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TWF - Tex Willer Forum

Cosa Vi Manca Di Pi? Del Vecchio Caro Tex?


Cheyenne
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Cosa vi manca, se vi manca qualcosa, nel Tex degli ultimi anni?  

29 utenti hanno votato

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Cara Cheyenne,
a volte ho l'impressione che tu legga molto di fretta gli interventi. Non sei me che devi convincere!

Hai ragione, probabilmente non avevo compreso il senso del tuo intervento. Ma non dimenticare che il sondaggio riguarda "il vecchio, caro Tex", e le tre storie in flashback che ho citato rientrano nell'ambito. Pu? darsi che le critiche alle storie di questo genere, ma più recenti, siano dovute a come il personaggio e l'episodio vengono gestiti.

Per quanto riguarda le riproposizioni cicliche di Mefisto prima, Mefisto + Yama poi, era inevitabile - IMHO - che si arrivasse quasi per stanchezza ad una situazione quasi fallimentare, o comunque deludente. Il troppo stroppia anche nella normalit?, ma quando un personaggio lo fai sparire e non hai più voglia o modo di giocare la carta del "lo credevamo morto e invece no", se opti per la soluzione horror capita che prima o poi o non hai più niente da dire, o quello che hai da dire c'entra così poco con Tex da risultare ciò che ho detto prima, fallimentare o almeno deludente.
Più gestibile sarebbe stato invece, credo, il ritorno di un personaggio come Cane Giallo, nemico agguerrito e con una sicura carica d'odio nei confronti del capo navajo che l'aveva pubblicamente umiliato.

Qui una quota parte di lettori affermano che il Tex di GLB è stato più o meno stravolto. A me non pare.
Tu ti dovresti decidere a dire da che parte stai

No, aspetta! Io ho detto che per Boselli mantenere l'impostazione bonelliana senza sembrare uno scopiazzatore è cosa che non presenta difficolt?, non ho detto che lo faccia! In effetti avrei dovuto dire "non ci sarebbe alcuna difficolt?"

Come si è detto anche in pagine precedenti, se vogliamo vedere in Tex solo l'eroe positivo, giusto, leale, difensore degli oppressi e dei deboli, antirazzista, allora probabilmente questo topic non ha senso; tuttavia, non devo giudicare io che l'ho proposto, ma credo che siamo arrivati a un numero di pagine sufficiente per supporre che un po' di senso invece l'abbia.
L'eroe positivo della serie non è stato stravolto; l'individualit? di questo eroe positivo, che si chiama Tex, spesso e volentieri sè.

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  un esempio appunto di eccellenza in questo senso per il giusto mix di rispetto della tradizione e capacità di innovazione, io lo vedo nella bellissima Oklahoma di Berardi.

Su OKlahoma sono d'accordo con te, ma ti ricordo che ai tempi in cui usc? addirittura Sergio Bonelli non se la sent? di metterla nella regolare e fece un'uscita straordinaria da cui in seguito ebbe origine la collana Maxi. Ora molti si interrogano se SB non sia stato, all'epoca, fin troppo conservativo, altri invece son ancora convinti che fu meglio tenere Berardi lontano dalla "regolare". Sicuramente il tempo ha giocato a favore di questa storia e sono sempre meno quelli che la trovano bella ma estranea al "canone texiano". Ma siamo sicuri che non si dia troppo importanza a questo "canone" ogniqualvolta si legge una storia che non sia di GLB? Che non si perda il gusto di leggersi una storia di Tex andando a cercare su ogni tavola il punto in cui Tex non rispetta il suo "canone"?Alla fine una cosa è certa, non ci saranno altre storie di GLB. Tex lo scriveranno per molto tempo ancora gli attuali sceneggiatori, e probabilmente altri in futuro si aggiungeranno. Secondo me è inutile invocare un autore che scriva Tex in modo identico a GLB, non ci potr? essere, occorre solo decidere se vi piace ancora leggere il Tex di Manfredi o di Boselli ecc. ecc.
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No, aspetta! Io ho detto che per Boselli mantenere l'impostazione bonelliana senza sembrare uno scopiazzatore è cosa che non presenta difficolt?, non ho detto che lo faccia! In effetti avrei dovuto dire "non ci sarebbe alcuna difficolt?"

Su questo punto non sono assolutamente d'accordo con te. Boselli lo fa eccome (intendo di mantenere l'impostazione di GLB). D'altronde è stato a bottega da GLB fin dagli inizi, e checch? se ne dica ha conosciuto GLB, e di conseguenza quel che pensava di Tex, più di tutti noi messi assieme.

La realtà è che tu vorresti che Boselli si dimenticasse di essere Boselli e si mettesse a scrivere in modo identico a GLB. Chiaro è abbastanza bravo da poterlo fare se vuole, ma non vuole e mi sembra giusto. E francamente neanche io lo voglio. Se debbo leggermi una storia di GLB voglio l'originale, non uno che, per quanto bravo, sappia imitarlo. Da Boselli voglio storie di Tex scritte alla Boselli PUNTO.

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John Walcott Ripeto, la differenza sta semplicemente nel fatto che Boselli ha fatto dei personaggi comprimari uno dei suoi punti di forza della narrazione.
Per come la vedo io, basta semplicemente che tex non diventi un estraneo.

Ma infatti non credo sia mai accaduto.

Io ho avuto in qualche storia questa impressione , anche se ben poche comunque. Mi riferisco a "Caccia infernale" o "Sei divise nella polvere" dove mi sembrava di un Tex che fa il suo semplicemente così perchè deve farlo, sensazione di forzato.


Non è affatto per lo stile dell'autore, semplicemente che magari in quelle storie qualcosa gli è meno riuscito del solito. Tutto qui. :soldatoS:

"Sei divise nella polvere" è di Manfredi. :D
Si si, non preoccuparti. :)

Facevo solo degli esempi generali, non mi riferivo esclusivamente a te. ;)

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La discussione in questi giorni si è evoluta in modo oltremodo interessante e sicuramente sono d'accordo con molte delle affermazioni che ho letto, specialmente quando si dice :

TAHZAY Ma infatti, è esattamente quello che sto ripetendo fino alla noia. E' una precisa cifra stilistica.
Ma i personaggi di forte impatto, dalla caratterizzazione "importante" e memorabili, ci sono sempre stati in Tex, non è una caratteristica del Tex moderno. La differenza è che occupavano la scena per il tempo necessario ad assolvere al loro compito.
Marie Gold, personaggio di straordinario impatto, tale da "bucare lo schermo", è stata perfettamente cesellata con due tavole: quella in cui spara a Travers, risalendo poi le scale con Tex, e quella in cui parla nel camerino con Bud.
In quelle due tavole (dialoghi, sguardi) c'è tutto quello che occorre sapere su di lei, e che sia contemporaneamente funzionale alla storia di Tex, non alla sua storia (chi sia, da dove provenga, cosa abbia fatto prima e cosa farà dopo, ecc.), tanto che Bonelli se ne dimentica del tutto, e non ricompare più nelle fasi finali. Il suo compito era già esaurito, ed il personaggio era tuttavia perfetto e completo, dal punto di vista della caratterizzazione.

Noto che è stato centrato uno dei punti nevralgici delle varie discussioni sorte finora e poste ai vari autori ossia la troppa centralit? dei comprimari diventata in alcuni casi pesante per chi legge, proprio perchè ci si aspetta un fumetto non una lettura impegnata da romanzo giallo.

Riporto per curiosità un brano di una intervista a GLB da parte della rivista eureka fatta molti anni fa al culmine forse del successo, dove Gianluigi smantellava ipotesi di caratterizzazioni psicologiche e riportava Tex alla dimensione in cui era stato creato cioè quella del fumetto come passatempo e non come iniziativa culturale, forse rispettare questo canone sarebbe più vicino allo spirito con cui è nato Tex e il suo mondo, che in fondo è il collante per cui stiamo qui a discutere pro e contro.

MB : Oggi è di moda il sottofondo psicologico di ogni personaggio. Tex ne ha uno?... Quale?
GLB : Non complichiamo le cose. Tex non ha alcun sottofondo psicologico e non ho mai preteso di dargliene uno. Tex è un simpatico raddrizzatore di torti uso a dar ragione a chi ce l'ha e senza badare al resto. Per Tex non esistono problemi razziali o sociali. Come ho già detto, per lui chi ha torto ha torto, anche se è il burbanzoso colonnello del Forte smanioso di coprirsi di gloria e far carriera a costo della pelle (mai sua!) dei suoi soldati e di quei poveri diavoli di indiani, o se è il solito sporco politicante stracorrotto che per ben riempire la cassaforte vende terre non sue a speculatori dalla coscienza coperta da peli di mammut.
MB Ora dica qualcosa ai lettori di Eureka, qualsiasi cosa le passi per la testa.
GLB Amici, leggete pure montagne di fumetti, ma non prendeteli mai esageratamente sul serio. In fin dei conti il ?fumetto? non è che un simpatico mezzo di evasione che vi trasporta in paesi lontani e proietta sullo schermo della vostra mente personaggi e avvenimenti fantastici. Di conseguenza, almeno una volta tanto, lo vogliamo leggere qualche buon libro?

A buon intenditor .....
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GIANBART,Mercoledì, 01-Mag-2013, 03:01]GLB Amici, leggete pure montagne di fumetti, ma non prendeteli mai esageratamente sul serio. In fin dei conti il ?fumetto? non è che un simpatico mezzo di evasione che vi trasporta in paesi lontani e proietta sullo schermo della vostra mente personaggi e avvenimenti fantastici. Di conseguenza, almeno una volta tanto, lo vogliamo leggere qualche buon libro?
A buon intenditor .....

Non avevo mai letto questa simpatica intervista, che peraltro non fa che confermare quella filosofia di GlB così evidente nelle sue storie.


Credo però che il fumetto (e quindi non solo Tex) si sia nel frattempo evoluto, e da semplice mezzo di evasione si è trasformato in qualcos'altro.

Io sono cresciuto con Dylan Dog, Tex e Ken Parker, fumetti diversissimi tra loro che erano insieme mezzo d'evasione ma anche arricchimento culturale. In contemporanea sono sempre stato un buon lettore di libri, ma le emozioni provate nel leggere un grande libro e quelle nel leggere una grande storia a fumetti per me sono identiche. Di fronte a una storia ben costruita, epica o drammatica e che sappia emozionare, la mia reazione è sempre stata di entusiasmo, e non fa differenza se il mezzo per quella storia è un'opera di narrativa o un fumetto. Io ne sono emozionato, e tanto mi basta per sperare sempre nel capolavoro, qualsiasi cosa io stia leggendo!

Ho cominciato a leggere Tex nell'89 e una delle prime storie che ho letto è stata Fuga da Anderville. In seguito mi sono emozionato tantissimo nella lettura di Oklahoma, nel '91, e di Fiamme sull'Arizona, del '92, dove Nizzi fa una disamina impeccabile del problema apache e della politica e dei politicanti che credono nella necessit? di annientamento di quel popolo. Non passa molto tempo che vengo investito dalla commozione per Furia Rossa, dallo splendido bandito de La Grande Rapina (vero protagonista della storia, quanto e più di Tex) e dalla poesia de La Ballata di Zeke Colter. Poi è la volta di Nick Calavera (personaggio caratterizzato psicologicamente) ed infine arriva (dopo una breve ma significativa comparsata di Medda con Bande Rivali) Boselli, e qui mi fermo per non ripetermi.

E allora, qual è il mio Tex? Il Tex che ho conosciuto io, e che mi ha soddisfatto tantissimo, non è un semplice fumetto d'evasione. In alcuni casi è un vero e proprio capolavoro, una grandissima opera d'arte. E lo era già alla fine degli anni '80, cioè da quando io mi sono approcciato al personaggio.

E' lo stesso Tex di quegli anni (e degli anni che seguiranno) che sconfessa il buon GlB e quanti ancora ritengono che Tex sia solo quello del suo creatore...

Modificato da Leo
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La discussione in questi giorni si è evoluta in modo oltremodo interessante e sicuramente sono d'accordo con molte delle affermazioni che ho letto, specialmente quando si dice :

TAHZAY Ma infatti, è esattamente quello che sto ripetendo fino alla noia. E' una precisa cifra stilistica.
Ma i personaggi di forte impatto, dalla caratterizzazione "importante" e memorabili, ci sono sempre stati in Tex, non è una caratteristica del Tex moderno. La differenza è che occupavano la scena per il tempo necessario ad assolvere al loro compito.
Marie Gold, personaggio di straordinario impatto, tale da "bucare lo schermo", è stata perfettamente cesellata con due tavole: quella in cui spara a Travers, risalendo poi le scale con Tex, e quella in cui parla nel camerino con Bud.
In quelle due tavole (dialoghi, sguardi) c'è tutto quello che occorre sapere su di lei, e che sia contemporaneamente funzionale alla storia di Tex, non alla sua storia (chi sia, da dove provenga, cosa abbia fatto prima e cosa farà dopo, ecc.), tanto che Bonelli se ne dimentica del tutto, e non ricompare più nelle fasi finali. Il suo compito era già esaurito, ed il personaggio era tuttavia perfetto e completo, dal punto di vista della caratterizzazione.

Noto che è stato centrato uno dei punti nevralgici delle varie discussioni sorte finora e poste ai vari autori ossia la troppa centralit? dei comprimari diventata in alcuni casi pesante per chi legge, proprio perchè ci si aspetta un fumetto non una lettura impegnata da romanzo giallo.

Riporto per curiosità un brano di una intervista a GLB da parte della rivista eureka fatta molti anni fa al culmine forse del successo, dove Gianluigi smantellava ipotesi di caratterizzazioni psicologiche e riportava Tex alla dimensione in cui era stato creato cioè quella del fumetto come passatempo e non come iniziativa culturale, forse rispettare questo canone sarebbe più vicino allo spirito con cui è nato Tex e il suo mondo, che in fondo è il collante per cui stiamo qui a discutere pro e contro.

MB : Oggi è di moda il sottofondo psicologico di ogni personaggio. Tex ne ha uno?... Quale?
GLB : Non complichiamo le cose. Tex non ha alcun sottofondo psicologico e non ho mai preteso di dargliene uno. Tex è un simpatico raddrizzatore di torti uso a dar ragione a chi ce l'ha e senza badare al resto. Per Tex non esistono problemi razziali o sociali. Come ho già detto, per lui chi ha torto ha torto, anche se è il burbanzoso colonnello del Forte smanioso di coprirsi di gloria e far carriera a costo della pelle (mai sua!) dei suoi soldati e di quei poveri diavoli di indiani, o se è il solito sporco politicante stracorrotto che per ben riempire la cassaforte vende terre non sue a speculatori dalla coscienza coperta da peli di mammut.
MB Ora dica qualcosa ai lettori di Eureka, qualsiasi cosa le passi per la testa.
GLB Amici, leggete pure montagne di fumetti, ma non prendeteli mai esageratamente sul serio. In fin dei conti il ?fumetto? non è che un simpatico mezzo di evasione che vi trasporta in paesi lontani e proietta sullo schermo della vostra mente personaggi e avvenimenti fantastici. Di conseguenza, almeno una volta tanto, lo vogliamo leggere qualche buon libro?

A buon intenditor .....
Gianbart. hai fatto bene a riportare quel passo dell'intervista del grandissimo GLB che peraltro io, come credo tanti altri, conoscevano. Nulla di nuovo sotto il sole ma una grande verità che di tanto in tanto andrebbe dissotterrata, specie quando si parla di sottofondo psicologico del personaggio Tex. Insomma, ti dico la mia: tra lettura impegnata e lettura disimpegnata preferisco quest'ultima ma non ne darei una regola fissa.

Capisco anche quando Tahzay spiega come GLB delineava Marie Gold per quello che bastava, ma se oggi si dovesse usare qualche tavola in più e un differente modo di approciare il personaggio a me non arrecherebbe nessun disturbo. Mi darebbe fastidio che le storie avessero ogni volta personaggi da approfondire.
Poi è chiaro che che i capolavori di GLB sono anche evasione allo stato puro, non c'è bisogno di sconfessare proprio nulla

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Forse è proprio questo l'errore di valutazione che si sta facendo su Tex, aspettarsi di trovare una trama o un pathos da libro giallo, allora perchè non leggere altri fumetti delineatisi nel tempo proprio per questo genere è Ci sono state tante testate dedicate a queste trame ma guarda caso sono state tutte fallimentari, ultimo caso la Julia della SBE che non mi pare goda di ottima salute senza contare i precedenti chiusi per mancanza di sufficienti lettori ( Nick Raider - Jan Dix ...).
Tex è quello che ha varcato il dopoguerra ed è cresciuto a sparatorie e spacconerie, con queste semplici trovate ha conquistato quasi 800000 lettori non contando chi lo leggeva a scrocco ( io quello di mio fratello ), acquistando un consenso colossale per un paese che all'epoca si divideva per questioni sociali, politiche, di costume e ben altro, quindi accomunando tra loro tutto questo con una semplicit? disarmante.
Ora gli si vuole dare una connotazione che non è la sua, una maturit? che non gli appartiene e di cui Gianluigi aveva rimarcato l'assenza definendolo semplicemente un fumetto, certo ci sono episodi entrati nel cuore per l'emozione che ci ha dato ma devono restare episodi non costruzioni forzate.
Anche Nizzi, nonostante sia stato un maestro delle trame, ha dovuto sottostare e rassegnarsi a scrivere Tex, non il suo personaggio; così come anche Sergio Bonelli, che penso avrebbe voluto dare una sua connotazione più marcata al personaggio, ha dovuto sottostare a questa regola.
Adesso si chiede agli autori di plasmare il personaggio a seconda dei proprii gusti, ma questo continuerà solo a portare ulteriori spaccature e abbandoni che, nonostante la SBE non voglia ammettere, vanno oltre alle perdite fisiologiche e alle crisi economiche, non sono certo un vate ma i numeri parlano chiaro e se fosse solo un problema dovuto alle vecchie mummie forse a quest'ora sarebbe tutto terminato ...
Tex rimarr? sempre il Tex e qualsiasi variante sarà solo fine a se stessa perchè non avrà mai quel fascino che GLB gli don° alla sua nascita, forse irripetibile o al limite solo emulabile.

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A me sorprende (anzi, sorprendeva) la capacità dei lettori che dovrebbero essere più tradizionalisti e legati al Tex di Bonelli padre - tanto da fare di questo la loro bandiera - di banalizzarlo, di ridurlo semplicemente a scazzottate e sparatorie!Ma mica il Tex di Bonelli era solo, o in prevalenza, scazzottate e spacconerie! Ma stiamo scherzando? Il Tex di Bonelli, nella sua fase matura, è un fumetto complesso, con trame complesse, che affronta temi complessi (la guerra, la questione razziale, il destino): ma le vecchie mummie oltranziste (non mi riferisco a nessuno di questo forum, con questo appellativo ;) ) "Tra due bandiere", "Una campana per Lucero", "Sangue Navajo" le hanno mai lette?Mah, ormai sono giunto alla conclusone che nei discorsi di tanti che si autoeleggono come i "veri texiani", i "veri bonelliani", ci sia solo un oltranzismo idiota - oltre che dimentico di tante storie :)

Modificato da paco ordonez
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Forse è proprio questo l'errore di valutazione che si sta facendo su Tex, aspettarsi di trovare una trama o un pathos da libro giallo, allora perchè non leggere altri fumetti delineatisi nel tempo proprio per questo genere è Ci sono state tante testate dedicate a queste trame ma guarda caso sono state tutte fallimentari, ultimo caso la Julia della SBE che non mi pare goda di ottima salute senza contare i precedenti chiusi per mancanza di sufficienti lettori ( Nick Raider - Jan Dix ...).

qui non concordo: anche K Parker non ha goduto di ottima salute ma è stato un continuo capolavoro di storie
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Ora gli si vuole dare una connotazione che non è la sua, una maturit? che non gli appartiene e di cui Gianluigi aveva rimarcato l'assenza definendolo semplicemente un fumetto, certo ci sono episodi entrati nel cuore per l'emozione che ci ha dato ma devono restare episodi non costruzioni forzate.
Anche Nizzi, nonostante sia stato un maestro delle trame, ha dovuto sottostare e rassegnarsi a scrivere Tex, non il suo personaggio; così come anche Sergio Bonelli, che penso avrebbe voluto dare una sua connotazione più marcata al personaggio, ha dovuto sottostare a questa regola.
Adesso si chiede agli autori di plasmare il personaggio a seconda dei proprii gusti, ma questo continuerà solo a portare ulteriori spaccature e abbandoni che, nonostante la SBE non voglia ammettere, vanno oltre alle perdite fisiologiche e alle crisi economiche, non sono certo un vate ma i numeri parlano chiaro e se fosse solo un problema dovuto alle vecchie mummie forse a quest'ora sarebbe tutto terminato ...
Tex rimarr? sempre il Tex e qualsiasi variante sarà solo fine a se stessa perchè non avrà mai quel fascino che GLB gli don° alla sua nascita, forse irripetibile o al limite solo emulabile.

"Ora gli si vuole dare una connotazione che non è la sua"? Mi pare di aver portato esempi, nel mio precedente post, di storie che non sono proprio di "ora", cioè degli ultimi tempi. Ed erano quasi tutte storie di Nizzi!


A queste ne aggiungo un'altra (del '97, ben 16 anni fa!), L'Ultima Frontiera, di Goran Parlov. Quello che segue è il commento di Josey Wales su questa storia, che quoto in pieno perchè mi trovo sulla stessa lunghezza d'ona:

Nizzi sosteneva che quel modo di gestire il personaggio potrebbe rivelarsi pericoloso, a lungo andare.
Non credo ci sia questo pericolo. Dal mio punto di vista, produrre più spesso ( anche nella serie regolare ) storie di questa intensit?, con personaggi così "scolpiti" e con Tex un po' defilato perchè è la narrazione che lo richiede, non può che far bene a questo bellissimo fumetto. Storie così non possono che arricchire la nostra saga preferita.

E, ripeto, parliamo di una storia del '97, non di "ora", e parliamo di una storia di Nizzi...


Su Nolitta sono ancora meno d'accordo. Amavo il Tex di Nolitta, che era lontanissimo dal Tex paterno.

Tex è cambiato da un po'. Per anni però Nizzi ha rappresentato la tradizione, Boselli l'innovazione. Credo fosse un giusto compromesso, volto a soddisfare alternativamente le "vecchie mummie" e i "papoose". Questo mese uscir? l'ultima di Nizzi, speriamo di trovarci tutti d'accordo...

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x Paco :

certo ci sono episodi entrati nel cuore per l'emozione che ci ha dato ma devono restare episodi non costruzioni forzate.

Inoltre non mi pare di essermi definito "vero texiano" o "vero bonelliano" oppure di aver enunciato : " GLB ha scritto solo idiozie per gli stupidi che lo leggevano ", ma d'altronde mi dovevo aspettare l'intervento.

DOC qui non concordo: anche K Parker non ha goduto di ottima salute ma è stato un continuo capolavoro di storie

Doc era riferito al genere giallo, forse non sono stato chiaro, è comunque si parlava di vendite non di bontà delle serie, io reputo ottima la Ken Parker, ma molto bella anche la Julia.
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Non mi riferivo specificamente a te, Gianbart, ma a tutto un insieme di lettori "tradizionalisti" che usano la storia dal "vero Tex" come un mantra - e che spesso dicono pure fesserie, tipo il Tex tutto sparatorie e botte ;)Edit: con questo, ovviamente, non voglio mica negare che con quello che tu hai scritto prima io sia in totale disaccordo! ;)

Modificato da paco ordonez
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per me Nizzi rappresenta Tex e Boselli rappresenta Tex, certi discorsi di questo rappresenta quello e quello rappresenta quell'altro non li ho mai capiti

Su questo siamo perfettamente d'accordo. I discorsi sui distinguo sono legati alle differenze di stile e temi. Se non ne parliamo in un forum su Tex, dove dovremmo parlarne? :indianovestito:
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io lessi a sei anni la mia prima storia di Tex "Il Selvaggio West": puro "nollittanesimo". Poi mio padre compr? "Due Contro Cento" e cominciai a leggere (seppur preferendo Blek) le storie di Tex. In contemporanea nelle edicole uscivano le avvenutre di Nizzi e molte non erano neanche firmate (penso a storie bellissime come "Il Ragazzo Selvaggio"). In definitiva ho visto, mio malgrado, le varie sfaccettature del Tex ma ero troppo piccolo per capire le differenze di stile. Fra dieci anni molti diranno che gli manca il Tex di Nizzi (già qualcuno lo fa), quello di "Albatros". E' inevitabile. Con il passare degli anni si ridiscutono stili e tendenze e tutto diventa classicisimo. Ma Tex? Cos'è Tex? Un fumetto che esce ancora oggi dopo 65 anni. Le storie rispecchiano un epoca e vanno prese per quelle che sono. Ingenuit? e caratterizzazioni comprese. Quello che è miracoloso è che il Tex esca ancora, il che dimostra l'intuizione di un autore che all'inizio degli anni cinquanta fa un gesto mai visto nei fumetti italiani: far sposare il suo personaggio con una indiana Navajo. L' sta il segreto di Tex, quello di essere sempre stato sè avvenutra ma qualcosa di emozionale, di maturo rispetto agli altri fumetti popolari. Poi le storie si dividono in belle e brutte, in autori bravi e meno bravi, ma Tex è quello: il gesto di Lilith che lo salva dal palo della tortura e lo consacra nella storia del fumetto mondiale e italiano come un classico senza tempo dove conta l'avventura e l'eroismo, l'amicizia e l'epicit?, i valori della fratellanza e, perchè no? dell'amore.

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La discussione in questi giorni si è evoluta in modo oltremodo interessante e sicuramente sono d'accordo con molte delle affermazioni che ho letto, specialmente quando si dice :

TAHZAY Ma infatti, è esattamente quello che sto ripetendo fino alla noia. E' una precisa cifra stilistica.
Ma i personaggi di forte impatto, dalla caratterizzazione "importante" e memorabili, ci sono sempre stati in Tex, non è una caratteristica del Tex moderno. La differenza è che occupavano la scena per il tempo necessario ad assolvere al loro compito.
Marie Gold, personaggio di straordinario impatto, tale da "bucare lo schermo", è stata perfettamente cesellata con due tavole: quella in cui spara a Travers, risalendo poi le scale con Tex, e quella in cui parla nel camerino con Bud.
In quelle due tavole (dialoghi, sguardi) c'è tutto quello che occorre sapere su di lei, e che sia contemporaneamente funzionale alla storia di Tex, non alla sua storia (chi sia, da dove provenga, cosa abbia fatto prima e cosa farà dopo, ecc.), tanto che Bonelli se ne dimentica del tutto, e non ricompare più nelle fasi finali. Il suo compito era già esaurito, ed il personaggio era tuttavia perfetto e completo, dal punto di vista della caratterizzazione.

Noto che è stato centrato uno dei punti nevralgici delle varie discussioni sorte finora e poste ai vari autori ossia la troppa centralit? dei comprimari diventata in alcuni casi pesante per chi legge, proprio perchè ci si aspetta un fumetto non una lettura impegnata da romanzo giallo.

Riporto per curiosità un brano di una intervista a GLB da parte della rivista eureka fatta molti anni fa al culmine forse del successo, dove Gianluigi smantellava ipotesi di caratterizzazioni psicologiche e riportava Tex alla dimensione in cui era stato creato cioè quella del fumetto come passatempo e non come iniziativa culturale, forse rispettare questo canone sarebbe più vicino allo spirito con cui è nato Tex e il suo mondo, che in fondo è il collante per cui stiamo qui a discutere pro e contro.

MB : Oggi è di moda il sottofondo psicologico di ogni personaggio. Tex ne ha uno?... Quale?
GLB : Non complichiamo le cose. Tex non ha alcun sottofondo psicologico e non ho mai preteso di dargliene uno. Tex è un simpatico raddrizzatore di torti uso a dar ragione a chi ce l'ha e senza badare al resto. Per Tex non esistono problemi razziali o sociali. Come ho già detto, per lui chi ha torto ha torto, anche se è il burbanzoso colonnello del Forte smanioso di coprirsi di gloria e far carriera a costo della pelle (mai sua!) dei suoi soldati e di quei poveri diavoli di indiani, o se è il solito sporco politicante stracorrotto che per ben riempire la cassaforte vende terre non sue a speculatori dalla coscienza coperta da peli di mammut.
MB Ora dica qualcosa ai lettori di Eureka, qualsiasi cosa le passi per la testa.
GLB Amici, leggete pure montagne di fumetti, ma non prendeteli mai esageratamente sul serio. In fin dei conti il ?fumetto? non è che un simpatico mezzo di evasione che vi trasporta in paesi lontani e proietta sullo schermo della vostra mente personaggi e avvenimenti fantastici. Di conseguenza, almeno una volta tanto, lo vogliamo leggere qualche buon libro?

A buon intenditor .....
Secondo me, è apocrifa. L'avrà scritta Bunker? la frase sul "buon libro" NON MI SUONA per niente il Bonelli!
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A me sorprende (anzi, sorprendeva) la capacità dei lettori che dovrebbero essere più tradizionalisti e legati al Tex di Bonelli padre - tanto da fare di questo la loro bandiera - di banalizzarlo, di ridurlo semplicemente a scazzottate e sparatorie!Ma mica il Tex di Bonelli era solo, o in prevalenza, scazzottate e spacconerie! Ma stiamo scherzando? Il Tex di Bonelli, nella sua fase matura, è un fumetto complesso, con trame complesse, che affronta temi complessi (la guerra, la questione razziale, il destino): ma le vecchie mummie oltranziste (non mi riferisco a nessuno di questo forum, con questo appellativo ;) ) "Tra due bandiere", "Una campana per Lucero", "Sangue Navajo" le hanno mai lette?Mah, ormai sono giunto alla conclusone che nei discorsi di tanti che si autoeleggono come i "veri texiani", i "veri bonelliani", ci sia solo un oltranzismo idiota - oltre che dimentico di tante storie :)

Infatti prendere alla lettera le parole di quell'intervista è sicuramente ingenuo Probabilmente GL non le ha mai pronunciate in quel modo. E poi lui voleva sempre "provocare"...
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Infatti prendere alla lettera le parole di quell'intervista è sicuramente ingenuo Probabilmente GL non le ha mai pronunciate in quel modo. E poi lui voleva sempre "provocare"...

Ma infatti una delle regole basilari della critica - una cosa che sanno anche i bambini, ma non le vecchie mummie :D - è che quello che scrive un artista sulla sua stessa arte va comunque i interpretato, soppesato, vagliato. E vagliato su cosa? Sulla concretezza delle sue opere - non mi metto a citare nomi, che senn° davvero alle vecchie mummie fumerebbe quel po' di cervello rimasto :trapper: Per esempio: Bonelli in quell'intervista cita quelle che secondo lui sono le sue storie migliori. Tra queste, non compaiono "Una campana per Lucero", "Terra promessa", "Il giuramento. E allora? Solo per questo noi non dovremmo continuare ad annoverarle tra le sue storie migliori (per fare un parallelo - mi scusino i cervelli ammuffiti delle vecchie mummie ::evvai:: - Picasso "Le damoiselle d'Avignon" se lo tenne chiuso in studio per anni e anni)?Allo stesso modo, la cosa che dice Bonelli sulla struttura delle sue storie ("Arriva Tex e le suona a tutti", una cosa del genere) va interpretata e non per forza accettata: per esempio, pensare agli anni in cui Bonelli dice quella cosa, anni in cui le sue storie (le ultime, ormai) si stavano decisamente semplificando.
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Ma infatti una delle regole basilari della critica - una cosa che sanno anche i bambini, ma non le vecchie mummie :D - è che quello che scrive un artista sulla sua stessa arte va comunque i interpretato, soppesato, vagliato.
E vagliato su cosa? Sulla concretezza delle sue opere - non mi metto a citare nomi, che senn° davvero alle vecchie mummie fumerebbe quel po' di cervello rimasto  :trapper:

Per esempio: Bonelli in quell'intervista cita quelle che secondo lui sono le sue storie migliori. Tra queste, non compaiono "Una campana per Lucero", "Terra promessa", "Il giuramento.
E allora? Solo per questo noi non dovremmo continuare ad annoverarle tra le sue storie migliori (per fare un parallelo - mi scusino i cervelli ammuffiti delle vecchie mummie  ::evvai::  - Picasso "Le damoiselle d'Avignon" se lo tenne chiuso in studio per anni e anni)?

Vecchia mummia qual sono questo non lo sapevo :D , ma ammetto che altri possano saperne più di me. Tuttavia può accadere - non dico che sia questo il caso, bensì parlo in astratto - che il critico presuma di sapere ciò che l'artista voleva dire più dell'artista stesso :rolleyes:

Del resto qui non si tratta di essere tanto "succubi" del Bonelli da non poter decidere autonomamente quelle che riteniamo le storie migliori; ogni artista, correggimi se sbaglio, Paco, ha una o più creature che ama particolarmente, e non è detto che tutto il suo pubblico condivida questo punto di vista. Siamo vecchie mummie con un cervello, ovvia!
C'è da dire che effettivamente la dichiarazione di GLB sul peso letterario del fumetto era sicuramente più valida, anzi decisamente valida, tempi addietro; oggi, come è stato sottolineato, il fumetto (per quanto possa ancora interessare, superato com'? da altre forme di comunicazione) si è evoluto fino a non essere più la semplice forma di svago ed evasione che conoscevamo. Infatti il sondaggio non chiede cosa ci manca dei vecchi fumetti, ma cosa ci manca del vecchio Tex. La casa editrice Bonelli sforna decine di testate, e continua a rinnovarsi, offrendo prodotti per tutti i gusti e tutte le età; so che cercando potrei trovare personaggi già nati per essere psicologicamente evoluti, storie già nate per essere ambientate nella realtà, opere d'arte e di arricchimento culturale, come ricordava Leo. Ma appartengo ancora a quella categoria di mummie che preferisce trovare questi spunti su un libro, magari anche arricchito da illustrazioni ma pur sempre libro, lasciando il fumetto per la pura e semplice evasione. E' poi così eccessivo se chiedo che, tra le decine di prodotti Bonelli che si spingono verso l'avvenire, Tex rimanga quello che era? Non sono un'oltranzista idiota, mi spiace, n° un'idiota oltranzista, comunque la si voglia girare. E per quanto mi riguarda "Sangue navajo" è un ottimo esempio di ciò che Tex può e deve essere senza necessariamente venire confinato su un ring o in un poligono di tiro, visto che qui sembra che l'unica cosa che preoccupa siano gli uppercut o le sparatorie. Quel Tex doveva vincere, perchè aveva ragione, perchè era chiaro che un uomo come il colonnello Ebert era una carogna e Hope e Barlow erano due assassini, perchè Tex era dalla parte giusta e questo era sufficiente perchè senza versare una goccia di sangue mettesse a terra la cavalleria degli Stati Uniti. Dov'? quel Tex, tanto per fare un esempio negativo, in "Documento d'accusa", che peraltro è di Nizzi e non di Boselli o Faraciò
Ve la ricordate no, Documento d'accusa? Forse Tex non sarebbe riuscito a salvare Natay, di cui sta narrando la storia, dalla cavalleria; ma il Tex di "Sangue navajo" ci avrebbe magari provato! Invece cosa dice quel nuovo Tex? "Non potevo farci niente perchè avrei fatto la bua ai soldati!" :bisonte:

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Dai Cheyenne, sai bene che per "oltranzista idiota" non mi riferivo a te - infatti il tuo discorso su "Sangue Navajo", condivisibilissimo, lo dimostra appieno ;)Su "vecchie mummie" già già ho detto in precedenza a chi mi riferisco! :D

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Per anni Nizzi ha rappresentato la tradizione, Boselli l'innovazione.

Dir? di più...

Prendo in prestito un concetto espresso qualche pagina fa - da Cheyenne, credo - che si presta magnificamente a sintetizzare la situazione così come la vedo io:
"Non si tratta di volere questo o quello, ma questo e quello".
E infatti, per quanto mi riguarda, il migliore dei mondi texiani possibili sarebbe quello narrato da un "dream team" Boselli-Nizzi
( Nizzi dei tempi d'oro, claro ).
Con l'alternanza di questi due signori ai testi e la compresenza dei loro stili differenti, forse sarebbero soddisfatti un po' tutti.
Io certamente lo sarei. Avrei tutto quello che cerco in Tex.
Più propriamente, diciamo che manca un erede dello stile nizziano, stile che io non ritengo affatto demod'. Se in squadra ci fosse anche un elemento del genere, sarebbe la quadratura del cerchio.
Allo stato attuale infatti la serie mi appare arricchita per molti versi, ma contemporaneamente anche depauperata di alcune caratteristiche che mi piacevano un sacco.

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Per anni Nizzi ha rappresentato la tradizione, Boselli l'innovazione.

Dir? di più...

Prendo in prestito un concetto espresso qualche pagina fa - da Cheyenne, credo - che si presta magnificamente a sintetizzare la situazione così come la vedo io:
"Non si tratta di volere questo o quello, ma questo e quello".
E infatti, per quanto mi riguarda, il migliore dei mondi texiani possibili sarebbe quello narrato da un "dream team" Boselli-Nizzi
( Nizzi dei tempi d'oro, claro ).
Con l'alternanza di questi due signori ai testi e la compresenza dei loro stili differenti, forse sarebbero soddisfatti un po' tutti.
Io certamente lo sarei. Avrei tutto quello che cerco in Tex.
Più propriamente, diciamo che manca un erede dello stile nizziano, stile che io non ritengo affatto demod'. Se in squadra ci fosse anche un elemento del genere, sarebbe la quadratura del cerchio.
Allo stato attuale infatti la serie mi appare arricchita per molti versi, ma contemporaneamente anche depauperata di alcune caratteristiche che mi piacevano un sacco.

Come al solito non posso fare a meno di quotarti, Josey. D'altronde, era proprio ciò che volevo sintetizzare con la mia frase da te quotata. Trovare un erede di Nizzi mi pare però cosa molto ardua perchè l'autore di Fiumalbo si è rivelato un fuoriclasse come pochi.


Cheyenne La casa editrice Bonelli sforna decine di testate, e continua a rinnovarsi, offrendo prodotti per tutti i gusti e tutte le età; so che cercando potrei trovare personaggi già nati per essere psicologicamente evoluti, storie già nate per essere ambientate nella realtà, opere d'arte e di arricchimento culturale, come ricordava Leo. Ma appartengo ancora a quella categoria di mummie che preferisce trovare questi spunti su un libro, magari anche arricchito da illustrazioni ma pur sempre libro, lasciando il fumetto per la pura e semplice evasione. E' poi così eccessivo se chiedo che, tra le decine di prodotti Bonelli che si spingono verso l'avvenire, Tex rimanga quello che era?

Non è eccessivo, è anzi legittimo, ma c'è chi su Tex vuole altro, e lo vuole proprio per l'evasione. Per me evasione significa soddisfazione, ed un Tex eccessivamente "semplice" (passatemi il termine) non mi soddisferebbe e quindi non mi procurerebbe piacere ed evasione. Il top sarebbe questo e quello, come dicevate tu e Josey: speriamo intanto, come ho detto qualche post fa, nella prossima storia nizziana...
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Non è eccessivo, è anzi legittimo, ma c'è chi su Tex vuole altro, e lo vuole proprio per l'evasione. Per me evasione significa soddisfazione, ed un Tex eccessivamente "semplice" (passatemi il termine) non mi soddisferebbe e quindi non mi procurerebbe piacere ed evasione. Il top sarebbe questo e quello, come dicevate tu e Josey: speriamo intanto, come ho detto qualche post fa, nella prossima storia nizziana...

Altrettanto legittimo questo tuo desiderio, Leo. Ma quello che ho voluto dire è proprio questo: il ristorante Bonelli offre piatti per tutti i gusti; perchè - per riprendere un'azzeccatissima, secondo me, illustrazione di Tahzay - si sente tanto il bisogno di condire la pizza con ananas e nutella, quando l'ananas e la nutella si possono trovare altrove sul menu?

Probabilmente chi ama la nouvelle cuisine e si diletta nel disquisire di texture dei cibi o cose simili potr? apparire più moderno ed evoluto di chi invece si accontenta di masticare magari rozzamente fette di pizza, soffiando per raffreddare il formaggio che fonde e accontentandosi di gustarne il sapore. Ma che importa? Importa che sia un piatto robusto, semplice e abbondante! Al massimo ci potr? essere chi preferisce il mattone e chi il padellino, chi la desidera croccante e chi la predilige soffice...

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