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TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 04] L'uomo Sbagliato E Altre Storie


Sam Stone
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Con l'esclusione della storia di Manfredi, devo dire che l'esperimento mi è sembrato perfettamente riuscito. Posiziono le storie in ordine di gradimento, dalla migliore alla peggiore:I) "La valle sacra": Boselli consegna una storia non magica, ma insolita, basata sulla suggestione, davvero ben gestita e accattivante, con un'asciuttezza di sceneggiatura degna dei suoi tempi migliori. Un sovrannaturale-non sovrannaturale, è la "Il gatto nero" e "Il cuore rivelatore" di Poe mischiato con del western classico. Unico neo:

lo smontaggio della pistola eseguito da Tex è impossibile senza attrezzi, ma, soprattutto, inutile in caso la pistola sia finita in acqua. Il problema sono le cartucce, non l'arma
. Genzianella ottimo nei comprimari e nei paesaggi, ben aiutato dalla colorazione, ma pecca nel volto di Tex e nella resa delle armi (con esclusione della pistola smontata, fatta molto bene). Globalmente, è una storia suggestiva, fra le migliori di un anno che ha visto Boselli spadroneggiare ("La pista dei fuorilegge", "Salt River", "Lo sciamano bianco", "Tombstone Epitaph", "Il segreto del giudice Bean"... al confronto, gli si possono ben perdonare le sciatte "I pionieri" e "Alaska!"). II) "Un covo di belve": Ruju si dimostra sceneggiatore perfetto per Tex, con un episodio brutale e sorprendente. Forse ho qualche riserva sul personaggio
della vedova
: altrove Ruju aveva tentato personaggi sopra le righe, ben gestendoli in un elevato numero di pagine; qui, data la brevit? il tutto risulta un po' troppo pulp, ma non inficia comunque il gradimento della storia. Scascitelli davvero a proprio agio, fa piacere sapere che lo rivedremo presto! Aiutato, inoltre, dai colori di un Overdrive studio ispiratissimo, soprattutto nelle scene più scure e realistiche. III) Con "L'uomo sbagliato", di primo acchito Faraci non mi aveva impressionato; ma rileggendola mi ha fatto un'ottima impressione. Faraci tenta la carta Nizzi, western con elementi da commedia, e ci riesce perfettamente. Quadretti garbati e divertenti, con bei colpi di scena. Pur non essendo la sua storia migliore (dall'intervento di Tito poco più sopra, vedo come "La legge di Starker" sia sottovalutata non solo dai lettori, ma anche dal suo autore... eppure, che bella storia che ?!), si vede che su queste lunghezze Faraci è più a proprio agio. Casertano lo supporta bene, con dei disegni puliti e leggibili. I colori di Oscar Celestini fanno un po' troppo "plastichetta", ma ben si adattano al tono leggero e spigliato della storia che, ripeto, secondo me è la strada che Tito potrebbe percorrere con più soddisfazioni (non per niente la sua storia più dura, senza personaggi simpatici e buoni sentimenti, "L'inseguimento", è di gran lunga la meno riuscita). IV) E qui veniamo alle note dolenti. "L'ultimo della lista". Manfredi. Grande professionista, per carit?. Nella gestione dei tempi narrativi d' la paga al primo Boselli e al Faraci di PKNA: un mestiere immenso. Ma che Tex gli stia sulle balle è innegabile. Il punto è che talvolta azzecca anche qualche tratto (vedere la battuta sul chiudere gli occhi); ma poi presenta un Tex talmente algido e antipatico che non riesce a emozionarmi. Il solito tipo dello sbirro fascista che, però, degli sbirri fascisti non ha nemmeno la carica di adorabile simpatia. Peccato, perchè l'atmosfera è ottima e i comprimari pure, ma così Tex sembra più che altro Magico Vento (personaggio che a me sta sulle balle almeno quanto a Manfredi Tex). Inoltre,
l'uccisione di Wannabe non sembra del tutto giustificata. Ruju in "Un ranger per nemico" aveva reso bene il processo di pazzia; qui, invece, il cacciatore di taglie sembra più in preda a uno scatto d'ira che davvero fuori di testa
. Sono debitore a Manfredi di due splendide storie di Tex: "La pista degli agguati" e "Verso l'Oregon"; ma purtroppo sta dimostrando sempre più che si tratta di episodi isolati. Biglia efficacissimo tanto nel personaggio di Tex quanto in tutto il resto: paesaggi, comprimari, etc. Si vede che è una gran bella bestia da western. Celestini, poi, qui adotta una colorazione più smorta in stile Color Tex ordinario, che mi garba assai di più. In conclusione, il progetto per me è pienamente promosso: certo lo comprer? anche l'anno prossimo. E non solo: anche mio padre, lettore di Tex fin dagli anni sessanta, si è divertito molto e ha dichiarato che la nuova formula lo ha stuzzicato e divertito (al solito, lui ritiene che la storia migliore sia quella di Faraci, a pari merito con quella di Boselli). Quindi, se si riesce a mettere d'accordo giovinastri e "vecchie mummie"... complimenti a tutti gli autori e al curatore! ::evvai:: Modificato da virgin
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Il solito tipo dello sbirro fascista che, però, degli sbirri fascisti non ha nemmeno la carica di adorabile simpatia.

Su questo non sono d'accordo: uno sbirro fascista all'alberghiere l'avrebbe sbattuto lo stesso in galera, e al cacciatore di taglie non avrebbe avuto troppi problemi a freddarlo, magari anche alle spalle :)
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IV)... Peccato, perchè l'atmosfera è ottima e i comprimari pure, ma così Tex sembra più che altro Magico Vento (personaggio che a me sta sulle balle almeno quanto a Manfredi Tex). Inoltre, l'uccisione di Wannabe non sembra del tutto giustificata. Ruju in "Un ranger per nemico" aveva reso bene il processo di pazzia; qui, invece, il cacciatore di taglie sembra più in preda a uno scatto d'ira che davvero fuori di testa.

Non sono d'accordo con Virgin ( non è la prima volta :indianovestito: ). E' chiara la rivalit? sottintesa tra Tex e Wannabe. D'accordo che è cambiato parecchio e che si sono visti solo per pochi minuti, ma il fatto che Wannabe riconosca Tex e che non avvenga il contrario, anzi con Tex chiaramente a disagio con il bounty killer ( tipico atteggiamento del personaggio ), con le dovute distanze che sempre mantiene da lui, sia all'hotel dove lo tratta con freddezza, ma anche vent'anni prima cedendogli, con sprezzo del denaro, il cadavere... Tex fa la figura della leggenda del West, riconosciuto pure dall'albergatore. Wannabe è il lurido cacciatore d'uomini: la sera a tavola quando Tex gli chiede perchè sta dando la caccia a un fuggiasco per soli 300 $, sembra quasi volerlo deridere ( lui non si occupa di pesci piccoli! ). D'altronde Wannabe è ossessionato dalla sua vendetta. Ad una prima lettura, l'uomo affacciato alla finestra del Blue Hotel mi era sembrato l'albergatore e mi ero fatto l'idea che costui fosse il classico coniglio che, con timore crescente, spia l'arrivo di chi gli presenter? finalmente il conto per i suoi misfatti ( chiaramente, invece, l'albergatore sa già che Wannabe ha preso una stanza nel suo albergo ). Una volta che mi sono reso conto del mio errore, ho visto tutto nella giusta prospettiva. Wannabe non è il ranger impazzito della storia di Ruju, ma è chiaramente ossessionato dal suo uomo, tanto da scrutare chi potrebbe essere il nuovo arrivato sotto la neve che cade. Purtroppo per lui l'avviso di taglia riporta i connotati di un uomo più giovane di vent'anni. Quando però la "preda" viene allo scoperto con un atto di coraggio fuori dal comune, Wannabe si trova a dover fare i conti con Tex. Non c'è via d'uscita al duelllo, è impensabile che Wannabe ci rinunci. E melodia stridente di sottofondo, resta anche la rivalit? di cui parlavo poco sopra. Dopo che le pistole hanno cantato, Wannabe ha ancora fiato in gola per chiedere a Tex quale è il motivo della sua presenza in città. Questa domanda presta il fianco a diverse ipotesi. Manfredi ha voluto mostrarci fino in fondo la vilt? del sicario facendogli credere fino alla fine che Tex fosse sulle tracce della sua preda è Wannabe si è voluto togliere una curiosità ultima sulla missione dell'uomo che gli ha tolto, dopo vent'anni spesi a uccidere uno dopo l'altro gli assassini del fratello, la vendetta di mano è Perchè gli ultimi pensieri non vanno all'albergatore che la fa franca, ma all'idea che ogni conto aperto che egli aveva con Tex è stato saldato una volta che ha fatto fuori lo svedese è Quanto peso doveva avere nel suo animo quel regalo da qualche migliaio di dollari che Tex gli aveva fatto è In ogni caso Wannabe, uomo di legge e antitesi del Tex che tu chiami fascista, rivela un'umanit? profonda e contrastata, costruita da un superbo autore nello spazio di qualche tavola. Altro che inadatto a Tex, il cui perdono finale all'albergatore, che era solo un ragazzo ai tempi delle rapine e che ha avuto la forza di redimersi, è perfettamente in linea con il Tex di glBonelli, non di destra, non di sinistra, solo un uomo giusto.
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Su questo non sono d'accordo: uno sbirro fascista all'alberghiere l'avrebbe sbattuto lo stesso in galera, e al cacciatore di taglie non avrebbe avuto troppi problemi a freddarlo, magari anche alle spalle :)

Potrei rispondere qui, ma poi c'è l'intervento di Ymalpas! :D In effetti nel mio intervento mi sono reso conto che non ho spiegato un passaggio: il Tex di questa storia mi sembra algido e antipatico, mentre era quello di "Sei divise nella polvere" a sembrarmi ottuso. Mi sono leggermente mangiato qualcosa... <_<

Wannabe non è il ranger impazzito della storia di Ruju, ma è chiaramente ossessionato dal suo uomo, tanto da scrutare chi potrebbe essere il nuovo arrivato sotto la neve che cade. [...]Quando però la "preda" viene allo scoperto con un atto di coraggio fuori dal comune, Wannabe si trova a dover fare i conti con Tex. Non c'è via d'uscita al duelllo, è impensabile che Wannabe ci rinunci. E melodia stridente di sottofondo, resta anche la rivalit? di cui parlavo poco sopra. Dopo che le pistole hanno cantato, Wannabe ha ancora fiato in gola per chiedere a Tex quale è il motivo della sua presenza in città. Questa domanda presta il fianco a diverse ipotesi. Manfredi ha voluto mostrarci fino in fondo la vilt? del sicario facendogli credere fino alla fine che Tex fosse sulle tracce della sua preda è Wannabe si è voluto togliere una curiosità ultima sulla missione dell'uomo che gli ha tolto, dopo vent'anni spesi a uccidere uno dopo l'altro gli assassini del fratello, la vendetta di mano è Perchè gli ultimi pensieri non vanno all'albergatore che la fa franca, ma all'idea che ogni conto aperto che egli aveva con Tex è stato saldato una volta che ha fatto fuori lo svedese è Quanto peso doveva avere nel suo animo quel regalo da qualche migliaio di dollari che Tex gli aveva fatto è In ogni caso Wannabe, uomo di legge e antitesi del Tex che tu chiami fascista, rivela un'umanit? profonda e contrastata, costruita da un superbo autore nello spazio di qualche tavola.

Cavolo... una lettura davvero perfetta, Sandro! clap Ti dir? che... mi hai quasi convinto! :D Prover? a rileggermi la storia e poi ti farà sapere se mi trovo con questa interpretazione. Fatto sta, però, che una domanda mi rimane: come mai non l'ho colta? C'è qualcun altro che ha avuto questa sensazione? Perchè a me 'sto Tex sta epidermicamente antipatico, almeno quanto gli altri mi stanno simpatici. Con autori del calibro di Boselli e Ruju (e anche Faraci ci mette del proprio), il confronto mi pare stridente. Manfredi o mi strappa gli applausi, o mi lascia completamente indifferente.
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C'è da aggiungere anche il tocco di classe rappresentato dal rivolo di sangue che la pallottola di Wannabe lascia sul volto di Tex. Perchè? Wannabe non è un avversario da sottovalutare, è maledettamente in gamba. Ma la pallottola che intacca il volto di Tex serve soprattutto a giustificare la scorciatoia narrativa, cioè Tex non può che centrare il suo bersaglio in maniera mortale. Tante volte l'abbiamo visto ferire o disarmare i suoi avversari, qui lasciare in vita Wannabe era impossibile per via della sua ossessione verso l'ultima delle sue prede, il cui venire allo scoperto era manifestamente un segno della sua ritrovata onest?.

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Quattro storie in un albo è un esperimento ardito che a me devo dire ha un p? deluso, le 4 sceneggiature sono interessanti ma troppo ristrette e compresse per essere godibili dal mio punto di vista, fare una storia breve occasionale in un impeto di genialit? va bene ma 4 studiate a tavolino dimostrano i loro limiti, troppo asettiche e fabbricate apposta....... La copertina, che di solito non commento visto che è fatta dal meraviglioso Villa, stavolta ha attirato la mia attenzione, devo dire che conoscendo la Zuccheri la trovo deludente, nel suo insieme è un colpo all'occhio e poi quel Tex torvo senza motivo che ti guarda sott'occhio lo trovo angoscioso. In controtendenza alle opinioni di molti do' una sufficienza scarsa a questo esperimento proprio per il carattere di prova che aveva.

Quoto. :old: Forse non da sufficienza scarsa ma sufficienza e basta. Discreta e divertente, perchè no ?, la storia di Faraci, passabile quella di Ruju, così così Manfredi ( Tex assai "antipatico", davvero somigliante a Magico Vento, non certo un personaggio "simpatico" ed accattivante ), insufficiente quella di Boselli ( Tex malridotto, tutto sanguinante, cupo, sofferente, no non mi è proprio piaciuta ). -_nono Che differenza con le brevi: "Assalto al treno" di GLB E Galep, "Morte nel deserto" e "Pista di sangue" di Nizzi e Ticci e quel "gioiellino" de "Il duello" di Civitelli ( soggetto e disegni ) e Nizzi. :inch: Ma quelle erano "sporadiche", appunto. Qui, invece, si prospettano ogni anno e con autori pure estranei al mondo texiano. Mah...... doubtSulla copertina avevo già scritto in precedenza che non mi piaceva quello "sguardo" di Tex. Lo ribadisco. -_nono
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Finalmente letto, anzi divorato questo attesissimo Tex Color Storie Brevi. Le aspettative erano tante e finalmente ho potuto constatare che i colori e la carta non sono come quelli usati nei Color Tex regolari. Riguardo le storie, quasi tutti piacevoli e li ho letti ben volentieri. Forse mi e' piaciuto un po' meno "L'uomo sbagliato" di Faraci & Casertano. L'ho trovata troppo semplice e scontata malgrado l'intenzione di creare un atmosfera piu' leggera. Invece "L'ultimo della lista'" di Manfredi & Biglia la metterei al primo posto delle mie preferenze. Mi piace il Tex manfrediano, duro, pragmatico e con un linguaggio secco e preciso. Una breve avventura che malgrado le poche pagine l'ho apprezzata moltissimo. Per quanto riguarda i disegni, quelli che mi son piaciuti di piu' sono quelli di Scascitelli, ma deve perfezionare un po' di piu' il suo Tex. Invece ho trovato molto convincente l'interpretazione texiana di Biglia. Un bel Tex veramente. Ma e' Genzianella, che ho per anni apprezzato su Dampyr, a lasciarmi perplesso nelle sue 24 tavole. Non l'ho visto bene alle prese con il western e il suo stile mi sembra molto lontano per il personaggio. Infine ho trovato di gran lunga migliore la colorazione dell'Overdrive Studio rispetto a quella di Oscar Celestini. Non c'e' neanche paragone.

Insomma, un bel prodotto e una bella idea queste delle storie brevi. Sia per i colori e sia anche perche' si ha la possibilita' di leggere storie di autori che per la prima volta o quasi hanno la possibilita' di cimentarsi con Tex.

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Anche se non sono d'accordo con Anthony, finalmente ho letto un giudizio sui responsabili delle colorazioni. La mia preferenza, come ho già ribadito, forse dipende dalla mia età e quindi dalle mie abitudini....visive.

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Per gentile concessione di Mauro e Sandro pubblico due tavole della storia "Un covo di belve", opportunamente ridotte, com'erano in origine prima di essere colorate.

Ecco la prima:



Immagine postata

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Finalmente ho letto questo Color. Ho fatto la "Serata Storie Brevi" concatenando pure "Le storie brevi di repubblica". Le due storie preferite della serata sono state sicuramente "Il duello" e "La preda" :-)Detto questo alcune storie del Color non erano lontanissime quindi è un ottimo segno. La colorazione e la qualità della carta sono "la via" da seguire. "Lo Sciamano bianco" non l'avevo comprato SOLO per la colorazione che veramente non mi piaceva. Adesso recuperer? pure quel volume per dare fiducia alla collana dato l'ottimo risultato di questo ultimo volume. Bellissimo l'episodio di Boselli... mi piacerebbe ci fosse un prequel a questa storia... Al secondo posto sicuramente Manfredi... sarà che l'ho adorato come cantautore e quindi il saperlo sulla nostra collana mi innamora... cmq di questa storia mi piace molto l'ambientazione... il Tex innevato è sempre stato il mio preferito... qui i colori sono stupendiTerzo post Faraci... storia molto bella... ma qui i colori mi hanno innamorato di meno... Ultimo posto "Covo di Belve". Anche qui l'uso dei colori non mi è piaciuto del tutto MA la storia è cmq piacevoleVoglio sottolineare che cmq le storie vanno tutte tra il 7 e l'8 quindi tutti gli autori sono promossi per quanto mi riguarda. Keep on rocking in a free world

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L'uscita di un color Tex con storie brevi personalmente non mi entusiasmava particolarmente, ma devo ammettere che il risultato finale è stato complessivamente buono . Quelle che prefrisco sono L'uomo sbagliato di Faraci e L'ultimo della lista di Manfredi. In particolare Faraci mi è sembrato molto a suo agio ed ha colto molto bene lo spirito con cui dovrebbero essere scritti questo tipo di racconti brevi. Molto buona anche la prova di Casertano, tratto pulito e decisamente gradevole. Al solito Manfredi non delude nelle sue, ahimè, sporadiche apparizioni su Tex che nelle sue mani appare granitico e tutto d'un pezzo stile G. L. Bonelli (e non freddo e glaciale come ho letto in qualche precedente commento). Molto buoni anche i disegni di Biglia. Un tantino al di sotto le storie scritte da Ruju ( bellissimi i disegni di Scascitelli) e di Boselli ( il tratto di Genzianella non mi sembra adatto per Tex). Per quanto riguarda la colorazione preferisco quella di Celestini decisamente piu realistica rispetto all'Overdrive Studio. Ottima la qualità della carta.

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Raramente leggo i commenti degli altri utenti prima di aver letto l'albo ed aver espresso il mio giudizio. In questo caso invece lo avevo fatto ed ero partito decisamente dubbioso sulla scelta presa dall'editore, 4 storie brevi. Mi sono invece ricreduto. Tutte decisamente all'altezza. La mia preferenza cade sulle prime 2. I colori però non mi convincono, meglio il bianco e nero. Copertina ... da austerit?, ma centrarne una per 4 storie non era facile. Voto complessivo 7.

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  • 3 settimane dopo...
  • 2 mesi dopo...

Letto ieri questo color Tex. L'idea di inserire quattro storie slegate è stata buona e molto ben gestita: Ho apprezzato tutte e quattro le storie. Il covo di belve ho letto con molto interesse: Non avrei mai pensato che la sedicente vedovella fosse una spietata dark lady, in questa storia l'elemento femminile è stato ben sfruttato. L'uomo sbagliato riprende alcuni elementi texiani quali l'andare in giro in incognito, il sicario da scoprire e le figure del West quali il medico imbroglione, il bandito evaso e assetato di vendetta, la maestrina.

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  • 1 mese dopo...

Una tavola ancora senza colori dalla storia di Ruju-Scascitelli

:w00t: Senza nulla togliere al lavoro dei coloristi, invero ben fatto: non oso immaginare che cosa sarebbe tutta la storia in bianco e nero! Già solo queste tre tavole sono splendide e mi fanno rimpiangere di non averle potute leggere così...
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Secondo me sono state disegnate pensando appositamente che poi saranno colorate.

Sulla storia di Casertano ti do ragione: ha un po' alterato il proprio tratto, sicch? non colorata non avrebbe molto senso. Ma le altre, come quella di Scascitelli, penso che reggerebbero bene anche senza.
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