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TWF - Tex Willer Forum

[625/626] Le Catene Della Colpa


Sam Stone
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Poi scrivi che la scena degli indiani è inutile e che Tex pesta ( addirittura.. >:azz:? ) un ragazzotto. Ma se vuol fargli la pelle: che doveva fare? Dialogare con lui in modo politicamente corretto è Ma hai letto GLB, anche solo il primo GLB è Con il tuo metro il mitico pap? di Tex l'avresti stroncato... :malediz...? doubt? >:azz:

Il problema non è "che cosa doveva fare" Tex. Il problema ?: che senso hanno queste pagine nell'economia della storia? Anch'io sono d'accordo sul fatto che siano totalmente inutili. Hanno allungato un brodo fino a quel momento buonissimo, e buono lo sarà anche dopo: ma perchè quest'intermezzo? Se rimani nella storia, senza svicolare, puoi usare quelle pagine in modo migliore... concordo quindi assolutamente con l'Ammiraglio.
Questa volta non mi trovi d'accordo Leo. Una storia per essere bella non deve essere concentrata tutta sul filone narrativo principale. Nella vita comune di tutti anche se si è impegnati a fare qualcosa di importante capita sovente di dover dipanare altre questioni e se lo sceneggiatore di turno riesce a raccontare anche questo senza andare fuori tema per me la cosa si può fare.

Ocorre inoltre ricordare che Ruju alla fine del duello ha messo anche un raccordo al filone narrativo, infatti gli indiani sono utili a Tex nell'indicare la direzione che hanno preso i banditi.

La scena in questione a me è pure piaciuta, intendiamoci. Niente di nuovo, ma ben intercalato. Non contesto la scena in sè, che ripeto è scritta anche in maniera felice. Dico solo che, poich? la stessa c'entrava poco con la storia (al di l' dell'aiuto, in verità molto labile, dato dagli indiani), l'autore poteva (poteva, non doveva) non inserirla, solo perchè poteva così dare maggior spazio a Guillermo.


Guillermo è la star della storia. Recuperare un po' di spazio per Tex puo' andar bene , ma questa scena mi è parsa un po' staccata dal resto, quasi un pretesto per dare a Tex quel momento di protagonismo che fin a quel momento quasi gli era mancato. Io ne avrei fatto a meno: non dico che sia una scena brutta, o sbagliata, dico solo che avrei preferito che quello spazio fosse stato impiegato per il bel personaggio protagonista della storia. Per arricchire Blanco. Che Tex possa battere ( e abbastanza facilmente) un giovane testa calda è cosa strarisaputa: cosa aggiunge alla trama? Tex è splendidamente protagonista dopo, dall'arrivo della diligenza in poi. Meno Tex (in un scena trita e ritrita) e più Guillermo Blanco, questo mi sarebbe piaciuto di più.

detto questo, ribadisco quanto ho scritto nel post dedicato alle storie 2012: ritengo questa la miglior storia dell'anno della serie regolare,.

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. Dico solo che, poich? la stessa c'entrava poco con la storia (al di l' dell'aiuto, in verità molto labile, dato dagli indiani), l'autore poteva (poteva, non doveva) non inserirla, solo perchè poteva così dare maggior spazio a Guillermo.

Questo tipo di scene, "che non c'entrano niente", Ruju le ha già inserite: quella, sempre con gli indiani, nella "Prova del fuoco".

Ma, a parte il fatto che sono ben raccontate, queste scene si ricollegano alla storia e, soprattutto, a mio avviso sono un omaggio allo stile bonelliano: lui spesso inseriva intermezzi avulsi dalla trama principale, spesso per mettere un p? d'azione nell'albo (per esempio "Una campana per Lucero").
Quindi per me vanno benissimo :trapper:

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Quanto al fatto che Blanco, colpito da due pallottole in pancia ed alla schiena, lo si ritrovi ancora vivo dopo alcuni giorni ed in seguito ad una lunga cavalcata che lo riporta a casa , beh non lo considero, visto che avrebbe potuto passare da un medico a farsi curare e comunque subito dopo muore.

Credo (o almeno mi piace pensarla così) che Guillermo non abbia neanche tentato di salvarsi (andando ad esempio da un dottore) perchè affranto per aver di nuovo ucciso, cosa che, nonostante si sia trattato di un atto di giustizia, lo ha prostrato profondamente (significativo è il dialogo interiore che ha con sè stesso nel trading post). Sul fatto chesopravvive per così tanto tempo, sono d'accordo con te, ma poi penso al precedente di Cheyenne, di C'era una volta il West, e mi metto il cuore in pace.
  • +1 1
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. Dico solo che, poich? la stessa c'entrava poco con la storia (al di l' dell'aiuto, in verità molto labile, dato dagli indiani), l'autore poteva (poteva, non doveva) non inserirla, solo perchè poteva così dare maggior spazio a Guillermo.

Questo tipo di scene, "che non c'entrano niente", Ruju le ha già inserite: quella, sempre con gli indiani, nella "Prova del fuoco".

Ma, a parte il fatto che sono ben raccontate, queste scene si ricollegano alla storia e, soprattutto, a mio avviso sono un omaggio allo stile bonelliano: lui spesso inseriva intermezzi avulsi dalla trama principale, spesso per mettere un p? d'azione nell'albo (per esempio "Una campana per Lucero").
Quindi per me vanno benissimo :trapper:

S?, Paco, in effetti sono molto glbonelliane. Ma GLB aveva una scrittura impetuosa, meno pianificata, privilegiava l'azione alla coerenza della trama. Raramente Nizzi e Boselli si sono concessi queste digressioni.


A me non è piaciuta troppo, ma ciò non toglie nulla a questa comunque bellissima storia.

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Ovviamente, è più che legittimo che questo tipo di scena possa non piacerti Leo, ci mancherebbe altro!! ::evvai:: Quello che volevo dire è che, essendo ben radicate nella tradizione, questo tipo di scene nelle storie nuove possono starci a buon diritto. Anche in questo caso poi, credo che Ruju l'abbia aggiunta "per fare qualcosa" a Tex...

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. Dico solo che, poich? la stessa c'entrava poco con la storia (al di l' dell'aiuto, in verità molto labile, dato dagli indiani), l'autore poteva (poteva, non doveva) non inserirla, solo perchè poteva così dare maggior spazio a Guillermo.

Questo tipo di scene, "che non c'entrano niente", Ruju le ha già inserite: quella, sempre con gli indiani, nella "Prova del fuoco".

Ma, a parte il fatto che sono ben raccontate, queste scene si ricollegano alla storia e, soprattutto, a mio avviso sono un omaggio allo stile bonelliano: lui spesso inseriva intermezzi avulsi dalla trama principale, spesso per mettere un p? d'azione nell'albo (per esempio "Una campana per Lucero").
Quindi per me vanno benissimo :trapper:

S?, Paco, in effetti sono molto glbonelliane. Ma GLB aveva una scrittura impetuosa, meno pianificata, privilegiava l'azione alla coerenza della trama. Raramente Nizzi e Boselli si sono concessi queste digressioni.
Personalmente preferisco gli autori che si fanno guidare dal loro estro senza seguire un soggetto dettagliato a quelli che si attengono ad una rigida scaletta.

Boselli, ad esempio, stando a quanto dice lui stesso, raramente segue un soggetto ben definito e più spesso si lascia guidare dall'ispirazione del momento.
Una volta mi ha raccontato che, essendo stato incaricato di scrivere una storia per Franco Devescovi, scrisse di getto una ventina di pagine senza avere la minima idea di come continuare o dio cosa avrebbe parlato la storia. In seguito l'idea gli venne e la storia in questione è stata molto apprezzata. Si trattava de "I sabotatori", storia che con l'abbandono di Devescovi subito dopo aver terminato "La palude nera" e prima di aver cominciato la nuova storia, fu affidata in seguito a Leomacs.
Boselli, come Manfredi del resto, non ama sentirsi vincolato ad un soggetto ed ama improvvisare ed io non ho nulal da dire finch? ci friesce bene.
Credo che Ruju segua la stessa strada. A Bologna, al pranzo con quelli di TWO ci ha detto che il soggetto de "La prova del fuoco era di appena 8/10 righe.
Ci ha anche detto che secondo lui ha cominciato a scrivere bene Tex da quando ha smesso di tentare di imitare G. L. Bonelli, come aveva fatto nelle sue prime due storie, ed ha preso a scriverlo alla sua maniera.

Ma venendo alla scena incriminata, è chiaramente una digressione ma è ben fatta e tanto mi basta. Che Ruju l'abbia inserita perchè gli serviva di raggiungere il traguardo obbligato delle 110 pagine o perchè semplicemente gli andava di farlo, visto che comunque riesce a giustificare la cosa con il piccolo aiuto datogli dagli Apaches per ritrovare la pista di Gallardo e la scena è così ben scritta da non sembrare affatto forzata

A me- non è piaciuta troppo, ma ciò non toglie nulla a questa comunque bellissima storia.

Come dice anche Paco, tu hai tutto il diritto di apprezzare o non apprezzare quel ti pare, ci mancherebbe.


P. S. In tre storie su quattro Ruju ha messo gli Apaches, evidentemente gli piace scriverli.
A questo punto gli si potrebbe affidare l'eventuale nuovo ritorno di Laredo e della ?banda? di Fort Apache visto che sembra trovarsi a suo agio con quelle atmosfere. D'altro canto Boselli non mi sembra geloso dei suoi personaggi, quindi perchè no, visto che tanto la storia la supervisionerebbe lui?

Modificato da Carlo Monni
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Ed ecco quindi, con qualche giorno di ritardo, giunto il momento della lettura del nuovo albo e di un mio breve commento al riguardo. L'ho letto tutto d'un fiato, nella notte, mentre avevo pianificato di fermarmi a metà, vista l'ora. Ebbene non ci sono riuscito e questo per me costituisce già un ottimo voto. Come credo tutti voi ho apprezzato moltissimo la storia nel suo insieme e in particolare la figura di "padre" Clemente: la sua frase che d' il titolo all'albo mi è suonata epica e profonda allo stesso tempo e il suo continuo sperare di non esser costretto a ricorrere alla violenza è ben reso assieme al tormento che ne deriva. Ottimi secondo me i duetti fra Tex e Carson: in un paio di occasioni (nella scena dei "turni di guardia" e durante il duello indiano) è splendidamente evidente come i 2 si conoscano e siano abituati a collaborare al punto da non doversi neppure esporre i piani

Tex- "allontanati come se dovesis fumare una sigaretta"Carson poco dopo- "Fai quello che devi"E cioè Tex non era a dormire... persino io non me ne ero accorto, pensavo fosse solo un "faccio finta di dormire ma resto in guardia". Invece i due avevano congegnato il piano completo solo con una frase e qualche sguardo. Questo sè che è affiatamento.
Personalmente amo quando il Vecchio Cammello si dimostra un vero duro... perchè lo è anche lui!Rocambolesca la scena della diligenza e acrobatico il nostro ranger nel recuperare il fucile: ho trovato meno assurda questa scena rispetto al Tex-Indistruttibile di Faraci nella storia precedente. Anche io trovo un po' inutilmente lunga la sequenza del duello: è vero che fornisce ai pard un'utile imbeccata sulle loro prede, ma è altresè vero che il cospicuo numero di pagine che occupa avrebbe potuto forse essere sfruttato diversamente. Migliora queste pagine il finale originale (come giustamente già fatto notare): la testa calda non cerca di accoltellare alle spalle dopo le legnate prese ma "rinsavisce" in una bella e nobile scena. Forse anche troppo per dei guerrieri Apache, ma inserita nel mondo di Aquila della Notte senza stonature. Finale amaro, ma profondo e un dialogo finale tra due uomini veri.
Secondo me padre Clemente non ha pensato nemmeno per un secondo di andare da un medico: la sua unica preoccupazione era tornare alla missione per scoprire se è stato perdonato da Dio, se il suo ritorno alla violenza è stato giustificato dalla bontà delle sue intenzioni. Ormai era più preoccupato per la sua anima piuttosto che per il suo corpo e trovo questo fatto in linea col personaggio e la sua forte religiosit?, quasi un po' fanatica.
Voto totale 8,5... Adoro Ortiz nonostante l'età... e gli perdono un po' tutto... tuttavia devo ammettere che alcune vignette proprio non vanno e si vede. Ho però notato che i primi piani di padre Clemente sono molto più rifiniti e curati del resto. Impressione solo mia?Suerte
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Un'altra buona prova di Ruju ::evvai:: l'unica cosa che ho trovato insolit? è come può Padre Cemente, colpito da due pallottole in pancia, a vivere qualche giorno. Un bel 8 pieno questa storia se la prende. Una cosa che non capisco è perchè in generale molto spesso nelle sceneggiature delle storie vengono inserite delle pagine tanto per allungare la storia. Satan

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  • Collaboratori

Un'altra gran bella storia confezionata da Ruju, che situo un gradino sotto il capolavoro. Mi sono riletto i vostri commenti e in gran parte avete già detto tutto voi. Mi limito quindi ad esporre qualche breve e semplice considerazione. Ruju conferma tutta la sua abilità nel tessere trame che sono lontane, spesso e volentieri, dai tipici sapori della cucina texiana. Insomma, aprendo un suo nuovo albo, sappiamo già che troveremo al suo interno qualcosa che è diverso dalla solita storia western che abbiamo letto decine di volte. In questo caso specifico, al di l' dell'originalità del soggetto che vede un ex bandito assassino indossare una tonaca, a colpire è soprattutto l'accento non tanto melodrammatico, ma fatalista che assume la vicenda con lo scorrere delle pagine. C'è tanto sentimento e poesia in Padre Clemente e Ruju è bravissimo a non far pesare la cosa. Ci sono scene che emozionano ( l'incontro con i rangers, la difesa delle due donne, il tragico finale ) e che lo mettono sullo stesso livello di Tex ( che si ritaglia il suo ruolo di castigamatti nella sequenza ambientata alla miniera, quando le suona al borioso sorvegliante e all'incravattato direttore ), quiasi come se Ruju avesse voluto metterli davvero sullo stesso piano. Non so fino a che punto, per riprendere quanto dice l'Ammiraglio, il monaco sia un personaggio alla Boselli, certo è che Ruju ci ha lavorato parecchio con la psicologia, e una volta tanto la cosa non guasta. Il finale poteva essere scritto in modo diverso, ma non avrebbe avuto molto senso. Per come la vedo io, il destino che l'ha fatto incontrare di nuovo a distanza di anni con Tex, l'ha messo anche davanti agli orrori del suo passato, la sua ormai pacata vita di frate alla missione non sarebbe bastata, da sola, a riscattarlo. C'era bisogno dell'espiazione dei peccati, in senso materiale. L'arrivo di Tex e l'arrivo del destino sono insomma la stessa cosa per Guillermo Blanco e coincidono con l'ora della resa dei conti, con una prova difficile che da un lato lo mette alla prova con il suo passato, fianco a fianco con i vecchi compagni predoni, e dall'altro, col sacrificio ultimo che gli costa la vita schierandosi a protezione delle due donne. Come dice Tex alla fine, il frate ha trovato la sua via, una via che può percorrere ormai a testa alta senza più sentire il peso della colpa, le catene si sono spezzate definitivamente, ma certo non può più stare tra i mortali, ma su, tra i giusti. Il tutto scritto e descritto da Ruju senza artificio. Disegni di Ortiz vergognosi.

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L'ho riletta per intero, con calma.
Allora...
Le ottime cose che ci sono in questa storia riguardano tutte Padre Clemente. Il protagonista assoluto è lui, mentre Tex e Carson fanno solo da comprimari.

S
P
O
I
L
E
R
Come dicevo, Padre Clemente è l'unico ( ma forte ) elemento d'interesse.
Il suo ravvedimento era dunque sincero, ed era giusto che fosse così. Un finale diverso, con il vecchio Guillermo Blanco che riprende il sopravvento, sarebbe stato forzato, avrebbe dato l'impressione di un espediente introdotto l' alla fine per fare colpo di scena.
Invece abbiamo potuto assistere alla degna conclusione della vicenda umana di questo bel personaggio.
Anche a me è piaciuto molto come è stato gestito dal punto di vista psicologico.

Solo un piccolo neo, che già avevo anticipato a commento della prima parte.
Nel flashback del suo racconto padre Clemente narra con dovizia di particolari come è sopravvissuto alla morte; per poi liquidare in due frasi ciò che lo ha portato a cambiar vita: "Parlai a lungo con quell'uomo che consideravo un santo. Rimasi accanto a lui per cinque anni e infine presi i voti. Mi convinse che non era troppo tardi per riscattare un'esistenza di peccato.". Ecco, qui forse si poteva essere meno frettolosi.
Avrei gradito cioè che lo sceneggiatore mi avesse fatto assistere almeno un po' al processo mentale che ha trasformato Guillermo Blanco in padre Clemente. Avrei voluto vedere i suoi dubbi, la sua battaglia interiore, il rimorso e il senso di colpa che prendono il sopravvento, non solo immaginarmeli.
Non pretendevo scene come la manzoniana notte dell'Innominato, ma qualcosina di più l'avrei apprezzata.
Ma non fa niente, forse l'autore ha ritenuto che la cosa avrebbe nuociuto al ritmo della narrazione.

Ai due pard viene concesso spazio sufficiente per equilibrare quantitativamente la narrazione tutta incentrata su Padre Clemente, però le vicende in cui essi sono coinvolti non mi sono sembrate particolarmente interessanti. Sia quelle del primo albo, sia in quelle del secondo, eccezion fatta per il loro intervento nel finale movimentato.
Il duello con il giovanotto apache è gradevole ma prevedibile, compresi i salamelecchi reciproci che i due si scambiano dopo lo scontro.
Idem le ripassate che Tex d' prima all'aguzzino che aveva malmenato il cinese in miniera, poi al direttore della miniera.
Sono episodi piacevoli, ma li ho già visti tante volte.
F
I
N
E

S
P
O
I
L
E
R

In conclusione:
una bella storia, rovinata da disegni non all'altezza ( IMO ).
E' un fumetto, la buona riuscita di una storia non può prescindere da una adeguata resa dei disegni. Qui Ortiz va un pochino meglio rispetto ad altre recenti prove, ma non mi accontento di qualche buona scena qua e l'.
Non penso si possa parlare di scelta stilistica o di evoluzione del tratto nel caso di Ortiz... Cosa sono per esempio quei volti sempre più stirati in senso verticale, quei corpi inclinati, allungati, con membra sproporzionate è Vuole forse ispirarsi a El Greco ?
Posso certamente sbagliarmi, ma per me la qualità di questi disegni lascia molto a desiderare.

Per cui, come voto complessivo do un 7.

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Il duello con il giovanotto apache è gradevole ma prevedibile, compresi i salamelecchi reciproci che i due si scambiano dopo lo scontro.
Idem le ripassate che Tex d' prima all'aguzzino che aveva malmenato il cinese in miniera, poi al direttore della miniera.
Sono episodi piacevoli, ma li ho già visti tante volte.

Beh, sicuramente tante volte sè : dopo 600 albi vorrei vedere. >:azz:

E poi le "ripassate" sono uno dei tratti distintivi del Personaggio che ha fatto tanta strada anche per questo.... :old:
O vogliamo cancellare anche gli sganassoni e porgere l'altra guancia !? doubt
Inoltre queste scene non è che si sono poi così tanto viste in questi ultimi anni. Solo recentemente hanno rifatto la loro comparsa. Per fortuna.
Ce ne fossero...! :old:

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Ruju conferma tutta la sua abilità nel tessere trame che sono lontane, spesso e volentieri, dai tipici sapori della cucina texiana. Insomma, aprendo un suo nuovo albo, sappiamo già che troveremo al suo interno qualcosa che è diverso dalla solita storia western che abbiamo letto decine di volte.

Per quanto riguarda "La prova del fuoco" e" Mezzosangue" sono d'accordo. Per "I Banditi delle Nebbie" un p? meno.
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confermo la valutazione che avevo fatto dopo il primo albo. una bella storia che conferma Ruju come ottimo scrittore di fumetti e ora posso dire anche di Texqust'anno poi ci ha regalato altre due belle storie , in particolare a me è piacita quella del color che ritengo , insieme alla "prova del fuoco"l, le sue prove migliori. molto positiva la figura di padre guillermo , personaggio muy interessanteauspico quindi di vedere sempre più una distribuzione bilanciata delle storie tra Boselli,Faraci e Rujui disegni mi sono sembrati discreti , un p? meglio rispetto all'ultimo maxiOrtiz non è più quello di qualche anno fa , ma non lo reputo così maleinfine un apprezzamento particolare ai dialoghi , veramente texiani , come piacciono a me , segno che Ruju si trova sempre più a suo agio con Tex e compagni ::evvai::

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Beh, sicuramente tante volte sè : dopo 600 albi vorrei vedere. >:azz:
E poi le "ripassate" sono uno dei tratti distintivi del Personaggio che ha fatto tanta strada anche per questo.... :old:
O vogliamo cancellare anche gli sganassoni e porgere l'altra guancia !? doubt

No, non intendevo certo questo. Le ripassate sono tra le cose più caratteristiche e divertenti di Tex. Come giustamente dici contribuiscono a definire il personaggio, che verrebbe snaturato se esse venissero eliminate.

Tuttavia, sono in ogni caso situazioni a schema fisso, invariabilmente uguali a sè stesse ogni volta che si ripresentano.
Ciò che volevo sottolineare è che qui Tex è protagonista solo in scene di repertorio standard, per così dire, mentre il cuore di tutta la vicenda, la sostanza, gli elementi narrativi che rendono davvero interessante questo episodio appartengono a Padre Clemente. Il quale, tra l'altro, vive quasi tutte le sue scene completamente separato da Tex, facendo storia a sè.
Non so se sono riuscito a spiegarmi.

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Sono qui dopo una lunga assenza. :deserto SPOILERL'ultima storia di Tex è assai coinvolgente, con i disegni nervosi e chiaroscurali di Ortiz che spiegano molto bene il dramma di Guillermo Blanco, attorno al quale gira la vicenda. Tex e Carson intervengono come i classici satanassi che sono, senza però poter salvare Guillermo dal suo destino. Storia drammatica e interiore, con un tono epico e un finale tragico: mi sembra un Tex ai massimi livelli!Complimenti a Ruju! :trapper:

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Ortiz mi fa sentire il puzzo di sudore, il suo tratto sporco rappresenta un west zozzo come doveva essere in realtà e come immaginava Sergio Leone. Ortiz è adorabile come adorabile è Civitelli che ci regala un west ieratico quasi paradisiaco, preciso, sontuoso e idealista come lo raccontava John Ford. Sia Civitelli che Oriz hanno poi il pregio di essere veloci e quindi prolifici quindi rispetto ad un Villa per esempio, rendono di più alla causa. S P O I L E Rvenendo alla storia direi molto buona, Padre Clemente resta nella memoria, la scena della diligenza che arriva alla stazione di posta con un postiglione adombrato che poi scatena l'inferno è rappresentata con grande efficacia. E' curioso come i protagonisti siano più resistenti alle pallottele della carne da macello di turno, Clemente addirittura si trascina per giorni con 2 buchi nella carcassa per arrivare alla chiesetta della sua missione, incredibilevoto finale 8

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Ben riletti a tutti, era da un po' che marcavo presenza... Ma passiamo alla storia in discussione: nonostante il soggetto molto interessante (un frate con un passato da bandito costretto a tornare alla vecchia vita) e la complessiva validit?, la storia non mi è sembrata particolarmente entusiasmante. Voto 7

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[Ciò che volevo sottolineare è che qui Tex è protagonista solo in scene di repertorio standard, per così dire, mentre il cuore di tutta la vicenda, la sostanza, gli elementi narrativi che rendono davvero interessante questo episodio appartengono a Padre Clemente. Il quale, tra l'altro, vive quasi tutte le sue scene completamente separato da Tex, facendo storia a sè. Non so se sono riuscito a spiegarmi.

Saranno pure scene da repertorio "standard" come scrivi ma, per il sottoscritto, sono una goduria. Le scene degli indiani, alcune "ripassate" ( anche se avrei preferito vedere anche le "carezze" date al direttore della miniera, purtroppo solo immaginate ), le ultime trenta pagine spettacolari con Tex castigamatti, i dialoghi veramente briosi e "texiani" valgono l'albo. D'altronde da Tex che si vuole? Che faccia lo "psicologo", il "sociologo" è doubt Quanto alla vicenda di padre Clemente, tutto ben trattato per carit?. Ma a me piace vedere Tex in azione e "presente". In questo, Ruju mi sta accontentando. Tanto mi basta. :old:
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Curiosità: "Tra il cielo e l'inferno" è anche la traduzione più o meno letterale del titolo di una canzone di Zakk Wylde (uno dei miei chitarristi preferiti): "Between Heaven and Hell" contenuta nell'album "Book of shadows".

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Curiosità: "Tra il cielo e l'inferno" è anche la traduzione più o meno letterale del titolo di una canzone di Zakk Wylde (uno dei miei chitarristi preferiti): "Between Heaven and Hell" contenuta nell'album "Book of shadows".

Nonch? di una raccolta dei Black Sabbath!
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Saranno pure scene da repertorio "standard" come scrivi ma, per il sottoscritto, sono una goduria. Le scene degli indiani, alcune "ripassate" ( anche se avrei preferito vedere anche le "carezze" date al direttore della miniera, purtroppo solo immaginate ), le ultime trenta pagine spettacolari con Tex castigamatti, i dialoghi veramente briosi e "texiani" valgono l'albo.
Ma a me piace vedere Tex in azione e "presente". In questo, Ruju mi sta accontentando. Tanto mi basta.  :old:
D'altronde da Tex che si vuole?  Che faccia lo "psicologo", il "sociologo" ?

E chi ha mai detto questo è Anche per me Tex deve continuare ad essere manesco, dinamitardo, incendiario, grande concertista di clarino, tizzone d'inferno. Sono gli ingredienti caratteristici che danno il sapore "texiano". Una storia che ne sia priva risulta insipida, texianamente parlando.


Aggiungo però che, da soli, questi ingredienti a me non bastano.
Cio?, mi bastavano quando ho cominciato a leggere Tex; ma ora, pur continuando ancora ad apprezzarli e a ritenerli indispensabili, do grande importanza anche ad elementi come una vicenda che sia interessante, magari complessa e articolata, personaggi forti e carismatici, insomma cose che vadano al di l' di sparatorie, scazzottate, scambi di battute e duelli ( che comunque, ripeto, ci devono essere altrimenti non è Tex ).
E' per questo che mi è piaciuta molto la storia di Ruju: offre un'ottima vicenda e un gran personaggio, oltre agli ingredienti tipicamente texiani. Se ho dato solo 7 è per via dei disegni.

Resta la constatazione ( ma non era una critica vera e propria ) che nell'economia della storia Tex svolge un ruolo molto più convenzionale rispetto a Padre Clemente, che invece ha la parte più importante.

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Curiosità: "Tra il cielo e l'inferno" è anche la traduzione più o meno letterale del titolo di una canzone di Zakk Wylde (uno dei miei chitarristi preferiti): "Between Heaven and Hell" contenuta nell'album "Book of shadows".

Nonch? di una raccolta dei Black Sabbath!
Vero!Piccola dimenticanza. :D:wub:
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L'idea di Padre Clemente che muore dopo 3 giorni secondo me è una citazione di C'era una volta il West (ricordate il personaggio di Cheyenne), la storia in se è molto bella e trae anche ispirazione dal classico GLBonelliano "Una Campana per Lucero", pur conservando uno buona originalità, i dialoghi poi sono eccellenti, in sintesi, bravo Ruju!!!

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Storia abbastanza scontata farcita di qualche sprazzo di ruvida Texianit? che non guasta mai, Ruju bravo ma se veramente si pensa che stia prendendo possesso del personaggio staccandosi dal modo di scrivere di GLB non è certamente di Tex che stiamo parlando. La cosa è talmente evidente che se Tex non apparisse all'inizio è in qualche spot come nel finale la storia filerebbe da sola comunque senza grandi perdite, per cui a mio giudizio il voto all'autore per questa storia di Tex, dove il nostro beniamino fa piuttosto da tappezzeria, è un 6- perchè comunque la trama è abbastanza buona. Per i disegni a Ortiz un bel 6 anche se certamente può fare di meglio.

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Ciao a tutti. La storia a me è piaciuta, nel finale è stata ben dosata l'azione e gli aspetti più toccanti. Voto 8. Pur non essendo un esperto credo di poter affermare che i disegni di Ortiz o piacciono oppure no, è difficile che lascino indifferenti. Io complessivamente lo valuto un 7,5, voto medio tra le tavole con i messicani (voto 9, a mio avviso veramente azzeccate) e quelle con Tex (voto 6) che invece non mi convince. Copertine; albo 625 è bellissima voto 9, albo 626 mi convince meno perchè dedicata ad un episodio a margine della storia e con un volto di Tex un po' troppo giovanile (voto 6,5).

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