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[Texone N. 26] Le Iene Di Lamont


ymalpas
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Voto alla Storia  

60 utenti hanno votato

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per far gridare al ritorno ( ?! ) del vecchio Tex è :shock:

Chiariamoci: io non grido al ritorno del "vecchio Tex" dopo aver letto questa storia. E non lo grido perchè per me il personaggio "Tex" non se ne è mai andato (a parte Segura, qualche storia dell'ultimo Nizzi, e due o tre passi falsi del Boselli passato)- non a caso ho parlato di "condimento" a proposito di bistecche ecc. In questa storia, a mio giudizio, c'è Tex!Se voglio il "vecchio Tex", continuo la rilettura dei numeri dal 29 al 40 che ho cominciato qualche giorno fa. E' tutta una questione di punti di vista, Capelli d'Argento, fattene una ragione :trapper: ... e con questo spero di essere chiaro e circostanziato! :soldatoS:
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Visto il livello dell'ultimo Nizzi questa può definirsi veramente una buona storia, non sono d'accordo con chi critica l'aspetto "femminile "di essa, non ci vedo niente di poco texiano nel raccontare di una ragazzina in difficolt?, ciò che incredibilmente sorprende sono i dialoghi brillanti e veloci che ci fanno ritornare indietro al Nizzi ironico del periodo d'oro(300/400) ad albi come la Congiura ad esempio, certo il paragone con quelle storie è un po' esagerato però se Nizzi in questi ultimi 10 nni avesse scritto sempre così(e parlo di scrittura poich? i suoi soggetti non erano malaccio) non avremmo certo parlato del periodo 500/600 come del peggiore nella storia texiana.... P. S. Ma siamo sicuri che sia tutta farina del sacco di Nizzi?Non è che i dialoghi li hanno riscritti altri?

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P. S. Ma siamo sicuri che sia tutta farina del sacco di Nizzi?Non è che i dialoghi li hanno riscritti altri?

A me tutto sembra nizziano, dai dialoghi allo svolgimento della trama. L'ha detto anche Carlo Monni: in redazione hanno evitato di fare correzioni per non avere problemi con Nizzi :trapper:
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Scusate, non ho letto tutte le 14 pagine di discussione ma guardando solo agli ultimi messagi mi sono stupito delle critiche sulla poca texianit? di certi atteggiamenti del nostro eroe, in sintesi Tex non è il solito castigamatti che mena tutti a destra e sinistra... bah... ma possibile che siete talmente incazzati per le boiate che ci ha fatto sorbire Nizzi negli ultimi anni da non sapere più distinguere la vigliaccheria dall'ironia?In questa storia Tex è talmente padrone della situazione da permettersi certe cose(cinturoni slacciati ecc ecc) lui è il classico gatto che gioca con i topolini, ed è divertente vedere come ciò accade...

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Ah, beh. Sfido che è padrone della situazione: fino alle ultime 25 pagine si trova di fronte: un ristoratore, un vicesceriffo sbarbatello (ed onesto!), un damerino, due fessacchiotti che lo pedinano, una donna sull'orlo di una crisi di nervi (sè, proprio lei, quella con la "corazza dell'imperturbabilità" >:azz: ) ed un notaio. Una volta Tex l'ironia, l'autocontrollo e il sangue freddo li mostrava trovandosi faccia a faccia con Mefisto, o duellando con El Muerto, o trovandosi legato al palo della tortura. Ora fa il gatto con i topolini. Ma proprio -ini, -ini, -ini. clap clap clap Machevvelodicoaff?.......

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GIU' I CINTURONI


Del tormentato rapporto con l'altra faccia della legge, gli sceriffi, sono testimonianza diverse storie degli ultimi anni. Il quinquennio che va da "Le iene di Lamont" ( scritta dal 2000 ), "Ritorno a Culver City" e "I fratelli Donegan" ( scritte a partire dal 2001 ) e finisce con "Fratello bianco" ( scritta a partire dal 2004 ) presenta invariabilmente la stessa identica situazione: i pards costretti dall'autorit? locale a cedere il passo, a slacciarsi i cinturoni, a trascorrere una nottata dietro le sbarre. Nel Texone di Seijas la situazione diventa ancora più stridente e insostenibile perchè da un lato abbiamo quattro pards affiatati e pimpanti, e dall'altro un figurino di (vice)sceriffo che basta uno starnuto. Generalmente le risse glbonelliane erano accompagnate da una sorta di preventivo lasciapassare delle autorit? per cui alla fine i nostri ne uscivano trionfanti e indenni dal punto di vista penale. In questo caso la gigantesca zuffa nasce da una situazione inizialmente non prevedibile ( non si ammettono indiani nel ristorante ), ma è chiaro che Tex coglie la palla al balzo e decide di dare una lezione al padrone del locale senza calcolare le conseguenze ( la legge sta dalla parte di Muller e le loro patacche di rangers del Texas non hanno nessun valore in città). Ora, una volta che il free for all è nell'aria, dovrebbe pensare a una via d'uscita, ovvero fare in modo che la rissa sia scatenata dal padrone oppure battere in ritirata prima dell'arrivo delle forze dell'ordine ( come avviene, per esempio, nell'albo "San Francisco" nella bettola di Nakelele o nella storia "Fuga da Anderville" ). Una volta che non sei riuscito ad evitare il faccia a faccia con lo sceriffo, cosa fai? La risposta possibile è solo una: metti le carte in tavola e eviti l'onta dei cinturoni slacciati e la detenzione. Invece Nizzi ci fa sapere che Tex ha ceduto per non far diffondere la notizia dell'arrivo dei rangers in città, notizia che da sola avrebbe messo i due uccellini sul piede di partenza. Ma se hai il desiderio di rimanere in incognito eviti innanzitutto una rissa di cui inevitabilmente tutti finiranno per parlare. Ciò che segue, la notte dietro le sbarre e il risarcimento al razzista, è inaccettabile, lo sarebbe comunque ma qui lo è di più perchè la rissa è nata per fare fronte all'abuso e alla prevaricazione di un pallone gonfiato. Una scena come questa basta da sola a rovinare una storia intera.


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IL LARAMIE


Dopo essere usciti di prigione, Tex che confessa di aver trascorso una notte tutto sommato passabile ( puro sadismo ), la destinazione dei quattro è il miglior albergo di Lamont, il "Laramie", che ha l'unico inconveniente di aver un padrone che, in fatto di indiani, la pensi come l'amico Muller de "Il paradiso delle bistecche". Hai scelto il Laramie per farmi un dispetto o perchè una notte in guardina non ti è bastata è Chiede Carson, con i lettori che gli fanno eco con la stessa domanda. E Tex, in questo frangente, ritorna a fare il Tex che ci aspettiamo. Una certa vocina ( che bello il Tex che d' retta alle "vocine" interiori ) gli dice che non ci saranno rogne e per la seconda volta nell'albo propone una scommessa, che ovviamente è immediatamente rifiutata - senza se e senza ma - dal vecchio cammello. Questo del non si accettano scommesse con Tex Willer non è un'invenzione Nizziana, è uno di quelli elementi caratterizzanti che da sempre hanno fatto parte del d. n. a. del personaggio, che l'autore modenese è per così dire il - solo - tra gli sceneggiatori che hanno raccolto l'eredit? bonelliana a usare con una certa frequenza. Dopo il topoi delle bistecche e patatine eccone un altro di cui d'ora in poi potremo scordarci. La conclusione al Laramie mantiene le promesse. Personale e padrone, il distinto Signor Hardy, avvistati i forestieri, hanno già imparato la lezione, quei quattro brutti arnesi si accettano eccome e con tutti i riguardi! E' uno spasso vederli, non è una rivincit? parziale dopo il topaccio che abbiamo dovuto ingoiare, ma u'altra bella scena da annotare sui nostri taccuini. Visto? avresti perso un'altra scommessa!

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Ymalpas, se mi consenti un piccolo appunto al tuo ineccepibile commento, che condivido.... ma cosa c'entra il fatto che Tex fosse un ranger o meno.... non era certo quello l'elemento "scriminante".... come hai giustamente rilevato, a volte Tex sa di aver agito ai limiti della legalit? ed evita il confronto con le autorit? locali... ma nella fattispecie, i pards non hanno provocato la rissa, e se anche e' vero che il ristoratore poteva avere il diritto di non accettare Tiger nel locale, di certo non aveva quello di provocarlo e sbatterlo fuori con la forza! Al limite, molto al limite, le responsabilità dell'accaduto erano da suddividere tra le fazioni contendenti (.... altro che danni risarciti).

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Ymalpas, se mi consenti un piccolo appunto al tuo ineccepibile commento, che condivido.... ma cosa c'entra il fatto che Tex fosse un ranger o meno.... non era certo quello l'elemento "scriminante"

E' lo stesso Nizzi che, mettendo avanti le mani quasi a prevenire le critiche, mette in evidenza il fatto che l'appartenenza al corpo dei rangers, fuori dal Texas, non costituisca un elemento a cui appigliarsi ( vedi l'ultima di Manfredi dove, invece, le stellette vengono sfoggiate e hanno il loro indubbio peso ). A Lamont, siamo verosimilmente nella cittadina dello stato della California, la stella di Ranger appuntata sul petto non da diritto a nessun trattamento di favore. In una vignetta c'è un personaggio che ha una visione quasi sfocata del corpo, sa più o meno cosa rappresentano in Texas, ma sa altrettanto bene che a Lamont non hanno nessuna giurisdizione. A Lamont Tex e pards sono cittadini comuni e davanti a uno sceriffo qualsiasi, al violare la legge devono rispondere delle loro azioni.

.... come hai giustamente rilevato, a volte Tex sa di aver agito ai limiti della legalit? ed evita il confronto con le autorit? locali... ma nella fattispecie, i pards non hanno provocato la rissa, e se anche e' vero che il ristoratore poteva avere il diritto di non accettare Tiger nel locale, di certo non aveva quello di provocarlo e sbatterlo fuori con la forza! Al limite, molto al limite, le responsabilità dell'accaduto erano da suddividere tra le fazioni contendenti (.... altro che danni risarciti).

Tex & co. non hanno provocato la rissa è A pagina 47 Tex è il primo a menare le mani, subito imitato da Tiger. Il quale, dietro alla richiesta del proprietario del locale, invece di uscire ha preferito dare retta al suo pard ( fortunatamente ). Sul piano della responsabilità i nostri non hanno, legalmente parlando, nessuna scusante.
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Una volta che non sei riuscito ad evitare il faccia a faccia con lo sceriffo, cosa fai? La risposta possibile è solo una: metti le carte in tavola e eviti l'onta dei cinturoni slacciati e la detenzione. Invece Nizzi ci fa sapere che Tex ha ceduto per non far diffondere la notizia dell'arrivo dei rangers in città, notizia che da sola avrebbe messo i due uccellini sul piede di partenza. Ma se hai il desiderio di rimanere in incognito eviti innanzitutto una rissa di cui inevitabilmente tutti finiranno per parlare. Ciò che segue, la notte dietro le sbarre e il risarcimento al razzista, è inaccettabile, lo sarebbe comunque ma qui lo è di più perchè la rissa è nata per fare fronte all'abuso e alla prevaricazione di un pallone gonfiato. Una scena come questa basta da sola a rovinare una storia intera.

Avendo promesso che non avrei piu' scritto nulla su questo abominevole texone mi limitero' a questo: clap :old: ::evvai::
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A Lamont, siamo verosimilmente nella cittadina dello stato della California

veramente siamo in Montana, in cui "fra mandrie e cowboy, c'è sempre qualcuno di troppo tra noi", ma poco male. Forse non è un caso che dopo Yellowstone ci sia Lamont, con tutto il quartetto, sembra studiato cronologicamente, sono localit? non troppo lontane tra loro, quasi una sorta di continuity fra due storie.
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Ciao a tutti. Non ho letto gli altri commenti e quindi spero di non ripetere le ossenvazioni. La storia a me non è piaciuta; a mio avvisa è piatta, uno si aspetta che succeda qualcosa da un momento all'altro ma a parte le ultime 10 pagine ho visto solo delle gran passeggiate per le vie di Lamont da parte dei notri. Emozioni poche poche, voto 5. Anche i disegni non mi hanno convinto, in alcune tavole Tex e suo figlio sembravano fratelli l'unico ben rappresentato a mio avviso è Kit, voto 5.

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Ymalpas, se mi consenti un piccolo appunto al tuo ineccepibile commento, che condivido.... ma cosa c'entra il fatto che Tex fosse un ranger o meno.... non era certo quello l'elemento "scriminante"

E' lo stesso Nizzi che, mettendo avanti le mani quasi a prevenire le critiche, mette in evidenza il fatto che l'appartenenza al corpo dei rangers, fuori dal Texas, non costituisca un elemento a cui appigliarsi ( vedi l'ultima di Manfredi dove, invece, le stellette vengono sfoggiate e hanno il loro indubbio peso ). A Lamont, siamo verosimilmente nella cittadina dello stato della California, la stella di Ranger appuntata sul petto non da diritto a nessun trattamento di favore. In una vignetta c'è un personaggio che ha una visione quasi sfocata del corpo, sa più o meno cosa rappresentano in Texas, ma sa altrettanto bene che a Lamont non hanno nessuna giurisdizione. A Lamont Tex e pards sono cittadini comuni e davanti a uno sceriffo qualsiasi, al violare la legge devono rispondere delle loro azioni.

.... come hai giustamente rilevato, a volte Tex sa di aver agito ai limiti della legalit? ed evita il confronto con le autorit? locali... ma nella fattispecie, i pards non hanno provocato la rissa, e se anche e' vero che il ristoratore poteva avere il diritto di non accettare Tiger nel locale, di certo non aveva quello di provocarlo e sbatterlo fuori con la forza! Al limite, molto al limite, le responsabilità dell'accaduto erano da suddividere tra le fazioni contendenti (.... altro che danni risarciti).

Tex & co. non hanno provocato la rissa è A pagina 47 Tex è il primo a menare le mani, subito imitato da Tiger. Il quale, dietro alla richiesta del proprietario del locale, invece di uscire ha preferito dare retta al suo pard ( fortunatamente ). Sul piano della responsabilità i nostri non hanno, legalmente parlando, nessuna scusante.
Il corpo dei Texas Rangers, fondato nel 1836, aveva, ed ha tuttora, giurisdizione sul Texas, ma, e questo è importante, i suoi appartenenti vengono ancor oggi consideratialla stregua di agenti federali, la cui autorit? è superiore alla polizia locale la quale "deve"collaborare alle loro indagini. La loro specialit? è la caccia agli evasi, unitamente agli U. S. Marshals, ed anche alla cattura dei "most wanted". Se ai giorni nostri è così, figuriamoci nel West del 1880. Questa è un'altra "disattenzione" del Texone.
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Nella vignetta che vediamo sopra, tratta da una delle primissime pagine del Texone, la bella Katie sbarca a Lamont. Sembra l'elemento di novità, invece è solo quello perturbatore di un precario sistema retto sulla menzogna e la prevaricazione.

Nizzi, chiamato a scrivere le 224 pagine per Seijas, non fa altro che riprendere con le opportune modifiche un suo vecchio soggetto che gli era servito per "Un diabolico intrigo", la seconda storia che sceneggià nei primi anni ottanta per il Ranger ( e la prima ad essere pubblicata! ).

In quella storia illustrata da Nicol', il misantropo colonnello Remington ha sposato la giovane Dolores, che l'ha convinto ad assumere come soprastante della fattoria l'amante Francisco, che lei gli ha presentato come fratello. Il "m?nage" a tre non tarda ad essere scoperto dal colonnello che nella resa dei conti finale viene ucciso per mano di quest'ultimo. Occultato il cadavere, viene sparsa la voce che il colonnello è infermo dopo una brutta caduta da cavallo e il suo posto viene preso dal padre sofferente di Dolores, che si infila nel letto del padrone di casa defunto, caso mai dovessero ricevere delle visite fuori programma. Francisco intanto può spadroneggiare liberamente nella valle, almeno fino all'arrivo di Tex e Carson... vecchi amici del colonnello, che nella storia vogliono vederci chiaro!

Nel Texone di Seijas la matrigna Vera Cain ricalca la figura della vedova Remington, l'amante Harry Strode fa invece il Francisco della situazione. I due amanti si trovano nella stessa scomoda situazione della coppia fedifraga precedente. Il vecchio Evans, padrone del ranch, guarda caso cade da cavallo e finisce confinato nel suo letto, con l'amorevole Vera che gli prodiga le cure che bastano dopo qualche mese ( il tanto per preparare le carte false che ne estromettono la figlia dall'eredit? ) a farlo passare a miglior vita, imbottito di sedativi. Strode diventa il soprastante del ranch e potendo contare sulla'appoggio delle persone che contano a Lamont ( persino un giudice è nella lista ) aspetta il ritorno della figlia di Evans, l'indifesa Katie, pronto a farne un solo boccone.

I due soggetti, come si può notare presentano una situazione molto simile. Il texone aggiunge solo un elemento in più alla trama, che Nizzi vuole un po' alla Charles Dickens, con Katie che deve ricordare quelle orfanelle che vengono defraudate dalle perfide matrigne o dai cattivi tutori.

La storia di Seijas è così impreziosita dalla presenza di Katie, ma non bisogna lasciarci trarre in inganno! All'argentino, lo scrittore modenese non manca infatti di far sapere che Katie la vuole come le donnine che lui sa disegnare, ovvero così:


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Le forme dell'antagonista Vera sono di riflesso altrettanto invitanti. Nizzi fa della giovane, ingenua e indifesa, Katie una mora. La matrigna è invece una splendida bionda. Cosè, tanto per rispettare i canoni bonelliani dei primi duecento numeri, che mettevano paradiso e inferno a confronto negli occhi e nella capigliatura delle coprotagoniste o delle antagoniste.

Qualunque siano i gusti del vostro palato, c'è sinceramente da restare appagati.

Giunte nelle mani di Sergio Bonelli, le tavole vengono invece bocciate. Nelle prime 30-40 pagine Katie indossa abitini eleganti che fanno sbottare l'editore: "Siamo in Tex o in Piccole Donne?".

Seijas deve ridisegnare undici pagine. Sono quelle in cui c'è un eccessiva e ( secondo Bonelli ) ingiustificata presenza femminile. Non sappiamo se in quelle pagine censurate ci fossero altre ragazze oltre a Katie e Vera o quei trini e merletti tanto deprecati.

Sta di fatto che una delle cose che il Texone denota è l'instabile presenza delle donne al suo interno e in particolare del personaggio di Katie, che a un certo punto ( nella parte centrale della storia ) viene completamente a mancare, quasi estromessa di prepotenza dalle pagine.

Quelle undici tavole, che grosso modo corrispondono a una scena, mettevano a confronto Tex (e i pards) e l'orfanella è Nella storia in effetti l'incontro è appena accennato e manca quell'approfondimento che avrebbe reso sicuramente meno pesante e più colorita la seconda parte della storia.

Ma di questo a chi dobbiamo render colpa?

Certo quei continui cambiamenti e rifacimenti che si sono susseguiti nel corso di un quinquennio, se dobbiamo prestare fede alle parole scritte dall'editore nella premessa all'albo, potrebbero in buona parte spiegare il perchè di una prima parte tutto sommato brillante e il perchè di 120 pagine in cui i nostri sembrano perdersi in tanti inutili talloneggiamenti investigativi che hanno reso la storia priva di suspence.

Modificato da ymalpas
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Difficile fare una recensione di una storia come questa. La vicenda sembra iniziare bene con una fanciulla in difficolt? e i pards che arrivano in città e si fanno subito notare con una bella scazzottata. Battute divertenti, bistecche e patatine, tutto sembra filare liscio fino a quando i nostri si slacciano i cinturoni. Da allora crolla tutto e non succede assolutamente nulla per tutto il resto della storia, con Tex e compagni che non fanno altro che parlare fino all'ingenua sparatoria finale che non occupa più di qualche pagina. Unica nota positiva di questo texone sono i bei disegni di Seijas, che d' prova del suo straordinario talento nel disegnare le figure femminili. Verso la fine cala un po' ma del resto non dev'essere stato per lui molto stimolante disegnare una storia così noiosa. Peccato perchè la storia sarebbe stata interessante se fosse stata sceneggiata da Nizzi in maniera diversa. Si salva solo grazie ai disegni. Voto 6/10

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Ecco quel che ne pensa Moreno Burattini:

26 ottobre. "Le iene di Lamont" è un Texone rimasto nel cassetto per anni perchè Sergio Bonelli aveva dei dubbi sul fatto che una storia in fondo "minimalista" (un "complotto di famiglia" per privare una figlia dell'eredit? paterna) potesse piacere agli amanti del western, vista anche la presenza di due figure femminili con un certo peso nell'economia del racconto. Poi, come egli stesso ebbe a dire nel corso di Riminicomix 2011, aveva finalmente dato il via libera alla pubblicazione. Pur capendo quali erano i motivi della sua perplessit?, a me questo Albo Speciale n° 26 è piaciuto. I disegni del grande Seijas sono gradevolissimi, ma anche i testi di Claudio Nizzi mi sono parsi brillanti (non è certo fra le sue storie più scadenti). A conti fatti, una lettura divertente.


Vi linko il post completo, molto lungo e interessante
http://morenoburattini. blogspot.com/2011/1...-egli-cosa. html

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Letto. Bella storia e gran bei disegni. Nizzi è riuscito a ricreare una storia di stampo classico senza infamia e senza lode in cui alcune scene mi sembrano ben riuscite mentre altre un p? meno... avrei preferito un p? più d'azione, però alla fine devo dire che nonostante le pagine su pagine di dialogo inutile, l'albo nn mi ha mai annoiato.. cmq tutto sommato un buon lavoro!Voto 6,5

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Bah. Ho letto storie molto peggiori. Non brilla certo per suspence ma i dialoghi sono ben costruiti. Storia prevedibile ma buona, niente di originale. I disegni mi sono invece piaciuti moltissimo. Garcia Seijas è stato da sempre uno di miei disegnatori preferiti. Tiger un p? assente. Kit si limita a qualche chiacchierata e la poca azione della storia tiene i due pards in ombra. Comunque bella storia. Ma se il texone di Manfredi e Gomez era da 9, questo è da 6.5

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Si può commentare questa storia discettando su quanto in essa sia ontologicamente giusto, degno e texiano, ma io sinceramente non me la sento. Invece di andare a caccia del Tex perfetto e stracciarmi le vesti ogniqualvolta non lo trovo, preferisco adeguarmi ai fatti e vedere ciò che il mercato offre. Poich? negli ultimi tempi mi viene offerto un Tex sempre meno ironico e sbruffone, con i quattro pards trasformati in anonime macchine di sterminio di ancora più anonimi nemici, questo texone di Nizzi è stato una vera boccata di aria fresca. Non si tratta di una storia che tiene il fiato sospeso, questo no. E nemmeno di una storia dinamica. Come hanno notato tutti, si tratta di una storia povera d'azione, ma permettetemi di osservare che, secondo me, non è per nulla povera di avvenimenti. Vi sono molti dialoghi, anzi, si può dire che la storia sia tutta un dialogo, tuttavia non mi sono mai annoiato e posso dire che seguire i quattro pards nelle indagini mi ha decisamente fatto divertire. Insomma, Nizzi fa Nizzi e ci riesce bene, a differenza di Boselli che, purtroppo, nelle ultime storie ha offerto molti dialoghi in stile Nizzi senza averne un briciolo di freschezza. Ecco, una piccola domanda OT: e se Boselli tornasse a fare Boselli, riprendendo quello stile cinematografico e frammentato in cui all'inizio si esprimeva alla perfezione?Tornando a questa storia, Tex talvolta non è bene in parte, ma Nizzi sa reinventare in modo gustoso e astuto perfino quello che è stato l'incubo di un decennio, vale a dire la scena dei cinturoni slacciati. Non è Tex, ma almeno è una controfigura passabile, il che non è poco, visto che in quest'ultimo anno sulla serie mensile non si è vista nemmeno quella. Pare incredibile come un Nizzi ormai ritirato in tono minore riesca, seppur in una storia non priva di difetti, a dare la paga agli altri autori rimasti. Se qualcuno me l'avesse detto cinque anni fa gli avrei riso in faccia, ma ora accettarlo come vero mi sembra naturale."Le iene di Lamont" ?, per me, la terza migliore storia dell'anno dopo "Verso l'Oregon" e "L'ora del massacro". Non che ci voglia molto, visto che tutte le altre storie vanno da una sufficienza risicata a un fallimento totale, tuttavia ho chiuso questo texone soddisfatto, con un sorriso sulle labbra e la sensazione, per dirla con Anthony Steffen, di essere ancora a casa. Sensazione che, a costo di ripetermi, negli ultimi dodici mesi non ho provato quasi mai. I disegni di Seijas sono semplicemente sublimi: senza di essi, probabilmente la sceneggiatura di Nizzi varrebbe la metà. Il maestro argentino sa rendere prezioso ogni momento, ogni inquadratura: ricco di dettaglio, sè, ma senza saturare n° essere stucchevole, e però espressivo e dinamico, senza mai pastrocchiare come Mastantuono. Le espressioni azzeccatissime e varie conferiscono ai personaggi un'espressivit? viva eppure sempre misurata, mai grottesca come talvolta capitava a Gomez. La sua Katie, poi, oltre a essere il personaggio più dolce della sceneggiatura, è graficamente perfetta. A differenza del nostro pard Paco Ordonez non ho però alcun problema a preferirla alla vedova, che pur bella è un po' troppo volgare per conquistarmi, ma funge perfettamente per il proprio scopo. Certo che... averne di più di donne così su Tex! :DCome voto finale alla storia darei un otto, al netto del sette meno di Nizzi e del dieci di Seijas. Un Tex come non ne leggeremo più in futuro, e me ne dispiaccio molto.

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Eccomi qua a commentare questa storia. Comincio col dire che all'inizio sono rimasto piacevolmente sorpreso: la storia parte con un buon ritmo e la sequenza della rissa nel saloon è ben coreografata. Leggendola e leggendo anche buona parte dei dialoghi sembrava di essere tornati al Nizzi dei vecchi tempi. Purtroppo l'impressione è durata poco. Il Nizzi dell'epoca in cui la storia è stata scritta era ancora abbastanza dotato di un certo mestiere e si vede, ma stava già percorrendo la parabola discendente. Non sono tra quelli che considerano lo slacciamento dei cinturoni un male assoluto, ma qui è del tutto gratuita ed ininfluente allo svolgimento della storia. Completamente fuori personaggio, poi, il fatto che Tex paghi i danni al gestore razzista. La motivazione data e cioè che Tex non vuol far sapere che lui ed i pards sono rangers non regge. Infatti, solo poche pagine dopo Tex scopre tutte le carte proclamando ai quattro venti di essere un ranger. In ogni caso, il fatto che all'epoca il gestore fosse autorizzato a non accogliere chi voleva e che la discriminazione contro indiani ed altre minoranze fosse legale e legittima (la cosiddetta dottrina del ?Separati, ma eguali? affermata dalla Corte Suprema sino al 1957 circa) non ha mai avuto importanza per Tex in precedenza. Alla buona sequenza dell'entrata nell'ufficio del notaio (a proposito, ma qualcuno alla SBE si metter? mai in testa che negli USA, Louisiana a parte, non esistono i notai come li conosciamo noi?) si contrappone la sequenza in cui i pards lasciano l'ufficio sotto la minaccia dello sgherro del notaio. Il Tex che conosco io sarebbe sè andato via, ma avrebbe disarmato lo sgherro e lo avrebbe pestato di nuovo, giusto per ribadire chi è e che non se ne andava per paura o simili. Per il resto, la storia prosegue con interminabili sequenze di chiacchiere fino ad un'unica vera sequenza di azione, che da sola non basta a risollevare il tono. Taciamo poi del fatto che durante la scena del primo colloquio con la matrigna cattiva Tex viene zittito dallo sceriffo come se fosse un cowboy qualunque e che certi personaggi potenzialmente interessanti come il vicesceriffo non vengono minimamente sviluppati o perfino utilizzati. Insomma, se è pur vero che non la si può definire propriamente una brutta storia, è anche vero che è irrimediabilmente noiosa ed anche questo è un peccato grave per qualunque storia, chiunque la scriva, a mio parere. Il soggetto della giovane defraudata dell'eredit? di per se, infatti, non è malvagio, ma è sviluppato senza mordente. Tex non è ?La casa nella prateria? e necessita di una robusta dose di azione che non sarebbe stato difficile inserire se solo lo si fosse voluto. Tuttavia, anche se posso capire certe perplessit? di Sergio Bonelli, devo dire che non giustificano il posponimento della pubblicazione sino ad oggi. Altri Texoni in lavorazione contemporaneamente a questo (originariamente previsto per il 2003) e per la precisione quelli di Kubert, Brindisi e Sommer erano, come storie, di livello almeno pari, se non inferiore a questo eppure sono stati pubblicati senza problemi, per tacere di storie decisamente peggiori pubblicate anche sulla serie regolare e non solo. La mancata pubblicazione trova, a mio modesto parere, solo nell'ostinazione di Sergio. Sui disegni c'è poco da dire: Ernesto Garcia Sejias è un bravissimo disegnatore e si vede. Il suo stile ricrea un'atmosfera che rimanda ai film western degli anni 50 ed ai telefilm degli anni 50/60 e questo per me è un pregio. Già in questa sua prima prova mostra di trovarsi a suo agio con Tex ed i pards.@Ymalpas. Per quanto ne so, il solo rifacimento che è stato fatto riguarda solo la trasformazione di alcuni personaggi femminili in maschili. Sospetto che gli interventi riguardino la famiglia presso cui va a stare Katie quando si trasferisce in paese ed un abbruttimento dell'assistente del dottore. Il resto della storia è rimasto sostanzialmente inalterato ed il Texone non è stato più toccato dal 2004, quando è stato letterato da Monica Husler.@Virgin. Secondo me ti accontenti di poco. Io personalmente spero di non leggerlo più un Tex così, nel senso che spero di leggere un Tex con più grinta e che sia meno poliziotto e più guascone. P. S. Non capisco come si possa dare 8 a questa storia. Allora a ?Sei divise nella polvere? bisognerebbe dare 15, perchè 10 sarebbe insufficiente.

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@Virgin. Secondo me ti accontenti di poco. Io personalmente spero di non leggerlo più un Tex così, nel senso che spero di leggere un Tex con più grinta e che sia meno poliziotto e più guascone. P. S. Non capisco come si possa dare 8 a questa storia. Allora a ?Sei divise nella polvere? bisognerebbe dare 15, perchè 10 sarebbe insufficiente.

Be', io ho ragionato in questo modo: so che questa storia non è esente da difetti, ma poich? Nizzi è (era) l'unico rimasto a offrirmi un Tex e dei pards minimamente "guasconi", per dirla con i tuoi termini, accetto volentieri le sue magagne. Poi, lo ripeto, questa storia mi ha davvero coinvolto e interessato, cosa che ad esempion non era accaduta con "Sei divise nella polvere", le cui premesse erano interessanti, ma in parte disattese dagli sviluppi. Certo, mi sarebbe piaciuto vedere un po' più di spazio per Katie e il vicesceriffo, ma se entriamo, come diceva Tazhay, nel campo degli "et si..." non ne usciamo più. P. S.: io, invece, capisco benissimo che qualcuno possa non apprezzare questa storia e dare dieci (o anche quindici, per carit?) a "Sei divise nella polvere". ;)
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Comunque mi sembra chiara una cosa: che questo Texone ha da insegnare alla Bonelli e agli sceneggiatori attuali di Tex. O meglio: è l'accoglienza a questo Texone che dovrebbe insegnare qualcosa. Perchè, se nonostante molti difetti e una mancanza totale di azione, ha avuto una accoglienza così buona da parte di molti lettori, vorr? pur dire qualcosa. E secondo me vuol dire che i lettori di Tex al Tex guascone, ironico, sorridente, "battibeccaro", empatico e non musone, sono molto legati. Cioè: una caratterizzazione che segua il modello bonelliano e nizziano (del Bonelli "classico" e del Nizzi dei tempi d'oro, ovviamente) è in sè vincente e autosufficiente: riesce a far gradire una storia di per sè mediocre. Per molti, una storia splendida e costruita con tutti i crismi come "Caccia infernale" (che a me, per inciso, è piaciuta tantissimo!), risulta meno gradita di una storia medicore ma con una caratterizzazione dei pards molto nizziana (quella quindi più vicina al "Bonelli classico"). Bisogner? tenerne conto, secondo me.

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Sui disegni c'è poco da dire: Ernesto Garcia Sejias è un bravissimo disegnatore e si vede. Il suo stile ricrea 1)un'atmosfera che rimanda ai film western degli anni 50 ed ai telefilm degli anni 50/60 e questo per me è un pregio. Già in questa sua prima prova mostra di trovarsi a suo agio con Tex ed i pards. Io personalmente spero di non leggerlo più un Tex così, nel senso che spero di leggere un Tex con più grinta e che sia meno poliziotto e più guascone. P. S. Non capisco come si possa dare 8 a questa storia.

Letto pochi giorni fa e quoto Carlo Monni:ammetto che alla fine mi sembrava di leggere, su carta, una puntata della Grande Vallata di Louis Edelman(grande serie tv, al pari di Bonanza)e non mi è dispiaciuto da un lato :) Per quanto riguarda i disegni di Sejas, mi son piaciuti molto di più questi che quelli di Gomez(nel Texone non ha dato di sicuro il meglio di sè), e vorrei vederlo in qualche storia del mensile(c'è possibilità in un paio d'anni?):D Detto questo, mi aspettavo molto di più da questo Texone, e posso dargli come voto un 8 striminzito(più che altro per i disegni), mentre per la sceneggiatura Nizzi mi sembrava più in forma qualche annetto prima della stesura della stessa eh :rolleyes:
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Che fortuna!!!! una delle poche volte che vado in italia... un texone! in novembre! e scritto dal Maestro! disegnato da uno dei piu' bravi disegnatori del mondo! Tex perfetto un vero capolavoro! Finalmente un Tex come si deve e non un fumetto western con la partecipazione strordinaria di Tex. voto 10! prezzo ridicolo. che bella la vita!

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