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TWF - Tex Willer Forum

[611/612/613] I Trappers Di Yellowstone


Sam Stone
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73 utenti hanno votato

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Cio? se Beth ha sparato a Kit e poi stanno lì tutti a mangiare insieme sarebbe il colmo ahah

Certo hai ragionissima Calvera, ma non potrebbe essere che i 4 pards corsi in aiuto di Beth e del padre di Beth, dopo lo scontro con i furfanti di turno, mentre Tex e carson valutano la situazione,Kit entra in casa e Beth ancora spaventata da ciò che è accaduto, fa partire un colpo pensando che Kit è uno dei cattivi colpendolo ad un fianco? Siccome non sappiamo ancora nulla della sceneggiatura, le porte della fantasia interpretatviva, non tengono magari conto della tua logica scontata... ecco scontata è la parola giusta per un nizziano dell'ultima ora appunto... :)

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scusate se d' il mio piccolo parere, ma secondo me non è giusto che in certe storie i cattivi debbano essere per forza incapaci;? come guardare una partita di calcio barcellona-pizzighettone. Possiamo immaginare già lontanamente il risultato. Il confrontare Tex con altri avversari tosti è emozionante e rende il finale incerto;altrimenti non ha senso leggere le storie di Tex, se sai gia che il nostro ranger sconfiggerà il nemico senza fatica.

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Falzego, credo che il mettere nemici "non mezze cicche" sia una piccola sfida che ogni sceneggiatore si regala o prova prima di iniziare una storia... io me li immagino che pensano" se fossi un nemico, come metterei nei guai sempre più difficili un super uomo come Tex, rimanendo una persona (cattiva) credibile? :)"

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Secondo voi il dialogo serve o no  alla caratterizzazione psicologica dei personaggià (secondo me sè)

Sono perfettamente consapevole che un dialogo, a volte, ha la funzione di descrivere meglio la psicologia o la personalita' di un character. Quindi la mia risposta alla tua domanda e' SI'. Pero', se per comprendere o per conoscere un personaggio devo in continuazione leggere una lunga sfilza di complimenti o un continuo tessere le lodi (come fa Tall Bull per tutto il tempo con Brunel), per me e' un po' pesante, e per quanto possa essere esagerato, a volte mi rovina la lettura. E' successo in questa storia, ma anche in altre da te scritte. Che posso farciònon mi rimane altro che manifestarlo nei miei commenti. haha :)

Dovrei tagliarlo perchè sicuramente ad Anthony non piace o devo altamente fregarmene delle sue idiosincrasie?

Esprimo solo i miei gusti e le mie opinioni, non pretendo certo che gli altri la pensino come me. Ma se mi ritieni cosi' importante da tagliare un dialogo o un "complimento" in una tua storia solo perche' a me non piace, ne solo lusingato. :D Modificato da Anthony Steffen
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scusate se d' il mio piccolo parere, ma secondo me non è giusto che in certe storie i cattivi debbano essere per forza incapaci;? come guardare una partita di calcio barcellona-pizzighettone. Possiamo immaginare già lontanamente il risultato. Il confrontare Tex con altri avversari tosti è emozionante e rende il finale incerto;altrimenti non ha senso leggere le storie di Tex, se sai gia che il nostro ranger sconfigger? il nemico senza fatica.

Come non essere d'accordo, Falzego?Io non ho mai capito bene n° l'equazione (*) Tex-in-difficolt? = Tex piccione, n° quella che ne appare come la logica conseguenza, cioè il "nun me va!". Una storia sempre e comunque in discesa, con Tex che passeggia sul muso di tutti gli avversari e non incontra un ostacolo manco a pagarlo (e caso mai lo incontrasse lo salta e si fa un'insalata condita con olio Cuore) sarebbe il fior fiore della noia. Perfino nelle favole il principe, sebbene destinato da sempre a sposare la bella fanciulla, deve affrontare qualche pericolo. Ora, perchè Tex si trovi in pericolo, ferito, prigioniero, legato al palo della tortura o perso senz'acqua nel deserto di Gila, o trova qualcuno più furbo, forte e svelto di lui, o commette qualche errore. Oppure, capita anche questo, si trova per malaugurata fatalit? al posto sbagliato nel momento sbagliato, o guarda a est mentre dovrebbe guardare ad ovest (ma perbacco! eroe d'accordo, ma fisicamente e anatomicamente nella norma, non pretenderemo mica che gli regalino un paio d'occhi sulla nuca!). E' dopo che l'abbiamo visto nei guai che assistere alla sua riscossa e alla sua immancabile vittoria è un vero godimento! Come dice Falzego, non vogliamo Barcellona - Pizzighettone. Almeno, non so, Barcellona - Anderlecht (può andare come esempio? haha )Ohib?, non ho dato un giudizio complessivo alla storia. E per me questa volta è 10. In tutta sincerit? devo dire anche che è un voto "maggiorato" rispetto a quello, pur molto alto, che avrei messo di primo acchito. Ma è 10 perchè ritengo di aver letto il migliore, o uno dei migliori, finale di Borden, che mi ha piacevolmente sorpreso proprio dove il più delle volte mi deludeva. E, notate notate! senza bisogno di riempire le dannatissime canoniche 110 pagine! Oh sè, certo, c'è forse un che di esagerato nella quantit? di lodi e complimenti, ma non mi sembra che appesantiscano o che danneggino in qualche modo la trama; soprattutto da parte di quell'ingenuo e leale uomo che risponde al nome di Tall Bull. Come fa notare Paco
? Yount, a voler fare i pignoli, a risolvere la situazione. Ma in verità la vendetta viene compiuta, e qui veramente Borden merita un plauso, dalla forza della natura, da Yellowstone stesso. Era giusto così
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Storia davvero molto bella. Trama che scorre via bene e non troppo complessa, come a volte capita con Boselli. Il numero dei personaggi di contorno non è esagerato, e tutti sono molto ben caratterizzati. Ma soprattutto, in questa storia risaltano i pards, che in questa storia sono proprio alla vecchia maniera: quattro tizzoni d'inferno capaci da soli di distruggere un intero covo di nemici, come per esempio succede nel secondo albo. Dialoghi molto brillanti e texiani: in questa storia, al contrario delle ultime di Boselli, ci si sente molto più affianco ai quattro, proprio grazie ai dialoghi ed ai semplici battibecchi. Due scene da segnalare sono la già citata distruzione del covo di Delagand, e il finale davvero spettacolare, anche se forse è stato effettivamente un po' troppo frettoloso. Tutte queste qualità della storia sono state esaltate da un Piccinelli in ottima forma. La sua prova va in crescendo, segno di uno stile che è in evoluzione, stile che diventa sempre più particolareggiato. Favolosi i suoi paesaggi, come è favolosa la caratterizzazione data ad ogni personaggio. Dopo la sua prima storia, aspettavo anche di vedere un p? meglio la caratterizzazione data agli altri pards: beh, anche questa prova è stata ampiamente superata. E' merito suo se considero la scena di "Uragano di Piombo" come una delle migliori che abbia mai letto: è fantastico come è stato rappresentato il covo di Delegand, e allo stesso modo trovo spettacolare tutta la scena in se, resa alla perfezione. Favolosi alcuni primi piani dei vari personaggi, e perfetta la rappresentazione dei cavalli, che sono forse il soggetto più ostico per un disegnatore di Tex. Se ci fosse stato un Font o un Ortiz a disegnare questa storia, probabilmente non starei qui a parlarne così bene. Se solo fossero più veloci a disegnare i vari Piccinelli, Cestaro, Villa, Civitelli, Ticci e Frisenda si potrebbe mandare avanti la produzione della serie regolare con loro 6, limitando Font, Ortiz o Diso, per citarne alcuni, ai Maxi e a tutti gli altri fuoriserie. In definitiva assegno un 8 pieno alla storia ed un 9 ai disegni.

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Il finale, a differenza di altri, non mi ha esaltato piu' di tanto. La storia complessivamente e' riuscita ma non griderei sicuramente al capolavoro. Il primo albo mi e' piaciuto piu' di tutti, poi il secondo e il terzo molto meno. Non lo so, forse troppi dialoghi, alcune scene mielose e soprattutto i soliti complimenti per tutti. Fateci caso, nell'ultimo albo, non so quante volte Boselli utilizzi la solita frase:"e' in gamba". C'e' ne per tutti. E' un continuo lodare le doti di tutti. Un po' nauseante, direi. Comunque e' un tipo di storia che preferisco di gran linga rispetto alle altre storie boselliane, dove per capire la trama dovevi essere almeno uno scienziato o per vedere Tex dovevi cercarlo con il cannocchiale. I disegni di Piccinelli alla fine avvertono un po' di stanchezza e si nota. Ma il suo e' davvero un gran bel lavoro.

Ancora una volta sono d'accordo con Anthony ( non siamo la stessa persona ehh... _ahsisi :lol2: )!Prima parte buona, seconda discreta, terza così così..... A risolverlo, infatti, è l'ennesimo comprimario ( per la verità meno "invadente" del solito ). Ultime scene buoniste con Tex che, magari, invece di far fuori un'avversario deciso a fargli la pelle a tutti i costi lo salva tirandogli una fune...... :fumo: Storia da 7 ma che "scade" un po' sia per i dialoghi ( in certe fasi assai "melensi" non solo riguardo i comprimari ma anche quello di Tex non sempre "tagliente" e "duro" come dovrebbe ) sia per il finale dove il Nostro non è lui a "guidarlo" ( e non è la prima volta :malediz... ): quindi 6,5. Comunque siamo ben lontani dall' obbrobrio di "Caccia infernale" e suoi "simili"..... :old:
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Se l'intezione di Boselli era quella di scrivere una storia classica, in linea con la tradizione texiana, direi che ci è riuscito. La trama scorre senza deviazioni, l'ambientazione nel parco di Yellowstone è affascinante e i pards sono scatenati come non mai. Alcuni dialoghi sono un po' noiosi e il problema dei Nez Perc? si risolve troppo facilmente. Alla fine quello che manca è forse l'emozione, quel qualcosa in più a cui ci ha abituato Boselli in molte delle sue storie. Buona prova per Piccinelli che se si distaccasse dal modello villiano secondo me farebbe anche meglio. I disegni sono molto curati ma a tratti ancora poco dinamici. Nel complesso una buona storia, senza troppe pretese. Voto 7/10

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Piccinelli mi è già piaciuto nella sua storia precedente, e in questa no è stato da meno. Disegni:9Per quanto riguarda la storia, non ha niente di particolare(colpi di scena , ecc...); nel complesso una storia bella ma normale. Mi ha deluso un p? il finale, ossia come sono usciti di scena i nemici, avrei preferito più un finale tipo " Tiro al bersaglio" con Crawford che rimane solo e che scappando ( invece di precipitare in un burrone) si imbatte nella banda di trapper che vedendolo da solo lo sbattono già di sella per gonfiarlo di botte e poi lo lasciano morente nel parco. Storia:7Totale:8

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Ciao a tutti, a me la storia è piaciuta anche se il finale era prevedibilissimo e mi sarei stupito solo se fosse stato diverso. Voto 7Mi sono piaciuti anche i disegni di Piccinelli che non ricordavo in altri albi (ma non sono assolutamente un esperto e ho ripreso a leggere Tex da poco). Voto 7,5Trovo che la copertina del primo albo (611) sia bellissima mentre le altre 2 non mi entusiasmano (in particolare i cavalli della 613). A mio avviso manca a pagina 65 dell'albo 611 una spiegazione più dettagliata nel dialogo tra Brent e Randy di cosa sia successo durante il tentato agguato a Yount e a pagina 99 dello stesso albo non c'è traccia del cavallo che poi "appare" a pagina 12 dell'albo 612 su cui sale Yount.

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Ultime scene buoniste con Tex che, magari, invece di far fuori un'avversario deciso a fargli la pelle a tutti i costi lo salva tirandogli una fune...... :fumo:

 

Il Tex che io ricordo, quello per capirci che vorrei (e credo di poter dire anche per altri "vorremmo") ritrovare sempre nel Tex boselliano, avrebbe forse agito diversamente? Lo vogliamo duro o spietato e carogna? :colt: Un Tex che si accanisce contro un nemico in forte difficoltà? Mai più! :deserto:

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Ultime scene buoniste con Tex che, magari, invece di far fuori un'avversario deciso a fargli la pelle a tutti i costi lo salva tirandogli una fune...... :fumo:

Il Tex che io ricordo, quello per capirci che vorrei (e credo di poter dire anche per altri "vorremmo") ritrovare sempre nel Tex boselliano, avrebbe forse agito diversamente? Lo vogliamo duro o spietato e carogna? Un Tex che si accanisce contro un nemico in forte difficoltà? Mai più! 

 

 

Cara Cheyenne, forse mi sono espresso male e non hai capito ( nonostante i miei post di solito siano abbastanza chiari ). -_nono Certo che a quel punto Tex non poteva far altro. :azz: Pero', per es., nonostante il Nostro, il suo avversario poteva anche non farcela ed annegava, oppure, il buon Boselli poteva far "cantare" la colt di Tex e sforacchiare il "prode" che lo voleva morto... :old: Tutte soluzioni così poco "texiane" è :fumo: Non credo.... :trapper:

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Io invece credo che la texianità stia nell'affrontare (e, sè, uccidere se necessario, colui che potrebbe a sua volta toglierti la vita). Nota bene che non la penso così nella realtà, ma Tex è un mondo parallelo, e le cose non possono andare diversamente. Ma quando l'uomo non costituisce più un pericolo, volerlo morto va oltre ciò che ci possiamo aspettare da Tex. Sì, poteva magari anche annegare (ma avresti sempre visto il ranger che cercava di aiutarlo), ma non dimenticare che per fetente che fosse Brent è stato, ad esempio, l'unico che ha in qualche modo cercato di evitare a Randy una brutta fine, e si è anche esposto sottraendolo alla tortura.

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.... Sì, poteva magari anche annegare (ma avresti sempre visto il ranger che cercava di aiutarlo), ma non dimenticare che per fetente che fosse Brent è stato, ad esempio, l'unico che ha in qualche modo cercato di evitare a Randy una brutta fine, e si è anche esposto sottraendolo alla tortura.

 

Ma abbiamo letto albi diversi :dubbioso: : Scusa, ma chi è che afferma: " voglio vendicarmi anch'io di Willer e soci è " Suor Ermelinda ?Oppure " Willer dove sei è Vieni fuori maledetto " esclamato con aria quasi spiritata... Ed è sempre la suora di cui sopra o Brent ? Un bel "confetto" da parte di Tex ed il finale è fatto. Non ti andava un finale così?

A me sì. :trapper:

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Condivido in pieno quanto dice Cheyenne. Brent è una mezza cartuccia, lo dimostra fin dal primo albo: un avversario tutt'altro che degno per Tex Willer!Mi spieghi, Capelli d'Argento, cosa ci avrebbe guadagnato Tex a ucciderlo in duello? Ulteriore fama e ulteriore onore?... proprio per niente, data la bassa caratura dell'avversario. E, sempre come dice Cheyenne, tratti positivi il giovane pistolero ce li ha! Alla fine dei conti e' solo una testa calda, e forse gli anni di galera potranno raffreddargliela: ancora una volta Tex è buon giudice!

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Un bel "confetto" da parte di Tex ed il finale è fatto. Non ti andava un finale così..?

A me sì. :trapper:

 

Ma no che non mi andava, Ermelin.... ehm, voglio dire, Capelli d'Argento :D "Ti voglio morto!" "Vieni fuori, maledetto!"... parole, parole, parole... il pericoloso masnadiero non riesce manco a puntarla la pistola, che si trova a mollo! E Tex non è un infame che manda confetti senza una reale necessità. E qui ricambio Paco e mi trovo d'accordo con lui (ma nemmeno noi siamo la stessa persona :lol: ): per il basso profilo dell'avversario, per la situazione in cui si trovava, un Tex che giocasse al maramaldo ci avrebbe rimesso molto nel campo dell'onore.

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Condivido in pieno quanto dice Cheyenne. Brent è una mezza cartuccia, lo dimostra fin dal primo albo: un avversario tutt'altro che degno per Tex Willer!Mi spieghi, Capelli d'Argento, cosa ci avrebbe guadagnato Tex a ucciderlo in duello? Ulteriore fama e ulteriore onore?... proprio per niente, data la bassa caratura dell'avversario. E, sempre come dice Cheyenne, tratti positivi il giovane pistolero ce li ha! Alla fine dei conti e' solo una testa calda, e forse gli anni di galera potranno raffreddargliela: ancora una volta Tex è buon giudice!

 

Bah.... Di "mezze cartucce" Tex ne ha affrontate tante, se è per questo e, come dicono spesso i pards, sono finiti in cima alla collina degli stivali.... :colt:  Ribadisco, comunque, di aver apprezzato, in questa occasione, la storia con i pards in buon spolvero e un Tex sicuramente piu' protagonista. Pero' questi dialoghi, per certi tratti, ancora poco texiani, gli scambi di convenevoli dopo che gli avversari dei Nostri si sono redenti, qualche "melensaggine" di troppo, questi finali con l'ultima parola lasciata ad altri, ecco, tutto questo, si ripete, probabilmente, ancora con troppa assiduità.....  Ho detto. Augh ! :old::trapper:

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Complimenti a Boselli perchè, a mio parere, ha finalmente (finalmente nel senso che il sottoscritto auspica questo tipo di storie) centrato i ritmi di una bella storia di Tex, non troppo serrata nei ritmi, non troppo dilatata, ma equilibrata, anche nel succedersi di scene "leggere" e ironiche alternate ad altre drammatiche e piene di tensione. Nella terza parte, qualche baloon di troppo ha appesantito e reso poco scorrevole il viatico all'inevitabile resa dei conti finale, durante la quale la magia dell'ambiente circostante, ben resa dai disegni di Piccinelli, l'ha fatta da padrona.

Un bel 7,5, alla fine, ci sta tutto.

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tripla, o meglio, doppietta e mezzo che non mi ha soddisfatto più di tanto. Meglio della storia disegnata da Ginosatis, che ho trovato a tratti illeggibile, ma da Boselli mi aspetto sempre quel "quid" in più che qua non ho trovato.

In fin dei conti Boselli sembra imbastire una trama a contorno turistico come spesso succede su Dampyr basato sul parco di Yellowstone, utilizzando personaggi alquanto discutibili (insomma, uno furbo, a parte Tex e compagnia, non c'era, a partire dallo stesso capo indiano Nez Perc?, che si ritrova ad aver fatto la cosa giusta solo grazie ad un prosaico colpo di sedere dell'arrivo di Tex, che ovviamente aggiusta il tutto).
Forse è questo il difetto della storia: mancano dei cattivi all'altezza. Tex davvero non deve sforzarsi più di tanto a far incastrare tutti i pezzi del puzzle, data la pochezza dei suoi rivali. Praticamente Tex s'è fatto una vacanza nel parco. Piccinelli mi è piaciuto, ma sto notando ultimamente il proliferarsi di disegnatori che si ispirano troppo a Claudio Villa: prima Ginosatis e adesso Piccinelli, e se non ricordo male ne ho visto qualcun'altro che adesso mi sfugge. Non vorrei che su tex si arrivasse a verificare quello che è successo su Martin Mystere, dove parecchi disegnatori sono simulacri di Alessandrini. Anche perchè Villa non è solo precisione dei dettagli, ma è molto di più, mentre i suoi simulacri si concentrano solo su quello.
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Non male dai... Onestamente mi aspettavo qualcosina di più, nel senso che avrei preferito qualcosa che "coinvolgesse" in misura maggiore le sorti del parco, nel senso che, per come sono andate le cose, la questione riguardante Yellowstone è servita solo da pretesto per un'avventura abbastanza classica. Mi sarebbe piaciuto leggere magari uno svolgimento anche "burocratico", ovvero mi sarebbe piaciuto vedere che la battaglia si svolgesse anche negli uffici del potere, ma ovviamente questo avrebbe richiesto uno svolgimento della trama completamente diverso. Il finale forse è stato un pò affrettato: su una storia che comunque è di due albi e mezzo, qualche pagina in più alla battaglia finale la si poteva tranquillamente dedicare. Nel complesso sono comunque soddisfatto, è tutto più che buono. I disegni sono all'altezza della situazione: ho però la sensazione che Piccinelli tenda a disegnare molti personaggi secondari (anche indiani) sempre con la stessa fisionomia, che mi pare semplicemente un Tex con la barba... In ogni caso sono disegni molto curati e dettagliati, forse a volte anche troppo!I paesaggi, che in questa avventura sono fondamentali, sono resi molto bene, anche se nel momento dello scontro finale mi sarebbe piaciuto vedere una mega-vignetta (magari mezza pagina) che mostrasse la scena da un punto di vista che abbracciasse tutta l'azione.

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Nelle storie di Boselli è sempre più massiccia la presenza del quartetto. Un po' azzoppato però!

Rispetto a "Caccia infernale" dove Boselli concede spazio a Kit Willer nella parte inziale e lo fa riapparire quindi nelle ultimissime pagine del terzo album nel ruolo risolutore di deus ex machina della situazione, ne "I trapper di Yellowstone" la partecipazione di Piccolo Falco, che stavolta non viene tolto di messo con un espediente e compare quindi in tutto l'arco della storia, mostra come egli sia sentito dall'autore come una palla al piede.

Se da un lato c'è il lodevole tentativo di recupero dei due pards messi da parte da Nizzi, è sempre più chiaro come Tiger Jack al quale l'autore concede spazio donandogli autonomia e facendogli compiere delle prodezze, il piccolo Kit non beneficia neppure di una scena ( se non quella in coppia col padre quando abbordano il battello ). Diciamocelo, il resto del tempo lo trascorre a trotterellare insieme ai pards e a punzecchiare in continuazione Carson.

Poi è evidente che Mauro Boselli cerca di dargli peso come e non appena può, per esempio nella vignetta che ho postato in alto quando i due satanassi lo trovano addormentato nella foresta e lui tirando fuori la canna della colt dimostra teatralmente il contrario.

Però, secondo me, difficoltà di gestione ce ne sono e queste si fanno sentire se ad essere in campo sono tutti quanti i pards.

Insomma sarebbe forse meglio dosarne la presenza nelle storie e farli apparire quando veramente hanno una funzione narrativa ben precisa. Nel caso di Kit l'accostamento alla giovane Beth della storia di Acciarino, ovviamente se sviluppata in certi termini ( e solo Boselli li conosce ahimè ) sarebbe pienamente giustificata, perchè è il genere di storie che tradizionalmente gli calzano a pennello ( e che i lettori vogliono leggere, aggiungo ).

In altri termini, Tiger sta rubando spazio a Kit, e questo perchè è più uomo d' azione e contemporaneamente non è neppure un clone di Tex in "miniatura": è un pericolo insomma da cui Boselli secondo la mia modesta opinione deve assolutamente guardarsi!

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Io invece mi ritengo abbastanza soddisfatto di come Boselli gestisce il quartetto. E' una squadra affiatata e oliata che funziona perfettamente. Lo abbiamo visto sia in questa storia e sia in altre. E' giusto che ci sono delle volte in cui primeggia un pard invece di un altro. In altre occasioni abbiamo visto un Kit Carson in splendida forma e in altre un Kit Willer spumeggiante, e in questa c'e' stato un Tiger praticamente perfetto. Io sono felicissimo che Boselli abbia ripreso questo personaggio ridandogli quella luce che ultimamente si era un po' spenta. La sua interpretazione di Tiger e' una delle caratteristiche che piu' apprezzo di Boselli. La sua visione del personaggio e' azzeccata e molto realistica. In avventure come questa e' indispensabile e viene gestito al meglio. E' di poche parole, come e' giusto che sia, ed e' sempre pronto all'azione. Insomma, e' quasi l'opposto del Tiger loquace e poco credibile di Nolitta.
In questa storia ho apprezzato anche i siparietti ironici e le battute tra zio Carson e nipote Kit, di solito un po' assenti nelle storie boselliane. Un po' di ironia nel quartetto ogni tanto non guasta. Cambiando discorso, a me piacciono le storie quando c'e' e' il quartetto al completo, ma solo quando e' utilizzato sin dall'inizio. Non gradisco molto quando una meta' appare solo nei finali delle storie come in "Vendetta" per Montales" e in altre che adesso non ricordo. Sono perfettamente consapevole che non e' facile utilizzare i quattro pards in una avventura, difatti alcuni autori come Faraci e Manfredi fino ad ora se ne guardano bene a farlo, ma bisogna provarci piu' spesso, magari costruendo piu' storie adatte a loro. Quei quattro uomini hanno fatto la storia del fumetto italiano.

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In questa storia ho apprezzato anche i siparietti ironici e le battute tra zio Carson e nipote Kit, di solito un po' assenti nelle storie boselliane. Un po' di ironia nel quartetto ogni tanto non guasta.

In questo Boselli attua un vero e proprio spostamento rispetto alle storie di Nizzi, in cui i battibecchi e le "punzecchiate" erano sempre tra Tex e Carson, tanto che ci sono un sacco di scene in cui gli "estranei" chiedono a Kit se i due fanno sempre così- tipo lo sceriffo Flaerthi de "I cospiratori". Oggi invece è Tex ad assicurare che i due Kit si vogliono un gran bene. E a pensarci bene, c'è uno spostamento anche rispetto alle prime storie boselliane: i battibecchi e le punzecchiate tra i due Kit non erano poi molto frequenti (l'unico esempio che mi viene è quello de "Gli invincibili").
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anch'io sono soddisfatto di come Boselli gestisce i pards, in particolare apprezzo molto la sua gestione di Tiger, che non è più una comparsa (spesso muta) , ma un eroe maledettamente in gamba , il braccio sinistro di Tex( il braccio destro ovviamente è Carson). Kit non può competere con gli altri tre, ma a me sembra giusto così, in fin dei conti è ancora un ragazzo ( anche se molto valido); diamogli il tempo di crescere . Il trio sono uomini duri , d'esperienza , inevitabilmente più tosti. IO ho sempre apprezzato Tiger e sono contento di vederlo più spesso e con parti di maggior rilievo. Bene così Boselli!!! :cowboy:

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