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TWF - Tex Willer Forum

[618/620] Gli Schiavisti


ymalpas
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Da parte mia, mi ritengo il suo contrario: mi piacciono le storie articolate e ben strutturate, dove ci sono personaggi che non sono semplici manichini, siano essi buoni o cattivi. Da questo punto di vista, credo che avrà in futuro più sodd9sfazioni del nostro amico.

Allora siamo in due Carlo a pensarla allo stesso modo :trapper: e son contento di apprendere da una fonte informatissima come solo tu puoi essere che in futuro avremo belle soddisfazioni. ::evvai::
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Da parte mia, mi ritengo il suo contrario: mi piacciono le storie articolate e ben strutturate, dove ci sono personaggi che non sono semplici manichini, siano essi buoni o cattivi.
Da questo punto di vista, credo che avrà in futuro più soddsfazioni del nostro amico.

Allora siamo in due Carlo a pensarla allo stesso modo :trapper:

e son contento di apprendere da una fonte informatissima come solo tu puoi essere che in futuro avremo belle soddisfazioni. ::evvai::

Non vorrei gettare acqua sul fuoco del tuo entusiasmo, ma la mia osservazione era basata solo in parte su informazioni privilegiate, per così dire, e molto di più su quello che posso dedurre dallo stile degli autori attualmente impegnati su Tex.


Anche quando si sforza di scrivere trame che lui chiama lineari, Boselli non può fare a meno di arricchirle di personaggi ben strutturati caratterialmente e di varie complicazioni. Questa stessa storia ne è un esempio. Non è solo un semplice Tex contro gli schiavisti di Canaan: ci sono i turbamenti di coscienza di Castillo e la variabile rappresentata da Espectro con la sua subdola campagna di stragi di indiani attraverso le malattie.

Manfredi e Boselli sono più simili di quanto possa sembrare a prima vista: anche Manfredi ama arricchire le sue trame di vari personaggi, spesso sopra le righe, ed intrecciare vari fili narrativi e come Boselli ama, per così dire, risolvere la trama nelle ultime pagine a disposizione.

Da quanto ho potuto vedere dalle poche storie fin qui pubblicate direi che anche Faraci apprezza le storie "corali" e l'approfondimento psicologico dei personaggi di contorno. Per ciò che riguarda Ruju, se "La prova del fuoco" è la sua storia manifesto, direi che non siamo lontani: il suo approccio sembra debitore di quello che potremmo chiamare western noir.

Infine, mi pare chiaro che tre autori su quattro traggano spesso ispirazione dal western anni 50 ed uno anche dai più classici spaghetti western.

Direi, quindi, che prevedere in futuro storie con intrecci interessanti e personaggi ben strutturati sia quasi inevitabile.

Con questo, sia chiaro, io non sto auspicando che Tex rimanga in secondo piano, come sembra temere qualcuno, Tex è il titolare della serie e deve rimanere determinante nella risoluzione delle vicende narrate. Questo non vuol dire che non ci si debba anche soffermare sugli altri protagonisti delle suddette vicende. Del resto, a mio parere, l'eroe emerge meglio se paragonato non a mezze calzette o figure evanescenti, ma ad avversari di tutto rispetto e comprimari di spessore.

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Carlo la pensiamo allo stessa maniera, e per quanto riguarda le speranze per il futuro in parte pensavo alle tue informazioni privilegiate ma tutto sommato anch'io avevo fatto 2+2 considerato gli attuali sceneggiatori all'opera su Tex :trapper: Che dire, speriamo che non ci smentiscano clamorosamente ...

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  • Rangers

Ieri ho letto anch'io il secondo albo. Commenter? la storia quando l'avrà letta per intero, quindi tra un mese!Per ora devo dire che si mantiene su buoni livelli, forse la reputo migliore di Caccia Infernale (alla quale in qualche modo e sotto qualche punto di vista può assomigliare). Nel secondo albo ci sono tante "chiacchiere" , ma anche scene d'azione molto ben fatte. Interessante lo svolgersi della trama: nel prossimo albo Tex e pards dovranno affrontare due nemici che non hanno contatto tra di loro... forse il più inquietante Espectro sarà quello più originale e che riserver? qualche bella sorpresina!Ho apprezzato anch'io l'accenno all'epidemia di vaiolo nel villaggio dei Navajos e conseguente vendetta contro Brennan e Teller. Speriamo che nel terzo albo non si velocizzi tutto nel finale, però al momento mi sembra una buonissima storia!Di ottimo livello anche i disegni di Seijas!Buona lettura _ahsisi

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Capelli d'argento, potrei ricordarti che in questo forum sono consentiti messaggi ben diversi da questi tuoi ultimi, tecnicamente spam?
Argomenta!
Grazie!
Paco :trapper:

Mamma mia..... :shock:

Dai, un po' di sottile ( amara, per me ) ironia...
D'altronde non si dice che una foto o una vignetta, a volte, dicono piu' di mille parole ?
Spam per qualche risposta con le faccine è doubt
Suvvia, non spariamo cavolate..... :old::trapper:

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Mi rendo conto che potrete pensare che sono il solito esagerato. Ma a me questo albo è piaciuto tantissimo, davvero; e aggiungo: quando più si va avanti nella lettura

tanto più la storia diventa di forte impatto emotivo
, tanto che, forse, la seconda parte e il finale dell'albo sono la cosa migliore. Il fatto è che questa volta Boselli non solo costruisce una storia solida, con tanti bei personaggi (si riconferma il tenente Castillo come ottimo e simpatico comprimario), i 4 pards tosti e in gamba come devono essere (e questo si vede anche dalle ?piccole cose?, non solo dai grandi gesti eroici) con un Kit che, rispetto a ?Gli schiavisti?, diventa
più centrale (? lui a fare l'azione più degna di nota)
, ma la condisce con due nemici tra loro molto diversi, estremamente e radicalmente diversi, ma uniti dal fatto di essere due nemici veri, che colpiscono. Il colonnello Ramos, grandissimo ba?. o, furbo e scaltro, spietato, prepotente e tronfio come nella miglior tradizione dei ?cattivi? altolocati della saga; e soprattutto lui, Espectro, il
folle, satanico, spaventoso Espectro, uno di cui ancora non ci è chiaro niente (perchè fa quel che fa? Come lo fa? Cosè? quell'accenno al , che pur comparendo in pochissime pagine rimane impresso, data la sua entrata in scena nel campo dei poveri Zuni, o il suo covo misterioso!
Da lui mi aspetto tantissimo!Ma oltre questo ci sono almeno un paio di sequenze da ricordare, in quanto a emotivit?: quella in cui assistiamo alla
morte del povero schiavo in miniera, una scena spietata e raccontata magistralmente, e tutta la lunga sequenza che va da pag. 78 a pag. 92! Qui il modo in cui Boselli racconta l'avvicinamento al campo, la scoperta della tragica verità (tremendo il coyote) , la disinfestazione, il ritrovamento dei poveri sopravvissuti, è semplicemente magistrale, da rimanere incollati alle pagine!
E infine ci sono almeno un paio di scene, con protagonista Tex, splendide: al di la dei ?peste? e delle bistecche con patatine, io qui ci ho visto il ?vero Tex!
1) La scena in cui il nostro spazzola alla sua maniera lo sgherro di Ramos. Non è tanto nei due cazzottoni è sempre assai graditi, ovviamente!- ma nelle parole usate: un grande Tex!2) La seconda si ricollega alla scena del vaiolo e al discorso sull'empatia che aumenta nel secondo albo: il ricordo di Tex di Lilith, dello stesso tipo di contagio che la uccise, e alla sua reazione, quasi collerica, contro quell'imbecille (uso questo termine perchè non saprei quale altro usare nel riferirmi a qualcuno che non trova di meglio che stuzzicare Tex Willer su un argomento tanto delicato) che l'ha tirata in ballo.
Un complimentone a Boselli!E un complimentone altrettanto grosso a Sejas: confermo quello che ho scritto a proposito del primo albo: e cioè che siamo di fronte a prova superlativa, quella che potrebbe diventare la sua migliore su Tex- basti vedere come riesce ad assecondare e rendere le diverse atmosfere, anche emotive, della storia. Il suo Kit mi ha conquistato definitivamente.
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Come potrai aver letto dal mio commento sulla storia a pag 7 concordo con tutto ciò che hai detto Paco!! :trapper: Storia meravigliosa, restando in attesa del finale posso riconfermare che questa è la storia più bella degli ultimi mesi! A mio modesto parere. :inch:

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la trama dell'ultimo eppisodio "nel rifugio di Espectro"Seguendo la pista della rocambolesca fuga di Riago, Tex e i suoi compagni riescono a penetrare nella valle nascosta del tenebroso e folle Espectro. Intanto, però, la guarnigione dei rurales di Canaan e gli abitanti della cittadina sono senza difese davanti alla vendetta del colonnello Ramos, che intende annientare ogni resistenza alla sua volont? di dominio.(scusate se non l'ho inserito in corsivo ma non ne ho le capacità sisi

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Letto finalmente il secondo albo. La storia si mantiene su buoni livelli, con il Tenente Castillo che conferma le aspettative della vigilia: sicuramente non un eroe tutto d'un pezzo

visto lo sconforto che prova dopo aver saputo della fuga di Iniquez ("verr? trasferito, sicuramente degradato, e forse peggio..."), ma comunque brillante, come dimostra quando affronta il colonnello Ramos che lo aspetta nel suo ufficio: alla fine, Ramos, venuto con intenzioni bellicose, si arrende di fronte alle sensate parole del Tenente, che tra una velata bordata e l'altra sa anche offire con il più largo dei sorrisi un gradito sigaro al colonnello, spuntandogli gli artigli con savoir faire e buon senso. Alla fine, è Ramos a pietire dal tenente la liberazione di quell'idiota di Iniquez. Anche l'arresto di quest'ultimo, peraltro, nonostante il fare intimidatorio degli uomini di Ramos, denota coraggio e spirito d'iniziativa: insomma, si può essere soddisfatti del Tenente Castillo. Ramos invece è il classico balordo senza cuore, mosso da cieca avidit?: non un gran personaggio, per ora. Ramos è il classico cattivo senza carisma, semplicemente odioso, ma è probabile che questa sia una scelta precisa di Boselli che, nell'economia della storia, intende privilegiare Espectro, eliminando così altri cattivi che possano sottrargli spazio (in termini di fascino, ovviamente). Concordo con Paco circa l'intensit? della scena dello schiavo nella miniera: questa sequenza non può non richiamare i lager nazisti e ci ricorda come l'Olocasuto nazista sia stato solo il più noto, tra gli episodi della Storia, di una infinita serie di orrende sopraffazioni dell'uomo sull'uomo avvenute in tutte le latitudini e in tutti i tempi (anche nel Messico ottocentesco, in questo caso...). Sono d'accordo anche sulla scena del coyote: in quel villaggio, reso spettrale dall'assenza di abitanti, si aggira un solo coyote con in bocca qualcosa di indefinito ma facile da indovinare: scena realmente inquietante, che rende molto bene l'effetto di morte anche tramite la presenza di questo odioso e incolpevole animale. Espectro, infine: quando ho visto che in lui non vi era nulla di soprannaturale, ma anzi una (dis)umana follia (peraltro ancora molto misteriosa), forse conseguenza di una fin troppo terrena malattia, ho tirato un sospiro di sollievo: non amo granch?, come ho detto più volte, l'inverosimiglianza in Tex...
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Come speravo, la seconda parte mantiene ciò che prometteva la prima, e se così farà il terzo albo, allora non saremo lontani dal capolavoro (bench? bisogna riconoscere che questa parola rischia ormai di essere inflazionata). Fuori dallo spoiler, poich? non rivela nulla della trama, volevo citare un piccolo siparietto che impreziosisce questa avventura: il tenente Castillo cita Don Chisciotte della Mancia, e subito Tex e Carson lo prendono per un "caporione locale" e affermano con sicurezza di non averne mai fatto la conoscenza laughing Questo mi ha fatto venire in mente una cosa: mi sembra che non ci sia una linea coerente su quello che è il livello di istruzione dei due anziani pards, che spazia - secondo l'autore e il suo umore del momento - dal minimo sindacale di sapere compitare qualche semplice espressione a un maggior bagaglio di nozioni (di solito più nutrito per Tex). Il prosieguo della storia, comunque, vede il quartetto, e soprattutto Tex, emergere di più spanne su comprimari e antagonisti, il che non impedisce a questi ultimi, comunque, di avere il loro rilievo nelle scene. Compare, anzi ricompare, un vecchio nemico, e non è n° Ramos n° Espectro.

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Vero Cheyenne: divertente il dialogo su Don Chisciotte, che tra l'altro conferma che il "colto" tra i quattro pards è Kit! :D @Leo: concordo sulle tue considerazioni su Castillo: la scena che citi è piaciuta molto anche a me. Però a me Ramos non è sembrato così inconsistente- credo comunque che col terzo albo, in cui dovremmo assistere alla sua rappresaglia, lo potremo giudicare meglio! :cowboy:

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Vero Cheyenne: divertente il dialogo su Don Chisciotte, che tra l'altro conferma che il "colto" tra i quattro pards è Kit!  :D @Leo: concordo sulle tue considerazioni su Castillo: la scena che citi è piaciuta molto anche a me. Però a me Ramos non è sembrato così inconsistente- credo comunque che col terzo albo, in cui dovremmo assistere alla sua rappresaglia, lo potremo giudicare meglio! :cowboy:

Mah, a me non è piaciuto granch? come personaggio in sè: è una figura tipica, poco "illuminata"... ma credo che sia stato volutamente concepito così: la star deve essere Espectro!@Cheyenne: anch'io ho apprezzato molto la scena su Don Chisciotte: Carson è un grande ("un caporione locale?" :D)...
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Letta anch'io la seconda parte di questa nuova avventura. Si mantiene su buoni livelli anche se ci sono troppi dialoghi che in certi momenti la rendono un po' pesantuccia a dire il vero. Come al solito, ci sono molti personaggi di contorno e alle volte faccio fatica ad associare il nome al volto perche' nel giro di qualche pagina non me li ricordo gia'. Questa volta abbiamo un Kit Willer leggermente piu' protagonista e un Kit Carson in tono minore, battute forzate a parte. Il resto dei pards, ho trovato un ottimo Tiger (continua a piacermi la gestione boselliana di questo ritrovato personaggio) e un Tex di normale amministrazione ma abbastanza in forma. Tuttavia, anche se resta ancora da leggere la terza parte della storia, sono ben lontano, a differenza degli altri utenti, da definirla come un capolavoro. Ognuno e' libero di giudicare quasiasi storia come un capolavoro, ci mancherebbe altro, pero' senza offesa per i miei colleghi forumisti, forse ultimamente si utilizza troppo facilmente questo termine. Qesto e' cio' che penso. Per quanto riguarda i disegni, confermo quanto gia' detto per il primo albo. Ho visto un Sejas in netto calo rispetto ai suoi precedenti lavori. Ho sempre apprezzato il suo tratto morbido e pulito delle sue tavole, ma in questi albi la qualita' e' venuto decisamente meno. I primi segni del tempo che passa o una momentaneo appannamento'?

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Assolutamente d'accordo con te, Anthony, sull'esagerazione di "capolavoro", bench? io stessa abbia usato questo termine, sia pure in proiezione futura e precisando che è inflazionato. Purtroppo, parlando in generale (e ovviamente ragionando sui miei gusti, quindi a titolo del tutto personale e limitato) trovo il prodotto più recente meno soddisfacente di quello dei primi tempi. Quindi il termine va pur sempre messo in relazione con la qualità. E le opere di Boselli, sempre a mio parere, da qualche mese a questa parte non presentano più quei fattori che ne limitavano la qualità. In verità avrei un piccolo appunto da fare, una cosa a cui ho già fatto caso in altre occasioni: ci sono momenti che Carson non appare solo come la macchietta o il brontolone, cosa che può starci, ma come quello che vorrebbe tenersi il più possibile lontano dai guai. Ad esempio mentre parlano con il tenente, Carson ricorda che la loro intenzione era di tornare subito a casa; solo dopo corregge il tiro dicendo a Tex "Hai ragione, noi non siamo abituati a lasciare le cose a metà" (o qualcosa di simile). Visto che poi in azione è comunque sempre coraggioso, e in alcuni casi risolutore, perchè farlo passare per quello che non ha nessuna voglia di darsi da fare?

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Sulla questione "capolavoro" io credo che sia tutta una questione di gusti personali, e forse di un modo diverso di intendere il significato del termine. Personalmente considero un capolavoro "I giustizieri di Vegas", secondo me una delle storie più belle di Boselli, e se "Nel rifugio di Espectro" si manterr? sui livelli dei due albi precedenti non avrà problemi a usare di nuovo il termine "capolavoro" :D D'altronde io sono convinto che questo a cui stiamo assistendo sia il miglior periodo di Boselli su Tex... e di questo potremmo anche discutere...

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Le note positive di questo secondo albo, già emerse nel precedente, sono la grande e migliorata visibilit? di Kit Willer, di Tiger e dei Navajos, che finalmente cavalcano l'azione diventandone protagonisti più di Tex e Carson, ed un manipolo di nemici assai variegato e differenziato, fra pistoleros e schiavisti senza scrupoli, il coronel Ramos che assomiglia più ad un faccendiere, a suo modo un uomo d'affari con molto pelo sul cuore, ed Espectro con i suoi sgherri, figura enigmatica, la quale, per l'odio che nutre nei confronti degli indiani mi ricorda il Kinowa della EsseGesse. Castillo conferma ciò che di buono era affiorato dagli "Schiavisti", un uomo onesto, certo non un supereroe, conscio dei suoi limiti ma desideroso di giustizia. Un capolavoro no, una buonissima storia.

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Ho l'impressione che questa seconda parte sia meglio riuscita della prima, il livello della storia si alza e penso che potremmo trovarci davanti ad un ottimo prodotto: magari non un capolavoro ma di sicuro un'ottima storia, ancche se ovviamente andr? letta almeno una volta tutta insieme. Ho visto che all'inizio dell'albo il Tenente Castillo effettivamente ammette di essere uno smidollato come avevo detto un mese fa, confermando l'impressione che mi ero fatto di lui, che poi era una delle uniche due alternative possibili: una persona fondamentalmente onesta ma che per vigliaccheria non tenta di far nulla per opporsi alla situazione degli schiavisti. Non fraintendetemi: non lo dico in senso dispregiativo, però è evidente come, alla prima occasione di poter essere spalleggiato da qualcuno che lo sostenga, non si tiri indietro dal fare il proprio lavoro. Però non è un rinforzo che si va a cercare, gli capita per caso, ma tant'?. Questo secondo albo mi è sembrato piuttosto crudo, soprattutto per come sono state raccontate le sequenze dei poveri malcapitati che sono costretti a lavorare nella miniera di rame e degli indiani colpiti dal vaiolo. E c'è anche stato il richiamo alla storia della vendetta di Brennan e Teller. Questo è un tipo di crudezza che apprezzo, non è per nulla eccessiva e anzi, contribuisce bene a far capire al lettore la serietà e la gravit? del momento e della situazione. Vedremo nella terza parte il motivo per cui questo "Espectro" ce l'ha tanto con questi indiani, in un finale che si preannuncia sicuramente molto ricco!

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Arrivati a 2/3 del cammino, non riesco ancora a sintonizzarmi bene su questa storia, forse per i disegni che non mi coinvolgono più di tanto, forse perchè mi sembra che la storia stenti un po' a decollare.

Prevista l'alleanza col tenente e i Rurales, fino a metà albo forse qualche sforbiciata ci sarebbe stata bene, fatto sta che da pag. 60 in poi, dalla marcia degli Zuni, c'è una netta accelerata e il mio coinvolgimento aumenta. Alla questione degli schiavi della miniera di aggiunge il vaiolo, ?viruelasè, come si diceva ne ?Il giuramento? e numeri seguenti, e questo secondo input aggiunge sostanza a tutta la storia. Questo Espectro, con tutta l'aria di mistero e di morte che lo circonda, per ora è un personaggio interessante, speriamo non faccia la fine di Revekti. Piuttosto voglio vedere come, in un solo albo, si risolveranno le questioni Espectro e Ramos, coi suoi 100, dicasi 100, pistoleri. Voglio aspettare la fine della storia per dire qualcosa di più e dare un giudizio più completo.
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  • Sceriffi

Seconda parte molto valida anche se, prevedibilmente, assai più "dialogata" e meno "azionata", come è giusto trattandosi di una parte di storia dove vengono caratterizzate le psicologie dei personaggi, delineate le strategie delle varie fazioni coinvolte e messo in primo piano un doveroso accenno morale sulle condizioni dell'umanita più sofferente. Fanno da contraltare l'utilizzo da primo piano di Kit e Tiger, finalmente qui due figure in rilievo e molto ben autonomizzate, e la continuit? altrettanto valida dei Navajos. Meno intrigante, per il momento, la figura del colonnello Ramos, che sembra più un politicante levantino che un vero dittatore pseudo-militare locale, come ha già fatto ben notare Havasu, ma lasciamo che si dipani la sua parabola. Sempre degno di una risata il siparietto di Carson che mi ha ricordato il "Ho visto una volta a teatro Il rodeo di Giulietta" di Duello Apache, e finalmente due doverose citazioni chiare per il ruolo che Tex ha avuto in passato per il Messico e per l'efferatezza commessa da Brennan e Teller, qui replicata. Sul tenente Castillo c'è poco da dire, concordo con le opinioni di chi lo considera un onesto servitore del governo con poco pepe in corpo, a meno che non abbia un futuro colpo d'ala, e riguardo ad Espectro è ancora presto per poterne giudicare la figura ma non credo che si riveler? un pazzoide con stimmate del genio e probabilmente odia i nativi come causa della sua deturpazione. Sejas prosegue su una buona qualità con una migliore caratterizzazione dei tratti somatici degli Indios e dei Messicani, ma mi convincono meno i quattro pards che trovo discontinui nelle espressioni e talvolta anche nelle proporzioni e comunque sinceramente non è fra i miei disegnatori preferiti. In conclusione una buona/ottima storia ma per il momento non un capolavoro e comunque con beneficio di sospensione del giudizio in attesa della fine.

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Legger? questa storia solo dopo aver acquistato l'ultimo albo. Dando una rapida occhiata agli albi ho notato i disegni. Non mi piacciono troppo. I disegni sono quasi stilizzati, Tex e Carson sembrano quasi un cartone animato. Spero poi di essere smentito dalla trama. mi auguro sia sensazionale.

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