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TWF - Tex Willer Forum

[611/612/613] I Trappers Di Yellowstone


Sam Stone
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Albetto a strisce numero 2, La Roccia Parlante, 1948.

Tex è inseguito dagli sgherri di Coffin e per seminarli spara ai cavalli: 'Mi rincresce per i cavalli ma... meglio loro che colpire freddamente gli uomini'.

Mica l'ha inventata Boselli la ritrosia di sparare ai cavalli.

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  • 3 settimane dopo...

Capita di rado nei miei commenti di anteporre il giudizio sul comparto grafico rispetto alle considerazioni sulla trama e la sceneggiatura; stavolta però mi sembra doveroso omaggiare come merita Piccinelli, poiché reputo straordinaria la sua prova. Già all’esordio il giovane artista aveva strappato i miei sperticati elogi, ma l’ottimo livello raggiunto nella storia in questione, lo ha immediatamente catapultato nel cerchio dei miei autori preferiti. Tratto pulito e curato nei minimi dettagli, ottima resa di visi ed espressioni facciali, sfondi da urlo e buona dinamicità narrativa. L’influenza “villiana” è tangibile ed essendo per me da sempre il buon Claudio il modello artistico per antonomasia, coerentemente, anche Piccinelli non può che rientrare nella lista della mia preferenza. Anche Borden contribuì a sfruttare appieno le qualità del disegnatore, affidandogli una sceneggiatura ideale per dar libero sfogo alla sua fantasia. Anche il soggetto è particolare e si fa apprezzare, con l’apparente doppia trama che si annoda sul finale. Il rapimento dei quattro piedidolci, destinati a divenire preziosi ostaggi per il capo Nez Percè nell’eventuale trattativa da intavolare con le giacche azzurre, forse è un po’ atipico per la mentalità dei nativi, comunque aldilà di questa piccola “licenza” di soggetto, risulta piacevole il rapporto di stima e rispetto che si instaura tra rapitori e rapiti, evidenziato soprattutto dalla bella amicizia nata tra lord Brunel (bel personaggio) e il marcantonio Tall Bull, un po’ ingenuo ma dal cuore d’oro. Si potrebbe tacciare l’autore di troppo buonismo, ancor più palesato dal finale “vissero tutti felici e contenti”, ma di tanto in tanto episodi simili sono ben accetti, almeno dal mio personale punto di vista. Di certo stavolta non si può contestare a Boselli di aver tolto centralità al quartetto dei nostri, sempre nel vivo dell’azione e in ottima forma. Azione e ironia non mancano e anche l’acume strategico di Tex è intatto, come sempre d’altronde nelle prove boselliane. Una pecca che ho riscontrato rileggendo l’episodio, il ritmo un po’ blando della prima parte, appesantita da dialoghi un po’ verbosi. Anche i villain non brillano oltremodo e, sebbene in superiorità numerica, non danno mai l’impressione d’impensierire oltre modo i nostri. L’epilogo con il temerario piano ideato da Yount, atto a sfruttare “l’alleanza” con la natura selvaggia della splendida location, mi è piaciuto e poco mi importa se può sembrare una scelta azzardata. Storia che si attesta nella buona media qualitativa di Boselli, lungi però da essere annoverata fra le sue migliori. Quantomeno con lo sceneggiatore meneghino al timone della saga, apparve subito chiaro che la continuità di resa fosse assicurata, ieri come oggi. Il mio voto finale è 7

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  • 10 mesi dopo...

Allora...I disegni di Piccinelli sono meravigliosi e da fan di Villa non posso dire altro. Per la storia il Boss mescola personaggi simpatici e positivi, sia tra i bianchi che tra i rossi. L'elemento naturalistico è sempre presente come sfondo, come alleato, come bene da proteggere. Nemici non molto convincenti e un po' troppo leggerini. Siparietti sfiziosi, prova valida senza dubbio però niente di più del 6,5. Manca il graffio.

 

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  • 3 mesi dopo...
<span style="color:red">2 ore fa</span>, Old Pawnee Bill dice:

La storia a me è piaciuta moltissimo, l'unico mio dubbio è sull'ambientazione degli anni 70 dell'800, si spazia troppo facilmente tra il decennio 70/80 a mio parere.

?????

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<span style="color:red">51 minuti fa</span>, borden dice:

?????

Provo a spiegarmi. Looking Glass è morto nel 1877, stessa data in cui Langford si è ritirato e venne poi il successore che assunse Yount. Quindi, tralascendo la questione Yount, credo che la storia sia ambientata nel 1875 o giù di li, mentre altre stortie pubblicate prima sono ambientate successivamente (la mano del morto etc...). Mi era parso di capire che, leggendo su questo forum e altrove, che le avventure dei 4 pards si svolgono, quando contemporanee, dal 1880 in poi e per questo trova strano questa storia ambientata almeno 5 anni prima. Niente di grave, ovviamente, la non linearità fa parte da sempre della storia di Tex.

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23 minuti fa, Grande Tex dice:

la storia è ambientata attorno all 83- 84 come le altre,solo che Looking Glass era morto.Ma anche Cochise all'epoca era già morto

 

Langford fu sostituito nel 1877 da Philetus Norris, nello stesso anno morì Specchio e, sempre nello stesso anno, ma vado a memoria, ci fu l'ultima ribellione dei Nasi Forati di Capo Giuseppe. Nel 1880 erano stati già deportati in Oklahoma e nello stato di Washington. Il solo Yaunt, assunto nel 1880 è coerente con il decennio 80.

 

Modificato da Old Pawnee Bill
  • +1 1
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Okay, non  cercare precisione cronologica in Tex oppure le avventure si dovrebbero svolgere tra l'85 e il 90, per via di Kit Willer, e non troveresti certo più Cheyennes, Dakota né tantomeno Comanche (!) liberi nella prateria. E neppure Ely Parker a Washington e Cochise ancora vivo.

Modificato da borden
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<span style="color:red">39 minuti fa</span>, borden dice:

Okay, non  cercare precisione cronologica in Tex oppure le avventure si dovrebbero svolgere tra l'85 e il 90, per via di Kit Willer, e non troveresti certo più Cheyennes, Dakota né tantomeno Comanche (!) liberi nella prateria. E neppure Ely Parker a Washington e Cochise ancora vivo.

Si infatti, come scritto la precisione cronologica in Tex è l'ultima cosa da guardare. Solo una curiosità se possibile, perché usare Specchio come capo dei Nasi Forati piuttosto che un altro capo morto più in la con gli anni oppure un nome di fantasia?

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Old Pawnee Bill dice:

Si infatti, come scritto la precisione cronologica in Tex è l'ultima cosa da guardare. Solo una curiosità se possibile, perché usare Specchio come capo dei Nasi Forati piuttosto che un altro capo morto più in la con gli anni oppure un nome di fantasia?

 

Per lo stesso motivo per cui GL Bonelli ha usato Cochise.

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  • 1 mese dopo...

Una buonissima storia, ambientata in una cornice naturale meravigliosa e splendidamente riportata su carta da Piccinelli, e contraddistinta da una grande cura da parte di Boselli nel tratteggiare ad hoc le peculiarità dei vari personaggi che vi compaiono. Anche a mio avviso le manca quel tocco di sprint in più che le avrebbe conferito ulteriore valore e l'avrebbe innalzata alla pari con altre avventure memorabili, magari poiché - come rilevato anche da altri - soprattutto nella prima parte gli eventi si succedono con cadenza forse un po' troppo compassata, tuttavia le caratteristiche che ho precedentemente indicato fanno sì che tale storia la si legga con gran piacere.

 

Per quanto mi riguarda, è stato un enorme piacere vedere Tex e company battersi di fatto per la salvaguardia dell'ambiente, contrapponendosi con la consueta risolutezza agli sgherri al soldo del bieco Crawford insieme ad un vecchietto in gambissima come Harry Yount. Da sottolineare come, inoltre, un aiuto sia pur indiretto ma efficacissimo viene loro fornito dai ricconi presi prigionieri dai Nez Percé di Looking Glass (che Tex sperava appunto di trovare per scongiurare l'ennesima guerra indiana), diventati nel frattempo talmente amici della tribù da decidere di impegnarsi anche economicamente per salvaguardare il territorio destinato a diventare il parco di Yellowstone, per loro sacro.

 

Solo sperticati elogi, infine, per la prova ai disegni di Piccinelli, qui alla sua prima sulle pagine del Ranger, incredibilmente bravo nel raffigurare la selvaggia bellezza e la magia di un angolo di mondo ancora incontaminato. Da brividi, in particolare, l'eruzione dell'Old Faithful (decisiva, per inciso, per le sorti della disfida), ma assolutamente non da meno la minuziosa con cui il disegnatore ha caratterizzato ogni singolo personaggio della storia.

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, juanraza85 dice:

Solo sperticati elogi, infine, per la prova ai disegni di Piccinelli, qui alla sua prima sulle pagine del Ranger,

Mi associo agli elogi meritati per Piccinelli, Juan, però il suo debutto sulla saga, mi pare di ricordare che avvenne nel finire del precedente centinaio, con la storia "Vendetta per Montales"

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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Condor senza meta dice:
17 ore fa, juanraza85 dice:

Solo sperticati elogi, infine, per la prova ai disegni di Piccinelli, qui alla sua prima sulle pagine del Ranger,

Mi associo agli elogi meritati per Piccinelli, Juan, però il suo debutto sulla saga, mi pare di ricordare che avvenne nel finire del precedente centinaio, con la storia "Vendetta per Montales"

 

Giusto :azz:..! Restano però i complimenti...

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, juanraza85 dice:

Giusto :azz:..! Restano però i complimenti...

Ovviamente caro pard. Piccinelli, a mio avviso, rappresenta una delle punte di diamante tra le giovani leve di disegnatori. Non nascondo che un ulteriore motivo per cui attendo con ansia lo storico team up con Zagor, è rappresentato dalla sua prova grafica. :)

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