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TWF - Tex Willer Forum

[309/310] La Minaccia Invisibile


Mister P
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Voto alla storia  

40 utenti hanno votato

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<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, borden dice:

La chiudo io perché sono testone:lol:. Pat in pericolo era solo un elemento del soggetto, NON TUTTO il soggetto, che al settanta per cento è rispettato nella sceneggiatura finita. E quell'elemento l'ho ripreso nel finale della storia di New York. La storia iniziale del Maestro soffre del fatto (strano che nessuno lo noti) che Pat compare all'inizio e poi non c'è più.

Non spoileri. Ho appena iniziato L'ombra del Maestro! Primo albo fenomenale comunque, davvero bello. A proposito de La minaccia invisibile posso dire che è un elemento che neppure si nota. Grazie per l'appunto, abbasso il mio voto a 8.5 :lol:

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  • 7 mesi dopo...

storia troppo breve, con la presenza troppo saltuaria di pat pero'... una storia realizzata ottimamente. I disegni di letteri sono ottimi, la sceneggiatura e' fresca e vivace, la prima parte e' splendida ricca di suspense e di mistero. Dal momento dell' agguato in barca il ritmo rallenta un po' e purtroppo tutto si risolve troppo in fretta, per quanto mantenendosi su buoni livelli. Bellissimo finale, con l' ultima sorpresa del raffredamento dei bacilli e l' inseguimento nella centrale idrica. Una nota negativa e' invece la mancata spiegazione di come il Maestro abbia potuto lasciare quei messaggi nell' ufficio di Tom.

Quindi una bella storia ma che avrebbe potuto essere decisamente meglio.         All' inizio si speravano molte piu' difficolta' per i nostri.voto 8

 

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Grande Tex dice:

Una nota negativa e' invece la mancata spiegazione di come il Maestro abbia potuto lasciare quei messaggi nell' ufficio di Tom.

Il Malese glieli ha portati,se non ricordo male...

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<span style="color:red;">20 ore fa</span>, Grande Tex dice:

beh ma la rete fognaria che sbuca nell' ufficio di Tom? :D

 

Ti prego, cortesemente, di rileggere quello che ho scritto:

 

 

On 24/8/2019 at 08:49, Carlo Monni dice:

Attraverso i passaggi della rete fogniaria ovviamente. Da quelli accedeva alle cantine, lasciava non visto i messaggi e da lì poi ripartiva.

 

Mi rispiego meglio: la rete fogniaria consentiva in qualche modo  l'ingresso al palazzo senzs essere notatii. Da qui il Malese raggiungeva non visto l'ufficio di Devlin e poi tornava indietro.

Io ho dcritto che l'accesso al sistema fognario era dalle cantine perché è il posto più logico.

Non ti torna che il malese possa aver fatto tutte le volte quel percorso senza essere visto,, beh allora ti consiglio di evitare letture come Rocambole, Fantpmas, Fu Manchu (da cui il Maestro  ha preso evidente ispirazione) ed i loro epigoni moderni come Diabolik. Nelle loro storie avvengono cose ancora più improbabili.

C'è un motivo per cui si parla di sospensione dell'incredulità, sai?:P

Chi non è capace di esercitarla dovrebbe astenersi dal leggere storie d'avventura... e forse storie in generale.:old::lol:

  • +1 1
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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

C'è un motivo per cui si parla di sospensione dell'incredulità, sai?:P

Chi non è capace di esercitarla dovrebbe astenersi dal leggere storie d'avventura... e forse storie in generale.:old::lol:

 

Devo convenire in toto con l'avvocato..! Se noi lettori di Tex, ed in generale di fumetti, non ci concedessimo un minimo di ricorso alla tanto "famigerata" sospensione dell'incredulità, dovremmo seriamente pensare di abbandonare il fumetto e dedicarci a ben altri generi letterari :D..! Oppure, estendendo un po' il discorso, dovremmo evitare di vedere qualsivoglia film di qualsiasi genere. Riguardo l'episodio dell'accesso di Kalang all'ufficio di Devlin, credo dopotutto che non si tratti di un episodio per cui valga la pena arrovellarsi più di tanto le meningi: in fondo, l'ipotesi avanzata da Carlo circa la vicinanza di un tombino alla finestra dell'ufficio (che il malese, prendendo per buona tale eventualità narrativa, potrebbe benissimo aver raggiunto a colpo sicuro dopo aver studiato il percorso) non vedo perché non possa essere plausibile, di certo in Tex abbiamo tutti assisitito a scene assai meno credibili (se giudicate con il freddo occhio della razionalità tout court) che bene o male abbiamo infine finito per accettare ;).

 

Parlando più espressamente della storia, che io avevo a suo tempo commentato in maniera non troppo dettagliata, parto ribadendo il mio apprezzamento per la trama, priva di falle e passi falsi, ed i disegni di Letteri, come sempre estremamente a suo agio nell'illustrare vicende in cui il mistero e la suspence hanno un peso specifico rilevante. Ottima la creazione e la successiva gestione del Maestro, primo e sostanzialmente sinora unico caso di "mad doctor" con cui Tex ed i pards abbiano avuto a che fare, il cui modus operandi così atipico per le abitudini del ranger, oltre ad uno spiccato genio criminale, hanno creato non pochi problemi ai nostri beniamini. Da sottolineare, soprattutto, l'alone di mistero che il Bos e Glb hanno saputo mantenere pressoché sino all'ultimo circa la vera identità del Maestro, senza disseminare indizi che potessero rivelare qualcosa ad un lettore particolarmente attento alle minuzie; parimenti condivisibile la scelta finale di punire il Maestro non con la morte ma, assai peggio, con il dantesco contrappasso dei suoi stessi germi che, fortuitamente, lo hanno infettato: questa decisione degli sceneggiatori, unita poi all'altra scelta di concedergli il tempo di iniettarsi l'antidoto, lo ha poi reso buono per i successivi rispolveri (chissà, a proposito, se la scelta di riproporlo il Bos la avesse in animo già al tempo o gli è tornata in mente solo successivamente...). Mi ha suscitato decisamente pena, invece, il suo bistrattatissimo sgherro Volker, individuo mediocre che - per sua stessa ammissione - chiedeva solo di poter vivere all'ombra del carismatico capo, motivo per cui ne assecondava pedissequamente le inclinazioni criminali, ma ricevendone in cambio solo un ostentato disprezzo e la successiva condanna a morte nel momento in cui il Maestro iniziò a ritenere potesse rappresentare un pericolo. Ho dunque assai apprezzato, in tale ottica, la sua redenzione finale atta a vendicarsi del suo ex capo, decisiva per permettere a Tex di sventare la minaccia del folle scienziato.

 

In più, da lettore di Tex magari un po' più "maturo" rispetto a quando lessi per la prima volta questa storia, circa 14 anni fa, ho imparato ad apprezzarne la concentrazione in un albo e mezzo (che all'epoca annoveravo come unico difetto), poiché tutto quel che la storia poteva trasmettere è stato impeccabilmente concentrato nell'apparentemente esiguo numero di pagine. Interessante, infine, l'aneddoto di @ymalpas secondo cui la sceneggiatura originale prevedeva che anche il buon Pat fosse infettatto dai bacilli del Maestro, e condivido anche io la successiva decisione degli autori di soprassedere e cambiare in corso d'opera, poiché l'eventualità, per quanto narrrativamente interessante, avrebbe potuto non essere di facile gestione. E poi, mi sarebbe dispiaciuto vedere il buon Pat rischiare la morte in una maniera così orribile...

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non e' un problema per me come il malese abbia potuto lasciare i messaggi ma perche' non ci sia stato spiegato piu' chiaramente altrimenti non dovremmo pensare a tutte queste ipotesi:D

Modificato da Grande Tex
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Dal mio personale punto di vista, ponendo la vicenda in un contesto grondante mistero ed esotismo, sapere con asburgica precisione come Kalang sia riuscito ad introdursi nell'ufficio di Tom Devlin senza essere visto da nessuno è sostanzialmente irrilevante, anzi in un certo senso non saperlo rende più interessante ed intrigante la vicenda.

 

Per quanto mi riguarda, comunque, l'ipotesi della vicinanza della rete fognaria - cui Kalang nella storia ha fatto ampio ricorso per le sue sinistre missioni - rimane più che plausibile...

Modificato da juanraza85
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  • 10 mesi dopo...
On 9/8/2007 at 5:27 PM, ymalpas said:

Sul sito del forum è disponibile un articolo che spiega meglio la genesi di questa storia. Consigliatissimo: http://texwillersite.altervista.org/artico... hostwriters. htm

 

L'articolo non è più accessibile (non a quel link almeno), è ancora recuperabile da qualche parte?

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Diablero dice:

L'articolo non è più accessibile (non a quel link almeno), è ancora recuperabile da qualche parte?

 

Prova il nostro Tex Willer Magazine n. 12 (intendo il magazine del forum, disponibile sopra nella sezione downloads)

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  • 2 settimane dopo...

Mi ero scordato di ringraziare Ymalpas per la dritta sul TWM 12! :ops:

 

L'articolo però mi ha fatto venire altri dubbi.   A pagina 20 si dice che soggetto e (parte) della sceneggiatura furono scritte fra il 1981 e il 1983, e che "Gianluigi Bonelli, che ne era venuto a conoscenza tramite il figlio Giorgio, la chiese a Boselli solo intorno al 1985"

 

Cioè, a differenza di "Ore Disperate" e degli altri soggetti presentati a GL Bonelli dal figlio e da Boselli...  questa storia fu iniziata a sua insaputa? Oppure la frase è da interpretare come "GL Bonelli ne era a conoscenza tramite il figlio Giorgio, ma solo due anni dopo chiese di leggerla?"

 

Sempre Boselli: "L'idea di base fu pensata insieme da me e Giorgio Bonelli, il quale scrisse le prime cinque o sei pagine (la scena della nave abbandonata) e solo qualche altra pagina con la
caccia al cinese per le vie della città, scene che furono alquanto ridotte e sforbiciate nella revisione di Gianluigi Bonelli. Io iniziai a scrivere dalla seconda scena, nella palestra (pag. 49 del-
l’albo “Acqua alla gola”) e poi un centinaio di pagine sino circa alla scena delle baia (pag. 35 del secondo albo “La minaccia invisibile”). nella sua revisione Gianluigi Bonelli ricopiò tutto senza modifiche ma ridusse enormemente la scena della rissa per le strade all'inizio del secondo albo, qui ridotta a due pagine mentre la mia versione ne occupava sette o otto, per dare spazio ai personaggi della palestra. La storia mia originale era stata apprezzata da Canzio, ma poi fu respinta  La portai a Gianluigi Bonelli che dopo qualche tempo mi chiese di finire per lui il "trattamento", ossia un soggetto dettagliato"

 

Da qui, sembrerebbe che la storia comunque fosse stata lasciata a metà, se GL Bonelli chiede a Boselli di scrivere come sarebbe finita. Quindi Canzio respinse una storia non ancora terminata?

 

Ricapitolando, nel 1981-1983 Giorgio Bonelli e Boselli, che ancora non lavora per la Bonelli, iniziano questa storia, per presentarla direttamente a Canzio (o su sollecitazione di Canzio?). O la tengono nel cassetto, incompiuta, e la fanno vedere a Canzo solo anni dopo?

 

In ogni caso, nel 1985 GL Bonelli si fa dare il materiale già prodotto, taglia una parte della sceneggiatura di Boselli ma senza fare aggiunte nella parte già sceneggiata, si fa scrivere il trattamento Boselli del finale da Boselli, ma non lo segue, e completa la storia a modo suo. Presenta la sceneggiatura a Canzio, che non la approva (ancora!) e la dà a Sclavi per le modifiche, Sclavi a sua volta commissiona un nuovo finale a Boselli (che all'epoca mi pare già lavorasse in redazione), diverso dal suo finale originale, e finalmente la storia viene approvata e fatta disegnare a Letteri. Questa parte è abbastanza chiara. Quello che ancora non mi è molto chiara (sarò di coccio...) è la genesi e la storia del soggetto e della sceneggiatura PRIMA della prima revisione di GL Bonelli....

 

 

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Diablero dice:

In ogni caso, nel 1985 GL Bonelli si fa dare il materiale già prodotto, taglia una parte della sceneggiatura di Boselli ma senza fare aggiunte nella parte già sceneggiata, si fa scrivere il trattamento Boselli del finale da Boselli, ma non lo segue, e completa la storia a modo suo. Presenta la sceneggiatura a Canzio, che non la approva (ancora!) e la dà a Sclavi per le modifiche, Sclavi a sua volta commissiona un nuovo finale a Boselli (che all'epoca mi pare già lavorasse in redazione), diverso dal suo finale originale, e finalmente la storia viene approvata e fatta disegnare a Letteri. Questa parte è abbastanza chiara. Quello che ancora non mi è molto chiara (sarò di coccio...) è la genesi e la storia del soggetto e della sceneggiatura PRIMA della prima revisione di GL Bonelli....

 

 

E' una curiosità che ho anch'io

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La storia fu iniziata da me e Giorgio nell'ufficio di GL. Lui ne era al corrente, ma non se ne interessò. La facemmo leggere a Canzio (le prime 130 pagine) quando io entrai alla Bonelli e andò come ho detto. Tempo dopo dopo GL ce la chiese o più probabilmente fu Giorgio a offrirla a suo padre in crisi d'ispirazione. GL pagò a me qualcosa per il soggetto (non era scontato: quando l'ho scritta lavoravo per lui) eccetera... Tiziano sapeva che la storia era in origine mia, per questo me l'affidò.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, borden dice:

La storia fu iniziata da me e Giorgio...

 

A proposito dei soggetti scritti da Giorgio Bonelli, mi avevi accennato a un  "idea"  che lui aveva sottoposto al padre  per una storia della fascia 150/200 e quindi precedente alla storia "Linciaggio" e che, se non ricordo male (sono passati tanti anni) metteva in scena degli evasi. Ripensandoci ora, forse "Assalto al Treno" oppure "Il mistero della montagna". Mi ricordo che mi avevi parlato di qualche altro dettaglio ma nella mia mente è buio pesto, se ti ricordi ancora magari con l'aiuto di tutti possiamo farci un'idea di quale storia fosse.

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6 hours ago, borden said:

La storia fu iniziata da me e Giorgio nell'ufficio di GL. Lui ne era al corrente, ma non se ne interessò. La facemmo leggere a Canzio (le prime 130 pagine) quando io entrai alla Bonelli e andò come ho detto. Tempo dopo dopo GL ce la chiese o più probabilmente fu Giorgio a offrirla a suo padre in crisi d'ispirazione. GL pagò a me qualcosa per il soggetto (non era scontato: quando l'ho scritta lavoravo per lui) eccetera... Tiziano sapeva che la storia era in origine mia, per questo me l'affidò.

 

Grazie! Adesso è più chiaro!  :ok:

 

Ti ricordi perchè Canzio bocciò la prima stesura?

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L'ho già detto chiaramente. A lui piaceva, ma Bonelli disse che dovevo fare gavetta. Sergio non la lesse neppure.

 

Ehi, non so se è chiaro, e se si può dire dopo tanti anni, visto che io sono grato a tutti e tre, ma il "partito GL" in cui ero stato inserito per ovvi motivi era visto con sospetto dal "partito Casa editrice" di Sergio Bonelli e Canzio. Ho dovuto faticare a dimostrare che ero aziendalista e non ero una quinta colonna dell' "anarchico e imprevedibile vulcanico Autore detentore dei Diritti...". Naturalmente a Giorgio e a Gl non importava un fico e non avrebbero mai fatto nessuna pressione, loro non erano così: ero parte della loro banda e questo a loro bastava. Erano "vindicated" a sufficienza dalla mia assunzione. Per anni mi spronarono a farmi valere e a scrivere, iniziando da Zagor per passare a Tex, ma io aspettai il momento giusto, la richiesta doveva provenire da Sergio e da Decio. E così fu. Più tardi, ma alla fine andò come gli  altri Bonelli avevano previsto. Dopo dieci anni e poi dopo altri quindici... Adesso posso dire di essere di entrambi i partiti, ma soprattutto, il carissimo Sergio mi perdoni, del partito di GL! Se cerco di fare del mio meglio e di mantenere il carisma del suo personaggio lo faccio prima per lui, poi per Tex, poi per i lettori e infine per la Casa editrice e per me!

 

Modificato da borden
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2 hours ago, borden said:

L'ho già detto chiaramente. A lui piaceva, ma Bonelli disse che dovevo fare gavetta. Sergio non la lesse neppure.

 

Ehi, non so se è chiaro, e se si può dire dopo tanti anni, visto che io sono grato a tutti e tre, ma il "partito GL" in cui ero stato inserito per ovvi motivi era visto con sospetto dal "partito Casa editrice" di Sergio Bonelli e Canzio. Ho dovuto faticare a dimostrare che ero aziendalista e non ero una quinta colonna dell' "anarchico e imprevedibile vulcanico Autore detentore dei Diritti...". Naturalmente a Giorgio e a Gl non importava un fico e non avrebbero mai fatto nessuna pressione, loro non erano così: ero parte della loro banda e questo a loro bastava. Erano "vindicated" a sufficienza dalla mia assunzione. Per anni mi spronarono a farmi valere e a scrivere, iniziando da Zagor per passare a Tex, ma io aspettai il momento giusto, la richiesta doveva provenire da Sergio e da Decio. E così fu. Più tardi, ma alla fine andò come gli  altri Bonelli avevano previsto. Dopo dieci anni e poi dopo altri quindici... Adesso posso dire di essere di entrambi i partiti, ma soprattutto, il carissimo Sergio mi perdoni, del partito di GL! Se cerco di fare del mio meglio e di mantenere il carisma del suo personaggio lo faccio prima per lui, poi per Tex, poi per i lettori e infine per la Casa editrice e per me!

 

 

:ok::ok::ok::ok::ok::ok::ok::ok::ok::ok::ok::ok:

:clapping::clapping::clapping::clapping::clapping::clapping::clapping::clapping:

:Ave::Ave::Ave::Ave::Ave::Ave::Ave::Ave::Ave:

 

(non si possono dare i like a borden, quindi ci si arrangia in maniera artigianale...)  :cowboy:

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Sono soprattutto delle belle testimonianze, pillole di certi meccanismi del funzionamento della casa editrice, ignoti ai più. Mai avrei immaginato, ad esempio, che ci fosse una piccola cesura tra la casa editrice e Glb, e questa cosa l'ho appresa in questi anni di frequentazione forumistica, in cui ho capito che Glb e Cepim o Daim press o, in ultimo, Sbe, non erano proprio la stessa cosa.

 

Poi Mauro ci "delizia" con tanti piccoli particolari di quotidianità, piccoli retroscena, che fanno la gioia di noi appassionati. Per Mauro non è ancora il tempo, ma non mi dispiacerebbe se, tra una quarantina d'anni, rilasciasse anche lui un libro-intervista sulle sue storie, un "Tex secondo Boselli" che diverrebbe ben presto un altro libro fondamentale della Bibbia di noi texiani :)

Modificato da Leo
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<span style="color:red;">32 minuti fa</span>, Mister P dice:

@ymalpas, il soggetto di Giorgio Bonelli fu, fonte @borden, Il segreto della miniera (v. discussione apposita).

 

 

Peste! Mi ero completamente dimenticato che se ne era già parlato! 

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  • 2 mesi dopo...

E' da quando ho iniziato a frequentare questo forum che leggo de La Minaccia Invisibile come esordio non ufficiale di Mauro Boselli quale sceneggiatore di Tex.

Finalmente sono riuscito a leggere la storia e quindi, come è diventato mio costume, mi sono proposto scrivere la mia opinione. Prima, però, ho voluto leggere i precedenti interventi su questa pagina e sono così venuto a conoscenza di questa aneddotica così gustosa.

 

Devo dire che la storia, veloce, ritmata, varia, non risente delle molte mani che vi hanno lavorato. Forse, se devo trovare un difetto, è un po' troppo affollata: Tom Devlin, Lefty Potrero, Angelo, Pat Mac Ryan...

Il Maestro è un avversario di grande spessore, e trovo giusto che poi gli sia stato riservato di concludere la sua parabola in un'altra grande storia come L'ombra del Maestro.

 

A proposito di quest'ultima avventura di Tex, vi si scorgono alcuni parallelismi con la più antica: il gran numero di comprimari, la presenza di persone di origine cinese, la partecipazione all'avventua di Pat, il tentativo di avvelenare le riserve d'acqua.

 

Quanto ai disegni, il tratto di Letteri è quello del grande artista delle storie urbane di Tex.

 

 

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  • 1 anno dopo...

Gli incipit nelle opere letterarie e nei fumetti, sono molto importanti e di certo non si può dire che quello composto per la storia in questione non sia efficacissimo: la tensione narrativa si taglia col coltello e verrà arricchita con la lettura del diario di bordo, un palese omaggio a Stoker molto gradito (soprattutto al sottoscritto che adora il genere gotico e “Dracula” nello specifico). Ma oltre all’introduzione è tutto l’episodio che si fa apprezzare, con un villain altamente pericoloso e sinistramente geniale nella sua follia e la sempre cara ambientazione cittadina in Frisco. Storia che riveste pure un’importanza simbolica, visto che parzialmente rappresenta l’esordio di Borden sulla saga; rileggendola oggi, si evidenzia bene il suo stile compositivo nella prima sezione. La genesi dell’episodio mi par di capire che fu molto complessa e con più “cuochi ai fornelli”, ma contrariamente al proverbio che mette in dubbio l’esito finale quando troppi professionisti della cucina preparano la zuppa, la prova col maestro riesce a ritagliarsi un importante fetta di notorietà sulla serie. Buon ritmo, scene al cardiopalmo, discreta azione e tensione narrativa. Anche Bonelli, già abbondantemente affaticato, se la cava egregiamente ma penso che, se la stessa sceneggiatura fosse stata ultimata durante il suo culmine creativo, il soggetto poteva dare vita a un capolavoro. Purtroppo così non fu e molto probabilmente alcuni veti e sforbiciate alle idee di Mauro e Giorgio Bonelli, depotenziarono un po’ la prova. Peccato per il poco utilizzo di Pat, ridotto inspiegabilmente a un breve cameo, in compenso fa sempre molto piacere rivedere gli scavezzacollo della palestra Ercules in azione e i nostri pards tra le mura di San Francisco si esaltano sempre alla grande. Che dire poi dell’originale e esilarante scena della sauna, con il brontolone Carson richiamato per l’accensione del sigaro? :D Un po’ meno azzeccata, a mio avviso, la scena dell’agguato delle belve ne giardino del museo; la trovo fuori contesto e non estremamente coinvolgente: chissà quanto sacramentò Letteri a doverla disegnare, reduce dal "famigerato" gatto della nizziana “Locanda dei fantasmi”. :lol2: Riepilogando: eccellente storia, sebbene non catalogabile nella lista dei capolavori. Ovvia conseguenza con un villain simile, il suo recupero sulla saga, anche se il secondo capitolo non tiene il passo con le altre due apparizioni. Belve a parte, Letteri se la cavava ancora alla grande nei primi anni 80 e l’ambientazione della città californiana, tra cinesi e brutti ceffi, lo valorizza ancor più. Il mio voto finale è 8   

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