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TWF - Tex Willer Forum

[627/628] Salt River


ymalpas
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Ultima considerazione,

avrei salvato più Curtiss che la dottoressa per un eventuale riproposizione futura
Non sono tanto d'accordo. -_nono Curtiss non mi sembra un personaggio così particolare da meritarsi una riproposizione. Intendo, non fa un granch? di speciale, è il solito cattivo di turno; non ha abbastanza potenziale per essere continuato. Mi sembra ben più interessante la dottoressa (almeno fa girare la testa a Kit Willer)
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Ultima considerazione,

avrei salvato più Curtiss che la dottoressa per un eventuale riproposizione futura
Non sono tanto d'accordo. -_nono Curtiss non mi sembra un personaggio così particolare da meritarsi una riproposizione. Intendo, non fa un granch? di speciale, è il solito cattivo di turno; non ha abbastanza potenziale per essere continuato. Mi sembra ben più interessante la dottoressa (almeno fa girare la testa a Kit Willer)
Curtissè Un infame che di uomo ha solo il fatto di indossare un paio di brache? Un vigliacco che scappa lasciando sua moglie in mano a degli assassini (e ha visto con quale crudeltà hanno ucciso il suo complice) ed è pure contento di togliersela dai piedi? Bah, se qualcuno meritava di ballare da una corda quello era lui! <_<
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Diciamo che la parte interessante della storia mi sembra quella che riguarda

Kit e la sua (im)possibile storia con Sarah, mentre la vicenda di Corbett non è che mi interessi un gran che, anche se si intreccia con la prima.
Anch'io trovo che questo CORBETT sia un personaggio pressoch? INVISIBILE! laughing
Adesso che ci penso io ero convinta che il bandito si chiamasse Russell :lol2:
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Ultima considerazione,

avrei salvato più Curtiss che la dottoressa per un eventuale riproposizione futura
Non sono tanto d'accordo. -_nono Curtiss non mi sembra un personaggio così particolare da meritarsi una riproposizione. Intendo, non fa un granch? di speciale, è il solito cattivo di turno; non ha abbastanza potenziale per essere continuato. Mi sembra ben più interessante la dottoressa (almeno fa girare la testa a Kit Willer)
Curtissè Un infame che di uomo ha solo il fatto di indossare un paio di brache? Un vigliacco che scappa lasciando sua moglie in mano a degli assassini (e ha visto con quale crudeltà hanno ucciso il suo complice) ed è pure contento di togliersela dai piedi? Bah, se qualcuno meritava di ballare dana u corda quello era lui! <_<
... proprio per questo motivo poteva ripresentarsi in futuro, anche perchè era un personaggio la cui psicologia poteva essere approfondita!
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  • Collaboratori

Uno, due, destro e rovescio, tra "Salt River" e l'almanacco in trenta giorni Boselli mi ha messo k. o. scrivendo due delle sue migliori storie di sempre. I punti forti, possono facilmente riassumersi in una trama ricca, movimentata, senza pause, con personaggi accattivanti, un alternarsi di ambientazioni azzeccate, dei disegni da applausi, dei colpi di scena ben dosati, un crescendo di emozioni che l'autore stempera solo nel finale ( venti pagine, ne sarebbero servite il doppio ), un finale che gestisce in maniera impeccabile. Veniamo agli episodi chiave del secondo albo.

Ai personaggi del primo albo Boselli aggiunge l'infido Baxter, che appende a un ramo i tre uomini della banda di Curtiss graziati da Tex e che inaspettatamente, con le sue mosse, decide anche il finale. Spesso l'autore crea figure che sono di troppo nelle sue sceneggiature, che tolgono spazio a Tex e all'azione. Baxter è tratteggiato con poche rapide pennellate ed è più che funzionale all'epilogo, dominandolo in maniera negativa. Evita per un pelo la strigliata da parte di Tex, si becca un colpo un faccia da Carson, si salva dalla fune solo perchè i nostri non sono a conoscenza della loro giustizia forcaiola esercitata ai danni dei tre sopra citati. Venendo all'impiccagione, si può dire tutto e l'esatto contrario, ma l'ultima vignetta di pag. 47, con i corpi che ballano per aria, è di sicuro effetto. Pu? dar fastidio ma è d'indubbio realsimo, così poco politically correct che merita un applauso. La fune al collo della bella Sarah, che pregustiamo già a pagina 104, ma dobbiamo aspettare ben sette pagine per conoscerne la fine, è magistralmente condotta dall'autore. Abbiamo sette pagine per augurarci di vederla tristemente penzolare oppure venire salvata in esxtremis, come avviene, dal pronto arrivo di Carson e Kit. La pagina 112, protagonista il vecchio cammello, è da antologia texiana. I lettori saranno sicuramente divisi in merito al destino della fanciulla. Io sono tra quelli contenti che sia andata a finire così. E' la prima figliola che scampa alla maledizione di Kit Willer. La chiave di lettura della sua salvezza Boselli ce la offre nel dialogo tra padre e figlio a pagina 98. Non hai molta fortuna con le innamorate, dice Tex a Kit. Inimitabile. Il rimprovero è bonario e Tex ha intuito che la ragazza forse ricambia il sentimento del figlio... l'ha salvato due volte, è un angelo per gli indiani, la stessa scena che si svolge nella baracca sulle rive del Tonto Creek dove Curtiss la schernisce, ridendo delle sue pretese a una vita onesta, mostrano che c'è del buono in lei e che Kit Willer non è alla fine quel tontolone capace solo di farsi infinocchiare per ben due volte. E' Kit Willer, nella penultima pagina, quella dell'abbraccio della ragazza e della freddezza rinconquistata, dopo un amore brutalmente interrotto, a farci capitre che per lei non si potr? usare la licenza concessa ai tre personaggi poi impiccati da Baxter o ai personaggi dellalmanacco. Sarah Curtiss finir? dietro le sbarre, ma la sua pena detentiva sarà breve, avendo avuto nelle vicende criminali del marito una parte tutto sommato non troppo rilevante. A me piacerebbe rivederla protagonista, questa volta positiva, pienamente riscattata, di una prossima storia di Boselli: ce lo dice l'ultima tavola, che lascia aperto il discorso, che l'autore deve per forza concludere. Indubbiamente questa è una storia di Kit Willer, che la domina così com'era avvenuto anche con "L'uomo senza passato". Il giovanotto, in potenza, è uno di quelli in grado di fare sfracelli. Gli manca l'esperienza, quella che l'avrebbe messo in guardia nei confronti della donna. Tex e Carson si sarebbero fatti infinocchiare al massimo solo una volta, ma è giusto diversificare padre e figlio e Boselli ha fatto benissimo a sfruttare l'inesperienza del ragazzo che comunque, mostra deciso, prudente, fine ragionatore e infine scavezzacollo con la corsa sulle rocce prima del salto sul tetto del treno. Gestione perfetta.
Non resta che parlare del principale antagonista, quel Curtiss, gentiluomo e figlio d'un cane, ammaliatore di giovani fanciulle, un nemico chela corsa delle ultime venti pagine non riesce a portare completamente fuori dall'ombra. Rester? nella memoria un personaggio quasi inespresso. E' forse qusta l'unica pecca, dico forse perchè l'autore riesce comunque a delinearne la fisionomia, una canaglia egoista sul quale Tex può stendere il velo. Disegni di Andreucci pienamente promossi, grande acquisto per lo staff dei disegnatori texiani. Disegnata da Font o Ortiz non sarebbe stata la stessa storia.
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Ultima considerazione,

avrei salvato più Curtiss che la dottoressa per un eventuale riproposizione futura
Non sono tanto d'accordo. -_nono Curtiss non mi sembra un personaggio così particolare da meritarsi una riproposizione. Intendo, non fa un granch? di speciale, è il solito cattivo di turno; non ha abbastanza potenziale per essere continuato. Mi sembra ben più interessante la dottoressa (almeno fa girare la testa a Kit Willer)
Curtissè Un infame che di uomo ha solo il fatto di indossare un paio di brache? Un vigliacco che scappa lasciando sua moglie in mano a degli assassini (e ha visto con quale crudeltà hanno ucciso il suo complice) ed è pure contento di togliersela dai piedi? Bah, se qualcuno meritava di ballare dana u corda quello era lui! <_<
... proprio per questo motivo poteva ripresentarsi in futuro, anche perchè era un personaggio la cui psicologia poteva essere approfondita!
Beh, allora perchè non la graziosa non-dottoressa?Bisogner? pur capire perchè, al di l' dell'eventuale interesse per Kit (un toyboy ante litteram?) pur essendo sicuramente una persona di pochi scrupoli, quanto basta per essere complice di rapina, rapimento e omicidio, si dava da fare per curare degli indiani.
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Nel precedente intervento ho dimenticato di dire che l'unica nota leggermente stonata di questo secondo albo è la scelta del soggetto protagonista della copertina. Boselli ci ha spiegato come è andata. Fra il soggetto indicato da Mauro (Carson e Tex sui vagoni) e quello scelto invece da Claudio, secondo me, è più indicato quello di Claudio. La cosa per me incomprensibile, però, è la decisione di sostituire Kit Willer con Tex, scelta che falsa la scena e di cui il lettore si accorge durante la lettura dell'albo. Non capisco questa mania di dover mettere a tutti i costi Tex in copertina anche a costo di cambiare i protagonisti della vignetta da cui è tratta.

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Avete gia' detto tutto... Io ho trovato la storia godibile, fluida e divertente... Un'ottima lettura con trama abbastanza ben distribuita tra le classiche 220 pagine... Senza alcun dubbio la vera protagonista della storia e' la "coppia" Kit Willer - dottoressa Wyatt. Finalmente abbiamo visto un Kit anche esteticamente piu' maturo anche se purtroppo la simpatia per la dottoressa lo ha messo fortemente in difficolt? in un paio di occasioni... A mio avviso la morte della Wyatt avrebbe dato un ulteriore tocco di drammaticit? alla storia... Insomma il finale anche a me e' sembrato un po' affrettato e un po' troppo carico di buoni sentimenti... io salvo la vita a te, tu salvi la vita a me, in te c'e' qualcosa di buono se curavi gli indiani della riserva, fai gli occhi dolci, ti sei liberata da quella canaglia di Curtiss... ecc ecc... Insomma io sono tra quelli che avrebbe fatto morire la dottoressa rinunciando a un po' di miele nel finale... Per il resto, disegni buoni ( con i livelli di eccellenza indicati da Paco ). Insomma una storia che nel complesso si merita un bel 7+!!

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Nel precedente intervento ho dimenticato di dire che l'unica nota leggermente stonata di questo secondo albo è la scelta del soggetto protagonista della copertina. Boselli ci ha spiegato come è andata. Fra il soggetto indicato da Mauro (Carson e Tex sui vagoni) e quello scelto invece da Claudio, secondo me, è più indicato quello di Claudio. La cosa per me incomprensibile, però, è la decisione di sostituire Kit Willer con Tex, scelta che falsa la scena e di cui il lettore si accorge durante la lettura dell'albo. Non capisco questa mania di dover mettere a tutti i costi Tex in copertina anche a costo di cambiare i protagonisti della vignetta da cui è tratta.

Suppongo che Tex ci debba stare in copertina, in un albo che da lui prende il nome. Ma effettivamente la scena non dovrebbe essere ingannevole (come ad esempio il Tex male in arnese prigioniero del "profeta" Revetki). Piuttosto, se si vuole riportare una scena come quella del treno, protagonista sia il pard che lo è effettivamente nell'albo e Tex magari campeggi - a tutta figura o solo di viso - sullo sfondo.
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Allora devo dire che mi aspettavo un colpo di scena di più stavolta ed invece è stata intavolata una sceneggiatura classica con il bel bandito che ha circuito una ragazza carina e disponibile e la tiene al suo guinzaglio promettendogli un futuro a belle parole. La storia comunque è ben gestita, l'ho letta tutta di un fiato e forse unica pecca il finale un p? affrettato ma lo trovo comunque giusto perchè lascia aperto un capitolo ulteriore nel futuro di Kit e qui devo dire che trovo corretto il salvataggio ( ma perchè poi spara solo Carson in quell'occasione e non Kit è ) e la sorte di Sarah proprio per le medesime ragioni esposte nell'altra discussione dell'almanacco. Corretta la figura da carogna di Jack Curtiss come da copione, inoltre ottima l'altra figura da bastardo di Baxter, costruita ad arte, da un tocco diverso anche all'intervento del vecchio cammello nel finale giustificando quel calcio in bocca dato con rabbia, altrimenti esagerato, invece del solito siparietto da spalla mummificata di Tex. N. D. ( nota dolente ) Mi da un p? ansia le figure da vitello che fa Kit nella storia, va bene che è cotto di Sarah ma abbocca a tutto e alla fine la perdona dicendole che sono pari, non è il figlio di Tex, me lo hanno sostituito !!Comunque devo dire un buon lavoro da parte di Borden; Andreucci lo stimo in altro ambiente e non lo vedevo come disegnatore di Tex ma forse mi devo ricredere vista la buona prova, certo deve smussare alcune particolari che si porta appresso ma il tempo c'è.

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Boselli è il mio autore preferito. Per me Boselli è DIALOGHI, dialoghi intensi, emozionanti, veri, spesso epici ("che cosa li ha divisi, una donna?" "Qualcosa del genere", e via di seguito). Per me Boselli è PERSONAGGI, sè, da quelli ruba-scena (anzi questi ultimi sono quelli che mi piacciono più di tutti), ai semplici co-protagonisti (penso ora, tra i tanti, al reverendo ansioso per la sorella Colorado Belle, splendido comprimario di una storia capolavoro). Per me Boselli è FLASH-BACKS, espedienti narrativi da me amatissimi che, rivelando un difficile vissuto dei personaggi, conferiscono agli stessi una personalit? e uno spessore tali da renderli indimenticabili. Boselli appartiene al mio personalissimo Pantheon di Grandi. Qui Boselli è soprattutto AZIONE. Il secondo albo, soprattutto, è Azione continua. Non grandi dialoghi e nessun personaggio memorabile. Non certo Curtiss, farabutto simpatico ma non troppo, n° tanto meno la bella Sarah, che non è "innocente" come Lena, non è perfida come quel capolavoro che è Bethanie Marsh, non è vittima come la sfortunata Colorado Belle. Sarah NON E'. Le storie d'azione come questa sono gradevoli, ci mancherebbe. Ma sono storie di mestiere. L'avesse scritta qualcun altro, l'avrei definita una buona storia (che in definitiva è quello che ?). Ma per me Boselli è altro. Boselli è ISPIRAZIONE. E qui ne ho vista poca.

Modificato da Leo
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Storia veramente bella per i miei gusti. Tra i punti cardine di questa doppia firmata Boselli Andreucci ci sono sicuramente i disegni di quest'ultimo, secondo me addirittura migliorati nel secondo albo rispetto al primo, il tanto osannato personaggio di Sarah sul quale mi esprimer? meglio fra qualche riga e finalmente il ritorno di kit willer a personaggio importante per la storia come non succedeva da tempo. ATTENZIONE POSSIBILESPOILERPer quanto riguarda il personaggio di Sarah sono personalmente rimasto un po' deluso, sembra una pallida imitazione del personaggio di Lena Parker: entrambe compagne di uno spietato fuorilegge (anche se non mi sognerei mai di paragonare lo sceriffo Ray Clemmons con Curtiss), tutte e due provano qualcosa per uno dei pards, entrambe stordiscono il pard in questione (anche se sarah non colpisce personalmente Kit W. ma lo attira "solo" in trappola) con una botta al capo per impedirgli di interferire nei piani dell'amato fuorilegge, entrambe se la cavano con poco o niente (Lena giustamente, mentre Sarah appesa per il collo al solido ramo di un albero avrebbe dato un tocco di drammaticit? e unicit? in più che per me non guasta mai). Solo io ho notato queste somiglianze?Sarah (come ho già letto scorrendo i commenti) è una opaca via di mezzo tra la feroce dark lady (? stata citata la stupenda Bethanie Mash ma anche la spietata proprietaria terriera, di cui non ricordo il nome, presente in "filo spinato" rende benissimo l'idea) e la povera ragazza in mano ad una banda di furilegge che deve essere salvata dai pards. Un' altra cosa che mi è un po' dispiaciuta è il fatto che Curtiss non sia riuscito a fuggire travestito da predicatore, per essere poi inseguito da tex, in quanto il travestimento veramente particolare avrebbe permesso al bandito di passare inosservato e per tex sarebbe stata una bella gatta da pelare, anche se per questo sarebbero servite alcune pagine in più. A parte ciò la storia mi è piaciuta molto, ricca di azione e dal ritmo molto veloce, soprattutto nel secondo albo. VOTO: 7 Un saluto,Ray

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Nel precedente intervento ho dimenticato di dire che l'unica nota leggermente stonata di questo secondo albo è la scelta del soggetto protagonista della copertina. Boselli ci ha spiegato come è andata. Fra il soggetto indicato da Mauro (Carson e Tex sui vagoni) e quello scelto invece da Claudio, secondo me, è più indicato quello di Claudio. La cosa per me incomprensibile, però, è la decisione di sostituire Kit Willer con Tex, scelta che falsa la scena e di cui il lettore si accorge durante la lettura dell'albo. Non capisco questa mania di dover mettere a tutti i costi Tex in copertina anche a costo di cambiare i protagonisti della vignetta da cui è tratta.

Credo che che Sergio Bonelli avrebbe fatto la stessa scelta
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SPOILERLa storia mi è piaciuta abbastanza, questa volta ho trovato coerenza sia nell'atteggiamento generale dei protagonisti, sia nel tono generale. Non ho visto buonismo, ma anzi cinismo sparso a piene mani, e un po' di sana crudezza nei tanti morti di cui è disseminata la storia. Anche l'atteggiamento dei banditi, al contrario dei "gentleman" improvvisati dell'Almanacco, e' coerente: non uccidono gratuitamente per evitare di tirarsi dietro guai peggiori, ma, in caso di necessit?, sono pronti a far fuori Kit o a torturarlo, ed uccidono il banchiere nel corso della rapina. La sorte di Sarah poteva essere in un senso o nell'altro, in questo non comprendo lo sbottare di Borden ;) , il fatto che la platea dei lettori si divida facendo il tifo per la sorte di un personaggio vuol dire che detto personaggio ha fatto centro, ha interessato e intrigato, e questo e' un valore aggiunto. Il resto, ossia la soluzione narrativa prescelta, non può soddisfare i legittimi gusti personali di tutti i lettori. E comunque, i "bravi cittadini" avevano già impiccato tre banditi, tutto sommato ci sta un intervento finale dei pards a salvare la "meno peggio" del lotto. L'unica pecca che mi sentirei di sottolineare (una sciocchezza) riguarda il volo di Kit sul treno; d'accordo che la velocit? era bassa, ma diamine, Kit vi atterra come avesse gli ammortizzatori, che neanche lo Yuri Chechi dei bei tempi andati... :DPiù logico sarebbe stato mostrare una piccola perdita di equilibrio o una fase di rotolamento sul tetto del vagone, come sarebbe avvenuto per Carson (ferita a parte) non fosse stato per la provvidenziale mano di Tex. I disegni mi sono piaciuti senza riserve, forse solo sulle armi c'è ancora un po' da lavorare per il disegnatore.

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Una buona seconda parte questa ?una donna in ostaggio?. Trascinante nella lettura ma non priva di difetti.

Boselli dimostra di saper scrivere anche storie classiche, caratterizzate da un canovaccio tipico del genere e concentrato su pochi personaggi. E il protagonista assoluto è Tex, con le sue intuizioni, le sue scelte e il suo scetticismo. Eh si, perchè il ranger è protagonista anche quando non si vede. Non manca di esprimere le sue perplessit? verso la condotta di Kit Willer che si lascia guidare dall'impeto giovanile e dagli ormoni, valutando male elementi che sono sotto l'occhio di tutti. Col serio rischio di lasciarci le penne. Proprio dall'alto della classicit? di cui è permeato il racconto, Boselli gioca a carte scoperte sulla falsa dottoressa. Le donne in ?Tex? debbono avere ragion d'essere all'interno delle dinamiche del racconto per avere un senso, e questa ragione è (quasi) sempre una valenza negativa. Quindi la sua complicità con la banda o il suo essere sposata con Jack Curtiss non rappresenta (ne vuole esserlo) un colpo di scena. La particolarit? sta nell'ambiguit? di questa donna che ha preso in simpatia il giovane Willer e cerca sempre un modo (quando può) di evitare che gli venga fatto del male. Ma la forza di quest?ambiguit? secondo me, viene meno nel finale, dove la sua figura assume contorni di ingenuità. Voglio capire che quel truffatore del marito l'avesse abbindolata ma, una volta venuta a conoscenza della natura criminale del consorte ne è diventata complice. E non complice di un ladro di polli, ma di un rapinatore sanguinario e senza scrupoli. Non dico che dovesse morire impiccata ma neanche andarsene via a cavallo con i tre pards come se niente fosse, con le parole buoniste di Carson che fanno presagire conseguenze di poco conto per i crimini commessi. Escluso ciò, come ho già detto ho trovato molto appassionante questa seconda parte, con un incedere incalzante degli eventi, un ritmo sostenuto e mai noioso.
Applausi a scena aperta per Andreucci, per me autore di una prova superlativa. Cover vertiginosa del sempre ottimo Villa. :generaleS:
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Ultima considerazione,

avrei salvato più Curtiss che la dottoressa per un eventuale riproposizione futura
Non sono tanto d'accordo. -_nono Curtiss non mi sembra un personaggio così particolare da meritarsi una riproposizione. Intendo, non fa un granch? di speciale, è il solito cattivo di turno; non ha abbastanza potenziale per essere continuato. Mi sembra ben più interessante la dottoressa (almeno fa girare la testa a Kit Willer)
Curtissè Un infame che di uomo ha solo il fatto di indossare un paio di brache? Un vigliacco che scappa lasciando sua moglie in mano a degli assassini (e ha visto con quale crudeltà hanno ucciso il suo complice) ed è pure contento di togliersela dai piedi? Bah, se qualcuno meritava di ballare dana u corda quello era lui! <_<
... proprio per questo motivo poteva ripresentarsi in futuro, anche perchè era un personaggio la cui psicologia poteva essere approfondita!
Beh, allora perchè non la graziosa non-dottoressa?Bisogner? pur capire perchè, al di l' dell'eventuale interesse per Kit (un toyboy ante litteram?) pur essendo sicuramente una persona di pochi scrupoli, quanto basta per essere complice di rapina, rapimento e omicidio, si dava da fare per curare degli indiani.
Anche la dottoressa potrebbe ripresentarsi in futuro, ma Curtiss aveva caratteristiche interessanti riproponibili e purtroppo rimaste inespresse. In generale in tutta la storia, l'unica cosa che non trovo condivisibile (le altre erano notazioni che non hanno inficiato particolarmente sul gradimento personale)
? che la dottoressa abbia ingannato Kit che avrebbe potuto morire, per salvarle la vita la mette a repentaglio di nuovo correndo il nuovo rischio, ed ancor più serio di essere ucciso, ed alla fine viene perdonata come una bambina che scoperta a mangiare la marmellata di nascosto, e non sapendo come giustificarsi recita innocentemente un 'non la faccio più!'. Un cazziatone da parte di un Kit deluso, che le manifesti un minimo di disappunto ci sarebbe voluto, invece anche nel finale si comporta da fessacchiotto. laughing
Alla fine il vero cattivo si è rivelato
il bravo cittadino Baxter che a conti fatti come personaggio è riuscito davvero bene
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Ma veniamo ad un vero e proprio commento da parte mia. Non so quanto sia necessario ormai, ma mettiamo pure lo?

Gran bella storia si comincia col botto, non solo per l'azione, ma soprattutto per il personaggio di Corvo Giallo, che dapprima cerca di sfuggire alla morte che ha profetizzato e che poi, fatalisticamente ci si rassegna. La trama è apparentemente lineare e tipicamente western, ma su un canovaccio ben conosciuto Boselli innesta elementi che fanno parti tipicamente della sua scrittura come un'attenzione apprezzabile alla caratterizzazione dei personaggi, compresi quelli che appaiono per poche pagine. Oltre al già citato Corvo Giallo ed al suo amico traghettatore, non posso non menzionare lo sceriffo di Green City ed il Marshall di Cottonwood con le sue bottiglie nascoste ai rigorosi Mormoni che abitano il paese. Jack Curtiss, la faccia da schiaffi, come lo chiama Curtiss, è ben delineato. Potrebbe essere il classico bandito simpatico, quasi un ladro gentiluomo ma presto scopriamo che dietro quella maschera si cela un uomo senza scrupoli e crudele, disposto a mollare i suoi complici, moglie compresa, per salvare se stesso. Non ricorre all'omicidio gratuito (non a caso, nella scena del traghetto è uno dei suoi complici e non lui ad uccidere Corvo Giallo) e nelle rapine, infatti, ad essere uccisi sono solo coloro che provano a ribellarsi, ma npon è un atteggiamento buonista, è solo buon senso: agli assassini si d' la caccia con più accanimento e lui lo sa, quindi se può evita di uccidere le sue vittime. Spendo poche parole per il giovane Apache Lobito: lo vediamo poco, vero, ma Boselli ne d' un ritratto davvero efficace, approfittandone per mostrarci anche un po' di usi e costumi degli Apaches. Lobito ?, ovviamente soli il pretesto per far incontrare Kit e Sarah Wyatt. Se questo fosse stato un capitolo della ?Storia del West? o di ?Magico Vento?, quest?episodio avrebbe potuto non essere fine a se stesso e magari tra un po' di storie avremmo visto Kit Willer alle prese con una banda di Apaches Ribelli e quando tutto stava per essere perduto, sarebbe intervenuto Lobito lasciandogli la vita per pagare il suo debito. Veniamo a Sarah, personaggio ambivalente: è complice del marito (da cui, si intuisce tra le righe, è stata irretita tempo prima senza sapere veramente cosa facesse per vivere) ma è anche sincera nel suo aiutare gli indiani malati. Boselli non bara col lettore. Se Kit Willer può farsi facilmente ingannare, non così chi legge che sospetta di Sarah fin da quando invita Kit ad entrare nella stalla, ancor prima che lui sia colpito. Sarah è complice di Curtiss ma le sue motivazioni, se pure non sono accettabili, sono quantomeno comprensibili. Non è un'assassina e lo dimostra più di una volta, impedendo ripetutamente che Kit venga ucciso dai banditi. Continuo a ripetere che non capisco perchè c'è chi voleva a tutti i costi che Sarah fosse linciata, ma su questo argomento ho già detto tanto e non mi ripeter?. D'altra parte Boselli non risparmia certo i colpi bassi al lettore. Ci si sarebbe aspettati che i tre banditi lasciati in retroguardia e lasciati andare sarebbero spariti ?a farsi impiccare altrove? come era già accaduto tantissime volte in passato ed ecco che invece vengono sorpresi dalla posse di Green City, che li lincia senza troppi scrupoli. Ammetto di aver provato un moto di simpatia e pietà per i tre poveri diavoli. Decisamente ottimo Kit Willer. Brillante nelle scene d'azione, come quando d' la meritata lezione ai molestatori di Sarah, e giustamente imbarazzato quando è con Sarah. Decisamente brillanti e divertenti le battute a cui lo sottopongono, sornioni, sul suo incontro con Sarah. Interessante la battuta di Tex a pag. 98 del secondo albo: ?Non hai molta fortuna con le innamorate?. In effetti, per un motivo o per l'altro, il buon Kit non ha mai avuto troppa fortuna con le storie d'amore (anche se, a dire il vero, non sappiamo come stiano attualmente le cose con Donna Parker). Bisogna dire, però, che, contrariamente alla leggenda, solo una delle donne da lui incontrate ed amate è morta, le altre sono tutte ancora in giro vive e vegete. La sceneggiatura, insomma, è decisamente brillante e classicamente western e per quanto il finale sia frenetico, contenuto com?? nelle ultime 20 pagine, scorre liscio ed essenziale. Come al solito, leggo di chi si lamenta di come l'obbligo di chiudere la storia a pag. 114 vada a scapito dei finali giudicati troppo affrettati. Ebbene questo finale non mi ha dato un'impressione di fretta, quanto, piuttosto di azione concentrata e serrata.
Venendo ai disegni, devo dire che Andreucci è stato fantastico, non si può dire di meno. I volti dei pards sono sostanzialmente azzeccati, anche se suscettibili di miglioramento. Semplicemente stupenda la panoramica di pag. 52 di "una donna in ostaggio", che ha ispirato a Villa la copertina. :inch: Un ottimo acquisto che si spera di rivedere presto all'opera. clap
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Ci si sarebbe aspettati che i tre banditi lasciati in retroguardia e lasciati andare sarebbero spariti ?a farsi impiccare altrove?

Beh, in un certo senso questo è proprio quello che succede! Solo che "altrove" in questo caso, è a brevissima distanza dal posto dove hanno ricevuto tale benevolo consiglio!
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Nel precedente intervento ho dimenticato di dire che l'unica nota leggermente stonata di questo secondo albo è la scelta del soggetto protagonista della copertina. Boselli ci ha spiegato come è andata. Fra il soggetto indicato da Mauro (Carson e Tex sui vagoni) e quello scelto invece da Claudio, secondo me, è più indicato quello di Claudio. La cosa per me incomprensibile, però, è la decisione di sostituire Kit Willer con Tex, scelta che falsa la scena e di cui il lettore si accorge durante la lettura dell'albo. Non capisco questa mania di dover mettere a tutti i costi Tex in copertina anche a costo di cambiare i protagonisti della vignetta da cui è tratta.

Credo che che Sergio Bonelli avrebbe fatto la stessa scelta
Lo so, lo ha fatto ad esempio sulla collezione storica a colori sempre a spese di Kit Willer nel volume in cui quest'ultimo sparava ad un enorme mostro preistorico. Nella copertina fu sostituito da Tex e Claudio spieg? che gli fu chiesto da SB. A mio modesto avviso fare queste sostituzioni è un errore, chiunque sia a deciderlo sbaglia. Se non si vuole pubblicare una copertina senza Tex, tanto vale utilizzare un'altra scena in cui sia veramente Tex protagonista. Però, ripeto, dopo quasi 65 anni si può anche andare in edicola con una copertina in cui non c'è Tex ma uno degli altri pard.
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daccordissimo col fatto che la cover, realizzata con Tex al posto di Kit è una vera cazzata!! Se volevan metterci Tex ad ogni costo che scegliessero allora un altra scena della stessa storia no??Veniamo alla storia adesso... o meglio alla sua seconda parte. Mentre infatti, avevo dato una quotazione molto alta alla prima parte, debbo dire che la seconda mi ha lasciato perplesso..... anzi deluso. Infatti, una storia che era cominciata in modo originale si è risolta poi, con banalit?.. risultando soltanto una delle tante avventure del nostro ranger. Pur se impreziosita dai disegni di Andreucci che è molto bravo, è la trama che alla fine non decolla. La cosa peggiore e pure scontata(!) che poteva fare Boselli, cioè travestire da donna virtuosa, un'arrivista (trama trita e ritrita su diversi albi Bonelli, Tex incluso!), proprio quella ha fatto!! Cosè, uno dei passaggi migliori dell'inizio di questa trama è andato a farsi fottere! Cioè siamo in presenza dell'ennesimo pseudo-personaggio positivo che in realtà era negativo (o viceversa com'? accaduto in tante altre storie di Tex, indipendentemente dal sesso di tale personaggio. Personaggio che sul finale di storia ha dei ripensamenti, si redime e paga il suo conto con la giustizia in galera o sacrificando la sua vita per la causa). E poi qualcuno ha ancora il coraggio di dire che Tex non dovrebbe essere svecchiato? grrr VOTO DELLA SECONDA PARTE DELLA STORIA:TESTI: 5 (ma sono stato buono ed ho tenuto conto anche del tratto migliore di questa seconda parte, cioè quella ambientata sul treno). DISEGNI: 9

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io mi sento di dissentire dalla posizione di maurix21. in primo luogo perchè quante volte nella vita ti sarà capitato di incontrare una persona che non si è rivelata ciò che credevi che fosse, bh? è la vita ed essendo tex un fumetto di vita abbastanza verosimile( tolto che schiva iproiettili ecc) è normale che capitino questo tipo di situazioni, si chiama vita non vetust?!:) in secondo luogo io personalmente non ricordo di una situazione analoga in albi recenti, senza contare che la tua interpretazione non mi convince in quanto sarah mantiene le stesse caratteristiche per tutta la storia, non si smentisce mai, al massimo aggiunge nuove sfaccetature della sua esistenza. mi spiego meglio. la sua "amicizia" con kit willer rimane fino alla fine, cerca sempre di salvarlo. Si dimostra fin dall'inizio una donna disponibile, aiuto agli indiani e anche allla fine si capisce che lei era stata fregata e sperava in una vita tranquilla che curtiss non le avrebbe mai dato. questi sono solo pochi spunti però permettono di capire come mauro boselli abbia tratteggiato la donna in modo molto più prfondo che un personaggio " pseudopositivo in realtà negativo". detto questo rispetto la tua idea:)

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mah!!! Io, avrei preferito che, invece del ritrito"colpo di scena" (che poi tale non era perchè si capiva benissimo già alla fine della prima parte che lei non era chi voleva far credere di essere), per una volta Tex parlasse un linguaggio più semplice - questo sè da vita quotidiana!! - dove Sarah fosse davvero una dottoressa che cercava di portare il suo contributo in una società ancora piuttosto selvaggia e di bisognosi (un po' un medico senza frontiere dell'ottocento insomma! Con cui Kit avesse un'altrettanto normale relazione sentimentale... ma forse sarebbe stata una storia troppo alla "Ken Parker" per essere pensata dagli autori di Tex ed accettata da quella parte di lettori conservatori che vorrebbero per sempre inalterata l'equazione tex=avventura). :snif:

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  • Sceriffi

La storia nel suo complesso mi è risultata molto gradevole, ancor meglio la seconda parte più ricca d'azione e di cambi di scena che la prima più preparatoria ed incline ai dialoghi ed alla caratterizzazione delle figure. Un'ottima storia con personaggi diversi fra loro, ambientazioni anch'esse differenti, ruoli molteplici e variegati, dialoghi serrati, azioni ben condotte e susseguentesi con ritmo sempre più incalzante fino al respiro defatigante finale. I due protagonisti principali qui sono Kit Willer e Sarah, anche se non sono presenti nel maggior numero di pagine rispetto agli altri, poich? tutta la vicenda prende spunto da loro e copernicamente ruota attorno ai rispettivi ruoli, ma emergono prepotenti (oltre ai due tizzoni d'inferno, va da se) sia Curtiss sia le figure secondarie ma importantissime che accompagnano e condiscono il piatto principale facendoci assaporare il gusto del vero West (qui c'è di tutto, banditi, Indiani, legge, inseguimenti, treno, ballo della corda, ecc). Non condivido le accuse di chi sostiene che questa sia una storia buonista e scontata, il finale mi pare ben gestito e sufficientemente originale, piuttosto registro che le ultime due avventure di Boselli siano nel segno della Redenzione, ma questo evidentemente è un tema a lui caro ed in ogni caso ben gestito in entrambe le occasioni. Non penso neppure che l'avventura sia stata terminata frettolosamente, anche se bosellianamente si risolve nell'ultima ventina di pagine, perchè tutto ha il proprio epilogo, la trama regge bene fino all'ultima pagina ed i dialoghi non ne risentono affatto; mi stanno bene entrambi i destini destinati a Curtiss e sua moglie. Piuttosto penso che dal momento in cui i tre fuggitivi si travestono da predicatori poteva aprirsi un nuovo filone che avrebbe richiesto un albo aggiuntivo ma sarebbe stato interessante vedersi dipanare un ulteriore inseguimento più articolato nel tempo e nello spazio. Riguardo i disegni considero Andreucci un ottimo disegnatore, eccellente nei paesaggi ed in generale nell'ambientazione, bravissimo nel tratteggiare i diversi personaggi di contorno, bravo con Kit Willer, sufficiente con Carson ma purtroppo non molto convincente con Tex, per me deve ancora lavorarci su, gli fa un viso troppo pieno e poco teso. Migliorabili le armi. Complessivamente, assegno 8/8,5 alla storia e 7/7,5 ai disegni.

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Ho letto esattamente ieri il secondo albo. Una storia nel complesso piacevole e avvincente, caratterizzata da una trama ricca di avventura e di azione (soprattutto nella seconda metà dell'albo) e da un pressoch? ottimo sviluppo della vicenda.

Lievemente carente e insipido l'inizio, movimentato a tratti dal breve battibecco tra Tex e il commerciante di Green City Will Baxter (capo della spedizione punitiva contro la banda Curtiss) e dall'incontro burrascoso dei tre pards con la retroguardia del gruppo di rapinatori. Le scene salienti e più "piccanti" della storia, che hanno contribuito a rompere la noia, sono state indubbiamente l'assalto al treno e il tempestivo intervento di Tex, Carson e Kit; sconcertante e non priva di un certo effetto anche la sequenza che va da pagina 64 a pagina 66, in cui Sarah Wyatt abbassa la maschera e rivela a Kit di essere nientemeno che la moglie di Curtiss... Discreto anche il finale, anche se personalmente me lo sarei immaginato diverso, magari con la "dottoressa" in fin di vita che, un'istante prima di morire, chiedeva perdono a Kit Willer per il suo tradimento. Purtroppo è andata così... Buona e scorrevole la narrazione, ben strutturata e suddivisa, così come la caratterizzazione dei personaggi, in particolare di Jack Curtiss, che appare come un astuto e spietato assassino rapinatore di banche (e di treni!), amante del gentil sesso e in grado di cambiare identit? o abbandonare i suoi alleati per sfuggire alla cattura (come avviene nelle ultime pagine dell'albo, in cui non esita ad abbandonare Sarah nel tentativo di sgusciare dalle grinfie dei rangers). Una delle pecche della storia è la misteriosa sparizione dei restanti quattro componenti della banda (che a pagina 93 intascano la loro parte di bottino e si danno alla fuga) di cui non si hanno più notizie...
La somiglianza (?!) di questa storia con quella dell'almanacco è secondo me quasi irrilevante (a parte l'evidente relazione che esiste tra Ozzy Johnson e Curtiss, personaggi per certi versi simili tra loro). Ottimi i disegni di Andreucci, molto personali, più puliti, in grado di rendere alla perfezione le ambientazioni e qualitativamente migliori rispetto alla prima parte della storia. Migliorati visibilmente i primi piani dei pards e i vari cappelli. Leggermente difettosa la rappresentazione dei cavalli, che in alcune immagini appaiono quasi legnosi (come a pagina 50, la vignetta in alto a destra). Memorabile la scena
dell'assalto al convoglio, disagnata alla perfezione e in grado di trasmettere una straordinario senso del movimento.
VOTO: 7 ai testi e 8 ai disegni.
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Nel precedente intervento ho dimenticato di dire che l'unica nota leggermente stonata di questo secondo albo è la scelta del soggetto protagonista della copertina. Boselli ci ha spiegato come è andata. Fra il soggetto indicato da Mauro (Carson e Tex sui vagoni) e quello scelto invece da Claudio, secondo me, è più indicato quello di Claudio. La cosa per me incomprensibile, però, è la decisione di sostituire Kit Willer con Tex, scelta che falsa la scena e di cui il lettore si accorge durante la lettura dell'albo. Non capisco questa mania di dover mettere a tutti i costi Tex in copertina anche a costo di cambiare i protagonisti della vignetta da cui è tratta.

Credo che che Sergio Bonelli avrebbe fatto la stessa scelta
Lo so, lo ha fatto ad esempio sulla collezione storica a colori sempre a spese di Kit Willer nel volume in cui quest'ultimo sparava ad un enorme mostro preistorico. Nella copertina fu sostituito da Tex e Claudio spieg? che gli fu chiesto da SB. A mio modesto avviso fare queste sostituzioni è un errore, chiunque sia a deciderlo sbaglia. Se non si vuole pubblicare una copertina senza Tex, tanto vale utilizzare un'altra scena in cui sia veramente Tex protagonista. Però, ripeto, dopo quasi 65 anni si può anche andare in edicola con una copertina in cui non c'è Tex ma uno degli altri pard.
Anche perchè è già successo due volte di non avere Tex in copertina, la prima addirittura sul numero 27.
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