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TWF - Tex Willer Forum

[611/612/613] I Trappers Di Yellowstone


Sam Stone
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Mi chiedo perchè usare nomi veri in una vicenda totalmente inventata.  Forse Boselli avrebbe fatto meglio ad inventare dei personaggi che fossero ispirati a quelli reali ma senza tirarli in ballo direttamente, invece di usare nomi e volti (e nulla di più di questo) di personaggi realmente esistiti


Perchè invece è proprio così che si fa. E se l'hanno fatto Shakespeare e Walter Scott potr? ben farlo un autore di fumetti, no? Ma in che mondo wikipediale siamo finiti???


Borden haha :P;)

Chiariamo un punto fondamentale: io apprezzo molto l'uso di personaggi storici in contesti di fiction, ma purch? non siano stravolti i fatti storici che li hanno visti protagonisti (e questo da molto prima che esistesse Wikipedia, te lo assicuro).

Tu mescoli personaggi storici di vari periodi in un contesto dove se c'è uno non possono esserci gli altri e viceversa.
Non è la prima volta che ti capita: in "Buffalo Soldiers" hai cambiato la fine della famiglia dell'Agente Indiano Meeker, che nella realtà storica fu massacrata dagli Utes e nella tua storia invece sono salvati da Tex. L', però, avevi cambiato dei dettagli significativi come il nome proprio di Meeker, il numero dei suoi figli, il sesso di alcuni di loro ed avevi spostato la location dell'agenzia indiana dal Colorado allo Utah e quindi si poteva far finta che non si fosse di fronte proprio all'episodio storico in questione.
Qui, però, usi dei personaggi storici che sono tali e quali ma in contesti che non gli appartengono ed in cui non è indispensabile che siano proprio quelli e ci si chiede (o almeno io mi chiedo) perchè usare proprio loro quando usare personaggi fittizi, sia pure ispirati a loro, non avrebbe fatto differenza? In fondo è quello che hai fatto ne "Il passato di Carson", cambiando alcuni dettagli, come il nome della cittadina e quello dello sceriffo.

Se gli autori hanno la libertà di usare i personaggi storici infischiandosene della loro storia, ci si potrebbe chiedere allora perchè non rompere gli indugi e fare una storia in cui Tex salva la vita a Lincoln o far finire diversamente la battaglia di Little Big Horn°
Tutto qui.


P. S. Giusto per chiarire un altro punto, io ho apprezzato questa storia, che sembra semplice nell'intreccio, ma è pur sempre una storia corale nella migliore tradizione boselliana e ne attendo gli sviluppi con curiosità. In attesa della fine della storia, a novembre, per un commento più completo, mi limito a segnalare che nemmeno tu ti sei sottratto al clich? del nobile inglese che sorprende l'avversario grande e grosso dimostrandosi abile nel pugilato.

Continuo a infischiarmene... Shakespeare ha reso Catullo contemporaneo di Cesare e Scott ha messo Rob Roy ai tempi della ribellione giacobita... E nessuno se ne è mai lamentato! Licenza poetica!


borden

Di fronte a simili argomenti ed a quelli che hai messo in campo stamani, quando ci siamo sentiti privatamente, mi ritiro in buon ordine.


PS Il clich? qualche volta ce vo'!

Mai contestato il clich? di per se. Qundo è ben utilizzato è sempre divertente, è quando è sintomo di povert? di idee che non mi piace, ma non mi è parso certo questo il caso. Rimarcavo solo, simpaticamente e senza alcun intento polemico,, come tu e Faraci, del tutto indipendentemente ed all'insaputa l'uno dell'altro, abbiate utilizzato, in contesti e modi molto diversi peraltro, lo stesso clich? del nobile inglese esperto di pugilato.


E questo prepara il seguito, non è fine a se stesso...

Lo supponevo, tranquillo.


P. S. Per futuri riferimenti, Lord, quando è usato davanti al nome proprio indica il figlio cadetto di un duca o di un marchese, quado è usata davanti ad un cognoe (e non ad un nome di luogo) in genere indica un barone od un visconte.
Anni fa, in una pubblicazione Marvel, un lettor einglese si lament? dell'uso improprio del termine Lord e spieg? come andava usato. Non solo non me lo sono dimemticato, ma incuriosito, approfondii l'argomento sulla Treccani (all'eopca nessuno sapeva cosa fosse Internet e Wikipedia era ben lontana dall'esistere). Ovviamete oggi c'è un dettaglaito articolo su Wikipedia (che sembra avere dettagliati articoli anche sulle cose he meno ti aspetteresti :indianovestito::trapper:).

Naturalmente con questo non sto certo a lamentarmi se Kit Willer, che di certo non è un esperto di etichetta britannica, ha eventualmente chiamato nel modo sbagliato William Brunel (che ho scoperto essere ispirato ad un famoso ingegnere britannico dell'epoca, anche se il nome proprio è diverso. Sbaglio Mauro?). Dopotutto si tratta di un errore comunissimo tra i non britannici , se ad un certo punto qualcuno ha sentito il bisogno di lamentarsene, facendomene scoprire così l'esistenza).
Era solo un bizzoso puntiglio da parte mia. :lol2:

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Chiacchiere, tante chiacchiere, troppe chiacchiere. Carson per gran parte brontolone arteriosclerotico. I gentiluomini dell'est?. i due conducenti?i soldati?. i Nez Perc'è. Yount?. i finti cercatori d'oro?. Randy e la sua banda?. gli altri indiani?. Avanti, c'è posto per tutti! Benvenuti alla fiera di Yellowstone!La prossima volta incontreremo nell'ordine:- Crawford e il resto della gang;- Paperino, Qui, Quo e Qua che sguazzano nel fiume;- Superman, che fa il bagnetto di ritorno da Krypton;- Zenigata, Lupin, Gigen e Goemon, spero anche Margot per rifarmi gli occhi;- e soprattutto Blek Macigno, il professor Occultis e Roddy, d'altra parte sono trappers anche loro, possono forse mancare? inseguiti dalle Giubbe Rosse al seguito del lato B di Pippa. Per ora è questa storia ad essere quasi una pippa, e non ha neanche il lato B?.

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Niente spoiler perchè almeno in questo primo commento non intendo fare particolari riferimenti ad azioni o situazioni dell'albo. Direi comunque che la texianit? emerge maggiormente rispetto a diverse storie del passato di Boselli: non ci si perde in parole - a parte i ben noti e mai noiosi battibecchi che vedono Carson come protagonista - n° in speculazioni filosofiche o psicologiche. Per il momento forse latitano avversari degni di rilievo, e spiacerebbe se non comparissero nella seconda parte, visto che un buon avversario aggiunge lustro all'eroe che lo sconfigge. Ma ho piena fiducia in Borden a questo riguardo. Non sono del tutto d'accordo con Sam sulla scarsit? di azione. IMHO l'azione c'è, ma sembra scorrere lentamente (come un fiume tra due larghe sponde, se mi permettete l'immagine). Nulla di negativo, ho come l'impressione di un inizio trasmissione alla moviola, che nel prossimo albo ripartir? a velocit? normale.

Mi chiedo perchè usare nomi veri in una vicenda totalmente inventata.  Forse Boselli avrebbe fatto meglio ad inventare dei personaggi che fossero ispirati a quelli reali ma senza tirarli in ballo direttamente, invece di usare nomi e volti (e nulla di più di questo) di personaggi realmente esistiti

Mi permetto di non concordare nemmeno su questo punto, sia pure con tutto il rispetto per l'opinione di Carlo. Al contrario, ho sempre trovato altamente godibile il giocare con i nomi della storia inserendoli in situazioni di fantasia e, perchè no, anche in tempi di fantasia, senza arrivare agli estremi come nell'esempio ipotizzato sempre da Carlo, con Tex che salva Lincoln dall'attentato. Lo preferisco senz'altro alle pastoie della "Storia" con la "S" maiuscola ;)(a proposito, la presenza di Specchio può far sperare anche in Chief Joseph?) :capoInguerra:
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Una bellissima prima parte!

Un albo "lento", che lascia molto spazio ai dialoghi tra i quattro pards. Un albo, in questo senso, molto classico:la scena del treno, per esempio, coi quattro pards diretti verso il lontano parco di Yellowstone, mi ha ricordato "Sulle piste del Nord".
Belli i battibecchi, belli i personaggi, bella la trama. Sono molto soddisfatto, insomma!


I disegni di Piccinelli:semplicemente spettacolari!
Paesaggi maestosi, cura delle ambientazioni, dinamismo delle scene d'azione, e intepretazione dei quattro pards ineccepibile (il suo Kit, in alcune vignette, mi ha vagamente ricordato il Dylan Dog di Villa).
Lavoro, fino a questo momento, grandioso:molta della bellezza di questa storia, direi della forza suggestiva di questa storia,? data dai disegni di Piccinelli.

Ultima considerazione.
La faccenda è meno semplice di quel che sembra:

1)perchè i nez perc? hanno rapito i ricconi? Non sembrano nemmeno cattivi, dato che li trattano coi guanti di velluto! Il motivo è forse in quelle ingiustizie subite dai bianchi a cui accenna uno dei ricconi?
2)Che ruolo ha l'altro gruppo di indiani? C'entrano qualcosa col rapimento?
3)E il capo dei trappers, al di l' degli interessi su Yellowstone, ha qualcosa a che fare con tutta la faccenda del rapimento?

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  • Collaboratori

Finito or ora di leggere questa prima parte. Il giudizio è sostanzialmente positivo anche se, come è stato detto, finora ci sono state poche emozioni. La trama non è particolarmente complessa è questa è già una bella cosa. Dialoghi un po' prolissi, certe pagine si fa fatica a procedere nella lettura, ci sarebbe da snellire qua e l', tagliare il superfluo. Gestione dei pards finora OK, forse un po' ridondante il volerci fare sapere a tutti i costi quanto sono bravi, ma encomiabile la decisione di Borden di puntare sui battibecchi e le lamentele di Carson. Gli antagonisti questa volta mi sono sembrati ben delineati e all'altezza, a parte i tre pistoleri mezze cartucce, che inseriti in quel contesto sembrano piovuti inspiegabilmente dal cielo senza una ragione: che senso ha la loro presenza è Dei trappers, nella capanna, non avrebbero reso la scena più saporita e realistica è Sulla questione dei nomi, mi allineo sulle posizioni di Carlo Monni, purtroppo viviamo in un' era internettiana per cui gli autori dovrebbero aver maggior cura facendo le loro scelte ( ma è solo la mia opinione ). Disegni di Piccinelli che impreziosiscono la storia.

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Prima parte fino ad ora gradevolissima, complici sicuramente anche i disegni strepitosi di un Piccinelli in grandissima forma nel disegnare i bellissimi paesaggi presente in questo albo. E' troppo presto ancora per dare un giudizio a questa storia, dato che siamo ancora all'inizio, ma posso dire che preferisco di gran lunga questo tipo di storie piu' lineari rispetto a quelle piu' complicate come, tanto per citarne qualcuna, "La mano del morto". Mi piace in questo primo albo come Boselli gestisce i quattro pards, ognuno con un suo compito preciso e qualche momento divertente che non guasta mai. Come al solito lo sceneggiatore ci offre un Carson molto in forma, lo stesso dicasi per un il buon Tiger. Forse c'e' un Tex un po' sottotono, ma forse e' solo una mia impressione, e comunque sia, e' ancora prematuro giudicarlo. Quando Boselli lima alcune sue caratteristiche che io non ho mai apprezzato su Tex (eccessivo protagonismo dei comprimari, trame intrecciate e complesse, eccessiva serieta' e mancanza di ironia, complimenti a go go) mi piace moltissimo, come in questo albo. Se le sue storie fossero tutte cosi', mi riterrei veramente soddisfatto.

Avanti cosi'!

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buonissimi i disegni di Piccinelli che non nello stile ma nella forma(non so se riesco a rendere l'idea :deserto :deserto )mi ricordano tantissimo Letteri

Sinceramente no.. :D anche perchè non capisco la distinzione tra "stile" e "forma". Le due cose sono diverse, indubbiamente, ma la seconda è figlia del primo. In ogni caso è evidentissimo che lo stile di Piccinelli è plasmato su quello di Villa (cosa naturalissima, dato che è stato suo allievo-vedasi anche, come esempio, il rapporto tra Giolitti e il giovane Ticci)- chissà se, nel corso degli anni, giunger? :trapper: a uno stile più personale; e comunque il suo stile mi va benissimo così!
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In effetti, almeno ai miei artisticamente profanissimi occhi, Ticci sarà anche partito come alunno di Giolitti ma è innegabile che ha acquisito poi uno stile squisitamente personale, e dove io vedevo in Gilbert un'eleganza quasi "british" in Ticci ho sempre visto potenza pura. Non si può fare ad un artista migliore augurio che quello di prendere il meglio dal mestiere del proprio maestro o comunque del proprio modello, ma poi lavorarci sopra per farne qualcosa di diverso e proprio.

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devo dire che i disegni di Piccinelli mi sono piaciuti un sacco! è vero sono sulla false riga di Villa ma a mio avviso rendono molto bene! voto 8 e mezzo, la storia per adesso non c'è male, ha tutti i presupposti, articolandosi in tre albi per essere una signora storia! in questo albo c'è a mio avviso quello che è mancato nelle storie precedenti di Boselli ovvere una buona partecipazione di Tex (attiva ironica e sicuro di se) tanta adrenalina negli scontri a fuoco accostata all'ormai normale presenza di molto personaggi. spero che gli albi successivi continuino cosi! :)ho ammirato per molti minuti i disegni minuziosi di Piccinelli dove si vedeva tutto il panorama dello Yellowstone! a dir poco fantastici!

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Il primo albo mi sembra decisamente riuscito: Tex è indubbiamente il protagonista, gli altri pards fanno la loro figura, la trama è chiara, non ci sono troppi personaggi (insomma, tutto il contrario della storia Caccia infernale). Se la seconda parte mantiene le promesse sarà una delle più belle storie di Boselli. Notevoli i disegni di Piccinelli.

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buonissimi i disegni di Piccinelli che non nello stile ma nella forma(non so se riesco a rendere l'idea :deserto? :deserto )mi ricordano tantissimo Letteri

Sinceramente no.. :D anche perchè non capisco la distinzione tra "stile" e "forma". Le due cose sono diverse, indubbiamente, ma la seconda è figlia del primo. In ogni caso è evidentissimo che lo stile di Piccinelli è plasmato su quello di Villa (cosa naturalissima, dato che è stato suo allievo-vedasi anche, come esempio, il rapporto tra Giolitti e il giovane Ticci)- chissà se, nel corso degli anni, giunger? :trapper: a uno stile più personale; e comunque il suo stile mi va benissimo così!
Volevo dire che se noi prendiamo l'albo e vediamo i disegni da lontano le inquadrature , lo spazio dei corpi nella vignetta, i profili dei volti, gli sfondi(guardare per esempio le pagine 34 35 36 e 37) ricordano quelli di Letteri, secondo me....
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Per me, molte vignette presentano dei problemi, specie nella proporzione fra uomini e cavalli, ergo i disegni non mi hanno fatto impazzire. Molto bene invece Borden, queste sono le storie che mi piacciono, con dialoghi brillanti, scene ordinarie (bivacchi, piani di azione, vignette riposanti "di transizione") e, dunque, una sceneggiatura più rilassata e "centrata" su Tex e i suoi pards.

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Letto questo primo albo, che devo dire non è male. In generale mi è sembrato scritto con un ritmo abbastanza basso, e alla fine di questa prima parte sono ancora tanti gli interrogativi a cui è difficile dare una risposta. Spero solo che tutte queste questioni ancora molto aperte non vengano risolte troppo in fretta nel prossimo albo!In questa prima parte non sono molte le cose che succedono, ma spiccano sicuramente i piccoli battibecchi tra tutti i pards, e si rivedono delle scene molto discorsive tra i Nostri, come ad esempio mentre sono a cavallo oppure mentre, più avanti, discutono durante bivacchi o in altre situazioni del genere. In sostanza c'è poco da dire, anche perchè credo che il grosso dell'azione verr? il prossimo mese, dato che tutte le domande senza risposta che ci si pone alla fine dell'albo, le risposte le dovranno trovare. Molto buoni i disegni. I paesaggi sono molto belli, a parte le sequenze in cui il guardaparco conduce il suo inseguimento sui nevai: io la neve non l'ho percepita, c'era solo del bianco che diceva poco... Per il resto niente da dire, in generale mi è piaciuto tutto, a parte Tiger che in poche occasioni sembrava un Tex con i capelli lunghi, ma si è trattato di rari casi.

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a me questa storia rocorda molo "SEI DIVISE NELLA POLVERE" . Tex partito con il presupposto di riuscire a liberare i ricconi dalle grinfie dei nez si ritrova ad affrontare anche una compagnia spietata di trappers che che vogliono sfruttare al massimo la zone ricca di legname e di selvaggina. La prima parte mi è piaciuta moltissimo, aspetto con trepidazione il prossimo numeroUn saluto affettuoso a tutti i pards laughing

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Ho letto anch'io questo primo albo. Anche a me, come ad Artiglio Nero, la scelta di Boselli di intrecciare due vicende in apparenza irrelate ha ricordato l'analoga scelta di Manfredi in "Sei divise nella polvere". Altri parallelismi ( comunque IMHO casuali ) tra le due vicende sono costituiti dal soggetto "classico" ( lo scontro con una banda di desperados per Manfredi, l'attività non troppo legale di alcuni bianchi in un territorio "sacro" per gli indiani e a loro garantito da trattati con il governo Usa per Boselli ) e, almeno per ora, dal fatto che la presenza di un discreto numero di personaggi interessanti ( in questo caso il protoecologista Langford e i suoi possibili finanziatori ) non mette affato in ombra Tex e i suoi pards, sempre all'altezza della loro fama nelle varie situazioni ( per quanto Carson, anche qui secondo una linea di sviluppo del personaggio abbastanza seguita negli anni recenti a partire dal Texone di D'Antonio, si mostri un pochino troppo acido con le povere reclute del 5° Cavalleria ). Per quanto riguarda i disegni, invece, mi pare si possa dire che Piccinelli stia cercando di trovare un suo tratto tipico, distinto da quello di Villa, cosa che IMHO rende talora sgraziati i volti dei personaggi, come si può vedere nel Carson delle vignette delle pagine 14 e 15. Insomma, le premesse per una storia di livello piuttosto alto mi pare ci siano....

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Ottimi i disegni di Piccinelli poich? sono meravigliosi gli scenar? da lui rappresentati :inch: La trama sembra interessante, si profilano probabilmente due gruppi di avversarà: i trappers al soldo di Crawford e i falsi Nez-Perc?. Lord Brunel m'ha ricordato vagamente Lord Hodson (N.591-592), sebbene nobili, mostrano ambedue una certa grinta e coraggio battendosi piuttosto egregiamente con (per loro) inusuali avversarà. Voi che ne dite?

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letto.... qui decisamente ci siamo, Boselli è tornato a scrivere come è capace di fare, niente a che vedere con caccia infernale. bello l'inizio della storia, dialoghi decisamente azzeccati, ambientazione splendida e idea di base originale. i disegni sono davvero notevoli , i miei complimenti a Piccinelli !!!confido in un seguito all'altezza di questo ottimo inizio....... questa storia unita al color mi conferma che caccia infernale è stato un tonfo isolato....... meno male!!!!!! ;)

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Penso senza alcuna sorta di problema di trovarmi di fronte ad una delle migliori avventure texiane degli ultimi anni...

Secondo me è ancora presto per sbilanciarsi... Non siamo nemmeno a metà storia, si può dire che è successo ancora poco e niente, nemmeno conosciamo tutti i nemici. Certamente le premesse per una storia ottima ci sono tutte, ma io adesso mi sbilancerei solo nel dire che questa (almeno fino ad ora), degli ultimi anni,? una delle storie più classiche (cosa che Boselli mi sembra abbia già detto in passato di aver voluto fare con questa storia).
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