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TWF - Tex Willer Forum

[552/553] Il Villaggio Assediato


Staff Forum
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Voto alla storia  

48 utenti hanno votato

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  • Sceriffi

Sui difetti del Nizzi post 500 si è detto molto, ma sarebbe un errore fare di tutta l'erba un fascio: ci sono storie, come questa, che pur non essendo prive di difetti si fanno (ri)leggere con piacere e senza dubbio soddisfano il palato degli amanti delle atmosfere classiche. Ci sono personaggi ben caratterizzati, una location affascinante (e qui gran merito va anche al disegnatore), e qualche invenzione che movimenta la trama (come lo stratagemma di Tex di creare un campo minato lungo la main street). Non manca qualche incongruenza narrativa (sembra inizialmente che il villaggio sia del tutto isolato, con l'unica via d'accesso controllata dai banditi, cosa che impedisce la richiesta di soccorsi; tuttavia poi si scopre che i soccorsi sono a un solo giorno di marcia, e Tex e il vecchio trapper riescono senza problemi ad aggirare i banditi che sorvegliano il passo; infine, il vecchio trapper ritorna nel giro di una sola notte con uno squadrone di cavalleria, cosa del tutto inutile ai fini della trama). Ma in questo caso, quando la storia funziona e non si abusa di soluzioni scontate, è un difetto minore. Nizzi non rinuncia nemmeno in questo caso all'elemento del giallo, e anche se il colpo di scena è piuttosto telefonato, riesce comunque a movimentare la trama.

Siamo certo lontani dal Nizzi frizzante degli anni d'oro, ma la sceneggiatura rimane a un livello più che accettabile.

  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

Classica storia da almanacco, spalmata però su due albi, con un Tex in solitaria che interviene a difesa della popolazione di una cittadina mineraria sperduta tra i monti, taglieggiata da una banda di una ventina e più di elementi.
Il Tex di Nizzi delle ultime storie è cambiato (rispetto ad altre precedenti bistrattate), non si fa più piccionare, è sempre il primo a capire eventuali tranelli e traditori, picchia sempre per primo ed é carismatico al punto giusto.

Sembra che l'Autore abbia letto i commenti (negativi) ed abbia deciso un'inversione di tendenza, quantomeno sul personaggio principale.
Disegni godibili.
Voto alla storia: 6,8
Voto ai disegni: 8

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  • 1 anno dopo...

Vedere Tex in solitaria che agisce in una storia scritta da Nizzi non è usuale, maggiormente nella regolare dove l’autore ha sempre preferito schierare a suo fianco l’affiatato Kit Carson. L’episodio in se non è di certo memorabile; alla rilettura dopo anni appare come un piacevole riempitivo composto con molto mestiere, che non fa gridare al capolavoro, ma almeno non presenta falle narrative evidenti. La banda di Lee Ramsey non rientra di certo nella lista degli avversari più celebri del nostro eroe, soprattutto il capobanda, che vuoi o non vuoi è solo un bandito alquanto vigliacco (vedi la fuga solitaria lasciando i suoi uomini in balia degli avversari durante l’assalto di Greystone) e odiosamente venale e traditore, basti notare come si libera della sua complice, dopo averla illusa di ricambiare il suo amore. Tex comunque dà l’impressione fin dall’inizio di saper tenere sotto controllo la situazione e rispetto ad altre storie, non commette errori eclatanti o colleziona figure da piccione. Il giallo dell’identità della spia misteriosa, è un tocco aggiuntivo al soggetto ma a dire il vero, spoiler a parte della terza di copertina relativa all’albo successivo, è tutt’altro che proibitivo. Liza, se da un verso pare recitare bene la parte, dall’altro con l’amnesia mostra un debolissimo pretesto, difatti Tex non si lascia ingannare e sfrutta la scoperta a suo vantaggio per eludere l’assalto dei nemici. Originale e simpatica la sequenza del campo minato e discreta la caratterizzazione che l’autore dona agli abitanti del villaggio che affiancano il ranger. Non manca mai l’ironia nel descrivere questi personaggi, esempio ne è il becchino del paese che ha come unica preoccupazione quella di farsi pagare le sepolture, o la smargiassata di Otis che millanta, per farsi bello dinanzi a Liza, di avere un seguito di uomini pronti ad assaltare i banditi, quando la realtà è molto diversa. Pure l’anonimo baffetto che urla al linciaggio a pericolo passato ma che si è ben guardato di fornire per codardia il suo aiuto, rientra nella cerchia di personalità a cui l’autore dà risalto, per cercar di arricchire la sua sceneggiatura. L’epilogo nella foresta non è male, anche se la fine banale che fa Ramsey crollando nel burrone lo sporca un po’ e mi ricorda vagamente la simile sorte che l’autore destinò ai villain de “La grande rapina”, con tanto di “beffa” con la pioggia di denaro, che fa pronunciare a Tex in questo caso  il noto detto ”che la farina del diavolo finisce in crusca”. Episodio accettabile che merita ampiamente la sufficienza e che vide l’esordio di Milano ai disegni. La sua prova non fu affatto malvagia soprattutto nel primo albo, visto che nel proseguo qualche cenno di approssimazione si fa più evidente in alcune vignette, ma ammetto di trovare il suo stile alquanto anonimo. Mi spiego: ci sono quegli artisti che riconosci fin dalla prima vignetta, visto che il loro stile grafico è un vero marchio di fabbrica (esempi possono essere Galep, Ticci, Fusco, Villa, Monti, Ortiz e via dicendo) nel caso di Milano, se non leggessi il suo nome nei crediti farei fatica a distinguerlo da altri disegnatori a dire il vero. Purtroppo questo aspetto, che alcuni potrebbero considerare secondario, a me mette un po’ tristezza. Al giorno d’oggi, è aumentata di certo la cura nei dettagli e realismo visivo dei disegnatori, ma spesso nelle nuove leve di fumettisti scorgo una sorta di uniformità stilistica che sacrifica la personalità artistica molto forte e accentuata nei mostri sacri del passato. Milano, seppur un professionista preparato, non mi dona particolari emozioni. Il mio voto finale è 6

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  • 1 mese dopo...

Storia buona di Nizzi. Molto classica ma pimpante al punto giusto.

Buona l'idea di piazzare una donna insospettabile nel villaggio a fare da spia, Liza, che poi finisce uccisa dal suo uomo/complice. Bella la caratterizzazione della banda di tagliagole che vuole assaltare il villaggio. Ottimo Tex, sicuro, forte, preveggente al punto giusto e molto deciso.

Non ci sono errori di sceneggiatura (anche se l'attentato iniziale mi fa storcere il naso...cmincio a stancarmi di attentati così semplici dove i sicari sbagliano clamorosamente il tiro. Va bene che Tex non può morire, ma escogitare qualcosa di meno scontato magari anche si..), tutto fila, la storia è abbastanza interessante. Bello il finale, che ricorda la grande rapina, con i soldi che volano sul ladro.

I disegni di Milano discreti ma impersonali.

Nizzi 7+

Milano 6+

  • +1 1
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  • 5 mesi dopo...

Soggetto già  visto in passato, al posto del signorotto locale, abbiamo una  nutrita banda di scalzacani che tengono in pugno un gruppetto di onesti cittadini e che hanno pure bisogno di una spia. Come se non bastasse Nizzi toglie ai poveracci anche la dinamite, per poi ripensarci e serviglierla in maniera quasi comica (Tex che arriva ad origliare) al momento giusto. A voler pensar male Nizzi non sapendo come finirla fa una rapida retromarcia ed ecco che tutto fila per il verso giusto. Comunque aveva anche  come opzione l'arrivo dei militari. Se non avevate trovato la spia dopo il primo albo (sic) vi hanno aiutato con una bella spoilerata alla fine del primo albo. Non voglio infierire ancora, soggetto e sceneggiatura 4 disegni dignitosi 6/7. Il tutto arriva a una sufficienza striminzita 6-

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  • 6 mesi dopo...
Il 21/10/2012 at 10:19, Leo dice:

Questa storia è una storia di mestiere. Un autore non più ispirato ci mette dentro i classici ingredienti western (scazzottate nel saloon e sparatorie a profusione), insaporisce il tutto con un elemento comunque non del tutto scontato (la storia nella storia di Liza e Ramsey: bello il commento di Ymalpas "L'amore, secondo Nizzi" di qualche post fa), conferisce alla storia tutto sommato un buon ritmo (ci fosse stato il Vecchio Cammello forse i dialoghi avrebbero potuto essere un po' più saporiti) e la pietanza può essere degnamente proposta al lettore, con la consapevolezza che non sarà una prelibatezza indimenticabile, ma che neanche disgusterà.

Allora...Concordo,  storia fatta con criterio, con un Tex  centrale ma con molti personaggi come corollario. Il cattivo Ramsey ha pochi scrupoli, la talpa è facilmente intuibile però è ben incastrata e il finale è "giusto". I disegni di Milano mi ricordano Venturi, globalmente storia godibile.

 

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