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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 25] Verso L'oregon


Sam Stone
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Anche per me il logo nero e blu ci sta meglio...

Anche per me il logo colorato in nero-azzurro è migliore!!lo preferisco di gran lunga agli altri accoppiamenti. P. S. mi piace pensare che Tex sia Interista come me :generaleS: ::evvai:: Scusate la copertina un p? più zommata si trova su internetà?... perchè giudicarla da quel poco che si capisce mi sembra impossibile!!
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Manfredi ha scritto una buona storia sull'acqua ma questo disegnatore che conosco molto bene non mi entusiama affatto. dal cubano dell'anno scorso al Gomez di quest'anno un disegno per la collana Texoni sempre estremamente lavorato. uno che viaggia liscio, no eh!?

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  • 2 settimane dopo...
  • Rangers

La trama del Texone proposta dal sito della SBE:

Tex e Carson sono sulle tracce di un serial killer psicopatico che ha mietuto vittime in Texas senza apparente motivo. Alcuni avvistamenti lo segnalano in fuga sulla pista per l'Oregon. Mentre cercano l'assassino, i due ranger si imbattono in una carovana in difficolt?: alcune donne stanno cercando di raggiungere Oregon City dove devono incontrare i loro futuri mariti, che hanno conosciuto per corrispondenza, tramite una strana agenzia matrimoniale... Prestandosi a fare da scorta alle future spose, lungo la pista Tex e Carson devono affrontare infinite difficolt?: sentieri quasi impercorribili, fiumi in piena, disastri naturali e l'attacco di una banda di indiani ribelli. Ma è soltanto a Oregon City che tutti i nodi verranno al pettine...

:trapper:

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Si si, io sento proprio odore di grande storia!!Sui disegni non mi pronuncio, perchè ho capito che giudicarli dopo averli visti solo su computer può portare a facili errori (che commisi l'anno scorso con Suarez, per esempio)- ma sono certo che Gomez non mi deluder?!Piccola cosa... il soggetto della storia, per quel che riguarda lo scortare qualcuno indifeso in lande desolate tra difficolt? naturali e sparatorie, non vi ricorda il maxi "La pista degli agguati", scritto proprio da Manfredi?

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  • Rangers

Dal sito della SBE:

25 VOLTE TEXONE!


Alla sua terza prova con il Ranger, Gianfranco Manfredi confeziona le 224 pagine di avventura contenute nel venticinquesimo Texone, in edicola dal 21 giugno. Illustrate da un ospite d'eccezione, l'argentino Carlos Gomez! Il tratto vigoroso del disegnatore, che ha accompagnato per anni le storie di "Dago", presenta al lettore un Tex particolarmente dinamico e grintoso, adatto al racconto intessuto dallo sceneggiatore che per anni ha orchestrato le avventure di Magico Vento. Abbiamo approfittato di una visita in redazione da parte dello stesso Manfredi per porgli qualche domanda sul contenuto e la lavorazione di "Verso l'Oregon" e per regalarvi qualche anticipazione di ciò che troverete in edicola.

Dopo un maxi e una storia doppia apparsa sul mensile, questo è il tuo terzo approccio a Tex. Com'? maturato il tuo rapporto con il personaggio, nell'arco di queste tre avventure?

Il mio rapporto con Tex, più o meno, è sempre quello: non ho mai voluto, fin dal principio, dare delle svolte interpretative, n° ho mai preteso (perchè lo giudico un approccio sbagliato) di adattarlo alle mie corde. Il primo compito di uno sceneggiatore è rispettare il personaggio nelle sue caratteristiche. Certo, con un personaggio che ha superato i sessant'anni di vita, si hanno anche a disposizione una serie di varianti. Ho cercato dunque di dimenticare la sua età (perchè ormai si può dire che Tex è eterno) e di conferire maggiore energia e azione alle storie. Con azione non intendo sparatorie prolungate ed essenzialmente statiche, ma azione in movimento, basata cioè su elementi dinamici. Questa scelta non è possibile in ogni occasione, dipende moltissimo dalla qualità dei disegnatori. Dunque, il mio problema non ritengo sia il rapporto con Tex, ma la sintonia con i disegnatori. Nel caso di Gomez è stata sorprendente, anche per me. Nel caso di Ticci, mi portavo dentro il desiderio di scrivere una storia per lui da moltissimo tempo (la vedrete pubblicata negli albi mensili, in edicola a luglio e agosto, NdR), perchè tra i disegnatori del Ranger ritengo sia quello che ha saputo negli anni mettere meglio in luce gli elementi dinamici del racconto. Dopodich?, il giudizio sarà ovviamente dei lettori.

Immagine postata

Quando hai iniziato a scrivere "Verso l'Oregon", sapevi già che sarebbe stato disegnato da Gomez? Com'? stato il tuo rapporto con il disegnatore argentino?

S?, sapevo che avrei scritto per lui ed è stato così anche nel caso di Ticci. La differenza era che l'autore senese lo conoscevo già, Gomez invece debuttava come disegnatore di Tex e dunque dovevo imparare a conoscerlo. Mi sono bastate le prime tavole realizzate da lui per capire che avevamo un'intesa spontanea e così è iniziata una specie di gara: gli scrivevo situazioni molto spettacolari e difficilissime da rappresentare, e lui ogni volta non solo non si tirava indietro, ma le rendeva al massimo, migliorandole ben al di l' delle mie indicazioni. Insomma, credo che siamo riusciti a stimolarci a vicenda, dunque è un'esperienza di cui sono molto soddisfatto.

Sfogliando le pagine dell'albo, spiccano le ambientazioni (la pista verso l'Oregon e la città di Oregon City), ma anche i tanti personaggi che giocano un ruolo importante nella vicenda. Senza anticipare troppo, parlaci degli elementi che compongono il tuo racconto.

Due cose molto importanti nel mio modo di sceneggiare sono: la cura estrema degli ambienti (che mi vado a scegliere uno per uno e documento, in genere con foto dei luoghi, per poi scrivere sulla base delle "location") e l'attenzione prestata ai personaggi di contorno, tutti molto caratterizzati. Per esempio, in questa storia, Tex e Carson scortano una carovana di donne, ed era importantissimo che queste donne avessero ciascuna una propria personalit? e soprattutto che non apparissero come delle bamboline portate a spasso. Se fossero state disegnate tutte uguali o in modo standardizzato, la storia sarebbe franata. Gomez ha fatto un lavoro stupendo: in questo non c'è documentazione che regga, perchè i personaggi vanno inventati graficamente, sulla base delle loro caratteristiche psicologiche, non si può ricorrere alla solita banca di facce di attori, altrimenti si rischia di ridurre la storia a un museo delle cere. Ultimo elemento che mi sembra interessante di questa storia è il personaggio del cattivo, che è un giovane psicopatico, pericoloso perchè insicuro, fragile, spaventato, e per certi versi fa persino pena. Una sfida particolarmente difficile per Tex, in quanto a un eroe come lui risulta più semplice e sbrigativo affrontare dei cattivi classici, cioè autentiche carogne senza sfumature. Però non credo di aver deviato molto dal percorso, perchè molti cattivi ideati da Gianluigi Bonelli avevano caratteristiche tragiche, psicologie inquiete e destini terribili fin dalla nascita. Io penso che il cattivo non debba essere troppo "comodo" per l'eroe. è del resto un tema classico del cinema western che il Giustiziere spesso si trovi di fronte a un malvagio che tale resta, ma che è anche un vero "desperado", cioè, alla lettera, un disperato allo sbando.

Immagine postata

Quali sono state, in questa occasione, le tue principali fonti d'ispirazione, sia storiche che letterarie?

Quando scrivo Tex, la mia fonte principale è Tex stesso. Al massimo, per superare i momenti di stanchezza, mi rinfresco rivedendo qualche film con John Wayne. La Storia Americana l'ho usata molto come stimolo, nella mia serie Magico Vento, ma in Tex va usata molto più lievemente perchè il Ranger non vive nella Storia, ma nel Mito. La letteratura, poi, non c'entra niente, anche perchè il grande romanzo western degli Zane Grey e di Louis L'Amour non esiste più e scrittori di western più moderni come Leonard o McCarthy non vanno bene per Tex perchè sono troppo "feroci" e non prevedono la presenza di Eroi classici sempre al centro della scena.

Immagine postata

E ora? I lettori di Tex ti rivedranno presto alle prese con Aquila della Notte?

A parte i già citati albi in uscita questa estate, non lo so, in quanto al momento sono impegnato a finire la mia nuova serie "cinese" Shanghai Devil. Qualche spunto narrativo per Tex ce l'ho, ma come ho detto dipender? anche (e molto) dai disegnatori liberi. Se scrivo una storia mia, cioè ideata da me, a partire dal protagonista, posso anche adattarmi nell'ambito di una serie a collaborare con qualche disegnatore con cui non ho un'intesa perfetta, perchè tanto conta l'insieme e il percorso narrativo globale. Ma Tex è un classico, è seguito da un pubblico molto vasto, scrivo un numero ogni tanto e vorrei che i pochi albi che sceneggio si facessero apprezzare. Oltretutto, le storie di Tex sono in genere molto più lunghe. Non me la sentirei di affrontare l'impresa senza avere a fianco un "pard" di cui posso fidarmi ciecamente. Non è questione di bravi o meno bravi. Se uno non è bravo, difficilmente finisce su Tex. è questione di sintonia tra chi scrive e chi disegna. Se la rappresentazione non mi convince, se in un certo stile non riesco proprio a identificarmi, rischierei di scrivere una storia poco convincente...

  • +1 1
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I disegni sembrano davvero molto belli!!Su Tex non mi pronuncio:diciamo che il fatto che abbiano pubblicato quasi solo dei ritratti in lontananza non mi fa sperare proprio in bene (a ciò si aggiungono le voci negative che mi sembra di aver letto in passato sul Tex di Gomez). Carson invece mi pare del tutto convincente! Bellissimi i primi piani della prima tavola (quella con l'intervista) e l'altra in cui si rivolge alla signora!La bravura dii Gomez, comunque, trasuda letteralmente da queste pagine:vedasi le due splendide vignettone con Tedx che scorta i carri, entrambe con delle prospettive magnifiche!!

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"L'assassino è un giovane psicopatico"... uh, di bene in meglio! :rolleyes: Fortuna che almeno il resto, fra personaggi femminili e personaggi secondari ben caratterizzati, promette di essere interessante... anzi, decisamente interessante.

EDIT: ora mi ha visualizzato anche le tavole... e sono ancora più interessato. Sembra anche divinamente sceneggiato, oltre che divinamente disegnato. Che dopo un decennio di badilate sulle gengive sia in arrivo... UN TEXONE DECENTE??? :shock:

Modificato da virgin
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"... Il mio rapporto con Tex, più o meno, è sempre quello: non ho mai voluto, fin dal principio, dare delle svolte interpretative, n° ho mai preteso (perchè lo giudico un approccio sbagliato) di adattarlo alle mie corde." "... Quando scrivo Tex, la mia fonte principale è Tex stesso. Al massimo, per superare i momenti di stanchezza, mi rinfresco rivedendo qualche film con John Wayne. La Storia Americana l'ho usata molto come stimolo, nella mia serie Magico Vento, ma in Tex va usata molto più lievemente perchè il Ranger non vive nella Storia, ma nel Mito. La letteratura, poi, non c'entra niente, anche perchè il grande romanzo western degli Zane Grey e di Louis L'Amour non esiste più e scrittori di western più moderni come Leonard o McCarthy non vanno bene per Tex perchè sono troppo "feroci" e non prevedono la presenza di Eroi classici sempre al centro della scena."

Ovviamente non so come sarà questo Texone. So soltanto che, tutto sommato, Manfredi, finora, non mi ha deluso. E, tra le sue parole, alcune sono musica per le mie orecchie: John Wayne, Eroi al centro della scena.... :old: S?, decisamente fa ben sperare...
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  • 2 settimane dopo...

Certo sarebbero stati belli se fossero cartonati, perchè inediti a differenza dei cartonati seppur belli della Mondadori, invece hanno fatto la ristampa stella d'oro per carit? che non è brutta ma francamente inutile riempirsi casa di ristampe che ne pensate?

una ristampa dei texoni a mo' di cartonati è se fosse una cosa da libreria penso sia fattibile, visto che vi sono i cartonati rossi mondadori che sono annuali. Comunque penso che sia una soluzione troppo esosa e, lo sappiamo bene, la Bonelli punta su un prezzo tutto sommato popolare .
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Certo sarebbero stati belli se fossero cartonati, perchè inediti a differenza dei cartonati seppur belli della Mondadori, invece hanno fatto la ristampa stella d'oro per carit? che non è brutta ma francamente inutile riempirsi casa di ristampe che ne pensate?

una ristampa dei texoni a mo' di cartonati è se fosse una cosa da libreria penso sia fattibile, visto che vi sono i cartonati rossi mondadori che sono annuali. Comunque penso che sia una soluzione troppo esosa e, lo sappiamo bene, la Bonelli punta su un prezzo tutto sommato popolare .
a mio avviso la Sbe ha sbagliato a proporr eil formato Cartonato per storie già uscite solo a colori, avrei di gran lunga preferito storie inedite (come i Texoni) in modalit? cartonato, sarebbe stato a mio avviso spettacolare, ora riproporre i Texoni in cartonato non avrebbe senso dato che il costo sarebeb elevato penso sulle25ad albo. :)
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  • 2 settimane dopo...

Che onore, sono il primo ad averlo letto :DBeh che dire? Siamo di fronte a una storia strana e tradizionale al tempo stesso, tradizionale perchè Tex non è certo nuovo alla guida di carovane e relativi intralci (si pensi al capolavoro che è Terra Promessa), strana perchè, oltre al fatto di mostrare una carovana di sole donne (probabilmente più di quante se ne siano viste in 70 anni di carriera editoriale, e il fatto che siano solo 6 potrebbe far pensare male) aggiunge anche la buona idea della caccia allo spietato assassino capace fin dall'inizio di farsi odiare, grazie ad una sequenza di rara drammaticit? (sottolineata da disegni stupendi di cui parleremo dopo). La sceneggiatura procede bene e si mantiene su alti livelli per buona parte della narrazione, mostrando un Tex e un Carson di buon livello, perennemente protagonisti della scena e deus ex machina della sorte tanto delle donne quanto giudici, sia pratici che teorici delle varie situazioni e dei numerosi personaggi che si susseguono. Dopo la metà si vede come le donne, maturate dalle tragiche esperienze, inizino ad avere un loro spazio, sempre però sottoposte alla guida di Tex, mentre Carson sembra -ahimè, perdere qualche colpo (letteralmente, pg 153: quel tiro doveva essere fatto da Carson, al massimo su segnalazione della ragazza), dopo un inizio di avventura decisamente in salita per il vecchio cammello. Non siamo ai livelli del Nizzi del Carson piccione, ma nemmeno al compagno parimerito di Boselli. Buono il finale, che si prende lo spazio necessario per sciogliere tutti i dubbi dei pards, senza concentrare tutto in poche pagine e concludendo degnamente una duplice missione, per la vita da un lato, e per la morte dall'altro. Lieto fine ma non troppo per una storia che si rivela sicuramente una delle migliori pubblicazioni recenti e che entra tranquillamente nella Top 5 dei texoni che, ammettiamolo, hanno sempre brillato più per i disegni che per i testi. E veniamo appunto alla grafica: beh che dire, il west di Gomez ha il crudo realismo (negli ambienti quanto nelle persone, più trasandate e sporche della media texiana) e il maniacale dettaglio del rinascimento di Dago, anche se molte tavole sono superiori per cura dei particolari a quelle dell'aventuriero italiano (lo stesso Gomez nell'intervista afferma di aver prestato una cura particolare nella alvorazione del texone), sebbene ogni tanto ci siano dei cali improvvisi e qualche dettaglio dimsotri la scarsa familiarit? dell'autore con il western (le colt Peacemaker hanno le dimensioni di una 44 magnum, i winchester al contrario sembrano dei modellini). Per quanto riguarda le fisionomie abbiamo volti estremamente caratterizzati, come Gomez ha abituato, che a volte sprofondano un po' nel caricaturale, ma si mantengono sempre realistici e visivamente impressionanti. Un plauso per la capacità di Gomez nel ritrarre le componenti della carovana: abbandonate le fin troppo prosperose e francamente irrealistiche donnine di Dago ci propone un gruppetto di giovani donne realistiche, con evidenti difetti fisici: pur non mancando ovviamente qualche bella ragazza, siamo di fronte ad una rappresentazione piuttosto realistica di quella che doveva essere la donna del west. Ultimo capitolo per i pards: Carson eccezionale, davvero, espressivo, ben calato, fantastico. Tex forse troppo somigliante a Dago (nella prefazione in particolare si a un "fianco a fianco" in cui Tex sembra Dago coi capelli tagliati e un costume diverso) e quindi diverso dal "nostro" Tex, ma che comunque mi sento di promuovere per dinamismo e fierezza. In sostanza una storia che si prende un meritatissimo 8.5 ai testi come ai disegni, e che merita il suo posto tra la libreria dei texoni.

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Finito di leggere poco fa, quindi il commento è veramente a caldo... comunque sono sostanzialmente d'accordo con quanto scritto da Ammiraglio. Che dire? Mi è piaciuto abbastanza, anche se tirando le somme non siamo di fronte a un capolavoro la storia è scorrevole, agile e si fa leggere con ottima fluidità. Mi è piaciuta la trama, che mescola elementi diversi riuscendo sempre a rimanere coerente, e ho trovata davvero godibile la scelta di incentrarla su un gruppo di donne non particolarmente simpatiche n° avvenenti, eppure in grado di suscitare empatia con il lettore a causa delle durissime prove cui sono sottoposte. I disegni sono davvero notevoli, niente da dire. Ho trovato il volto di Tex talvolta troppo giovanile (in alcune tavole sembra poco più che trentenne), comunque il tratto di Gomez ha saputo interpretare alla grande l'universo del nostro Ranger. Molto ben fatti i comprimari, caratterizzati davvero bene. Carson è disegnato in modo eccellente. La sceneggiatura è davvero buona, con dialoghi serrati e un Tex duro come non si vedeva da tempo. C'è poca ironia nelle sue parole e, in generale, Manfredi d' pochissimo spazio ai consueti scambi di battute dei due pard, scelta azzeccata vista la drammaticit? della vicenda. Anche Carson è meno amichevole del solito e pure con le donne in alcune parti è rude e sbrigativo... strano per il vecchio cammello!

Mi è particolarmente piaciuta la figura del giovane Fletcher, una sorta di serial killer itinerante che ammazza per paura. Davvero un bel personaggio, cui forse avrei risevato una fine diversa.
Da applausi, infine, la scena iniziale: da restarci di sasso, sia per i disegni che per l'andamento!Riassumendo, 8 pieno per questo bel Texone.
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Davvero bello, direi. Una premessa credo che sia necessaria: si parla della mancanza di battutine fra i pards, cosa peraltro non del tutto esatta: in verità troviamo qualche scambio di battute, ma soprattutto si vive quell'intensa complicità tra i due compagni d'avventura che in questo genere di storia d' forse più sapore della frecciatina. Si parla anche della scarsa galanteria di Carson: a dire il vero la storia prende il via in buona misura proprio dall'atteggiamento di cavaliere errante del vecchio cammello. Se poi si mostra più rude e sbrigativo di quanto ci abbia abituato in occasioni simili... beh, basta leggere l'albo e ci si rende conto che non poteva andare diversamente (Carson è un donnaiolo, un corteggiatore, un... quelo che si vuole, ma non è uno stupido e sa che c'è un tempo per ogni cosa!). La trama potrebbe sembrare un classico, ma per evidenti ragioni lo svolgimento - rapido, non lascia tempo per annoiarsi - è più originale e lascia spazio a diverse sorprese. Notevoli

la figura del giovane che uccide quando viene colto dal panico, tanto da diventare un vero e proprio serial killer. Un serial killer prodotto dal "bullismo" (grande omaggio all'attualit?) di un coetaneo, che non smette di tormentarlo nemmeno dopo anni di assenza
Bisonte Bianco, il capo dei Cayuse, che si d' agli assalti e alla ribellione per vendicare il figlio, ma che all'occasione rinuncia a questo progetto per portarne avanti uno decisamente più materiale: il rapimento di donne bianche, che sono prestigio e ricchezza per questa tribù. Si rivela prepotente e tirannico verso i suoi guerreri, infido e sleale verso il nemico, e in una certa misura può ricordare Narvaez (? deciso che in questi giorni devo menzionare El Diablo Rojo
e naturalmente le donne in viaggio su una delle piste più pericolose del West. Darei 8,5, ma dato che non ci sono i mezzi punti sono ben lieta di dare un 9. Edito perchè avevo dimenticato un particolare interessante:
per la prima volta - credo - assistiamo ad una piccola scena di gelosia dei rangers di Austin nei confronti degli inarrivabili Tex Willer e Kit Carson, che per l'ennesima volta sono chiamati a risolvere il problema di cui i "normali" - per quanto valorosi - non sono riusciti a venire a capo.
Modificato da Cheyenne
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