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TWF - Tex Willer Forum

I Libri Di Claudio Nizzi


francob
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Messaggi consigliati/raccomandati

Sul libro di Roberto Guarino "Tex secondo Nizzi" ho scoperto con mia grande meraviglia che il più grande autore del nostro Ranger (dopo Gianluigi e prima di Boselli) aveva scritto in questi ultimi anni ben tre romanzi. Con un po' di fatica sono riuscito a trovare su internet gli ultimi due: "Il pretino" e "L'americano". Quest'ultimo l'ho già letto e lo ho trovato molto scorrevole ed intrigante nella sua struttura di giallo di provincia. Il secondo l'ho appena ricevuto, ma confesso di non vedere l'ora di poterlo cominciare. Qualcuno di voi ha potuto leggere questi romanzi e, in caso affermativo, qual'? il vostro parere?

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Ciao Francob, io non ne possiedo neanche uno, ma anch'io vorrei acquistarli . So che alcuni di essi hanno una forte carica erotica (ricordo una battuta di Borden su queste tendenze di Nizzi...) ma le trame da thriller di provincia mi attirano molto. Oltre che curiosità, voglio acquistare questi libri per la stima e l'"affetto" che nutro per Nizzi, per quell'inimitabile Tex che è stato il mio primo Tex. Non appena ne avrà letto qualcuno, ti farà sapere...

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Leo, come ho scritto ho letto solo l'ultimo dei libri scritti da Nizzi e spero che anche "Il pretino" mi soddisfi come l'altro. Per quanto concerne la carica erotica, sè qualcosa c'è ma niente di speciale. Di speciale credo che ci sia la "vendetta" di Nizzi nei confronti di Sergio Bonelli che, nelle trame di Tex, mai avrebbe accettato qualcosa meno che castigato.

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Con questo messaggio festeggio il mio passaggio al gruppo "cowboy". Con molta fortuna oggi sono riuscito a trovare su internet gli altri due libri di Nizzi che completano così la mia collezione. Vi informer? sul mio parere in attesa che qualcun altro amico del forum possa dirmi qualcosa sulla sua eventuale lettura....

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Ho finito di leggere "Il pretino" e, possibile, mi è piaciuto ancor di più del già interessante "L'americano". Sono certo che i tanti anni di sceneggiatura di fumetti abbia aiutato Nizzi ad essere così conciso ed intrigante nei suoi racconti che devo dire, si leggono tutti d'un fiato. Questo ultimo libro non è un thriller, ma la provincia dopo-guerra c'è proprio tutta e potr? comunque piacere anche a Leo. Non mi resta che attendere l'arrivo degli altri due libri. Confesso che non vedo l'ora di leggerli....

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  • 2 settimane dopo...

Oggi ho ricevuto "L'epidemia" e "Il federale di Borgo Torre" e così ho completato la collezione dei libri di Claudio Nizzi. Dopo la lettura (non vedo l'ora di iniziare...) farà sapere le mie considerazioni. So molto bene che siete abituati alla lettura dei fumetti, come lo sono pure io, ma credo che la grande autorevolezza che Nizzi ha raggiunto tra tutti i texiani DOC meriti un excursus anche nella sua produzione squisitamente letteraria. Gianluigi Bonelli sosteneva sempre di essere uno scrittore prestato ai fumetti e mai più restituito. Nizzi, che è stato il primo vero seguace del grande Bonelli pare abbia fatto la strada al contrario.......

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Ho terminato la lettura di "L'epidemia" che rappresenta il primo romanzo di Claudio Nizzi dopo aver abbandonato il fumetto. "Dopo tanto tempo la routine di Tex cominciava a pesarmi e il desiderio di tornare alla narrativa si faceva sentire...." spiega Claudio nel libro di Roberto Guarino. Anche questo romanzo si legge d'un fiato, con ricchezza di dialoghi e continui e veloci cambi di scena. Bello e interessante. Dopo aver letto tre dei quattro romanzi, posso dire che questa nuova fatica letteraria di Nizzi descrive un'interessante saga provinciale con personaggi dalle caratteristiche tracciate in maniera precisa e completa. Credo che opportunamente sceneggiate ed affidate alle sapienti matite di un disegnatore alla Vittorio Giardino queste narrazioni potrebbero diventare delle eccellenti graphic-novels. Roberto Guarino, se leggi, perchè non provi a proporlo a Nizzi?

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Approfittando del torpore e del tepore di questo pigro periodo festivo, ho terminato la lettura di "Il federale di Borgo Torre". Con riferimento alle caratteristiche di lettura piacevole ed interessante dovrei ripetere quanto già scritto a fronte dei precedenti romanzi. Qui devo aggiungere che la presenza di flashback ed i continui colpi di scena generano una particolare suspense. Per terminare, non possiamo parlare di letteratura da premio Nobel - sebbene una riflessione su Dario Fo potrebbe giustificare una comprensibile attesa....-ma certamente possiamo garantire che si tratta di libri godibilissimi da consigliare ai più attenti lettori di Tex. Complimenti finali al grandissimo Claudio Nizzi!

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  • 1 mese dopo...

Mi sono procurato finalmente tre dei quattro romanzi di Nizzi; mi manca solo L'Epidemia, che però sembra introvabile (tu come lo hai trovato, Francob?). Nel fine settimana, approfittando di un'indisposizione che mi ha tenuto in casa ho letto Il Federale di Borgo Torre, lettura fluida e intrigante che mi ha regalato ore piacevolissime. Un sonnacchioso paesino sull'Appennino Tosco-Emiliano, gli anni Cinquanta, i nostalgici del fascio e di un passato troppo recente e troppo condiviso da tutti, le beghe di paese, la maestra elementare, il sindaco, il parroco, il maresciallo della locale stazione dei carabinieri, il beone d'osteria che sa tutto del paese. In questo clima molto alla "Don Matteo" si innesta un caso alla Don Matteo: un omicidio, il misterioso assassinio del classico ex gerarca odioso e prepotente del paese. Tutto Borgo Torre aveva un buon motivo per ucciderlo: bisogna forse scavare negli anni 20, quando la storia del fascismo e del Federale assassinato hanno avuto inizio? Da qui inizia un viaggio a ritroso nel tempo attraverso il quale il maresciallo, scavando nei segreti del paese, tenta di svelare il mistero dell'omicidio del Federale. I capitoli, brevi e concisi e fatti soprattutto di dialoghi (più che un romanzo, sembra un fumetto senza disegni e con qualche didascalia in più), corrono che è un piacere, la suspence aumenta man mano che si procede e così a un certo punto sei prigioniero del libro, ti rendi conto di non poterlo più lasciare a mezzo e, complice anche la sua brevit?, non ti fermi più alla fine, fino a che non ti si sarà svelato il mistero di Borgo Torre. Al di l' della trama, come detto divertente e appassionante, ho amato in questo libro l'ambientazione, la provincia di un'Italia povera e rurale, che costituisce un po' una mia debolezza, nel senso che se l'ambientazione è questa, allora il libro già mi piace, a prescindere magari dalla sua effettiva bontà. Ma il Federale di Borgo Torre è un libro buono, diverte e non ti sottrae poi neanche tempo, dato che si legge in poche ore. Inoltre, non manca un omaggio al nostro ranger: siamo nel '51, e uno dei personaggi del romanzo a un certo punto è intento a leggere un albetto di Tex!

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siamo nel '51, e uno dei personaggi del romanzo a un certo punto è intento a leggere un albetto di Tex!

Ma tu guarda la coincidenza... :lol2:
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  • Collaboratori

Ho letto i primi tre, diversi anni fa, quindi ne ho, ora che scrivo qualche riga, un vago ricordo. Il migliore è il primo intitolato l'Epidemia. Buono anche il secondo; il terzo mi ha un pochino deluso, motivo per cui poi non ho comprato il quarto, anche se Guarino me ne ha parlato molto bene. Un giorno chissà..., per il momento sono pieno di letture! Ne consiglio comunque l'acquisto: non è alta letteratura, ma sono libri che non annoiano mai ( e questo non è poco, credetemi ), scritti con uno stile leggero e sempre accattivante che, chi conosce il Tex di Nizzi, riconoscer? familiare.

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Leo, non avevo dubbi che ti sarebbe piaciuto. Complimenti per la precisa analisi del libro, credo che gli altri ti piaceranno ancor di più, ora che hai cominciato a conoscere i personaggi."L'epidemia" l'avevo trovato su Ebay, ma ora pare che non ci sia più (al momento, almeno). Pare invece che ci sia su Unilibro. it. Ti consiglio di provare, è un sito molto serio.

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Ymalpas, sono lieto che siano piaciuti anche a te, pur con i personali "distinguo". E' vero, non è alta letteratura, me letture piacevoli e, soprattutto, intelligenti. C'è poi da sottolineare che stiamo parlando di Claudio Nizzi, che per un tediano doc è il massimo!

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Il terzo libro, quello che ha deluso Ymalpas, immagino che sia Il Pretino, altra storia che scende già liscia come un bicchier d'acqua. Non è alla pari del Federale, ma solo perchè in quest'ultimo la trama gialla (perfettamente imbastita) e il mistero conseguente aggiungevano tanto sale e suspence alla storia. Il Pretino ha in comune con il Federale solo l'ambientazione, la Borgo Torre degli anni cinquanta, e i personaggi ricorrenti, gli abitanti del paese (ritroviamo il sindaco o il maresciallo, anche se in quest'ultima storia il maresciallo Caruso, vero protagonista de Il Federale di Borgo Torre in quanto è lui a fare le indagini, è solo una comparsa all'inizio del libro, poi lascia il posto ai veri protagonisti di questa vicenda). Nonostante l'assenza di una trama gialla, anche questo libro ti intriga fino alla fine; c'è maggiore coinvolgimento emotivo per i personaggi della vicenda, questo bel pretino giunto a Borgo Torre in tempo di elezioni comunali che subito sconvolge gli equilibri del paese facendo innamorare le donne di Borgo e apparendo una minaccia per i partiti opposti alla DC nell'imminente competizione elettorale. E poich? in amore e in guerra tutto è permesso, non mancano i colpi bassi per fare tramontare l'astro del povero e ignaro pretino, la cui virt? e la cui onorabilità sono messe in serio pericolo. Se ne Il Federale di Borgo Torre ci si affezionava al Maresciallo Caruso, apprezzandone l'umanit? e l'autenticit?, qui si partecipa con coinvolgimento alle sventure del povero ragazzo capitato in un agone politico che presto lo rende agnello tra i lupi (o meglio, tra le lupe...). I personaggi di Nizzi sono appena abbozzati; la brevit? delle sue opere non ne consente particolari approfondimenti psicologici, ma ciò non è neanche nell'intento dell'autore, che più che romanzi scrive delle "novelle lunghe" (se così si può dire). I suoi non sono quindi ritratti particolareggiati e profondi, bensì bozzetti funzionali alla vicenda contingente; Nizzi non vuole cogliere alcuna verità, non vuole fare alta letteratura, non trasmette alcun particolare messaggio; si limita a raccontare piccole vicende di un piccolo paese. Ciò non toglie che questi bozzetti siano estremamente gradevoli, ed anzi riescano ad appassionare il lettore. Come dicono Ymalpas e Francob, non è poco.

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Letto anche L'Americano, che probabilmente è quello che mi è piaciuto di più. All'intrigo (che lo rende in fin dei conti quasi un giallo) si aggiunge una componente di umanit? che, seppur presente anche negli altri suoi romanzi, qui è spiccata e ancor più felice. Ormai alla terza lettura ci si sente a casa: si conoscono l'arciprete, Don Giuseppe, il maresciallo Caruso, il sindaco Bellentani, quel bel fusto dello Scaccia, segretario del PCI locale, il beone Merigo: non manca nessuno nell'ennesimo balletto cui danno vita i paesani di Borgo Torre, e in questo romanzo più che altrove protagonista prepotente è l'umanit? nei suoi aspetti più minuti: è quasi un'epopea della quotidianit?, resa attraverso piccoli e grandi gesti, nobili o meschini a seconda dei casi: c'è la povera donna bruttina che si masturba guardando le coppiette, il vecchietto ormai andato il cui istinto, primordiale e insopprimibile, è quello di toccare le tette alla badante che ormai lascia fare, le malelingue della gente, i propositi di vendetta, l'avidit? dei genitori nel tentativo di accasare le figlie; ma ci sono anche i ricordi di giovent?, l'aiuto disinteressato ripagato con la malevolenza, il sentimento di un amore purissimo capace di sopravvivere ad anni di silenzio, il mestiere di un vecchio segugio orgoglioso dell'Arma presso la quale presta il proprio servizio. C'è tanta meschinit?, tante piccole miserie, ma c'è anche tanta nobilt?, o semplicemente dignit?: ritrovi tutti questi elementi, abbozzati ma va bene così, quando un autore riesce in certe pennellate non è necessario l'approfondimento, non sono indispensabili pagine e pagine; l'alito dell'umanit?, pestifero o soave, può essere racchiuso anche in poco più di cento pagine. E' sufficiente una scrittura felice, il saper raccontare, il saper divertire. Perchè, in fin dei conti, L'Americano è soprattutto questo: divertimento. Divertimento fatto delle nostre piccolezze, delle nostre miserie, ma anche delle nostre battaglie di ogni giorno, giuste o sbagliate che siano, dei nostri dissapori e dei nostri lieti fini. Leggiamo, ci riconosciamo, ci riflettiamo su e nel frattempo ci divertiamo. Unica pecca: finisce troppo presto...

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Grazie per l'apprezzamento, Francob :indianovestito: Sarei felice anch'io se Nizzi ci leggesse, perchè in tal modo verrebbe a conoscenza di come i suoi libri siano apprezzati anche dai suoi "vecchi" lettori texiani.

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Se in questi giorni si è connesso, penso ci abbia letto e abbia riportato. Se ci leggi, confermi, Roberto?A questo proposito, chiedo a Roberto (se ci leggi), oltre che di riportare i complimenti, se Claudio ha in serbo altri romanzi: io non ho ancora letto L'Epidemia (non lo trovo... adesso comunque guardo su Unilibro), ma per me leggere i suoi romanzi è stato un crescendo, e l'ultimo lo considero il più bello. Non sarebbe male se continuasse in questa sua opera, davvero apprezzabile. ciao

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