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TWF - Tex Willer Forum

[19] [Almanacco 2012] Il Ciarlatano


Sam Stone
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Diciamo che la realtà è stata superiore alle aspettative e pertanto non posso non essere d'accordo su quanto avete scritto sopra; storia semplice e completa con un Tex in solitaria (mi viene in mente Niccol'...) tutto ben condensato nello spazio di un albo. Ho notato anche io ciò che riferisce l'attento Sam per il fatto che il ranger regola l'alzo del winchester (mod. 1873, sicuramente in cal. 44-40) ed in questo c'è un errore commesso nel disegno: manca il cursore sul ritto (la ''finestrella'' mobile sul rettangolo per intendersi) tutto perdonato per i più che buoni disegni. ::evvai::

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Per quanto riguarda la recensione di Ubc, non concordo su alcune cose.1) La mancanza di dramma e pathos. Certo, non si può dire che questa sia una storia molto drammatica ma, a parte il fatto che in questo non ci vedo niente di male, direi che tutta la sequenza, centrale nell'economia della storia, della lenta agonia di Rud, un po' di dramma ce lo mette eccome. Forse sarà io un'anima troppo gentile, ma io la sorte del bandito, con conseguente pentimento e dolore del fratello, l'ho seguita con molto interesse, e direi anche partecipazione.2) Oliva sostiene che il lettore percepisce che Carson fa una figura da babbeo. Sarà, ma io questa percezione non l'ho avuta: a me è sembrato il solito vecchio cammello simpatico e autoironico. Credo che Oliva abbia commesso l'errore metodologico di estendere una sua personale impressione (in questo rispettabilissima) a verità certa. Niente di più sbagliato.3) L'inconsistenza dei personaggi. Sinceramente, da una storia volutamente semplice e tutta azione, incentrata sull'esaltazione del personaggio Tex in quanto giustiziere, mi chiedo Oliva cosa si aspettasse. E comunque non sono d'accordo: il pard occasionale a me è riuscito abbastanza simpatico, e la storia del suo rapporto col dottore rende la loro amicizia più credibile e genuina. Inoltre il sacrificio finale per salvare l'amico lo rende, come personaggio, ancor più meritevole di un seppur leggerissimo ricordo. E? vero che i banditi non li ricorderemo come dei grandi avversari; ma a parte il fatto che anche in questo non ci vedo niente di male, Nick, come capo dei banditi, mi è sembrato più che credibile: ammazza di botte il dottore, uccide a sangue freddo uno dei suoi, diventa del tutto irrazionale quando gli muore il fratello. Niente di memorabile, certo, ma funziona.4) Il paragone con ?El Muerto? mi sembra gratuito e fuori luogo. Perchè l' stiamo parlando di un classico assoluto, di una storia nata con tutt?altre pretese: quella di rimanere nel cuore dei lettori, di creare un nemico indimenticabile, di ?fare epoca?. Questa no: questa è nata per divertire, per dare un puro e disinteressato divertimento texiano: il Nostro che sbaraglia da solo una banda di fuorilegge: quello che al texiano piace leggere! Quindi se paragone ci doveva essere, secondo me andava fatto con altre storie che condividono le finalit? de ?Il ciarlatano?, magari storie apparse negli almanacchi precedenti, o storie da un albo. Dal mio punto di vista, il paragone con ?El Muerto? è un altro errore metodologico di Oliva.5) La critica al Tex faraciano, allo strapazzamento dello sceriffo inetto, al linguaggio. Questo davvero non l'ho capito.6) Gli ?evidenti allungamenti di brodo? sono evidenti solo per Oliva. Io, sinceramente, non li ho visti proprio.7) La stroncatura di Danubio, davvero ingenerosa ed esageratissia. Un estremismo critico del tutto gratuito.

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Dunque, l'Almanacco lo devo ancora comprare, ma leggendo la recensione di Vincenzo Oliva su Ubc mi pongo una domanda: perchè bisogna a tutti i costi mancare di rispetto nei confronti del lavoro delle persone? Non so se è chiaro il fatto che chi fa il mestiere del "fumettista" (dallo sceneggiatore/soggettista, al disegnatore, al letterista e a tutti coloro che collaborano alla realizzazione di un fumetto) lo fa per passione, per amore verso quella che Hugo Pratt defin° "letteratura disegnata". E visto che la passione è il motore di questo mestiere, considero intollerabile che qualcuno straparli facendo credere che il lavoro di anni di un qualunque soggettista o disegnatore sia fatto in modo superficiale.
La critica, tanto per anticipare possibili obiezioni, è una cosa ben differente: posso essere soddisfatto o meno di una storia, esprimendo ciò che magari avrei voluto vedere e che invece non c'è, posso anche dire che la storia non mi è piaciuta, ma tutto questo nel rispetto del lavoro di persone competenti, che fanno di tutto per mantenere sempre un alto livello di qualità e, dunque, di fornire un alto tasso di divertimento per noi lettori. Critica non significa deridere un disegnatore, solo perchè certe espressioni sono in contrasto con il sentimento che dovrebbero esprimere in quel determinato momento, e tantomeno significa umiliare il lavoro del soggettista.
Cerchiamo di scindere le cose: il fumetto deve rimanere un divertimento e non deve diventare un'altra cosa, altrimenti anche questa magnifica creatura perderebbe il proprio fascino ed il proprio cuore.

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Ho letto la storia dell'Almanacco... La sensazione a fine lettura è stata: "Ok, quando inizia la storia?"Veramente... trama molto esile... per carit? le scene vengono descritte bene ma la storia non ha n° capo n° coda... Cioè Tex salva il doc dai banditi e basta... Io sono un fan delle storie brevi... Ci sono numerosi esempi anche di Storie con meno di cento pagine fatte in modo egregio... Insomma rimane l'amaro in bocca... I disegni: ho letto commenti negativi sull'altro forum... non capisco... a me sembrano ben fatti, puliti, un tratto magari ancora un po' acerbo ma promettente... io sporcherei di più il tratto ma non si può dire che disegna male. Come on!La presenza di Carson nel finale si poteva evitare eh! :indianovestito:

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Finalmente ho letto anch'io questa storia, ed e' stata una lettura molto veloce. La si legge veramente tutta d'un fiato. Ok, la trama e' molto esile e non sara' sicuramente una storia memorabile, ma non e' poi cosi' brutta da meritare le molte critiche che ho letto in questi giorni. In un Almanacco una storia "senza impegno" e leggera come questa puo' benissimo starci, ma poco si presterebbe ad una pubblicazione nella serie regolare. Tra le cose che ho apprezzato una e' senza dubbio lo sforzo di Faraci nel scrivere dialoghi nel cosiddetto stile texiano. Il ranger qui e' tutta azione, in gran forma e fa' il suo dovere da eroe. I disegni di Danubio non li ho trovati cosi' male. Il suo Tex e' abbastanza passabile anche se forse dovrebbe lavorare di piu' sulle espressioni, unpo' troppo monotone.

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Anche a me è piaciuta: è una storia buona, non certo un capolavoro, ma si legge in un modo molto scorrevole, e il compagno che il caso ha voluto affidare a Tex ha dato quel tocco di "particolarit?" alla storia. Come giustamente diceva Paco, questo è un personaggio diverso dal solito comprimario che si trova per caso a combattere con Tex, lo si capisce dalla sua determinazione e dal sacrificio finale che fa per salvare l'amico dottore. Nessuno dei personaggi ha uno spessore colossale, ma ce n'? davvero sempre bisogno?Spesso ci si lamenta che personaggi troppo caratterizzati oscurino Tex: ebbene qui è tutto il contrario! A parte questo c'è molta azione, un ottimo Tex, ed è molto divertente anche il siparietto finale con il cameo di Carson! Secondo me non avrebbe sfigurato sulla serie regolare, anche perchè non credo che l'almanacco debba ospitare (o abbia ospitato) delle storie che potenzialmente verrebbero scartate per la serie regolare. I disegni di Danubio non sono per niente male: effettivamente, come diceva Anthony, diverse espressioni facciali sono troppo ricorrenti su molti dei personaggi, ma tutto sommato direi che non c'è male.

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La storia non è malaccio, ma è davvero troppo, troppo penalizzata dai disegni. Un disegnatore "statico" e pulitino come Danubio si accorda male con una storia che dovrebbe fare dell'azione e del dinamismo il suo cavallo di battaglia. Allo stesso modo, come Seijas ha rivalutato coi suoi disegni (azzeccatissimi alla bisogna) il texone di Nizzi, la cui storia era di basso livello, i disegni di Danubio hanno letteralmente affossato una storia che - anche disegnata da un Ortiz, tanto per dire - sarebbe stata niente male. Piuttosto, mi sarebbe piaciuto vedere un filino più di "personalit?" da parte dell'Autore, che mi sembra ancora alla ricerca di un "suo" Tex. Basti guardare ai troppi "beccaccioni" sparati in un centinaio di pagine, non sempre nella giusta situazione e quasi mai suggerendo al lettore un tono ironico e divertito da parte di Tex, nel pronunciare questo simpatico termine. In sintesi, il solo linguaggio "bonelliano" non basta: occorre linguaggio+giusta situazione+disegno, solo il sincrono tra tutti questi elementi crea l'atmosfera e l'alchimia giusta.

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Mi è sempre difficile dare un giudizio su una storia di un solo albo, questa la trovo buona, diciamo da almanacco.

Il tema è inconsueto, si basa molto sul rapporto fra due amici, truffatori bonari, alle prese con una vicenda più grande di loro. I punti deboli mi sembrano il buonismo finale in cui si salvano sia il dottore che l'amico e gli incredibili indugi e ripensamenti del fratello del ferito nel far fuori il primo. A suo favore giocano il legame fra i due complici, che vengono presentati in modo da renderceli simpatici, sono dei ciarlatani di mezza tacca che in fondo sono brave persone, molto legate fra loro; e la contrapposizione ai cattivi veri, cattivi a tutto tondo, rapinatori spietati che non si rispettano neanche fra loro. Tex, dal canto suo, fa quello che deve, quello che ci si aspetta da lui, con due osservazioni. E? già la seconda volta, mi pare, negli ultimi mesi, in cui rimprovera uno sceriffo e/o la cittadinanza di vigliaccheria, cosa non da lui, gli d' un'aria di saccenza e superiorit? che sicuramente non dovrebbe mostrare. Sono stato invece contentissimo di ritrovare finalmente un Tex che schiva le pallottole, spostandosi e tuffandosi come ai vecchi tempi: ultimamente erano quasi sempre gli avversari a sbagliare mira, anche da distanza ravvicinata, e spesso venivano affrontati faccia a faccia, pistole in pugno, rimanendo immobile e offrendogli il petto. Vero che così assomiglia al Tex spavaldo anni ?50, ma vederlo così oggi mi aveva lasciato diverse perplessit?. Mi è piaciuta molto l'interpretazione del volto di Tex, i primi piani sono sempre molto espressivi e intensi.--Del resto dell'almanacco ho letto per ora solo l'articolo su Geronimo, francamente mi aspettavo qualcosa di più, soprattutto sul periodo chiave post-1880, quello che lo ha reso famoso, compresa la fase di prigionia e di cattività. Invece questa parte viene liquidata in neanche due paginette, mi è sembrato veramente poco. E pensare che Geronimo non riscuote neanche il massimo delle mie simpatie.
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Non ho ancora deciso se comprarlo, anche se per quanto riguarda la storia mi sembra quanto meno appetibile. "La città del male", nel mio primo almanacco, mi è piaciuta, ma non ho eccessivo interesse per il rimanente. Intendiamoci, non che non mi interessi la parte storica, ma non ho mai amato il miscuglio tra la serietà di quest'ultima e il relax del fumetto, a meno che non si tratti di poche pagine come ad esempio capita nei texoni. Ma di norma quando leggo Tex leggo Tex ed emigro dal mondo reale. Per questo mi piacerebbe molto - ma mi sa tanto che non avverr? - una raccolta degli albi contenuti negli almanacchi ;)

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  • Sceriffi

Ho appena letto l'avventura e l'ho trovata piacevole, scorrevole, senza picchi letterari ma neanche con una trama piatta ed esile come altri hanno trovato. Il soggetto non è originalissimo ma neppure troppo sfruttato nell'ambito delle avventure di Tex, quindi nell'economia della pubblicazione ci può stare. I personaggi della banda, interessanti, forse potevano essere sfruttati maggiormente, ma d'altronde trattasi di una storia breve e secca, quindi non si può davvero pretendere l'impossibile. Non mi sono affatto dispiaciuti il dottore ed il suo amico, come pure ho visto con simpatia la comparsata del vecchio Carson nel finale, lungi dall'essere un inutile orpello o peggio una brutta figura come qualcuno ha rilevato. Tex fa la sua parte come ci si aspetta, senza essere n° troppo protagonista, n° eccessivamente distaccato dal suo ruolo. I dialoghi non sono troppo articolati o prolissi ma non per questo meno efficaci. Per quanto riguarda i disegni, trovo il tratto di Danubio molto pulito e lineare ma anche ricco di particolari, preciso e didascalico, molto ben realizzati i paesaggi, i costumi ed un plauso particolare alle armi, la pistola che cade a terra a pagina 139 è degna della migliore inquadratura di un film di Sergio Leone! Un mio personale "bravo!" per i vari baffoni dei personaggi, davvero molto evocativi degli stereotipi dell'epoca, ergo dissento alquanto da ciò che afferma Tahzay. Sono invece d'accordo con Anthony circa la ripetitivit? delle espressioni dei volti pur se differenti nella fisionomia, Tex invece non mi dispiace anche se a mio avviso viene reso un po più giovanile rispetto a quanto ci si aspetterebbe, ma sono convinto che se avrà modo di lavorarci ancora sè lo migliorer? sicuramente. Un ultimo appunto riguardo alle critiche di brevit? e velocit? della storia da più parti rilevate: ma vi rendete conto che stiamo parlando di una avventura inserita nell'Almanacco del West? Io credo che, nell'ambito di tale pubblicazione che vuole essere un compendio di tutti gli argomenti del genere western apparsi nell'anno precedente, il fumetto di Tex sia necessariamente un complemento, un arricchimento, un "cadeau" per ricordare che il tutto appartiene alla stessa casa editrice, ma l'almanacco si leggerebbe bene e con interesse anche se non vi fosse inserita una storia a fumetti, la quale, ovviamente, non vuole e non deve essere importante come se si trattasse di quelle dell'inedito, del texone o del maxi, visto anche lo spazio limitato concessogli. Sono tutti gli altri articoli ad essere centrali rispetto all'avventura a fumetti e non viceversa! Fermo restando che debba comunque esserle dedicata la stessa attenzione e cura di tutte le altre storie di Tex, specialmente a riguardo dei nostri fini palati di amanti e di intenditori fedeli negli anni, non dobbiamo neppure però essere gli stessi implacabili censori che passiamo al setaccio le storie regolari; questo dico a beneficio di Joe65 e del suo appunto sul mirino, allora dovremmo forse disquisire circa la pelle dei camperos di Tex se sono di bufalo del Montana o di vacca dell'Alabama o se le braghe di Carson sono di tela di jeans ritorto doppio o cotone plain della Louisiana? Dobbiamo proprio fare le pulci a disegnatori che macinano centinaia di tavole meravigliose ogni anno e ci mettono mesi e mesi a realizzare avventure che noi divoriamo in pochi giorni od ore? Ma siamo seri! Infine riguardo alle recensioni di UBC ho davvero poco da dire, siamo in democrazia ed ognuno ha il massimo diritto di esprimere le proprie....... castronerie!!!

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Ho smesso da un pezzo di dar credito a un sito che ha sempre sparato a zero su Nizzi e ossannato l'inosannabile Segura!  :D

Paco, ti ricordo che anch'io ho osannato Segura! :D Devo dedurre che, oltre che come critico d'arte e critico letterario, non mi dai credito nemmeno come critico texiano? :asd:Parlando dell'ultima fatica di Faraci, l'ho trovata una bella, piccola, riuscita miniatura, che mi ha riportato un po' ai tempi di brevi e fulminanti avventure bonelliane come "A sud di Nogales", incrociate con una caratterizzazione dei personaggi all'altezza degli esiti più felici di Nizzi."Il ciarlatano" è riuscita a divertirmi e, soprattutto, a risvegliare quel senso ingenuo della lettura che ti porta a fare il tifo per i personaggi e a sperare che giungano sani e salvi alla fine della storia: mi hanno colpito Barry e Angus, in particolare, che oltre a vivere un rapporto di amicizia ben reso che suscita immediatamente simpatia richiamano appunto quelle garbate figure da commedia nelle quali eccelleva Nizzi e con le quali lo stesso Faraci ha già dimostrato di essere in grado di districarsi nelle sue prove disneyane... e ora anche qui. Una parola di lode in particolare per il finale, che ho trovato, oltre che ben costruito, al tempo stesso spassoso ed emozionante, col richiamo (anche cialtronesco) al bel rapporto di amicizia fra Angus e Barry: due figure che non hanno certo la profondit? di un Fast Dan, ma che ricorder? con piacere. Disegni di Danubio efficaci, con qualche incertezza e una mimica non sempre adeguata, per una prova complessivamente inferiore a quella dell'anno scorso. Il suo è un bel Tex, comunque. Tuttavia, trovo ingeneroso prendersela tanto con lui e poi tollerare disegnatori come Font e Ortiz... :rolleyes: (che, meraviglia delle meraviglie, quest'anno vedrà a scarabocchiare le sceneggiature del mio adorato Ruju! :malediz... )Voto globale: VI, più che abbondante. Mi ha regalato una serata di intrattenimento spensierato.

questo dico a beneficio di Joe65 e del suo appunto sul mirino, allora dovremmo forse disquisire circa la pelle dei camperos di Tex se sono di bufalo del Montana o di vacca dell'Alabama o se le braghe di Carson sono di tela di jeans ritorto doppio o cotone plain della Louisiana? Dobbiamo proprio fare le pulci a disegnatori che macinano centinaia di tavole meravigliose ogni anno e ci mettono mesi e mesi a realizzare avventure che noi divoriamo in pochi giorni od ore? Ma siamo seri!

Con tutto il rispetto, Anatas: l'appunto di joe65 era tutt'altro che pedantesco e voleva essere solo la notazione (anche divertita) di un'imprecisione. Imprecisione che, tra l'altro, non avevo nemmeno notato, e però ringrazio il pard joe65 per la segnalazione. :trapper: Modificato da virgin
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  • Sceriffi

Con tutto il rispetto, Anatas: l'appunto di joe65 era tutt'altro che pedantesco e voleva essere solo la notazione (anche divertita) di un'imprecisione. Imprecisione che, tra l'altro, non avevo nemmeno notato, e però ringrazio il pard joe65 per la segnalazione. :trapper:

Mi piacerebbe essere citato per le mie opinioni generali e non per l'unico appunto che finora mi sono permesso di fare (peraltro, come chiarito nello shoutbox, non ad personam), ma tant'?.... Ribadisco che quanto ho sottolineato si riferiva in particolare ad una tendenza che mi sembra abbiano alcuni membri del forum di fare le pulci appunto pedantemente (fra l'altro non ho riscontrato il divertimento nell'imprecisione che io ritengo propriamente non dovesse essere notata..), ma probabilmente è solo una mia impressione! Con ciò chiudo definitivamente la discussione perchè non voglio andare OT e venir redarguito dagli Antichi Sakem.
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Ho finito stamattina l'almanacco 2012, per quanto corto ho dovuto leggerlo in 2 momenti diversi e devo dire che se avessi avuto il tempo è una storia che si f? leggere di un solo fiato,? scorrevole, ben impostata e la trama , anche se nulla di eccezionale, si inserisce benissimo in un racconto di sole 11o pagine. C'è sopratutto il Tex che conosciamo bene, duro, diretto al suo obiettivo e c'è pure il famigerato interrogatorio a suon di sberle. I personaggi di contorno alla storia non prendono sopratutto mai il sopravvento su Tex che tutto f? e tutto domina. Per i disegni devo dire che mentre apprezzo la caratterizzazione di Angus il ciarlatano e di Barry, rimango un p? dubbioso su quella dei banditi che a tratti li vedo un p? confusi tra loro, per meglio dire c'è ne sono parecchi che fisicamente e visivamente si assomigliano parecchio, tolto il messicano che muore tra gli ultimi. Lo stile grafico del disegnatore non mi dispiace affatto, ma sicuramente ha ampi margini di miglioramento, sopratutto su certe espressioni del viso di Tex che non sempre mi piace. Sicuramente ciò che maggiormente emerge da questa storia, per quel che mi riguarda,? la grande amicizia tra Angus e Barry, una giusta e piacevole sensazione che non cade affatto in quel mielismo di cui abbiamo discusso al tempo dei "Trappers di Yellowstone" ad esempio, e la conclusione non fa altro che rinnovare questa amicizia e gran rispetto tra i due. Il mio voto visto il giusto inserimento in una storia da almanacco è comunque positivo, perchè questa è la sensazione che ho avuto leggendola.

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Storia che supera ampiamente la sufficienza, nonostante la brevit? con cui era necessario sviluppare la vicenda incide sulla valutazione finale. E' ovvio che una storia di Tex non possa dare il meglio di sè in sole 110 pagine, ma per un almanacco è di gran lunga sufficiente. La vicenda in sè è anche innovativa, con il dottore-imbroglione al centro di una situazione più grande di lui. Disegni di Danubio buoni, migliorabili nell'elasticit? dei movimenti, ma con un tratto apprezzabile.

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letto e piaciuto molto. storia semplice ma ben scritta e piacevolebravo Faraci nel caratterizzare Tex ( come piace a me)finale simpatico con Carson uno dei migliori almanacchi. mi pare che Manfredi e Faraci siano quelli che piu restano fedeli al personaggio originalei disegni di Danubio sono migliorati rispetto a quelli dello scorso anno che non mi avevano convinto e questa volta devo dire che sono pienamente promossi ( in particolare ho visto un volto di Tex decisamente piu riuscito)infine devo dire che il 2012 è partito bene con questa storia e con quella di Boselli\Leomacsattendo di rivedere Faraci con l'albo di febbraio :indianovestito:

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Parliamo un po' di Danubio. Certo, non si può dire che sia il miglior disegnatore della serie; però da qui a indignarsi per i suoi disegni ce ne corre- quindi, quell'estremismo critico (o pseudo critico) che rimproveravo a Oliva vale anche in questo. Io penso che è vero che il suo tratto sia ancora un po' acerbo; ma di chi stiamo parlando? Di uno che ha talento, e che, se gli concediamo un po' di tempo, potrebbe anche stupirci, o di un asino che non sa tenere in mano la matita?Ecco, dobbiamo metterci d'accordo su quale risposta dare. Io sono per la prima, e lo sono anche per un motivo ?esterno? a Danubio. Ricordate Della Monica, uno che a quanto pare era stato escluso a furor di popolo dalle pagine di Tex, uno che aveva un tratto acerbo e che oltretutto non disdegnava di copiare vignette altrui in gran quantit? (specie nella prima storia e specie disegni di Villa e Ticci)? Ebbene, qualche tempo fa ho letto il suo ultimo Magico Vento, ambientato nelle regioni del sud-ovest: ebbene signori, quell'acerbo copiatore è diventato, col tempo, un disegnatore western grandioso! Provare per credere: l'albo è il n.126, con una magistrale sceneggiatura di Manfredi, tra l'altro. Inutile aggiungere che a vedere quelle tavole magnifiche, mi sono mangiato le mani, perchè quel West l'avrei potuto vedere su Tex, il mio fumetto preferito, e per impazienza dei lettori così non è stato. Ora: non vorrei che la storia si ripetesse. Non vorrei ritrovarmi tra qualche anno con un albo di un'altra serie disegnato da Danubio e rimangiarmi le mani. Dobbiamo avere un po' di pazienza: la vogliamo concedere a Danubio? Io sè, perchè il talento c'è, eccome!Guardiamo infatti le tavole di questa storia. Per esempio, il vizio di copiare vignette ( cosa che sono stato il primo a far notare) sembra molto affievolito: certo, il Tex della terza vignetta di pag.50 ricorda quello di Villa che si prepara al duello de ?L'uomo senza passato?; oppure la foggia del cappello a pag.104 (terza vignetta) mi sembra presa pari pari da Piccinelli; e ci sono altre vignette in cui ho avvertito una sensazione di deja vu. Ma appunto, il numero delle copiature è comunque calato, e di molto- e questo è sicuramente un passo avanti!Poi, è vero che il suo Tex non sempre è il massimo: è una mia impressione, ma in alcune vignette- specie nei primi piani- sembra un po' strabico, o comunque non sempre dotato di un'espressione convincente. Arrivo anche a dire che forse ho preferito il Tex dell'esordio. Ma in generale trovo questo Tex buono, sicuramente migliore di tanti altri: di quello di Diso, per esempio, o di quello di Ortiz. Anche rispetto al Tex di Font questo di Danubio, per certi versi, è messo meglio, perchè riesce a mantenere una sicura riconoscibilit? tra una vignetta e l'altra- cosa che all'ultimo Font (per il resto sempre straordinario !!) non sempre riesce. Insomma, se potessi liberare Tex di un disegnatore il primo nome che mi verrebbe in mente è quello di Ortiz, non certo quello di Danubio. Questione dinamismo. Questa è una cosa che mi fa ben sperare, perchè almeno nelle scene d'azione o nelle scazzottate il dinamismo c'è: sarà per l'uso abbondante, e più che lecito, di linee cinetiche, ma a me, per esempio, piacciono molto i pugni che tira il ranger danubiano è per quanto anche nella scena dell'interrogatorio il senso di deja vu si è rifatto sentire forte. Inoltre le due storie che Danubio ha disegnato sono piene di sparatorie, battaglie, assalti, scazzottate: non facili, dunque; ma il disegnatore se l'? cavata bene- specialmente, forse, nella prima. Ma l'elemento che più di tutti mi fa ben sperare per il futuro, che mi fa dire che dobbiamo solo avere pazienza, sono gli sfondi western, i paesaggi. Sarà breve: Danubio, secondo me, nel disegnare il west è molto bravo. Cito una vignetta soltanto, da questo almanacco: la prima di pag.106, splendida. Quindi, con tutta ?sta pippa, voglio arrivare a due conclusioni. Che Danubio, così com?? adesso, imperfetto e acerbo, ha comunque i numeri per rimanere nello staff texiano- specie, ripeto, se consideriamo che ce ne sono almeno un paio il cui allontanamento dalla collana sarebbe molto più necessario. E che dobbiamo armarci di pazienza, concedere a Danubio un po' di tempo per crescere e maturare (un po' come fanno le grandi squadre di calcio coi giovani promettenti), diciamo almeno altre 220 pagine, e poi vedere cosa accade. Io spero in bene.

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Con tutto il rispetto, Anatas: l'appunto di joe65 era tutt'altro che pedantesco e voleva essere solo la notazione (anche divertita) di un'imprecisione. Imprecisione che, tra l'altro, non avevo nemmeno notato, e però ringrazio il pard joe65 per la segnalazione.  :trapper:

Mi piacerebbe essere citato per le mie opinioni generali e non per l'unico appunto che finora mi sono permesso di fare (peraltro, come chiarito nello shoutbox, non ad personam), ma tant'?.... Ribadisco che quanto ho sottolineato si riferiva in particolare ad una tendenza che mi sembra abbiano alcuni membri del forum di fare le pulci appunto pedantemente (fra l'altro non ho riscontrato il divertimento nell'imprecisione che io ritengo propriamente non dovesse essere notata..), ma probabilmente è solo una mia impressione! Con ciò chiudo definitivamente la discussione perchè non voglio andare OT e venir redarguito dagli Antichi Sakem.
Rabeiti nenta, quand suma nasi noi gent cme lur la travu veia !
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Rabeiti nenta, quand suma nasi noi gent cme lur la travu veia !

Mi fa piacere sapere che conosci il latino (io non lo conosco) o quello che ?, ma siccome qui non siamo all'accademia dei lincei ma su un forum, sei pregato di farti capire da tutti.

Paco

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sono d'accordo con Paco riguardo al fatto che Danubio abbia i numeri per migliorare e quindi debba restare nello staff di Tex. ritengo invece, che la sua seconda storia sia migliore della prima , che non mi aveva convinto per niente( soprattutto il volto di Tex)non sono assolutamente d'accordo quando lo ritieni migliore a Diso ( un grande), Ortiz (ottimo disegnatore) e a Font (molto bravo), tutti disegnatori dalla forte personalit? e con un proprio stile frutto di anni di esperieza ed evoluzione . Danubio ha talento ma non ha ancora quelle caratteristiche che invece hanno i disegnatori citati da te compreso la tendenza a copiare. dunque non intendo sottovalutare Danubio ( a cui peraltro ho fatto i miei complimenti) ma neppure sopravvalutarlo. :generaleS:

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Chiarisco quello che volevo dire, Crazy Horse :trapper: Font è uno dei miei disegnatori texiani preferiti, da sempre: ritengo che da "Colorado bell" in poi ha prodotto autentici capolavori. Ma, a mio avviso, ultimamente propone dei Tex che, nei tratti somatici, non sempre si somigliano- e questo specie nell'ultima storia con Boselli. Fatto questo appunto, rimane comunque uno dei migliori. L'Ortiz del texone è un grande, ma il resto non mi piace. E credo che da almeno quattro anni è diventato un disegnatore inguardabile, di gran lunga il peggiore del Tex di oggi. Gli preferisco Danubio e più o meno tutti i disegnatori delle varie testate Bonelli. Anche Diso non mi piace, e a dirla tutta non mi ha mai fatto impazzire. Certo, rispetto a Ortiz, le sue tavole sono gioielli, ma anche a lui preferisco Danubio. In ultimo, nel mio post precedente, non credo affatto di aver sopravvalutato Danubio- anzi, qualche critica gliel'ho mossa. Il fatto è che mi sembra che nelle stroncature si stia generalmente esagerando.

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Font è uno dei miei disegnatori texiani preferiti, da sempre: ritengo che da "Colorado bell" in poi ha prodotto autentici capolavori.

De Gustibus... Font è uno dei peggiori disegnatori su Tex... i 4 pards sembrano delle statuine (guardare i disegni no?)... di seguito Mastantuono, che penso si ispiri a Font...

L'Ortiz del texone è un grande, ma il resto non mi piace.

Ortiz mi è sempre piaciuto... il suo tratto sporchissimo, chili di inchiostro... bel western!
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