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TWF - Tex Willer Forum

Guglielmo Letteri


Zeca
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Rick Master l'ho letto a suo tempo nella collana Rodeo: una bella storia con dialoghi frizzanti del solito GLB accompagnato dai disegni freschi di un giovanissimo Letteri, il cui tratto è unico e riconoscibilissimo si da subito.

Parlando dei disegnatori in generale, voglio dire che Letteri mi è sempre piaciuto come disegnatore sin da bambino. Naturalmente preferivo Galep ma riuscii facilmente ad accettare tutti gli altri (in primis l'immenso Ticci), Meno gli "aiutanti" per così dire: Gamba e Muzzi, all'epoca, li trovavo come figure che mi disturbavano e non mi lasciavano godere il bel tratto di Galleppini.

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Galep realizzò la copertina, come faceva spesso, traendo "ispirazione"... o come dice Francesco Bosco scopiazzando...
http://francescobosco.blogspot.it/2010/09/se-se-se.html
anche se il volto più che a Gene Barry somiglia a Tex...

PICBATMASTERSON7GENEBARRYFORBLOG.jpg
 

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Parlare di scopiazzatura mi è sempre sembrato ingeneroso. Ci sono delle ispirazioni per le pose non c'è dubbio ma ci sono anche delle differenze rispetto all'immagine di riferimento. Se prendere spunto da foto o illustrazioni è copiare allora sono copioni anche Villa e Civitelli.
E che dire di Giolitti, che prima si faceva delle foto nelle vaie pose e poi le riproduceva nei suoi disegni in nome della verosimiglianza?

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Parlare di scopiazzatura mi è sempre sembrato ingeneroso. Ci sono delle ispirazioni per le pose non c'è dubbio ma ci sono anche delle differenze rispetto all'immagine di riferimento. Se prendere spunto da foto o illustrazioni è copiare allora sono copioni anche Villa e Civitelli.
E che dire di Giolitti, che prima si faceva delle foto nelle vaie pose e poi le riproduceva nei suoi disegni in nome della verosimiglianza?

Perfettamente d accordo . Non capisco perché bosco abbia fatto questa operazione che sembra creata solo per screditare galleppini. Cosa mi importa se il maestro ha preso come riferimenti per le pose fotografie o locandine ? Galep ha dato la vita per tex disegnando giorno e notte  ,noi invece di onorare la memoria del più grande disegnatore texiano di sempre andiamo a cercare documenti per delegittimare  il suo lavoro.  Mi sembra assurdo 
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No Andrew credo che tu abbia frainteso l'intento di quel libro. Io non ho l'ho letto ma dalla presentazione fatta dallo stesso Bosco e dai suoi commenti fatti in seguito è evidente che Bosco ha inteso omaggiare Galep e non screditarlo.

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  • Collaboratori

Infatti si tratta di un omaggio, come si evince anche dalla lettura delle pagine interne. Il libro è in ristampa, c'è stato qualche "problemino" per cui non potrete ritrovarvelo sotto l'albero, ma è questione di poco ormai perchè sia finalmente accessibile a tutti i lettori di Tex interessati a comprarlo. 

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 lo compro pure perché voglio farmi un'idea precisa ma anche su baci e spari lui dice che ha ricevuto parecchie e mail di gente che ( dopo aver letto il libro)considerava inconcepibile il comportamento di galep. Magari  lui voleva omaggiarlo , dico solo che non ha fatto un buon servizio ad uno straordinario artista 

Infatti si tratta di un omaggio, come si evince anche dalla lettura delle pagine interne. Il libro è in ristampa, c'è stato qualche "problemino" per cui non potrete ritrovarvelo sotto l'albero, ma è questione di poco ormai perchè sia finalmente accessibile a tutti i lettori di Tex interessati a comprarlo. 

dove si potrà acquistare ?

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Io ho sempre considerato Letteri uno dei più grandi maestri approdati su Tex, con lui ho cavalcato l'Avventura da ragazzo in un modo che altri mi hanno fatto solo sfiorare, lo considero, al pari di Galleppini, un padre fondatore del personaggio e se andiamo a vedere in effetti la sua epoca d'oro coincide con quella texiana.
Come ha già detto Ymalpas il libro di Bosco è un omaggio sviscerato all'incommensurabile lavoro degli artigiani della nobile arte del disegno su Tex e anche di altri personaggi dell'epoca che hanno fatto la storia del fumetto in Italia. Chi ha preso solo la parte superficiale del contesto, cioè la scopiazzatura, non lo ha letto o tenta di svilire il certosino lavoro dell'autore per meri interessi commerciali, infatti tra quelli che si lamentano c'è chi lo fa perchè pensa che il valore delle tavole originali di Galep e di altri crollerà dopo tale scoperta, bene ... io a tale affermazione ho risposto: " magari, così mi potrò finalmente comprare qualcuno dei suoi lavori per me " ....

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ma davvero si può pensare che Bosco non ammiri Galleppini? E' inverosimile e falso, credimi Andrew. Le reinterpretazioni del Maestro Galep sono perfino migliori della fonte! Si tratta comunque di un lavoro in cui Bosco evidenzia un lato editoriale di Tex puramente storico riguardo le COPERTINE, che non si conosceva e che secondo me andava mostrato, ma non un'operazione che svilisse il lavoro immenso, unico e intramontabile di Galep fatto sulla serie. 


 

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Per giunta, la pratica era diffusissima in ogni fumetto dell'epoca, non solo in Tex. Si tratta di un approfondimento storico utile a capire la sostanza di cui era fatto il mito dell'età dell'oro del fumetto, fatta di mezzi umili, ritmi massacranti etc., non a svilirlo in alcun modo.

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Non è per correggerti, ma sappi che la pratica è diffusissima ancora oggi. Praticamente ogni disegnatore di fumetti ha una raccolta di immagini, perlopiù foto o fotogrammi ma anche disegni di altri autori a cui attingere per riprodurre realisticamente pose, ambienti ed .espressioni.
Sono dei copioni?
Beh allora forse lo era anche Leonardo perché invece di dipingere la Monna Lisa a memoria ce l'aveva davanti a sé.-.:lol:
Chi tenta (e non sarà Bosco ma c'è, credete) di svilire il lavoro di Galep e chi, semplicemente non riesce ad accettare che il suo disegnatore preferito usi queste tecniche, non possiamo farci niente.
Io mi limito a far notare che una cosa è la copia pura e semplice, un vero e proprio ricalco, ed un'altra è l'ispirazione o l'omaggio esplicito..
Peraltro, anche per "copiare" a mano libera ci vuole talento. Chi di noi ne sarebbe capace?

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Non è per correggerti, ma sappi che la pratica è diffusissima ancora oggi. Praticamente ogni disegnatore di fumetti ha una raccolta di immagini, perlopiù foto o fotogrammi ma anche disegni di altri autori a cui attingere per riprodurre realisticamente pose, ambienti ed .espressioni.

Lo so, Carlo, lo so. Ma di fumetto d'antan si parlava, quindi mi sono limitato a quello... ;)

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Parlare di scopiazzatura mi è sempre sembrato ingeneroso. Ci sono delle ispirazioni per le pose non c'è dubbio ma ci sono anche delle differenze rispetto all'immagine di riferimento. Se prendere spunto da foto o illustrazioni è copiare allora sono copioni anche Villa e Civitelli.
E che dire di Giolitti, che prima si faceva delle foto nelle vaie pose e poi le riproduceva nei suoi disegni in nome della verosimiglianza?

Beh ovvio che parlare di scopiazzatura è follia, Raffaello Sanzio prendeva a modello i suoi garzoni per alcune scene e allora? Che era uno scopiazzatore pure lui?

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Prima che Ymalpas intervenga ribadendo ancora una volta che Francesco Bosco non voleva denigrare Galleppini, precisando che quelli che giudicano negativamente il lavoro del grande disegnatore sulla base del fatto che si è ispirato ad illustrazioni preesistenti esistono perfino su questo forum. Penso alla delusione manifestata da Anthony Steffen quando ha scoperto che per molte copertine Galep si era rifatto a copèrtine di riviste pulp western o paperback.

Personalmente credo che si debba distinguere tra:

Ab ) la copia vera e propria, ovvero il puro e semplice ricalco dell'opera altrui spacciandola come realizzazione propria. Cosa da condannare in assoluto.

B ) l'ispirazione ad un'illustrazione o foto già esistente. Devo fare Tex che imbraccia un fucile e mi è piaciuto come lo faceva John Wayne in una certa scena di un certo film recupero quel fotogramma e disegno quella posa. Oppure: mi piace come Ticci disegna Tex accucciato a controllare le tracce e lo disegno sempre in quel modo quando è nella stessa situazione prendendo a modello un certa vignetta. Questi casi non sono in nulla diversi da quello di un artista che usa modelli quando dipinge i suoi quadri o per rifae, che so, un cesto di frutta ne prepara prima uno vero e poi se lo mette sul tavolo davanti a sé.

C ) l'omaggio deliberato. Devo disegnare un uomo che cade e rifaccio la celebre foto di Robert Capa oppure per una copertina uso come riferimento la locandina di un film o cito un'altra copertina famosa.

Nei casi  B e C la mano dell'artista è comunque evidente Nel fare la copertina del n. 600 Villa ha preso a modello la posa di John Wayne in una celebre locandina di "Sentieri selvaggi" ma la mano e lo stile sono chiaramente i suoi.

P:S. La discussione è interessante e vale la pena di continuarla ma non siamo un po' OT?

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  • 4 anni dopo...

Avevo postato questa considerazione poco fa nel thread sulle storie di Boselli, ma a ripensarci lì era off-topic, e quindi la riposto qui, con la risposta di Ymalpas, e faccio altre considerazioni:

 

3 hours ago, Diablero said:

Poi, riflettevo su Letteri, e sulla storia-fiume scritta da Nolitta durante la crisi nizziana...  Nizzi scrive nel libro di Guarino, riguardo alla storia terminata da Canzio nei numeri 405-406, che Canzio gli chiese di sceneggiare una storia per Letteri, che "era rimasto fermo", DOPO aver disegnato le 585 tavole della storia di Nolitta sugli uomini giaguaro. Nizzi era ancora in piena crisi, riciclò l'incipit di una storia di Larry Yuma e Canzio proseguì la storia.

 

Ma...   quanto cavolo era veloce Letteri? Certo, era notoriamente velocissimo (se guardate il periodo d'oro del secondo centinaio, trovate praticamente una storia di Galep, poi una di Letteri, poi una di Ticci, poi una di Letteri, poi una di Nicolò, poi una di Letteri...), ma per disegnare quasi 600 pagine, ci avrà messo più di un anno, no?

 

Quindi, o la crisi di Nizzi è durata molto più di qualche mese, o la storia degli uomini giaguaro Nolitta l'ha iniziata PRIMA...   insomma, i conti non mi tornano.  O la crisi di Nizzi è avvenuta molto prima di quanto credevo, ed è durata molto più a lungo, oppure quando è avvenuta non è vero che fosse "da solo" a scrivere Tex...

 

2 hours ago, ymalpas said:

[...]

Per quanto riguarda Letteri, tra l'87 e l'88 disegna l'ultima di Nizzi "L'uomo serpente". Poi passa a GL Bonelli con le brevi "Terra Violenta" e "Il medaglione spagnolo". Poi il maxi di Berardi. La storia di Nolitta sugli Uomini Giaguaro (6 albi= 3 anni circa di lavorazione) precede IMO di poco  la crisi di Nizzi e probabilmente tiene impegnato Letteri fino al 1994. Anteriore al 1992 è anche la storia di Nolitta per Giolitti (Wolfers). Se per Giolitti era evidente la grande voglia dell'editore di collaborare con questa star del fumetto mondiale mettendo in scena le giubbe rosse, non escludo che la storia per Letteri Il Sergione non l'abbia scritta anche su richiesta di Nizzi che era prossimo a scoppiare (direi infatti che è del 1991).

 

Quindi, a parte la conferma che al momento della crizi Nizzi non "era stato lasciato solo" (Nolitta gli stava scrivendo una storia che sarà stata magari anche allungata in corso d'opera, ma che gli copre addirittura più di cinque albi,  circa il 40% della produzione annua di Tex dell'epoca), per me è interessante vedere la sequenza di storie di Letteri:

 

Nel 1987-88 disegna la storia di Nizzi "L'uomo Serpente", che va dal 336 al 338, ed è interessante vedere che è l'ultima storia che Nizzi scrive per lui.

 

Andando un po' indietro: Letteri disegna unicamente storie di GL Bonelli fino al numero 253, la prima che disegna su testi di Nolitta, poi la successione è questa:

Tex 253-254 "Artigli nelle tenebre", testi di Nolitta

Tex 256-257 "Uno sceriffo dei guai", testi di GL Bonelli. (una storia breve, solo 108 pagine, meno di 1 albo)

Tex 269-270 "il segreto della Sierra Madre", testi di GL Bonelli,

Tex 277-279 "gli Spietati" (o "la foresta pietrificata") testi di GL Bonelli

Tex 285-287 "un ranger del Texas" (più nota come "i delitti del lago ghiacciato" testi di Nizzi (alla sua terza apparizione sulla serie). Nizzi nel libro-intervista di Guarino dice che da lettore Letteri non gli piaceva perchè "poco western" (lo dice comunque in un paragrafo in cui loda altri aspetti del disegnatore).

Tex 295-296 "Sangue nel deserto" (più nota come "Luna Comanche") testi di GL Bonelli

Tex 301-302 "la locanda dei fantasmi", testi di Nizzi. (nell'intervista di Guarino, Nizzi afferma che Letteri si lamentò del dover disegnare un gatto)

Tex 309-310 "acqua alla gola - la minaccia invisibile", la famigerata storia con testi di Borden, Giorgio Bonelli, GL Bonelli e un pizzico di Sclavi...

Tex 316-317 "il delitto di Kit Carson", testi di Nizzi  (che nell'intervista con Guarino si lamenta di come Letteri ha disegnato le belve nel finale)

Tex 324-326 "Attentato a Washington", testi di Nizzi. (che nell'intervista con Guarino si lamenta di come Letteri disegna i falchi)

Tex 336-337 "l'uomo serpente", testi di Nizzi. (qui Nizzi non critica direttamente Letteri, ma fa il confronto con la storia di Galep del tagliatore di teste per dire che quella era disegnata molto meglio...)

 

Ricapitolando, non pare che ci fosse un buon rapporto fra Nizzi e Letteri... dopo che il disegnatore si lamenta con la redazione dell'aver dovuto disegnare un gatto, prima gli "recuperano" una storia incompiuta e lasciata in un cassetto, poi di nuovo con Nizzi... e Nizzi gli fa di fila una storia con belve in gabbia e poi con degli attacchi di falchi. Pare quasi una presa per il xxxx del disegnatore, che a sua volta si lamenta della cosa (e Nizzi a sua volta nella sua intervista si lamenta dei disegni)

 

Da questo momento in poi, i due non collaborano più insieme nella stessa storia (non contemporaneamente, almeno):

Tex 340-341 "uragano a skagway" , testi di GL Bonelli (ritoccati da Nizzi, con estesi interventi sui disegni a posteriori fatti in redazione, non da letteri), penultima storia di GLBonelli ad essere pubblicata, nel 1989, probabilmente rimasta in un cassetto per anni.

Tex 364 "il medaglione spagnolo", testi di GL Bonelli (ritoccati da Sclavi), ultima storia di GL Bonelli.

 

Il fatto che queste due storie vengano fatte disegnare a Letteri dopo essere rimaste in un cassetto per anni mi fa venire un dubbio... sono state pubblicate per pubblicare ancora cose di GL Bonelli (ma allora perchè attendere tanto?), o sono state pubblicate... per far disegnare qualcosa a Letteri senza farlo scontrare con Nizzi? (o forse entrambe le cose...)

 

Letteri poi rimane assente dalla serie regolare per 2 anni, fino al 387 (inizio 1993) in cui inizia la lunghissima storia di Nolitta. Nel frattempo ha disegnato il primo Maxitex di Berardi, che avrebbe dovuto essere pubblicato nella serie regolare, ma fu invece pubblicato nel 1991 come albo speciale.

 

Tex 387-392, "Gli uomini giaguaro", lunghissima storia di Nolitta che probabilmente tiene impegnato Letteri fino ad inizio 1993

Tex 405-406 "il messaggio cifrato", testi di Canzio, dopo un breve incipit "estorto" a Nizzi di malavoglia riciclando una storia di Larry Yuma (e fa un po' ridere vedere come anche stavolta, nelle poche pagine iniziali... Nizzi fa disegnare a Letteri un pappagallo! :lol: )

Tex 410-411 "Orrore", testi di Medda.

Tex 420-422 "La luce dallo spazio"", testi di Boselli.

Letteri poi disegnerà altre 6 storie di Boselli, nei successivi 10 anni, fino all'ultima, "il diadema indiano", pubblicato in Tex 528 e 529, nel 2004.

 

Insomma, fino a che non è diventato uno dei pochissimi disegnatori stabili di Boselli, Letteri veniva praticamente sbolognato ai nuovi sceneggiatori (nuovi almeno su Tex, visto che parliamo di gente del calibro di Berardi), o bisognava far tornare Nolitta per scrivergli una storia (con buona pace di chi dice che Nizzi era costretto da Nolitta a scrivere tutte le storie, qui avviene il contrario: è Nolitta che è costretto a scrivere da Nizzi, che non vuole lavorare con Letteri, e quando avviene la crisi di Nizzi, ci sono già ad affiancarlo Sergio Bonelli con due nuove storie e Decio Canzio con una...)

 

 

P.S.:  Errata Corrige, stavo dimenticando il Maxi Tex del 2006, quello terminato da Della Monica alla morte di Letteri, in cui dopo quasi quindici anni Letteri torna a disegnare una storia di Nizzi, sostituite quell'"ultima storia su testi di Nizzi" con "penultima"...

Modificato da Diablero
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In effetti non mi ci ero mai soffermato, ma mettendo questi dati in fila mi sembra palese che Nizzi col buon Letteri non volesse proprio lavorare! :D

Mi interrogo anche sulle sua lamentele... io, se fossi uno sceneggiatore di fumetti, sarei felicissimo di vedere una mia storia disegnata da una leggenda come Letteri. Evidentemente i loro metodi di lavoro non si incontravano bene da qualche parte...

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E per noi, è stata una fortuna! infatti, il "lasciare" a Boselli un disegnatore così veloce gli ha consentito di scrivere più storie...

 

Guardando la cronologia delle storie di borden postata da Ymalpas, dal 1992 al 1995 poteva scrivere storie solo per Marcello e per Letteri, poi nel 1995 inizia a scrivere la storia per Capitanio che finirà nell'almanacco 1997 e viene "aggiunto" anche lui, ma la prima storia di Capitanio (molto lento) sulla serie regolare arriva solo nel 2001.

 

Letteri fra il numero 420 (dove disegna la prima storia di Boselli scritta per lui nel 1995) e il numero 484 (l'ultima storia prima che rallentasse la sua produzione, pubblicata nel 2001) ha disegnato per borden 5 storie per un totale di 1253 tavole. In poco più di 5 anni!  Se Nizzi invece di Letteri gli lasciava Venturi, avremmo avuto 3 storie di Boselli in meno...  :lol:

 

Riflettendo poi sulla storia disegnata su testi di Berardi, e sul fatto che era destinata all'inizio alla serie regolare...  la storia che Nizzi sia stato "lasciato solo" fino al 1992 è falsa. il fatto che Bonelli abbia fatto provare Berardi (e che abbia provato a convincere D'Antonio) dimostra che stava cercando altri sceneggiatori. (anche se, spostando la storia di Berdardi su uno speciale, annulla ogni beneficio per Nizzi...). Quando arriva la crisi nel 1992 ci sono tre storie già in lavorazione sceneggiate da altri (2 da Nolitta, una da Canzio).

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Si, infatti. Come sottolineavo qualche settimana fa, da quel che ricordo del libro di Guarino, Nizzi dà l'impressione di non amare affatto Letteri. Qualche altro utente ribatteva che non era così, ma a me dalla lettura pareva abbastanza chiaro.

Evidentemente c'era qualche idiosincrasia.

Personalmente ho rivalutato molto Letteri, nelle mie recenti riletture.

Prima lo consideravo un disegnatore troppo "elementare", e soprattuto, se confrontato con altri disegnatori molto attenti al particolare, mi pareva soccombere nettamente. Però devo dire che il suo tratto è davvero molto riconoscibile e di grande personalità, anche se continuo a pensare che facesse i volti troppo simili tra loro. In ogni caso una grande firma.

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59 minuti fa, valerio dice:

Si, infatti. Come sottolineavo qualche settimana fa, da quel che ricordo del libro di Guarino, Nizzi dà l'impressione di non amare affatto Letteri. Qualche altro utente ribatteva che non era così, ma a me dalla lettura pareva abbastanza chiaro.

Evidentemente c'era qualche idiosincrasia.

 

Esatto, viene da chiedersi quale fosse il vero perché. Non so a voi, ma a me le dispute su "tu mi fai disegnare un gatto" e "non mi piace come hai disegnato i falchi" sembrano un po' poco serie come motivazioni. :D A vedere così, la spiegazione più economica sembrerebbe essere che si stessero reciprocamente sul cazzo; ma vai a sapere quale sarà la vera ragione... motivazioni tecniche nel metodo di lavoro in cui proprio uno non riusciva a lavorare bene con l'altro? Scarsa simpatia personale? Chissà.

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