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TWF - Tex Willer Forum

Pietro Raschitelli


Aliprando
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Sperando che non mi chiudano anche questa, apre la discussione su questo misterioso disegantore. Egli ha realizzato solo il numero 85: l'inizio della storia "La costa dei Barbari". Poi mi risulta sia sparito. Inoltre io ero convinto che si chiamasse Gino, ma tempo fu sul sito della Bonelli veniva chiamato Paolo; e ora Pietro :huh::huh: . Sulla Nuova ristampa è chiamato per cognome. Ricordo che qualche anno fa Su una qualche rubrica, Sergio Bonelli spiegava le vicissitudini di questo disegnatore. Qualcuno ricorda dove? e qualcuno saprebbe dire di più? Possibile che nemmeno nella redazione sapessero come si chiamava quel disegantore? e che fine a fatto?chiedesi informazioni :rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes:

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Non vorrei dire cavolate, ma era uno studente. famoso l'errore del monumento o quant'altro non ancora costruito, ma già presente in Tex. PS: nessuno ce l'ha con te! ;)

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  • 3 mesi dopo...

Pietro Raschitelli ha disegnato insieme a Galep anche il numero 86 della seconda serie gigante dal titolo "Rio verde", sembra che allora molti albi si avvalevano del disegno di due o più disegnatori. Un esempio è dato anche dal fatto che quando Virgilio Muzzi, altro noto disegnatore di Tex, finiva le sue tavole, tutti i visi di Tex venivano sostituiti dallo stesso Galep con il suo. Questo è stato spiegato come il bisogno di non dare al lettore un altro tipo di lineamento a cui lo stesso non era abituato.

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  • co fondatore

Le spiegazioni ufficiali sui cambi di volto lasciano il tempo che trovano. Lo sanno anche i sassi, anche se non confermato ufficialmente, che Sergione non amasse molto l'arte di Muzzi. Riguardo Raschitelli, l'ultima parte de LA COSTA DEI BARBARI, contenuta tra pag. 5 pag. 31 dell' # 86, è tutta disegnata da Galep, che tornava allae chine dall'epoca di SINISTRI PRESAGI.

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  • 2 mesi dopo...

Non vorrei dire cavolate, ma era uno studente. famoso l'errore del monumento o quant'altro non ancora costruito, ma già presente in Tex.

Si, è vero: anche recentemente si è fatto un errore (o più prirpiamente incongrueza) del genere. Nel n 450 appare la casa Bianca invede del campidoglio.
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Dopo un affannata ricerca ho trovato quello che dicevo nel post inizale del topic: Nel Numero cento della nuova ristampa SB elenca tutti quelli che hanno realizzato Tex dalle origini: e appare anche un certo Gino Raschitelli. Un intervento sempre di SB appare anche nel numero 119 della nuova ristampa. E li è nominato come Pietro. Erano passati solo dieci mesi.... Quindi la domanda rimane: perchè un Gino Raschitelli si è trasformato in un Pietro Raschitelli?

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  • co fondatore

Non vorrei dire cavolate, ma era uno studente. famoso l'errore del monumento o quant'altro non ancora costruito, ma già presente in Tex.

Si, è vero: anche recentemente si è fatto un errore (o più prirpiamente incongrueza) del genere. Nel n 450 appare la casa Bianca invede del campidoglio.
L'incontrario, compare il Campidoglio al posto della White House :P .
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? un bel casino! Leggesi quanto dice Lambiek:

Gino Raschitelli debuted in the late 1950s, illustrating dozens of episodes of 'Sceriffo Colt' for Editore Ardea. He produced about 20 books in the collection Albi del'Intrepido (Del Duca) over a period of three years, and then briefly moved over to Bonelli's 'Tex' series. He is also referred to as Pietro Raschitelli.

Gino Raschitelli debutt? nei lontani '50, illustrando dozzine di episodi per la serie "Sceriffo Colt" pubblicata da Ardea. Realizz? una ventina di "Albi dell'Intrepido" per Del Duca in un periodo di tre anni circa, e poi collabor? brevemente alla serie Tex di Bonelli. Ed è riferito come Pietro Raschitelli.

Quindi... come si chiamava?

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Ecco quello che dice testaualmente SB sul numero 119 della Nuova ristampa:

"Per lunghissimo tempo, molti di voi, incuriositi dal segno grafico che caratterizzava le pagine iniziali di una storia ("La costa dei barbari"), pubblicata sui numeri 85 e 86 della serie di Tex, mi hanno chiesto notizie su quel misterioso illustratore di cui io stesso ricordavo unicamente il nome, avendolo incontrato appena un paio di volte, nel lontano 1965. All'epoca, Pietro Raschitelli lavorava per un celebre settimanale della Casa editrice Universo (l'Intrepido), e io, in un momento in cui cercavo validi collaboratori da alternare all'impegnassimo Galep, ero stato conquistato dal suo tratto, chiaro e semplice, che costituivi la prima caratteristica dei fumetti di allora. Il risultato fu abbastanza incoraggiante e ci fece pensare che, continuando, avrebbe potuto migliorare rapidamente. All'improvviso, però, Pietro Raschitelli spar? dal mondo delle nuvole parlanti. .. Tutti i miei tentativi per rintracciarlo (e furono numerosissimi) non diedero alcun risultato: soltanto la lettura di Ink mi ha recentemente permesso di scovare il suo indirizzo e d scoprire che il disegnatore, di punto in bianco, si era stancata di disegnare fumetti e si era ritirato a dipingere in un angolo ben nascosto del lago d'Iseo. "Era un lavoro che mi stancava; bisognava lavorare con un certo ritmo e talvolta, per rispettare la consegna, dovevo continuare anche la notte". Cosè, con poche sincere parole, Pietro Raschitelli rivela al suo intervistatore la difficile vita del "fumettaro" di trenta anni fa, e io non posso che essere d'accordo con lui."

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Il dubbio rimane... Visto che è riuscito a sparire così bene, può darsi che ab bia cambiato nome anche meglio. :generaleN:

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  • Collaboratori

Avete provato con la biografia di Gianni Bono, quello che si occupava della rubbrica "Foto di famiglia" con la storia di tutti gli autori / disegnatori Bonelli e non solo ?
Dovrebbe trovarsi nella serie originale a cavallo dei numeri 345 / 370. Se qualcuno si prende la briga di controllare, può trascriverla qui.


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Una vecchia biografia che avevo in preparazione:
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Pietro ( Gino ) Raschitelli debutta nel fumetto alla fine degli anni cinquanta.

Tra il 1959 e il 1960 collabora con l'Editore Ardea disegnando Rocky John e Sceriffo Colt.

Dal 1960 al 1962 disegna per Del Duca una ventina di Albi dell'Intrepido.

Illustra quindi una storia di Tex intitolato La costa dei barbari ( n° 85 / 86 ).

Per l'editrice Carroccio di Bologna ha realizzato una serie di tavole per il libro di Omar Salgari intitolato Sandokan contro il Leopardo di Sarawak.

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Avete provato con la biografia di Gianni Bono, quello che si occupava della rubbrica "Foto di famiglia" con la storia di tutti gli autori / disegnatori Bonelli e non solo ?Dovrebbe trovarsi nella serie originale a cavallo dei numeri 345 / 370. Se qualcuno si prende la briga di controllare, può trascriverla qui.

Non ha senso cercare in quella, penso, visto che alla SBE è diventato Pietro...
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  • 3 settimane dopo...
  • Collaboratori

Dal TuttoTex numero 89 intitolato Morte di un soldato.


Caro Sergio ( mi scrive da Bari il lettore Sebastiano Ferrazza) chi è il misterioso Raschitelli che ha disegnato La costa dei barbari è

Spero che i misteri vi piacciano, cari lettori, perchè, a costo di fare una figuraccia, devo confessarvi che si tratta di un enigma. Già, chi è quel Raschitelli che ha disegnato l'inizio dell'avventura urbana di Tex ambientata a San Francisco ( nell'albo successivo, Rio Verde, la storia fu continuata dall'inconfondibile tratto di Aurelio Galleppini ) è

Ho svolto accurate indagini, prima facendo appello all'archivio della casa editrice ( che come sapete è pressoch? inesistente ) poi all'archivio della mia memoria ( altrettanto inesistente ), ed è solo grazie all'aiuto della mia diabolica segretaria, la Liliana, mia collaboratrice da ben trentasette anni, che sono riuscito a mettere assieme un sia pur vago identikit del fantomatico personaggio.

La data d'uscita della prima edizione a striscia ( 1966 ) vi spiega come la mia memoria, dopo tanti anni, possa fare cilecca. In quel periodo, evidentemente, un'influenza, una licenza a scopo matrimoniale o qualche altro impegno avevano messo fuori combattimento non solo Galep, ma anche i suoi validi collaboratori di allora, Gamba e Muzzi. Occorreva al più presto un altro disegnatore, e io, nella disperazione di quel drammatico frangente, mi ero messo a sfogliare riviste di fumetti.

Su una ( era forse L'Intrepido è ) scoprii un disegnatore il cui nome non mi diceva nulla: Raschitelli, appunto. Pensai che si trattasse di un giovane alle prime armi, ma con le qualità per diventare un buon fumettista. Ne scovai in qualche modo l'indirizzo e lo chiamai.

Qualche giorno dopo, da una cittadina presso il lago di Garda ( ma quale è ) arriv? un distinto e simpatico signore sui quarant'anni ( se non mi sbaglio ). La sua attività principale era un'altra ( se la sapessi ve la direi ) e non aveva intenzione di disegnare fumetti per tutta la vita, n° di ascoltare i miei noiosi consigli per impadronirsi delle "regole texiane".

Cosè, dopo circa settanta pagine, la collaborazione s'interruppe, e Raschitelli torn° da dov'era venuto, per fare quello che faceva prima. Restano quei suoi disegni con molti tratti a pennino, quasi ottocenteschi, ma adatti a una storia "cittadina". Qui sotto, vi presento una sua striscia: ormai è una rarit?. Nella nuova edizione, in TuttoTex, l'abbiamo infatti modificata, togliendo il ponte del Golden Gate: un anacronismo, visto che il famoso ponte sulla Baia di San Francisco fu costruito nel 1931, almeno sessant'anni dopo l'epoca di Tex!

Tornando al "disegnatore del mistero", mi servo di queste pagine per lanciargli un appello: Caro Raschitelli, se mi legge, si faccia vivo! Quindi, aspettando che il "giallo Raschitelli" si arricchisca magari di una soluzione a sorpresa, continuiamo la nostra SuperPosta...

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  • 2 anni dopo...
  • Collaboratori

Avendo recentemente messo le mani sul numero di INK dove compare l'unica intervista mai rilasciata da Pietro ( questo è il suo vero nome ) Raschitelli, ho ripercorso tutte le tappe della sua vita, da quando impiegato alle Acciaierie Falk di Sesto San Giovanni, decise di iscriversi all'Accademia di Brera, dando l'avvio cosi' ad un'intensa attività di illustratore e quindi di disegnatore di fumetti, collaborando con la celeberrima LUG di Lione, ma anche l'editore Ardea, per il quale realizz? i dodici numeri di "Lo sceriffo Colt" nel 1959, e quindi la lunga collaborazione negli anni sessanta con la Universo per gli albi dell'Intrepido ( Alta Marea, Rocky Rider, Criciverba Cruck ) dove ebbe modo di essere notato da Sergio Bonelli. Il motivo del suo improvvisio ritiro è Trovava il lavoro per la Cepim troppo usurante, e prefer? così rifugiarsi nel paese della moglie sul lago d'Iseo, dove dopo i 4 episodi di 110 pagine ciascuno per il poliziesco Francis Coplan ralizzati per l'Aredit di Lilla ( nel 1964 per il mercato francese ), ha dedicato il resto della sua vita al riposante lavoro della pittura, negli incantevoli scenari della localit? dove aveva scelto di eleggere domicilio. Una curiosità: Raschitelli si ricordava ancora della sua collaborazione per Tex è Si, all'intervistatore non ha nascosto di aver riconosciuto e quindi comprato la nuova ristampa di Tex de "La Costa de Barbari"... per lui un tuffo nel passato! Se ne volete leggere di più, vi rimando alla rivista INK contenente l'intervista e publicizzata nel topic dedicato alle riviste che hanno trattatto del ranger e dei suoi autori.

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  • 1 anno dopo...

Avendo recentemente messo le mani sul numero di INK dove compare l'unica intervista mai rilasciata da Pietro ( questo è il suo vero nome ) Raschitelli, ho ripercorso tutte le tappe della sua vita, da quando impiegato alle Acciaierie Falk di Sesto San Giovanni, decise di iscriversi all'Accademia di Brera, dando l'avvio cosi' ad un'intensa attività di illustratore e quindi di disegnatore di fumetti, collaborando con la celeberrima LUG di Lione, ma anche l'editore Ardea, per il quale realizz? i dodici numeri di "Lo sceriffo Colt" nel 1959, e quindi la lunga collaborazione negli anni sessanta con la Universo per gli albi dell'Intrepido ( Alta Marea, Rocky Rider, Criciverba Cruck ) dove ebbe modo di essere notato da Sergio Bonelli. Il motivo del suo improvvisio ritiro è Trovava il lavoro per la Cepim troppo usurante, e prefer? così rifugiarsi nel paese della moglie sul lago d'Iseo, dove dopo i 4 episodi di 110 pagine ciascuno per il poliziesco Francis Coplan ralizzati per l'Aredit di Lilla ( nel 1964 per il mercato francese ), ha dedicato il resto della sua vita al riposante lavoro della pittura, negli incantevoli scenari della localit? dove aveva scelto di eleggere domicilio. Una curiosità: Raschitelli si ricordava ancora della sua collaborazione per Tex è Si, all'intervistatore non ha nascosto di aver riconosciuto e quindi comprato la nuova ristampa di Tex de "La Costa de Barbari"... per lui un tuffo nel passato! Se ne volete leggere di più, vi rimando alla rivista INK contenente l'intervista e publicizzata nel topic dedicato alle riviste che hanno trattatto del ranger e dei suoi autori.

ehm, sarei interessato effettivamente al link. Potresti postarlo (se esite ancora) o almeno dirmi la data di nascita di questo disegnatore? Grazie millePS: è ancora in vita che si sappia?
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  • Collaboratori

Ciao Aliprando, è un piacere rivederti sul forum ( così come tutti gli altri della vecchia guardia quando si fanno vivi ), domani mattina, se ce la faccio, cercher? quella rivista e ti dir?!

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  • Collaboratori

Prima che me ne dimentichi nuovamente, ho controllato nella rivista e nell'intervista non si parla della data di nascita. C'è un ritratto a matita dell'autore, che ripercorre con l'intervistatore la sua carriera artistica, qualche tavola trealizzata per il mercato francese ( se non ricordo male ) e basta.

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La data di nascita di Raschitelli è : 7 maggio 1929.

Perfetto, grazie mille. Quindi quando realizz? "la costa dei barbari" (pubblicata nel giugno 1966 e quindi realizzata poco prima) aveva effettivamente 37 anni, come diceva di ricordare SB (".. sulla quarantina..")
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