inoltre, come ci ha ricordato Santana, il sostegno alla pena capitale faceva parte a pieno titolo dell'insieme di convinzioni prevalenti nel West americano: per quanto Tex possa staccarsene in questioni anche molto importanti ( come il rapporto con i nativi ), difficilmente potrebbe dubitare ( tanto più nei confronti di criminali che lo hanno colpito o cercato di colpire nei suoi affetti più cari, come gli assassini di suo fratello, Mefisto o Brennan e Teller, oppure si siano distinti per disumana crudeltà, come Fraser ) sia giusto togliere la vita a determinati criminali, proprio come è giusto toglierla ai serpenti velenosi e ai coytes cui spesso li paragona.
Tutt'al più, come ricorda Sam, a partire dalla fase tarda dell'attività di GLB il creatore di Tex e gli sceneggiatori successivi hanno tenuto spesso a ricordare che la morte del criminale rappresenta comunque per Tex l'extrema ratio, cui ricorre soltanto quando si tratta dell'unica soluzione praticabile e mai con gratuito sadismo ( "La prova del fuoco", che abbiamo letto di recente, ruotava appunto su questo dato di fondo ).

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A proposito della giustizia che colpisce le donne - non parlo delle complici di medio/basso livello, ma delle vere antagoniste, a volte subdole e a volte palesi - è interessante che la maggior parte delle volte tale giustizia non arrivi per mano di Tex o di qualche altro rappresentante della legge, ma del complice di elezione (quello che la sciagurata spesso irretisce con le armi della seduzione accompagnate dalla chimera di un rapido arricchimento). La scena classica vede lei che cerca di sgattaiolare via col bottino, oppure distoglie l'attenzione di lui per poi estrarre l'immancabile derringer, lui se ne accorge e le armi sparano quasi all'unisono. Una giustizia di cui Tex non si fa carico, di cui la legge degli uomini si lava le mani, potremmo dire, affidata invece al rapporto mai leale di due amanti che sono in realtà due complici.

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Devo dire che il discorso di Virgin mi sembra assai confuso e discutibile : l'illuminismo sarebbe roba da 'imbrattacarte dell' Est' o 'il trionfo della retorica' è Ma di che stiamo parlando?



Andiamo, Don Fabio! Non confonderai ciò che credeva Kant a proposito dell'Illuminismo con l'Illuminismo stesso? Sarebbe un po' come confondere l'idea che tu od io abbiamo di Tex con l'essenza stessa di Tex, per natura inconoscibile.

Non possiamo parlare di ciò che è una cosa, ma di ciò che essa ha rappresentato storicamente: l'illuminismo è in parte causa e in parte conseguenza, ma semplificando al massimo il discorso, possiamo vedere come esso sia legato a doppio filo con la rivoluzione francese, la democrazia moderna (che non c'entra un bel niente con la democrazia greca-praticamente o una dittatura, o un'oclocrazia), il capitalismo, la seconda rivoluzione industriale, il socialismo... ce n'? quanto basta per definirlo negativamente.
Non commettiamo l'errore di ragionare per astratto: tanto per fare un esempio, in teoria il fascismo e il comunismo sono idee meravigliose, ma nella pratica non hanno funzionato troppo bene.
Ma cosa sto a parlare? L'unica cosa che la storia ci insegna, è che non impariamo niente dalla storia!
L'hai detto anche tu, Giacomo: l'illuminismo non è una corrente di pensiero unitaria, ma l'indice di un comune sentire. Il comune sentire dell'occidente post-rivoluzione francese. Ergo, il comune sentire della decadenza occidentale.
Per favore, non tiriamo in ballo Kant. S?, non era Nietzsche e nemmeno Hume, ma si trattava pur sempre di un grande filosofo. Che coll'Illuminismo storicamente affermatosi c'entrava poco o nulla.
Certo, è un discorso iper-semplificato, ma non mi sembra questo il luogo adatto per discutere di filosfia.

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Tralasciando argomenti come l'illumismo e le opinioni discutibili che ognuno può avere al riguardo, mi trovo d'accordo con quanto detto da Sam e Pedro. Effettivamente non ho mai visto Tex come un sicuro sostenitore della pena di morte, tranne che in casi estremi, casi in cui a volte (vedi "Il Giuramento", come giustamente ricordava Pedro) è egli stesso ad ergersi a giudice e giuria. Ovviamente il contesto storico del XIX secolo ha un ruolo importante nella mentalit? di Tex: la pena capitale non era così malvista, e indubbiamente in quelle zone poco civilizzate c'era molta più violenza di quanta siamo abituati a vedere oggi. In definitiva, vedo Tex come un uomo del suo tempo: sappiamo tutti quali siano i suoi valori e, conformemente alla sua personalit? e alla sua idea di giustizia, cattura chi infrange la legge per sottoporlo ad un giusto processo, in base al quale l'eventuale colpevole verr? condannato secondo quanto prevede la legge.

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Fermo restando, Virgin, che secondo me non conosci assolutamente nulla di filosofia politica ( e mi piacerebbe capire in che senso l'illuminismo dovrebbe essere l' indice di un comune sentire decadente; a meno che non ci si riconosca nei valori dell'ancient regime, in cui tu stesso non potresti esprimerti liberamente; pensaci prima di dire certe cose: la tutela dei diritti, ad esempio, è ciò che distingue la Germania nazista dal mondo liberale ) , credo che , effettivamente, non sia il luogo migliore per parlarne. Condivido buonissima parte del discorso di Pedro, tendendo a definire Tex come un cowboy illumista, un texano progressista in cui si fondono valori illuminati con un certo conservatorismo di fondo; la pena di morte , peraltro non condannata da tutti i pensatori che possono essere considerati interni al Movimento dei Lumi , è considerata come necessaria in un mondo dicotomico come quello di Tex ( buoni che rimarranno buoni, cattivi che rimarranno cattivi ) , che rispecchia in fondo l' universo mentale del West calvinista. Quanto al fatto che non sia quasi mai mostrata l'esecuzione della condanna, ciò rispecchia, a mio giudizio, sia l'attenzione - come dice Pedro - a non mostrare il reo nella versione di vittima, sia l 'avversit? del fumetto Tex nei confronti dell'elemento macabro, violento ( tipico degli western tardi e degli 'spaghetti' , non certo della classicit? del genere, cui Tex tende in buona misura a richiamarsi ).

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Tralasciando argomenti come l'illumismo e le opinioni discutibili che ognuno può avere al riguardo

Chiedo scusa se partecipo a questo piccolo OT, su un argomento che come dice Don Fabio non è adatto al forum, ma IMHO le opinioni possono essere discusse, ma non etichettate come "discutibili". :)
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Tralasciando argomenti come l'illumismo e le opinioni discutibili che ognuno può avere al riguardo

Chiedo scusa se partecipo a questo piccolo OT, su un argomento che come dice Don Fabio non è adatto al forum, ma IMHO le opinioni possono essere discusse, ma non etichettate come "discutibili". :)
Uh! Forse mi sono spiegato male! Per discutibili intendevo dire "che possono essere discusse", nient'altro! :indianovestito: Messa così poteva essere intesa in due modi, effettivamente!
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Questa domanda me la sono posta molte volte anch'io, mettendo da parte tutti i discorsi riguardanti Illuminismo e quant'altro affermerei tranquillamente che Tex vede la pena di morte come un esemplare punizione per chi si è macchiato di crimini gravi e non può che pagare morendo tutti i reati di cui si è macchiato quando era in vita. Come hanno ricordato in molti Tex non vive nel 2000, quindi non si è mai posto domande di questo tipo e non ha mai letto libri a riguardo e non è iscritto a nessuna associazione che lotta per l'abolizione della pena. Anch'io credo che nel mondo di Tex sia presente un equilibrio che permette ai giusti di stare al mondo e vivere pacificamente la loro esistenza e ai cattivi di venire sempre puniti o con la prigione ( che oggi come oggi a mio parere è diventata alquanto inutile ) oppure con la forca, visto che nel suo mondo tutti quelli che vengono condannati sono degli autentici farabutti senza cuore che prima del processo non vengono di certo esaminati da uno psicologo che ne fornisce un dettagliato identikit psicologico. Il punto a cui voglio arrivare è che si è giunti alla conclusione che la pena di morte sia ingiusta perche nel corso dei secoli è cambiato il modo di pensare e sono stati riconosciuti all'uomo diritti che un tempo non aveva, all'epoca di Tex ma anche i nostri nonni fumavano 50 e più sigarette al giorno senza sapere a quali rischi andavano incontro, fino a quando la medicina ha scoperto che fumare nuoce gravemente alla salute, e da allora le cose sono cambiate e sono nate diverse campagne che lottano contro la dipendenza. Penso che la stessa cosa possa essere applicata anche nell'universo Texiano, in cui bene e male sono facilmente distinguibili.

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  • 2 mesi dopo...

Senza scendere in discorsi troppi impegnati, alla fin fine Tex rimane pur sempre solamente il protagonista di un fumetto, a mio avviso Tex è a favore della pena di morte. Lo si vede dal fatto che non si pone problemi a mandare all'altro mondo fior di delinquenti in conflitti a fuoco in cui più di una volta potrebbe solo ferire gli avversari di turno ma non si pone particolari scrupoli e giustamente dato che siamo nel selvaggio west in cui un ranger si comportava così e dato che gli avversari di turno non sono angioletti. Lo si vede anche dal fatto che a suo parere i delinquenti da lui catturati dopo un giusto processo nei casi più gravi finiranno con una bella corda al collo. Tex infatti si batte per un giusto processo e non vuole linciaggi ma non mette mai in dubbio che la conclusione potrebbe essere il patibolo.

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Pu? darsi che non sempre, nella foga dell'azione rapida, sia possibile regolare la mira per evitare di uccidere. Per il resto credo anche io che Tex riconosca e accetti la massima pena irrogata dalla legge del suo tempo, anche se spesso gli è accaduto di sostituirsi alla legge non solo facendo personalmente giustizia, ma al contrario anche consentendo a qualche criminale di abbandonare lo Stato e il cravattino che lo attendeva. Non si dovrebbe comunque dimenticare che il mondo di Tex ?, sotto certi aspetti, un mondo ideale. Se Tex pesta allegramente un tizio è perchè quello lo merita, non perchè Tex sia un violento. Se Tex chiama "muso nero" o "sacco di catrame" un uomo di colore, è perchè quello è un delinquente, non perchè Tex sia razzista. Tex beve con brio, ma non è un ubriaco. E quando Tex conduce il suo avversario ai piedi della forca, non c'è dubbio: a questo mondo quel tipo era di troppo.

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Non si dovrebbe comunque dimenticare che il mondo di Tex ?, sotto certi aspetti, un mondo ideale. Se Tex pesta allegramente un tizio è perchè quello lo merita, non perchè Tex sia un violento. Se Tex chiama "muso nero" o "sacco di catrame" un uomo di colore, è perchè quello è un delinquente, non perchè Tex sia razzista. Tex beve con brio, ma non è un ubriaco. E quando Tex conduce il suo avversario ai piedi della forca, non c'è dubbio: a questo mondo quel tipo era di troppo.

Quotone per Cheyenne!Infatti dobbiamo stare bene attenti a contestualizzare, percgh? se non lo facessimo cadremmo nell'errore in cui è incappato il tizio che ha scritto quell'articolo ridicolo sul rapporto tra Tex/ebrei e indiani/palestinesi... o nell'errore di pensare che Tex, picchiatore e ammazzasette, sia un "fascista". Io poi credo che Tex non si sia mai posto la domanda "La pena di morte è giusta?" perchè è un fatto per lui normalissimo, un fatto che da per scontato.
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Per carit?... mai detto che Tex sia razzista o fascista. Come hai anche detto tu Tex secondo me con i comportamenti presi nelle sue storie è a favore della pena di morte per tutti quelli che secondo lui la meritano cosa peraltro normalissima ed accettata fra gli abitanti degli Stati Uniti ai tempi del west ed anche ai nostri tempi. Quindi nessuna accusa nei suoi confronti, solo una constatazione di fatto su una sua linea di pensiero.

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Secondo me è superfluo tirare in ballo considerazioni come "Tex vive in un mondo ideale in cui il bene ed il male sono nettamente divisi". A parte il fatto che quest'affermazione potrebbe tranquillamente essere messa in discussione, per me rimane il fatto che Tex è comunque un uomo del suo tempo, un tempo in cui la pena di morte negli USA (ma anche nel resto del mondo, a voler ben vedere) era accettata senza porsi troppi problemi. Allo stesso modo andrebbe accettato il fatto che Tex non si ponga problemi sul voto alle donne o se debbano stare o meno in cucina od a fare la calza. Non per questo sarebbe retrogrado o, tantomeno, fascista. Poco importa poi quali fossero le idee del suo creatore al riguardo, perchè sono le idee di Tex, espresse nelle sue storie, che mi interessano. Io sono contrario alla pena di morte (e per la cronaca, non fumo e sono praticamente astemio), ma se fossi uno sceneggiatore di Tex non avrei problemi a fargli dire frasi come: "Non voglio togliere al boia il piacere di farti penzolare da una forca". _ahsisi

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Secondo me è superfluo tirare in ballo considerazioni come "Tex vive in un mondo ideale in cui il bene ed il male sono nettamente divisi". A parte il fatto che quest'affermazione potrebbe tranquillamente essere messa in discussione, per me rimane il fatto che Tex è comunque un uomo del suo tempo, un tempo in cui la pena di morte negli USA (ma anche nel resto del mondo, a voler ben vedere) era accettata senza porsi troppi problemi. Allo stesso modo andrebbe accettato il fatto che Tex non si ponga problemi sul voto alle donne o se debbano stare o meno in cucina od a fare la calza. Non per questo sarebbe retrogrado o, tantomeno, fascista. Poco importa poi quali fossero le idee del suo creatore al riguardo, perchè sono le idee di Tex, espresse nelle sue storie, che mi interessano. Io sono contrario alla pena di morte (e per la cronaca, non fumo e sono praticamente astemio), ma se fossi uno sceneggiatore di Tex non avrei problemi a fargli dire frasi come: "Non voglio togliere al boia il piacere di farti penzolare da una forca". _ahsisi

Sono perfettamente d'accordo con quello che hai detto. Penso che non serva tirate in ballo questioni morali di un certo peso. L'deale di giustizia che ha Tex come ha detto virgin è "viscerale, istintiva ed estremamente popolare" e non credo che si ponga troppi problemi riguardo all'etica, sprattutto avendo la certezza della colpevolezza della persona che si trova davanti. Inoltre per Tex credo sia molto importante l'ideale della vendetta di cui è un esempio lampante il suo desiderio di vendicare la moglie. In ogni caso discussione molto interessante!
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  • 4 settimane dopo...

Se con questa frase vuoi attribuire a Tex una sua contrarietà alla pena di morte secondo me non può valere molto. Quella frase non può essere astratta dal contesto in cui è stata detta. Infatti Tex afferma:"... anche se è una testa matta,Hutch è mio amico!... e NON MI PIACCIONO LE FUCILAZIONI!" La domanda che ti pongo ?: Tex si è fatto questi scrupoli in occasioni in cui a dover morire, o a morire sotto i suoi colpi e quelli dei suoi pard, erano persone che non conosceva e che riteneva essersi macchiate di azioni spregevole?

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