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TWF - Tex Willer Forum

[635/636] Il Segreto Del Giudice Bean


ymalpas
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Voto alla storia:  

80 utenti hanno votato

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jack65 
Gianbart, come noto, è stato convertito da Ammazza

Come dichiarato sulla discussione omonima non ho comprato il maxi e sono in dubbio se farlo quindi Ammazza ancora non lo incontrato anche perchè ho paura che sia una vera ciofega dai commenti finora letti.


X capelli d'argento non vorrei averti sulla mia coscienza, quello che stai per fare è a tuo rischio e pericolo, ogni riferimento a nomi e cose non è voluto ...
Insomma attento a quello che fai, poi te dovesse scoppia er coccolone, a una certa età le brave mummie non fanno certe cose tipo andare in edicola e rimanere folgorati sulla via di Damasco, quello lo ha fatto uno solo ed ancora ne parlano !!!

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Storia declinante nella seconda parte dopo una partenza di argilla: il giudice che spera nella grande attrice, credibile quanto un sindaco di Rosarno (Italia) che si fosse aspettata una visita di Eleonora Duse nel suo paese.

Peccato che Roy Bean fosse proprio così: la sua ossessione per Lily Langtry sfiorava il ridicolo ma era una cosa vera e Boselli non poteva non tenerne conto. Se un giorno andrai in Texas, vai a Langtry e fa una visita al museo di Roy Bean. Potrebbe essere educativo. :indianovestito:

Disegni così così, soprattutto nei cappelli

Uno che non apprezza Frisenda? il mondo è bello perchè è vario. :trapper:
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Storia declinante nella seconda parte dopo una partenza di argilla: il giudice che spera nella grande attrice, credibile quanto un sindaco di Rosarno (Italia) che si fosse aspettata una visita di Eleonora Duse nel suo paese. Disegni così così, soprattutto nei cappelli, ma dopo aver letto Alaska, il peggio è passato. Forse.

Si, in effetti può sembrare strano e abbastanza esile come inizio per imbastire una trama se non fosse che Boselli si è rifatto ad un evento realmente accaduto. Il giudice Bean è realmente esistito ed ha veramente sperato che l'attrice in questione un giorno potesse esibirsi nel teatro che gli aveva intitolato. Le scrisse molte lettere. Per maggiori info vai, ad esempio, su questo link:Giudice Roy Bean
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Peste, Carlo, sei peggio di Tex, io scrivo pian pianino una risposta perdendo tempo a mettere pure il riferimento al sito internet e tu mi fulmini rispondendo prima di me! Tizzone d'inferno :colt:

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QUOTE (GIANBART @ Giovedì, 10-Ott-2013, 00:12)X capelli d'argento non vorrei averti sulla mia coscienza, quello che stai per fare è a tuo rischio e pericolo, ogni riferimento a nomi e cose non è voluto ... Insomma attento a quello che fai, poi te dovesse scoppia er coccolone.... Ao' ma che è Me le stai a tir?...??  :shock:  Mo te corco, sai.... 

Non sia mai pard, è come si fa senza il vecchio cammello che brontola, lo sai che in fondo in fondo ( ma molto ) ti vogliamo tutti bene ... Inoltre si aspetta con ansia la tua recensione, fossi veramente folgorato .... :lol2:P. S. " mo te corco ", 'ndo l'hai preso è Laureato alla Luiss è :asd:
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C'è poco da dire su una storia come questa. Nel senso che se una storia è scritta bene, presenta personaggi credibili e ben caratterizzati, scene d'azione degne di questo nome condite dalla giusta dose di violenza, e, ovviamente, due Tex e Carson "autentici" - spietati ma allo stesso tempo pronti al sorriso - allora il lettore non può che riporre l'albo con piena soddisfazione!Questa storia è a mio avviso molto bella, e Bpselli ha fattoun gran lavoro anche nel riuscire a riprendere un personaggio come il giudice Bean, operazione che poteva essere rischiosa ma che invece risulta pienamente riuscita. Tra le tante belle scene, ricordo il finale col

sogno a occhi aperti del giudice
: un tocco di classe di Boselli, una piccola novità nel modo di raccontare una storia di Tex. A tutto questo, ovviamente, si aggiungono i disegni stratosferici di Frisenda!Che fosse uno dei fuoriclasse del fumetto italiano attuale già lo sapevamo, ma questi due albi ci dicono anche che lui è un disegnatore western mostruoso, un vero erede dei grandi fumettisti western! Le sue tavole davvero trasudano sudore, caldo, polvere: uno dei west più reali e concreti mai visti su Tex!A tutto ciò si aggiunge poi una capacità enorme di dar vita ai personaggi (non per ultimi Tex e Carson, perfetti!) e a scene d'azione vive, incredibilmente dinamiche. Un vero Maestro, insomma, che qui bissa i fasti di "Patagonia".
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Io l'ho trovata una storia scritta e disegnata magnificamente. Anche il ruolo dei due ranger è perfetto, senza contare che pure la posizione di Carson è resa, come Boselli è solito fare, giustamente di spessore. Il giudice Bean non è solo una macchietta e la bella Lilly viene utilizzata in un modo ottimale rendendola una presenza che aleggia, ma non si vede direttamente. Sono molto soddisfatto.

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Ultimamente trovo Tex un po' "sadico": utilizza mezzi un po' non convenzionali per far parlare le persone. Un paio di mesi fa con la finta impiccaggione e questa volta il fiammifero tra le dita dei piedi. A quando la vergine di norimberga? :)

Il fiammifero tra le dita dei piedi è un ritorno gradito ai texiani di vecchia data. Se si può fare un appunto alla scena è che le manca quel tanto di goliardico che aveva sotto l'egida di Gianluigi Bonelli, quando Tex usava fare questo "scherzetto" per svegliare i malcapitati rintronati dai suoi uppercut
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ho comprato l'albo "il segreto del giudice Bean" ma l'ho riposto in libreria senza leggerlo, in attesa della seconda parte per poter fare una full immersion di tutta l'avventura? stata dura perchè l'albo era sempre l' sotto mano che mi tentava suadente con i superbi pennelli di Pasquale Frisenda al suo internoma ce l'ho fatta a resistere e, una volta avuto tra le mani "trappola a san antonio", mi sono immerso nella polvere tenebrosa del tavole del maestroattendevo con trepidazione l'arrivo sulla serie regolare di Aquila della Notte della punta di diamante dello staff di Magico Ventoe le mie aspettative non sono rimaste affatto delusenon so se Frisenda possa essere considerato oggi il miglior disegnatore di Tex ma sicuramente la sua presenza alza di un paio di tacche l'asticella (già altissima) della qualità grafica della seriedi fronte a disegni così belli la storia rischiava di passare in secondo pianoper fortuna non è stato cosìil sommo Boselli sforna un'avventura coriacea e gagliardada quando ho ricominciato a rilegge Tex ho notato che uno dei punti di forza di Borden sono gli iniziintriganti, fulminanti, ti lasciano senza fiato in un modo o nell'altro, catapultandoti sempre nel centro dell'azionee anche stavolta non si sfugge alla regola con una partenzia in medias res avvincente e dinamicastrutturalmente le due parti si potrebbero addirittura definire due storie diverse accomunate dagli stessi personaggi"il segreto del giudice Bean" infatti non è che un lungo prologo alla vicenda vera e propria che si sviluppa solo nel secondo numeroquesto, oltre ad aver dato vita a due storie che lette da sole si reggono sulle proprie gambe, ha fatto si che non ci fossero tempi morti e che ogni sviluppo sorprendesse il lettoreinfatti ogni volta che la storia sembrava andasse in una direzione, un evento la portava dalla parte oppostamolto brillante poi la figura del giudice Bean la cui passione/ossessione è il motore della vicenda, senza che questa oscurasse le figure di Tex e Carson

tra l'altro reputo vincente la scelta di non vedere mai in pratica la figura di Lily Langtry, espediente narrativo che (sembra paradossale) ha rafforzato ulteriormente il peso del suo personaggio nell'economia della storia
insomma per essere breve nel giudizio: una gran bella storia :trapper: voto: eccellente
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Commento che non fa onore alla tua intelligenza, Carlo. Si può non essere d'accordo con il modo di fare critica di Capelli e altri utenti, e sicuramente sbaglia chi prende una singola battuta o un singolo disegno a pretesto per seppellire un'intera storia. A parte questo, se contassimo i due "schieramenti", cioè chi è pienamente soddisfatto di questo Tex moderno e chi invece non riesce ad amarlo fino in fondo e lo rifiuta oppure lo accetta per amore del personaggio che Bonelli ha creato, credi veramente di trovarti dalla parte della maggioranza? Parlo del forum, ovviamente, non ho la presunzione di credere che rappresentiamo l'universo mondo dei lettori di Tex, n° quella di conoscerne la composizione. Continuare a dire "chi se ne frega del vostro parere, se vi va è così altrimenti smettete di leggere" è arrogante tanto quanto tutti gli attacchi ad personam che purtroppo recentemente da queste parti non mancano.

mi permetto di entrare nella diatriba per esprimere il mio parerenon considero affatto arrogante l'opinione del sig. Monnianzi la condividoche senso ha seguire un personaggio, o meglio storie di un personaggio scritte da un autore quando si sa che lo stile di quell'autore e la sua visione del personaggio non corrispondono ai propri gusti?sono a pagina 10 nella lettura del topic e si e no 1/3 di queste pagine è dedicato ai commenti dell'albo "il segreto del giudice Bean"il resto sono le solite lamentele su texianit? e annessi varisono iscritto da pochi mesi ma leggendo anche i topic delle storie ristampate nell'ultimo periodo ho notato che queste lamentele vanno avanti da annic'è un che di masochistico a perseverare nel seguire una serie che non soddisfa e non diverte più
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Noi, insoddisfatti che continuiamo a leggere Tex, lo facciamo per svariati motivi che esulano anche dal piacere che le storie scritte da tal autore possa suscitare. Insomma io leggo Tex dal lontano 1978 e magari i sarà pure una forma di affezione al personaggio no?Non la posso considerare una serie come un altra fosse pure ad esempio Zagor, che faccio da poco tempo e che se non mi piace l'abbandono. Tex è un altra cosa, e infatti ad esempio proprio l'ultima storia alla fine mi è piaciuta, si è ben sviluppata sopratutto nel seondo albo. Se dovessi tutte le volte appositamente criticare l'autore, non me ne piacerebbe una.... In questa ultima Tex e Carson sono protagonisti, assoluti e lo sono ogni qual volta che devono levare le castagne dal fuoco a qualcun'altro se nza che siano terzi a preparargli il terreno, o a levargli la scena intorno a loro. L'affezione al personaggio non nasce leggendo solo una parte delle sue storie, magari come ho fatto io con Zagor da poco tempo e quà e là nel passato, ma nasce seguendolo da molto tempo. Rimane sempre quella speranza che il ranger venga nuovamente per sue caratteristiche e linguaggio riportato agli antichi fasti, seppur calato in nuove avventure e ambientazioni,(per quel che si può fare con il west). Di conseguenza pur non avendo a disposizione, ed integralmente il mio Tex che mi ha fatto apprezzare le sue storie, non posso dire che questo sia totalmente malaccio a tal punto di abbandonarlo seriamente. La questione del "se non ti piace non leggerlo", può andar bene per chi lo legge da relativamente poco tempo, e non lo ha conosciuto per quel che ne ha formato la leggenda, ma per chi lo legge da quando era ragazzino non regge proprio... Ho cercato di spiegare quel che penso, magari non con un lingiuaggio finemete ricercato, ma spero di aver reso l'idea....

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  • Collaboratori

Tex è un altra cosa, e infatti ad esempio proprio l'ultima storia alla fine mi è piaciuta, si è ben sviluppata sopratutto nel seondo albo. Se dovessi tutte le volte appositamente criticare l'autore, non me ne piacerebbe una....

Questo è lo spirito di una critica giusta e leale. Concordo anche sul resto, non ha senso consigliare di abbandonare una serie, lo si fa spontaneamente ( e io l'ho fatto, in passato, sia con Tex sia con Zagor ). E' legittimo auspicarsi anche di leggere storie che per linguaggio, uso delle didascalie, ecc ricordino le belle vecchie storie andate. Anche se poi queste critiche non centrano mai il vero bersaglio: Tex è cambiato come uomo, non ha più la vitalit?, la spacconeria, quel dettar legge ovunque, la sua natura rodomontiana. E' diventato un uomo di legge, troppo serio e incupito nel volto (come appare nei disegni), che qualche volta si permette di rifilare un cazzotto o di prendere per il bavero un colletto bianco. Quindi, quando Boselli riprende lo scherzetto del fiammifero nel dito, ci ritroviamo davanti a quel personaggio di una volta. Ma una spruzzatina di queste caratteristiche evidentemente non basta, ne servono dosi massicce e vorrei vedere se le vendite non riprendono quota. E' legittimo chiedere tutte queste cose. Va fatto però in maniera da non risultare indisponenti.
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Quindi, quando Boselli riprende lo scherzetto del fiammifero nel dito, ci ritroviamo davanti a quel personaggio di una volta. Ma una spruzzatina di queste caratteristiche evidentemente non basta, ne servono dosi massicce e vorrei vedere se le vendite non riprendono quota. E' legittimo chiedere tutte queste cose. Va fatto però in maniera da non risultare indisponenti.

Dunque, dopo aver letto " Trappola a San Antonio " chiedo, per favore, al buon Borden di scrivere Tex in questa maniera ( decisamente piu' vicina al modello originale ). Siccome ritengo lo sappia fare in maniera naturale ( questo secondo albo ne è la prova, secondo me ) e non, come afferma qualcuno, "violentandosi", puo' ancora aumentare la dose di "ingredienti tipici originali" ( Tex al centro della scena e non "trainato" o, peggio, ai margini, dialoghi f-i-n-a-l-m-e-n-t-e frizzanti, ironia, simpatia, vecchi espedienti per far "cantare " il malcapitato di turno, duetti fra i due pards, ecc., ecc. ) per un prodotto di nuovo all'altezza della fama del nostro Ranger. Non è paradigmatico che Borden faccia pronunciare al vecchio cammello una frase di stupore quando Tex accende il fiammifero dopo tanto tempo che non lo faceva ?E allora è Costa(va) così tanto fare degli albi ( parlo sempre di questo secondo )così è Sono stato indisponente, altre volte, nel chiedere cio' è Puo' darsi..( non che l'autore pero' sia stato un'educanda, pero'.. ). Ora va meglio esposto in questa maniera ?Ma la sostanza, pero', non cambia eh..!!Comunque, concludendo, per onest? non posso che essere contento di questa seconda parte. Non mi costa nulla ammetterlo. Ma, come afferma Ymalpas, non basta ancora. -_nono Sarei felice di non criticare piu': vorrebbe dire che Tex è ( quasi ) di nuovo lui. Non una brutta copia. :old:
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  • Sceriffi

Avendo letto questo albo subito dopo aver letto il Maxi, ci è voluto molto poco a pulirmi gli occhi e (metaforicamente..) le orecchie da quella letterale bruttezza!A parte l'ironia, complessivamente mi è parsa una buona/ottima storia, con il secondo albo un gradino più su del primo, con gradevoli trovate narrative, piccoli ma significativi colpi di scena, dialoghi ben centrati, con azione ben dosata ed intuito investigativo dei nostri degni del passato; però, come nota bene qualcuno, le figure dei nemici, pur ben caratterizzate complessivamente, sembrano un po' inconsistenti, spariscono rapidamente nel finale, avrebbero dovuto, a mio avviso, dar un po' più filo da torcere a Tex e Carson. Disegni molto buoni, Frisenda è abile ed attento nel background, tratteggia ottimamente le figure di contorno, rende bene anche i pards anche se ho trovato Tex un po' troppo musone e con espressioni facciali limitate e leggermente carente anche sulle armi, ma complessivamente bene. Storia quindi da 7 e mezzo.

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  • Collaboratori

Una cosa che non è stata rilevata ancora, mi sembra, è la sequenza in cui i nostri due satanassi mettono fuoco alla miccia della dinamite e se ne servono per liberarsi dei seccatori. Sono delle scene molto forti, da Tex, che non rivedevamo da tempo. Non è solo questione, dunque, di fiammiferi piantati tra le dita dei piedi.

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Visto che tante volte pubblicamente ho espresso le mie critiche a molte storie di Boselli (troppi personaggi che rubano la scena al protagonista, trame eccessivamente contorte, dialoghi non troppo brillanti), devo dire che ho notato un netto miglioramento. Storie come Salt River, ma soprattutto, Tombstone Epitaph sono decisamente riuscite. Il segreto del giudice Bean, poi, è davvero ottima, nonostante gli inevitabili vincoli narrativi di dovere fare i conti con un personaggio reale. E poi dialoghi vivaci, Tex e Carson sempre in scena ed un un'ottima spalla

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Una delle storie più belle degli ultimi anni, a mio parere, più giocata sulle atmosfere - rese in modo eccezionale da Frisenda, capace di costruire uno splendido West a metà tra classico e crepuscolare - e sui personaggi che non sull'azione, pur se presente e ben gestita.
Tex e Carson sono perfetti, abili nel fare ma anche amici scanzonati. Per certi versi più banditi che uomini di legge, come piace a me, ed è stata una bella sorpresa rivedere fiammiferi tra le dita e parole come "... se questo sacco d'immondizia non si decide a dirmi la verità, giuro che gli farà saltare i denti che gli restano e che dovr? ingoiare le pietanze con l'imbuto!": modi di fare e parlare che sono sostanza, e non mera forma, dei due pard.
Accanto a loro, davvero felice il ritorno di Roy Bean, nei confronti del quale Boselli ha sempre uno sguardo affettuoso. Non c'è mai il buonismo artefatto che ho avvertito in sue altre storie. Sorta di fuorilegge bonario in un mondo in cui la legge non si sa bene cosa sia, vive dei suoi sogni fino a rendersi conto, nel geniale finale, che in fondo sogni erano.
"Ormai sarà tornata in Europa, dai suoi duchi e granduchi... ma sarà per la prossima volta!", commenta con aria disincantata. Non amara. E qui mi ha ricordato un personaggio delizioso come Zeke Colter.
Del nostro giudice si sorride, come fa Carson nello spassoso dialogo con Tex sulla strada verso Rio Escondido. Ma non si ride, e Frisenda è magnifico nell'infondere umanit? nel suo personaggio, così come nelle altre figure.
Insomma, una prova di grande spessore dell'artista milanese, che sembra proprio omaggiare alcuni colleghi: la semi-soggettiva di Carson a pag.62 (primo albo) è ripresa da Villa, che nella cover de La grande invasione aveva a sua volta omaggiato John Ford; l'ultima immagine di pag.40, sempre nel primo albo, non mi risulta nuova, anche se ora mi sfugge il possibile riferimento; infine, anche il Carson di pag.73 mi sembra ripreso nella postura da qualche riferimento texiano (Capitanio?).

In sintesi trapper.gif :

Soggetto: 9
Sceneggiatura: 10
Disegni: 10
Giudizio complessivo in stelline: *****/*****

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Ragazzi, io per questa storia sono fuori dal coro. Bellissima nelle atmosfere (anche grazie agli ispiratissimi "quadri" di Frisenda), la trama tuttavia mi pare troppo forzata, e le forzature non mi paiono poche.

1) La liberazione di Moon: perchè la banda di Morientes dovrebbe liberare Moon° Perchè il messicano è tanto convinto che Moon possa aiutarlo contro il Giudice Bean° La liberazione di Moon, a ben guardare, è ben poco giustificata...

2) I liberatori di Moon parlano spagnolo: questo è sufficiente a Tex per capire che a liberare Moon è stato Pablo Morientes: mi sembra una preveggenza esagerata...

3) Moon serve per organizzare la trappola di Lily Langtry (ma questo Morientes lo apprende dopo la liberazione di Moon: nel liberarlo quindi dimostra una preveggenza a mio parere troppo artificiale). Ma tutta questa trappola perchè? Per costringere Roy Bean, un vecchio, a confessare dove ha nascosto il provento di una rapina. E ci voleva tutta questa trappola per far confessare un vecchio? Per quale ragione il bandito messicano deve pensare a priori che Roy Bean resister? in maniera stoica (e francamente incredibile) alla tortura? Tutta la storia della trappola mi sembra altrettanto artificiosa, contorta, non lineare.

Nelle singole scene Boselli è sempre Boselli, l'autore che amo più di tutti. La figura del giudice è bella, alcune sequenze sono molto ispirate ma presa nel complesso la sceneggiatura mi pare francamente poco credibile...

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Per quanto mi riguarda io non mi vedo fuori dal coro ma neanche dentro. Per la prima volta quest'anno, a parte la sciagurata "Alaska" che non fa testo, mi sono trovato di fronte ad una storia di Boselli che non mi ha fatto emozionare e in alcuni punti mi ha non dico deluso ma insomma... ad esempio le solite scene in cui interi gruppi di nemici, in questo caso gli indiani di cane pazzo, cadono come pere mature senza non dico sfiorare alla lontana i due pard ma fare un minimo di azione ragionevole... si accorgono che piovono candelotti di dinamite manco fosse capodanno e cosa fanno, se ne stanno li ad attendere tutti in gruppo buoni buoni il loro turno... boh. Poi lo scherzetto dei fiammiferi che sembra messo li per rinverdire i bei tempi e fare contenti i lettori, cosa ci sarà poi di tanto divertente in queste scene continuo a chiedermelo. Io dico, sei incavolato come una biscia perchè hai la prova che l'informatore ha fatto il doppio gioco e cosa fai? Aspetta che è un povero vecchio... giochiamo con i suoi piedini... bah... con tutta la buona immaginazione non me la vedo la scena, come minimo lo prendi per il colletto e gliene dici 4 a brutto muso. Nel complesso la storia però non è male, anche se rispetto alle altre storie di quest'anno qui Boselli sembra fare il compitino ligio a rispettare le regole senza osare. Il momento migliore è alla fine nello scambio di battute fra il giudice e i due pard e nel saper giocare sapientemente con le pagine per far intravedere un finale diverso che poi si rivela solo il frutto dei sogni del giudice. I disegni di Frisenda sono belli anche se penso che il formato degli albi Bonelli non lascia gustare appieno le sue vignette. Con il Texone Patagonia, che ha pagine più grandi, è stata un'altra storia. Voto otto meno.

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