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[Maxi Tex N. 17] Alaska!


Sam Stone
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Sul forum dello Spirito con la scure (scls) Borden posta ancora e dunque per una volta rubo da l' un suo recente messaggio perchè d' delle risposte a certi quesiti che ci siamo posti negli ultimi messaggi...

Posso solo dire che non è stato facile. Ero a pag 50 di sceneggiatura circa quando mi sono arrivate le prime venti da vedere. Come sapete io scrivo andando "di conserva" con il disegnatore... E le tavole erano PEGGIO di quelle che vedete ora corrette e se non altro in qualche modo "unificate" a livello di volti e vestiti (certi personaggi cambiano faccia e abito da una pagina all'altra). . E poi andarono peggiorando ancora... Sergio Bonelli ammise di aver sbagliato nella scelta. ma mi ordin° di continuare perchè con Fernandez c'era un contratto, immagino. Io non potevo rifiutarmi. Ho fatto del mio meglio, ma ero depresso e si vede. Che questa storia è più che mediocre lo dico da anni. Altro non posso dire. Non è una scusa, è un fatto. . Ma non è facile scrivere quando ogni tentativo di indirizzare la storia abortisce per la scarsa sintonia col disegnatore. Non penso che mi sia mai accaduto prima.

Mi sembra una bella testimonianza e una prova d'umilt? nell'ammettere le sue colpe in questo malriuscito Maxi Tex.
Per una volta prendo le difese di Boselli, ma con convinzione. Nel caso di Alaska non credo che abbia colpe. Gli errori sono stati fatti da altri e Borden ci si è solo trovato di mezzo. Volevo aggiungere che mi trovo completamente d'accordo con Thazay sulla sua ipotesi delle pubblicazioni extra. Il suo suggerimento sarebbe davvero una bella scommessa per la SBE qualora fosse seguito. Certo per la Casa editrice si prospetterebbe un minore profitto, ma solo forse. Potrebbe anche essere che ci siano minori costi e che la qualità delle storie da pubblicare unita alla minore inflazione da offerta, vengano premiate dal pubblico alla fine.
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l'onest? intellettuale di Borden non si discute. Peccato perchè le storia perchè quelle ambientate nel Nord sono sempre state quelle più gettonate nella saga. Voglio precisare a Cheyenne che non mi riferisco certo che il maxi doveva saltare perchè non eccelso mi riferivo al fatto che potrebbero dilatare i tempi, nel senso di far uscire solo un prodotto degno quando sono pronti. Impegnandosi per questa serie annualmente significa mettere in cantiere una storia di tre albi, quindi per un disegnatore veloce quasi due anni di lavoro figuriamoci i più lenti. Ora se non ci fossero tali scadenze si sceglierebbe di inserire in questa collana una storia che davvero ha senso di essere definita speciale... e penso a Oklahoma. Smentitemi se sbaglio, ma il senso è questo: comprare un'avvenutra speciale significa legere qualcosa di speciale. Ma non sempre è così. Poi se avessi la possiblit? comprerei tutto.

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Il fatto, Ulzana, è che un prodotto si fa uscire (almeno, credo) con una certa programmazione e periodicità. Magari all'inizio è qualcosa di sperimentale, vedi il Tex Color, poi vedi che funziona, che rende, che insomma non sono costi di produzione buttati via, e decidi di continuare e dare, appunto, una periodicità. Mensile, annuale, semestrale, settimanale, dipende. L'unica cosa da fare con un prodotto come Alaska, che a mio parere come storia poteva anche funzionare discretamente (tanto per aggiungermi nel dire che non è certo Borden che deve rimproverarsi per il fiasco) era avere l'onest? di ammettere che quei disegni non dovevano essere rifilati ai lettori di Tex, ma evidentemente il contratto legava mani e piedi l'editore. E forse sarebbe stato troppo pretendere che la SBE si adattasse a pagare una penale per amore del proprio pubblico.

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era avere l'onest? di ammettere che quei disegni non dovevano essere rifilati ai lettori di Tex, ma evidentemente il contratto legava mani e piedi l'editore. E forse sarebbe stato troppo pretendere che la SBE si adattasse a pagare una penale per amore del proprio pubblico.

Brava Cheyenne finalmente è stato cntrato il problema, rispettiamo tutti la casa editrice che ci ha sempre dato e ci da un ottimo prodotto, ma proprio per questo avrebbe dovuto evitare, a costo di perderci, di rifilarci un tale abominio grafico,(concordo al cento per cento che Borden non c'entra nulla), e mi domando se non si aspettassero una tale reazione dei lettori di fronte a questo albo malfatto...
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era avere l'onest? di ammettere che quei disegni non dovevano essere rifilati ai lettori di Tex, ma evidentemente il contratto legava mani e piedi l'editore. E forse sarebbe stato troppo pretendere che la SBE si adattasse a pagare una penale per amore del proprio pubblico.

Brava Cheyenne finalmente è stato cntrato il problema, rispettiamo tutti la casa editrice che ci ha sempre dato e ci da un ottimo prodotto, ma proprio per questo avrebbe dovuto evitare, a costo di perderci, di rifilarci un tale abominio grafico,(concordo al cento per cento che Borden non c'entra nulla), e mi domando se non si aspettassero una tale reazione dei lettori di fronte a questo albo malfatto...
Certo Fernando, ho però precisato che sarebbe stato troppo aspettarselo perchè il ragionamento che fai è da lettore, da aficionado, da quello che vuoi ma non da editore, che è poi come dire da commerciante. Contali pure sulle dita, e forse non di due mani complete, i commercianti disposti a perderci per una simile etica. Considerando anche che, e lo puoi vedere tra i giudizi alla storia, che ci sono pur sempre quelli che "tutto sommato anche i disegni non meritano giudizi così spietati" ;)
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Considerando anche che, e lo puoi vedere tra i giudizi alla storia, che ci sono pur sempre quelli che "tutto sommato anche i disegni non meritano giudizi così spietati" wink.gif

Per quanto riguarda la storia non posso dire nulla, come già detto l'abominio grafico mi ha impedito ad andare avanti, in più se lo stesso Borden la definisce la più brutta che abbia mai scritto, grazie a questi orrendi disegni, me la risparmier? di sicuro, a meno che in una plumbea giornata di pioggia, con la tristezza che mi attanaglia, non mi voglia farmi ulteriormente del male e quindi decido di finirla....:)
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  • Collaboratori

Posso solo dire che non è stato facile. Ero a pag 50 di sceneggiatura circa quando mi sono arrivate le prime venti da vedere. Come sapete io scrivo andando "di conserva" con il disegnatore... E le tavole erano PEGGIO di quelle che vedete ora corrette e se non altro in qualche modo "unificate" a livello di volti e vestiti (certi personaggi cambiano faccia e abito da una pagina all'altra). . E poi andarono peggiorando ancora... Sergio Bonelli ammise di aver sbagliato nella scelta. ma mi ordin° di continuare perchè con Fernandez c'era un contratto, immagino. Io non potevo rifiutarmi. Ho fatto del mio meglio, ma ero depresso e si vede. Che questa storia è più che mediocre lo dico da anni. Altro non posso dire. Non è una scusa, è un fatto. . Ma non è facile scrivere quando ogni tentativo di indirizzare la storia abortisce per la scarsa sintonia col disegnatore. Non penso che mi sia mai accaduto prima.

Vorrei fare qualche domanda a Mauro e chiedergli, per esempio, se a pagina 50 la storia che stava scrivendo era ancora destinata al Texone (immagino di si) e perchè alla SBE, vedendo la scarsissima qualità delle stesse si sia deciso di spostarla su un maxi, cioè paradossalmente aumentarne la dimensione di un terzo, invece che destinarla, con tutti i ritocchi del caso, ad un almanacco del west, a un color o alla serie regolare, ma non con le consuete 220 tavole in modo da farne una storia di un albo e qualcosa... ?Vorrei chiedere anche perchè la SBE, davanti alle prime 20 tavole, non abbia imposto a Fernandez di prendere sul serio il lavoro invece di continuare ad affidarlo, apparentemente, al suo stuolo di "negri" alle prime armi, raccattati in piazza è Preciso meglio la domanda: ci sono mai state lamentele dirette a Fernandez verso questo lavoro davvero sotto gli standard e che paradossalmente (ammazzaaa quanti paradossi!) è andato via via visibilmente peggiorando, visto anche che dalle tue parole ci lasci capire che vi siete accollati i costi di qualche bravo addetto della SBE che si è dato da fare (con alterne fortune) nel correggere volti e vestiti e dare una certa uniformit? alle tavole è Il telegrafo per Buenos Aires non funzionava?Che razza di contratti, e vengo all'ultima domanda, fate firmare ai vostri disegnatori ?Peccato che ti sia autobannato perchè le ritengo tutte domande una più interessante dell'altra.
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Mah, con le prime venti tavole disegnate nel modo che ci viene raccontato (e non vedo motivo di dubitare di Borden), o alla SBE dovevano essere degli inguaribili ottimisti sul prosieguo della vicenda, oppure i consulenti legali/commerciali dei quali la casa editrice si avvale hanno capacità professionali rivedibili, avendo permesso di stipulare un contratto non rescindibile o che non prevedesse una graduale approvazione della qualità dei disegni. In tutti i casi, c'è colpa grave della SBE, ed anche questo appunto di Borden sulla sua "depressione" mi sembra un esercizio sin troppo facile di scaricabarile, se il Maxi è uscito così la colpa va suddivisa tra tutti i protagonisti: chi ha scelto il disegnatore, chi ha predisposto il contratto, chi lo ha siglato, chi ha ideato/sceneggiato la storia, chi l'ha disegnata e chi ne ha permesso l'uscita in edicola.

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Ho letto questa storia in circa 10 giorni, credo non sia mai successo da quando compro Tex, questo non per via dei disegni o del soggetto ma dall'incredibile numero di dialoghi presenti, veramente di una pesantezza unica, la storia tuttavia la giudico sufficente se non altro perchè per suggestioni visive e personaggi mi rievoca quel capolavoro di "Nei territori del Nord Ovest" è un po' come ritrovare un vecchio amico, per quanto riguarda i disegni non so come erano prima delle correzioni "redazionali" però il prodotto finale mi sembra sufficente, certi giudizi tipo "impubblicabile" mi sembrano un po' esagerati.

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Concordo con coloro che sostengono che in questo Maxi vi sia stata un'eccessiva quantit? di dialoghi, ma non sono d'accordo circa la loro presunta pesantezza. Io l'ho trovata un'ottima storia corale, in cui gli autori hanno saputo ben gestire, sia graficamente che dialogicamente.

Ho molto apprezzato che almeno per una volta, al contrario di quanto in genere avviene in questo tipo di avventure texiane, l'esistenza di un essere mitologico come il dio cannibale sia stata fatta passare come un'astuta messinscena (non che io non apprezzi le sortite di Tex nel misterioso o nell'inspiegabile, anzi, ma ogni tanto ci vuole anche il falso inspiegabile), mentre mi ha lasciato un po' stupito rivedere Gros Jean "sistemato" e non più vagabondo (almeno momentaneamente)
. In definitiva, sento di poter assegnare un bell'8,5 alla sceneggiatura ed un 6,5 ai disegni di Fernandez, della cui bravura non dubito ma il ci tratto ritengo si presti poco al Ranger (se non avessi saputo che il protagonista era Tex, avrei faticato a riconoscerlo).
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  • Collaboratori

Ho appena finito di leggere il Texone n°4 di Sergio Zaniboni... noto una certa somiglianza tra l'interpretazione di Tex dei due disegnatori. In ogni caso si tratta di due dei Tex meno aderenti all'originale.

E' aderente quello di Font :fumo: Ci metterei la firma per 10 Zaniboni.
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Si potrebbe qui aprire un nuovo confronto sul ruolo di Boselli. In qualità di soggettista/sceneggiatore posso capire le sue considerazioni sul disegnatore. In qualità di curatore di Tex, credo che il discorso cambi completamente, cioè io credo che anche lui abbia la responsabilità del prodotto finito. Mi rendo conto che proprio l'ambiguit? della posizione abbia non poco imbarazzato Boselli, fino al punto di prendere la decisione di abbandonare le discussioni. Voi che ne dite?

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Mi sembrava che un dibattito sull'eventuale "conflitto di interessi" tra il soggettista/sceneggiatore ed il curatore potesse essere interessante. E, ovviamente, non mi riferivo solo al curatore di Tex (che, tra l'altro stimo ed apprezzo molto). Mi viene un dubbio: ho forse toccato un nervo scoperto.....?

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Mi sembrava che un dibattito sull'eventuale "conflitto di interessi" tra il soggettista/sceneggiatore ed il curatore potesse essere interessante. E, ovviamente, non mi riferivo solo al curatore di Tex (che, tra l'altro stimo ed apprezzo molto). Mi viene un dubbio: ho forse toccato un nervo scoperto.....?

La discussione che proponi è interessante, ma è semplicemente fuori posto in questo topic. Bisognerebbe proseguirla in un topic apposito.
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credo che i motivi per i quali Boselli abbia abbandonato il forum siano altrie comunque questa storia è stata approvata, correggetemi se sbaglio, in un periodo precedente alla nomina di Boselli come curatore di Texcasomai è stato lui a programmarne l'uscitama a quel punto non penso si potesse fare diversamente visto che l'albo era stato prodotto e bisognava rientrare dell'investimento

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Sinceramente è uno dei pochi albi che ho faticato a finire. Sia perchè non amo le ambientazioni delle storie in Alaska (tanto meno il personaggio Gros-Jean) sia per la povert? della storia. Finale scontato e sdolcinato. Voto 5. I disegni non mi hanno colpito anzi i volti di Tex e Kit non mi sono proprio piaciuti. Voto 5. Copertina da 6 ma a mio avviso Villa è molto più bravo di così.

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  • 2 mesi dopo...
  • Rangers

Oggi ho letto per la prima volta un vecchio speciale di Zagor (più precisamente il numero 6 "La congiura degli Dei") e mi sono imbattutto in un espediente che mi ha subito fatto ricordare questo Maxi. La storia è di Boselli e ai disegni Marcello ed è uscita nel 1993. Situazione: un giovane capo sta congiurando contro la pace a Darkwood e cerca di impressionare le nazioni indiane con l'aiuto degli Dei. Naturalmente si tratta di trucchi da circo che Zagor riuscir? a svelare sul finale con l'aiuto dell'amico Tonka. Cito solo il trucco utilizzato dal Dio Sogghigno che è praticamente lo stesso usato da Hamatsa: Zagor dopo averlo atterrato con il solito salto scopre che l'avversario stava sui trampoli! _thia- Concludo dicendo che quella storia di Zagor nel complesso mi è piaciuta, anche perchè quei trucchi in quel contesto ci potevano pure stare, oltretutto c'era un certo rimando a quelli utilizzati dallo spirito con la scure la prima volta che era apparso in veste ufficiale durante un incontro a Darkwood. Qualcuno ha letto quello speciale? Ci ha fatto caso? :trapper:

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  • 1 mese dopo...

Bellissima storia quella di cui parli Sam, storia però zagoriana e non texiana. Se in Tex certi mezzucci stonano, in Zagor vanno come il cacio sui maccheroni. Mentre leggi intuisci forse che alla fine si scoprir? che tutto è stato, per usare la tua espressione, un trucco da circo. Ma Zagor è fantasioso e sorprendente più ancora di Tex, e le false divinit? delle nazioni irochesi rendono decisamente più dell'Ammazza :lol2: così caro al nostro Jack ;)

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Le due storie (Alaska di Tex e La congiura degli dei di Zagor) hanno in comune lo sceneggiatore e l'espediente dei trampoli, ma differiscono naturalmente per sviluppo della trama, per ambientazione e SOPRATTUTTO per realizzazione grafica con disegni all'altezza ad opera di Marcello per Zagor e assolutamente insufficienti per Tex (studio Fernandez)

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  • 1 mese dopo...

I disegni di questo Maxi sono stati da molti a ragione criticati, sicuramente per la non troppa professionalità avuta da Fernandez nell'approccio con un personaggio del calibro di Tex. Le differenze nelle caratteristiche somatiche e fisiche dei personaggi tra una pagina e l'altra sono davvero vistose. Ad ogni modo nonostante questa considerevole pecca non ho trovato i disegni del tutto terribili, ovvero non tutte le pagine sono state realizzate, a mio avviso, male. Certamente leggendo l'intera storia si vive un certo senso di instabilità, ma a livello di qualità non sono peggio dei disegni di Font o dell'ultimo Ortiz. Qualora Fernandez avesse dato un tratto più omogeneo e tutte le pagine avessero conservato la medesima qualità delle migliori sarebbe stata una discreta storia.

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