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TWF - Tex Willer Forum

[635/636] Il Segreto Del Giudice Bean


ymalpas
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Ad esempio, se io avessi dovuto criticare il mancato o cattivo uso del linguaggio texiano in questo contesto, appoggiandomi magari all'ormai famigerata frase di Carson sul cuore che non regge, non avrei avuto da dire sulla battuta in sè, che ripeto non è lontana dallo stile Bonelli, ma sulla mancanza dello scambio di battute, perchè è questo più che la singola uscita del singolo personaggio a creare l'atmosfera.
Per spiegarmi, immaginiamo Tex e Carson dopo che il primo risale dal fiume, e ascoltiamo il loro dialogo:
- Tizzone d'inferno! Non hai proprio rispetto per i miei capelli bianchi! Mancava poco che mi prendesse un colpo!
- Capelli bianchi un accidente! Che fine ha fatto la profezia della famosa strega papago?
- Anche le streghe papago possono sbagliare se ci si mettono di mezzo certi cosiddetti amici!
- Non farmi commuovere altrimenti mi metto a piangere e non so come soffiarmi il naso!
ecc. ecc. ecc....

Ti sei spiegata molto bene, piu' del sottoscritto. Che, per inciso, è comunque cio' che rivorrebbe su Tex. Questi dialoghi hanno decretato il successo e la simpatia del Personaggio. ::evvai::

Peste! Avevo detto che non sarei piu' intervenuto. Ho fatto un'eccezione per te! :lol2::trapper:

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Carlo Monni  Io, invece, avrei un consiglio per entrambi: mollatelo tutti e due che farete un favore a quelli come me ed anche a voi stessi. capoguerra.gif
Tanto è chiaro che il Tex attuale non fa per voi. Passate il vostro tempo a rileggervi le storie degli anni 60 e 70 e divertitevi. 34d309cfda.gif

Ti piace vincere facile eh ....


Che dire, ho letto gli interventi a seguire e a parte essere andati fuori tema completamente come suggerivano alcuni, ho letto molto rancore tra le righe come se parlare liberamente dei propri sentimenti e delle proprie idee fosse una minaccia ad un ordine costituito o a un setta massonica.
Fatevi una idea ben concreta in capoccia, dei 200000 lettori di Tex solo pochi partecipano ai forum, vogliamo fare un p? di arida statistica fuori luogo su questo forum ?
Dei 2039 iscritti a questo forum ( 1 % dei lettori texiani ) 1127 non hanno mai partecipato ad una discussione, vale a dire che hanno scritto 0 messaggi dico 0, altri 650 circa hanno partecipato sporadicamente ( meno di 10 messaggi ), quelli che si mettono in gioco e partecipano spesso ed anche ogni giorno, con più di 60-70 partecipazioni ( è sono poche comunque ), saranno stimabili intorno ai 150 utenti ( 0,075 % del popolo di Tex ) e voi pensate che 10-15 utenti di questi 150 siano definibile maggioranza è Di che ?
E' non provi qualcuno a dire che girando in mezzo alla gente nelle mostre o negli eventi a lui dedicati si vede il seguito che ha Tex nel suo popolo, pura illusione, io pure faccio la fila per una riproduzione dei Cestaro a Napoli o per un Civitelli a Lucca ma amare un disegnatore non vuol dire essere contento della politica gestionale o delle storie attuali, siete fortemente condizionati da certe idee che vi hanno dato a bere, girate tra la gente che ama e parla di Tex e capirete che il popolo texiano è molto variegato ma nessuna fazione si può dichiarare "maggioranza" !! Sarebbe puro illusionismo per la massa.
Un piccolo appunto per i timorosi, Borden è sempre presente sul sito come su molti altri come questo, non scappa e non abbandona nessuno, rassicuratevi; ma, complici i molteplici impegni, interviene quando può, è intervenuto pure durante le vacanze londinesi ( a insaputa della consorte suppongo ), e comunque sono sicuro che ci legge molto, poi per chi volesse parlarci c'è sempre il messaggio privato, a quello dovrebbe rispondere, ma ribadisco non vi preoccupate, due battute secche di Capelli D'argento e il buon Borden riciccia fuori sarcastico come non mai .... lo ama troppo !!!!
P. S. Capelli se lo sapevo venivo io a prendere il caff?, il 7 settembre ero a Torino con la famiglia, ho pure incontrato il Sergio a via po, vabbeh sarà per la prossima.

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e che minchia succede qua dentro? haha Vengo a commentare una buona storia e mi trovo borden che litiga!Personalissima opinione: ogni qualvolta che ci si lamenta che Tex non è come lo scriveva GLBonelli, non parla come lo faceva parlare GLBonelli, non spara come lo faceva sparare GLBonelli (e via dicendo), a me cadono le braccia a terra. Siamo nel 2013, Tex NON PUO' rimanere quello che era 30 anni fa, è una cosa che non sta n° in cielo n° in terra. Boselli credo sia il massimo conoscitore di Tex in Italia (quindi nel mondo), e il più indicato per esserne il curatore, ma è un autore anche lui, con una propria personalit? (molto forte, tra l'altro), un proprio stile e un proprio modo di narrare. Non si può pretendere che sia una copia di GLBonelli, e credo che nessuno ci abbia mai provato a scimmiottare la sua scrittura, per svariati motivi, sia temporali ma anche di rispetto vero e proprio per l'autore culto. Quindi rilassatevi, e se questo Tex non vi va bene, allora rileggetevi le storie passate e mollatelo definitivamente, perchè un personaggio deve sempre esser calato nel contesto temporale in cui viene pubblicato, è una legge matematica, magari triste per alcuni, ma da cui non si può scappare. E sinceramente, a leggere alcune espressioni di GLBonelli dell'epoca, viene un po' da ridere, così come mi viene da sogghignare quando alcuni autori cercano di riutilizzarli nelle storie attuali (e proprio Borden ogni tanto lo fa, guarda caso)Detto questo, ho trovato la storia molto bella, con un pizzico di ironia che non guasta mai e che dovrebbe esser più presente (in questo credo che Manfredi sia il migliore nell'immettere quell'ironia tipicamente texiana). Molto appetibile il giudice Bean, un personaggio che pare un cazzone (ho fatto la citazione ma non mi ricordo più a cosa!) ma che in realtà dovrebbe esser tutt'altro

che poi capirai: ha usato quei soldi per la costruzione di un teatro da dedicare alla sua miss, in puro stile "cazzone"
Attendevo questo albo in particolar modo per Frisenda, mio disegnatore preferito, forse in assoluto (almeno fra quelli attivi su Tex, dato che Villa chi l'ha visto più!): e pur riconoscendo l'indubbia classe e qualità dei disegni, ho notato però alcune piccole sbavature (tipo l'uso dei neri, ogni tanto ad capocchiam, ma molto raramente) e un calo di amore per la precisione di alcune inquadrature. Ma ho notato queste cose perchè io la storia non la leggevo: c'avrà messo tre ore a leggere 114 tavole, perchè mi soffermavo a "studiare" qualsiasi vignetta (ero ipnotizzato dalla onomatopee: Frisenda ha un talento nel far uscire i rumori, cosi come la polvere, fuori dalla tavola che ha del satanico!) e quindi anche la più piccola imperfezione mi saltava all'occhio, Probabilmente se avessi avuto la stessa premura per qualsiasi altro disegnatore, avrei trovato molti più difetti. Credo che il picco di Frisenda (autore di cui ho tutto quello che disegnato tranne i primi Ken Parker) siano stati gli albi disegnati dal n. 30 al 50 di Magico Vento (tre in tutto, se non ricordo male): li, in quel tre albi, ho potuto ammirare probabilmente i disegni più spaventosamente fantastici da molti anni a questa parte. Insomma, una prima parte non memorabile, ma molto appagante: si sa già come andr? a finire, ma vabb?, è Tex, e graficamente maestosa come mi aspettavo. Saluti :indianovestito:
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Oh per pietà! :DBypasso l'ulteriore consiglio a smettere di comprare Tex (che può essere anche ragionevole per quelli a cui non piace nulla, dalla copertina al lettering, ma non per chi invece trova del buono nelle ultime storie e chiede semplicemente che il buono si avvicini sempre più all'ottimo), bypasso quella parte, dicevo, ma in quanto a questa

un personaggio deve sempre esser calato nel contesto temporale in cui viene pubblicato, è una legge matematica, magari triste per alcuni, ma da cui non si può scappare.

ho bisogno di capirci di più. Come è possibile che un personaggio in puro stile western, con alcune contaminazioni come spesso tiene a sottolineare Monni, certo, ma western, un personaggio che interagisce con indiani buoni e cattivi, sceriffi, pistoleros, cowboys e gamblers, uno che porta un cinturone con due fondine che ospitano pistole a tamburo colt 45, che cavalca e mangia pemmicam e fagioli e ha un winchester attaccato alla sella, che indossa - o indossava - una fascia che gli permette di partecipare ai consigli di guerra di tutte o quasi le tribù indiane, sia calato nel nostro "contesto temporale". Tutto ciò non ha nulla a che fare con la lecita aspettativa che Boselli scriva nel suo stile e non scimmiotti Bonelli. Del resto non è necessario che lo scimmiotti, è necessario invece che ne tragga ispirazione, visto che lavora sul suo personaggio
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Oh per pietà! biggrin.gifBypasso l'ulteriore consiglio a smettere di comprare Tex (che può essere anche ragionevole per quelli a cui non piace nulla, dalla copertina al lettering, ma non per chi invece trova del buono nelle ultime storie e chiede semplicemente che il buono si avvicini sempre più all'ottimo), bypasso quella parte, dicevo, ma in quanto a questaQUOTE (| Zed | @ Sabato, 14-Set-2013, 10:36)un personaggio deve sempre esser calato nel contesto temporale in cui viene pubblicato, è una legge matematica, magari triste per alcuni, ma da cui non si può scappare. ho bisogno di capirci di più. Come è possibile che un personaggio in puro stile western, con alcune contaminazioni come spesso tiene a sottolineare Monni, certo, ma western, un personaggio che interagisce con indiani buoni e cattivi, sceriffi, pistoleros, cowboys e gamblers, uno che porta un cinturone con due fondine che ospitano pistole a tamburo colt 45, che cavalca e mangia pemmicam e fagioli e ha un winchester attaccato alla sella, che indossa - o indossava - una fascia che gli permette di partecipare ai consigli di guerra di tutte o quasi le tribù indiane, sia calato nel nostro "contesto temporale". Tutto ciò non ha nulla a che fare con la lecita aspettativa che Boselli scriva nel suo stile e non scimmiotti Bonelli. Del resto non è necessario che lo scimmiotti, è necessario invece che ne tragga ispirazione, visto che lavora sul suo personaggio

Quoto Cheyenne con cui sono d'accordo, cosa vuol dire "calato nel contesto temporale in cui viene pubblicato"??Che siccome siamo nel 2013, ma Tex mi pare si trovi sempre nel vecchio west, per adeguarlo ai tempi nostri va bene anche se gli mettiamo una pistola-laser tra le mani, anzi 2....., piuttosto sarebbe a dire che bisogna adeguarsi agli autori attuali e al loro modo di scrivere, e nello specifico caso di Boselli, a continuare a snaturare e svilire le caratterstiche fondamentali di un personaggio che resti tale nel suo protagonismo di fronte alla moltitudine di comprimari più protagonisti di lui......., e non mi riferisco all'ultimo albo mensile, per essere chiaro il suo capolavoro "Il passato di Carson" è una storia che per innovazione è un ottima stoia, nulla da dire, ma forse è proprio quella che fa emergere il suo istinto a rendere protagonista un altro personaggio al posto suo, ho parlato di un caso limite naturalmente, non è una critica negativa, anzi e non ho neanche bisogno di dirlo, mi pare che abbia ricevuto molti consensi, forse proprio per quella ventata di freschezza che la storia aveva, ma non dimentichiamoci che alla fine è sempre Tex il personaggio e il protagonista delle sue storie non gli altri...... Non ne facciamo una colpa se qualcuno non lo digerisce questo fatto. . Se a lungo andare, la cosa si protrae nella maggior parte delle storie, come se Tex fosse il corriere delle avventure altrui, scadendo di protagonismo insomma...... a lungo andare stufa pure lui....
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ho bisogno di capirci di più. Come è possibile che un personaggio in puro stile western, con alcune contaminazioni come spesso tiene a sottolineare Monni, certo, ma western, un personaggio che interagisce con indiani buoni e cattivi, sceriffi, pistoleros, cowboys e gamblers, uno che porta un cinturone con due fondine che ospitano pistole a tamburo colt 45, che cavalca e mangia pemmicam e fagioli e ha un winchester attaccato alla sella, che indossa - o indossava - una fascia che gli permette di partecipare ai consigli di guerra di tutte o quasi le tribù indiane, sia calato nel nostro "contesto temporale".

ma seriamente hai capito questo della mia frase? :huh: Che mi riferissi a colt, fucili, indiani e cowboy?La narrativa, come qualsiasi arte, si evolve. Credo sia un concetto semplice. Il Tex scritto da GLBonelli, per quanto sia di qualità o quello che vuoi, è anacronistico. Non puoi scriverlo ora un tex simile, non dopo che la narrativa si è evoluta. E questo racchiude un pacco di cose, dalla personalit? dei cattivi al modo in cui Tex e Carson parlano. Di conseguenza, il genere western si è evoluto. Come tutti i generi. Da "Il Buono, il Brutto e il Cattivo" si è passati a "L'assassino di Jesse James per mano del codardo Robert Ford"Da "Il Mucchio selvaggio" si è passati ad "Django Unchained"Le pistole, gli indiani, i cowboy ci sono in tutti e 4 i questi film. Ma sono film completamente diversi fra di loro. Ovviamente in Tex il cambiamento non potr? mai esser così repentino, in quanto è un personaggio molto classico, che ha precisi stilemi che non si devono toccare. Ma il modo di usare quegli stilemi, quelle caratteristiche, si che si devono toccare, si devono evolvere, per forza di cose. Boselli, Faraci, Manfredi e gli altri autori ci stanno provando. Con risultati alterni, a volte buoni, a volte no, ma fa parte del gioco. Mi sembra una cosa talmente semplice e naturale che forse, boh, sono io che non riesco a spiegarmi bene, chiss
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ma non dimentichiamoci che alla fine è sempre Tex il personaggio e il protagonista delle sue storie non gli altri...... Non ne facciamo una colpa se qualcuno non lo digerisce questo fatto. . Se a lungo andare, la cosa si protrae nella maggior parte delle storie, come se Tex fosse il corriere delle avventure altrui, scadendo di protagonismo insomma...... a lungo andare stufa pure lui....

ecco, su questo mi trovi d'accordo. Il modus narrandi di Boselli, che sovente mette Tex al servizio della narrazione, è cosa non molto gradita neanche a me. E' proprio insita nella personalit? dell'autore, presumo: se si legge Dampyr questa caratteristica di Boselli viene estremizzata sino all'implosione stessa dei protagonisti, che a tratti mi aspetto che dicano "Si, ma io qua che ci sto a fare?"E quindi, ritornando al discorso che facevo prima, magari non è questo il modo migliore per evolvere il linguaggio narrativo texiano, chi lo sa?, ai posteri l'ardua sentenza. Ma potrebbe esser un modo che, sfruttato con meno regolarit?, potrebbe esser vincente. Ma il mio discorso precedente verteva sulla totalit? della nuova scrittura texiana, che reputo, appunto, segno dei tempi. PS: chiedo scusa per il terzo messaggio di fila, ma il precedente non me l'ha fatto modificare :unsure:
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ecco, su questo mi trovi d'accordo. Il modus narrandi di Boselli, che sovente mette Tex al servizio della narrazione, è cosa non molto gradita neanche a me. E' proprio insita nella personalit? dell'autore, presumo: se si legge Dampyr questa caratteristica di Boselli viene estremizzata sino all'implosione stessa dei protagonisti, che a tratti mi aspetto che dicano "Si, ma io qua che ci sto a fare?"

Nizzi, e lo cito perchè il suo pensiero verso Boselli, dettato anche in tempi lontani dalle nostre diatribe,? esemplare di quello che poteva diventare il pericolo di mettere molte volte nell'angolo il ruolo di Tex, a vantaggio dello sviluppo di altre figure nelle sue storie, ed appunto diceva che usato ogni tanto tale espediente poteva essere ben apprezzato, ma che approfittandone e facendolo diventare la base delle sue narrazioni avrebbe portato il ranger allo svilimento come figura cardine delle sue storie.... e difatti...... ma è una dichiarazione fatta da Nizzi mica da uno "dei soliti 4 gatti miagolanti"..... sisi
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ecco, su questo mi trovi d'accordo. Il modus narrandi di Boselli, che sovente mette Tex al servizio della narrazione, è cosa non molto gradita neanche a me. E' proprio insita nella personalit? dell'autore, presumo: se si legge Dampyr questa caratteristica di Boselli viene estremizzata sino all'implosione stessa dei protagonisti, che a tratti mi aspetto che dicano "Si, ma io qua che ci sto a fare?"

Nizzi, e lo cito perchè il suo pensiero verso Boselli, dettato anche in tempi lontani dalle nostre diatribe,? esemplare di quello che poteva diventare il pericolo di mettere molte volte nell'angolo il ruolo di Tex, a vantaggio dello sviluppo di altre figure nelle sue storie, ed appunto diceva che usato ogni tanto tale espediente poteva essere ben apprezzato, ma che approfittandone e facendolo diventare la base delle sue narrazioni avrebbe portato il ranger allo svilimento come figura cardine delle sue storie.... e difatti...... ma è una dichiarazione fatta da Nizzi mica da uno "dei soliti 4 gatti miagolanti"..... sisi
oh, e c'aveva ragione Nizzi :D Però devo dire che, nella storia di questo mese, il Giudice Bean si è un personaggio storico, ma non mi sembra che il suo ruolo sia predominante rispetto a quello di Tex
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Zed, diciamo che in parte scherzavo e in parte ero seria. Quello che è certo che non sarà l'evoluzione (o la moda del momento?) a farmi piacere ciò che non mi piace o spiacere ciò che mi piace; al massimo potr? aprire nuovi orizzonti alla mia mente, ma i miei gusti non dipendono da ciò che è considerato buono o cattivo nel "contesto attuale". Il fatto è pur sempre che Boselli, a cui nessuno chiede seriamente di scimmiottare un uomo che scriveva più di vent'anni fa, deve comunque rispettare l'essenzialit? - almeno - del personaggio che ha preso in eredit?. Essenzialit? che richiede che quel personaggio sia centrale, protagonista e vincente, non vincente facile magari ma vincente, e che pur maturato nel corso degli anni, come fu del resto con lo stesso GLB, ha comunque sempre avuto un modo di parlare, di agire, di porsi nei rapporti con gli altri, che non può cambiare di punto in bianco. "Il passato di Carson", a mio avviso, non è il paradigma del cambiamento che Pallino - e non solo lui - lamenta. Perchè non presenta un diverso protagonista "nelle scarpe" di Tex (eventualmente c'è un pard che per un attimo assurge a quel ruolo, ma non penso che ci si possa lagnare di questo), ma presenta un antagonista d'eccellenza, anzi anche più di uno se proprio vogliamo dirla tutta, antagonisti che spesso ci sogniamo oggi che 90 volte su 100 l'avversario di turno si fa dimenticare dopo un minuto dalla chiusura dell'albo. Diverso è il caso degli "Invincibili", dove effettivamente il podio è occupato da altri insieme a Tex, che si perde nella massa. Ma anche quello era un capolavoro, un capolavoro con Tex come guest star tuttavia.

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però vorrei dire che non dovete aspettarvi in ogni storia l'antagonista perfetto... abbiamo anche bisogno di storie calme, per così dire, in modo da fari tirare il fiato agli sceneggiatori. Delle cinque storie boselliane che sono uscite fin'ora non ho letto quella sull'almanacco e sul color... ma ho letto Salt River e I Professionisti. La prima mi è piaciuto lo sforzo di dare più sspazio a Kit e l'utilizzo di un vilain femminile (che poi si redime) presente nella storia. Nella seconda I Professionisti ci troviamo ancora l'elemento femminile (che forse andava un po' approfondito ma anche no) condito da un buon ritmo per tutti e due gli albi, con scazzottate sparatorie a altro proprio come nelle storie del buon GLB. Poi uno può essere ortodosso e dire" qui GLB avrebbe detto e fatto"... ma mi sembra che le caratteristiche del personaggio siano rispettate più qua che in capoavori come Il passato di Carsone Gli invincibili e allora? ogni storia è una storia... comunque per quanto riguarda quella del Giudice che termina il prossimo mese aspetto l'altro albo per dire la mia,P. s. Ma Zed sei per caso lo stesso Zed del Nathan Never Forum?

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ho bisogno di capirci di più. Come è possibile che un personaggio in puro stile western, con alcune contaminazioni come spesso tiene a sottolineare Monni, certo, ma western, un personaggio che interagisce con indiani buoni e cattivi, sceriffi, pistoleros, cowboys e gamblers, uno che porta un cinturone con due fondine che ospitano pistole a tamburo colt 45, che cavalca e mangia pemmicam e fagioli e ha un winchester attaccato alla sella, che indossa - o indossava - una fascia che gli permette di partecipare ai consigli di guerra di tutte o quasi le tribù indiane, sia calato nel nostro "contesto temporale".

ma seriamente hai capito questo della mia frase? :huh: Che mi riferissi a colt, fucili, indiani e cowboy?


La narrativa, come qualsiasi arte, si evolve. Credo sia un concetto semplice.
Il Tex scritto da GLBonelli, per quanto sia di qualità o quello che vuoi, è anacronistico. Non puoi scriverlo ora un tex simile, non dopo che la narrativa si è evoluta. E questo racchiude un pacco di cose, dalla personalit? dei cattivi al modo in cui Tex e Carson parlano.

Di conseguenza, il genere western si è evoluto. Come tutti i generi.
Da "Il Buono, il Brutto e il Cattivo" si è passati a "L'assassino di Jesse James per mano del codardo Robert Ford"
Da "Il Mucchio selvaggio" si è passati ad "Django Unchained"
Le pistole, gli indiani, i cowboy ci sono in tutti e 4 i questi film. Ma sono film completamente diversi fra di loro.

Ovviamente in Tex il cambiamento non potr? mai esser così repentino, in quanto è un personaggio molto classico, che ha precisi stilemi che non si devono toccare. Ma il modo di usare quegli stilemi, quelle caratteristiche, si che si devono toccare, si devono evolvere, per forza di cose. Boselli, Faraci, Manfredi e gli altri autori ci stanno provando. Con risultati alterni, a volte buoni, a volte no, ma fa parte del gioco.

Mi sembra una cosa talmente semplice e naturale che forse, boh, sono io che non riesco a spiegarmi bene, chissà

Io ho capito benissimo cosa volevi dire e mi trovi sostanzialmente d'accordo con te.

Dico sostanzialmente perchè io non trovo il linguaggio di G. L. Bonelli anacronistico o superato. Semplicemente era il suo linguaggio, il suo modo di esprimersi , che in bocca ad altri (vale a dire quando sono altri a scrivere Tex) può talvolta sembrare fasullo o stereotipato.
Che il modo di scrivere fumetti come ogni altra cosa si evolva è per me cosa lapalissiana. Lo stesso stile di GLB era cambiato nel corso dei 40 e passa anni in cui ha scritto Tex, abbandonando pian piano un stile più letterario in favore di uno in cui veniva lasciato più spazio al racconto per immagini. Per tacere del fatto che il suo modo di raccontare era molto "frenetico" ai tempi in cui i singoli episodi erano costituiti da 32 pagine a striscia, corrispondenti a circa 11 pagine attuali, in cui avveniva almeno una sparatoria, un attentato etc., mentre, col passaggio al nuovo formato il ritmo si è fatto più disteso, usando, per esempio abbastanza spesso prologhi più o meno lunghi in cui Tex arrivava solo dopo diverse pagine (quello del "Il figlio di Mefisto" è addirittura di più di 80 pagine).
Boselli e gli altri sono più giovani di GLB, si sono formati in modo diverso e diverse erano le cose che li hanno influenzati, pretendere che scrivano come GLB è pura follia. Quel che si può e si deve pretendere è che ci diano Tex con quelle caratteristiche forgiate da G. L. Bonelli, il che non è per niente la stessa cosa.

A Cheyenne, che non gradisce sentir parlare di smettere di leggere Tex, ribadisco che il mio invito, come, credo, quello dei altri è rivolto non certo a chi manifesta magari qualche critica su questo o quel punto, ma nel complesso legge ancora con un certo piacere, ma con quelli che manifestano un dissenso totale, che non apprezzano nulla.
Se Nizzi fosse rimasto l'unico a scrivere Tex anche dopo il n. 400, io avrei smesso di comprarlo con molto rimpianto ma senza indecisioni. Già ero abbastanza insoddisfatto del manierismo nizziano in precedenza e la sua crisi mi avrebbe dato il colpo di grazia.
Tex non è n° una religione n° una ricetta medica. Non è obbligatorio comprarlo se non ci piace.
Come a suo tempo ho tagliato il Comandante Mark, il Piccolo Ranger, Dylan Dog (solo per citare i Bonelliani e non tutti), lo stesso avrei fatto e farei con Tex nel momento in cui non mi piacesse più. Non ci trovo nulla di male.

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Cheyenne  Il fatto è pur sempre che Boselli, a cui nessuno chiede seriamente di scimmiottare un uomo che scriveva più di vent'anni fa, deve comunque rispettare l'essenzialit? - almeno - del personaggio che ha preso in eredit?. Essenzialit? che richiede che quel personaggio sia centrale, protagonista e vincente, non vincente facile magari ma vincente, e che pur maturato nel corso degli anni, come fu del resto con lo stesso GLB, ha comunque sempre avuto un modo di parlare, di agire, di porsi nei rapporti con gli altri, che non può cambiare di punto in bianco.

Perfettamente d'accordo anche se qualcuno prova sempre a travisare questo discorso.


Zed  Personalissima opinione: ogni qualvolta che ci si lamenta che Tex non è come lo scriveva GLBonelli, non parla come lo faceva parlare GLBonelli, non spara come lo faceva sparare GLBonelli (e via dicendo), a me cadono le braccia a terra.
Siamo nel 2013, Tex NON PUO' rimanere quello che era 30 anni fa, è una cosa che non sta n° in cielo n° in terra.
Boselli credo sia il massimo conoscitore di Tex in Italia (quindi nel mondo), e il più indicato per esserne il curatore, ma è un autore anche lui, con una propria personalit? (molto forte, tra l'altro), un proprio stile e un proprio modo di narrare. Non si può pretendere che sia una copia di GLBonelli, e credo che nessuno ci abbia mai provato a scimmiottare la sua scrittura, per svariati motivi, sia temporali ma anche di rispetto vero e proprio per l'autore culto.
Quindi rilassatevi, e se questo Tex non vi va bene, allora rileggetevi le storie passate e mollatelo definitivamente, perchè un personaggio deve sempre esser calato nel contesto temporale in cui viene pubblicato, è una legge matematica, magari triste per alcuni, ma da cui non si può scappare.
E sinceramente, a leggere alcune espressioni di GLBonelli dell'epoca, viene un po' da ridere, così come mi viene da sogghignare quando alcuni autori cercano di riutilizzarli nelle storie attuali (e proprio Borden ogni tanto lo fa, guarda caso)

Scusa Zed ma ci hai pensato 18 mesi cosa scrivere in questo intervento o ti è venuto di getto proprio oggi ?

Io scrivo quello che mi pare nel rispetto di tutti, critico quando lo voglio fare ed elogio quando riconosco una bella storia, premesso che anche gli altri lo sono non vedo come tu e qualcun altro vi permettiate di consigliare di abbandonare Tex perchè così voi non siate più obbligati a sentire questi 4 gatti, allora ribaltando la situazione perchè voi non abbandonate il forum così non vi sentite oppressi dalle nostre divagazioni, lasciate questa valle di lacrime a chi ha voglia di parlare libero, vedrete come sarete più tranquilli.
Oltretutto parli di Tex come di una rivista di moda quando la cosa più evidente di questo fumetto è proprio il fatto che non ha niente di anacronistico, difatti quando le case editrici scelgono qualcosa da ristampare di Tex mettono sempre le storie vecchie quelle che tu definisci anacronistiche, chissà perchè è Ma forse è perchè quelle storie nonostante gli anni passati risultano sempre fresche e divertenti, intrise di avventura e sogni, colme di fantasia e speranza, ed è sempre un successo editoriale riproporle, pensa come sono anacronistiche !!

Carlo Monni  Quel che si può e si deve pretendere è che ci diano Tex con quelle caratteristiche forgiate da G. L. Bonelli, il che non è per niente la stessa cosa.

Ma vah .... non ci aveva pensato nessuno.

Eppoi pretendere da Borden tutto insieme questo impegno, si potrebbe stancare troppo ....
Comunque spero che tutti voi continuiate a leggere Tex perchè invitare ad uscire da questa lettura e una idiozia, non fosse altro perchè diminuire il numero dei lettori, mandando via quelli che non ci stanno bene, porta ad assottigliare la soglia di margine della stessa SBE e tutta la sua politica al collasso editoriale ( che stupida legge di mercato ! ).

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Quel che si può e si deve pretendere è che ci diano Tex con quelle caratteristiche forgiate da G. L. Bonelli, il che non è per niente la stessa cosa.

E sopratutto che lo rendano centrale alla storia, che siano i suoi coprotagonisti ad assistere ciò che fa Tex e non il contrario come se fosse un turista di passaggio....., e non adoperarlo come punto di collegamento trale vicende del tizio e del caio di turno.....
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Quel che si può e si deve pretendere è che ci diano Tex con quelle caratteristiche forgiate da G. L. Bonelli, il che non è per niente la stessa cosa.

E sopratutto che lo rendano centrale alla storia, che siano i suoi coprotagonisti ad assistere ciò che fa Tex e non il contrario come se fosse un turista di passaggio....., e non adoperarlo come punto di collegamento trale vicende del tizio e del caio di turno.....
Quel he tu dici è gusto in astratto, ma il giudizio concreto è anche, se non soprattutto, questione di percezioni personali. ci sono quelli che vorrebbero Tex presente quasi in ogni singola vignetta e quelli che ritengono che la cosa importante sia una sua presenza decisiva, che sia lui a dettare l'azione anche se i riflettori non sono costantemente puntati su di lui. Insomma, quella che per uno può essere una presenza insufficiente per un ltro può essere più che adeguata. Qualcuno può ritenere che nell'albo che in teoria staremmo commentando Tex è oscurato dal Giudice Bean, qualcun altro potrebbe dire il contrario. Insomma se anche sono d'accordo con la frase che hai scritto, non è detto che lo sarei per ogni singola storia.
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Qualcuno può ritenere che nell'albo che in teoria staremmo commentando Tex è oscurato dal Giudice Bean, qualcun altro potrebbe dire il contrario.

Naturalmente la mia critica era in senso generale, non rivolta a questo primo albo del mese, dove a parte la "reverenzialit?" di Tex e Carson verso Bean ( queste le mie impressioni di lettura), nei momenti seri i due pards tengono sotto controllo la situazione. Per questa storia, ci sarà tempo di accapigliarci dopo la lettura del secondo albo,... che non manca di iniziare con quella "cover orribile"..... -_nono
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Bravo Gianbart, hai detto bene!Il successo della ristampa di Repubblica è stato dettato da cosa? dalla pubblicazione delle storie di GLB (partendo da quelle che Zed definirebbe anacronistiche, fuori dal tempo, contrarie all'evoluzione naturale, ecc. ecc.) o dalla pubblicazione delle storie più recenti? Cos'è che ha spinto una iniziativa editoriale inizialmente limitata nel tempo in una iniziativa di più ampio respiro, temporale e di vendite? Altro che anacronistico, va l'.... Quanto a ciò che si stava dicendo sulla presenza più o meno marcata di Tex, io credo che non sia tanto l'aspetto quantitativo (tavole, dialoghi, pagine, ecc.) e nemmento un fatto di percezione. La questione, in questo caso, è stata ben centrata da Nizzi già 16 anni or sono. Se la storia ha per protagonista Tex è una cosa (e le innovazioni, le evoluzioni di linguaggio, le dinamiche ecc. ecc. vanno bene). Se la storia perde Tex come protagonista non andiamo più bene.... Non solo per una questione di gusti. E' una questione molto più ampia.....

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La questione, in questo caso, è stata ben centrata da Nizzi già 16 anni or sono.

Motivo in più, per consigliare a chi continua a far finta di non capire, di andarsela a leggere o rileggere....:)
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un personaggio deve sempre esser calato nel contesto temporale in cui viene pubblicato, è una legge matematica

Tu stavi messo male in matematica ai tempi della scuola, mi sa. Ma male, male, male.
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bella diatriba , vi ho letto un po tutti e dite cose interessanti. io mi trovo a volte d'accordo con gli uni , altre con gli altrimi sono già espresso altre volte a riguardo di questi discorsiio apprezzo l'innovazione in generale nei fumetti che leggo e anche in Texl'innovazione per me ,? : nuove proposte editoriali(color tex, color tex con storie brevi), nuove situazioni per tex(un viaggio lontano dall'arizona, qualche storia horror o avventurosa), nuovi nemici , nuovi amici, nuovi scrittori e nuovi disegnatori. sono , invece, tradizionalista per quel che riguarda il personaggio , che deve rimanere , a mio parere , assolutamente fedele a se stesso( modo di ragionare e comportarsi, modo di agire e parlare) e questo vale per tex quanto per i pardsanche sul discorso centralit? di tex nelle storie penso che ne possa perdere solo a favore di carson , tiger e kit e non di personaggi secondari;tex e pards devono assolutamente dominare la scenariguardo la storia in corso , a differenza di altri casi(nessuno quest'anno)non ho notato questi difetti , mi pare che Boselli sceneggi bene, semmai è la trama un po deboluccia, ma vedremo il secondo alboio negli ultimi anni a volte ho criticato Boselli per i difetti di cui stiamo discutendo , ma le storie di quest'anno sono molto belle e noto da parte sua molta più attenzione a questi importanti aspettiinfine i disegni che ritengo semplicemente meravigliosi,Frisenda è un grandissimo artista(ken parker , magico vento)? un'emozione ogni tavola.? sicuramente nel ristretto numero dei più bravi disegnatori di tex(spero che Boselli trovi un modo per fargli fare ancora qualcosa per tex) :colt:

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P. S. Capelli se lo sapevo venivo io a prendere il caff?, il 7 settembre ero a Torino con la famiglia, ho pure incontrato il Sergio a via po, vabbeh sarà per la prossima.

Ehh.. Ma io non sono proprio "torinese" perchè abito in provincia, anche se ci sono abbastanza vicino. E poi, caro Gianbart, il 7 mi stavo, ancora, godendo gli ultimi scampoli della settimana di vacanza. Ormai un ricordo... :_sigh Non avrei potuto condividere manco un... cappuccino, mannaggia. Sarà per la prossima, allora.... Chissà ?Hasta lu?go, amigo! :trapper:
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