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TWF - Tex Willer Forum

[558/559] Evasione!


Voto alla storia  

49 utenti hanno votato

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Bellissima storia, personaggi molto ben caratterizzati e magnifico soggetto incentrato sul personaggio preferito della gran parte dei lettori! Ho trovato questa storia intrigante fin dalle anticipazioni. Tanti complimenti allo sceneggiatore, dal mio punto di vista è una storia veramente organizzata bene. E poi i disegni di Ortiz sono i miei preferiti... Al Diavolo! 10!

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  • 6 anni dopo...

Fa uno strano effetto scrivere il mio commento con notevole ritardo rispetto alla serie di opinioni espresse dagli altri utenti, verosimilmente databili al periodo dell’uscita della storia in oggetto.

Oltre alle note positive per il debutto di Faraci sulla saga, aleggiava un forte ottimismo per quello che poteva essere il proseguo della sua opera su Tex, in un periodo in cui il declino di Nizzi era ormai oggettivo e il solo Borden, non ancora curatore, garantiva affidabilità creativa.

Purtroppo oggi, col senno di poi, sappiamo tutti che quelle speranze furono mal riposte e Faraci, sebbene un preparato autore, su Tex non riuscì a fare il salto di qualità che ci si aspettava. Dopo una partenza discreta, non eclatante ma promettente, l’autore ha perso smalto, dando sempre l’impressione di non trovarsi a proprio agio con il ranger più famoso d’Italia. Soprattutto le sue trame, legate a uno schema narrativo molto uniforme e ripetitivo, alla lunga hanno finito per stancare e ammetto che anch’io finii per essere deluso dal suo apporto, che prometteva ben altro. Sulla qualità dell’autore non ho mai nutrito dubbi, visto il suo curriculum ricco e la conclamata professionalità, ma la sua parentesi incolore su Tex, dimostra di quanto sia difficile e impervio cimentarsi sulla collana di successo ultra settantennale creata da Gian Luigi Bonelli. Faraci, come altri autori, sembra esser stato gradualmente schiacciato dal personaggio; forse il volersi (doversi?) attenere ai rigidi schemi di un format di successo porta a snaturare il proprio stile e ciò alla lunga presenta il conto. Prendendo in considerazione questo concetto, si avvalora ancor più il coraggio e la personalità di Boselli, che, cercando nel possibile di mantenersi nei solchi della tradizione texiana, ha comunque seguito il suo stile (piaccia o non piaccia), apportando così quella ventata di novità fondamentale per la modernizzazione e la sopravvivenza della serie in un’epoca molto complicate per l’universo delle nuvole parlanti. Chiusa la premessa, torno alla storia in questione: Faraci per il debutto optò per una storia lineare, funzionale e senza eccessive sbavature. Un episodio che si legge bene e che in alcuni punti, vedi il trucchetto di Tex di scambiarsi gli abiti col bandito, sorprende nel giusto il lettore. Accettabili i dialoghi e buona la caratterizzazione dei pards, anche se l’idea di mettere fuori gioco Carson per gran parte della sceneggiatura, lascia di fatto Tex in solitaria. Al netto di un cammeo sul finale di Kit e Tiger e una buona reazione di Carson, che sebbene legato, rende la vita difficile ai suoi rapitori, la storia gira attorno ad “Aquila della notte” e purtroppo diverrà un tratto distintivo dell’opera faraciana sulla saga quello di non riuscire a gestire il “pacchetto completo”. Il ricatto che il nostro subisce a causa del rapimento dell’affiatato pard funziona come pretesto per dipanare la trama, anche se l’evasione di Jack Blount mi sembra un po’ troppo semplificata e la caratterizzazione di quest’ultimo appare poco chiara. L’autore sembra volerci far credere che il bandito salti la barricata e guadagni la fiducia del ranger, accettando di scontare il resto della pena, ma la frase finale di Tex va in direzione opposta. Anche la reazione troppo pacata del direttore del penitenziario mi pare alquanto buonista: con tutte le attenuanti del caso, l’azione di Tex è comunque un reato e in altri casi personaggi simili hanno creato rogne ai nostri, altro che pacche sulle spalle, ma il bottino “regalato” può essere visto come chiave di decifrazione della scena. Poca roba si rivelano i villain alla fin dei conti e forse con maggiore intraprendenza e decisione il nostro eroe poteva affrontarli senza subirne il ricatto, ma l’impalcatura del soggetto si regge su questo spunto e la sceneggiatura funzionale, rende piacevole la lettura. Senza raggiungere picchi alti ma mantenendosi su livelli simili, Faraci avrebbe potuto ancora far parte della schiera di autori texiani ma la realtà dei fatti è sotto gli occhi di tutti e risulta inutile ribadirla. Prova non eccelsa di Ortiz, ormai calatosi nei panni di un velocista macina tavole ma poco attento alla cura dei dettagli e a tratti troppo approssimativo nelle sue vignette. Mestiere e celerità da vendere ma lo stile cominciò a risentire fortemente di queste scelte ed è innegabile che dal punto di vista qualitativo, la resa intraprese la fase discendente. Le splendide tavole del texone di debutto rimasero solo un piacevole ricordo. Il mio voto finale è 7

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  • 1 mese dopo...

Ho letto per la prima volta questa che rappresenta il debutto di Faraci su Tex, se non erro.

La storia è godibile e piena di avvenimenti interessanti e anche appassionanti, ma a me pare che ci siano moltissimi buchi narrativi, soprattutto molte cose assolutamente non Texiane. Lo stesso soggetto per me non andrebbe approvato. Tex che decide di far evadere un detenuto minacciando il direttore del penitenziario perchè ricattato da una banda che gli ha rapito Carson, mi dispiace ma a me pare soggetto non approvabile.

Tex troverebbe il modo di liberare Carson senza piegarsi a un ricatto del genere. Oltretutto la scena di Tex che si porta via con la pistola alla schiena il direttore del penitenziario a me pare risibile e non Texiana, senza contare che Carson rapito e legato per due terzi della storia non è un gran biglietto da visista per un debutto su Tex.

Anche Tex che mentre dorme si fa rubare pistola e cavallo non mi piace. Insomma non ci siamo proprio.

A favore i dialoghi, buoni e gli scambi di battute tra Tex e Carson piuttosto divertenti e nello spirito dei personaggi.

Ortiz sempre molto bene.

Faraci 4:50

Ortiz 8

Modificato da valerio
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  • 3 anni dopo...
Il 3/5/2020 at 21:54, Condor senza meta dice:

 Soprattutto le sue trame, legate a uno schema narrativo molto uniforme e ripetitivo, alla lunga hanno finito per stancare.

Dopo aver letto questo episodio 5 anni fa su tuttotex e dopo averne lette altre di Tito, come quella con Stanton e Fraser, quella con i Torrent e quella con Stroke, devo ammettere che è vero: sì, è divertentissimo mettere in scena un capobanda lì, un capobanda in quell'episodio come carne da macello al piombo - va beh che poi Stanton e Stroke non sono morti :lol: - , ma non si può fare quasi sempre così. Se c'è un motivo per cui leggo Tex è che non è una serie fatta solo di "spaghetti - western". Non vorrei essere troppo severo perché Frank Harter e Brad Stroke mi sono rimasti impressi per come erano caratterizzati bene e mi hanno fatto ridere un sacco, ma il punto, come già detto, è che il western non è solo "un'uniformità di spaghetti stereotipata." Stesso discorso anche per le sparatorie da videogioco: ok: ahahahah :laughing::laughing:, ma non è cosa da ripresentarsi per ogni sceneggiatura che si fa. 

 

E c'è anche un'altra cosa sulla quale non posso fare a meno di concordare più ci penso: 

Il 27/6/2020 at 17:07, valerio dice:

 Lo stesso soggetto per me non andrebbe approvato. Tex che decide di far evadere un detenuto minacciando il direttore del penitenziario perchè ricattato da una banda che gli ha rapito Carson, mi dispiace ma a me pare soggetto non approvabile.

Tex troverebbe il modo di liberare Carson senza piegarsi a un ricatto del genere. Oltretutto la scena di Tex che si porta via con la pistola alla schiena il direttore del penitenziario a me pare risibile, senza contare che Carson rapito e legato per due terzi della storia non è un gran biglietto da visista per un debutto su Tex.

Anche Tex che mentre dorme si fa rubare pistola e cavallo non mi piace. 

A favore i dialoghi, buoni e gli scambi di battute tra Tex e Carson piuttosto divertenti e nello spirito dei personaggi.

È vero che il soggetto serviva per far uscire fuori la storia che è stata, ma, se pensiamo a situazioni simili nel passato - mi ricordo che in alcune storie di GLB Tex liberava Carson e forse anche Kit senza scendere a ricatti - , non sta assolutamente in piedi. La prima volta che avevo letto quest'episodio c'ero un po' passato sopra perché mi faceva troppo ridere Harter - simpatica e ben riuscita la scena in cui fa fuori uno della sua banda per dimostrare la sua potestà a proposito - ma, se qualche banda rapisce uno dei pards, quello che ci si aspetterebbe, per rispetto alla dignità morale del quartetto, è che gli altri tre facciano CREDERE di sottostare al ricatto! MA, una volta arrivati al penitenziario, magari si mettono d'accordo col direttore dicendogli: "Ehi, guarda, ho un'idea: questi mi hanno ricattato, ma anziché sottostare, fingo di sottostare e, con un diversivo, portiamo un altro prigioniero che non deve essere impiccato e, una volta che i banditi se ne accorgono, noi tre li impalliniamo da tutte le parti, dopo che uno di noi avrà liberato Carson!" Il direttore si sarebbe convinto, dato che non si trattava di un detenuto che aveva commesso un grave delitto proprio recentemente. Del resto, lo stesso Carson, mentre è legato e scende la notte, poteva trovare il modo di liberarsi sfregando sulle rocce, rubando la pistola a Gomez o a Paco e magari facendo fuori degli eventuali sorveglianti lungo la pista. E, nel caso in cui si fosse attirato tutta la banda, avrebbe trovato un arroyo o una fenditura dove nascondersi e dove aspettare - neanche una giornata intera - i tre pards armati sino ai denti, magari anche con la dinamite :craniate::)! Boh, forse è un po' squinternata o astrusa come alternativa, ma sarebbe stata degna della dignità dei pards! 

Ad ogni modo, nonostante queste pesanti aggravanti, la storia si salva un pochino per la sua gradevolezza ed ilarità. 

Voto 7– 

  • +1 1
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