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Tex ? Un Buon Padre?


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  • 4 settimane dopo...

Secondo me Tex è un gran padre, non castra le iniziative del figlio anzi lo asseconda, si vede come lo manda a "scavare" l'istimo di panama però è anche un padre che si preoccupa, sempre nell'inferno verde è voluto andare a cercarlo o nella storia degli uomini giaguaro, stava impazzendo tanto da essere pronto a torturare un "povero" frate per avere le informazioni necessarie. Gli ha dato tutto quello che poteva una buona istruzione, una vita felice, gli ha insegnato come sopravvivere allora, cioè ad usare la colt ad essere rapido e sveglio tuttavia lo ha lasciato libero di fare la propria scelta, e non ha forzato le sue decisioni come fanno molti padri d'oggi e di ieri, e soprattutto si vede che è un padre orgoglioso del proprio figlio

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  • 9 mesi dopo...
  • Collaboratori

Tex è un buon padre ?

La paternit? di Tex è per molti versi un'anomalia. Tutti i grandi eroi del fumetto infatti sono privi di legami familiari così forti, il ruolo di spalla è relegato in maniera quasi esclusiva a un amico o a un gruppo più o meno folto di pards.

Come la madre Lilith, il cui ruolo di sposa fumettisticamente parlando, le è costato la vita dopo due soli albi, Kit Willer è andato incontro col passare degli anni a una morte simbolica, confinato nella riserva, lontano dall'Avventura.

Gli sceneggiatori, escluso forse il solo Gianluigi Bonelli, che soprattutto nel primo centinaio lo sfrutta moltissimo, sono andati incontro a quella che è una reale difficolt? di sfruttamento del personaggio.

Come è risaputo, Gianluigi Bonelli ne voleva fare una sorta di nuovo Piccolo Sceriffo, sull'onda del grande successo che questi characters, pensiamo ad esempio anche a Capitan Miki, andavano riscuotendo in quegli anni cinquanta. L'idea di fare di lui il personaggio principale di una nuova serie non era poi tanto lontana.

Sta di fatto che sin dalla sua prima apparizione, ne Il tranello ( numero 10 ), il bimbetto capta subito l'attenzione del lettore, centrando con una freccia il cappello dello ?zio? Carson, mostrando fin dalla sua tenera età delle ottime attitudini nell'uso delle armi e in quella occasione, forse, anche una sfacciata dose di fortuna. Protagonista di una delle più belle storie del primo centinaio, che ruota intorno al suo rapimento, Kit riappare in primo piano sulla copertina del numero 12, intitolato Il figlio di Tex, quasi come se questa fosse un manifesto pubblicitario. In quest?albo, che dovrebbe consacrarne il definitivo lancio nel cosmo degli eroi di carta, Kit, è cresciuto raggiungendo l'età desiderata di quattordici o quindici anni. è diventato una sorta di Tex in miniatura, come dice giustamente Claudio Paglieri, rubando non poco la scena al padre ( compare infatti in tutti gli albi compresi tra il 10 e il 30 ).

Allevato in una missione, lontano dai genitori ( Kit sfogger? sempre una certa cultura ), Tex vorrebbe avviarlo alla carriera militare, ma è subito chiaro ( e il discorso sopra è più che esplicito sulle intenzioni del suo autore ) che il suo ruolo sarà quello di condividere la vita e gli ideali paterni. In ogni caso Tex è animato dalla ferma idea che egli debba conoscere l'uso delle armi da fuoco, le uniche in grado di assicurare rispetto e autonomia ( se non la vita tout court ) in quella terra di confine. Tutti i lettori hanno ben delineata nella mente quella che è stata la giovinezza di Tex ( si vedano tutti gli albi che ruotano intorno al suo passato ), Carson allude anche al suo modo tutto particolare di esercitarsi nell'uso delle pistole, è chiaro dunque che l'apprendistato del suo pupillo non potr? essere molto diverso: è una scelta obbligata che per Tex va presa a prescindere da quello che sarà il futuro del suo ragazzo. Tex insomma non ha alternative, il fatto di vivere in quella data regione geografica, gli impone di ?educare? il figlio secondo le necessit? e le opportunità date da quella realtà tutta particolare, fatalit? ineluttabile.

Kit Willer manifesta d'altronde una crescente voglia di ?identificarsi? nel padre, di cui ammira con una certa fierezza le gesta. Se nei primi numeri riuscir? agevolmente a inserirsi nel solco paterno, una volta che Bonelli avrà chiara l'impossibilità di realizzare il suo progetto, Kit finir? per essere sempre più messo da parte, finendo schiacciato dall'enorme peso del padre.

Il rapporto padre figlio è stato sempre un rapporto modello, privo di qualsiasi conflittualit?.

Ma anche un relazione che è quasi unidirezionale. Moltissime sono infatti le avventure in cui da buon padre deve prodigarsi per togliere il figlio dai guai. Kit Willer sembra infatti avere una felice predisposizione per cacciarsi nelle più disparate brutte situazioni. Prendiamo la bellissima storia intitolata San Francisco, dove Kit è vittima dell'ennesimo rapimento. La lotta disperata condotta da Tex per liberarlo è quasi commovente:

- Non mi piace la tua faccia, Mr Slim, come non mi piace il tuo locale e il whisky che servi! In quanto poi al tuo modo di rispondere alle domande dei galantuomini, beh, è roba che mi piace ancor meno... e visto che tu, hai creduto di fare un discorso da "furbo", ora ricambier? la cortesia con un discorso non altrettanto "furbo", ma che in compenso sarà di una chiarezza cristallina! Sturati dunque ben bene le orecchie, scarto di umanoide, e ascolta con attenzione ciò che sto per dirti... Primo: anche l'ultimo degli idioti sa che la gente del tuo stampo è sempre informatissima sul conto dei frequentatori del proprio locale, e ne conosce vita morte e miracoli. Secondo: data questa premessa, se non ti deciderai entro mezzo minuto a sputacchiare tutto quello che sai sull'amico Drake, ti farà un tale buco nella carcassa da farci passare la luce del giorno. Terzo: non illuderti nemmeno per un secondo che io stia scherzando, mister Slim! Drake ha portato via mio figlio! ... e l'inferno aiuti chiunque tenter? di rallentare la mia caccia a quel verminoso mascalzone!

Ne Il segreto del Morisco vediamo Tex che strepita e si affanna per sottrarlo ai pericolosissimi Uomini Giaguaro e Montales che cerca di consolarlo con risultati assai deludenti. è chiaro che i due sono legati da un rapporto affettivo esemplare nella sua intensit?, che cogliamo ancora una volta in maniera molto esplicita, a parti invertite, per esempio nell'albo Appuntamento con la morte.

Ci sono due storie che vorrei segnalare. La prima è di Bonelli ed è intitolata I due rivali. In quest?avventura, Kit salva la vita alla figlia di un hidalgo messicano, Manuela Montoya, e se ne invaghisce. Tex preoccupato dalla sua assenza, finisce per raggiungerlo e di fronte all' infatuazione del figlio, cede alle sue richieste e con la morte nel cuore, chiede al borioso Montoya la mano della figlia per il suo giovane rampollo innamorato. Si tratta di una delle rare occasioni in cui espleta i suoi doveri di padre, poi il progetto va a monte ( ma non per colpa sua ).

Il rapporto padre-figlio viene analizzato molto da vicino anche da Nolitta in Giungla Crudele. Ricapitoliamo la prima parte della trama di quest?avvincente storia. Kit e Tawaska, un giovane navajo, sono legati da una profonda e sincera amicizia. Quando l'indiano muore, Kit, sconvolto, precipita in uno strano stato di depressione nervosa, perdendo quasi la voglia di vivere. Tex è seriamente preoccupato dalla situazione, suo figlio si sta isolando anche da lui, fatto senza precedenti. Si confida dunque con il fotografo Timothy O? Sullivan che è ospite nella sua riserva, il quale suggerisce un rimedio radicale: l'allontanamento di Kit. Propone cioè che il giovane lo accompagni nella spedizione ( in cui egli è chiamato a fare parte ) a Panama. L'idea del distacco non è facile da accettare per il ranger, ma data la situazione, egli acconsente e lo stesso Kit Willer si dimostra entusiasta dell'idea. Poco più avanti, venuto a conoscenza dei pericoli del viaggio ( che presenter? infatti non poche insidie ), Tex non esita a imbarcarsi a sua volta e a corrergli dietro. è stata più volte ribadita l'anomalia di questo Tex nolittiano, troppo premuroso e anche insolitamente preoccupato per la sorte del figlio, quasi come se si trattasse di un imberbe scolaretto alla sua prima uscita, in una gita d'istruzione. Sorvolando su questo particolare, la storia offre un episodio notevole nella sua particolarit?: siamo in piena giungla e per salvare O?Sullivan, vittima di un gigantesco Boa, Kit si precipita tra le torbide acque del fiume tropicale, ingaggiando una strenua lotta con il serpente che rischia di trascinarlo, da un momento all'altro, sul fondo ( ovviamente con poche speranze di sopravvivenza per il ragazzo ). Tex è chiamato a compiere un azione spettacolare e molto rischiosa: impugnata la colt, mira alla testa del Boa e lo uccide, con un solo colpo che richiedeva una precisione notevole ( rischiava infatti di colpire la testa del figlio ), che strappa gli applausi dei marines che contemplano ammutoliti la scena. Tex dimostra quindi un notevole sangue freddo ma la sua decisione di sparare, con tutti i rischi sopra descritti, nasce anche dal suo ?amore? per il figlio. Se invece di Kit, avvinghiato al serpente ci fosse stato O? Sullivan, probabilmente non avrebbe sparato e sarebbe ricorso ad un altro sistema ( il coltello ). Il discorso si ricollega insomma a un'altra mitica scena, quella di un signore che ci sapeva fare col suo arco, che piant? una freccia nella mela sospesa sopra la testa del figlio?

Nella saga texiana, il rapporto Tex-Kit si ripropone in maniera altrettanto intensa con altri due personaggi: Mefisto e Yama. Il parallelismo è piuttosto evidente.

Kit perde la madre in seguito ad un epidemia di vaiolo, Yama la abbandona dopo averla derubata e quasi strangolata. Attratto in un primo momento dalle prospettive di gloria e ricchezza che Mefisto in punto di morte gli ha lasciato intuire, il giovane Blacky, come già Kit Willer, inizia il suo apprendistato sotto la guida paterna, che consister? nella conoscenza dei regni infernali e della Magia Nera. Nonostante la conoscenza tardiva del figlio, Mefisto riesce a inculcargli alcuni principi e sentimenti ( odio e vendetta ), che attecchiscono felicemente nell'animo di Yama, gia ben predisposto al male ( come si è appena visto ).

Ovviamente anche Tex ha trasmesso al figlio dei valori che sono diametralmente opposti a quelli dati da Mefisto a Blacky. Nonostante queste differenze, notiamo che Kit e Yama sono accomunati dalla stessa ?idolatria? nei confronti dei rispettivi padri. Yama in particolare d' una grande prova di lealt?, prodigandosi a realizzare il progetto paterno di vendetta, quando potrebbe benissimo accettare la proposta di Loa e darsi alla bella vita con la bella mulatta e i diamanti del padre a New Orleans.

I rapporti dunque sono entrambi molto intensi visti dalla parte dei figli. La situazione cambia radicalmente se analizziamo il comportamento di Mefisto. Il vecchio si è reso conto di non avere un figlio all'altezza e lo biasima sempre più spesso per la sua incapacità ( nel numero 502 ne parla addirittura con commiserazione ), d'altronde gli cede il suo ?sapere? in cambio della promessa di vendetta, un patto diabolico che ovviamente è improponibile nella relazione Tex-Kit. Uno persegue il male, l'altro il bene? insomma Mefisto è sicuramente un cattivo padre, sarebbe stato meglio se il giovane Blacky non lo avesse mai conosciuto.


Osserviamo questa breve scenetta tratta dal numero 412 intitolato Yukon selvaggio che mostra una certa durezza nel comportamneto di Tex:


Carson: Pettegolo un corno!
Tex: Pettegolo e intrigante. Perchè non badi agli affari tuoi?
Carson: Kit è mio nipote, perciò sono anche affari miei! Non ti sei accorto che quel ragazzo si sta prendendo una cotta per Linda?
Tex: Mi credi cieco? Me ne sono accorto benissimo... e con questo ?
Carson: Non pensi alla delusione che potrebbe ricevere se non fosse ricambiato?
Tex: Bah! Kit è cresciuto abbastanza per sapere quello che fa. E in ogni caso, se uno va in cerca di rogne deve essere disposto a grattarsele.
Carson: Padre snaturato! Cuore di pietra!
Tex: Basta così, veccio gufo, capitolo chiuso.


Il comico battibeccare di Tex e Carson è lontano dal fare testo.

Peraltro questo dialogo dovuto alla penna di Claudio Nizzi è istruttivo perchè ci mostra un altro aspetto interessante del rapporto di Tex e Kit Willer.

Non c'è nessuna premura da parte del padre davanti ai sentimenti del figlio e l'assenza di qualsiasi preoccupazione dimostra che lo ha cresciuto, insegnandogli quanto la vita talvolta possa essere dura e dolorosa... ognuno in questo difficile mondo deve cioè attentamente giocarsi le proprie carte e Carson, dispiace dirlo, non ha ragione neanche questa volta!

Davanti al cadavere ancora caldo di Fiore di Luna, nel numero 425 intitolato Sfida Infernale, il ranger sarà ancora più esplicito!


Tex: Devi farti coraggio, figliolo...
Kit: Io l'amavo p?... l'amavo con tutto me stesso!
Tex: Ti capisco... so cosa vuol dire, l'ho provato anch'io. Ma ora devi farti forza!


Tex, complici anche gli splendidi disegni di Villa sembra quasi impassibile, cioè insensibile davanti al dolore provato dal figlio. Anche in questa occasione, il suo ruolo di padre lo porta, non a compatire Piccolo Falco, ma a dirgli di farsi coraggio e forza nel guardare la vita, dura e essenziale, che poco spazio lascia ai sentimenti.


Per concludere il discorso, ritengo che non si possa essere eroi in tutto, Tex sbaglia forse a non aver insistito di più per garantire al figlio una vita meno avventurosa e quindi meno rischiosa, ma si dimostra comunque un buon padre, affettuoso e premuroso quando le circostanze lo richiedono, duro nelle altre? insomma senz?altro un ottimo padre!

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  • 2 settimane dopo...

Leggo solo ora lo splendido intervento postato appena sopra. Come sempre, ho letto con sincero interesse, gustando i vari riferimenti interni alle varie storie. Il punto che merita maggior attenzione secondo me è una frase che rischia quasi di perdersi nel resto del testo:"? stata più volte ribadita l'anomalia di questo Tex nolittiano, troppo premuroso e anche insolitamente preoccupato per la sorte del figlio, quasi come se si trattasse di un imberbe scolaretto alla sua prima uscita, in una gita d'istruzione"Eppure in questa frase è racchiusa una particolarit? che merita d'esser approfondita. Quanto viene influenzato il Tex padre dall'autore? In altre parole, come mai si passa da un Tex iper-protettivo ad uno tutto sommato "freddo", che applica la teoria di lasciar sbattere il figlio contro gli imprevisti, in modo tale che cresca con conoscenze di causa. Il rapporto di Tex con il figlio infatti è sempre molto forte, ma quasi diametralmente opposto nei suoi atteggiamenti a dipendenza di chi lo presenta.

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  • Collaboratori

Il che è una cosa inevitabile, quando si parla di un personaggio che ha sessant'anni di storia a fumetti, non ha un curatore ( Sergio Bonelli ) che si assuma pienamente le sue responsabilità di... curatore, e un personaggio ( Kit Willer ) che non è mai stato pienamente definito neanche da G. L. Bonelli, con una caratterizzazione ancora avvolta in un limbo, dal quale forse il solo Mauro Boselli sembra volerlo tirare fuori!

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  • Collaboratori

Beh finora se l'? cavata egregiamente, no è Comunque andando un p? off topic, direi che Boselli ce la sta mettendo tutta nel tirare fuori dal limbo Kit e Tiger, con storie corali dove tutti e quattro i pards hanno la possibilità di mettersi in evidenza.

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Il problema principale, a mio modestissimo parere, è che la saga stessa è lasciata un po' a dormire sugli allori. Ma per tornare in tema... avete già visto Tex punire il figlio? Io st? cercando di ricordarmi se ho già assistito ad una scena simile ma non mi viene in mente nulla. Rimproverato si, anche se "blandamente", ad esempio quando voleva nascondere il coltello nello stivale perchè aveva visto un cacciatore di pelli nasconderlo li.

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  • 4 mesi dopo...

da un post dello zio kit mi sono presa la libertà di continuare una discussione che per certi versi si collega a ciò che stiamo parlando nel pysico Tex e su chi è kit willer.... caro colonello, mi rivolgo a te xk? so che sei del campo, ma è rivolta a tutti la domanda, il vecchio reprobo del forum ha fatto notare che Kit , eseguendo gli ordini del suo papi, si vestiva da donna per districare i guai, sia quando era ragazzino e sia adesso che è (quasi) un uomo fatto... e questo, nel suo contesto, fa divertire molto! ;)oltre a questo aspetto, ci sono anche elementi di iperprotezione, quasi una totale mancanza di agire in libertà... ect ect.... che tutti ben conosciamo!Quasi come se ci fosse un doppio scambio "non ti do affetto visivo, ma agisco affinch? tu non ti metta nei guai"la mia domanda è questa: ma Tex si è accorto che suo figlio è cresciuto o forse è lo stesso ranger che lo fa stare in quel limbo che tanto citiamo come incertezza sul da farsi degli autori?cioè se fosse Tex la fonte di tutto? (naturalmente un comportamento del personaggio di riflesso delle idee suo originale autore su di lui che poi è proseguito con gli altri)che dite? (se non sono stata chiara, fatemi sapere!) :)

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Dunque, innaznitutto vorrei spezzare una lancia in favore del travestimento da donna che viene "imposto" al giovane Kit. Quando si presenta la necessit? di travstirsi da donzella ( come ad esempio nel Texone di Giolitti ) Tex da gli abiti femminili a suo figlio Kit per il semplice motivo che gli altri sarebbero molto più che grotteschi con idosso gli abiti da donna. Insomma il vecchio Carson ha il volto scavato dalle rughe, i mustacchi e il pizzetto e anche se si dice che donna baffuta ecc ecc ::P: non ce lo vedo proprio col cappellino e il sottanone. Tiger è un indiano e quindi mettergli indosso degli abiti da "damina bianca" sarebbe ancor peggio che farli indossare al vecchio Carson. Rimarrebbe Tex, ma, secondo me, la sua figura è un po' troppo massiccia e il volto troppo "duro" per poter essere confusa con quella di una signora. Kit invece ha i lineamenti più morbidi, non ha un filo di barba e ha un fisico meno massiccio rispetto al padre, quindi spetta a lui, per cause di forza maggiore, interpretare la signorina!!! Quindi penso che più che una imposizione la decisione di Tex sia il più delle volte un'azione ragionata anche se il povero Kit non la condivide affatto ( e a ragione!!!!!! ). Il fatto che Tex sia molto protettivo nei confronti del suo unicogenito è innegabile, hai ragione. Il motivo di questa iperprotezione, secondo me può essere rinvenuto in diversi fattori :1) Kit è rimasto orfano di madre in giovane età. Le madri sono sempre state, nella cultura occidentale alla quale anche Tex appartiene, LA figura di primaria importanza ( assieme a quella del padre ) per la crescita del figlio. Quando questa figura viene a mancare, la figura parentale restante deve accollarsi un "doppio ruolo" e cerca contemporaneamente di sopperire la mancanza del genitore deceduto proteggendo in maniera quasi maniacale il figlio. E' stato empiricamente che questo fenomeno di iperprotezione si manifesta tipicamente in tutti i genitori. 2 ) Tex conduce una vita molto "movimentata" e spesso pericolosa. Tex ha già subito un lutto molto grave in passato avendo perso l'unica donna che avesse mai conquistato il suo cuore ( lo si può ipotizzare dalla sua quasi totale mancanza di interesse per l'altro sesso ). Volendo evitare di perdere anche il suo unico figlio, l'unica rappresentazione rimasta del legame amoroso esistente tra lui e Lylith, Tex cerca di proteggerlo in tutti i modi dalle "brutture" del mondo e torpandogli molto spesso le ali.3 ) A mio modo di vedere Tex svolge con "fatica" il ruolo del padre e sente molto di più le responsabilità paterne che quelle di ranger e capo dei navajo ( penso in modo particolare alla battuta che fa ne " I lupi del colorado" quando afferma che è molto più difficile fare il padre che il ranger. 4 ) Kit è un ragazzo molto impulsivo e spesso, a causa della sua inesperienza legata alla sua giovane età, affronta le situazioni più col cuore che con la mente e questo potrebbe costargli molto caro. Consapevole di questa "debolezza" del suo unicogenito, Tex fa di tutto per farlo ragionare ( e molto spesso desistere ) dall'intraprendere delle pericolose iniziative personali. Questi, secondo me, sono gli elementi centrali dell'iperprotettivit? di Tex nei confronti del figlio. Sbagliati è Eccessivi è non saprei... alla fine loro conducono una vita parecchio difficile.

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  • 2 anni dopo...

secondo me Tex è un buon padre, che si preoccupa del figlio nella misura in cui lo consente narrativamente parlando il suo ruolo. In fin dei conti non solo Tex ma tutti e quattro i pard sono eroi del west e non si potrebbero narrare storie in cui Tex sarebbe iperprotettivo nei confronti del figlio. L'unica cosa che mi ha sempre convinto poco è il periodo delle storie in cui Tex ha da poco perso Lilyth, a partire dalla prima in cui Tex è accompagnato, mi pare per la prima volta, da Tiger e in cui ci viene svelato che LiLyth è morta e Kit e poco più di un neonato. Ebbene in questa situazione Tex non trova altro di meglio che andarsene a passeggio a centinaia di km lontano dal villaggio con Tiger senza una meta fissa lasciando suo figlio poco più che neonato solo :mellow: Per me è poco credibile a meno che vogliamo far passare Tex come un padre snaturato.

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Secondo me NON lo ?. Basti pensare che ha fatto crescere il figlio tra pallottole vaganti e pugnali volanti già da quando era fanciullo, ed ho detto tutto. Comunque il destino è dalla sua parte propio perchè è suo figlio, e quindi è un IMMORTALE della serie, come Carson,Jim Brandon oppure Tiger e tanti altri.... Immagginiamoci se Kit non fosse un IMMORTALE e quindi di coseguenza morisse in una storia... che figura ci farebbe Tex a livello paterno???... penso PESSIMA!!

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Secondo me NON lo ?. Basti pensare che ha fatto crescere il figlio tra pallottole vaganti e pugnali volanti già da quando era fanciullo, ed ho detto tutto.

Beh, però va considerato in che ambiente ci troviamo. Se ci troviamo nel mondo moderno, ok, è un cattivo padre. Ma se ci troviamo nel west, in cui le pallottole sono all'ordine del giorno, beh, li è già diverso. E poi, non dimentichiamoci che molte volte è Kit ad essere testardo nel fare certe cose, e non Tex che gli permette di farle.
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Beh, il ragionamento di Piero potrei anche condividerlo, però credo che ci siano da considerare alcuni fatti che secondo me sono importanti nello "stabilire" se Tex è o meno un buon padre. Innanzitutto c'è da dire che un elemento a suo favore è stato quello di averci tenuto all'educazione di Kit, facendolo studiare presso una missione (o qualcosa del genere, mi pare!), e quindi non istruendolo soltanto in modo da far fronte agli imprevisti pratici della vita del West (istruzione di Kit che torner? utile anche in alcune storie, mi ricordo, per esempio, quella che comincia in una striscia dal titolo "L'Enigma dell'Ippocampo"). Di certo, durante l'adolescenza, Kit Willer non ha vissuto avventure tutte rose e fiori, ma spesso e volentieri si cacciava nelle missioni del padre senza che Tex lo volesse! E comunque c'è da tenere in considerazione il fatto che, a quei tempi, si diventava uomini molto più in fretta di oggi! Per cui io credo che Tex si possa definire un buon padre, tutto sommato, considerando quindi il tipo di vita che fa!

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Secondo me NON lo ?. Basti pensare che ha fatto crescere il figlio tra pallottole vaganti e pugnali volanti già da quando era fanciullo, ed ho detto tutto.

Beh, però va considerato in che ambiente ci troviamo. Se ci troviamo nel mondo moderno, ok, è un cattivo padre. Ma se ci troviamo nel west, in cui le pallottole sono all'ordine del giorno, beh, li è già diverso. E poi, non dimentichiamoci che molte volte è Kit ad essere testardo nel fare certe cose, e non Tex che gli permette di farle.
Nel west non bisognava forzatamente essere banditi o pistoleri in cerca di rogne, si poteva anche essere delle brave persone volendo. Ma poi si ritorna sul mio ragionamento, anche se Kit ha il carattere del padre, e tex e' nell'impossibilità di guidarlo, dato che è qualcosa che ha dentro, resta lo stesso un padre non molto educativo. :generaleN:
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Scusate, per quale motivo Tex non sarebbe un buon padre?Forse perchè giudichiamo attraverso la NOSTRA idea di paternita, idea propria di persone che vivono nel civile mondo occidentale del 2010?... se è così,? un errore che manca di prospettiva storica- o forse tutti i genitori contadini che portavano i figli piccoli con sè a lavorare nei campi erano dei cattivi genitori??Tex ha dato al figlio un' istruzione, da ogni sua parola nei riguardi di Kit si sente l'affetto e l'orgoglio (si rilegga la recente storia di Faraci)... ma Tex, oltre a essere il padre di Kit,? anche il protagonista di una serie western, e nelle serie western le pallottole volano a gog?...

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Tex un buon padre??.. ma per cortesia.. Certo un buon padre nei fumetti, dove le pallottole degli altri le schivi sempre mentre le tue vanno a segno, ma per altro no. Vorrei vedere se Kit non fosse un intoccabile della squadra e potesse anche morire come tutti gli altri... facile parlare nei fumetti

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  • Rangers

Condivido tutto il messaggio scritto dall'amico Paco. Tex secondo me è un buon padre. Il risultato lo abbiamo sotto ai nostri occhi: Kit è sulla pista giusta, non è un bandito, non è un assassino a sangue freddo, anche lui fa di tutto pur di salvare una vita umana o aiutare un disgraziato schiacciato dalle prepotenze del cattivo di turno. Kit ha ricevuto un'educazione (come diceva AtTheRocks) nella missione, e spesso i suoi studi sono anche serviti per sbrogliare qualche caso. Se Piccolo Falco è cresciuto in mezzo alle pallottole e ai pericoli di ogni genere, non è certo colpa di Tex, che anzi ha cercato in tutti i modi di tenerlo fuori il più possibile dalle sue missioni (fino allo scoppio della cassetta di munizioni). Se anche da piccolissimo è stato rapito e trascinato ad un palo di tortura in Canada, la colpa non era certo di Tex. A meno che non vogliamo considerare come colpa quella di essere un ranger o un giustiziere!Mi ricordo di una scena parecchio toccante, in cui Tex si rivolge al figlio dicendogli qualcosa di simile: "avrei voluto che tu continuassi gli studi e non fossi immischiato in queste missioni che ci fanno rischiare la vita". Segno che Tex è costantemente preoccupato per il figlio e vorrebbe dargli una vita migliore e meno rischiosa. Ma non c'è niente da fare: Kit è il perfetto erede del padre (o almeno dovrebbe esserlo)!!Altro punto che conferma questa tesi: Tex non ha più ripreso moglie dopo la morte di Lilyth. Ma ancor di più non si è mai lasciato andare con qualche affascinante donna, n° è mai salito ai piani alti dei bordelli. O almeno non ci è mai stato mostrato. Cosa significa questo? Che Tex, oltre ad onorare la memoria della moglie, si preoccupa anche di non distruggere l'affetto che il figlio ha ancora per sua madre. Che poi sia giusto che Tex non abbia una nuova compagna, beh questo è un altro discorso!! :trapper:

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  • Rangers

Tex un buon padre??.. ma per cortesia.. Certo un buon padre nei fumetti, dove le pallottole degli altri le schivi sempre mentre le tue vanno a segno, ma per altro no. Vorrei vedere se Kit non fosse un intoccabile della squadra e potesse anche morire come tutti gli altri... facile parlare nei fumetti

Mi chiedo: tu che avresti fatto al posto di Tex?Avresti preso Kit ancora in fasce e l'avresti consegnato a qualche famiglia perchè lo tirasse su?Oppure avresti abbandonato la vita di giustiziere - ranger, per salvaguardare tuo figlio?Quindi alle richieste di aiuto di Jim Brandon e degli altri amici, avresti risposto: "no mi spiace, ma ho un figlio ora.... arrangiati perchè altrimenti mi cresce male"!Secondo me anche se Tex fosse rimasto alla riserva a vigilare su Kit, i guai sarebbero comunque arrivati e prima o poi Piccolo Falco avrebbe dovuto superare la sua "prova del fuoco". Io sinceramente non vedo nella figura di Tex, un cattivo padre, snaturato, che se ne frega di avere un figlio e che va in giro tanto per starsene lontano dalla riserva, tanto a lui ci pensava Tiger Jack!No, non è così che la vedo io!! :trapper:
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Condivido in buona sostanza quanto detto da Sam e Paco. Tex è un ottimo padre, che ha scelto di crescere il pargolo non solo tra Colt e Winchester ma anche tra Platone e Aristotele. Come giustamente fatto notare da Sam, l'astinenza dalle donne è legata anche all'affetto nei confronti del figlio, oltre che, naturalmente, dalla coscienza di non potersi distrarre. Poi, siamo nel West, dove vive chi spara più veloce! P. S. Tex è tanto affettuoso che si preoccupa anche di svegliare il suo cucciolo Kit dal letargo ( 'La Banda dei Messicani', ndr ) !'Sveglia, bimbo, dobbiamo andare a scuola !'

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Ma perchè non esister? mai la controprova..... Tex sarà sempre un buon padre perchè il figlio NON morir? mai e quindi il destino sarà sempre a suo favore... Ma se suo figlio morisse diventerebbe un padre di poco valore perchè in parte a contribuito alla morte del figlio... Questa è la realtà!!La vita VERA non e un fumetto... per me NON LO E' UN BUON PADRE.

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Tex sarà sempre un buon padre perchè il figlio NON morir? mai e quindi il destino sarà sempre a suo favore... Ma se suo figlio morisse diventerebbe un padre di poco valore perchè in parte a contribuito alla morte del figlio... Questa è la realtà!!La vita VERA non e un fumetto... per me NON LO E' UN BUON PADRE.

Vero,Piero, la vita vera, purtroppo, non è un fumetto... ma la vita di Tex E' un fumetto!... quindi, di che stiamo parlando?Poi voglio dire un altra cosa:se Kit morisse non sarebbe per colpa di Tex!... faccio un'esempio estremo, e forse anche fuori luogo:quanti magistrati, combattendo in prima linea la mafia, hanno messo in pericolo anche la vita dei loro cari?? Se anche i loro cari sono in pericolo,? colpa loro o dei mafiosi??
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Vivere nel West significa crescere in fretta e sapersi difendere. Dunque Tex insegna al figliolo le tecniche al fine di un veloce apprendimento. Conscio dei pericoli esterni, Tex aiuta Kit ad adattarsi, come da regola della giungla. In più, trasmette a Kit il senso dell'etica.
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