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TWF - Tex Willer Forum

[552/553] Il Villaggio Assediato


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  • Collaboratori

Una recensione negativa come nello stile di UBC che è la bibbia... dei poveri di spirito! Chiaro che la storia non è eccelsa e Nizzi ne ha scritto di migliori, tuttavia è godibile e gli strafalcioni non sono poi così tanti e tali da determinare una bocciatura clamorosa, di quelle che si potrebbero avere per la sua ultima storia ( questa sè, pessima ). In realtà, quest'avventura si legge con piacere, personalmente non mi ha minimamente annoiato, vero è che se qualcuno decide di prendere di mira un autore e di "smontarlo" elencando solo le note negative ( perche per il signor Congedo, quelle positive non esistono proprio )... Vi propongo un gioco: ditemi un titolo a caso di una storia di Bonelli, vedete che se ci provo, con le stessse meschine armi usate da questo Congedo, qualche dubbio ve lo faccio venire!!!

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Ymalpas ha ragione.
"Il villaggio assediato" non è un capolavoro, ma non e' neanche cosi'
pessima come viene recensita.
Una storia che secondo me raggiunge la sufficienza anche se aiutata dai bei disegni di Milano.
In quanto alle storie di Bonelli mediocri c'e' ne qualcuna come quella attualmente in edicola con Tex Nuova Ristampa "I cavalieri della vendetta".

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  • Collaboratori

Infatti... caro P, dicevo così per dire. Dici bene, gioco al massacro... quello di UBC. Consolati, questo forum è uno dei pochi lidi dove un utente può ancora dire che una storia piace perchè piace, senza troppo guardare a chi l'ha scritta!

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  • 1 mese dopo...

Io dissento sulle critiche negative a priori tipo uBC, se ci fate caso, non potendo parlar male di "Morte nella nebbia" per tutto l'articolo dicono che è una storia vecchia di sette anni, lasciando supporre che la produzione Boselliana attuale sia molto peggio. Ma torniamo a "Il villaggio assediato": io la reputo una buona storia, dove Tex domina la situazione e ci sono vari "topos" del personaggio: la scazzottata nel saloon, la difesa del villaggio con la dinamite, la caccia al cattivo ecc... purtroppo il difetto di Nizzi per i lettori più smaliziati è che le situazioni texiane sono più "di testa" che "de panza", cioè rispetto il Tex bonelliano sembrano sempre un po' automatiche, come il tormentone dei comici di Zelig. Comunque Nizzi è sempre stato un gran professionista e non è uno degli scopritori d'acqua calda che si spacciano da grandi autori, la storia è scorrevole e il govane Milano si presenta bene ai suoi lettori. Soggetto 7+Sceneggiatura 7Disegni 7,5

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  • 9 mesi dopo...
  • Collaboratori

Letto anche il secondo albo.

 

□ Il titolo.

Tiro al bersaglio, rispecchia un episodio importante della storia, quello relativo alla dinamite fatta esplodere sulla main street di Greystone, che fa strage dell'intera banda di Lee Ramsey. Tex è uno specialista degli esplosivi, una cassa di candelotti e la partita è chiusa. Ma l'albo si sarebbe potuto intitolare Il volto del traditore.

□ Liza.

E' lei l'infiltrata. Comunica con un ingegnoso sistema tutte le mosse di Willer ai suoi complici, che scoperto il suo gioco, ne approfitta per preparare una trappola mortale per Lee Ramsey. Ha recitato bene la sua parte, ingannando i lettori con il suo fascino e la sua simpatia, ha gabbato tutti, tutti ma non il ranger. Tex non l'ha mai guardata negli occhi, ha fatto un semplice ragionamento che l'ha portato a un'ovvia conclusione. Complimenti a Nizzi e alla mano felice di Milano. Peccato per quell'ultima vignetta in terz'ultima di copertina del numero precedente, che ci ha rovinato la sorpresa.

□ L'amore, secondo Nizzi.

Mi dispiace deluderti mia cara, ma nel nostro rapporto l'amore c'entrava poco. Non è colpa mia se ti sei fatta delle illusioni. Per me eri una complice e basta. Lee Ramsey è un uomo crudele e sanguinario, la bella Liza scopre troppo tardi di non essere mai stata amata. La giovane è stata ingannata a sua volta, chi la fa l'aspetti. Andiamo Liza, certe cose succedono tra un uomo e una donna senza che debbano giurarsi eterno amore. La favola è quella della bella e della bestia a parti invertite, romanticismo e brutalità uniti in un legame incerto e contraddittorio che profuma di morte e non di fiori d'arancio.

□ Caccia all'uomo.

La seconda parte dell'albo ripropone il tema della caccia all'uomo. Nizzi omaggia il Gianluigi Bonelli di Massacro e ripropone la drammatica e intensa scena della foresta dove Jim Fraser aveva trovato la morte nel lontano 1973. Il paragone è impietoso, anche perchè Milano non è Ticci. La fine di Lee Ramsey non ha niente di epico, è una morte banale, una cronaca annunciata. E Tex in questa storia non è la mano del destino, il fantasma che si diverte a infierire sulla sua preda a pistolettate, anche perchè Lee, diciamolo, non vale Jim: Ramsey è una canaglia comune da consegnare al cappio del boia.

□ Tex.

Un Tex a cui tutto riesce bene, assolve metodicamente tutti i suoi doveri di protagonista della testata. Figura centralissima ( nel secondo albo tutti i co-protagonisti spariscono dalla scena ), organizza e prepara di piani della difesa, spia, spara, indovina l'identità del traditore, gioca con la dinamite e va a caccia del suo uomo...

E poi Nizzi, come se tutto questo non bastasse, fa di lui anche l'origliatore principale della storia :D .

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  • 2 mesi dopo...
  • 3 mesi dopo...

Ho riletto la storia da poco...... dai, non è niente male.. però sotto alcuni aspetti mi ha un po' deluso...

quando, ad esempio si scopre che il "misterioso" informatore non è altri che Liza.. non è che mi facessi grandi illusioni al riguardo, però Nizzi avrebbe potuto regalare qualche sorpresa, se l'informatore fosse stato qualche altro insospettabile del villaggio... Liza era l'indiziato più ovvio... <_<
insomma, Nizzi non si smentisce, rifilandoci un'altra volta una nuova storia lineare e semplicistica, che ormai non sorprende più nessuno... un'altro punto dolente che ho riscontrato nel secondo albo è l'inspiegabile ferocia di Lee Ramsey nei confronti della sua donna,
Liza
. Un'inutile e assurda esagerazione, che IMHO, fa perdere credibilit? al personaggio, riducendolo ad un semplicistico stereotipo da cartone animato...
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Questa è una di quelle storie che mi ha stupito in positivo.. cioè, dopo aver "indagato" sulla trama, non avevo molta voglia di leggerla perchè mi sembrava la solita storiella trita e ritrita.. invece vi dir? che la lettura mi ha appassionato, e tutto sommato è una buona storia.

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  • 4 mesi dopo...

Riletta questa storia in due albi senza infamia e senza lode, ma che si fa leggere piacevolmente. E' una delle poche storie di Nizzi con un Tex solitario e senza il suo inseparabile Kit Carson, che l'autore gli affianca in quasi tutte le avventure da lui scritte. Il soggetto non e' di sicuro originalissimo, non è la prima volta che il nostro ranger si prodiga come difensore di un villaggio o comunità indifesa e presa d'assalto dai prepotenti di turno o dai fuorilegge. Gradevole la carellata di caratteristi che costituiscono gli abitanti del villaggio:da Otis al capo-villaggio, dal falegname-becchino ai fratelli gemelli e sicuramente Liza. L'unico punto debole della storia, secondo me, consiste proprio nel personaggio di Liza. Ci si accorge subito, dalla prima vignetta in cui compare che c'e' dietro lei qualcosa di strano. La perdita della memoria, dopo il suo ritrovamento, e' un escamotage troppo esile per essere credibile. Per il resto "il tiro al bersaglio" che Tex fa con la dinamite arrestando l'avanzata dei banditi mi e' molto piaciuto. I disegni di Milano sono discreti come la sua interpretazione di Tex. Mi dispiace sapere che il suo lavoro per Tex e' stato solo un episodio, difatti a quanto si sa non ritornerà piu' a disegnarlo. Soggetto:6,5

Sceneggiatura:6.5

Disegni: 7

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  • 9 mesi dopo...

Ho letto di recente questa storia e ( credo a causa dei miei limiti critici ) non sono riuscito a capire come mai sia stata anch'essa stroncata spesso e volentieri; l'unico motivo che ha - forse - una parvenza di validità è rappresentato dal finale in cui Tex incalza sempre più da vicino Lee Ramsey finchè il capo dei banditi, nel tentativo di sfuggirgli, muore e che può essere visto come una versione edulcorata del finale di "Massacro!", cosicchè il fosco capolavoro di GLB finisce per schiacciare questa molto più ordinaria storia di Nizzi che comunque, viste le caratteristiche generalmente più pacate e raziocinanti del Tex nizziano rispetto a quello bonelliano, mi pare porti a conclusione la vicenda in maniera naturale e convincente. Come in tante altre circostanze Tex dimostra abilità di uomo d'azione ( come attestato dallo scontro con cui si apre la vicenda e dalle sue brillanti prestazioni balistiche nei due attacchi generali dei banditi ) e di stratega, contro avversari certo abbastanza ordinari, ma numerosi e perfettamente capaci di ridurre in cenere Greystone se lui non fosse intervenuto. Anche i comprimari, come già detto da Anthony, sono dipinti con pochi ma azzeccati tocchi, specialmente il boscaiolo Otis e il vecchio trapper, mentre la vicenda si snoda sempre in maniera fluida e lineare, senza forzature di sceneggiatura o piccionaggini texiane. A differenza di altre vicende nizziane, in cui la detection è fondamentale, non è poi così difficile scoprire chi sia la persona che tiene informato Ramsay di quel che si progetta nel paesello, ma mi pare si possa ammettere che ogni altra soluzione sarebbe stata poco convincente ( a parte Liza, tutti gli altri abitanti di Greystone abitano lì da sempre; sarebbe un po' difficile supporre che qualcuno di loro sia stato in precedenza con Ramsey e rimarrebbe comunque da spiegare - almeno a  posteriori - in che modo la banda potesse tenersi in contatto col suo informatore ) e del resto l'aspetto investigativo occupa lo stretto indispensabile nell'economia narrativa. Anche la ferocia di cui Ramsey dà prova nella parte finale mi pare perfettamente spiegabile: non solo si tratta di un capobanda spietato e cinico anche coi suoi come hanno precedentemente mostrato l'uccisione dell'unico superstite dei tre banditi che, contravvenendo ai suoi ordini, hanno provato a effettuare una prematura rappresaglia a Greystone, e il suo disinteresse per la sorte dei compagni una volta che il secondo attacco al villaggio si è risolto in un irrimediabile fallimento ma si deve anche tenere conto del comportamento della sua complice: mentre lui, benchè non del tutto convinto della veridicità del racconto di Liza, le consentirebbe di andarsene con la sua parte di bottino, la ragazza, sdegnata di essere stata messa da parte, gli punta addosso la pistola; di conseguenza, l'uccisione di Liza, pur feroce e cinica la sua parte, non è granchè paragonabile alle crudeltà di gente come Fraser, Big Bear o El Carnicero e si rivela come l'"ordinaria" crudeltà di un bandito che compie il male in maniera fredda e cinica, ma anche banale. I disegni di Mario Milano mi sono parsi di livello assai buono, non soltanto nella rappresentazione di paesaggi, interni e personaggi minori, ma anche ( e soprattutto ) nella resa grafica di Tex, che lo riallaccia alla tradizione di Ticci e Villa, ma senza rinunciare ad un tratto personale, più morbido e dolce rispetto a quello dei modelli. In sintesi, a mio avviso:

 

soggetto 7

sceneggiatura 7+

disegni 8

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  • 2 mesi dopo...

Questa storia mi è sempre piaciuta molto, in rapporto a ciò che è: un Nizzi insolitamente in grande spolvero, frizzante, non scontato, e divertente anche se molta dell'ironia di un tempo è scomparsa. Almeno Tex non fa alcun tipo di figuraccia... Secondo me siamo ai livelli di "Dieci anni dopo" e "Puerta del diablo", i migliori episodi del Nizzi post-500.

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  • 1 anno dopo...

Bah... una storia un pò banalotta, dialoghi scorrevoli e sintetici... sinceramente non mi sembra un gran che. Mi sono piaciuti però alcuni escamotage come quello del fare una specie di campo minato e il personaggio di Moses, l'ambientazione boschiva e il finale, che forse uno non si aspettava. Ma in fondo,Ramsey non era certo un grande antagonista, la solita canaglia da due soldi che sarebbe finito comunque sulla forca, che spadroneggia su una decina di cittadini deboli e piuttosto vigliacchi ma quando arriva Tex inevitabilmente non gliene riesce una. La storia è abbastanza scorrevole, ma che si liquida alla svelta:da quando Tex scopre che la spia è Liza, si capisce subito che la partita è già finita, in quanto, tratti in inganno, i banditi (già con l'arrivo dei soldati alle porte e la dinamite dalla parte di Tex e i cittadini di Greystone) sono belli che fregati. Disegni piatti e sintetici, niente di particolare, ma le ambientazioni ben riuscite.

 

Storia:6

Sceneggiatura:5.5

Disegni:6

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  • 4 settimane dopo...

Tutto sommato si poteva ottenere di meglio da questo soggetto. In alcuni casi la sceneggiatura presente delle forzature un pò banali come ad esempio i cattivi che tengono in scacco il paese che attaccano sempre passando per la strada principale come se si preparassero alla passeggiata serale con le proprie mogli. Va bene che la prima volta non si aspettassero granchè di resistenza, anche se questo è vero fino ad un certo punto, ma in seguito che bisogno c'è di arrivare sempre al galoppo sparando in aria, non sarebbe più giusto arrivare di soppiatto dai vicoli laterali. Altra cosa è il litigio finale del capobanda con la sua donna, se stai fuggendo non ti metti a litigare con la tua donna ma ne approfitti per scappare insieme, poi semmai puoi abbandonarla al suo destino se proprio ci tieni in un secondo momento. Altra cosa, i proprietari del saloon che sono talmente affezionati a questa donna da non nutrire alcun dubbio... ma se l'avevano appena trovata... una forzatura difficilmente credibile. E se mai loro erano talmente ciechi possibile che nessun altro in paese nutra qualche dubbio? Insomma soggetto buono ma sceneggiatura un pò piatta. Voto sette e mezzo.

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  • 7 mesi dopo...

Tutto sommato si poteva ottenere di meglio da questo soggetto. 

 

Tutto sommato concordo con il giudizio di West10. La storia ha un soggetto classico già visto tante volte e sviluppato in maniera mediocre. La trama è scorrevole e di facile lettura e scorre via senza troppi problemi. Forse si paga il fatto di aver già visto tante volte questo soggetto e l'originalità della storia ne risente. I disegni di Milano non sono tra i miei preferiti anche se di buon livello. Voto 7,5 alla trama e 7,5 ai disegni.

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  • 2 mesi dopo...

Storia semplice semplice, quasi subito si capisce chi e' la spia, sto' paesino senza grossi personaggi..... l'unico simpatico e' il boscaiolo solitario che ci rimette la casa.... la banda di cattivi veramente di basso livello....... ma la cosa che mi e' piaciuta meno sono i disegni veramente impersonali, a mio giudizio con quel tipo di ambientazione si potevano ottenere risultati migliori....

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  • 4 settimane dopo...

Questa storia è una storia di mestiere. Un autore non più ispirato ci mette dentro i classici ingredienti western (scazzottate nel saloon e sparatorie a profusione), insaporisce il tutto con un elemento comunque non del tutto scontato (la storia nella storia di Liza e Ramsey: bello il commento di Ymalpas "L'amore, secondo Nizzi" di qualche post fa), conferisce alla storia tutto sommato un buon ritmo (ci fosse stato il Vecchio Cammello forse i dialoghi avrebbero potuto essere un po' più saporiti) e la pietanza può essere degnamente proposta al lettore, con la consapevolezza che non sarà una prelibatezza indimenticabile, ma che neanche disgusterà.

  • +1 1
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  • 2 mesi dopo...

Questa storia è una storia di mestiere...

 

Magari è come dici tu, Leo, però ricordando le grandissime pietanze gustosissime che abbiamo divorato in passato, si diventa anche più critici verso quei piatti ordinari che si limitano a proporre la solita buona zuppa. Non è che sia un male ma a volte la solita zuppa riscaldata può anche essere più saporita. Qui invece ho l'impressione di assaggiare un piatto freddo o comunque poco riscaldato. Ok, finita la digressione culinaria laughing , passo più direttamente alla storia. Si tratta di una storia abbastanza carina ma non mi entra quasi per niente in testa. Questo non è un gran segno anche perchè persino negli ultimi albi, tanto criticati, Nizzi ha dato storie migliori e con più spessore. Quindi questa la lascio perdere. Riguardo a Milano, direi che si tratta di una salsa neanche tanto saporita e che quindi non mi interessa tanto.

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  • 3 settimane dopo...

L'unica buona idea è quella del traditore nel villaggio assediato, per il resto trovo strano che una banda di malviventi invece di entrare nel villaggio e razziare tutto dia agli abitanti tre giorni per consegnargli la refurtiva e lo stringa d'assedio ma magari sbaglio. Lo stratagemma dell'ascolto dei piani dei cattivi continua ad essere abusato, anchenella storia precedente lo troviamo e in molte altre, capisco che sia comodo ma insomma... I disegni di Milano mi sono piaciuti un tex simile a quello di Venturi e piuttosto giovanile. Mettendo insieme la povertà della storia, i disegni buoni e un'unica buona idea direi che strappa un 5,5. 

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  • 1 anno dopo...

Questa storia non mi è piaciuta: una banda di fuorilegge che bivacca in montagna invece di insediarsi direttamente nel villaggio che vuole depredare è per me più dura da digerire anche dell'ultimatum. Peccato perchè dentro si trovano due personaggi di spessore come il vecchio cacciatore e la ragazza che a mio giudizio avrebbero meritat un contesto migliore. I disegni di Milano non mi convincono su nella rappresentazione di Tex ma mi piacciono moltissimo in quella del paesaggio

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  • 11 mesi dopo...
  • Collaboratori

Questo pomeriggio è stata la volta di questa storia che non rileggevo più  dai giorni della sua comparsa in edicola. Allora il fattore più interessante era indubbiamente rappresentato dal giallo intorno alla figura del traditore, l'esile e tenace Liza. Svanito l'effetto sorpresa, la lettura di oggi si è concentrata piuttosto sugli altri personaggi della cittadina mineraria sotto assedio, cui Nizzi dedica la sua attenzione ricavandone dei ritratti efficaci (il trapper, il boscaiolo, il sindaco, il becchino, i gemelli ) che formano un affresco ironico, direi quasi parodico, di un piccolo mondo che appare anche claustrofobico, chiuso com'è dalle pareti impervie delle montagne. Nessuno degli antagonisti, invece, beneficia della stessa cura da parte dello sceneggiatore, eccetto il capobanda Ramsey che pare quasi estrapolato da una qualsiasi delle storie di Faraci. Su tutti si erge ovviamente la figura di Liza: nonostante l'immediata empatia che si instaura con lei, è fin troppo facile intuire che è lei l'anello di collegamento con la banda. In una storia di Tex ancora curata da Sergio Bonelli questa figura femminile non poteva che avere una connotazione negativa (è la donna di Ramsey, la serpe in seno) e perciò non poteva che andare incontro a una triste fine, da tragedia shakespeariana. Tutto il finale è particolarmente curato dall'autore, con Tex nelle vesti inedite di cacciatore che si diverte a martoriare la sua preda, come se avesse un conto personale da pareggiare con il fuggitivo (che per Tex si è comunque macchiato del più imperdonabile dei delitti, l'omicidio di una donna). In definitiva è una storia un po' strana per la serie, ma che si legge in modo piacevole malgrado la trama banalotta, per me una delle migliori nate dalla collaborazione di Nizzi con il soggettista Traversa, la cui mano mi sembra di percepire più presente che in altre storie. Disegni di Milano molto belli, particolarmente curati nella prima parte della storia, poi il disegnatore si lascia un po' andare e questo si nota. Sono curioso di rivederlo nella storia di prossima pubblicazione.

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