Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 04] L'uomo Sbagliato E Altre Storie


Sam Stone
 Share

Messaggi consigliati/raccomandati

Anthony davvero, prova a dare un'occhiata ai Dylan Dog 200, 241-242, 250, 300... sono colorati in maniera eccelsa, nello stesso stile dei DylanColorFest e dei comics americani, e sono su carta ruvida!
Cio?, la carta del Tex normale o dei passati ColorTex è un fattore che non intacca la resa del colore. E' solo una questione di volont? della Sbe di colorare come dio comanda, che in questo caso c'è stata.

Edit: splendide tavole di Stano dal Dylan Dog 300.

Immagine postata

Modificato da paco ordonez
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Un'ottima occasione per un incontro di tutti gli appartenenti a questo forum che abitano a Roma e dintorni (i dintorni si possono allargare fino a quanto si vuole :trapper: ) e che vogliano vedere delle tavole della storia di Tex tratta dal color anche in b/n disegnata dal grande Sandro Scascitelli sarà data dalla mostra in programma il 23 e 24 novembre. Il 23 novembre sarà presente anche Sandro Scascitelli. Nella mostra saranno presenti ovviamente anche altre tavole non di Tex. Per maggiori informazioni e per vedere la locandina vi rimando al topic dedicato che ho apertoClicca qui per il topic sulla mostra

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Dal sito della SBEEcco come Mauro Boselli presenta la nuova formula autunnale della collana a colori dedicata al Ranger. Cari texiani, giunti al quarto appuntamento con le avventure a colori del nostro impareggiabile ranger, abbiamo deciso di offrivi qualcosa di diverso... Qualcosa di mai tentato prima, anche se, per la verità, qualche precedente esiste, in certi episodi che, nel corso degli anni, erano destinati a uscite speciali e fuori serie. Ci riferiamo a storie brevi come la divertente ?Un caldo pomeriggio?, su testi di Guido Nolitta (il nostro indimenticabile Sergio Bonelli) per i disegni di Giovanni Ticci è uscita nel 1992 su ?Comic Art? n.96 ?, oppure all'emozionante ?Il duello?, sceneggiata da Claudio Nizzi da un soggetto di Fabio Civitelli, autore anche dei disegni e dei colori all'acquarello è pubblicata su ?Lo Specchio?, allegato al quotidiano ?La Stampa? del 2 maggio 1998 è e altre ancora. Tutti racconti brevi, ma ugualmente memorabili, recentemente raccolti nell'ultimo volume della ?Collezione storica a colori? de ?la Repubblica?, intitolato, appunto, ?Storie brevi?, uscito in edicola nell'autunno 2012. Quelle storie funzionavano. Certo, Tex Willer è abituato, oltre che ai grandi spazi del West, anche ai tempi dilatati della narrazione. A lui e ai suoi pards si addice il fluire ampio e a largo respiro dell'epica. Le storie lunghe o lunghissime sono le più amate dai lettori. Pensare a una collezione di storie brevi era dunque un azzardo. Ma, in fondo, gli eroi del West come Tex sono eccellenti giocatori d'azzardo, sia al poker che con le Colt, e le scelte repentine e l'azione fulminea fanno parte della loro natura. Dunque, perchè non provarciòIl nuovo Color Tex, che si affiancher? ogni anno a quello costituito da una sola storia di 160 pagine (avremo due uscite annuali, per essere precisi, una in estate e una in autunno) sarà dunque costituito da storie brevi. La ?short story? ha nel genere western letterario una grandissima tradizione, a partire da Mark Twain e Stephen Crane (il cui celebre racconto ?The Blue Hotel' è citato in queste pagine dal nostro letteratissimo Gianfranco Manfredi) sino a Max Brand, Alan LeMay, Elmore Leonard... Proprio come i telefilm western, da ?Lo sceriffo di Dodge City? a ?Bonanza?, hanno una ricca tradizione che nulla ha da invidiare ai lungometraggi. Naturalmente il genere del ?racconto breve? ha regole diverse rispetto alla narrativa più lunga e distesa: richiede concisione, intensit?, capacità di sorprendere. Ebbene, in questo primo volume, con l'aiuto ai testi di Tito Faraci, Pasquale Ruju, Gianfranco Manfredi e del sottoscritto, e ai disegni di Giampiero Casertano, Sandro Scascitelli, Stefano Biglia e Nicola Genzianella, abbiamo cominciato a prendere le misure di questo nuovo modo di affrontare Tex. Qualcuno tra i più affezionati lettori avrà notato nomi nuovi ai disegni (e anche la copertina è firmata da un'autrice non texiana, la grande Laura Zuccheri): si tratta di un'altra novità; nuovi modi di vedere Tex e anche di scriverlo, perchè dal prossimo albo incontreremo anche sceneggiatori che per la prima volta affrontano il personaggio. Però non temete. Tex, breve o lungo che sia, è sempre Tex!Mauro Boselli

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Oggi sull'inserto del Corriere della Sera "La lettura" ci sono due pagine dedicate a Tex con la notizia dell'uscita del Color Tex e cinque schizzi preparatori della copertina di Laura Zuccheri presentata come "La prima donna a disegnare il personaggio di Tex. Vive in Germania ed è pittrice: sue opere saranno in mostra a Milano nella collettiva "Alle radici" presso la galleria Salomon dal 21 novembre". Nell'articolo dal titolo "La donna di Tex" troviamo interventi di Michele Masiero, Mauro Boselli e della stessa Zuccheri che dice "Mi piacerebbe disegnare una storia che lo mettesse di fronte al dramma di un emarginato". Chiude Boselli che alla domanda "Un Tex dalle emozioni profonde, magari in lacrime, si potrebbe fare?" risponde "Non si può fare perchè non sarebbe capito dai lettori"Tra i vari disegni che corredano l'articolo troviamo anche un disegno a colori di Tex di Milo Manara.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Oggi sull'inserto del Corriere della Sera "La lettura" ci sono due pagine dedicate a Tex con la notizia dell'uscita del Color Tex e cinque schizzi preparatori della copertina di Laura Zuccheri presentata come "La prima donna a disegnare il personaggio di Tex. Vive in Germania ed è pittrice: sue opere saranno in mostra a Milano nella collettiva "Alle radici" presso la galleria Salomon dal 21 novembre". Nell'articolo dal titolo "La donna di Tex" troviamo interventi di Michele Masiero, Mauro Boselli e della stessa Zuccheri che dice "Mi piacerebbe disegnare una storia che lo mettesse di fronte al dramma di un emarginato". Chiude Boselli che alla domanda "Un Tex dalle emozioni profonde, magari in lacrime, si potrebbe fare?" risponde "Non si può fare perchè non sarebbe capito dai lettori"Tra i vari disegni che corredano l'articolo troviamo anche un disegno a colori di Tex di Milo Manara.

interessante l'ultimo punto... Tex non può piangere, non può cedere spazio alle emozioni o, se lo fa, deve essere qualcosa di circoscritto. Faccio tre esempi presi dalle storie di GLB e Galep. Nella strafamosa "Il Giuramento", davanti alla tomba della bella Lilith. Quando nel finale di "Tramonto Rosso" lui e "Damned Dick s'imbattono nel cadavere del loro amico. Nella prima vera storia con Mefisto mago, "La Gola della Morte" quando durante l'incursione con i Navajos deve tornarsene indetro perchè scopre che suo figlio Kit e il suo migliore amico sono scomparsi, forse morti; si vede, mentre cavalca via veloce in sella al suo Dinamite, un Tex provato dalle emozioni, un volto in cui il dolore c'è. Ecco, al momento non me ne vengono altre in mente, ma queste tre sono probabilmente le scene in cui Tex avrebbe potuto piangere o lasciarsi andare a sentimentalismi. L'autore, però, ci mostra per un momento il suo personaggio in preda di tumulti interiori, ma le lacrime possiamo intuire che ci siano ma non le vedremo mai. Tex fa parte degli eroi che non possono piangere. A differenza di antieroi come Mister No che lascia spazio alla commozione, o di eroi puri come Zagor che in alcune occasioni lasciano trasparire le lacrime, il nostro ranger è preda di travagli interiori che non mostra mai. Il suo rapporto con le donne e i suoi sentimenti, in conclusione, sono qualcosa d'intimo e personale che gli autori non devono (e vogliono quasi mai) mostrarci. Ci farebbe piacere saperne qualcosa in più, ma se in molti non capirebbero penso anche che Boselli non ci provi nemmeno per non stravolgere certi aspetti storici del personaggio. A me piacerebbe vederlo, di tanto in tanto, più umano. Lo confesso. A margine di questo ragionamento, ricordo nel capolavoro di Nizzi e Villa "L'Uomo senza Passato" un momento ricco di pathos: Tiger e Carson entrano nella vecchia capanna dove Tex, ferito, attende notizie sul figlio vittima di una sparatoria, e gli comunicano che non se ne trovano tracce; impercettibilmente Tex volta il capo come se non volesse mostrarsi vulnerabile agli occhi dei suoi amici. Amici che avrebbero capito se si fosse lasciato andare a una lacrima, amici che di certo gli sarebbero stati vicino. Non tanto vicino come i lettori ortodossi...
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

A me piacerebbe vederlo, di tanto in tanto, più umano. Lo confesso. A margine di questo ragionamento, ricordo nel capolavoro di Nizzi e Villa "L'Uomo senza Passato" un momento ricco di pathos: Tiger e Carson entrano nella vecchia capanna dove Tex, ferito, attende notizie sul figlio vittima di una sparatoria, e gli comunicano che non se ne trovano tracce; impercettibilmente Tex volta il capo come se non volesse mostrarsi vulnerabile agli occhi dei suoi amici. Amici che avrebbero capito se si fosse lasciato andare a una lacrima, amici che di certo gli sarebbero stati vicino. Non tanto vicino come i lettori ortodossi...

Se Tex ha avuto il tributo che ha avuto e che ha ancora dopo 60 anni sarà anche perchè non è mai stato "musone", "con la lacrima facile", "insicuro", ecc., ecc.... Certo, tutti atteggiamenti molto "umani" ma in Tex il lettore trova(va) il "raddrizzatorti", colui che non discrimina se il cattivo è un giallo, un nero e così via: da(va) sicurezza, laddove il comune mortale sa che non puo' arrivare. Ci si identificava, insomma. Per questo piace ed ha avuto il meritato successo. :old: E fateci sognare, perdinci, già viviamo tempi grami ed ansiosi. Ci manca di vedere il nostro Tex piangere disperato come un vitello ( tipo un Nathan Never )..... :malediz... -_nono
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

A me piacerebbe vederlo, di tanto in tanto, più umano. Lo confesso. A margine di questo ragionamento, ricordo nel capolavoro di Nizzi e Villa "L'Uomo senza Passato" un momento ricco di pathos: Tiger e Carson entrano nella vecchia capanna dove Tex, ferito, attende notizie sul figlio vittima di una sparatoria, e gli comunicano che non se ne trovano tracce; impercettibilmente Tex volta il capo come se non volesse mostrarsi vulnerabile agli occhi dei suoi amici. Amici che avrebbero capito se si fosse lasciato andare a una lacrima, amici che di certo gli sarebbero stati vicino. Non tanto vicino come i lettori ortodossi...

Se Tex ha avuto il tributo che ha avuto e che ha ancora dopo 60 anni sarà anche perchè non è mai stato "musone", "con la lacrima facile", "insicuro", ecc., ecc.... Certo, tutti atteggiamenti molto "umani" ma in Tex il lettore trova(va) il "raddrizzatorti", colui che non discrimina se il cattivo è un giallo, un nero e così via: da(va) sicurezza, laddove il comune mortale sa che non puo' arrivare. Ci si identificava, insomma. Per questo piace ed ha avuto il meritato successo. :old: E fateci sognare, perdinci, già viviamo tempi grami ed ansiosi. Ci manca di vedere il nostro Tex piangere disperato come un vitello ( tipo un Nathan Never )..... :malediz... -_nono
tranquillo Capelli D'Argento! Di musoni va bene Nathan Never (di cui sono un grande lettore). Per il resto io parlavo di lato umano non di lacrima facile stile soap opera argentina. Gli esempi citati da me non hanno tolto niente all'avventura. "Il Giuramento" è una grande trama vendicativa, con Tex che è sempre al centro dell'azione, così come nel finale di "Tramonto Rosso". Per me va bene in qualche lato sporadico, puntare l'indice sull'umanit? di Tex. :old: Tornando in topic spero che questo color a episodi ospiti belle storie. Questo conta.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Chi di speranza vive ...... ma magari va bene, però intanto non lo compro e poi leggo a voi ..... 34d309cfda.gif

Io sono indeciso,... solo la copertina della Zuccheri mi convince a non farmelo mancare....(in barba a chi crede che io non voglio donne su Tex).... ::evvai::
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Chi di speranza vive ...... ma magari va bene, però intanto non lo compro e poi leggo a voi ..... 34d309cfda.gif

Io sono indeciso,... solo la copertina della Zuccheri mi convince a non farmelo mancare....(in barba a chi crede che io non voglio donne su Tex).... ::evvai::
sè Pallino la copertina è davvero bella. Però penso che leggere storie brevi potrebbe essere una lettura alternativa a quelle di ampio respiro. Tex è come un romanzo avventuroso (in fondo ne ha le strutture, e le origini dal feuilitton) e le storie lunghe divise in albi sono dei veri romanzi in forma di sceneggiatura. Con queste storie brevi, pensiamo a esse come se fossero dei racconti brevi.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ragazzi, a me questo color mi attira tantissimo, e mi ritrovo nella similitudine fatta da Ulzana (novelle o racconti brevi vs romanzi). La trama di un racconto breve, proprio perchè ridotta all'osso, deve essere estremamente originale, deve colpire subito. Penso alla storia breve di Nolitta, Un Caldo Pomeriggio, molto gustosa, o alla indimenticabile Il Duello, o all'ultima di Boselli (di cui non ricordo il titolo) molto kenparkeriana. L'autore sa che deve giocarsi tutto in poche tavole e spara tutte le sue cartucce. Quelle che invece ancora non riesco a digerire sono le storie del Color Tex vecchia maniera, o dell'Almanacco: n° brevi n° lunghe, sono troppo "rilassate" da un lato e troppo "costrette" dall'altro. La storia, o è breve, o è bene che sia di ampio respiro: la via di mezzo non si attaglia a Tex. Di tutte queste storie intermedie, n° carne n° pesce, gli unici due capolavori sono stati a mio parere la Ballata di Zeke Colter e Eroe per caso: il resto, tutte dimenticabili. Ben venga allora il nuovo Color Tex!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Appena preso, finalmente con il quarto numero un vero Color Tex!!!Complimenti agli autori di questa svolta. Fossi in loro opterei per questi colori anche per il numero estivo con la storia lunga!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Sceriffi

Appena preso, finalmente con il quarto numero un vero Color Tex!!!Complimenti agli autori di questa svolta. Fossi in loro opterei per questi colori anche per il numero estivo con la storia lunga!

Sei più veloce delle Colt di Tex, West, vediamo se saranno altrettanto rapidi qui da me! Mi hai trasmesso una voglia irrefrenabile di averlo tra le mani... _ahsisi
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

infatti West! Hai tenuto sotto ostaggio l'edicolante? :DCome dice Leo il color sembra interessante più di altre testate fuori serie proprio per questo aspetto innovativo nella formula del racconto, in cui gli sceneggiatori possono sbizzarrirsi con una trama secca ma decisa. Comunque pards fateci sapere qualcosa su come sono le storie, @West 10 mentre scalpi l'edicolante leggi anche l'albo! :D

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Per un commento sulle storie dovrete aspettare, una cosa è passare dall'edicola per vedere se è arrivato, un'altra trovare il tempo di leggerlo.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Rangers

Per il momento ho solo letto la prima storia (di Faraci-Casertano) e mi chiedo: perchè il paese cambia nome?

Quando Tex sale sulla diligenza chiedendo un passaggio il paese viene chiamato Bravemore; quando il Sen. Roland fa il discorso ai cittadini la chiama Bravestone. Dato che il Senatore lo grida, è un errore voluto?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Per il momento ho solo letto la prima storia (di Faraci-Casertano) e mi chiedo: perchè il paese cambia nome?

Quando Tex sale sulla diligenza chiedendo un passaggio il paese viene chiamato Bravemore; quando il Sen. Roland fa il discorso ai cittadini la chiama Bravestone. Dato che il Senatore lo grida, è un errore voluto?

Macch?! E un orrido refuso. Capita. A noi bonelliani meno che ad altri, perchè usiamo il metodo Canzio di avere accanto un foglio con tutti i NOMI della storia. Si vede che questa era breve e ci siamo distratti proprio per questo motivo.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Accidenti. Colpa innanzitutto mia. Ho cambiato nome alla città in corso d'opera, tralasciando però di modificare in un punto. Cosè ho teso un involontario agguato alla redazione. Mi cospargo il capo di cenere. Capita anche nelle migliori famiglie. E, vi assicuro, la Bonelli è davvero una delle migliori, in questo e in altro. L'attenzione e la cura sono sempre enormi. Spero che il refuso non infici la lettura di una storia di cui siamo tutti, e ovviamente io per primo, soddisfatti. Saluti

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • pecos changed the title to [Color Tex N. 04] L'uomo Sbagliato E Altre Storie
 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.