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TWF - Tex Willer Forum

[550/551] Un Treno Per Redville


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Voto alla storia  

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Prima di dare un commento alla storia in questione, mi sembra il caso di soffermarmi su una scelta editoriale abbastanza discutibile. Ovvero quello di pubblicare due storie simili che trattano per grandi linee la stessa trama. L'indiano ribelle, che subito un torto dai bianchi, si traforma in una belva assassina, ma c?e? una differenza sostanziale tra Nathay(?Documento d'accusa?)e Puma Zoppo(?Un treno per Redville?). Nathay e? costretto a combattere i bianchi per difendersi, mentre Puma Zoppo li assale di sua spontanea volont?. Su questa scelta di pubblicare due storie simili cosi? contigue c?e? sicuramente un motivo e credo sia dovuto alla diversa velocita? dei due disegnatori di queste due albi, ovvero Venturi e Ortiz. Stiamo parlando di due disegnatori praticamente opposti per quanto riguarda la velocita?, il primo molto lento, il secondo molto veloce. Presumo che Nizzi abbia scritto le due storie in tempi diversi e poi, solo per coincidenza, sono state finite quasi contemporaneamente. Parliamo della storia adesso. Il soggetto, come gia? detto, e? trito e ritrito, con il solito indiano voglioso di vendicarsi contro coloro che in passato gli fecero del male. Ci sono pero? alcuni passaggi un po' discutibili, come d'altronde quasi in tutte le storie di Nizzi di quel periodo. Tiger viene mandato in avanscoperta da Tex per saperne di piu? su Puma Zoppo, e per ascoltare i loro discorsi da vicino mette fuori gioco una sentinella con un colpo in testa. Possibile che Puma Zoppo, dopo che l'indiano si sia ripreso, non si chieda cosa fosse successo e non modificare i suoi piani in base a cioè?A parte questa svista, mi e? sembrata troppo forzata ed eccessiva il desiderio di vendetta di Brody nei confronti di Tex, proprio nel momento in cui il ranger sta portando in salvo dall'assalto della banda di Puma Zoppo anche lui oltre alla popolazione di Alamita. Anche se poi la situazione che si viene a creare, ovvero Tex che deve colpire la miccia della dinamite per salvarsi l'ho molto apprezzata. Una cosa positiva e? il coinvolgimento dei tre pards ognuno con un suo compito, anche se il figlio di Tex svolge sempre ruoli minori. Nizzi non sa proprio che farsene di questo personaggio. Una parola va spesa anche per l'orribile titolo "Strada sbarrata".

Per quanto riguarda i disegni mi sento di dire una parola sola:pessimi. Non mi e? mai piaciuto Ortiz, e in particolare credo che questa sia la sua peggiore prova su Tex. Disegnare a velocita? della luce molte tavole non fa altro che rendere i suoi disegni di una qualita? veramente scadente.

Voto alla storia:6

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  • Collaboratori

Stiamo parlando di due disegnatori praticamente opposti per quanto riguarda la velocita?, il primo molto lento, il secondo molto veloce. Presumo che Nizzi abbia scritto le due storie in tempi diversi e poi, solo per coincidenza, sono state finite quasi contemporaneamente.

La sceneggiatura di "Documento d'accusa" è databile al 2003 ( Venturi ci ha messo tre anni per disegnarla ), quella di "un treno per Redville" è invece del 2005. Entrambe pubblicate nel 2006.
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  • 3 settimane dopo...

Ho appena letto questa storia. Sostanzialmente mi sembra di livello più che discreto: vero, il ritmo è abbastanza pacato ( e talora troppo "parlato"

come quando il comanchero superstite racconta a Tex nei minimi particolari la storia di Puma Zoppo; oltretutto, come è stato rilevato da diversi recensori, Tex si mostra molto più comprensivo del solito con lui, atteggiamento "buonista" che si ripete poi con Brody, consentendogli di cercare di giocargli un tiro mancino
, ma gli avvenimenti si connettono gli uni con gli altri in modo naturale e gradevole, mentre la situazione che d' origine a questa vicenda di vendetta, pur non nuova ( il pestaggio subito da Puma Zoppo e Cuore d'Orso ad Alamita ricorda molto quello di Tiger in "Arizona" ) è drammatica e ricca di pathos e Tex se la cava bene non solo come stratega, ma anche come uomo d'azione ( con tanto di "numero" balistico ); Carson e Tiger hanno ambedue i loro momenti di gloria ( il primo nella parte finale del n. 550, mentre il secondo, oltre a dimostrare le sue doti di scout al campo di Puma Zoppo, salva la buccia a Tex in maniera molto classica al momento dello scontro finale coi Comanche); al contrario Kit Willer, more solito, viene ridotto ad una presenza abbastanza decorativa. Molti hanno trovato eccessiva la reazione di Brody al "massaggio" inflittogli da Tex; a mio parere, però, essendo uno dei notabili del paesello ( oltrech? un tipo un po' più brutale, ma non meno subdolo, della media dei padroni di saloon con cui ha avuto a che fare il nostro ranger ), l'orgoglio ferito dalla pubblica umiliazione ben poteva spingerlo a cercare di saldare il conto a Tex. Più scialbi i due fratelli Fogarty, di cui poteva tranquillamente non essere mostrata in presa diretta la sorte; senonchè, quel passaggio apparentemente ozioso e prolisso ha in sè un tocco amaramente paradossale, dato che è l'amore fraterno a condurli ad una fine orribile (
i due cadono vivi nelle mani di Puma Zoppo perchè Will Fogarty non si lascia convincere a scappare, uccidendo prima il suo azzoppato fratello come costui vorrebbe
). I disegni di Ortiz mi paiono più tirati via che in altre circostanze, ma comunque di livello più che decoroso. In sintesi, a mio giudizio:soggetto 7,5sceneggiatura 7disegni 7
  • +1 1
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  • 6 mesi dopo...

Storia che a me piace molto, specialmente la prima parte... I disegni di Ortiz mi sembrano migliori del solito:questo per quanto riguarda la prima parte, sopratutto nelle fisionomie di Carson e Kit(la pagina più bella è quella in cui Carson, salito sul treno, osserva lo scampato pericolo pensando preoccupato ai suoi pards). La seconda parte invece ripresenta il solito segno di Ortiz, senza più i miglioramenti di esso segno visti nella prima parte, ma anzi addirittura con quei primi segnali di peggioramento poi ben visibili in "Evasione".. Per quanto riguarda la storia:la prima parte è davvero molto bella;si sente subito che il pericolo è immanente, si freme per la sorte di un Carson che riesce a salvarsi tra capo e collo saltando sul treno... ed è lo stesso Carson a metterci in apprensione per la sorte dei suoi pards;inoltre, se anche il vecchio cammello esce subito di scena, il suo ruolo e la sua eroicit? ne risultano evidenziati... Certo, non la stessa cosa si può dire del giovane Kit, che scompare in cerca dei soldati, ma d'altronde ciò è abbastanza comune nella saga(cioè che uno dei pards vada a chiedere aiuti, scomparendo cosi' dalla scena):e questa è una storia giocata proprio sul fatto che i pards sono costretti a dividersi, che non li si possa mai vedere insieme al completo nell'azione, nella battaglia... e la prima comparsa dei pards è in questo senso emblematica:non vediamo infatti Tiger, mandato in avanscoperta;mezzo narrativo, questo, emblematico in Boselli(vedi "Rurales") che sottolinea "l'autosufficenza" e l'idipendenza di ognuno dei 4 pards.. Tex è qui protagonista, agisce, spara pugni e pistolettate, non esita a gettarsi in una situazione che sembra senza via d'uscita(tanto che anche le giacche blu battono in ritirata), pur di salvare innocenti... se uno del genere può definirsi piccione... Quindi:ottima storia, non certo un capolavoro;una delle migliori del Nizzi post 500, una delle migliori di Ortiz...

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  • 2 mesi dopo...

Gran bella storia, sicuramente una da ricordare nelle post 500.
La storia parte con un soggetto che dovrebbe tenere il lettore costantemente con il fiato sospeso e Nizzi questa volta ci riesce in pieno; la trama infatti è ben costruita in tutti i suoi particolari, dall'idea iniziale del capo indiano "macellaio di bianchi" fino alla fine di "Strada sbarrata" nella quale c'è secondo me una delle più belle scene nella saga texiana

quando la dinamite e sul punto di esplodere e Tex si salva grazie all'aiuto delle sue colt.

Buona anche la prestazione di Ortiz che evidentemente si è trovato ad agio nel disegnare questa storia; i pards e i paesaggi infatti sono tutti ben caratterizzati e (Carson e Tiger in particolare) non hanno un aspetto troppo caricaturale.
Come detto da Paco Ordonez, una delle migliori storie post 500 nizziane e una delle migliori in assoluto di Ortiz.

Voti:
Soggetto: 7,5
Sceneggiatura: 8
Disegni: 8,5
Voto totale alla storia: 8

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  • 2 settimane dopo...

Una storia non male, soprattutto se si pensa che è stata scritta in un periodo (2006) che non era proprio dorato. Ma comunque anche se non si guarda questo fattore la storia ne sa, e molto! La storia è un p? diversa dal solito, c'è molta azione e suspance. Suspance che nizzi ci regala sempre meno oltretutto(personalmente avrei voluto una suspance del genere nell ultimo suo albo 3 Lunghi giorni) Tutta la parte dell'evacuazione di Whiterock è molto bella grazie anche agli episodi di Carson che difende il suo "fortino" e del sergente con le palle quadrate che requisice il treno. La parte ad Alamita è un pelino inferiore ma si barcamena bene, con ancora molta suspance. Inoltre mi è piaciuto molto il flashback e la voglia di vendetta di puma zoppo anche se

come vendetta è stata un p? sfigata visto che è riuscito ad uccidere solo i due fratelli e basta, all0inizio sembrava che dovesse bruciare tutto il texas
Ortiz.. mmh che dire.. ok non è il massimo.. le tavole sono state disegnate frettolosamente.. alcune sono praticamente abbozzate.. ma mi piace lo stesso ormai sono abituato al suo tratto. Quindi una storia da 7 pieno, meritato e strabordante, ol'! :D
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  • 9 mesi dopo...
  • 1 anno dopo...

Un'altra storia basata sullo scontro razziale fra indiani e cow-boy, non raggiunge il pathos di "Documento d'accusa" ma regala comunque un buon modo per passare il tempo leggendo un bel fumetto. Abbastanza bella nella sua drammaticit? la parte iniziale che spiega il motivo del rancore di puma zoppo. Voto 8+

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  • 7 mesi dopo...

A mio avviso questa è una ottima storia. Mi piace molto la corsa contro il tempo per mettere in salvo le popolazione dei due paesi dall'imminente attacco dei Comanche. Storia per questo aspetto simile a "La grande invasione" anche se un paio di gradini sotto di essa come livello. Peccato vedere Carson all'opera solo nel primo albo anche se svolge un ruolo fondamentale e da protagonista. Fantastica la scena della fuga in treno dall'inseguimento degli indiani. Concordo con chi la ritiene una delle migliori prove di Nizzi post-500. I disegni di Ortiz mi piacciono un po meno del solito. Li trovo personalmente più adatti ad altre atmosfere e scenari. Sembrano un po meno curati. Inizio della sua parabola discendente?Voto 8+ alla tramaVoto 7,5 ai disegni

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  • 2 mesi dopo...

Bhe' anche secondo me la scelta di pubblicare 2 storie di Indiani in sequenza , non mi sembra troppo felice, sono 2 storie molto diverse e' vero, ma si potevano far uscire in tempi diversi, quello che stona forte qua e' com'e possibile che un paesino cosi' piccolo abbia una stazione ed un forte di militari cosi' vicini???Anche il signorotto che cova vendetta non e' troppo credibile secondo me, trovo molto belli i disegni!

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Sono d'accordo sul fatto che due storie così simili avrebbero lasciato un segno ben diverso se pubblicate con un minimo di distacco l'una dall'altra, ciò non toglie che anche quest'ultima contro Puma Zoppo sia molto valida, pur non esendo la trama particolarmente originale (la saga texiana pullula di indiidui sanguinari il cui equilibrio psicologico sia stato minato da colossali ingiustizie subite, su tutti Four Bears de "Il cacciatore di fossili")..

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  • 2 mesi dopo...

Che storia. Come dice la Tigre Nera, ricorda La Grande Invasione nella parte in cui i nostri tentano di mettere in salvo la popolazione della vallata del Rio Tinto. La storia di Boselli, a differenza di questa, aveva un sapore da "deserto dei tartari": la minaccia, anche se non manifesta (almeno all'inizio), gravava come una cappa, opprimente, cupa e angosciosa. Questa storia ricrea meno tale atmosfera, ma, in compenso, Nizzi mette maggiormente in risalto le reazioni della povera gente che deve abbandonare la propria casa: l'ansia di una giovane fanciulla che ha paura che le distruggano la casa, la durezza e la forza di una vecchia pioniera che risponde: "la ricostruiremo", la stizza di un vecchio che non vuole abbandonare il proprio paese e lo sconcerto generale della gente tutta che, dalla sommit? di una collina, con i volti illuminati dal tremendo riverbero del fuoco, assiste al rogo di White Rock. Nizzi si sofferma su questa umanit?, ne mostra le reazioni, ci fa vivere la paura e la rabbia della gente, la sua ansia e il suo non darsi per vinti; e in questo supera la storia di Boselli. E poi il bellissimo Carson in solitaria, e le scene al cardiopalma del secondo albo, e, ultimi ma non ultimi, i capolavori di Ortiz, per me tra i più grandi. Storia davvero eccellente.

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  • 3 settimane dopo...

Non male come storia anche se non è delle più eccellenti. Mi piaceva molto la figura di Puma Zoppo, persona divorata dall'odio e dal desiderio di vendetta, non solo verso quelli che lo hanno ridotto zoppo ma verso l'intera razza bianca, conquistatrice delle terre indiane e indifferente alla sorte dei pellerossa. Ricorda sicuramente Nantay, con la differenza però nell'atteggiamento. Nantay cerca sempre di evitare spargimenti di sangue nel caso di una possibile pace nei confronti dell'uomo bianco; insomma una sorta di furbizia di Nantay che sta attento a non tagliarsi tutti i ponti alle spalle (anche perchè lui aveva una moglie e un figlio). Puma Zoppo invece è sanguinario e desideroso di morte e di saccheggio ai bianchi. Ovviamente Tex non può stare dalla sua parte, come invece era accaduto per Nantay. Mi dispiac eun po' che la fine di Puma Zoppo sia un po' sottotono; avrei preferito maggior attenzione sulla sua morte, magari con un duello o cose del genere. Ortiz bravo come sempre. Bisogna vedere la scena in cui Puma Zoppo trova i due fratelli ( a cui Nizzi aggiunge il tipico sentimento fraterno, ne fa vedere qualcosa di diverso dalla solita logica di uomini cattivi e senza scrupoli). L'espressione di gioia feroce per Puma Zoppo nell'aver trovato due degli assassini del suo amico; espressione mischiata a odio e a desiderio di fargli soffrire per ciò che hanno fatto. Dall'altra parte, il terrore è nelle facce dei due fratelli, ormai di fronte a una fine dolorosa e orribile. E questo è solo un esempio do ciò che sa fare Ortiz. La storia ha meno pathos drammatico rispetto alla precedente, ma in compenso Tex riesce a intervenire nella situazione. VOTO: 7

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  • 4 settimane dopo...

una storia scorrevole di gradevole lettura, ortiz come sempre rende bene nelle tante sequenze d'azione, certo non ci sono grandi idee ma se tex è soprattutto intrattenimento va bene così, voto 7

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  • 3 settimane dopo...

Sono d'accordo con John Walcott sul discorso della morte di Puma Zoppo, cui è stata conferita davveropoca enfasi. Un personaggio del genere, così motivato nel perseguire la sua vendetta (in minima parte giustificabile) contro i bianchi avrebbe potuto e dovuto intraprendere il classico viaggio verso i beati territori di caccia in maniera meno anonima, magari per mezzo di un faccia a faccia con Tex. Per il resto, un copione già visto altre volte, sia per quanto riguarda la figura dell'indiano desideroso di vendetta contro i bianchi, sia per quanto riguarda le incursioni di indiani fuggiti dalla riserva ai danni di comunit? bianche. Voto 7,5 alla trama ed 8,5 ai disegni di Ortiz, in quella che ritengo una delle sue migliori prove

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  • 1 anno dopo...

Mi piaceva molto la figura di Puma Zoppo, persona divorata dall'odio e dal desiderio di vendetta, non solo verso quelli che lo hanno ridotto zoppo ma verso l'intera razza bianca, conquistatrice delle terre indiane e indifferente alla sorte dei pellerossa. Ricorda sicuramente Nantay, con la differenza però nell'atteggiamento. Nantay cerca sempre di evitare spargimenti di sangue nel caso di una possibile pace nei confronti dell'uomo bianco; insomma una sorta di furbizia di Nantay che sta attento a non tagliarsi tutti i ponti alle spalle (anche perchè lui aveva una moglie e un figlio). Puma Zoppo invece è sanguinario e desideroso di morte e di saccheggio ai bianchi. Ovviamente Tex non può stare dalla sua parte, come invece era accaduto per Nantay. Mi dispiace un po' che la fine di Puma Zoppo sia un po' sottotono; avrei preferito maggior attenzione sulla sua morte, magari con un duello o cose del genere. Ortiz bravo come sempre. Bisogna vedere la scena in cui Puma Zoppo trova i due fratelli ( a cui Nizzi aggiunge il tipico sentimento fraterno, ne fa vedere qualcosa di diverso dalla solita logica di uomini cattivi e senza scrupoli). L'espressione di gioia feroce per Puma Zoppo nell'aver trovato due degli assassini del suo amico; espressione mischiata a odio e a desiderio di fargli soffrire per ciò che hanno fatto. Dall'altra parte, il terrore è nelle facce dei due fratelli, ormai di fronte a una fine dolorosa e orribile.

Concordo pienamente. La storia a tratti è da batticuore forse anche più che in "La Grande Invasione", davvero la fuga in treno arriva per il rotto della cuffia. Le scene iniziali che descrivono le angherie di Puma Zoppo sono toccanti e per quelle non riesco ad annoverarlo nella galleria dei supercattivi.. anzi in alcuni momenti somiglia a un fuoco purificatore, come con i fratelli intercettati in fuga. Bella bella storia e... Ortiz è davvero uno dei miei preferiti, certe espressioni sono inarrivabili
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  • 5 anni dopo...

Riletta anche questa. Una buonissima storia. Non parliamo di un capolavoro simile ai maggiori di Nizzi, ma comunque di una storia appassionante, ben scritta, e anche emozionante.

L'unico difetto è che avrei messo una morte più scenografica a Puma Zoppo, ma per il resto tutto fila ottimamente. Bella l'idea dell'indiano maltrattato che si vendica ferocemente dei bianchi, bella la figura di Puma Zoppo, belli i 4 (3 rimasti) bastardi del paesino che poi muoiono violentemente, bello Tiger ravissimo, grande Tex in tutto e per tutto, belli gli attacchi degli indiani. Western al 100 per 100 e un Nizzi in forma.

Ortiz a me piace, so che ad alcuni non va giù il suo tratto, ma io me lo godo.

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  • 1 mese dopo...

Se nell’episodio precedente Nizzi aveva architettato una buona storia, ciccando però sulle azioni e gli atteggiamenti di un Tex poco riconoscibile, nella prova in questione anche questo aspetto fu alquanto soddisfacente e l’esito finale risulta notevole. Rileggendola di recente, ho avuto l’impressione di trovarmi dinanzi a una delle storie più riuscite dell’autore nel post 500, molto carica di azione e suspense.

Una trama avvincente, con un ritmo narrativo accettabile e un soggetto, sebbene non originalissimo, ma sempre efficace. Tex stavolta è più decisivo e non incappa nei fastidiosi passi falsi delle ultime prove. Funzionale il suo piano per permettere l’evacuazione dei cittadini, stretti d’assedio da una banda di irriducibili comanche diretti dal furente Puma Zoppo, desideroso di vendicarsi per una triste e ingiusta vessazione subita da ragazzo ad opera di un nugolo di razzisti di Alamita. I nostri saranno costretti a dividersi i compiti ma riusciranno brillantemente nei loro piani. Carson sparisce dopo il primo albo, ma risulta comunque molto attivo nell’azione di difesa del ponte ferroviario che gli indiani vorrebbero buttare giù per impedire agli evacuati di raggiungere la vicina Redville. Anche Tex e Tiger si divincolano bene e conducono con decisione e coraggio i fuggiaschi di Alamita verso il vicino forte militare. Nizzi riesce a stilare una sceneggiatura in crescendo, che genera molta tensione e coinvolgimento nel lettore. A tal avviso, come non citare la scena dei candelotti di dinamite che vede il nostro rischiare di rimanere sepolto sotto una tonnellata di roccia, a causa del tentativo di vendetta del bieco Brody. A essere pignoli forse dargli le spalle in quel frangente è una leggerezza, ma sarà l’unico aspetto negativo che mi è sembrato di riscontrare. L’arrivo finale della cavalleria, scena che spesso mi ha fatto storcere il muso in altre circostanze, stavolta è accettabile come soluzione narrativa e anche la cruda sequenza con Puma Zoppo che si vendica con egual moneta della coppia di fratelli che anni addietro gli avevano portato violenza, fa molto effetto. L’autore stavolta appare anche più attento nel pennellare le caratteristiche dei personaggi secondari, vedi il sergente del primo albo o alcuni dei cittadini che, sebbene contro voglia, accettano di abbandonare le proprie case per evitare l’incursione comanche. Forse qualche pagina in più nello scontro finale con la morte di Puma Zoppo poteva starci, ma evidentemente l’autore stava andando “fuori tempo massimo” col numero delle tavole. Lettura soddisfacente, magari non ai livelli migliori di Nizzi, ma decisamente superiore rispetto la media altalenante di quel periodo. Ortiz si mostra sempre efficace ai pennelli ma è innegabile che da queste tavole si comincia a notare un incipiente involuzione stilistica, che si manifesta con vignette a mio avviso poco curate e alcuni tratti tirati un po’ via. Il rapporto qualità-velocità sempre garantito fino ad allora dal disegnatore iberico, causa ragioni anagrafiche presumibilmente, cominciò a scricchiolare. Il mio voto finale è 8 

Modificato da Condor senza meta
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  • 6 mesi dopo...

Bella storia, ma ricorda troppo altre storie simili (grande  invasione!). Comunque un buon Nizzi, visto il periodo. 

Su Ortiz, uno dei miei disegnatori preferiti

On 9/7/2012 at 11:50, la tigre nera dice:

 I disegni di Ortiz mi piacciono un po meno del solito. Li trovo personalmente più adatti ad altre atmosfere e scenari. Sembrano un po meno curati. Inizio della sua parabola discendente? 

la penso anch'io così. 

Quindi storia buona, da sette. Disegni cinque solo per la stima che ho di Ortiz.

In totale storia più che sufficiente, che poteva essere molto più valutata se i disegni fossero stati più curati da parte di Ortiz. Una bella occasione sprecata. Peccato. 

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  • 6 mesi dopo...
Il 5/12/2012 at 23:50, Leo dice:

Che storia. Come dice la Tigre Nera, ricorda La Grande Invasione nella parte in cui i nostri tentano di mettere in salvo la popolazione della vallata del Rio Tinto. La storia di Boselli, a differenza di questa, aveva un sapore da "deserto dei tartari": la minaccia, anche se non manifesta (almeno all'inizio), gravava come una cappa, opprimente, cupa e angosciosa. Questa storia ricrea meno tale atmosfera, ma, in compenso, Nizzi mette maggiormente in risalto le reazioni della povera gente che deve abbandonare la propria casa: l'ansia di una giovane fanciulla che ha paura che le distruggano la casa, la durezza e la forza di una vecchia pioniera che risponde: "la ricostruiremo", la stizza di un vecchio che non vuole abbandonare il proprio paese e lo sconcerto generale della gente tutta che, dalla sommit? di una collina, con i volti illuminati dal tremendo riverbero del fuoco, assiste al rogo di White Rock. Nizzi si sofferma su questa umanit?, ne mostra le reazioni, ci fa vivere la paura e la rabbia della gente, la sua ansia e il suo non darsi per vinti; e in questo supera la storia di Boselli. E poi il bellissimo Carson in solitaria, e le scene al cardiopalma del secondo albo, e, ultimi ma non ultimi, i capolavori di Ortiz, per me tra i più grandi. Storia davvero eccellente.

Allora...La storia è stata piacevole, la sceneggiatura (con varie fasi) scorre bene. Puma Zoppo ha la sua vendetta ma paga anche baldanza e stupidità, Tex alla fine gestisce e colpisce, e tutti i pard hanno un ruolo (Kit minore). Ortiz in calo seppur accettabile ( non in tutte le vignette) e  Nizzi valido.

Però La grande invasione per me è di un'altra categoria. I personaggi creati dal Bos e il pathos sono meravigliosi.

 

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