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[Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno


ymalpas
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Voto alla storia?  

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Boh?Io tutta questa differenza nella caratterizzazione di Kit non ce la vedo. Al limite sono le differenti situazione in cui Boselli lo cala a fargli avere reazioni e atteggiamenti diversi. Che sia lui il più disperato alla notizia della morte di Carson mi sembra del tutto naturale.

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Disperati in cuor loro sono tutti alla riserva: è quel "piagnuccoloso" che aiuta a caratterizzare il personaggio di Kit Willer secondo la visione che ne ha Boselli, che è univoca. Neanch'io cioè ci vedo grandi differenze rispetto alle storie citate da Loi. GLB tendeva a farne un clone di Tex. Boselli prova a differenziarlo dandogli la maturit? degli anni che ha, anche se Tex quando gli uccisero il padre aveva la sua età e poco spazio lasciò a scenette lacrimevoli. Però, ecco, i due personaggi sono diversi. La visione che ne ha Boselli è più vicina al Nolitta di "Giungla crudele" e al Nizzi di "L'uomo senza passato" piuttosto che a quella dello sfrontato, ardito, impertinente quasi cinico che ne diede Bonelli padre.

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Penso sia giusto avere un periodico di Tex a colori, ma a me non piace per niente."E venne il giorno" non l'ho neanche finito di leggere, per intenderci. Albi del genere mi rimangono anche difficili da classificare:non voglio sparare giudizi e voti a casaccio su una storia che boh non mi ha appassionato minimamente. Ma la colpa, son sicuro,? tutta del colore. E' piu forte di me, non riesco proprio a digerirlo. Ogni volta che vedo il colore su un albo di Tex mi tornano in mente i centenari, e le loro storie banali e finisco per farmi condizionare alla grande. Alla domanda "se il mensile diverebbe a colori, continueresti a comprarlo?" risponderei no mille volte!Considerato questa "ciofeca"(per me, e senza offesa al lavoro di Boselli e Brindisi), mi guarder? bene dal comprare gli speciali di Repubblica (ci avevo fatto un pensierino sulle ristampe dei Texoni, ma la delusione è tanta, troppa), una mini-protesta ci sta sempre bene, di questi tempi poi.. Che poi leggendo le premesse di Bonelli, sembra che sia una cosa fatta col mal di pancia, come quando sento da un candidato politico "io non mi volevo candidare ma mi venivano ad implorare tutti i giorni.."E allora io mi tengo stretto il mensile con buona pace per gli speciali.

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Finalmente riesco a commentare anch'io! hahaDunque, comincio col dire che, dopo il Tex modello "propaganda elettorale" di Manfredi, è stato un gran piacere ritrovare il caro vecchio Tex di borden. All'inizio confesso che non ero troppo entusiasta: fino alla morte di Kit Carson a mio avviso siamo in piena zona "Caccia Infernale", con dialoghi pesanti, sovente poco significativi, che alternano interesse a tedio. Dalla morte di Kit Carson in poi, però, sembra di trovarsi di fronte al miglior Boselli, ma non quello degli anni recenti... perfino quello pre-500. La vicenda ha una spigliatezza paragonabile a quella di "Terra di confine", l'azione è tesa e incalzante, complessa il giusto. Basti confrontare la sparatoria con i banditi trincerati sul picco nel deserto e quella dalla miniera: entrambe sono abbastanza complesse, ma la prima è confusa e ai limiti della comprensibilit? (sembra quasi una scena d'azione dei romanzi di McCarthy), mentre la seconda, pur convulsa, fila via che è un piacere. Boselli si mostra estremamente tradizionalista, forse perfino troppo. In fin dei conti la storia risulta molto bella, ma non proprio da pugno nello stomaco. Ciò non toglie che alcune sequenze, come quella dell'apertura del dispaccio e quella del cimitero indiano, siano fra le più intense pagine texiane di molti anni a questa parte. Magari limare qualche parola avrebbe acuito ulteriormente il pathos, ma non è il caso di lamentarsi. Si tratta di momenti irripetibili che rimarranno a lungo nella memoria. Due piccoli appunti:-il primo sui colori, che non mi sono per niente dispiaciuti. Forse qualche sfumatura in più sarebbe gradita, ma non bisogna eccedere. Il mondo di Tex è netto, e in quanto tale mi piace abbia colori netti. Certo, il bianco e nero è tutt'altra cosa, ma vedere il giallo sfolgorante della camicia di Tex fa sempre piacere. A me, almeno;-il secondo sulla trama: giuro che credevo la mandante di tutto fosse la segretaria del notaio, che non viene mai fatta vedere, ma che come vengono presentate le azioni all'inizio risulta irrimediabilmente implicata. Non sospettavo minimamente del notaio, ma il bel colpo di scena mi ha deluso un po' perchè già sognavo un'antagonista in gonnella. :DI disegni di Brindisi si adattano bene al colore, ma li preferisco in bianco e nero. Un piccolo desiderio: mi piacerebbe vedere un Color Tex di Mastantuono, che in bianco e nero mi fa ribrezzo, ma che sulle copertine di Nick Raider e Magico Vento mi incantava. Chissà... Voto globale: VIII, più che meritato. Sarà perchè avevo appena riletto "Sei divise nella polvere", che mi ha convinto ancora meno rispetto alla prima lettura, ma non nego che questa "E venne il giorno" mi ha divertito e anche emozionato. Missione compiuta.

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Sinceramente non so che parere esprimere. Infatti, se da una pate preferisco ancora i vecchi albi in bianco e nero, dall'altra comincio a pensare che in fondo leggere ogni tanto degli albi a colori dia un tocco di vivacit? in più alla vicenda. Per quanto riguarga invece la trama della prima uscita di questo annuale a colori, devo dire che l'ho apprezzata, anche se era facilmente immaginabile fin dall'inizio che Carson in realtà non era morto. Vedremo poi se questa iniziativa del colore finir? con l'espandersi o meno.

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Vedremo poi se questa iniziativa del colore finir? con l'espandersi o meno.

Se intendi "espandersi alla serie regolare", da parte mia sono praticamente certo che non accadr?. Se è stato infatti giusto l'inserimento di una nuova collana di questo tipo, in un certo senso per "modernizzare" un po' il personaggio, arrivare a presentare gli albi mensili a colori significherebbe snaturarlo, ed alla SBE penso sia l'ultima cosa che vogliono.
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Comincio subito col commentare questa storia. Come primo numero non mi ha entusiasmato più di tanto, la storia mi è sembrata un p? prevedibile, soprattutto la morte di Carson poteva essere gestita in maniera più originale e non con il solito scambio di persona. La definirei una storia un p? "nizziana" per temi e atmosfere.. I disegni mi hanno un p? deluso, soprattutto se confrontati con lo splendido texone del medesimo autore! Un chiaro esempio, secondo me, di come il colore in questo caso abbia danneggiato la qualità dei disegni.. Infine mi sono sembrati davvero pessimi la grafica della copertina e i colori.. Diversi gli errori di colorazione! Mi spiace dirlo ma l'intera iniziativa d' l'impressione di essere stata confezionata in fretta e senza particolare cura. Mi chiedo perchè non abbiano osato qualcosa di più nel colore, come nel DylanDog Color Fest.. Mah, un'occasione sprecata!Ultima considerazione: nessuno ha notato quello che a me è sembrato un errore, a pag. 61 il personaggio che porta il dispaccio a Tex viene indicato da uno dei Navajos come "aiutante dello sceriffo di Flagstaff", salvo poi ripresentarsi più avanti come Ellis, aiutante dello sceriffo di Spokane Falls.. Trattasi di un errore di sceneggiatura o dei disegni? Voto 5/10

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Ultima considerazione: nessuno ha notato quello che a me è sembrato un errore, a pag. 61 il personaggio che porta il dispaccio a Tex viene indicato da uno dei Navajos come "aiutante dello sceriffo di Flagstaff", salvo poi ripresentarsi più avanti come Ellis, aiutante dello sceriffo di Spokane Falls.. Trattasi di un errore di sceneggiatura o dei disegni?

S?, e credo che in questo caso l'errore sia da imputare a Brindisi, i cui disegni, a mio avviso, più che dal colore (di per se non certo esaltante), vengono penalizzati da loro stessi in quanto tali. Probabilmente i problemi familiari avuti dal disegnatore durante la realizzazione di questo color hanno influito in maniera decisiva. Anche per questo mi auguro che Brindisi possa avere l'occasione di rifarsi, in modo da farci rivedere i disegni del Texone e di "Muddy Creek".
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I colori purtroppo sono davvero mediocri, anche per la scelta della carta (con quella lucida l'effetto sarebbe stato simile ai Tex di Repubblica). E la delusione è ancora più grande se confrontata con lo speciale a colori di DD: colori perfetti, carta lucida spessa. Perchè un Tex così in economia? Mah.. La storia è molto godibile e non presenta i soliti difetti di Boselli (troppi personaggi e trama troppo complicata). Bellissima l'idea, anche se la "spiegazione" regge davvero poco: come è possibile che Tex abbia scambiato il bandito per Carson° E poi tutto l'espediente inventato da Carson e dagli indiano sembra un po' troppo topolinesco, per dirla alla Bonelli. Comunque il voto è 7 abbondante. Brindisi professionale.

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sinceramente... la storia è bella, il mestiere c'è. Però voglio fare un paio di considerazioni. Primo, che l'utilizzo di acquerelli come ha detto qualcuno, e un formato più grande, sarebbero davvero appetitose come novità ma non conosco i costi di un'operazione del genere; penso che la colorazione elettronica sia meno costosa ma sono un profano e non metto becco. Seconda osservazione: dal mio punto di vista mi piacerebbe che questi special fossero davvero "diversi" e mi spiego. Perchè Carson non poteva morire davvero? Cioè alla fine si tratta di storie fuori serie e lo so, sto dicendo eresie, ma sarebbe interessante vedere storie alternative. La spiegazione di come Carson si sia salvato m'era già chiara, basta confrontare gli abiti del suo avversario mentre lottano prima di cadere nel fiume è la spiegazione con cui Boselli ci propina alla fine, per chi ha dimestichezza con le storie a fumetti, era già pronta nella mia mente. Boselli davvero non poteva fare di più e quindi mi chiedo se non fosse stato interessante vedere un finale di storia in cui davvero Carson è morto, e i suoi pards che, in un tramonto d'estate, piegati sulla sua tomba, gli danno un ulteriore saluto. Ma penso che questa mia provocazione non piaccia a nessuno. Allora ne faccio un'altra. Se questi special annuali (di cui davvero non se ne sente il bisogno, almeno per me) appurato che il colore è una bella cosa ma perchè non sperimentare, come detto, con colorazione più classiche (il già citato acquerello, o le tempere o chissà che) e non farne storie brevi tipo Dylan Dog Fest? Ci pensate brevi e secche storie di trenta pagine che mostrerebbero lati diversi della saga Texana... che so, la vita privata di Tiger quando è da solo nella riserva, un'avventura del giovane Tex, una breve storia con protagonisti i soli Navajos... storie alternative dove magari Kit diventa un fuorilegge, Tex partecipa all'assedio di Alamo. Insomma dopo maxy e giganti non si sente la necessit? di altre storie canoniche ma penso che questa mia considerazione non trover? adito n° tra i lettori e figuriamoci tra la redazione...

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Però voglio fare un paio di considerazioni. Primo, che l'utilizzo di acquerelli come ha detto qualcuno, e un formato più grande, sarebbero davvero appetitose come novità ma non conosco i costi di un'operazione del genere

L'ho detto io... :trapper: Credo tuttavia che oltre ad i costi non è semplice trovare autori in grado di sfornare, seppur a lenti ritmi, decine e decine di tavole ad acquerello, in modo da garantire così un'uscita quantomeno annuale alla collana... Anche perchè, diciamocelo, son veramente pochi coloro che hanno tanta dimestichezza con questa tecnica di colorazione...
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Immagine postata

L'uscita del primo Color Tex è stato certamente un evento.

Accanto a una "classica" recensione ( http://www.lospaziobianco.it/34732-nuovi-s... est-color-tex-1 ), LoSpazioBianco approfondisce la questione del colore in casa Bonelli, e in particolare nelle avventure del ranger, andando a immaginare (e non solo) come sarebbe stato il Color Tex se il lato "color" fosse stato trattato in maniera migliore: http://www.lospaziobianco.it/35297-colore-sergio-bonelli-tex

Pareri e commenti sono ben graditi, qui come nei commenti.

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"Lo spazio bianco" ha assolutamente ragione, inutile girarci attorno. La prima tavola, ricolorata, davvero esalta il tratto di Brindisi; e la seconda, con quei colori cupi, rende la scena dell'incubo di Kit molto più inquietante. C'è da sperare che, sentendo tutte queste critche, la Bonelli si adegui coi numeri che seguiranno (chissà...) .

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Sono abbastanza d'accordo con quanto scritto nell'articolo de "Lo spazio bianco" tranne che su un punto.
Sull'articolo si scrive:

Il successo della ristampa della serie regolare per Repubblica ha sancito che al pubblico è piaciuto (?) leggere le storie di Tex dalla prima all'ultima [8] colorate con colori piatti, senza sfumature n° velature, senza luci n° ombre. Amen.

avallando così l'idea che in fondo con il Tex Color si sia raggiunto lo stesso risultato della collezione storica a colori mentre invece il risultato è stato sicuramente più scadente.

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avallando così l'idea che in fondo con il Tex Color si sia raggiunto lo stesso risultato della collezione storica a colori mentre invece il risultato è stato sicuramente più scadente.

Se è stato più scadente, il "merito" secondo me più che dei colori è del tipo di carta. Mentre per la serie di Repubblica (e il DYD Color Fest) si è usata una carta patinata, che probabilmente valorizza i colori, col ColorTex si è usata la solita carta degli albi regolari. Questo mi ha dato l'idea di un albo "povero", o comunque ordinario, poco speciale. C'è poi una cosa da sottolineare: ma quanto è anonima, svogliata, quasi disinteressata, la presentazione iniziale di Sergio Bonelli? Parla di tutto tranne che dell'eccezionalit? dell'evento- che per lui dev'essere tutt'altro che eccezionale e tutt'altro che "evento"!Quella lettera mi sembra la miglior prova che Bonelli ha varato questa iniziativa quantomeno di controvoglia!
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avallando così l'idea che in fondo con il Tex Color si sia raggiunto lo stesso risultato della collezione storica a colori mentre invece il risultato è stato sicuramente più scadente.

Se è stato più scadente, il "merito" secondo me più che dei colori è del tipo di carta. Mentre per la serie di Repubblica (e il DYD Color Fest) si è usata una carta patinata, che probabilmente valorizza i colori, col ColorTex si è usata la solita carta degli albi regolari. Questo mi ha dato l'idea di un albo "povero", o comunque ordinario, poco speciale. C'è poi una cosa da sottolineare: ma quanto è anonima, svogliata, quasi disinteressata, la presentazione iniziale di Sergio Bonelli? Parla di tutto tranne che dell'eccezionalit? dell'evento- che per lui dev'essere tutt'altro che eccezionale e tutt'altro che "evento"!Quella lettera mi sembra la miglior prova che Bonelli ha varato questa iniziativa quantomeno di controvoglia!
Sono d'accordo con te, indubbiamente il tipo di carta ha influito molto nel peggiorare la resa del colore. Comunque, tu citavi il DYD color fest, io quest'estate ho comprato il nr. 300 a colori di DYD ed ho visto che la resa dei colori era già migliore nonostante si trattasse di un albo della serie mensile. Non solo, nella presentazione veniva citato lo studio che si era occupato della colorazione cosa che nel Color Tex non hanno fatto. Inoltre la colorazione era intonata con il genere di fumetto (horror). Insomma a costo di ripetermi devo dire che per il momento con questo nr. 1 del Color Tex si è persa un'occasione. Per quanto riguarda la presentazione io non ho avuto la sensazione che Sergio abbia varato l'operazione controvoglia. Conosciamo tutti la sua idea in proposito e non possiamo aspettarci che faccia salti di gioia, semmai non gli va già l'idea che forse presto o tardi la SB dovr? abbandonare il b/n per esigenze di mercato e votarsi al colore.
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  • Rangers

Vi dir? cari pards, io ho trovato questa colorazione non certo peggiore, ma praticamente allo stesso livello degli albi celebrativi della serie regolare!Non posso dire niente per quanto riguarda la colorazione di Repubblica, perchè ho sfogliato gli albi dal vivo si e no un paio di volte e non posso fare un confronto!Certo che tutti ci aspettavamo un prodotto migliore, essendo un Color Tex appunto si doveva assolutamente puntare alla qualità sotto quel punto di vista!Speriamo che migliori con il secondo numero, ma io sono pessimista e dico che alla SBE continueranno ancora con questi livelli!!Ciò non toglie che continuerà a comprarli, su questo non ci piove! :trapper:

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Speriamo che migliori con il secondo numero, ma io sono pessimista e dico che alla SBE continueranno ancora con questi livelli!!

Sperare che la colorazione e la carta del secondo numero sfiori almeno la sufficienza e' come credere alle fiabe caro Sam Stone. L'unica cosa che c'e' da sperare e' che almeno le storie e i disegni di questa collana siano buoni e che ci facciano dimenticare il pessimo prodotto.
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A me il primo color Tex è piaciuto molto, sarà che magari mi accontento, però in merito al colore e sopratutto alla carta preferisco quella degli albi regolari, come non mi piace quella dei Tex di Repubblica. In ogni caso l'nica cosa che rende il primo color Tex per niente speciale è la cover, anonima e già vista, come se non si fosse avuto il tempo per vararne una adatta all'evento. Un albo speciale io me lo ricordo non solo per la storia, tra l'altro piacevole, ma per la cover e qu? Bonelli ha toppato di brutto.

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