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Gli Articoli Degli Almanacchi...


paco ordonez
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Per quanto mi riguarda, io non li leggo piu'. Questi articoli potevano interessare negli anni '90, quando ancora non c'era internet, ma ai giorni nostri, si puo' trovare qualsiasi cosa nella rete. E poi, oltre a questo, sono davvero pochi quelli interessanti ormai.

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Un p? Anthony ha ragione, però secondo questo ragionamento praticamente nessuna rivista avrebbe più senso di esistere! ;) E' comunque interessante leggerli, a me (nell'ultimo almanacco) è piaciuto molto quello su Bud Boetticher: non avevo mai guardato un suo film, però sapevo che era considerato un regista di B-Movies, ma l'ottimo articolo dell'almanacco mi ha spinto a cercare qualche suo film per vedere effettivamente se questa etichetta è meritata o meno! Ormai credo che gli articoli sul western in generale siano per forza di cose un p? ripetitivi, ma si può sempre venire a conoscenza di qualcosa (tipo quei due film citati quest'anno e che sono passati direttamente su dvd senza transitare per i cinema) che magari è difficile venire a sapere anche con internet. Oppure è bello anche leggere dossier su personaggi non famosissimi come questo Boetticher!Io li apprezzo!

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  • Sceriffi

Grazie a te, Paco, per la pronta disponibilit?. Intanto rispondo ad Anthony citando AtTheRocks che giustamente dice: se consideriamo solo Internet potremmo fare a meno di praticamente tutto, ma, fortunatamente almeno per me, esiste anche il piacere di tenere fra le mani la carta e, nota bene, te lo dico da grande fruitore di supporti elettronici. D'altronde penso che anche per te sia lo stesso, se no non compreresti Tex! Ma a parte questo, diversamente da te, ritengo che la maggior parte degli articoli pubblicati sugli almanacchi (li ho comprati e letti tutti) siano fatti molto bene, con una ricerca dei materiali e delle fonti capillare e particolareggiata, da veri appassionati, con supporti fotografici di ottima qualità ed in molti casi anche rari, con vere chicche bibliografiche e storiografiche. Poi chiaramente, se sei un appassionato e vai vagabondando e scavando su Internet (ed io lo sono, te lo assicuro), puoi trovare di tutto e di più, ma devi anche considerare la comodit? e la completezza in un unico supporto che solo un libro ti può dare. L'esperienza, infine, mi dice che quello che cercano gli altri, spesso non è quello che hai trovato tu stesso e puoi trovare molte altre cose interessanti che ti possono essere sfuggite.

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Concordo un p? con AtTheRocks e Anatas, e un p? con Anthony. Nel senso che se è vero che c'è ancora spazio (e io spero ci sia sempre) per gli approfondimenti su carta stampata, che siano saggi o articoli di vario genere, è anche vero che gli articoli degli almancchi li trovo generalmente deludenti. Mi spiego: l'articolo su Geronimo nell'ultimo almanacco per me è davvero inutile; breve, superficiale, sintetico al massimo: avessi letto la pagina di Geronimo su wikipedia forse avrei fatto prima e meglio. Insomma, gli articoli dell'almanacco non sono quasi mai un vero e serio approfondimento, ma una lettura superficiale che in internet ho gratis: in questo Anthony ha perfettamente ragione. L'almanaccvo deve quindi trovare il modo di differenziarsi da ciò che Internet generalmente propone, con VERI pezzi d'approfondimento, non con le poche paginette dedicate a Geronimo. Per far questo l'almanacco dovrebbe avere un numero più ristretto di articoli? Bene, io ci sto, perchè adesso come adesso, se non fosse per le 110 pagine di Tex, questa è una pubblicazione che non mi sognerei mai e poi mai di acquistare, dati prezzo e contenuti!Le cose fatte meglio, comunque, secondo me sono le recensioni di filme libri: ma niente di eclatante, in ogni caso.

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  • Sceriffi

Anche io riconosco che l'articolo su Geronimo non è niente di speciale, per carit? non ho mai voluto dire che TUTTO sull'almanacco sia merce rara, però in genere le recensioni sui film, in particolare, sui libri e, così mi dice mio figlio,.. io non frequento l'ambiente....., sui videogames sono complete, precise e circostanziate. In questo numero ho apprezzato particolarmente la biografia di Oscar Boetticher, ho appreso alcune nozioni che, pur essendo un fan di cinema western, non conoscevo; ritengo sempre piuttosto interessanti in particolar modo gli incroci con la letteratura e gli interscambi fra i diversi generi culturali, non tutti i critici sanno farle così bene. Poi, ovviamente, stiamo pur sempre parlando di una pubblicazione edita da una casa fumettistica, non certo di una rivista specializzata o ancor più di un saggio monografico o di un libro dedicato, in questi casi ci troveremmo di fronte ad un prezzo ben diverso. Credo che l'Almanacco sia un buon compromesso editoriale e mi pare che comunque sul mercato non ci sia niente del genere, soprattutto in considerazione del fatto che all'interno troviamo pur sempre un'avventura inedita del nostro amato Tex (anche se non sempre riuscita, ma questo è un altro discorso). Evidentemente non concordiamo sul fatto che il prezzo valga il prodotto, ma questo attiene alla capacità di spesa di ognuno ed io non voglio certo sindacare su ciò. Dico a Paco che mi sembra ingeneroso liquidare il lavoro degli articolisti di questo numero limitandosi a criticare (giustamente) le pagine dedicate a Geronimo, ma gli d' anche ragione sulla necessit? di un maggiore approfondimento e diversificazione dei pezzi, magari limitandone il numero ed arricchendoli di contenuti.

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Penso che la tecnologia abbia un limite e quindi ben vengano, e restino, i supporti cartacei. Entrando nello specifico, i contenuti degli Almanacchi sono, a mio parere, tutt'altro che scarsi : è ovvio che, come capita anche al fumetto, vi siano numeri più interessanti di altri, ma devo dire che, per esempio, l'edizione 2012 è ricca di articoli notevoli, quello del già citato Boetticher, dei libri e dei film e pure quello dei "western pocket", abbastanza misconosciuti in Italia. Il libro, la rivista, il quotidiano, il fumetto possono focalizzare un argomento specifico che ognuno di noi, con il mezzo che vuole, potr? approfondire in seguito

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  • 1 anno dopo...
  • Sceriffi

Riprendo a distanza di tempo (per Satanasso, come vola il tempo, ho saltato a più pari il 2013...) questo topic che ho contribuito a creare, dicendo che ho finito di leggere gli articoli dell'almanacco 2014 e li ho trovati anche quest'anno stimolanti, variegati, curiosi ed apportatori di alcune nozioni che non conoscevo. Segnalo in particolare il bell'approfondimento su Giuliano Gemma che, se pur non completissimo in quanto mancano citazioni di altri lavori del bravo attore, mi ha svelato alcuni particolari della sua carriera a me sconosciuti, il curioso ma completo reportage sulle figure equine coprotagoniste del mondo western e le segnalazioni dell'annata cinematografica, purtroppo scarsa anche stavolta ma con alcune chicche interessanti. Viceversa, l'articolo su Toro Seduto non aggiunge niente di inedito sulla sua vita, ma contiene la preziosa e curiosa foto di lui con Buffalo Bill in gondola a Venezia che non avevo mai vista. Sicuramente anche quest'anno si ripeter? la diatriba fra chi considera questo albo sostanzialmente inutile e chi, come me, lo trova una volta ancora non esiziale ma sicuramente gradevole nella lettura e tutto sommato utile in un'ottica di fruizione immediata, facile e leggera, non da studiosi o ricercatori del genere ma da semplici appassionati con poco tempo a disposizione per ricerche su internet o approfondimenti letterari. Certo, anche stavolta si sono tenute fisse le rubriche sui vari argomenti (temo che sarà sempre così, per motivi editoriali) invece di eliminare qualcosa (ad esempio, per me quella sui videogiochi) in modo da poter dedicare qualche altra pagina di approfondimento su un altro argomento più meritevole, ma tant'?... Il tutto comunque condito da una buona storia di Tex, molto ben disegnata, insomma una cifra appropriata per un prodotto ben confezionato da parte della SBE.

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Ritengo che gli articoli siano conformi al tipo di pubblicazione che li ospita, non possiamo attenderci saggi eruditi o approfondimenti accademici sul nostro Almanacco. Personalmente li trovo interessanti e spesso incuriosiscono dando il via alla possibilità di sviscerare ulteriormente l'argomento su Internet. Mi piacerebbe che uno degli articoli proposti riguardasse da vicino il mondo di Tex e della sua lunga vita editoriale. Confesso che però il vero motivo che mi spinge a prendere l'almanacco è la presenza del fumetto di Tex spesso visto da autori diversi rispetto alla serie regolare.

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aggiungo a questo interessantissimo topic che gli articoli degli almanacchi devono essere una spinta per approfondire temi e sviscerarli (con internet e i saggi). Ricordo quello di Colombo su Sam Peckinpah e su John Wayne come articoli interessanti e struggenti a tratti. Tra l'altro lo stesso Borden ha curato nei primi tre almanacchi la rubrica dedicata ai libri... essenziale per chi vuole farsi una cultura del genere western in libreria. Sinceramente a parte la storia (che come dissi in altro topic userei per raccontare le avventure in solitaria del giovane Tex) gli articoli sono sempre interessanti... anche se gli argomenti andranno, col passar del tempo, sacrificandosi... anzi, ogni anno mi chiedo: che cosa s'inventeranno?

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  • 11 mesi dopo...
  • Sceriffi

Letto l'Almanacco 2015, devo dire che quest'anno gli articoli mi sono piaciuti più della media. In particolare ho trovato interessante e ben approfondito quello su Corbucci, di cui non conoscevo molti aspetti della sua carriera, e sui libri in genere; illuminante quello su Raffaella Milandri e curioso e completo quello sugli scrittori nativi. Insomma per me anche quest'anno l'Almanacco si è rivelato una buona spesa, a parte inoltre l'ottima storia inedita.

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