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Quando Tex Era, Quasi, Pornografico


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L'erotismo nelle pagine di Tex...  

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  • 5 mesi dopo...
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L' EROTISMO NEGLI ALBI DI TEX






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Il nostro immaginario dell'ovest americano trae spunto dai numerosi film e dalle serie a fumetti western. Il vecchio West si presenta così con un mix abbastanza calibrato di characters, che spaziano di volta in volta, mi sia permessa una sommaria esemplificazione, dagli stranieri senza nome, cinici, sadici e sprezzanti, agli indiani pittoreschi, indecifrabili nelle loro fisionomie, uomini tutti d'un pezzo, appartenenti a una dimensione quasi del tutto scomparsa. è un folklore di buoni e di cattivi, un mondo leggendario. All'interminabile parata di personaggi maschili, fa riscontro una presenza tutto sommato esigua di personaggi femminili. Se questo da un lato può sembrare un compromesso indispensabile per l'Avventura, il rifiuto della donna e quindi della sessualit? è da interpretarsi nel genere western ( e quindi anche negli albi di Tex ) come una precisa scelta degli autori di conformarsi agli standard culturali di un'epoca che ha fatto della misoginia la sua bandiera.

Nell'immagine sottostante Giovanni Ticci spazia con la fantasia e mostra Tex in compagnia dell'adorata moglie Lilyth. Si tratta solo di un disegno, ma la giovane indiana seminuda permette all'artista di ironizzare sulla claustrofobica censura che da cinquant'anni soffoca il più popolare fumetto italiano.



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Nel mondo a striscia della fine degli anni quaranta gli albi di Tex sono un prodotto editoriale destinato essenzialmente a un pubblico di ragazzi, dominato da una straordinaria presenza di characters femminili. Le donne di Galep, dalla splendida Lily Dickart di "Fuorilegge" alla caliente Lupe Velasco di "Doppio gioco", sono delle bellissime supermaggiorate. Rapidamente vestite con degli abiti che devono accontentare i lettori senza tergiversazioni, partecipano alle avventure dell'eroe senza che nessuno debba adontarsene. L'indianina Tesah, la primissima donna ad apparire nell'albo "La mano rossa", incanta con l'intramontabile bellezza delle sue gambe, la bionda Marie Gold si presenta invece ai lettori praticamente nuda. Nei fumetti di allora è una consuetudine e se pensiamo alla scandalosa "Pantera Bionda", non stupisce più di tanto l'uso ?consumistico? della donna attuato dalla coppia Bonelli / Galep.




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Nel secondo dopoguerra esploder? comunque una vera e propria caccia alle streghe contro i fumetti, colpevoli secondo alcuni di avvelenare l'anima dei lettori. Gli anni Cinquanta sono stati un periodo estremamente difficile per i comics. Nel 1951, l'Apostolato della Buona Stampa pubblica un "Indicatore della stampa per ragazzi" in cui si elencano le testate "raccomandabili", "leggibili", "leggibili con cautela", e quelle "escluse". In questo ultimo gruppo, riservato alla stampa moralmente nociva, che non è permesso leggere per nessuna ragione, perchè costituisce un eccitamento alla delinquenza, alla corruzione, alla sensualit?... figurano, in mezzo ad altri duecentotrenta titoli, anche Pecos Bill, Il Piccolo Ranger e Tex Willer! L'accusa non del tutto ingiustificata di immoralit? si abbatte sulle prime storie di Tex. Nello stesso periodo, due deputati democristiani, Federici e Migliori, presentano alla Camera un progetto di legge che chiede un controllo preventivo sui periodici a fumetti, che passa alla Camera ma non al Senato. Il tentativo viene ripetuto prima nel 1955 e poi nel 1958. Per evitare di dover sottoporre ogni pagina al giudizio di una commissione di censura governativa, gli editori del settore, allarmati, si coalizzano istituendo una propria commissione di autocensura, contraddistinta dal marchio MG, ovvero di Garanzia Morale, che per anni è applicato in bella vista sulla copertina delle varie pubblicazioni a fumetti. L'epoca di straordinaria libertà di espressione di cui i comics avevano goduto può definirsi definitivamente tramontata. Bonelli e Galep sono ben presto imbavagliati. Nelle storie inedite di Tex sono bandite le scene eccessivamente violente, il linguaggio crudo e scurrile, i vestiti e le pose sconvenienti dei personaggi femminili... Cosè si materializza, brutalmente, il trapasso della femminilit? nel fumetto western italiano, che diventa quello che tutti noi oggi conosciamo. Il moralismo asfissiante dell'epoca successiva ha impedito a Tex di riapropriarsi dei suoi caratteri originari. Non lo si vedrà più a petto nudo accanto alla bella Estrella Miranda ( n° 2 ) o sfiorare con la mano il seno della signora Horton ( n° 20 ).

Paradossalmente in quegli anni si sviluppa e prospera il fumetto nero. Il Diabolik delle sorelle Giussani, il Kriminal e il Satanik di Max Bunker e Magnus, i tanti altri characters rivoluzionari nati sulla loro scia, anticipano i movimenti studenteschi del 1968, che di quegli albi erano stati i primi fruitori. I confini della trasgressione sembrano raggiunti con la successiva ondata del fumetto erotico. Sul finire degli anni sessanta ad esempio Furio Viano e Sandro Angiolini danno vita, con grande successo, alla splendida creatura che risponde al nome di Vartan, l'indiana bianca. Nella sterminata produzione pornografica degli anni settanta si possono contare altre "western stories" erotiche.

Tex resta però lontano dalla pericolosa contaminazione con l'erotismo imperante e se la bella Hanaba ne "L'idolo di smeraldo" ( n° 168 ) ricorda molto i personaggi femminili dei primi numeri, il merito è sicuramente tutto delle pennellate dell'esordiente Fernando Fusco!



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L'allora giovane disegnatore, alla sua prima storia texiana, iscriver? nel repertorio di bellezze femminili, una carrellata di giovani indiane sensuali e conturbanti, che affiancheranno l'indomito eroe nella sua strenua lotta contro i cattivi indiani hualpai.


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In una storia successiva, G. L. Bonelli, stavolta accompagnato da Aurelio Galleppini, cerca di riproporre lo stesso coctail di erotismo e sensualit?, con delle giovani indiane seminude.



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Le squaws Hualpai de "L'idolo di cristallo", numero duecento della serie, sono tuttavia una delle loro rare concessioni.

Sergio Bonelli, seguendo l'esempio paterno, inserisce nelle scene iniziali della fortunata storia "I ribelli del Canada", l'esibizione della focosa Lilly Bijoux, disegnata splendidamente da Fusco, che per l'occasione sceglie gambe lunghe e affusolate, che i numerosi clienti del locale notturno, sembrano particlarmente gradire. Della donna si ricorder? Claudio Nizzi per il Texone di Bernet!

Se le concessioni restano minime, i lettori possono comunque dilettarsi con il volumetto "per adulti" intitolato "Tex Miller", pubblicato dalla Omnia Edizioni, che appare fugacemente nelle edicole nell'anno di grazia 1976. Si tratta di una parodia erotica prontamente condannata dall' autorit? giudiziaria perchè lesiva dell'immagine del personaggio, destinata a rimanere purtroppo l'unico tentativo di coinvolgere il ranger e i suoi pards in situazioni sessualmente ( assai ) compromettenti. La scarsa reperibilit? e il costo elevato ne rendono oggi quantomeno difficile l'accesso al grande pubblico dei lettori di Tex.



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In questi termini ne parla Sergio Bonelli nella Posta di TuttoTex:

? C'è stato però soltanto un caso in cui un uso scorretto della parodia è risultato talmente di cattivo gusto da farmi andare su tutte le furie e da farmi scatenare contro l'editore dell'iniziativa per mezzo di tutte le vie legali. Si tratta di un volumetto uscito nel lontano 1976, di cui vi mostro sopra la copertina. Come vedete è stato usato lo stesso marchio editoriale del nostro Ranger, con l'unica "spiritosa" differenza di una M al posto della W nel cognome del personaggio. In verità ben pochi si sono accorti della sua uscita in edicola, evidentemente perchè l'editore ( anche se il termine, in questo caso, mi sembra un eufemismo ) ha trovato i soldi per pubblicare soltanto un limitato numero di copie. Come potete intuire, possiamo classificare la pubblicazione come una delle tante porcherie pornografiche che invadevano l'Italia in quegli anni. "Porcherie" intendiamoci bene, non tanto per la tematica erotica ( che, inutile negarlo, in alcuni casi può essere sviluppata in forma interessante e piacevole ), ma perchè è un albo scritto male, disegnato peggio e stampato peggio ancora... ?.

E' proprio a Sergio Bonelli comunque che si deve la primissima apertura nei confronti delle tematiche erotiche. Anche se di fatto nel suo Mister No non si vede nulla, il suo è un eroe moderno, frequentatore abituale ad esempio di prostitute. Dopo di lui, un p? tutti i nuovi personaggi presenteranno un atteggiamento più adulto verso il sesso e l'?apertura verso situazioni ( o più semplicemente vignette ) prima di allora inimmaginabili in Tex è sicuramente sollecitata dalle nuove testate più libere e moderne, come il Dylan Dog di Tiziano Sclavi. Intorno agli anni novanta l'esordiente Raffaele della Monica inserisce nella storia de "La setta dei Tre K" ( n° 351 ) un'immagine molto interessante in cui la protagonista Helga Barnett, viene presentata oltre che in una veste inconsueta, anche in prospettiva decisamente sadica!




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Nel quarto Texone intitolato "Piombo Rovente", Nizzi e Zaniboni introducono delle scene ambientate in un bordello. Anche se la location non è del tutto nuova, la ritroviamo per esempio nella parte finale de "Il tesoro di Victorio" ( n° 192 ), in queste pagine avviene la prima vera rottura con l'ostracismo della tradizione passata. La tenutaria Lul' Darling e le sue ragazze sono caratterizzate dall'autore con una finissima ironia, che contribuisce a garantire alla storia una notevole freschezza sul piano narrativo.




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Il bordello riappare a distanza di pochi anni nell'albo "Bande rivali" ( n° 403 ) dell'esordiente Michele Medda. Questa volta è un affesco sordido e squallido, con i suoi odori e le sue donne di malaffare, che a malapena ricorda l'ambientazione del Texone di Zaniboni. La tavola sottostante di Jesus Blasco, che riproduce freddamente un atto sessuale, non può passare inosservata. Nella redazione di via Buonarroti fioccano le lettere di protesta da parte di alcuni lettori indignati e inferociti. Sulle pagine della posta di Tutto Tex il sentito mea culpa di Sergio Bonelli non tarda a farsi vedere. Ancora oggi è difficile capire i motivi che abbiano spinto l'editore a fare questa concessione all'autore sardo, che peraltro non manca di riproporre delle prostitute anche nella sua storia successiva, "Orrore" ( n° 410 ) per essere quindi prontamente ripudiato dal clan degli sceneggiatori di Tex.




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Nel quinto Texone, "Fiamme sull'Arizona", Nizzi e il disegnatore spagnolo Victor De la Fuente inseriscono una scena che contempla invece due amanti colti nell'intimit? della notte.



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Se ne "Il passato di Carson" ( n° 407 / 409 ) non c'è nessuna scena di nudo, il quasi esordiente Mauro Boselli tenta la sua carta vincente inventando dei trascorsi sentimentali per il vecchio cammello. La compagna prescelta è la cantante Lena Parker, una creatura ambigua con un passato senz?altro poco limpido. Il gioco sottile delle allusioni si accentua ne "I sette assassini" ( n° 463 / 465 ), dove recitano la loro parte Kit Willer e la smaliziata Donna Parker: è finisci in fretta la torta che ti porto a fare una passeggiata! ?. La materia erotica è trattata dall'autore con uno stile all'eau de rose che contagia anche la storia successiva intitolata "Golden pass" ( n° 466 / 469 ). Nel primo albo, sceneggiato da Sergio Bonelli, Tex smaschera con sarcasmo una scappatella notturna di Carson. Nel proseguo della storia, affidato a Boselli, il vecchio cammello finisce invece col ritrovare una sua vecchia fiamma, Mamie Smith, con la quale rinverdire i passati trascorsi.


"L'uomo di Atlanta", il decimo Texone di Nizzi e Jordi Bernet, pubblicato nel 1996, ci offre uno spunto di amara riflessione. Se dalle sue pagine ( e non sembra vero ) fa capolino la splendida e conturbante Lola Dixieland, con ampio sfoggio di piccantissime calze a rete, la copertina dell'albo, che inizialmente prevedeva la presenza, in bella evidenza, della ballerina, è immediatamente cassata dall'editore. Sarà per via delle mutandine della bella Lola?



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Il maxi del 2000 dello spagnolo Antonio Segura e dell'argentino Miguel Angel Repetto intitolato "I due volti della vendetta" contiene una scena molto interessante che culmina in un bacio dato da un febbricitante Tex ad un'anonima comparsa, scambiata per l'adorata moglie Lilyth.


Nel terzo millennio la politica editoriale di Sergio Bonelli non cambia e la censura apportata all'edizione italiana del Texone di Joe Kubert la dice lunga riguardo all'ostracismo imperante anche nei confronti delle forme più blande dell'erotismo. Nelle immagini sottostanti, il nudo della versione olandese e la corrispondente pagina della versione italiana censurata.



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Il maxi del 2001, intitolato "Nei territori de Nord Ovest", si segnala per il bagno in una vecchia tinozza della bella e seducente Kathy Dawn. L'episodio è tutto contenuto nella sceneggiatura, come ha confermato lo stesso Mauro Boselli: è ... di suo Font ha aggiunto lo splendido disegno! La scena era ovviamente in sceneggiatura, descritta proprio così e con l'avvertenza di non mostrare nulla ?. L'autore prova un piacere tutto particolare a ?giocare? con il carattere non proprio facile della ragazza: l'inserimento della meticcia in questo contesto indubbiamente intimo, produce infatti un piacevole e evidente contrasto, che contribuisce a mettere in risalto proprio la ricca personalit? della giovane. Resta intatta invece l'avvertenza di non mostrare nulla...




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Il "Mefisto!" ( n° 501 ) del luglio 2002, presenta altre due scene di nudo. La prima si trova a pagina 75 e mostra l'interessante "strip tease" della rediviva Lily Dickart. Claudio Villa, rispondendo a una mia domanda sull'origine della vignetta, ne ha precisato la paternit?: è La vignetta è nata dalla descrizione di Nizzi: Boris e Lily in camera, lei si sta spogliando. Non potevo certo farla più svestita. Siamo in Tex... per cui l'ho "fotografata" un attimo prima che slacciase il fatidico bottone l' dietro. Mossa carica di aspettative e di immaginazione, niente di più, ma è proprio quello che dovrebbe dare un fumetto... ?. L'immagine è semplicemente perfetta, perchè pur essendo solo un nudo parziale di donna, è dotata comunque di una forte carica erotica: le aspettative che il deshabill' di Lily Dickart suggerisce al lettore sono curiosamente le stesse che aveva generato la vignetta della galleppiniana Marie Gold alla fine degli anni quaranta.




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Qualche pagina dopo riappare anche la mambo Loa, anche lei seminuda. Il vestito inzuppato d'acqua mostra le sue giunoniche forme, degne di una Venere. Secondo Claudio Villa l'erotismo è una componente del fumetto che deve restare ai margini: è ...ci può essere amore ( vedi Kit e Fiore di Luna ), ci può essere passione, ma l'erotismo è fuorviante in una storia di Tex: ti racconta un'altra cosa, non certo Tex ?. Peraltro in queste pagine, aggiungiamo noi, c'è quanto basta per risvegliare l'interesse sopito dei lettori nei confronti di questa storica avventura.




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Brindisi, nel numero 520 intitolato "Agguato a mezzanotte", ci propone a sua volta una bella Kathleen, tanto per cambiare una prostituta, in biancheria intima che sembra studiata appositamente per provocare il lettore. è un immagine che probabilmente fa il verso alla Lily di Claudio Villa che abbiamo appena visto. è significativo tuttavia che sia ancora una volta un disegnatore della nuova generazione, cioè poco legato ai rigidi canoni della texianit?, a proporcela, un poco come aveva fatto Zaniboni nell'indimenticabile texone del 1991, con le ?ballerine? di Lul' Darling e il piano di sopra del suo locale pomposamente rinominato Moulin Rouge!




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La pubblicazione del Texone di Seijas non è stata autorizzata sembra a causa dell'eccessiva presenza di characters femminili. Alcune provvidenziali correzioni dovrebbero garantirne la prossima uscita nelle edicole. Nel frattempo i lettori si sono consolati con il suo Almanacco del West, anche se in fondo, diciamolo, non possiamo non condividere il giudizio ( sconsolato ) di V. Oliva, che sul sito ubc. fumetti scrive ironicamente: è Da applausi, infine, l'abilità ( tutta caratteristica della SBE? ) nell'aver fornito a uno degli interpreti più squisiti della figura femminile in fiore, una storia dove ha potuto prodursi nel disegno di un'infinita teoria di maschioni, interrotta da un'anziana Apache non meno che ottantenne e dal lampeggiare di una macilenta ragazza coperta all'inverosimile ?.




Ai lettori è stata comunque recentemente offerta una scena di nudo con l'albo speciale n° 21, "Il profeta Hualpai", di Corrado Mastantuono.



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Concludio con un'immagine molto più osè del ranger, che qualche malizioso e improvvisato fan portoghese ha così poco pudicamente immaginato nell'atto di consolare una delle tante vedove in difficolt?! Acalme-se...




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Ciò che mi sconvolge non è la censura di Tex che probisce l'apparizione di donne (svestite o meno), ma che nonostante tutto VENDA! Sappiamo tutti che basta mettere in edicola un calendario con una velina un p? svestita per fare 2 milioni di copie vendute... Che Tex nonostante tutto riesca a tenere banco è un mistero!

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  • 3 settimane dopo...

Ciò che mi sconvolge non è la censura di Tex che probisce l'apparizione di donne (svestite o meno), ma che nonostante tutto VENDA! Sappiamo tutti che basta mettere in edicola un calendario con una velina un p? svestita per fare 2 milioni di copie vendute... Che Tex nonostante tutto riesca a tenere banco è un mistero!

Non è tanto un mistero (forse ora con le storie in circolazione si haha), in quanto non è mai stato trattato come fumetto "pornografico" ma come fumetto "western". è il genere che attira a priori, più che il nudo o il sexy al suo interno. Che poi ci siano a volte "belle vignette" (mi scuseranno le Miss presenti) ben venga, ma anche esagerare non sarebbe giusto. Trovo che quanto fatto sin'ora è dunque la miglior scelta che potessero fare.Inoltre si potrebbe tornare a parlare del politicamente corretto... :indianovestito:
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  • 3 mesi dopo...

? vero.. molto strano che possa far scalpore una qualunque immagine un po' spinta in Tex... ma forse il vero motivo è che(come hanno detto altri) le trame vanno a guardare solo una parte del west. I bonelli hanno scelto le loro parti... si vede che le donnine non erano incluse... chissà per quale motivo particolare ....(sapendo anche quali fumetti colleziona SB con tanta cura).... ma se guardiamo a fondo, e chi è più intenditore di me lo sa, non sono solo le donnine a pagamento un lato del west che viene solo preso di striscio in Tex...

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  • 5 mesi dopo...

Ciò che mi sconvolge non è la censura di Tex che probisce l'apparizione di donne (svestite o meno), ma che nonostante tutto VENDA! Sappiamo tutti che basta mettere in edicola un calendario con una velina un p? svestita per fare 2 milioni di copie vendute... Che Tex nonostante tutto riesca a tenere banco è un mistero!

Non è tanto un mistero (forse ora con le storie in circolazione si haha), in quanto non è mai stato trattato come fumetto "pornografico" ma come fumetto "western". è il genere che attira a priori, più che il nudo o il sexy al suo interno. Che poi ci siano a volte "belle vignette" (mi scuseranno le Miss presenti) ben venga, ma anche esagerare non sarebbe giusto. Trovo che quanto fatto sin'ora è dunque la miglior scelta che potessero fare.Inoltre si potrebbe tornare a parlare del politicamente corretto... :indianovestito:
Forse sono un po' di parte, ma credo che il valore di un prodotto (fumetto, birra o macchina che sia) si misuri anche dal fatto che chi lo acquista lo acquista attratto da una sua qualità intrinseca, e non dal fatto che venga pubblicizzato in qualche modo da una biondazza che dimentica di essere una donna.
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Guest Wasted Years

Da questo punto di vista. Tex ha il marketing meno sessualmente orientato in Italia, penso. A me non piace il politicamente corretto a tutti i costi, ma il risvolto di non considerare i lettori decelebrati e manipolabili con la semplice esibizione di gambe e seni mi piace molto invece. Non bastano cosce e glutei per fare ingoiare certi polpettoni.

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Guest Wasted Years

Non bastano cosce e glutei per fare ingoiare certi polpettoni.

A qualcuno sè :( . Pensa al successo che ha avuto la cosiddetta "commedia all'italiana", quei film senza capo n° coda con i vari Vitali, Fenech.....
Che adesso sono stati rivalutati e considerati cult movies... :lupod: :colt: Spero che il nostro Tex rimanga sempre scevro da questi mezzucci da marketing televisivo, da televisione generalista che deve fare audience e se ne infischia della qualità di ciò che propone. Quando legger? un Tex così, rimpianger? il piccione con calde lacrimone...
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  • Collaboratori

Il discorso non è quello di far diventare Tex un fumetto per adulti... il fatto è che Bonelli ( l'editore ) rifiuta non solo le più banali scene piccanti ( ma caste ), ma anche la semplice presenza di donne che non siano strettamente necessarie alla sceneggiatura. Io l'aspetto al varco, a settembre, per vedere se ha il coraggio di censurarmi anche la minigonna di Lilyth. Grrrrr... e poi ci si chiede perchè un bel manipolo di autori, come Tarlazzi, si lascia andare alla tentazione di scherzarci su, con qualche immagine "impensabile"... G. L. Bonelli lo diceva, Tex a donne ci va eccome, solo che lo fa tra un albo e l'altro, senza sentire il bisogno di raccontarlo a terzi! Però le pudiche donnine di Galep nessuno le dimentica.

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Guest Wasted Years

Beh... non nego che qualche dona in più sarebbe necessaria, sia per dare un taglio più realistico alle storie sia per allietare al vista di Carson e dei lettori. Infatti io giudico opprimente questa censura... ma ha il risvolto positivo di tenere quel tipo di spazzatura fuori da Tex. Che comunque è fuori anche dagli altri fumetti Bonelli che sono più aperti... ?, anche IMHO, estremamente anacronistico questo, perchè riporta Tex più indietro del primo albo a striscia.

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  • Collaboratori

Per riagganciarmi al discorso di SpelTex, questa immagine su Tex non la vedremo mai...


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Ticci ci scherza su eccome, la ragazza seminuda raffigurata infatti pare sia proprio la moglie Lilyth ( stranamente la più casta delle donnine di Galep ). Un'immagine del genere in effetti stonerebbe sulle pagine di un albo, ma se ne vedessi una ogni cento numeri, non mi metterei le mani sui capelli :P

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Mah, io penso che l' erotismo sul Tex stona molto, e penso che magari una storia incentrata sui bordelli ci può stare, ma se diventa un clich? che si ripete in ogni albo... bh?, cambio fumetto. Penso che la censura bonelliana nei confronti delle donne sia giusta in parte (così l' attenzione resta sempre su Tex e sui suoi pards), d' altra parte però può essere letta come una sorta di ''maschilismo'', che però sono sicuro sia totalmente estraneo alla persona di Sergio Bonelli (e, ovviamente, del padre); daltronde il signor Bonelli se non erro è del '24, vecchio stampo... piccolo ot: certo che dire che i ''cinemi all' italiana'' sono dei cult è ridicolo... poi ci si lamenta del poco successo all' estero dei film italiani...

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Guest Wasted Years

Subito dopo rimarca che le ballerine erano un pretesto per vedere uscire il prestigiatore, dato che gli ricordava mefisto. Nolitta è sempre lui!

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giuste osservazioni Riccardo! ;) quoto ogni tua parola... credo che il maschilismo ricorrente in tex sia dovuto alle censure del passato, e questo fatto si è ripercosso anche oggigiorno...

Grazie Lord!
Ho solamente condiviso una tua giusta opinione ;) ;)

@Cek: che numero è l' album da cui hai tratto le foto?

Quelle immagini sono tratte dal Tex n° 204 "I Ribelli del Canada", e se le tue finanze lo consentono, ti consiglio di leggere anche tutto il resto della storia sui numeri 205/6/7 ;)
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  • 6 mesi dopo...
  • Collaboratori

Ho modificato profondamente l'articolo iniziale aggiungendo anche il sondaggio. Molti di voi ancora non hanno espresso la loro opinione per quanto riguarda la tematica erotica nelle pagine di Tex, spero di sentire presto qualche nuova opinione in merito a questo "scottante" argomento!

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Ho votato il terzo punto, ma voglio spiegarne la ragione. Non voglio peccare di bigottismo, e ritengo del tutto normale che, volendo descrivere un ritrovo di quelle gentili signorine tanto care al nostro Carson, le persone disegnate abbiano un abbigliamento un tantino più leggero del burka. Del resto, non mi sento neanche di attribuire una patente di vero e proprio "erotismo", o peggio di "pornografia" a qualche scollatura un po' più profonda o a un paio di gambe di ballerina. D'altra parte, sostengo che non sia necessario inserire questa componente in una storia a meno che non sia funzionale nel senso che ho detto sopra, ma in termini assolutamente secondari rispetto alla storia stessa.

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