Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 17] Alaska!


Sam Stone
 Share

Voto alla Storia?  

86 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

Da molto tempo non commentavo più nessuna storia, per mancanza di tempo, ma avendo comprato tutte le storie ed avendole lette posso commentare tranquillamente anche questa. forse sarà il mio commento più breve di tutti ma penso che l'unico aggettivo che le si addica è ORRENDA.... davvero orrenda, i disegni sono da censurare, inguardabili, tex molte volte sembra un fantoccio, una caricatura, mi chiedo come abbiano potuto approvare dei disegni simili... in tex i disegni sono fondamentali! un tex del genere non si dovrebbe proprio pubblicare. parlando invece della storia in se non è poi così male, classico boselliano con tanti personaggi, ma a mio parere come sam Stone la trovata finale non mi è piaciuta. trovo però INACCETTABILE pubblicare dei disegni del genere! OSCENI ORRENDI pieni di tratti di disegntori diversi, un ammasso di imprecisioni di proporzioni uno schifo alla vista! e il problema più grave è che con disegni del genere a nessuno viene voglia di leggere questo albo!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Mi permetto di spezzare una lancia a favore di questo contestato maxi. Lasciando da parte la trama per la quale ho già espresso il mio giudizio mi soffermo un attimo sui disegni. Perfettamente d'accordo con tutti sul fatto che i disegni siano tutt'altro che eccelsi, sul fatto che in alcune vignette i pards risultano sformati e con espressioni inconsuete e su tutto il resto però mi permetto di dire, a mio modesto parere, che ho preferito nettamente questi disegni rispetto a quelli di altri autori tipo Font o Diso.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Con Diso credo che sia una bella lotta (anzi, vista la qualità, una bruttissima lotta!)

Io sinceramente a Diso preferisco Fernandez e non di poco, con Font se la giocano, mentre altri artisti criticati, come Ortiz, li preferisco nettamente.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Sinceramente dico la mia, e anche se Diso non è nelle corde di Tex, ho imparato ad apprezzarlo per le sue storie su Mister No. Talascio il discorso Font che non mi piace a priori su Tex, ma anche qu? Diso e Fernandez sono inconfrontabili, con un mio sicuro apprezzamento per il primo nel modo più assoluto...., solo nelle proporzioni del disegno non c'è confronto... perlomeno Diso non disegna dei fantocci inespressivi come ci sono sul Maxi....

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non sono abituato a criticare il grande Boselli ma devo dire che da questo albo mi aspettavo qualcosa in più. Nelle prime 100 pagine la narrazione è troppo "lenta" e i dialoghi sono troppo "folti". Fortunatamente dalla metà in poi i ritmi salgono e non ci si annoia. Il finale deludente, mi aspettavo un'approfondimento in merito al dio cannibale più crudo, più violento. Ad esempio mi sarebbe piaciuto vedere i corpi senza vita dei marinai e delle donne rapite e del filo da torcere per ammazzarlo. Diamine! E' morto in un batter d'occhio. I disegni di Fernandez non mi sono piaciuti affatto. Non è il Tex che conosciamo. Le uniche tavole che ho apprezzato sono state quelle panoramiche del paesaggio. VOTO: 5

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Finito di leggere, la storia, in se non mi è dispiaciuta, anche se tolte alcune lungaggini di troppo, sarebbe stata più scorrevole (e devo dire che visti i disegni, una quarantina di pagine in meno non avrebbe fatto male). Non mi è piaciuta molto la trovata degli indiani dentro il fantoccio del dio cannibale. Concordo con chi ha detto, che il cattivo di turno, il Grande Sacerdote Aknush, è spirato troppo in fretta, anche io, mi aspettavo che desse più filo da torcere. Tornando ai disegni, presumo che allo Studio Fernandez, non sanno disegnare i cavalli, dal momento che non se ne visto uno, nemmeno quando i nostri eroi si dirigono, a piedi, verso il villaggio dei Kuchtaqa. Comunque, una nota positiva i disegni sono riusciti ad averla, si perchè, mi hanno fatto tornare alla mente quando ero bambino, e leggevo i fumetti edizione Flash, riguardanti Atlas Ufo Robot, Mazinga ecc. ecc., chi ne ha la possibilità vada a guardarli, e mi dica se non ci assomigliano.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

non volevo comprarlo, l'avevo visto, sfogliato e i disegni non mi sembravano granch?ma il mio edicolante sa essere molto persuasivo e alla fine l'ho preso :malediz... iniziato domenica sono riuscito a finirlo solo oggil'ho trovato noioso, pesante, privo di attrazionela lettura ha confermato il giudizio negativo sui disegni ma nelle prime 100 pagine la storia non era male, classica ma leggibilepoi

i presunti nemici sono diventati alleati
ed è partita la storia vera e propriapeccato che non sia mai decollatai detrattori di Boselli troveranno in questo racconto pane per i loro dentisi perde il conto dei personaggi che affollano la vicenda ma, soprattutto non ci si rende conto della presenza di Tex e Carsono perlomeno della loro utilit?infatti per me la questione della centralit? di Tex e dei cosiddetti comprimari rubascena non è mai stata un problemama con una storia che galleggia tra il banale e il caotico certi difetti vengono fuori in maniera decisaCarson è una macchietta, passa il tempo solo a lamentarsiTex fa da tappezzeria (complice anche una caratterizzazione grafica ballerina)il resto dei mille personaggi ogni due tavole passano il tempo a riepilogare quello che hanno fatto o quello che faranno, ad identificarsi per nome, cognome e codice fiscale, oppure a sottolineare quello che la vignetta già mostra chiaramente
l'attesa svolta horror si rivela un'escamotage banale e il finale alla volemose tutti bene, con la vittima d'ordinanza completa il tutto
io sono un estimatore di Boselli ma dopo il Dampyr regolare, è la seconda volta che mi delude questo mesein questo racconto del suo stile (come fa muovere i personaggi, come parlano, come fa evolvere la vicenda, il modo in cui alterna azione e riflessione) non vi è traccia, mi sembra più una storia di Burattinimah :snif: Voto: 3
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Giusto per la cronaca, Boselli mi ha autorizzato a rivelare alcuni retroscena di questa storia. In origine Fernandez (che, è bene ricordarlo a chi non lo sapesse, è un artista di fama internazionale che è stato maestro di talenti indiscussi come Carlos Gomez e Domingo Mandrafina) era stato contattato per un Texone ma quando Sergio Bonelli vide le prime tavole cambi? subito idea ed opt? per un MaxiIn seguito pare che abbia spesso ripetuto di aver commesso un errore ad arruolare Fernandez. Val la pena di ricordare ancora una volta che da anni come metodo di lavoro Lito Fernandez usa affidare le matite ai suoi allievi e lui poi ripassa a china... aiutato spesso anche in questo da un collaboratore fisso, il disegnatore Ruben Marchionne. Diciamola tutta: gli "assistenti" in questo caso non erano certo all'altezza di Gomez o Mandrafina. Inoltre mi sa che a parte l'impostazione delle pagine, qualche vignetta qua e l' e le chine dei volti, in questa storia di Fernandez del vero Fernandez, c'è poco o nulla. I credits avrebbero dovuto correttamente riportare "Studio Fernandez". :trapper: Sempre stando a quanto riferitomi da Boselli, ci sarebbero stati numerosi interventi redazionali sui disegni ma i grafici non hanno comunque potuto fare miracoli. Di sicuro lui non ha scritto la storia con la giusta disposizione d'animo, visti i disegni, ma non gli è comunque venuta poi tanto male secondo me.

ora si spiega la qualità della scritturaBorden si è depresso man mano che vedeva le tavole ed ha perso lo stimolo giusto :fumo: come dargli torto
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Borden si è depresso man mano che vedeva le tavole ed ha perso lo stimolo giusto come dargli torto

Infatti non gli do torto. Disegni cosi' non stimolano di certo la creativita' di uno sceneggiatore. La domanda semmai e' un altra, anche se adesso e' ormai inutile:quando gli addetti ai lavori hanno visto le prime tavole di Fernandez perche' non li hanno rispediti al mittente sostituendolo con un altro disegnatore. Saro' esagerato ma questo Maxi non andava pubblicato. Ne oggi ne mai.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Borden si è depresso man mano che vedeva le tavole ed ha perso lo stimolo giusto

come dargli torto

Infatti non gli do torto. Disegni cosi' non stimolano di certo la creativita' di uno sceneggiatore. La domanda semmai e' un altra, anche se adesso e' ormai inutile:quando gli addetti ai lavori hanno visto le prime tavole di Fernandez perche' non li hanno rispediti al mittente sostituendolo con un altro disegnatore. Saro' esagerato ma questo Maxi non andava pubblicato. Ne oggi ne mai.
Hanno ritardato la pubblicazione per anni... Sanno cosa hanno mandato in edicola, evidentemente, nonostante la bassa qualità delle tavole, hanno ritenuto il maxi pubblicabile rispetto, che so, all'ultima di Marcello ridisegnata completamente da Font. Ci fosse stato il Sergione, magari avresti aspettato e inveito per anni... perchè se c'erano timori per i merletti/pizzi del pur buon texone di Nizzi / Seijas, pubblicato con una stretta al cuore dopo ben sette anni di travaglio interiore, non oso nemmeno pensare quando il compianto Sergio pensasse di pubblicare quest' "opera d'arte". Marcheselli/Boselli e Davide Bonelli non sono Sergio, d'accordo, però uno sputtanamento così davanti ai lettori che erano/sono SACRI e non parlo solo dei forumisti piattole e rompiballe che popolano questo sito, se lo potevano risparmiare. Mi dispiace scrivere queste parole nei confronti di una Casa editrice che, forse unica in Italia e nel mondo, ha sempre mantenuto e continua a mantenere costante un'altissima qualità nelle sue pubblicazioni.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Borden si è depresso man mano che vedeva le tavole ed ha perso lo stimolo giusto

come dargli torto

Infatti non gli do torto. Disegni cosi' non stimolano di certo la creativita' di uno sceneggiatore. La domanda semmai e' un altra, anche se adesso e' ormai inutile:quando gli addetti ai lavori hanno visto le prime tavole di Fernandez perche' non li hanno rispediti al mittente sostituendolo con un altro disegnatore. Saro' esagerato ma questo Maxi non andava pubblicato. Ne oggi ne mai.
Hanno ritardato la pubblicazione per anni... Sanno cosa hanno mandato in edicola, evidentemente, nonostante la bassa qualità delle tavole, hanno ritenuto il maxi pubblicabile rispetto, che so, all'ultima di Marcello ridisegnata completamente da Font. Ci fosse stato il Sergione, magari avresti aspettato e inveito per anni... perchè se c'erano timori per i merletti/pizzi del pur buon texone di Nizzi / Seijas, pubblicato con una stretta al cuore dopo ben sette anni di travaglio interiore, non oso nemmeno pensare quando il compianto Sergio pensasse di pubblicare quest' "opera d'arte". Marcheselli/Boselli e Davide Bonelli non sono Sergio, d'accordo, però uno sputtanamento così davanti ai lettori che erano/sono SACRI e non parlo solo dei forumisti piattole e rompiballe che popolano questo sito, se lo potevano risparmiare. Mi dispiace scrivere queste parole nei confronti di una Casa editrice che, forse unica in Italia e nel mondo, ha sempre mantenuto e continua a mantenere costante un'altissima qualità nelle sue pubblicazioni.
Il problema non è solo il fatto di aver acquistato, nei disegni, il più brutto albo di tutti i tempi, ma semmai è la figuraccia fatta dall'SBE,... certo non aver pronto altro da pubblicare al posto di quell'orrore grafico, non va ulteriormente a vantaggio della stessa, e se invece la avessero avuta un altra storia c'è da chiedersi perchè non ha preso il posto di questa...(sè lo sè bisognava ammortizzare i costi di Fernandez e del suo spettacolare studio!!), naturalmente a scapito del lettore e del fatto che contando nella fiducia sull'acquisto sicuro, da parte di chi ne colleziona la collana, non si sono fatti alcun scrupolo a pubblicarlo comunque. Altro giudizio è la storia narrata, ma sinceramente e senza farne una colpa a Borden, con quei disegni non l'ho ancora neanche finita....
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

beh ma se un anno salta il maxi che problema c'era?

Ah no, per gli amanti delle storie ad ampio respiro sarebbe stato frustrante, per cui per il momento ci siamo beccati sto Maxi....:)
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

No, scusate ma è un discorso che non regge. Se il Maxi, piaccia o no, è diventato un appuntamento regolare, dire che avrebbe potuto saltare perchè di scarsa qualità è come dire che potrebbe saltare un mensile per la stessa ragione. E dato che inevitabilmente la qualità non può sempre essere eccelsa (non lo era nemmeno quella di Bonelli, che era un essere umano e aveva come tutti cali di rendimento, ricordiamocelo), si rischierebbe di avere una raccolta di Tex ridotta come una coperta mangiata qua e l' dalle tarme ;)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Guarda, se la qualita', soprattutto grafica, e' quella di "Alaska" e degli altri Maxi firmati dai vari Diso Ortiz e compagnia bella, per me e' una serie che potrebbe anche chiudere. Capisco i profitti della Casa Editrice ma io lettore leggere ma soprattutto vedere tavole di disegnatori che farebbero piu' figura in pensione non lo accetto.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

il problema che ho riscontrato in questi anni di frequentazione internettiana di vari forum fumettistici è una certa leggenda urbana che si è creata intorno ai Maxi (parlo di tutte le collane) ovvero che contengono storie scartate dalla serie regolareora si sa su internet si dice di tutto e il contrario di tutto ma nel 2013 ho comprato solo due maxi (quello di Dampyr disegnato da Roi e questo di Tex)ed entrambi hanno dimostrato che la SBE non fa nulla per smentire la suddetta diceriacomunque io con i Maxi ho chiuso in generalee non ne faccio una questione di prezzo perchè in proporzione un Maxi costa meno di un albo regolarene faccio proprio una questione di qualit

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Guarda, se la qualita', soprattutto grafica, e' quella di "Alaska" e degli altri Maxi firmati dai vari Diso Ortiz e compagnia bella, per me e' una serie che potrebbe anche chiudere. Capisco i profitti della Casa Editrice ma io lettore leggere ma soprattutto vedere tavole di disegnatori che farebbero piu' figura in pensione non lo accetto.

Ma chiudere la serie può essere un discorso che, gradito o meno alla maggioranza, ha comunque un senso. Saltare un mese perchè il risultato non è stato quello sperato no.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Io faccio un discorso molto più semplice: ma davvero c'è spazio, dopo quasi 70 anni, per così tante storie inedite? Non sarebbe ora di concentrarsi più sulla qualità, che sulla quantit?? C'era una volta il Texone, poi è nato l'Almanacco, poi il Maxi, poi il Color, poi il doppio Color..... se la quantit? sale esponenzialmente, soprattutto in una pubblicazione seriale di lunga data, la qualità per forza di cose scende. Ed è un peccato.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Io faccio un discorso molto più semplice: ma davvero c'è spazio, dopo quasi 70 anni, per così tante storie inedite? Non sarebbe ora di concentrarsi più sulla qualità, che sulla quantit?? C'era una volta il Texone, poi è nato l'Almanacco, poi il Maxi, poi il Color, poi il doppio Color..... se la quantit? sale esponenzialmente, soprattutto in una pubblicazione seriale di lunga data, la qualità per forza di cose scende. Ed è un peccato.

Su questo concordo, Tahzay, penso dei fumetti quello che penso della tv... la preferivo con pochi canali ;)
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Io utilizzerei, personalmente, le pubblicazioni "extra" così:1) Texoni per valorizzare al massimo, visto il formato, dei capolavori grafici assoluti (es. La valle del terrore, La cavalcata del morto), da pubblicare possibilmente a colori (colori decenti, intendo);2) Color = aboliti;2) Almanacchi, per inserire storie senza pretese, disegnate da giovani o esordienti con Tex;3) Maxi strutturati a storie brevi, con protagonisti in solitaria i pards di Tex (una storia solo con Kit, una solo con Carson, ecc.) per inquadrare meglio il mondo di Tex...... senza Tex, potendo quindi anche procedere a briglie sciolte, da parte degli autori, al fine anche di valorizzare a tutto tondo le personalit? e le caratteristiche dei comprimari. In tal modo, avremmo prodotti veramente diversificati, ciascuno dei quali avrebbe una sua autonoma ragion d'essere.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Su questo concordo, Tahzay, penso dei fumetti quello che penso della tv... la preferivo con pochi canali ;)

Concordo pienamente. Meglio poche storie, solo mensile e Texoni, di buon livello, che avere tante uscite a scapito della qualità. Ma sicuramente, la Bonelli, essendo una Azienda, deve guardare anche i suoi profitti, Com'? giusto che sia.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ma sicuramente, la Bonelli, essendo una Azienda, deve guardare anche i suoi profitti, Com'? giusto che sia.

Infatti è per questo motivo che sono nati i texoni, poi gli almanacchi, i maxi e i color: il profitto.

Il texone è l'unico albo fuoriserie ad avere una sua "identit?", cioè un disegnatore estraneo allo staff di Tex che si cimenta per la prima volta con il mitico Aquila della Notte, :inch: anche se ci sono state delle eccezioni come gli ultimi due di Civitelli e Venturi. Per valorizzarlo ulteriormente si potrebbe puntare anche su delle storie "speciali", perchè si fa riferimento a precisi fatti storici (e in alcuni casi lo è stato) oppure per la presenza di personaggi realmente esistiti, o qualsiasi altra cosa che la renda speciale cioè diversa dalle altre. Io non vado matto per i colori (soprattutto quelli senza sfumature che sono davvero sgradevoli) quindi li vedrei bene solo per una nuova ristampa di repubblica. Il color invece dovrebbe avere 2 caratteristiche: colori belli (quelli del prossimo num. con storie brevi mi piacciono di più) e una storia che gli dia un senso, intendo dire un'ambientazione particolare che abbia più valore con i colori ma su questo punto ci siamo già, infatti i primi 3 sono tutti ambientati nelle foreste del nord, peccato però per i colori. :(
Il maxi secondo me dovrebbe essere affidato ad altri disegnatori e non soltanto ai soliti 3 che si alternano da 16 anni. Non mi sembra una missione impossibile. Inoltre lo farei semestrale con un altro maxi che contiene 2 storie di 150 o 160 pag. Non avere il limite dei multipli di 110 dovrebbe garantire maggiore qualità. Forse. :)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Sul forum dello Spirito con la scure (scls) Borden posta ancora e dunque per una volta rubo da l' un suo recente messaggio perchè d' delle risposte a certi quesiti che ci siamo posti negli ultimi messaggi...

Posso solo dire che non è stato facile. Ero a pag 50 di sceneggiatura circa quando mi sono arrivate le prime venti da vedere. Come sapete io scrivo andando "di conserva" con il disegnatore... E le tavole erano PEGGIO di quelle che vedete ora corrette e se non altro in qualche modo "unificate" a livello di volti e vestiti (certi personaggi cambiano faccia e abito da una pagina all'altra). . E poi andarono peggiorando ancora... Sergio Bonelli ammise di aver sbagliato nella scelta. ma mi ordin° di continuare perchè con Fernandez c'era un contratto, immagino. Io non potevo rifiutarmi. Ho fatto del mio meglio, ma ero depresso e si vede. Che questa storia è più che mediocre lo dico da anni. Altro non posso dire. Non è una scusa, è un fatto. . Ma non è facile scrivere quando ogni tentativo di indirizzare la storia abortisce per la scarsa sintonia col disegnatore. Non penso che mi sia mai accaduto prima.

Mi sembra una bella testimonianza e una prova d'umilt? nell'ammettere le sue colpe in questo malriuscito Maxi Tex.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • pecos changed the title to [Maxi Tex N. 17] Alaska!
 Share

  • Contenuto simile

    • Da ymalpas
      Soggetto e Sceneggiatura: Mauro Boselli
      Disegni: Roberto De Angelis
      Copertina: Maurizio Dotti
      Periodicità: Mensile 16 novembre 2018
       
      Le avventure di Tex quand’era ancora uno scatenato fuorilegge!
       
      A settant’anni di distanza dalla sua prima apparizione, ritroviamo Tex inseguito dagli sceriffi e dai cacciatori di taglie nel primo numero di una nuova serie, rapida e secca come un colpo di fucile, che narrerà gli episodi sconosciuti della giovinezza del nostro eroe! In questo episodio iniziale, di Boselli e De Angelis, scopriamo l’antefatto mai raccontato del primo, storico albo di Tex, “Il Totem Misterioso”, con la nascita dell’odio tra Tex e il losco Coffin e la tragica storia della bella indiana Tesah, tra sparatorie, agguati e galoppate a rompicollo sul giovane destriero Dinamite!
       
       
       
       

       
       
       © Sergio Bonelli Editore
       
       
    • Da ymalpas
      Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
      Disegni: Alessandro Piccinelli
      Periodicità mensile: Agosto / Settembre 2017
      Inizia nel numero 682 e finisce nel numero 683
       
      La storia del ritorno di Lupe e della figlia.
       
       
       

       
       
       
      © Testi e immagini della Sergio Bonelli Editore.
    • Da ymalpas
      Soggetto e sceneggiatura:Mauro Boselli
      Disegni: Corrado Mastantuono
      Periodicità mensile: Gennaio, Febbraio e Marzo 2015
       
       
       
       
      In Texas, la Luna piena colore del sangue annuncia la scorreria notturna di un predone, Il comanche Charvez, tornato dalla morte per riprendere con se il figlio quindicenne Daniel, cresciuto con la madre Ada e il patrigno Rick, vecchi amici di Tex. Il ranger si mette sulle sue tracce!
       
       
       
       
       
      © Sergio Bonelli Editore
       
       
       
       
          
    • Da Sam Stone
      Torna la formula autunnale del Color Tex: quattro episodi completi, tutti a colori! Color Tex
        Stelle di latta e altre storie Uscita: 20/11/2014
      Copertina: Giulio De Vita
      Il sesto numero della serie di Color Tex ripresenta l'originale formula che ha riscosso immediato successo con il n. 4: quattro episodi completi, interamente a colori, ognuno relizzato da autori differenti, molti al loro esordio con le storie del Ranger!
       
      Stelle di latta
      Soggetto e sceneggiatura: Michele Medda
      Disegni: Michele Benevento
      Colori: Oscar Celestini
       
      C’è chi è onorato di servire la Legge e chi getta la propria stella nella polvere...
       
      Incontro a Tularosa
      Soggetto e sceneggiatura: Moreno Burattini
      Disegni: Giuseppe Camuncoli
      Colori: Beniamino Delvecchio
       
      Tre uomini si danno appuntamento con la morte in un pueblo del Nuovo Messico...
       
      Nel buio
      Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
      Disegni: Luca Rossi
      Colori: Romina Denti
       
      È peggiore il buio della solitudine o quello sordo e cieco del pregiudizio?
       
      Randy il fortunato
      Soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni
      Disegni: Andrea Accardi
      Colori: Oscar Celestini
       
      Aveva la fortuna delle canaglie.. sinché Tex non diventò la sua ombra!...
       
       
      Tavole in anteprima:
       


       
      Testi e immagini sono Copyright Sergio Bonelli Editore
    • Da bressimar
      Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
      Disegni: Alfonso Font
      Periodicità annuale: Ottobre 2001


      Chi è il divoratore di anime dall'occhio d'oro? E perchè Jim Brandon, dopo aver letto l'enigmatico messaggio che ne fa menzione, abbandona i suoi uomini e si allontana, da solo e in borghese, nei territori del Nord' Tex e Carson, chiamati da Gros-Jean, si gettano subito sulle tracce dell'amico scomparso, su cui grava, oltretutto, l'infamante sospetto della diserzione, ma dovranno fare molta attenzione? Ai pericoli dell'inverno che arriva si aggiunge, infatti, una minaccia misteriosa e sinistra: quella dello Spirito del Vento, il terribile Wendigo!



      [ Nota: il messaggio iniziale di questa discussione è stato modificato per consentire l'inserimento dei dati della storia ]



      Altra storia ambientata in questi posti che solo a prendere in mano l'albo mi viene freddo... e tutti con le loro giacchette di pelo sopra alla camicia... mah..
      scherzi a parte io francamente non ho apprezzato troppo questa storia, forse un po' troppo fantasiosa per i miei gusti, anche se la trama mi è parsa ben sviluppata e con un buon ritmo.. il fatto è che preferisco storie più tradizionali e canoniche...
  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.