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Cosa Vi Manca Di Pi? Del Vecchio Caro Tex?


Cheyenne
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Cosa vi manca, se vi manca qualcosa, nel Tex degli ultimi anni?  

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Leggendo i post successivi al mio ultimo intervento, ho avvertito in un paio di passaggi la sensazione che qualcuno si sia risentito per parte delle coseche ho scritto, quindi prima di continuare vorrei che fosse chiara una cosa, ovvero che nel dire che fino a trent?anni fa una persona aveva meno conoscenzaa sua disposizione e nell'identificare le differenze tra ?lettore di ieri? e ?lettore di oggià, non intendo in nessun modo dare alla frase una valenzadispregiativa rispetto ai lettori di ieri. Detto questo, vorrei dire:@Tahzay alla tua domanda in cui ti sei chiesto quale senso potesse avere questa discussione se la mia tesi che ogni versione di tex sia figlia del suo tempo, rispondo che la mia tesi non voleva contrapporsi ai gusti delle singole persone (io stesso in un post precedente ho detto quello che mi mancava del"vecchio tex") ma voleva entrare nel contesto di una discussione che in questo thread mi è sembrata venire fuori su "Come debba essere il vero tex" ed è questo che io mi sento di contestare. A mio parere non esiste un "vero tex", ma esiste un tex originale, che è quello uscito dalla penna dei suoi primicreatori, e una serie di altri tex, che sono quelli usciti da altri autori, e che comunque tutti i tex (originali o meno che siano) sono "veri tex" perchèsono comunque in identificazione con i relativi autori, che a loro volta sono figli dei tempi in cui vivono e delle esperienze vissute. Quando, citando la parte in cui dico che ?il fumetto si è evoluto fino a diventare una vera forma d'arte? tu chiedi ?perchè, prima cosìera?? rispondo cheprima era artigianato e, negli anni, è diventato poi arte (vedi sotto le definizioni che ho scritto nelle risposte a Gianbart)@GianbartIn primo luogo, voglio definire due termini che per me sono essenziali per sviluppare il discorso con cui voglio risponderti e questi termini sono ?arte? e ?artigianato?. Per quanto riguarda il termine ?arte? cito una frase attribuita a Michelangelo Buonarroti che diceva che la statua era già dentrola pietra e che lui la liberava semplicemente dalla gabbia in cui essa si trovava. Quindi non parlo di qualcosa che è necessariamente complesso, difficile, e capibile solo da nicchie ristrette, ma un qualcosa che nasce da un'ispirazione e che l'artista lavora e modella fino a quando non acquista quella formache ha in testa e che, per lui, esprime al meglio quello che vuole trasmettere. In questo senso, l'opera d'arte parla a chi la contempla attraverso leemozioni che sa scatenare. Allora vorrei chiederti: perchè creare un contrasto tra arte e popolare? forse che un'opera d'arte smette di essere tale nelmomento in cui suscita emozioni in una moltitudine di persone, piuttosto che in una nicchia ristretta? Non serve essere ?esperti?, l'arte non necessariamenteva ?capita, analizzata, compresa?, anzi molto spesso basta ?viverla? attraverso le emozioni che ti provoca e questo non è proprio di una qualsivoglia elite, ma di ogni essere umano. Ti sei mai commosso leggendo Tex? Io sè, diverse volte. A questo punto, però, il problema è che, per sua natura, l'ispirazione non è un flusso continuo a cui ognuno attinge quando vuole e nella misura in cui vuole. E? vero che le idee, a volte, ti arrivano in maniera così continua e violenta che tu stesso fatichi a star loro appresso ma, fin troppo spesso, sono frammentarie, arrivano senza che tu te lo aspetti e in molti casi sono anche scoordinate e slegate l'una dall'altra e sei tu, che la storia devi scriverla, che devi lavorare, prima per cercare di organizzare le idee in modo tale che compongano un tessuto organico e coerente e poi devi cercare anche il modo in cui devi narrare lastoria (nel caso del fumetto devi cercare sia le parole, che le immagini, che il modo di incastrarle fra di loro). Spesso e volentieri, inoltre, chi scrivemette dentro sia le sue esperienze che i suoi demoni, e questo è un qualcosa che logora e consuma. Non puoi stare costantemente in contatto con la parte piùprofonda e intima di te stesso e sperare che la cosa non ti cambi e non intacchi il tuo spirito creativo. Per questo capita anche che l'artista arrivi a sentiredi aver più nulla da dare. Per fare un esempio di arte, cito il Texone "La Valle del Terrore", dove Magnus si è ritirato in solitudine e ha cercato ispirazione, ha lavorato e costruitoogni singolo dettaglio, vignetta dopo vignetta, tavola dopo tavola, e consegnava le tavole solo quando erano come lui ha voluto che fossero, tanto che acompletare il lavoro ci ha messo sette anni. Questo vuol dire, però, che per una serie come Tex (e come molte serie della scuderia bonelli) si pongono dueproblemi fondamentali che riguardano il primo la regolare scadenza della pubblicazione delle storie, perchè i tempi del commercio e del mercato non coincidonoquasi mai coi tempi dell'ispirazione e dell'elaborazione delle idee, e il secondo la natura stessa della serie. Perchè se una serie nasce già con un inizioe una fine preordinati, allora veramente si può creare un lavoro che sia artisticamente ispirato dall'inizio alla fine, perchè si concentra tutto su un'idea unica(o al massimo su un numero ristretto di idee) che si elaborano e si sviluppano fino al loro naturale compimento, mentre se si decide di non dare una finealla serie, allora è automatico che non si potr? mai avere lo stesso grado di ispirazione artistica per tutte le storie, ed è qui che subentra quello che iodefinisco come ?artigianato?, ovvero il riuscire a mescolare in maniera armonica ispirazioni frammentarie con la propria capacità e il proprio mestiere, sfruttando anche meccanismi già usati e ripetuti, per costruire comunque delle storie che siano di qualità e non siano prodotte in serie, in attesa di nuovimomenti ispirati che portino l'opera di nuovo allo status di arte. Quando prima, rispondendo a Tahzay, dicevo che Tex in origine era di fatto artigianato, lodicevo perchè, fintanto che Tex usciva in formato striscia, la mole di lavoro a cui Bonelli e Galleppini erano sottoposti era tale da non poter essere gestiticon i tempi di lavorazione ?artisticiò. Inoltre il formato a striscia, per sua natura, limitava molto sia lo spazio in cui il disegnatore poteva esprimersi, sialo scrittore che comunque doveva assicurarsi che l'azione fosse sempre l'elemento predominante e che il ritmo fosse molto elevato. Quando si è poi passatial formato albo e si è passato a non dover più ?correre per tenere il ritmo delle uscite? allora sia lo scrittore che i disegnatori hanno avuto modo diesprimere totalmente la propria arte. Adesso, per come la vedo io, Tex è un ottimo prodotto di ?artigianato? con ancora diversi picchi in cui si esprime come ?arte?. Per quanto riguarda il discorso sulle cifre di vendita, Quando una massa di persone fa qualcosa, normalmente tu hai un gruppo di persone che lo fa perchè è appassionato, perchè quel qualcosa in particolare ?la sua preferita e quindi non ci rinuncer? mai (e questi sono sempre una minoranza) dopodich? hai anche tutte quelle persone che:pur non essendo la sua prima preferenza, lo fa perchè comunque gli piace molto e ci rinuncia difficilmente;hanno scelto quella cosa perchè è comunque una tra le tante che fa parte di ciò che preferisce, e non avrebbe problemi a rinunciarci se le condizioni economiche peggiorassero;hanno scelto quella cosa come ripiego perchè non può permettersi economicamente di fare quello che preferisce, che ci rinuncer? non appena dovesse esserne in grado; fanno quella cosa solo perchè è di moda, e tutti questi vi rinunceranno non appena la moda sarà passata e andranno a fare quello che sarà diventato di moda nell'altro periodo. Nel corso degli anni, le persone hanno mano a mano avuto più soldi per poter accedere ad una scelta più vasta, in più la scelta si è ulteriormente espansa, perchè nel corso degli anni sono stati inventati nuove possibilità di divertimento e di intrattenimento, per cui è naturale che, potendo scegliere tra più cose, la massa di persone si distribuisca più o meno equamente nei vari settori e più settori ci sono, minore sarà la densit? di popolazione di ogni settore. Infine, nel momento in cui i soldi a disposizione diminuiscono, è chiaro che ciascuno rinuncia a quello che ritiene superfluo, cercando di mantenere, però, quello che preferisce e, anche in questo caso, più sono le cose tra cui devi scegliere e meno è probabile che tu mantenga un settore specifico, a meno che tunon ne sia proprio appassionato. Questo vuol dire che, allo stato attuale delle cose, o riesci ad avere la capacità di ammaliare e di sedurre le masse inmaniera costante e continuativa (e questa capacità non c?entra nulla n° con l'arte, n° con l'artigianato, n° con la qualità intrinseca di ciò che tu fai)oppure, qualunque cosa tu crei e vendi, potrai solo cercare di perdere quote di mercato minori di altri. Per quanto riguarda il discorso relativo a Tex, invece, non vedo tutto questo immobilismo del personaggio nel corso dei decenni, anzi nelle sue avventuresi è visto veramente di tutto: dal simpatico raddrizzatorti che arriva e le suona a tutti, allo stratega e diplomatico che si batte per fare da mediatoretra i pellerossa e i bianchi; dal vendicatore al tex capace di perdonare; dall'uomo che "sente le carogne a fiuto" a quello che ammette di "non comprenderele motivazioni di questo assassino"; dal protagonista assoluto delle sue storie, al protagonista che condivide la scena con altri; dall'aquila al piccione;dai trionfi della giustizia, fino alle vittorie amare. Negli anni Tex è stato questo e molto altro, anche se ha saputo mantenere inalterata la sua figura eroica. Per quanto riguarda il discorso sui ?lettori ignorantoni?, posso tranquillamente dire che, da adolescente, lo sono stato anch?io. Poi nel corso degli anni, e delle letture, i miei gusti si sono ampliati e adesso mi piace molto anche vedere come si modificano nel corso del tempo le figure dei personaggi di serieormai pluridecennali. Non c'è nulla di male a leggere un fumetto con il solo scopo di divertirsi e passare delle mezz?ore spensierate (ancora oggi lo faccio molto spesso), ilfatto che io facessi notare la differenza di potenziale per quanto riguarda l'accesso alle informazioni tra il passato e i giorni nostri era solo per rimarcarela difficolt? a cui chi scrive oggi va incontro, nel cercare di trovare spunti che possano colpire l'immaginazione di chi legge oggi.@Don Fabio EsquedaQuando parlo di ingenuità delle storie di Gian Luigi Bonelli, anche in questo caso non intendo dare all'espressione una valenza dispregiativa. L'ingenuità di cui parlo io, è quella che si ritrova nell'innocenza dei bambini. Quella per cui, quando sei piccolo, pensi che i tuoi genitori siano deigiganti; o quella per cui esistono babbo natale, la befana e la fatina dei denti, i robot dei cartoni animati sono invincibili, e gli eroi salvano la bravagente dalle persone cattive. E' anche quella per cui nelle storie un eroe resta sempre e comunque tale, nonostante tutto e tutti, e non capiter? mai chepassi dalla parte dei cattivi. L'ingenuità non è simbolo di storia scritta male, o con sufficienza, è semplicemente una visione del mondo (o una speranza chelo possa diventare) che ti fa scrivere storie in cui si descrive il male, ma si fa trionfare sempre il bene, perchè è bello poter credere e pensare che, allafine di tutto, nel mondo (o almeno nei mondi fantastici in cui ci piace tuffarci sia come scrittori che come lettori) possa risolversi sempre tutto per ilmeglio, perchè basta l'eroe a mettere a posto tutto quello che non va. Quando dico che, sotto certi aspetti, preferisco il Tex moderno al Tex primigenio voglio dire che:Definito il Tex primigenio come le annate dal 1948 al 1987, e il moderno come le annate dal 1988 ad oggi e Fatta una scala di gradimento da 0 a 1000, con il valore 500 che equivale a "mi piace", per me:il Tex primigenio ha punte da 900-950 e una media attorno agli 800, mentre il Tex moderno ha punte da 950-1000 e una media attorno agli 830-840La scrittura del Tex originale mi piace e non smetter? mai di piacermi (e tanto), ma ad oggi io preferisco il modo in cui è scritto il Tex moderno e, proprio per quanto scritto nel mio post precedente, se un autore di OGGI cercasse di scrivere tex semplicemente imitando lo stile di Gian Luigi Bonelli, lo sentirei fasullo e per questo mi piacerebbe decisamente di meno.@Cheyenne. Due cose:La prima ?, per come la vedo io, che non c'è nulla di più sbagliato che fare qualsiasi cosa basandosi su ciò che si pensi che gli altri vogliano da noi, perchè così facendo le prime cose che si perdono sono la libertà d'espressione, la sincerit? e la spontaneit? (che già sono fondamentali nella vita diognuno di noi, ma per la creativit? e per l'arte lo sono ancora di più). La seconda è che semplicit? e complessit? sono due concetti diametralmente opposti, per cui puoi scrivere storie O più semplici, O più complesse. Non puoiscrivere storie che siano contemporaneamente PIU' SEMPLICI E PIU' COMPLESSE. Chiunque scriva, nel momento in cui scrive una storia, lo fa non solo seguendo modelli preimpostati, ma anche (e spero soprattutto) attraverso la propriasensibilit? e le proprie corde e, se nelle sue corde c'è una maggiore tendenza alla semplicit?, allora la storia guadagner? in semplicit? e perder? incomplessit?. Mentre, se nulle sue corde c'è una maggiore tendenza alla complessit?, la storia guadagner? in complessit? e perder? in semplicit?. E' inevitabile.[mode cialtronesco: ON]@UlzanaBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHBWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAH >:azz: sono prolisso anche quando rido >:azz: (che dite devo darmi una calmata?) blablabla @BordenHo detto che ho sempre percepito Gian Luigi Bonelli come una persona tagliata con l'accetta.... ma anche tu mica scherzi eh? :trapper: O sarà lo spirito del Tex primigenio che si è infiltrato in te? ;)E adesso che ho detto tutto quello che avevo da dire..... :s Salute a tutti!!P. S. Per mangiarsi una pizza assieme, accetterei più che volentieri. P. P. S. Lo so che arrivo sempre tardi a scrivere, ma quando parlo di cose che mi appassionano mi lascio giusto un po' prendere e, normalmente, mi ci vuoleparecchio tempo per riannodare i pensieri e dar loro una forma chiara e capibile :rolleyes:P. P. P. S. azz? sono anche prolisso nei post scriptum! blablabla blablabla blablabla P. P. P. P. S. OK? Ora la smetto! _ahsisi [mode cialtronesco: OFF]A presto :D

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I. K. E. prolisso è dire poco, non so se esiste un vocabolo attinente in italiano ... , naturalmente non avevi niente da fare ed hai cominciato a scrivere verso le 10 di mattina per concludere la sera !Comunque in mezzo al marasma di parole e vocaboli ho cercato di afferrare il tuo pensiero e devo dire che il ragionamento fila ma come ti ho detto antecedentemente la partenza per me è sempre errata: il Buonarroti iniziava dalla pietra e immaginava il prodotto finito estrapolando dall'oggetto grezzo la forma a cui si avvicinava di più la sua fantasia, qui invece il lavoro è praticamente al contrario e forse addirittura più faticoso a livello cerebrale: dal prodotto finito, cioè Tex, bisogna creare la storia intorno, il che obbliga l'artista a un lavoro deprimente di costruzione limitatissima, non permettendogli un lavoro di creazione dal nulla, che invece era quello amato da Michelangelo ( che se non ricordo male ha lavorato molto su commissione ma le sue opere migliori le ha fatte quando non era obbligato da soggetti definiti ) e da tutti gli artisti in generale. Quello che ti volevo far capire è proprio il concetto che Tex ( purtroppo per chi ci lavora ) non può essere interpretato ma dovrebbe ( o deve ) essere assunto come un dogma, il lavoro che è stato fatto nel periodo bonelliano, come dici tu, è stato quello che di mantenere Tex il più verosimilmente uguale all'origine perchè era un prodotto vincente che, come ho già detto, lo ha portato ad attraversare epoche e vicende senza esserne toccato. Interpretarlo e rielaborarlo in maniera artistica lo snatura e lo porta a diventare obbligatoriamente un prodotto di nicchia perchè lo porta ad assumere sembianze non più "popolari" ma adattate da chi lo scrive in base a gusti e fantasie personali. Nizzi è stato un grande perchè, come molti hanno scritto, si è messo al servizio dell'eroe, e io penso: non senza grandi mal di pancia per un artista come lui.

Quando si è poi passati al formato albo e si è passato a non dover più ?correre per tenere il ritmo delle uscite? allora sia lo scrittore che i disegnatori hanno avuto modo di esprimere totalmente la propria arte.

Credo tu sappia che con le storie delle strisce si sono ristampati i primi 90 e passa albi di Tex gigante perciò pensa a dover rimontare tutte le strisce per il formato albo modificando e correggendo nel contempo la costruzione, mentre si continuavano a scrivere e disegnare la serie a striscia che nel frattempo continuava ad uscire in edicola con gli albi.

Non c'è nulla di male a leggere un fumetto con il solo scopo di divertirsi e passare delle mezz?ore spensierate (ancora oggi lo faccio molto spesso), ilfatto che io facessi notare la differenza di potenziale per quanto riguarda l'accesso alle informazioni tra il passato e i giorni nostri era solo per rimarcare la difficolt? a cui chi scrive oggi va incontro, nel cercare di trovare spunti che possano colpire l'immaginazione di chi legge oggi.

Ti sembrer? strano ma il fumetto con i suoi ballon e le sue vignette è nato per divertire e la sua funzione principale dovrebbe essere questa, non dovrebbe dare informazioni esaurienti o riferimenti storici ma al massimo dovrebbe stimolare curiosità colpendo l'immaginazione di chi lo legge, altrimenti sarebbe meglio leggere un romanzo magari sulla vita di personaggi famosi con informazioni e riferimenti storici reali. Pensa che oggi uno dei fumetti più venduti sul mercato è " the walking dead ", in cui la fantasia ( ma quale è ) dell'autore ha creato un mondo popolato di zombie con i rimasugli dell'umanit? a combattersi fra loro per la supremazia e le poche risorse rimaste, che dire : un vero e proprio dispendio di fantasia e di immaginazione per colpire i poveri lettori di oggi in attesa dell'illuminazione, un opera che vender? tra 20 anni ancora migliaia di copie certamente. Questo per farti capire che i lettori vogliono leggere per divertirsi non per capire od interpretare il fumetto, non ci sono migliaia di persone in attesa dell'uscita mensile dell'opera d'arte texiana ma in attesa della loro mezz'ora di relax e se poi ci si trova qualche stimolo a curiosare ben venga. Basta mi sono protratto oltremodo ed ora mi fermo altrimenti diventa una deprimente gara di scritto a due, comunque un plauso a I. K. E. per la sua vena artistica, mi ricorda qualcun'altro ..., mah !
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il Buonarroti iniziava dalla pietra e immaginava il prodotto finito estrapolando dall'oggetto grezzo la forma a cui si avvicinava di più la sua fantasia, qui invece il lavoro è praticamente al contrario e forse addirittura più faticoso a livello cerebrale: dal prodotto finito, cioè Tex, bisogna creare la storia intorno, il che obbliga l'artista a un lavoro deprimente di costruzione limitatissima, non permettendogli un lavoro di creazione dal nulla, che invece era quello amato da Michelangelo ( che se non ricordo male ha lavorato molto su commissione ma le sue opere migliori le ha fatte quando non era obbligato da soggetti definiti ) e da tutti gli artisti in generale.

In realtà tra le due cose c'è una somiglianza di base: anche gli artisti, per secoli, hanno lavorato su commissione (anche Michelangelo), e anche loro avevano un "prodotto finito" da cui partire: il programma iconografico che gli imponeva il committente o che, in ogni caso, dovevano concordare con lui - questo vale anche per il 90% almeno delle opere di Michelangelo e (fino all'800) di tutti gli artisti in genere: nessuno "partiva dal nulla". Il fatto fondamentale è che ogni artista, però, ci metteva del suo: il suo stile, unico, irripetibile: la Madonna col Bambino di Piero della Francesca è molto diversa da quella di, per dire, Cosm? Tura. Bisogna capire se lo stesso si può fare anche con Tex: se, una volta rispettate le caratteristiche che fanno il personaggio Tex (lealt?, antirazzismo, difesa dei deboli ecc.), poi ogni autore possa metterci il suo stile. Io questo non lo so dire con certezza: ma è certo che un manierismo freddo e accademico, formale, come mi sembra quello dell'ultimo Faraci, a me non sta bene. Per quanto riguarda invece le tante cose che scrive Ike - mi aggiungo ai complimenti di Gianbart - su un punto dico la mia: che quel che lui dice sui Tex figli del loro tempo, e quindi diversi, può valere, almeno a livello di stile, di costruzione "formale" delle storie, anche per G. L. Bonelli: secondo me assistiamo almeno a 4 evoluzioni stilistiche, nello stile di Bonelli nel corso della sua lunga carriera - fatto del tutto normale in ogni artista che abbia un minimo di vitalit?! Modificato da paco ordonez
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Tre cose rapide, Gianbart: (questo giro sono sintetico) :faccinacheincrociaiditiniafaregiuringiuretta:La prima riguarda il formato albo. So che si è iniziato con un lavoro di ristampa e infatti è stata proprio la differenza di tempo necessario tra il lavoro di creazione di una storia e il lavoro di ristampa della medesima in altro formato, che ha scavato il polmone di tempo necessario a costruire storie con meno bisogno di correre dietro ai tempi di pubblicazione. La Seconda riguarda quello che scrivi su the Walking Dead: non l'ho mai letto, e quindi mi astengo dal giudicarlo, ma non è che tutto quello che esce e che viene prodotto sia sempre e comunque arte. Spesso e volentieri escono prodotti che vengono studiati a tavolino per essere successi commerciali e, per quel che ho avuto modo di leggere, a me sembra che la sergio bonelli editore, sia con Tex che con gli altri personaggi, lavori in tutt'altro modo :)La terza riguarda il tempo di scrittura: è molto peggio di quel che credi (in pratica a scrivere il secondo post-fiume ci ho messo diversi ritagli di tempo libero dell'ultima settimana, mentre ho iniziato a pensare al primo post-fiume due giorni dopo l'apertura del thread, e quindi ci ho messo quasi un mese a tirar fuori il tutto) :DSono stato sufficientemente breve, questo giro? ;)

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Quando, citando la parte in cui dico che ?il fumetto si è evoluto fino a diventare una vera forma d'arte? tu chiedi ?perchè, prima cosìera?? rispondo che
prima era artigianato e, negli anni, è diventato poi arte (vedi sotto le definizioni che ho scritto nelle risposte a Gianbart)

Quel che separa il concetto di "arte" da quello di "artigianato" è la funzione dell'opera creata: se essa ha un'utilit? pratica, assolve a bisogni pragmatici, è un'opera di artigianato; se ha funzione decorativa, se serve ad allietare l'animo o ad appagare lo spirito, è un prodotto artistico.

Il "Tex" è un prodotto di artigianato nella misura in cui lo si consideri (solo) come un mucchietto di carta rilegata in brossura.
Non confondere il concetto di modo "artigianale" di fare arte (con pochi e/o modesti mezzi, a conduzione familiare, e così via) con l'arte in sè.
E sinanche la considerazione del fumetto come "arte", che si è avuta in Italia solo negli anni '60, non implica che "Il totem misterioso" non fosse un prodotto artistico, solo perchè concepito nel 1948.

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Il fatto fondamentale è che ogni artista, però, ci metteva del suo: il suo stile, unico, irripetibile: la Madonna col Bambino di Piero della Francesca è molto diversa da quella di, per dire, Cosm? Tura.

Perfetto, ma entrambi gli artisti (presumo) siano partiti dal concetto di voler riprodurre una peculiare versione della Madonna, ossia quella col Bambino; in seguito, ognuno di essi ne ha poi fornito la sua interpretazione. Metti, però, che uno di costoro avesse pensato: adesso faccio il Bambino, e lo faccio - va'! - con la Madonna. Alla fine, sulla scena ci sono sempre la Madonna e il Bambino, ma l'artista non ha creato (n°, a ben vedere, ha voluto creare) una versione de "la Madonna con il Bambino"....
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Bisogna capire se lo stesso si può fare anche con Tex: se, una volta rispettate le caratteristiche che fanno il personaggio Tex (lealt?, antirazzismo, difesa dei deboli ecc.), poi ogni autore possa metterci il suo stile.

Quello su cui giriamo in tondo da un bel po' è proprio questo: quelle NON sono le caratteristiche di Tex.

Ove mai qualcuno pensasse di poter scrivere Tex tenendo d'occhio e rispettando questi soli aspetti (... faccio fatica a definirle "caratteristiche") del personaggio, vorrebbe dire che questo "qualcuno" non avrebbe capito assolutamente niente di quel che sta facendo.

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Il fatto fondamentale è che ogni artista, però, ci metteva del suo: il suo stile, unico, irripetibile: la Madonna col Bambino di Piero della Francesca è molto diversa da quella di, per dire, Cosm? Tura.

Perfetto, ma entrambi gli artisti (presumo) siano partiti dal concetto di voler riprodurre una peculiare versione della Madonna, ossia quella col Bambino; in seguito, ognuno di essi ne ha poi fornito la sua interpretazione.

Metti, però, che uno di costoro avesse pensato: adesso faccio il Bambino, e lo faccio - va'! - con la Madonna.
Alla fine, sulla scena ci sono sempre la Madonna e il Bambino, ma l'artista non ha creato (n°, a ben vedere, ha voluto creare) una versione de "la Madonna con il Bambino"....

Non lo dico per sfottere, o per irriderti... ma non c'ho capito niente di quello che vuoi dire! :)


Comunque boh, se anche quelle non sono caratteristiche di Tex, allora mi sa che abbiamo due visioni completamente diverse del personaggio :)

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Io credo che Tahzay, e in tal caso condividerei perfettamente il suo ragionamento, intenda dire che un conto sono i valori (lealt?, uguaglianza delle persone, difesa dei più deboli, etc...) di Tex, un altro è il suo modo di stare in scena. A parer mio, il personaggio non è quasi mai stato snaturato secondo i primi, mentre lo è stato per quanto riguarda il secondo (fulcro narrativo che verte su altri personaggi, venir meno del suo tipico atteggiamento di uomo giusto dai modi poco ortodossi, etc...). P. S. Edito per dire che, erroneamente, sono intervenuto sull'ultimo post di Tahzay. Sul penultimo, ahimè, non ci ho capito nulla neppure io. :indianovestito:

Modificato da Don Fabio Esqueda
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Pur avendone compreso il senso, non mi convince molto il discorso di I. K. E. sul passaggio di Tex da artigianalit? ad arte. Tanto più che lo stesso I. K. E. sostiene che ancora adesso Tex è "un prodotto di artigianato con picchi di arte". Io direi che è cambiato piuttosto l'approccio, che ora è molto più professionale ( sia da parte degli scrittori che dei disegnatori ), mentre le qualità artistiche sono sempre state ravvisabili. Ticci, Fusco, lo stesso Galep del periodo d'oro, sono apparsi molti decenni fa, e pure Bonelli ha sfornato storie grandi e sostanziose ( sia pure con le tecniche di scrittura dell'epoca ). Quindi, se Tex va considerato anche arte, lo era pure ai suoi inizi. Lo è sempre stato, non lo è diventato solo in tempi recenti.

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Col primo post, intendevo dire che bisogna avere chiara la prospettiva su ciò che si vuole comporre e rappresentare, non basta avere soltanto gli ingredienti e miscelarli a casaccio. Altrimenti, non si plasma un bel niente e non si rende nemmeno l'Idea.
Col secondo, che il significato di caratteristica, secondo il vocabolario, è il seguente: "qualità propria, sostanziale o formale, per cui si riconosce una cosa, e che ne costituisce la nota distintiva".
A questo punto, mi sto chiedendo quali eroi dei fumetti conosciate che siano sleali, razzisti e oppressori dei più deboli...... :rolleyes:

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@TahzayVorrei risponderti per quanto riguarda il termine "artigianato", e ho in testa un modo per farlo, ma prima mi servirebbero un paio di informazioni da parte tua. Mi indichi, tra le storie scritte da Gian Luigi Bonelli e già nate per il formato albo1) Una storia che tu consideri un capolavoro2) Una storia che tu consideri "al di sotto della media" delle storie da lui scritte. Grazie in anticipo :)

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Quindi, se Tex va considerato anche arte, lo era pure ai suoi inizi. Lo è sempre stato, non lo è diventato solo in tempi recenti.

Io sarei più cauto nell'usare il termine "arte". Comunque direi piuttosto che nelle menti di GlB e Galep Tex è nato come artigianato; col tempo si è cominciato a considerare Tex come "arte" visto anche come è assunto nell'immaginario popolare italiano; non è questione che all'inizio lo fosse o meno, cambia semplicemente come è stato concepito dagli altri anche rispetto al fumetto in generale.
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I. K. E. Tre cose rapide, Gianbart: (questo giro sono sintetico) :faccinacheincrociaiditiniafaregiuringiuretta:

La prima riguarda il formato albo. So che si è iniziato con un lavoro di ristampa e infatti è stata proprio la differenza di tempo necessario tra il lavoro di creazione di una storia e il lavoro di ristampa della medesima in altro formato, che ha scavato il polmone di tempo necessario a costruire storie con meno bisogno di correre dietro ai tempi di pubblicazione.

Sbagliato perchè oltre al tempo dedicato alle storie inedite dovevano trovare il tempo di rimontare le rese per le raccoltine e per gli albi d'oro, poi dal 1958 rimontare il tutto nel formato albo gigante attuale e sapessi quanti impicci hanno fatto per accorciare i tempi e far rientrare tutto nelle sole 24 ore che purtroppo il giorno gli concedeva.

I. K. E. La Seconda riguarda quello che scrivi su the Walking Dead: non l'ho mai letto, e quindi mi astengo dal giudicarlo, ma non è che tutto quello che esce e che viene prodotto sia sempre e comunque arte. Spesso e volentieri escono prodotti che vengono studiati a tavolino per essere successi commerciali e, per quel che ho avuto modo di leggere, a me sembra che la sergio bonelli editore, sia con Tex che con gli altri personaggi, lavori in tutt'altro modo

Arte, artisti e altro lasciamoli indietro perchè non sono fondamentali di Tex, GLB era trascinato dalla sua fantasia e dal suo senso dell'avventura, dalla sfida per la vita e l'adrenalina nel sangue, dal senso di giustizia e dalla rabbia per le prepotenze, e trasferiva tutto questo nei suoi personaggi, i suoi racconti, i suoi scritti, ma Tex è nato per piacere al popolo e da lui è stato decretato leggenda perchè piaceva effettivamente a tutti da destra a sinistra, da ragazzi a anziani, dal povero al ricco; fondamentalmente quindi è nato per essere un prodotto commerciale che soddisfacesse la maggioranza dei gusti, forse era artigianato in quel tempo ed è diventato arte col passare degli anni ma fondamentalmente Tex è un prodotto per il popolo e che serve in molti casi a sanare le sue frustrazioni secolari ( voglia di riscatto, senso di giustizia, coraggio mai espresso, ecc. ecc. ), chi di noi non vorrebbe essere Tex o almeno avere un avventura alla Tex nella sua vita, poter essere giudice e boia coi prepotenti, cavalcare verso il sole e guadare fiumi alla caccia di qualche delinquente, duellare con la colt sapendo di essere il migliore!! Alla fine tutto si riduce a soddisfare il gusto della maggioranza dei lettori e WD oggi è questo, per quanto povero culturalmente è quello che oggi domina nella nuove generazioni, certo non paragonabile al nostro Tex ma le motivazioni della sua nascita sono certo similari per scopo.

I. K. E. La terza riguarda il tempo di scrittura: è molto peggio di quel che credi (in pratica a scrivere il secondo post-fiume ci ho messo diversi ritagli di tempo libero dell'ultima settimana, mentre ho iniziato a pensare al primo post-fiume due giorni dopo l'apertura del thread, e quindi ci ho messo quasi un mese a tirar fuori il tutto)

Peste pard hai avuto una pazienza, la birra te la sei meritata.

Sono stato sufficientemente breve, questo giro?

sisisisisisisisi
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  • 1 anno dopo...

A me del vecchio Tex manca il realismo del personaggio (in quanto il Tex di Boselli somiglia più a un supereroe che non sbaglia un colpo), mi mancano le didascalie che spiegano e raccontano, e mi manca la lunghezza della storia che non sia prestabilita

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