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TWF - Tex Willer Forum

[609/610] Sei Divise Nella Polvere


Sam Stone
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Voto alla Storia?  

81 utenti hanno votato

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1 ora fa, Mister P dice:

Per me rimane una delle migliori del centinaio.

Anche per me! Tra l'altro il 610 è il primo alb che ho acquistato in edicola quindi sono affezionato a questa storia!

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  • 2 settimane dopo...

Una gran storia western con tanti personaggi memorabili, tutti ben gestiti, e dialoghi eccezionali.

Le scene d'azione sono tante e cruente, come nei migliori spaghetti-western, di cui, ogni tanto, come per un gioco, lo sceneggiatore rievoca i titoli: e così abbiamo Adiòs Gringo, Vamos a matar (companeros) e Gli avvoltoi hanno fame (che però non é spaghetti), tanto per citarne alcuni.
Pardo é un cattivo alla Fernando Sancho, svelto con la pistola, tanto da essere battuto solo da Tex, che per lui rimane uno sconosciuto.
Bigelow é uomo d'onore e della sua morte, alla fine, ci dispiace.
Un piccolo difettuccio: non si sa che fine farà il Maggiore Newman.
Non il capolavoro osannato da molti, ma certamente la migliore di Manfredi, che storie brutte finora non ne aveva scritte.
Voto alla storia: 8,6
Voto ai disegni: 7,5

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Una bella storia, che Ticci, come sempre disegna ottimamente.

I punti di forza: 

L' originale personaggio del tenente Bigelow, a metà tra l' uomo d' onore e il bandito gentiluomo.

Un' atmosfera abbastanza inconsueta, come già detto da qualcuno quasi " spaghetti western", con i banditi dinamitardi , il capobanda pazzo,  i desperados nel villaggio.

Una sceneggiatura fatta di ottimi dialoghi, abbastanza simili a quelli di Boselli ma comunque con un' impronta personale dell' autore.

Alcune ottime scene, quali quella citata da Carlo: 

Carson al ?becchino: ?A volte mi chiedo chi me lo fa fare, alla mia età, di rischiare ancora la pelle? E mi rispondo: Beh, devo proteggere i cittadini onesti! Sbagliato. Lo faccio perchè mi va di farlo!? :lol2:

E quella della rapina in banca

 Molto meno evidenti i punti di debolezza, ovvero una certa confusione finale, in cui il numero dei personaggi diventa un po' eccessivo, e un Tex che dice di " seguire gli ordini", cosa non da lui.

Voto 8

 

  • +1 1
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  • 2 settimane dopo...

Non mi trovo a contraddire il messaggio col quale commentai questa storia anni fa, ma solo perché, ricordo bene, al momento di intervenire sul topic moderai abbastanza le mie opinioni. :D

L'impressione che ne ho ricevuto è di una storia decisamente buona: un western convincente, un personaggio grigio ben gestito all'interno delle dinamiche texiane come Bigelow, una trama appassionante che non cede mai e, soprattutto, delle scene che occhieggiano allo spaghetti western senza per questo diventare delle pagliacciate. Non ho inoltre trovato eccessiva la presenza di scene d'azione, anzi ben realizzate, così come non ho avvertito confusione.

Carson decisamente ben centrato, così come anche Tex, anche se quest'ultimo presenta qualche sbavatura: secondo Carson sarebbe addirittura nervoso (ma che è? Una storia di Tex o una di Nolitta?); non mi convince inoltre l'atteggiamento a volte acido nei confronti di altri personaggi, come quando rimbrotta gli abitanti di Ozona per aver lasciato da soli il giudice e i bounty killers (che cosa avrebbero dovuto fare? Farsi sterminare anche loro come i soldati? Non mi torna molto). I siparietti tra Tex e Carson spesso molto riusciti, a volte invece, soprattutto all'inizio del secondo albo, un po' fine a sé stessi e volti esclusivamente alla ricerca della frase a effetto con modalità più post-moderne che glbonelliane.

Perfettamente accettabile, invece, la botta in testa che Tex riceve da Bigelow: il tenente è una persona di parola e affidabile, e Tex ne è consapevole; inoltre colpisce Tex non col proposito di nuocergli, ma solo per non avere nessuno in mezzo mentre cerca di vendicarsi su Pardo.

In sintesi, una storia indubbiamente valida, in cui si mescolano in maniera riuscita stilemi boselliani, glbonelliani e suggestioni dal western classico come dallo spaghetti. Davvero una combinazione gustosa.

Notevole, inoltre, la caratterizzazione virile della storia: a parte la vecchia Juana, si vede soltanto una sola donna, di spalle, a San Antonio. Molto tradizionale.

 

I disegni di Ticci sono qualcosa di sontuoso: superba la resa del movimento, ottime le caratterizzazioni dei personaggi, impeccabili i paesaggi, infinitamente suggestive le atmosfere. Come visto anche con "L'ultima vendetta", col passare del tempo Ticci non invecchia: diventa sempre più speciale.

 

Potessi modificare i voti dati in passato, ora a questa bella storia darei indubbiamente 8.

  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

La seconda prova di Manfredi sulla regolare, mantenne un buon livello qualitativo e per molti versi fu migliore e più amalgamata della precedente. L’autore stavolta optò per un classico soggetto western e riuscì a svilupparlo senza incappare nei cali del suo esordio. La figura del tenente Bigelow indubbiamente lascia il segno e, sebbene diserti e all’apparenza agisca da malfattore, attira la simpatia del lettore. Di contraltare il maggiore Newman, con quell’aria grama e viso da becchino, dà l’impressione di nascondere scheletri nell’armadio ed evidentemente non è simpatico nemmeno a Tex, che rifiuta eccezionalmente di bere in sua compagnia, adducendo alla futile scusa della calura (a me piace vederla così, ma forse l’autore ha semplicemente voluto stupire con una trovata originale). Su Newman non avremo più notizie, visto che Manfredi se lo perde per strada, spostando totalmente il baricentro della sua trama. Difatti con l’ingresso in scena della banda di desperados agli ordini del folle vanesio Pardo, le attenzioni dei nostri verranno più che altro attirate dalla caccia ai sanguinosi bandoleros e diviene prevedibile che Bigelow diverrà una sorta di alleato. Nel secondo albo il ritmo narrativo s’impenna e assistiamo a un susseguirsi di batti e ribatti nel villaggio di Los Buitres, con svariati voltafaccia e colpi di scena e gli avvoltoi a far da spettatori interessati alle varie contese. L’epilogo è amaro per Bigelow, che nell’intento di vendicarsi di Pardo, arriva persino a tramortire a tradimento Tex, ma non riuscirà comunque nel suo intento. Toccherà proprio all’inossidabile ranger scrivere la parola fine, spedendo all’inferno il sanguinario messicano. Buona prova di Manfredi, che viene definita da alcuni come la sua migliore sulla saga; forse è vero, tuttavia ritengo che, considerato il suo valore, l’autore possa fare molto meglio ma stranamente su Tex non riesce a esprimersi a pieno regime. Due gli aspetti che non mi hanno fatto impazzire durante l’episodio: il continuo mostrare della stella, come se un eroe del calibro di “Aquila della Notte” abbia bisogno di un simile distintivo per incutere rispetto ai banditi e alcune battute troppo da “Zelig” coniate da Carson nei vari siparietti. A dire il vero pure il primo colpo escogitato da Bigelow appare un po’ troppo semplificato: trattandosi di un “tesoretto” di cinquecentomila dollari, troppo facilmente la scorta affidataria passa il prezioso testimone ai disertori, senza nemmeno prendersi la briga di controllare. Piccole note negative che non bastano a rovinare la media della storia. Di certo Manfredi non ebbe da lamentarsi dei disegnatori con cui iniziò la sua parentesi sulla saga del ranger più amato; disporre di Civitelli e Ticci in prima battuta è il massimo per ogni sceneggiatore. Il maestro senese è da sempre sinonimo di qualità grafica garantita e non necessita ulteriori commenti, d’altronde è da tempo che ho esaurito gli aggettivi per descriverlo. Mi limiterò solo a citare due vignette verticali, che riassumono la classe innata di un “regista” perfetto, dal tratto dinamico e altamente espressivo: la vignetta doppia di pagina 58 e quella a pagina 98 (entrambi del secondo albo) sono da ammirare e studiare a lungo. La pura essenza del mestiere del fumettista. Il mio voto finale è 7

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Condor senza meta dice:

Di certo Manfredi non ebbe da lamentarsi dei disegnatori con cui iniziò la sua parentesi sulla saga del ranger più amato

 

Una parentesi molto lunga visto che ancora non è chiusa .:D

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<span style="color:red;">18 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Una parentesi molto lunga visto che ancora non è chiusa .:D

In effetti hai ragione Carlo, il termine "parentesi", da me usato,  non è del tutto adatto :D. Correggo, con "saltuaria presenza". :) 

 

 

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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

In effetti hai ragione Carlo, il termine "parentesi", da me usato,  non è del tutto adatto :D. Correggo, con "saltuaria presenza". :) 

 

 

 

Questo termine è corretto fino ad oggi ma dal prossimo futuro non lo sarà più.;)

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  • 3 settimane dopo...

Una delle storie migliori di Manfredi, forse la migliore.

Un gran western, con cattivi cattivissimi (splendido Pardo, una vera carogna), e bello anche Bigelow, personaggio grigio, militare ladro ma non assassino e con un suo codice d'onore.

Tex e Carson in gran forma (a parte una botta in testa evitabile alla fine, di Tex), impegnati in una doppia pista.

Storia che lascia molto soddisfatti e senza particolari difetti di sceneggiatura, a mio parere.

Ticci una certezza. Il disegnatore vivente più autorevole su Tex.

Manfredi 8

Ticci 8

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Sì la botta in testa è evitabile, ma non stona... perché Tex non si è sbagliato a giudicare Bigelow: davvero Bigelow ha capito i suoi errori e Tex può fidarsi di lui. Quello che non ha capito è che Bigelow vuole vendicarsi/andare incontro al proprio destino da sé, senza coinvolgerlo.

Secondo me Manfredi è stato molto fine a rendere accettabile il fatto che Tex si faccia prendere di sorpresa.

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  • 3 mesi dopo...

Allora...Io adoro Manfredi perché ha creato Magico Vento e sono sempre curioso di leggerlo su Tex. Questa storia mi è piaciuta molto. Tanti personaggi e tutti ben caratterizzati. Sia i principali (Bigelow e Pardo) ,che in fondo non vogliono i quattrini ma hanno scopi "più nobili" dal loro punto di vista, sia i collaterali (gli abitanti di Ozona, i militari di Bigelow, gli apaches di Los buitres, gli sgherri di pardo, Bergain). Tutti ben miscelati. Grandi scene d'azione, dinamite, esplosioni, tradimenti, colpo in banca. Alcuni siparietti tra Tex e Carson gustosi (Carson dal becchino è mitica). Un Tex tostissimo seppur beffato (in modo credibile da Bigelow) in una circostanza. Bravo Manfredi. Ticci è un grande e pochi hanno il suo dinamismo e il suo "tratto di frontiera". Solo un difetto (o un mio limite)...Alcuni cattivi troppo simili soprattutto tra i messicani. 

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  • 1 mese dopo...
On 23/1/2019 at 09:22, Barbanera dice:

Storia che si impastrocchia un po' nel secondo albo e che, oltre allo smalto perde, ahimè, un po' di lucidità...e soprattutto perde un potenziale bel personaggio "cattivo"(?)per strada.

... io ritengo il personaggio di Bigelow "grigio" nel senso di amorfo, privo di una chiara personalità, ben poco costruito psicologicamente: potenzialmente interessante, ma ben poco sfruttato da Manfredi che lo relega nel secondo albo ad un ruolo secondario, togliendogli la scena (forse per evitargli uno scontro diretto con Tex).Alla fine Bigelow da cosa è mosso?da rancore, da rabbia, da opportunismo, da avidità?!boh?!  La sua tragica fine è funzionale alla trama, d accordo, ma abbastanza anonima e priva del pathos necessario.

Ecco, un primo albo decisamente ben scritto ma letteralmente guastato col secondo, con una storia che va avanti senza più una trama ben definita, quasi per inerzia....

 

Ho letto i commenti a questa storia di Manfredi e sono tutti più che positivi, a volte pieni di lodi sperticate. L'unico giudizio negativo è questo che cito di Barbanera. E ha ragione lui.

Il primo albo è ottimo e lascia sperare in uno sviluppo interessante della trama e dei personaggi (non solo di Bigelow, ma anche degli altri militari) che nel secondo albo viene a mancare del tutto, sostituito da un ammazza-ammazza di tutti contro tutti che finisce per diventare noioso e privo di pathos dal momento che il lettore non si appassiona minimamente alle sorti di nessun personaggio, tutti anonimi, tutti grigi o supercattivi, tutti interscambiabili tra loro. Il contrario di quanto fa Boselli, anche nelle prove meno convincenti, dove i personaggi, anche quelli minori, hanno una loro psicologia, un loro carattere, una riconoscibilità che ti fa appassionare alla loro sorte (buona o cattiva). Qui nella seconda parte si cerca di compensare la mancanza di uno sviluppo e di idee con l'azione, le battute ad effetto, il cinismo gratuito, che finisce per contagiare anche i due pard, che da beffardi ma coinvolti nella vicenda, piano piano si trasformano in semplici "sbirri" fornitori di cibo per gli avvoltoi. Un po' tutto sopra le righe. In certi momenti quasi parodistico senza volerlo.

Prima parte: voto 8. Seconda parte: voto 5. Totale: 6,5

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