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TWF - Tex Willer Forum

[403/404] Bande Rivali


bressimar
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Voto alla storia  

52 utenti hanno votato

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Questa storia è piaciuta anche a me, e se è vero che Tex- specie contro m? Chase- è un po' troppo "piccione", non credo che il personaggio n° soprattutto l' ambientazione texiana e western ne siano usciti stravolti.. In questa storia c' è spazio per i comprimari, e io apprezzo quella canaglia di Hawk, bandito davvero pericoloso che in più occasioni salva la situazione per i suoi compari (sgozzando la sentinella, poi al bordello avvisando Blake, accorgendosi della presenza di Addison nonchè in tutte le scene d' azione..)... purtroppo è destinato a una fine tragica e ingloriosa. Altro personaggio che mi è molto piaciuto è O' Bannon, e credo che i Pinkerton che agiscono con modi brutali e spietati siano un' interessante novità in Tex, nonchè la rivalit? con il "nostro". A tal proposito trovo assolutamente normale che Tex si infuri vedendo O' Bannon colpire con il calcio di un winchester proprio sulla ferita il bandito... è questo che Tex non farebbe mai, non l' appenderlo per in piedi in sè.. Detto questo, mi unisco a chi ha apprezzato l' esordio di Medda e vedrebbe di buon occhio un suo rientro tra gli autori della serie

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L'impostazione di Medda mi è piaciuta molto, per quanto molto lontana dalla usuali. Questi salti di scena, l'intrecciarsi di vari filoni ha dato un ritmo molto avvincente e definito un Tex riflessivo, in nettissimo contrasto con il Ranger scanzonato e quasi caciarone di Nolitta. Peccato che la sua collaborazione sia stata di brevissima durata

Visto che ti è piaciuta molto ti segnalo che puoi trovare un articolo su questa storia corredato da interviste allo stesso Medda, a Boselli ed a Villa sul Tex Willer Magazine nr. 8 :trapper:
Grazie mille per l'informazione :trapper:
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  • 2 anni dopo...

Attualmente in edicola nella recente ristampa, ho riletto questa storia e devo dire che l'ottimo  soggetto ben sviluppato da Medda è in parte "rovinato" dal confuso tratto grafico di Blasco (forse per i problemi di salute citati in un post precedente). Rimane la certezza che Medda potrebbe scrivere, in futuro, ottime storie per Tex, anche se attualmente è emarginato dal parco sceneggiatori del Nostro.

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  • 1 anno dopo...

la storia mi è molto piaciuta, ancha se "nasconde" al suo interno un errore grave: viene ambientata in arizona, anzichè in Missouri o in Georgia!

Mi spiego: Il conflitto tra Addison e i Chase, tra Jankees e "sudisti" sarebbe stato meglio ambientarlo in uno stato del Sud (al più in Texas) non certo nel territorio dell'Arizona che non aveva conosciuto una netta distinzione tra Nord e Sud durante la Guerra Civile. In Arizona non c'era alcun problema di carpetbaggers e speculatori.

Clayton Chase e Ma Chase sono dei gran bei personaggi, così come  il giornalista Addison.

Tex è tratteggiato abbastanza bene, e ha anche affiatamento con Carson

 

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Queste osservazioni dovresti girarle a Kershaw... :Pù

 

Hai ragione, naturalmente. Io ci sto più attento. Anche Nizzi lo è stato. Ciò non toglie che Medda avesse fatto un lavoro piuttosto promettente,

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

Queste osservazioni dovresti girarle a Kershaw... :Pù

 

Hai ragione, naturalmente. Io ci sto più attento. Anche Nizzi lo è stato. Ciò non toglie che Medda avesse fatto un lavoro piuttosto promettente,

Come avrai capito sono un amante della Guerra Civile.prima o poi ti proporrò un soggetto in cui Tex riesci a destreggiarsi dentro questo complicato perimetro :P

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

Medda aveva scritto due storie di ottimo livello, peccato che non abbia continuato anche, se non soprattutto, a causa di certe critiche ottuse e retrograde.

 

 

Le critiche non c'entrano. Sergio Bonelli aveva posto il  veto dopo il bordello della seconda storia. E altro. Ma sarebbe bastato all'epoca un vero curatore.

Just now, Barbanera dice:

Come avrai capito sono un amante della Guerra Civile.prima o poi ti proporrò un soggetto in cui Tex riesci a destreggiarsi dentro questo complicato perimetro :P

 

 

Mandamelo  pure. Come sai è difficile, dati i paletti imposti da GL. Uno a me è comunque venuto in mente. Ce l'ho da parte.

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<span style="color:red;">10 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

Le critiche non c'entrano. Sergio Bonelli aveva posto il  veto dopo il bordello della seconda storia. E altro. Ma sarebbe bastato all'epoca un vero curatore.

 

 

Mandamelo  pure. Come sai è difficile, dati i paletti imposti da GL. Uno a me è comunque venuto in mente. Ce l'ho da parte.

Io comunque ho sempre pensato che Tex,fermo restando la sua vicinanza alla causa unionista causa schiavitù,sia il prototipo del confederato.Ribelle,allergico alla gerarchia e alla politica,texano,"Democratico"nel senso ottocentesco del termine,si badi bene...

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Beh, ma non schiavista, eh! Non lo faremo mai arrabbiato contro i sudisti, però le sue idee sono  quelle di Lincoln. Forse era Repubblicano, ma preferisco pensarlo apolitico.

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  • 2 mesi dopo...

Mentre leggevo la prima metà della storia, mi chiedevo perché Medda si fosse fermato al numero 2 nelle sceneggiature di Tex.
Poi ho visto l'incontro di boxe contro l'uomo della Pinkerton - nel quale, addirittura, si fa dire a Tex, mentre le prendeva di santa ragione, la testuale frase "non ce la farei a fare un altro round", dopo neanche un minuto di lotta - e, successivamente Tex messo in difficoltà da una vecchietta (in questo caso, superato il peggior Toninelli), che lo avrebbe ucciso se non fosse stato per la volta bassa, ed ho capito il perché.
Non si può trattare Tex così!
Eppure la storia era interessante con il rapimento del ragazzo, che nel frattempo iniziava la sua storia d'amore con la bella indianina, ed il rapporto contrastante tra i nostri pards e gli uomini della Pinkerton, che ricordava quello più recente Polizia locale-F.B.I., le belle caratterizzazioni dei personaggi principali ed una trama, tutto sommato, avvincente, seppur troppo verbosa.
Voto alla storia: 6,8
Voto ai disegni: 8

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<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Andrea67 dice:

Poi ho visto l'incontro di boxe contro l'uomo della Pinkerton - nel quale, addirittura, si fa dire a Tex, mentre le prendeva di santa ragione, la testuale frase "non ce la farei a fare un altro round", dopo neanche un minuto di lotta

 

E invece io una volta tanto, durante la lettura di una scazzottata, mi sono drizzato sulla sedia, da spoltronato che stavo. L'ennesima scazzottata, bella, ci mancherebbe, è sempre un piacere, un po' come Trinità e Bambino. Aspettiamo che finisca la gustosa scenetta e andiamo avanti con la storia. E invece, ma guarda un po'! Stai a vedere che Tex è in difficoltà? No, non ci posso credere... ed ecco che sale l'adrenalina durante una sequenza altrimenti divertente ma ripetitiva. Tex deve vincere, siamo d'accordo, ma mettiamolo in difficoltà ogni tanto. D'altronde anche Nizzi, con i giganti malesi della Tigre Nera, aveva fatto qualcosa di simile (anzi, lì Tex aveva proprio perso). Medda è stato un coraggioso, ha proposto un Tex cinematografico, maturo. Personaggi tosti. Un esordio coi fiocchi, secondo solo a un certo "Il Passato di Carson". Peccato. Un altro grande rimpianto oltre a quello per Berardi.

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Sono il primo a cui piace un Tex in difficoltà ogni tanto. E' una differenza che noto con Zagor, il quale invece ci si trova molto spesso. Però questa scena, secondo me, è forzata. Non si tratta solo di difficoltà, ma addirittura è lui che dichiara che potrebbe non farcela. Ma come? L'altro ce la fa a continuare, e tu no?

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  • 1 mese dopo...
  • co fondatore

Storia che all'epoca, pischello pronto per l'esame di terza media, apprezzai molto e poi ero contento di vedere un compatriota scrivendo le storie del mio amato Ranger.

Ero abbastanza grandicello da non scandalizzarmi per la scena nel bordello e all'epoca non mi misi molti problemi per la mossa "proibita" usata da Tex nello scontro contro O'Bannion. Forse giusto un pelo di disagio causa età nella comprensione dei dialoghi tra il padre del rapito e il senatore. Blasco mi piacque molto, già allora non sarei riuscito ad immaginare una storia del genere disegnata da altri dello staff (all'epoca decisamente più ristretto che oggi, considerando anche che Galep ci aveva lasciati da poco).

Non la riprendo da oltre dieci anni, appena posso me la rileggerò.

 

TESTI: 9

DISEGNI: 9

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  • 4 mesi dopo...

Con Nizzi fermo ai box, l'inizio del centenario 400-500 offrì l'occasione di sperimentare nuove firme sulla serie ammiraglia. Subito dopo il debutto di Canzio, toccò a Michele Medda cimentarsi con la saga del celebre ranger. Per un personaggio in cui la tradizione è la spina dorsale, due new-entry consecutive, rappresentarono quasi un record. L'autore sardo sfornò all'esordio una storia notevole, mostrando una buona dose di coraggio. Forse proprio l'aver osato troppo in alcune scene, lo penalizzò oltremodo nei giudizi dei lettori e ciò non gli giovò per la riconferma. Personalmente ho sempre apprezzato l'episodio, sia per lo spunto originale, ma soprattutto per l'ottima sceneggiatura quasi cinematografica e per la buona resa dei tanti personaggi che agiscono tra le scoppiettanti pagine. Una lettura interessante, molto scorrevole; un buon intrigo, ben condito da intrallazzi politici e colpi di scena. Anche i due pards (tralasciando alcune situazioni alquanto forzate), risultano ben attivi e riconoscibili. Sotto questo aspetto, reputo molto più attinente la caratterizzazione di Medda rispetto a quella consueta di Nolitta, purtroppo l'autore pagò lo scotto per l'aver perso di vista le linee guida della serie e alcune scelte troppo "all'avanguardia" fecero storcere il muso allo zoccolo duro dei lettori, molto restio a metabolizzare in così poco tempo tutte queste novità. Fosse accaduto oggi, forse un debutto simile avrebbe suscitato meno scalpore, ma allora i tempi erano ancora troppo immaturi per poter proporre situazioni un po' al limite come la vista di un bordello, o un west alquanto crepuscolare e disincantato, che poco si confaceva alla consuetudine. Tuttavia molto ben congegnata risulta la rivalità fra i Pinkerton e Tex, così come appaiono ben caratterizzati i componenti della banda Chase e molti vari comprimari, passando dal vecchio Addison, allo sceriffo, da Sam Pickett a Orso che Corre, da Layla al giovane scribacchino Herbert. Un campionario di personaggi molto ricco e variegato. Unico grosso scivolone di Medda, il colpo basso di Tex nel duello con O' Bannon: passi che il nostro possa incontrare un avversario alla sua altezza, ma ricorrere a un simile stratagemma per ribaltare la situazione, non è da lui. Pure alquanto forzata la collocazione geografica, che stride un po' con il tema del livore fra sudisti e nordisti. Questi due aspetti, uniti alla scena poco felice che vede Tex quasi soccombere sotto il piccone della incartapecorita ma' Chase, influiscono ad abbassare la valutazione di un episodio tutto sommato ben strutturato. Col senno di poi Medda avrebbe potuto far parte della squadra di autori di Aquila della Notte ma rappresentò l'uomo "tutto sommato" giusto al momento sbagliato. Capitolo disegni: Blasco si esibì nella sua ultima prova sulla serie. Sebbene siano ben visibili molte correzioni redazionali, bisogna ammettere che il suo congedo fu di pregevole fattura: forse favorito dalla tematica e l'ambientazione che si sposò perfettamente col suo tratto o per merito di una sintonia con Medda migliore rispetto a quella fin allora mostrata con Nizzi, fatto sta che sfornò una prova notevole, a mio avviso una delle sue migliori su Tex. Il mio voto finale è 7

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  • 1 mese dopo...
On 4/4/2019 at 23:13, Condor senza meta dice:

 Capitolo disegni: Blasco si esibì nella sua ultima prova sulla serie. Sebbene siano ben visibili molte correzioni redazionali, bisogna ammettere che il suo congedo fu di pregevole fattura: forse favorito dalla tematica e l'ambientazione che si sposò perfettamente col suo tratto o per merito di una sintonia con Medda migliore rispetto a quella fin allora mostrata con Nizzi, fatto sta che sfornò una prova notevole, a mio avviso una delle sue migliori su Tex. Il mio voto finale è 7

Purtroppo a mio avviso, Blasco era arrivato alla fine della pista, e si vedeva bene,  come hai scritto anche tu.

Ma le altre 5 storie disegnate da lui erano veramente notevoli.

On 4/4/2019 at 23:13, Condor senza meta dice:

 L'autore sardo sfornò all'esordio una storia notevole, mostrando una buona dose di coraggio. Col senno di poi Medda avrebbe potuto far parte della squadra di autori di Aquila della Notte ma rappresentò l'uomo "tutto sommato" giusto al momento sbagliato. 

Giusto, quindi ora potrebbe tranquillamente tornare, ma non vuole. Peccato.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Purtroppo a mio avviso, Blasco era arrivato alla fine della pista, e si vedeva bene,  come hai scritto anche tu.

 

Lo era talmente che la storia quasi certamente non l'ha nemmeno completata lui ma principalmente suo fratello Adriano.

 

Cita

Ma le altre 5 storie disegnate da lui erano veramente notevoli.

 

I tre fratelli Jesus (1919-1995), Alejandro 1928-1988) e Adriano Blasco (1929-2000) lavoravano insieme anche se era solo Jesus a firmare. .

 

Cita

 

Giusto, quindi ora potrebbe tranquillamente tornare, ma non vuole. Peccato.

 

Ti sfugge allora quello clo stesso Boselli ha rivelato nel forum di Comicus tempo fa e riportato qui, ovvero che Medda aveva presentato n soggetto circa tre anni. Sai di cosa trattava qiel soggetto? Di una banda di irredentisti irlandesi realmente esistiti chiamata gli Invincibili. Ti suona familiare? Alla giusta obiezione di  Boselli che una storia sugli Invincibili era già scritta proprio da lui.Medda ha confessato candidamente di non aver più letto Tex dal 1995. Boselli lo ha invitato a rimettersi in pari e poi ritentare. Da allora più nessuna notizia da lui.In futuro chi può dirlo?

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  • 7 mesi dopo...

Prendo subito posizione sugli aspetti più controversi di questa storia:

 

a) la scena dell'amplesso  interrotto dalla sparatoria è certamente atipico per la serie del Tex; ma, francamente, non ne sono stato disturbato, giacché mi è perso funzionale alla storia;

b) quanto al colpo basso dato da Tex a Sam Pickett , ritengo che, giacché si trattava di una scazzottata e non di un incontro di pugilato, non possa essere considerato una vera scorrettezza;

c) rimanendo sempre alla scazzottata, è bello vedere Tex di tanto in tanto in difficoltà; se la vittoria è sempre tropo facile, che noia!

d) Tex non esita a utilizzare metodi violenti per ottenere le informazioni che gli servono; ma la violenza non è mai gratuita e, soprattutto, non porta alla morte dell'interrogato; per questo il nostro ranger si adira così tanto con Sam Pickett;

e) Tex si trova in difficoltà con Ma' Chase perché non viene mai meno al suo codice d'onore, che prevede che non si spari alle donne, né si faccia loro volontariamente del male; non mi ha disturbato, dunque, il fatto che sia quasi rimasto ucciso per le mani di quella megera.

 

Complessivamente, nella sua opera di esordio Medda ci ha raccontato di un West sporco e cattivo, attraverso una storia che vede un nugolo di personaggi, tutti ben caratterizzati, tra i quali spicca un Tex duro come non mai.

C'è sì qualche errore (come è stato rilevato, principalmente quello di ambientazione, in Arizona anziché nel Missouri o in Georgia), ma la storia è assai godibile.

Rimane forse il rimpianto per quello che avrebbe potuto essere, con Medda ad affiancare Boselli nel dar respiro a Nizzi, ma non è stato.

 

Non sono stati di mio gradimento i disegni. Ma, in fondo, per essere l'ultima opera di Blasco su Tex, ci possono stare. 

Modificato da F80T
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Gran bella storia, peccato che Medda non abbia continuato con Tex. Anche a me non ha dato nessun fastidio la sena di sesso, quella che invece mi ha dato nella vignetta della storia di Barbieri in una storia di un Color con Carson, per una questione di pudore e imbarazzo per una persona a me cara ma che non avrei voluto vedere e casomai immaginare tra una vignetta e l'altra.

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<span style="color:red;">8 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

Gran bella storia, peccato che Medda non abbia continuato con Tex. Anche a me non ha dato nessun fastidio la sena di sesso, quella che invece mi ha dato nella vignetta della storia di Barbieri in una storia di un Color con Carson, per una questione di pudore e imbarazzo per una persona a me cara ma che non avrei voluto vedere e casomai immaginare tra una vignetta e l'altra.

Ci sono stati fiumi di parole su questa storia, o meglio sulle scene di sesso in essa contenute. Ma non è succeso proprio niente di imbarazzante, passiamo oltre, dai.;) 

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  • 4 mesi dopo...
  • Sceriffi

Una storia che non ho mai amato, per quanto ne riconosca gli indiscutibili pregi. Medda inserisce nella sceneggiatura davvero tanti elementi diversi e ben amalgamati: gli intrighi politici, il ruolo del giornalismo, i carpetbagger, la rappresentazione del Sud degli Stati Uniti (per quanto la collocazione geografica in questa storia sia sballata). È per questo motivo una storia complessa, un esordio che davvero non può passare inosservato.

È però anche un western crepuscolare, cupo, violento, molto lontano dalle atmosfere classiche del Tex di GLB e dei primi quattro centinai; d'altra parte, lo stesso Medda fa dire ad uno dei suoi personaggi che "Le cose stanno cambiando, Tex... La frontiera è stata raggiunta, gli indini sono quasi tutti chiusi nelle riserve... Il West non è più quello che conoscevamo... si sta trasformando", parole che suonano quasi come una dichiarazione d'intenti da parte dell'autore sardo. Cupezza dell'atmosfera portata all'estremo dai disegni di Blasco, carichi di neri, sporchi, certamente adattissimi per questo tipo di storia.

Sugli episodi "incriminati", di cui si parla sempre quando si cita questa storia, non ho molto da dire se non che non li ho trovati per nulla stonati o "inaccettabili", come vorrebbe qualche purista del verbo texiano; tuttavia, se sono stato contento di vedere una volta tanto Tex in difficoltà nello scontro con O'Bannion, quello su cui ho da ridire è il modo in cui ne esce, ovvero con un colpo basso: questa è la vera criticità di quella scena, perché Tex può essere messo in difficoltà, ne deve sempre uscire vincitore, ma ancor più deve vincere lealmente. Il colpo basso è allo stesso livello della sabbia gettata negli occhi dagli avversari di mezza tacca che Tex si ritrova ad affrontare una storia sì ed una no. Vederlo vincere così, perché gioca sporco, fa rabbia.

 

Come dicevo all'inizio, è una bella storia, che però non sono mai riuscito ad amare (forse, di nuovo, perché anche questa è tra le prime che ho letto da bambino, avendo iniziato ad acquistare Tex dal 401: e tutto si può dire, ma non che sia una storia che possa piacere a un bambino di 9 anni... può darsi che io continui a portarmi dietro questa sensazione avuta alla prima lettura). Ho sempre amato maggiormente la seconda prova di Medda, "Orrore!", per quanto anche quella molto cupa (ma i disegni di Letteri, per quanto in declino, mi sono più congeniali di quelli di Blasco).

Ecco, a proposito di Medda: io, alla luce delle sue due storie, non lo ritengo un autore "da Tex", a meno di un netto cambio di registro e di una supervisione di un curatore che ne corregga gli "errori" dovuti alla sua scarsa conoscenza di Tex: e non tanto per le singole scene (il bordello, il pestaggio...), quanto per l'atmosfera generale. Queste sono storie che possono comparire di tanto in tanto nella serie, ma sono lontanissime dall'atmosfera classica di Tex. Avere avuto Medda in pianta stabile - questo Medda, questo western cupo e crepuscolare - avrebbe significato portare la collana molto lontano dalle sue caratteristiche. Per quanto, senza dubbio, ci siamo persi altre storie molto belle che avrebbe potuto scrivere.

 

Curiosa la fine riservata a Chase Clayton, che si congeda dicendo "Ci sarà una rivincita. Da un penitenziario posso sempre uscire... e non dalla porta principale. Nel caso, sarai il primo a saperlo". Leggendo queste parole non posso fare a meno di pensare che Medda già progettasse un ritorno del suo cattivo, e che poi questo non sia stato mai realizzato per le scelte della casa editrice. Che sia il momento buono?

  • +1 2
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<span style="color:red;">24 minuti fa</span>, pecos dice:

Una storia che non ho mai amato, per quanto ne riconosca gli indiscutibili pregi. Medda inserisce nella sceneggiatura davvero tanti elementi diversi e ben amalgamati: gli intrighi politici, il ruolo del giornalismo, i carpetbagger, la rappresentazione del Sud degli Stati Uniti (per quanto la collocazione geografica in questa storia sia sballata). È per questo motivo una storia complessa, un esordio che davvero non può passare inosservato.

È però anche un western crepuscolare, cupo, violento, molto lontano dalle atmosfere classiche del Tex di GLB e dei primi quattro centinai; d'altra parte, lo stesso Medda fa dire ad uno dei suoi personaggi che "Le cose stanno cambiando, Tex... La frontiera è stata raggiunta, gli indini sono quasi tutti chiusi nelle riserve... Il West non è più quello che conoscevamo... si sta trasformando", parole che suonano quasi come una dichiarazione d'intenti da parte dell'autore sardo. Cupezza dell'atmosfera portata all'estremo dai disegni di Blasco, carichi di neri, sporchi, certamente adattissimi per questo tipo di storia.

Sugli episodi "incriminati", di cui si parla sempre quando si cita questa storia, non ho molto da dire se non che non li ho trovati per nulla stonati o "inaccettabili", come vorrebbe qualche purista del verbo texiano; tuttavia, se sono stato contento di vedere una volta tanto Tex in difficoltà nello scontro con O'Bannion, quello su cui ho da ridire è il modo in cui ne esce, ovvero con un colpo basso: questa è la vera criticità di quella scena, perché Tex può essere messo in difficoltà, ne deve sempre uscire vincitore, ma ancor più deve vincere lealmente. Il colpo basso è allo stesso livello della sabbia gettata negli occhi dagli avversari di mezza tacca che Tex si ritrova ad affrontare una storia sì ed una no. Vederlo vincere così, perché gioca sporco, fa rabbia.

 

Come dicevo all'inizio, è una bella storia, che però non sono mai riuscito ad amare (forse, di nuovo, perché anche questa è tra le prime che ho letto da bambino, avendo iniziato ad acquistare Tex dal 401: e tutto si può dire, ma non che sia una storia che possa piacere a un bambino di 9 anni... può darsi che io continui a portarmi dietro questa sensazione avuta alla prima lettura). Ho sempre amato maggiormente la seconda prova di Medda, "Orrore!", per quanto anche quella molto cupa (ma i disegni di Letteri, per quanto in declino, mi sono più congeniali di quelli di Blasco).

Ecco, a proposito di Medda: io, alla luce delle sue due storie, non lo ritengo un autore "da Tex", a meno di un netto cambio di registro e di una supervisione di un curatore che ne corregga gli "errori" dovuti alla sua scarsa conoscenza di Tex: e non tanto per le singole scene (il bordello, il pestaggio...), quanto per l'atmosfera generale. Queste sono storie che possono comparire di tanto in tanto nella serie, ma sono lontanissime dall'atmosfera classica di Tex. Avere avuto Medda in pianta stabile - questo Medda, questo western cupo e crepuscolare - avrebbe significato portare la collana molto lontano dalle sue caratteristiche. Per quanto, senza dubbio, ci siamo persi altre storie molto belle che avrebbe potuto scrivere.

 

Curiosa la fine riservata a Chase Clayton, che si congeda dicendo "Ci sarà una rivincita. Da un penitenziario posso sempre uscire... e non dalla porta principale. Nel caso, sarai il primo a saperlo". Leggendo queste parole non posso fare a meno di pensare che Medda già progettasse un ritorno del suo cattivo, e che poi questo non sia stato mai realizzato per le scelte della casa editrice. Che sia il momento buono?

 

Bellissimo post, pard. Che immagino rispecchi in pieno il pensiero di Sergio Bonelli. Io, a differenza di te, avrei puntato su Medda perche ho amato questo suo esordio, ma capisco le perplessità che dovettero esserci anche all'epoca e che tu hai ben riassunto. Io penso che Medda avrebbe potuto essere incanalato verso un Tex più tradizionale e che, con qualche accorgimento, avrebbe potuto proporci un Tex originale e - non ho dubbi - bellissimo.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">27 minuti fa</span>, Leo dice:

Bellissimo post, pard. Che immagino rispecchi in pieno il pensiero di Sergio Bonelli. Io, a differenza di te, avrei puntato su Medda perche ho amato questo suo esordio, ma capisco le perplessità che dovettero esserci anche all'epoca e che tu hai ben riassunto.

 

 

Una piccola precisazione: da quello che leggo nei post precedenti, le perplessità di Sergio Bonelli, e di parte dei lettori, erano in realtà maggiormente legate alle scene "off-limits", come quelle nel bordello: ecco, ci tengo a sottolineare che per me quelle scene non presentano nessun problema. Quello che trovo un po' stonata è l'atmosfera cupa e crepuscolare che permea questa storia: ecco, sono ben lieto di leggere anche storie di questo tipo su Tex (infatti anche per me Medda rimane un rimpianto), ma allo stesso tempo credo che vadano proposte solo sporadicamente, senza continuità.

 

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Medda conosceva poco il personaggio.come del resto Segura.

Bande Rivali ha il grosso, enorme limite della location (sbagliatissimo ambientarlo in Arizona) delle atmosfere cupe ma soprattutto,a parer mio,del mancato sfruttamento sia di alcune tematiche (i carpetbagger) sia di figure interessanti e "bruciate" un po' a caso:ad esempio il governatore Addison e il senatore grasso col sigaro...si poteva forse approfondire un po' di più la "congiura" Yankee e la faida interna alla Pinkerton...Boselli e Nizzi avrebbero trovato il modo di ampliare la trama e farne un capolavoro.il il bordello non disturba affatto, è il meno.

Secondo me è sfruttato male il soggetto...in più i Chase sopravvivono e Tex rischia di essere ucciso da una vecchia infernale...un po' esagerato.

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