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TWF - Tex Willer Forum

[618/620] Gli Schiavisti


ymalpas
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Voto alla storia?  

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Quello che un po' si è perso rispetto alle storie di Bonelli è anche il rispetto degli avversari dovuto a Tex. Per riprendere il discorso di prima, cioè quello dell'apparente comunanza tra lo scalpatore Balder e lo schiavista Ramos, il primo si serve di frasi ad effetto e molto colorite per sottolineare la pericolosit? di Tex ( che suscitano anche un po' di ilarit? nella loro esagerazione ), il secondo invece sembra più preoccupato di eliminare il tenente Castillo.

Pur non usando un linguaggio colorito, il colonnello dice:"Che gran faccia tosta, quel gringo"; allora l'altro risponde: "un pallone gonfiato, come tutti i texani". Il colonnello ribatte: "No, è davvero in gamba,Iniquez... e lo ha più volte dimostrato". E alla fine :"Quel dannato ranger! Da quale inferno è uscito?". Se nomina più Castillo è perchè è quello con cui ha più occasioni di aver a che fare, il suo nemico "di lunga data". Il rispetto e il timore per Tex comunque ci sono, eccome...
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Forse Ym aveva in mente quel Tex la cui fama aveva varcato alla grande il confini degli States; anche senza aver mai avuto a che fare con lui, a Ramos e Iniquez sarebbe bastata la sola menzione del suo nome, magari accompagnato da quello dei pards, per esclamare "Maldiciòn! I più pestiferi gringos che l'inferno abbia mai vomitato!"

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Quanto detto da Ymalpas a proposito del paragone Paul Balder - Ramos mi pare piuttosto acuto, ma non del tutto convincente. Infatti IMHO si dovrebbe tenere conto anche di alcuni altri aspetti di "Guerra sui pascoli" che mi pare ridimensionino alquanto la superiorit? del Balder di quella storia ( diverso discorso credo sia da fare per il sequel nizziano, la cui importanza mi sembra sia stata decisiva per fare assurgere El Carnicero nell'Olimpo dei grandi nemici del nostro ranger ), sul colonnello schiavista. Infatti:a) prima che Tex intervenisse a togliergli dalle grinfie le sue vittime, Balder non aveva mai avuto noie dalla legge, perchè era stato sempre attento a non violarla apertamente, tanto che il locale sceriffo, pur beneintenzionato, si era subito premurato di dire a Tex e Carson che non dovevano contare sul suo appoggio; se dunque El Carnicero pensa solo a Tex, è perchè solo Tex gli sta rompendo le uova nel paniere. Viceversa Ramos poteva benissimo pensare che l'intervento di Tex a pestargli i piedi fosse una specie di catastrofe naturale, certamente grave, ma episodica; al contrario, il disprezzo e l'antipatia di Castillo verso Ramos, pur quasi privi di conseguenze fino ad allora, rappresentavano un discreto fastidio per quest'ultimo, che si era dato molto da fare per far trasferire il tenentino dei Rurales proprio per prevenire future grane e che finisce per complottare la sua morte perchè teme che, con Tex come modello, costui passi finalmente all'azione. b ) malgrado tutte le sue esclamazioni sulla pericolosit? di Tex, non è che El Carnicero mette in atto piani particolarmente abili o efficaci per toglierlo di mezzo: i tagliagole del suo luogotentenente Macho e i Lupi Rossi Yaqui da lui assoldati riescono tutt'al più a circondare la caverna in cui si sono asserragliati Tex e i due Kit; ma, dato che il lettore sa che Tiger sta riunendosi a loro insieme a molti Apaches guidati da Tahzay, non è che questa situazione risulti così piena di tensione narrativa; Macho & Co. fanno insomma molto più baccano e spettacolo, ma non sono molto più efficaci dei pistoleros pecoroni a disposizione di Ramos. Al contrario, le devastazioni che Tex e i pards infliggono alle proprietà di Balder, condite da ironie e sbeffeggiamenti nei suoi confronti, sono molto più devastanti per lui che per Ramos l'annientamento della banda di Riago e l'imboscata al gruppo di tagliagole che doveva riportargli gli schiavi Zuni. c ) di fronte alla morte Ramos appare effettivamente un gran vigliacco che muore in modo umiliante, mentre Balder prova a mostrare un po' di rabbia e di coraggio, conditi inoltre da una vena di follia; è vero però che El Carnicero aveva cominciato le sue triste gesta come cacciatore di scalpi, e dunque come uomo d'azione, mentre Ramos d' la netta impressione che le sue azioni inizino e finiscano sulla scrivania della sua hacienda: un personaggio, insomma, più alla Fred Brennan o alla Marcus Parker che alla Paul Balder. Insomma, a mio avviso, Ramos non sarà un personaggio che ricorderemo per decenni, ma nella trama in cui è inserito risulta perfettamente funzionale, e non mi pare risentire così tanto del paragone con Balder.

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Comunque rileggendo la storia, mi è venuto in mente che, la velocit? con cui Tex si sbarazza di Espectro ci f? capire, che lui e la sua banda sono dei vigliacchi, buoni soltanto a uccidere con l'inganno.

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Complessivamente la storia mi è piaciuta (voto 7) anche se era partita da un 8 ed è andata in calando sia per prevedibilit? sia per velocit? di svolgimento (quattro albi ci stavano tutti). In particolare ciò che mi è piaciuto è come Tex è entrato nell'azione (primo albo), senza dover attendere fatti o investiture di indagini da parte di terzi... la sensazione è stata come quella che si prova accendendo la tv e trovando un film già iniziato, ma assistendo ad una scena che comunque ti permette di capire chi siano i protagonisti e cosa stia accadendo. I disegni non mi hanno convinto in pieno (voto 6,5) molti volti sono troppo simili. Copertine voto 6,5 non mi hanno emozionato. Tornando alla storia non ho capito chi ha recuperato i cavalli per fuggire dal covo di Espectro (Juan), rilegger? la storia ma il personaggio comunque non appare per parecchie tavole e si materializza all'improvviso.

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Qualche prima impressione dopo aver letto i tre albi. Solito nutrito gruppo di comprimari e non ( il bel tenentino, Espectro, Ramos, ecc. ), soliti complimenti, solito modo fastidioso di nominare Tex usando anche il cognome, quindi Tex Willer, e non solo Willer che suona molto meglio, solito finale rapido, solito finale con Tex appena un passo indietro ( le ultime venti pagine son tutte per il bel tenentino, che palle.... ). :malediz... Poi mi ha fatto sorridere quando Kit, in risposta a Carson, esclama pressappoco così:" solite maniere ( cioè i pugni ) usate da mio padre ". Ma per favore: ma se lo vediamo menare le mani in quattro vignette di tre albi, dopo che negli altri ce lo fanno immaginare soltanto.... :malediz... Il finale poi.... Tex dapprima chiede dov'? il colonnello ed ha la colt in pugno, la vignetta successiva lo vediamo tranquillo, sorridente e beato che si prepara una sigaretta dopo che l'aguzzino è stato fatto fuori dagli schiavi. Non esclama un "peste", non usa un'espressione "colorita o dura verso quel farabutto, non gli spara... Ah già ma è "giusto" che fossero gli indiani a farlo fuori. Vabb?, ci sta, ma quanti epiloghi così ci ha già propinato il buon Borden° Mah........ doubt Espectro e Ramos: chi di troppo ?E poi il linguaggio texiano. Nonostante miglioramenti, Boselli si nota proprio che non ce l'ha fa. Non è nelle sue corde. :old: :malediz... E il linguaggio è ( era è :_sigh ) una delle componenti fondamentali in Tex e di Tex. Ad ogni modo storia scorrevole, meno peggio di tante altre di Borden a cominciare da quella di Revekti alla quale qualche forumista ha paragonato questa avventura: in confronto questi tre albi sono un capolavoro. In confronto eh...! :old: _ahsisi Disegni buoni, sufficientemente "dinamici" ed espressivi. Voto alla storia: 6,5Voto al ruolo di Tex: 6Voto ai disegni: 6/7 Per il momento, basta così. Hasta lu?go, amigos!

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Sono d'accordo con Capelli d'argento. Il linguaggio di Tex è fondamentale e rispecchia il suo carattere. Spaccone!Nelle storie di Boselli, quando Tex non spara è umano, quando spara è un supereroe. Questa cosa stride molto. Il vecchio Tex anche quando non sparava lo sentivi nominare cose del tipo: "sputare piombo", "piombo caldo in faccia", "sputafuoco", insomma dialoghi che ti facevano sorridere mentre leggevi. Effettivmante o sei capace o non lo sei di usare un certo tipo di linguaggio. Facile dire che ogni autore ha il suo stile: col cavolo! Allora scrivi un altro fumetto... C'è da dire che questo terzo albo si fa leggere meglio dei due precedenti. La questione di Espectro effettivamente sembra messa li per allungare il brodo come qualcuno ha già menzionato. Non sarebbe stato male presentarlo prima (invece che alla fine del secondo albo) e magari di far intervenire Ramos (fingendosi di allearsi con lui) e poi cercare di prendere l'oro degli Aztechi. Poi non si dice nemmeno il motivo (come già qualcuno menzionava) del perchè sto tipo ammazza gli indiani. Per chi si lamenta che quando viene portato in giro il quartetto solitamente si lasciano da parte Kit Willer e Tiger. Beh Tiger è sfruttato bene, ma mi dite cosa fanno di concreto Carson e Kit Willer in questa storia? Spiccano di più i Navajos coraggiosi. Insomma, come al solito soggetto interessante ma sceneggiatura che lascia a desiderare. In siti alquanto dubbi (in cui si fanno recensioni) ad una storia di un altro autore veniva mossa la seguente critica: Tex non si può alleare agli Yaqui perchè nella storia di Tex questa tribù indiana è sempre stata nemica. Aggiungo io: E I RURALES?????? Grandi amiconi di Tex eh? P. S.: rivogliamo le ferite di striscio alla tempia, i buchi nei cappelli, Tex che offre da bere a tutti. S?, buonanotte.

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Invece il terzo e ultimo numero ridimensiona tutta la storia, e non di poco. I due antagonisti non si rivelano poi così pericolosi: va bene che Tex è Tex e sa il fatto suo, ma di fronte ci sono uno spietato assassino e uno schiavista con un esercito alle sue dipendenze, gli vogliamo far fare un po' di fatica?La fatica la fa invece Tiger coi suoi Navajos, a caccia del cunicolo: possibile che ce li dobbiamo sorbire per ben 15 pagine? E per vedere cosa, il culo di Hokee che infila a contrasto del passaggio una freccia (fatta di titanio rinforzato, forse, per reggere il peso di un uomo) che non ci riuscirebbe neanche Robin Hood al cubo?Espectro ci viene raccontato, ma quale effetto sarebbe stato il vederlo in azione, magari mentre sta per infettare un'altra tribù, fermato giusto in tempo da Tex?Pu? anche non interessare perchè si sia dato la missione di sterminare gl'indiani, ma allora perchè Ray dice di avere il proprio tornaconto? Tornaconto di che? Senza spiegare nulla si capisce poco, sembra lo facciano per divertimento, il boss sembra un pazzoide e basta. Espectro si fa fregare abbastanza facilmente, la messinscena dura pochissimo, se il covo era, a detta di Riago, inespugnabile, sembra più un groviera che una fortezza. Insomma, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Allo stesso modo il colonnello Ramos si dimostra quasi una mezza calzetta, i suoi pistoleri si squagliano come neve al sole al primo attacco. L'occasione data dalla miniera a cielo aperto non viene sfruttata a dovere. Il tutto per chiudere i nodi in un solo albo, briscola, primiera e settebello, in fretta e furia, tante brevi sparatorie che sgonfiano la storia portandola verso tanti piccoli lieto fine. Per questo il finale mi ricorda tanto Revekti, tanto pompaggio per nulla o quasi. La storia si merita per me un 6,5, forse anche qualcosa di più, senz?altro i primi due numeri valgono molto di più, ma l'ultimo albo la ridimensiona abbastanza.

Pur non condividendo le parole dei pards che mi hanno preceduto sul linguaggio di Boselli (ritengo Boselli, ma questo l'ho ripetuto più volte, l'autore delle storie per me più belle dell'intera saga), quoto totalmente Jack perchè esprime in maniera efficace tutte le mie (pesanti) perplessit? su questo terzo albo. La storia era cominciata bene, nulla di trascendentale, ma erano talmente tante le situazioni cui sembrava preludere, che mi aspettavo un gran finale. Soprattutto Espectro, per quanto io non ami i personaggi semi-pazzoidi, mi intrigava non poco, ma proprio ques'ultimo è stata una vera e propria delusione. Chi ?? Qual è la sua storia? Perchè stermina gli indiani? Perchè quei bianchi gli tengono gioco (forse Espectro gli permette di arraffare di tanto in tanto l'inverosimile tesoro del sotterraneo)? Soprattutto, ma come può essere così ingenuo da far entrare nel proprio covo uomini sconosciuti senza disarmarli? Già Riago, la prima volta, avrebbe potuto farlo fuori, se non fosse scappato per il rotto della cuffia da un passaggio segreto; alla seconda occasione, ecco che Tex lo fa secco. E fa secchi tutti, e cala il sipario sulla vicenda, E NESSUNO DI NOI SA PIU NIENTE DI NIENTE SU QUESTI PAZZOIDI E SULLE LORO MOTIVAZIONI. Che personaggio è quello che NON HA PASSATO, NON HA FUTURO, E HA UN PRESENTE COSI' SBIADITO (come avversario si dimostra davvero di infimo livello... la difficolt? sta tutta nella mirabolante quanto improbabile impresa di Tiger Jack che, come ben dice Jack, dobbiamo sorbirci per così tante pagine...). Per non parlare dell'altrettanto opaco Ramos: in un mio precedente commento al secondo albo, dicevo che Ramos era un personaggio incolore e ipotizzavo che questa fosse stata una scelta consapevole di Boselli che non voleva sottrarre spazio al vero cattivo Espectro. Ma mi sbagliavo: Espectro non ne ha di spazio... Con tutto il rispetto per il grande Mauro, di cui resto un fedelissimo ultr?, qui non posso che esprimere tutta la mia personalissima delusione per una conclusione troppo affrettata, senza nerbo e senza antagonisti veri.
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Beh, in effetti un accostamento ci può stare... in entrambi i casi, pur se fra tutte le differenze, si tratta di una "discesa all'inferno". Una delle differenze è che qui Tex, Carson e Kit rimangono in superficie. Per quanto riguarda l'opacit? di Ramos, a me sinceramente non ha dato fastidio. Spesso ci si lamenta dell'eccessiva complessit? psicologica dei nemici boselliani, questa volta ne abbiamo uno "normale" e tipico: nel senso che è un cattivo punto e basta, senza troppi giri intorno, e questo mi sembra anche abbastanza tradizionale.

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Beh, in effetti un accostamento ci può stare... in entrambi i casi, pur se fra tutte le differenze, si tratta di una "discesa all'inferno". Una delle differenze è che qui Tex, Carson e Kit rimangono in superficie. Per quanto riguarda l'opacit? di Ramos, a me sinceramente non ha dato fastidio. Spesso ci si lamenta dell'eccessiva complessit? psicologica dei nemici boselliani, questa volta ne abbiamo uno "normale" e tipico: nel senso che è un cattivo punto e basta, senza troppi giri intorno, e questo mi sembra anche abbastanza tradizionale.

Ma infatti per Ramos ci poteva pure stare (ne avevamo già parlato in questo topic in occasione del secondo albo, Paco), a patto però che Espectro avesse un altro spessore. Un cattivo senza uno straccio di motivazione (almeno Ramos ce l'ha, ed è l'avidit?) alla base delle sue nefandezze (potrebbe essere pazzia pura, ma gli altri, tipo Ray? come si giustifica la loro presenza?) che personaggio ?? E' vuoto da far paura. Se solo poi avesse opposto maggiore resistenza: si conclude tutto in così poco tempo che possiamo dire che al vuoto delle motivazioni si aggiunge il vuoto di una fine del tutto inconsistente... Sul Signore dell'Abisso, Cheyenne, non saprei dire, non la leggo da troppi anni.
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Spesso ci si lamenta dell'eccessiva complessit? psicologica dei nemici boselliani, questa volta ne abbiamo uno "normale" e tipico: nel senso che è un cattivo punto e basta, senza troppi giri intorno, e questo mi sembra anche abbastanza tradizionale.

Se è per quello io mi lamento spesso dell'eccessiva complessit? psicologica anche degli amici, dei pards e dello stesso Tex boselliano. Va benissimo un nemico semplice, che sia bastardo dentro e fuori, purch? abbia quel tanto di pelo sullo stomaco da dar filo da torcere a Tex e obbligarlo sempre a tirare fuori il meglio di sè.
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In siti alquanto dubbi (in cui si fanno recensioni) ad una storia di un altro autore veniva mossa la seguente critica: Tex non si può alleare agli Yaqui perchè nella storia di Tex questa tribù indiana è sempre stata nemica. Aggiungo io: E I RURALES?????? Grandi amiconi di Tex eh?

In effetti..... :old:

Mamma mia, quanto zucchero anche in questa occasione: "chiamami pure Tex" fa il Nostro al bel tenentino ( e daje... ) e l'altro di rimando "ma come sei mitico e bravo e famoso" ( e ridaje... ).
Siamo nel rude West o al gran ballo dei... debuttanti è doubt
E basta, su..... _thia-

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A me la storia è piaciuta veramente tanto , l'ho trovata epica e affascinante. Il fatto che troviamo un Tex pronto ad aiutare degli indiani insieme ai suoi Navajos non è da poco . Ho trovato simpatica e affascinante anche la figura di Castillo , che spero di rivedere in un prossimo albo (magari anche al fianco di Montales ). Per quanto riguarda Espectro appoggio alcuni di voi poich? proprio l'antagonista principale di questa storia , un pazzo , un orribile esaltato , non viene reso importante . Non si sa da cosa deriva il suo odio per gli indiani e muore troppo facilmente . Nel complesso rimane una storia molto bella . Voto alla storia 10 Voto ai disegni 9

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Se è per quello io mi lamento spesso dell'eccessiva complessit? psicologica anche degli amici, dei pards e dello stesso Tex boselliano.

Naturalmente questa tua considerazione mi trova del tutto d'accordo.... :old::trapper:
Beh, ragazzi, sui personaggi boselliani siamo su due lunghezze d'onda totalmente differenti. Per me i personaggi "complessi" di Boselli sono quanto di meglio abbiamo mai visto in Tex. Ray Clemmons, Shane O'Donnell, Glenn Corbett, il Sergente Torrence con la sua squadra e lo stesso Mickey Finn, la delicatissima Colorado Belle, l'Avvocatino de La lunga pista, il tedesco di Montagne Maledette, lo splendido Mitch de Gli Assassini, l'Eroe per Caso dell'Almanacco, il grande Laredo, e mettiamoci magari, nonostante il loro essere estremi, anche i Sette Assassini... avercene, di queste storie e di questi personaggi.



Mamma mia, quanto zucchero anche in questa occasione: "chiamami pure Tex" fa il Nostro al bel tenentino ( e daje... ) e l'altro di rimando "ma come sei mitico e bravo e famoso" ( e ridaje... ).
Siamo nel rude West o al gran ballo dei... debuttanti ? 
E basta, su.....

E alla lista, per tornare alla storia di questo mese, ci aggiungo anche il Tenente Castillo: a me è proprio piaciuto, il Tenentino coraggioso conscio però della propria estrema debolezza in quella landa selvaggia in cui a dominare sono gli affaristi bastardi alla Ramos. Io non lo vedo affatto vigliacco, solo consapevole e disilluso. Ecco perchè torna a "respirare" quando trova l'insperato aiuto di Tex. E si vede che anche lo stesso Tex lo prende in simpatia e lo invita a "chiamarlo pure Tex". E quello di rimando si ricorda di quando quel Willer era stato un eore del suo paese: e in questo non ci vedo nulla di inopportuno, perchè anzi il dialogo è funzionale all'instaurarsi di una simpatia tra i due uomini che è la necessaria premessa della loro collaborazione. Quindi, nessun gran ballo delle debuttanti, secondo me.


Castillo mi è piaciuto, Ramos ci poteva stare che fosse il classico cattivo che non lascer? traccia nella memoria di noi texiani, ma da Espectro, francamente, mi aspettavo di più.

Preferite ai personaggi "complessi" che non amate troppo un personaggio come questo di cui non sappiamo nulla? La cui storia personale è totalmente vuota?

Io, francamente, no. Lunga vita al Boselli d'antan.

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Il linguaggio di Tex è fondamentale e rispecchia il suo carattere. Spaccone!Il vecchio Tex anche quando non sparava lo sentivi nominare cose del tipo: "sputare piombo", "piombo caldo in faccia", "sputafuoco", insomma dialoghi che ti facevano sorridere mentre leggevi. Effettivmante o sei capace o non lo sei di usare un certo tipo di linguaggio. Facile dire che ogni autore ha il suo stile: col cavolo! Allora scrivi un altro fumetto...

Non sono per nulla d'accordo. Se per scrivere Tex bisogna clonare il linguaggio usato nelle storie di 40 o 50 anni fa, è inutile scriverlo. Frasi tipo quelle che hai citato ormai non funzionano più, rischiano di diventare grottesche, se riproposte tali e quali. Se devo aspettarmi di trovare in edicola un Tex che dice sempre le stesse cose, che affronta sempre nemici privi di un qualsivoglia profilo psicologico degno di nota, e che alla fine offre da bere a tutti, onestamente la sola idea mi annoierebbe. Se voglio leggere cose di questo tipo vado a riprendermi le vecchie storie. Non voglio dire che ogni tanto non sia comunque bello riproporre questi schemi, ovviamente un p? rinnovati, ma se vogliamo dare un futuro a Tex guardando troppo nel passato, secondo me commettiamo un errore. Detto questo, effettivamente sono anch'io dell'idea che questo terzo albo ridimensiona un p? la storia. Intendiamoci: l'ho trovato più coinvolgente degli altri, l'azione non manca, però sono stati soprattutto i personaggi ad apparire forse un p? meno pericolosi di quanto le premesse lasciassero intendere. In generale però questa è una buonissima storia, l'idea funziona, e le preoccupazioni che anch'io avevo a proposito del fatto che un solo albo sarebbe potuto essere poco per concludere la vicenda, sono state smentite. Ripeto: la storia magari non ha raggiunto il livello che ci aspettavamo; però a parte il fatto che non si può sempre pretendere di leggere dei capolavori, il risultato credo sia tranquillamente da 7,5.
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E' venuto in mente solo a me un accostamento con "Il signore degli abissi"?

la similitudine è venuta in mente anche a me, onestamente dalle vignette in cui gli uomini di espectro con quei grandi bastoni immersi nei fumi mescolavano le colture di batteri del Vaiolo :trapper: molto simile :generaleN:
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Infatti, anche per me è stato così Kid. E ho pensato con ancor maggior rimpianto a come avrebbe potuto essere meglio sfruttato un personaggio come Espectro. Certamente erano situazioni del tutto differenti, ma il potenziale c'era e ne sarebbe venuta fuori una storia da 10 ::evvai::

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Che storia bella e che occasione sprecata. Storia beklla perchè abbiamo un plot decisamente interessante (Tex giustiziere che si porta i navajos a liberare i prigionieri di infami schiavisti, e poi, saputo per chi questi lavorano, decide di liberare anche coloro già schiavi), arricchito inoltre con i rimandi alla storica Il Giuramento e al signore delle pietre verdi, e con un cattivo FIGO come Espectro... e con i pards ben amalgamati in un vero gruppo in cui ognuno è improtante, senza riduzioni a macchiette comiche o ad ombre del protagonista... MAE viene il maun ma fastidioso che si chiama TENENTINOProprio così, perchè Tex ora deve sempre avere la benedizione della legge locale, quindi infiliamo un personaggio inutile, stantio e per giunta preso per il naso da Tex che osa dare a dire che ha stima e rispetto per i rurales e che SONO SIMILI AI RANGERS!!!! L'ultimo a cui lo ha detto era il comandante del reparto da cui è stato sorpreso nella missione per protare in salvo GLI INVINCIBILI, e lo diceva con la sua solita faccia tosta (peraltro ricordiamo la miserissima fine del capitano in questione). Vab?, Tex da oggi rispetta i rurales, che tra l'altro diventano estremamente simili alle Giubbe Rosse di Jym Brandon (cosa possono fare 5 banditi contro 3 impavidi rurales, dice il tenentino, similmente al -hanno ucciso due valorose giubbe rosse- di Jim): tutti coraggiosi, onesti, uguali insomma quelli da Tex sterminati in Il Treno Blindato, disprezzati ne Gli Uomini Giaguaro, e in generale più e più volte sconfitti. bene, aggiungiamo che IL TENENTINO non ha uno scopo nella storia: di Ramos Tex viene a sapere dal suo prigioniero, di comprimari anche interessanti già ne avevamo a bizzeffe (la quadra di Tex, il cattivissimo Espectro)... provate a leggere la storia senza le apgine dedicate al tenentino e la storia abdr? avanti da sola e tranquilla... insomma, un personaggio del tutto inutile e dannoso perchè per dare spazio a lui si sono messi in ombra altri potenziali PROTAGONISTI. Da 9 si passa a 7, per così poco.

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Infatti, anche per me è stato così Kid. E ho pensato con ancor maggior rimpianto a come avrebbe potuto essere meglio sfruttato un personaggio come Espectro. Certamente erano situazioni del tutto differenti, ma il potenziale c'era e ne sarebbe venuta fuori una storia da 10 ::evvai::

si il potenziale non era niente male, infatti ribadisco che secondo me questa era una perfetta storia da 4 albi :capoInguerra: ci sarebbe stato spazio per tutto così :indianovestito:
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Sinceramente non la penso così, Ammiraglio. E' vero, al 90%, per essere generosi, i rurales si mostrano incapaci e corrotti (e forse, più che corrotti, abbandonati dai poteri forti e costretti a far buon viso a cattivo gioco). Tuttavia Tex ha conosciuto esemplari, rari forse ma ne ha conosciuti, di rurales, e di ufficiali in particolare, integri, corretti e onorevoli. Ne abbiamo avuto un esempio nel tenente Sandoval in "El Rey", dove tra l'altro compare anche un generale messicano niente affatto disposto a tradire il suo paese per passare al soldo dell'ambizioso signorotto. Se poi mi dici che si poteva comunque tagliare lo spazio concesso a Castillo per lasciarne un po' di più a Espectro, allora sono completamente d'accordo con te.

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