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TWF - Tex Willer Forum

[623/624] Braccato!


Voto alla storia  

61 utenti hanno votato

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Sono d'accordo con kaciaro: non ci siamo.

Questo secondo albo è per me un qualcosa di improponibile al lettore. Il tutto continua sulla falsa riga della prima parte: la sceneggiatura è più semplice di una storia per bambini, per non parlare dei personaggi, che fanno la figura degli imbecilli più di una volta. Sopra di tutti il povero Rufus, personaggio del tutto patetico con quel suo "diavolaccio" ficcato in ogni singola frase; mi è stato già antipatico fin dall'inizio, e quell'inutile flashback non ha certo migliorato il mio pensiero su di lui. Devo dire che se alla fine fosse morto non mi sarebbe dispiaciuto neanche un p?. Lo sceriffo Parker, non ne fa una giusta, compreso nel finale quando avrebbe avuto tutto il tempo di impiombare Tex e invece se ne sta a guardare e quando prende l'iniziativa finisce anche per uccidere il suo datore di lavoro, altro personaggio privo di qualunque caratterizzazione. I fratelli Dekker, descritti come il diavolo in persona, muoiono in un battibaleno e nessuno sentir? la loro mancanza. Dulcis in fundo, Tex. Mi dispiace per Faraci, ma non bastano due "peste" e tre "fiamme d'inferno" qua e l' per scrivere una storia. Passando sopra ad episodi grotteschi come il salto del dirupo (tra l'altro il sergente lo porta l' e poi gli dice che non si può saltare.... mah!), l'arrampicata sugli alberi, e via discorrendo, che sono assurdi per una persona che due minuta prima era svenuta per le ferite, perchè magari per qualcun altro ci possono stare bene, essendo un eroe dei fumetti, è da notare la pochezza del suo piano per salvare l'idiota, come tutti lo apostrofano continuamente. Invece di aspettare la notte il buon ranger ha la fantastica idea di entrare dal retro e poi? Boh, tant'? vero che se lo dice anche lui stesso. In questo modo lascia tutto il tempo agli altri di sparare al povero Rufus che ha della dinamite tra le gambe. A questo proposito è IMHO un insulto sia il finale in sè, per l'assurdit? del fatto che il sergente e rufus non siano saltati in aria, sia per la vignetta-flashback di pag 113. Anche un neonato sarebbe riuscito a comprendere come avevano fatto a scappare.
Magari sono stato troppo duro, anche perchè ho letto commenti tutto sommato positivi, ma a me questa storia ha lasciato la sensazione di presa in giro; non ho ancora letto il maxi ma spero che non mi sia riproposta una ciofeca del genere. Per quanto riguarda i disegni niente da dire, Del Vecchio ha fatto proprio un bel lavoro. P. S. Ma a pagina 32 Tex spara alle spalle dell'uomo che era andato a bere? :o:o:blink::blink: :s :s :bisonte:
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Scusate. Violo la regola di NON intromettermi nelle discussioni sulle mie storie perchè mi è stata riferita una cosa che ritengo molto grave, e che trovo proprio nel commento precedente. Spero che sia solo un caso. NON esiste nessuna ragione di affermare che Tex spara alle spalle di un avversario, a tavola 32. Trasecolo all'idea che qualcuno possa anche solo pensarlo. C'è un ellissi narrativa, certo. Un taglio quando già l'avversario si sta girando. Quello che succede, poi, lo lascio all'intuizione del lettore, che si basa sul modo di comportarsi di Tex. Che non è di sparare alle spalle. Se qualcuno si immagina una cosa del genere, tanto varrebbe immaginare che, nello spazio tra due vignette, Tex possa mettersi a ballare la giga. Per tutto il resto, naturalmente, ogni critica è legittima. Ma, in questo caso, proprio non capisco. Mi scuso di nuovo per l'intromissione. Un abbraccioTito Faraci

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Scusate. Violo la regola di NON intromettermi nelle discussioni sulle mie storie perchè mi è stata riferita una cosa che ritengo molto grave, e che trovo proprio nel commento precedente. Spero che sia solo un caso. NON esiste nessuna ragione di affermare che Tex spara alle spalle di un avversario, a tavola 32. Trasecolo all'idea che qualcuno possa anche solo pensarlo. C'è un ellissi narrativa, certo. Un taglio quando già l'avversario si sta girando. Quello che succede, poi, lo lascio all'intuizione del lettore, che si basa sul modo di comportarsi di Tex. Che non è di sparare alle spalle. Se qualcuno si immagina una cosa del genere, tanto varrebbe immaginare che, nello spazio tra due vignette, Tex possa mettersi a ballare la giga. Per tutto il resto, naturalmente, ogni critica è legittima. Ma, in questo caso, proprio non capisco. Mi scuso di nuovo per l'intromissione. Un abbraccioTito Faraci

Questa soluzione narrativa l'ho già vista in altre tue storie e devo dire che mi piace molto, però per me una ragione per affermare che sia stato sparato alle spalle c'è: il cadavere (come si vede nella pagina successiva) è caduto a pancia in già e non a pancia all'aria, come sarebbe stato normale se l'uomo si fosse girato. Naturalmente anche io trasecolo solo all'idea che Tex abbia potuto fare qualcosa del genere, così come credo che qualunque sceneggiatore che scriva una sua storia sappia che tali comportamenti sono ben lontani dal modo di agire del nostro ranger. Purtroppo stavolta l'intuizione di cui parli mi ha portato a pensare una cosa del genere, anche se sono sicuro che ci sia comunque un'altra spiegazione. Ho fatto soltanto osservare questa cosa per capire se anche qualcun altro aveva avuto la stessa sensazione.
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(Difendo la scelta del disegnatore, a pagina 33. Se l'uomo fosse stato colpito alle spalle, avrebbe dovuto cadere verso il sedere del cavallo. Mentre invece giace dalla parte opposta. Cosa sia accaduto in mezzo non lo sappiamo, ma di certo il tizio non è stato colpito alle spalle e c'è stato uno spostamento. Inoltre, non è automatico che, se colpiti di fronte, si cada all'indietro. Abbiamo spessissimo visto morti crollare, accasciarsi in avanti, in innumerevoli di scene.)

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Sopra di tutti il povero Rufus, personaggio del tutto patetico con quel suo "diavolaccio" ficcato in ogni singola frase; mi è stato già antipatico fin dall'inizio, e quell'inutile flashback non ha certo migliorato il mio pensiero su di lui. Devo dire che se alla fine fosse morto non mi sarebbe dispiaciuto neanche un p?.

Premesso che rispetto il tuo giudizio sulla storia, i gusti son gusti quel che può piacere a me può non piacere a te e viceversa. Quel che non capisco invece è quando attacchi la storia anche perchè al suo interno Tito Faraci ha messo un personaggio come Rufus. D'accordo è un povero idiota, un fifone, non ne combina una giusta e non sa mai come comportarsi... insomma un "povero diavolo" come molti se ne incontrano anche al giorno d'oggi. Ed allora? Dove sta il problema? Una storia viene sminuita perchè lo sceneggiatore ci mette dentro un personaggio che potremmo tranquillamente incontrare anche noi sulla nostra strada? Affinch? una storia "funzioni" tutti devono essere dei superuomini? Rufus ti è addirittura antipatico al punto di volerlo morto solo perchè è un sempliciotto. Francamente non capisco!
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Sopra di tutti il povero Rufus, personaggio del tutto patetico con quel suo "diavolaccio" ficcato in ogni singola frase; mi è stato già antipatico fin dall'inizio, e quell'inutile flashback non ha certo migliorato il mio pensiero su di lui. Devo dire che se alla fine fosse morto non mi sarebbe dispiaciuto neanche un p?.

Premesso che rispetto il tuo giudizio sulla storia, i gusti son gusti quel che può piacere a me può non piacere a te e viceversa. Quel che non capisco invece è quando attacchi la storia anche perchè al suo interno Tito Faraci ha messo un personaggio come Rufus. D'accordo è un povero idiota, un fifone, non ne combina una giusta e non sa mai come comportarsi... insomma un "povero diavolo" come molti se ne incontrano anche al giorno d'oggi. Ed allora? Dove sta il problema? Una storia viene sminuita perchè lo sceneggiatore ci mette dentro un personaggio che potremmo tranquillamente incontrare anche noi sulla nostra strada? Affinch? una storia "funzioni" tutti devono essere dei superuomini? Rufus ti è addirittura antipatico al punto di volerlo morto solo perchè è un sempliciotto. Francamente non capisco!
Ma non è che per me la storia non funziona solo perchè c'è Rufus! E' tutto l'insieme che non va. Certo, di personaggi come lui ce ne sono anche al giorno d'oggi, e non sono neanche contrario ad inserirli in una storia di tex. Il problema è che qui non è caratterizzato, o meglio lo è ma in un modo troppo stereotipato. La sua figura non ti crea empatia, n° tantomeno il flashback contribuisce a farlo, e le sue espressioni tipo "diavolaccio" sono, per me, fuori luogo. Ecco perchè alla fine non mi interessa che sia morto o meno, anche se come hanno detto altri forse la morte finale sua e del sergente avrebbe dato quel tocco in più che ci voleva per dare un p? di drammaticit? alla vicenda. Invece il tutto finisce a tarallucci e vino e, tra l'altro, sceneggiato in maniera inadueguata. Ribadisco che queste sono ovviamente mie opinioni, come dici tu i gusti son gusti! :indianovestito:
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Quel che non capisco invece è quando attacchi la storia anche perchè al suo interno Tito Faraci ha messo un personaggio come Rufus.

West10, tu usi la parola anche ... e il punto è proprio questo: che in una storia secondo me piatta e con personaggi scialbi, un personaggio piatto e scialbo come Rufus non è certo un valore aggiunto, ma anzi un motivo ulteriore di appiattimento.

Questo specialmente se gli viene lasciato spazio. Non che sia molto, questo spazio: ma, per dire, tutto il flashback (ripeto, bello a livello tecnico per come congiunge due momenti temporalmente diversi) che vede protagonisti lui e il sergente mi è sembrato perfettamente inutile: parlandoci del rapporto affettivo tra i due non ci dice nulla che già non sapevamo o che potevamo immaginare.

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Paco, ripeto, non è il fatto che non vi piaccia la storia che io contesto, me ne guardo bene. E' il fatto che molti, ed anche tu poco fa, definiscono piatto e scialbo un personaggio come Rufus! E' questo che non comrendo!Perchè Rufus è un personaggio piatto? Perchè non si deve dare spazio a Rufus nella storia?

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L'equazione è semplice: una storia è piatta anche perchè composta da personaggi piatti, quindi non si può che contestarli, quei personaggi piatti. Rufus, come il sergente, i fratelli cattivi, lo sceriffo e il capo, è un personaggio piatto, IHMO: quindi come potrei non contestarlo?Edit: ed è piatto anche il suo rapporto col sergente: non un briciolo di emozione umana, di pathos (il flash back non basta a suscitare questi sentimenti, anzi, fa venire sentimenti contrari- almeno per me è stato così). La morte li avrebbe salvati, li avrebbe resi più "ricordabili": e invece si sono (contro tutti i parametri della logica) salvati...

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La seconda parte della storia l'ho letta ieri pomeriggio. Nel complesso la giudico positivamente, anche se non nascondo che mi sarei aspettato di più.

pag. 7. Tex sviene, a causa della ferita che si è riaperta. Come già nel Color Tex di Ruju, fossi io lo sceneggiatore, eviterei di scendere a certi compromessi con un personaggio di finzione. Si è rimproverato a Nizzi di aver umanizzato troppo il personaggio - per esempio con i cinturoni slacciati - beh qui siamo sullo stesso piano. All'eroe non sono concesse debolezze.

pag. 28. Il salto sul dirupo, che ha dato a Villa la possibilità di realizzare la bella copertina. Per me ci sta che Tex salti e Burke no. Quest'ultimo ha intuito che Tex può farcela, poco importa se è ferito, è il cavallo che salta e al cavaliere si chiede solo quella buona dose di coraggio e incoscenza. Tex ha entrambe le cose.

pag. 62. Sipario sui fratelli Dekker. Due serpenti velenosi, certamente più convincenti di tutti gli altri avversari posti sulla via del ranger. Se fanno una magra figura è semplicemente perchè hanno un ristretto campo d'azione, qualche decina di pagine e nessuna possibilità di svilupparli di più sul piano della caratterizzazione. In sostanza due bei personaggi sprecati.

pag. 98. La dinamite che salta in aria, lasciando però incolumi i personaggi di Burke e Rufus. Come già detto da altri, il finale avrebbe guadagnato sicuramente dalla loro morte in drammaticit?. A stento ricordiamo i loro nomi, nessuno li avrebbe rimpianti. Invece ci resta la constatazione che l'eslplosione di tredici, quattrodici candelotti ( che non dovrebbero perdonare ) è una grossa ingenuità. E da Faraci, sempre attento, non te lo aspetteresti. Un pizzico di inverosimiglianza che si mischia a un buonismo evitabile, rovinano il finale e contribuiscono a dare alla storia una connotazione negativa che però tutto sommato non merita.

La storia, complici anche i disegni di Del Vecchio in grande forma, è sufficientemente originale, semplice e lineare e questo è un bel vantaggio rispetto a certe trame ingarbugliate che abbiamo letto negli ultimi anni. Insomma, limata di certe ingenuità e della volont? di estremizzare al limite TUTTE le situazioni, sarebbe stata indubbiamente una grande storia.

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Tra l'altro io non capisco molto di esplosivi e micce, tuttavia non mi è chiaro il perchè n° Tex cerchi di spezzare con un proiettile la miccia del paccotto su cui è seduto Rufus (troppo lontano? non aveva visto?), n° Burke, una volta abbastanza vicino da vedere, perda tempo a tagliare le corde di Rufus invece della miccia stessa. Non era possibile? :huh:Altra perplessit?: nulla in contrario che Tex svenga per la ferita riaperta e la perdita di sangue, non mi piacciono i supereroi; nulla in contrario nemmeno al fatto che Tex si faccia cauterizzare la ferita senza batter ciglio, ma proprio in piedi? :blink: Almeno sedersi e appoggiarsi all'albero? :huh:

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Tra l'altro io non capisco molto di esplosivi e micce, tuttavia non mi è chiaro il perchè n° Tex cerchi di spezzare con un proiettile la miccia del paccotto su cui è seduto Rufus (troppo lontano? non aveva visto?), n° Burke, una volta abbastanza vicino da vedere, perda tempo a tagliare le corde di Rufus invece della miccia stessa. Non era possibile? :huh:Altra perplessit?: nulla in contrario che Tex svenga per la ferita riaperta e la perdita di sangue, non mi piacciono i supereroi; nulla in contrario nemmeno al fatto che Tex si faccia cauterizzare la ferita senza batter ciglio, ma proprio in piedi? :blink: Almeno sedersi e appoggiarsi all'albero? :huh:

Cheyenne scommettiamo che se lo disegnavano seduto ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe avuto da ridire sul fatto che Tex non ha bisogno di sedersi perchè lui è Tex! :trapper::)
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L'equazione è semplice:  una storia è piatta anche perchè composta da personaggi piatti, quindi non si può che contestarli, quei personaggi piatti. Rufus, come il sergente, i fratelli cattivi, lo sceriffo e il capo, è un personaggio piatto, IHMO: quindi come potrei non contestarlo?Edit: ed è piatto anche il suo rapporto col sergente: non un briciolo di emozione umana, di pathos (il flash back non basta a suscitare questi sentimenti, anzi, fa venire sentimenti contrari- almeno per me è stato così). La morte li avrebbe salvati, li avrebbe resi più "ricordabili": e invece si sono (contro tutti i parametri della logica) salvati...

Sul primo punto sono d'accordo:l'equazione mi sta bene, se in generale i personaggi sono piatti la storia può, anche se non necessariamente, essere piatta. Sul secondo un p? meno:Tu definisci Rufus, il sergente ecc. personaggi piatti, io non sono d'accordo per me son ben caratterizzati. Ma su questo ognuno può avere una sua idea in proposito, io vedo dei personaggi che mi piacciono, tu no. E' un discorso soggettivo, normale che possiamo avere idee diverse in proposito. Sul terzo punto proprio non posso essere d'accordo:il rapporto umano fra Rufus ed il sergente, IMHO, è stato ben presentato durante tutta la storia, cosa doveva fare di più Tito Faraci in proposito senza rischiare di mettere Tex in un angolo e fare una storia dedicata a loro due non lo so e non vedo proprio perchè la morte li avrebbe resi più ricordabili. I due sono amici, il loro rapporto è stato ben spiegato da Faraci, Rufus è un sempliciotto ed il sergente che se ne è preso cura da piccolo lo considera quasi come un figlio e pur sapendo che non è un'aquila gli vuole bene lo stesso. Ora solo perchè i due son tipi comuni, anzi uno è proprio un sempliciotto, non credo possono essere definiti piatti. Un personaggio è piatto quando la sua presenza nella storia non ha un suo perchè, se togliendolo la storia si reggerebbe lo stesso in piedi. Rufus ed il sergente non ricadano, IMHO, in questa ipotesi. Per come scrivi tu, ed anche gli altri, sembra, correggimi se sbaglio, che i personaggi siano piatti solo perchè non fanno quello che vi piacerebbe vedere, ad esempio un Rufus che si ribella, uno sceriffo più furbo, ma questo è un altro discorso, Faraci ha pensato Rufus con quel carattere e lo ha ben illustrato, e Rufus si comporta come si comporterebbe un personaggio con il suo carattere. Non ne combina una giusta, non si ribella, non prende iniziativa ecc. ecc., può piacere o meno ma non per questo è un personaggio piatto. D'accordo la scena della dinamite è un p? forzata, poteva essere gestita meglio ma questo è un altro discorso, con la caratterizzazione dei personaggi non c'entra.
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Non pensavo che "saremmo" riusciti nell'impresa di superare in bruttezza "Faccia di cuoio", eppure lo dovrei sapere che non c'è limite al peggio. Faraci, dottor Jekill con "Sotto scorta" ed il maxi uscito ora,"La legge di Starker", con "Braccato" diventa un signor Hyde, autore di una sceneggiatura insulsa, farcita di trovate illogiche che fanno a pugni con l'intelligenza di un qualsiasi lettore, figuriamoci di quelli smaliziati di Tex. Mi unisco al coro (ferite, cauterizzazione, dinamite,Burke e Rufus inguardabili) e condivido l'idea di Cheyenne con i due, morti, e vendetta di Tex stile "Massacro" ai danni di Fraser.

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Dopo aver riletto la storia per intero, posso dire che il compitino è stato portato a termine. A mio parere si tratta di una storia che sarebbe potuta apparire nel vecchio formato a striscia, riproposto nel formato moderno. Ci sono diversi elementi che mi spingono a pensare in questo modo, elementi che ritrovo nel Tex del primo centinaio: trama esile, tanta azione, cattivi da quattro soldi, eroe superlativo oltre le possibilità umane, morti a bizzeffe. Ci sono però, pur con questi elementi di base, notevoli differenze: le vecchie storie erano molto più corte, neanche un albo, oppure al massimo 130-140 pagine, quindi avevano un ritmo molto più serrato e incalzante; la drammaticit? era percepita in pieno nonostante le poche pagine; spesso i finali erano tirati via per far rientrare la storia nella striscia; il linguaggio era tagliente e spumeggiante. Cosèabbiamo invece qui? Certo il finale non è affrettato, ma la storia è come dilatata, le sequenze sono più lunghe, come vuole il formato moderno, il ritmo è abbastanza blando, e soprattutto poca, se non nessuna, drammaticit?, e poca, se non nessuna, anima.

Non mi dispiacciono i cattivi poco cattivi, un Burke un po' babbo un po' infermiere, un Rufus fessacchiotto, questo tipo di personaggi, ripeto, c'erano già con G. L. Bonelli, non sono gli ingredienti, è il modo in cui sono cucinati. La storia non è tragica, diciamolo, tirando via e volendo essere generosi si potrebbe dare anche la sufficienza, ma questo è il Tex che voglio leggere, che i lettori vogliono leggere?Tex fa fuori 26 uomini, nel primo albo è un po' Superman, nel secondo un po' Rambo: 40 anni fa accettavo tutto questo, ora no, questo Tex non m?interessa. Le sparatorie dilatate, l'azione, sè, vanno bene, accetto il lunghissimo inseguimento, accetto anche tutta la prima parte, ma un salto di qualità, di tensione, ci deve essere, e qui manca del tutto . Le possibilità per cambiare marcia c'erano tutte, ma sono state sprecate.1 è le ferite di Tex. Lo mettono davvero in difficolt?? No, neanche sembra che ce l'abbia, spara come al tiro a segno, si tuffa nel fiume, salta il burrone a cavallo eccetera, è più in forma ora di quando è sano;2 è i fratelli Dekker. Magari introdotti già nella prima parte potevano dare tutto un altro sapore alla storia, invece scompaiono in un amen, sono due mini Espectri con meno carisma;3 è la dinamite. Come si può non far morire Burke e Rufus con tanti candelotti ai loro piedi? A parte il fatto in sè, sostanzialmente ridicolo, prevale il solito buonismo che ormai viene sparso nella serie a piene mani: anche qui starebbe bene il marchio MG, non tanto per i morti ammazzati, che sono tanti, quanto per la morale da due soldi che vuole che i buoni e gli stupidi, soprattutto se indifesi, non debbano morire. Morti loro due, un Tex superincazzato avrebbe potuto fare sfracelli, e invece nulla. Ho apprezzato sostanzialmente Burke, mi piace come personaggio, ma troppi elogi a Tex, che è già sufficientemente superumano di suo, anche Rufus tutto sommato non mi dispiace, ma quel penoso flashback del berretto lungo ben 8 pagine è una cosa troppo infantile per essere sopportata;4 è lo scontro finale. Gli sgherri di Parker e Nevill sono quello che sono, carne da macello e amen, ma ci si poteva aspettare un guizzo dai due capoccia, in realtà è il primo che comanda sul secondo, che non si capisce bene che razza di cattivo sia. Il guizzo di Parker ci sarebbe anche, un sussulto di orgoglio sembra davvero scuoterlo, sennonchè arriva il capoccia che vorrebbe stendere il ranger?a bastonate, e lo sceriffo si limita a guardarli e a sorridere come un deficiente, fino a ricevere la giusta paga. Occasione sprecata anche questa. Si potrebbe avere qualcosa da ridire anche sul piano di Tex che lascia completamente sguarnita la dinamite, ma lasciamo fare. In conclusione, una storia a striscia che poteva benissimo chiudersi in un albo e mezzo riproposta in un formato moderno, allungato e dilatato, tanti elementi presenti nel primo GLB ma cucinati in malo modo, azione fine a se stessa, una bella dose di buonismo e infantilismo, poca drammaticit?, linguaggio anonimo. Ripeto, storia non tragica ma che non va oltre il 5, forse 5,5. Questo Tex ?a striscia? pensavo di non doverlo più leggere, il Tex Superman del primo centinaio mi bastava e avanzava, questo modo di scrivere non mi soddisfa più, penso che a chi piace questa storia davvero si accontenta di poco, magari di fare un viaggetto indietro nel tempo, quand'era bambino e trovava formidabili cazzotti e sparatorie, come ho cercato di fare io. Questa storia, per le dosi di infantilismo, fa il pari con quella di Yellowstone, che non capisco come possa essere stata apprezzata dalla stragrande maggioranza. Da Tex voglio ben altro, non m?interessa se il livello medio della serie attuale è di poco più alto di questo, bisogna pretendere di più, e non m?interessa neanche fare il paragone con l'ultimo Nizzi per dire che in confronto questo è meglio, accontentarsi guardando il peggio è deleterio.
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Concordo con Jack65. Trama esile e personaggi scontati. In realtà la figura da supereroe di Tex viene oscurata da un Tex ferito e malconcio: cioè, pensando al Tex di questa storia me lo ricordo come ferito piuttosto che ad un eroe. No comment sui personaggi di contorno. A parte il fatto che un sergente dell'esercito - dopo 60 anni di avventure di Tex - dovrebbe conoscerlo almeno di fama, visto che Tex dice esplicitamente di essere un ranger. Almeno un dialogo vecchio stampo del tipo: "Tex? Il famoso ranger!". Avevo elogiato il maxi, anche se quella storia si poteva chiudere in due albi, perchè era stato scritto prima di questa avventura, e Faraci sembrava più ispirato. Forse l'unica sua storia che effettivamente mi è piaciuta è Evasione, ma forse grazie ai disegni di Ortiz. Certo, magari questa storia me la rilegger? rispetto a qualche polpettone boselliano, però ci vorrebbe una struttura più solida per costruire una storia di Tex di un certo livello.

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Arrivato ieri nella mia edicola. Ho riletto Braccato e di seguito Partita Truccata. Confermo le ottime impressioni che avevo avuto il mese scorso. Disegni Stupendi e storia che va via leggera ma che mai mi ha annoiato. Un Tex alla "Supereroe" che però non mi da fastidio. Il salto del Diavolo secondo me poteva essere reso meglio (immagino fosse un omaggio al "primo salto a cavallo del "nostro" nel primo numero della saga) dato che alla fine non c'è tanto pathos e sembra "pure facile". Cmq sia stessa sensazione della Storia di Makua. 20 paginette in più per il finale o per i momenti topici non sarebbero state male. Adesso aspetto con ansia che in editola arrivi il maxi dato che ancora non si vede. Voto Storia 8Voto Disegni 9Totale: 8

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Seconda parte migliore della prima, ma che una sufficienza risicata non riesce comunque a strapparla.
Ecco i motivi:

SPOILER
1) i due fratelli cattivi che sembravano essere tosti al punto giusto, muoiono poi come due piccioni, in maniera davvero misera; la storia così si nega la possibilità di avere qualcuno che per davvero possa mettere Tex in difficolt?;
2) già, perchè l'unica cosa che davvero per il Nostro è fonte di pericoli, è proprio la ferita: i cattivi sono solo carne da macello, gente che si fa impiombare senza nessun problema;
3) il beota è un personaggio inutile, senza personalit? o carisma, messo l' solo per ricoprire il ruolo di "damigella in pericolo": di lui ci ricorderemo solo che era un grosso idiota, e basta. E il suo rapporto col sergente non è riuscito a strapparmi nemmeno un briciolo di sentimento: anche il flashback (bello tecnicamente per come funziona da collante tra due scene temporalmente diverse) non mi ha detto niente;
4) il finale "col botto", quanto di più irrealistico (diamine, con tutta quella dinamite c'era di che ridurli in briciole cento volte, al sergente e al beota!) e fastidiosamente buonista si possa immaginare! Insomma, se Faraci fosse stato meno "cuore d'oro" la morte dei due ci avrebbe fatto ricordare qualcosa di questa storia, regalandole un p? di sana drammaticit? e cattiveria! E invece così, ripeto, si cade nel regno dell'illogico e del buonismo a tutti i costi;
5) Stesso dicasi per la scena finale con Tex: possibile che mentre il Nostro (che si era tra l'altro beccato due bastonate sulla ferita, e dunque non doveva essere nel pieno della forma!) parava il colpo di bastone, lo restituiva, si girava ed estraeva lo sceriffo non abbia avuto il tempo di riempirlo di piombo?? E così, un personaggio (lo sceriffo) che sembrava essere un nemico vero, un nemico tosto, lo si ricorder? come "l'altro idiota" della storia.

Che più? Diciamo che le sparatorie sono nettamente migliori dell'albo scorso, ma anche qui ci sono un bel p? di vignette sprecate.
Inoltre, l'inconsistenza della trama è rimasta tale.
Insomma, se "Il ciarlatano" meritava di essere promossa in quanto storia da 110 pagine, "Braccato", altrettanto semplice, non lo può essere: perchè qui parliamo del doppio delle pagine, e riempire 220 pagine con così poco per me è sconfortante.

Unica nota interamente positiva i disegni, anche migliori del numero precedente (la resa dei paesaggi boschivi davvero molto molto buona)!
Alla storia do un 5, o un 5 e mezzo.
Fortunatamente Faraci si è rifatto con il Maxi, ma spero che in futuro, per la regolare, ci prepari qualche piatto più saporito: ottimo banco di prova sarà la prossima storia con Mastantuono, la sua prima con Tiger.

Quoto Paco, e anche i successivi interventi di Stefano-Tex e Jack 65, e li quoto in tutto. Quando dicono che non ci siamo. Quando dicono che questa storia è improponibile. Quando dicono che la trama è quella di un vecchio Tex (oggi inevitabilmente datata), ma dilatata per entrare nel formato del nuovo Tex. Quando dicono che nessun personaggio resta impresso. Quando dicono che i fratelli Dekker, alla cui vista ho respirato un attimo perchè credevo stessero per innalzare il livello della storia, sono stati sprecati nel modo peggiore. Quando dicono che se almeno Rufus e il sergente fossero morti, oltre alla verosimiglianza avremmo avuto almeno un piccolo colpo di reni finale.


Purtroppo, nonostante la mia più volte ribadita stima per Faraci (che spero si rinnovi con il Maxi, che non ho ancora letto), stavolta il mio personale giudizio è nettamente negativo.

Lo so che non si possono sempre leggere capolavori, è umano, è normale, ne sono perfettamente consapevole. Ma una buona storia, almeno, questa me l'aspetto.

Mi spiace dirlo (ma lo dico da appassionato, e non tanto per fare il detrattore, e lo dico per l'amore che ho per il personaggio e con tutto il rispetto possibile per il lavoro degli autori) tra Rufus, Makua ed Espectro, è da un po' che mi manca Tex.

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Lo so che non si possono sempre leggere capolavori, è umano, è normale, ne sono perfettamente consapevole. Ma una buona storia, almeno, questa me l'aspetto.

Perfettamente d'accordo, e lo sarei ancora di più se Faraci avesse già scritto capolavori. Purtroppo lui non l'ha fatto, anzi solo qualcuna delle sue storie è accettabile, da parte mia.

Capisco la cautela con cui si è approcciato al personaggio, di certo non mi aspettavo un altro "passato di Carson", ma ormai è arrivato il momento di osare. Sono stufo di vedere storie con Tex in solitaria, attorniato da pseudocomprimari che sanno solo lodare la tempra e il coraggio del ranger, tanto vale metterci vicino Kit Carson; sono stufo di vedere storie infarcite a più non posso di sparatorie ed espressioni linguistiche bonelliane, che da sole non bastano a sceneggiare una storia che abbia un capo e una coda, che finiscono col presentarci un tex brutta copia di quello di GLB.
Quello che mi aspetto ora da Faraci è che egli scriva una storia dove ci faccia vedere il suo Tex, e il suo modo di caratterizzarlo; allora si che, anche se la storia dovesse non riuscire bene, sarà il primo a fargli comunque i complimenti per averci almeno provato.
"Braccato" invece è una storia senz'anima, dove c'è la sensazione di scene e parole messe l' perchè sono quello che il lettore di Tex vuole leggere; così non va -_nono

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La storia mi è piaciuta poco, molto poco (voto 5). A mio avviso è piatta , senza un colpo di scena se non il ritorno di Neville sul finale quando pensavo fosse fuggito. Credevo che Rufus e Burke fossero morti, sinceramente me ne sarei fatto una ragione... Salvo le due copertine che trovo molto belle (voto 8), non mi sono piaciuti i disegni di Del Vecchio in particolare i volti di Tex (voto 5). Mentre il primo titolo abbinato alla copertina rende subito l'idea, trovo che il secondo non sia centratissimo.

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Mah io continuo a pensare che, invece, questa sia una buona storia, con una trama scorrevole, texiana. Sul forum di "Comicus", a proposito della storia presente sul maxi, "La legge di Starker", uno degli amministratori ha scritto parole che su questo forum siamo stati in pochi a sostenere:

... personaggi tagliati con l'accetta e Tex che non ha un c****o di meglio da fare se non di andare su e giu' per i boschi e spiegare a se stesso per filo e per segno cos'e' accaduto, cosa sta accadendo e cosa accadra'.

Ecco, in "Braccato", tutto il contrario. Molta cura nel delineare i personaggi e un Tex che sa bene dove puntare. Sono due storie dove va per i boschi, ma lo fa con assai diverso spirito. Ho contestato in un mio precedente messaggio certi "cedimenti" di Tex. In seguito ho avuto una scambio di messaggi privati con Faraci e le sue parole mi hanno portato, almeno a una parziale, marcia indietro. Mi ha spiegato i perchè di certe sue scelte narrative e raccontato un aneddoto sulla nascita di questo soggetto. E' da qualche giorno che ci penso, Faraci certe argomentazioni farebbe meglio ad esprimerle pubblicamente come gli ho consigliato e non in privato, aiuterebbe a gettare nuova luce sulla storia e a farla riconsiderare. Non posso farlo io per lui.
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