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TWF - Tex Willer Forum

[643/644] L'indomabile


Sam Stone
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Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni:Josè Ortiz

Periodicità mensile: Maggio - Giugno 2014

 

 

 

 

Nantan e Dimàs sono due poliziotti Apache della riserva di San Carlos, orgogliosi di mantenere la legge agli ordini dell'agente indiano Webster. Accusati ingiustamente di aver massacrato dei trafficanti di whisky, i due amici vengono condannati alla deportazione perpetua in Florida. Webster chiede aiuto a Tex e ai pards, che con i loro abituali ed efficaci metodi risalgono rapidamente ai veri autori dell'omicidio e ai suoi mandanti. Ma, nel frattempo, i due Apaches, evasi rocambolescamente dal treno, sono braccati da soldati e sceriffi in una regione a loro sconosciuta e lontana centinaia di miglia dal loro territorio...

 

 

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

 

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Mi sembra un soggetto molto interessante. Era un po che non vedevamo storie con gli indiani. Pare promettere bene. Mi piace molto la prima tavola postata. Se poi la storia è ambientata in Florida avremo anche un paesaggio insolito e molto interessante.

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Quoto Ym, il soggetto è senz'altro molto promettente ma Ortiz non ha mai incontrato le mie simpatie come disegnatore. Mi chiedevo se ci fosse qualche speranza di incontrare i Seminole, ma forse i tempi storici non lo consentono?In ogni caso, l'avvertimento di Tex agli avventori del saloon, nella 6^ vignetta, vale la spesa dell'albo! :cowboy:

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.... una cosa è pero certa: basta una rapida occhiata per vedere che non siamo piu davanti all ' artista spagnolo di un tempo .... ma era inevitabile, purtroppo... trama di Borden interessante e ricca di spunti: soggetto approvato! ... ::evvai::

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Mi chiedevo se ci fosse qualche speranza di incontrare i Seminole, ma forse i tempi storici non lo consentono?:

In che senso non lo consentono?I Seminoles c'erano ai tempi di Tex come ci sono oggi e Tex li ha già incontrati almeno altre tre volte. Ma forse per tempi storici intendevi i tempi della narrazione ed allora ti faccio rispettosamente notare che hai scelto una locuzione se non errata quantomeno ambigua perchè storico è un aggettivo che non si applica alle storie ma alla Storia.
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Mi chiedevo se ci fosse qualche speranza di incontrare i Seminole, ma forse i tempi storici non lo consentono?:

In che senso non lo consentono?I Seminoles c'erano ai tempi di Tex come ci sono oggi e Tex li ha già incontrati almeno altre tre volte. Ma forse per tempi storici intendevi i tempi della narrazione ed allora ti faccio rispettosamente notare che hai scelto una locuzione se non errata quantomeno ambigua perchè storico è un aggettivo che non si applica alle storie ma alla Storia.
Mi hai storicamente confuso le idee doubt ma provo ugualmente ad andare con ordine, impresa per me ardua quant'altre mai:1) lo so che Tex ha incontrato più di una volta i Seminoles, una delle quali nell'occasione da me sempre tanto amata in cui GLB li alle? con i Cheyenne trasferendoli d'ufficio in una zona dove c'entravano più o meno come i cavoli a merenda2) non ho capito la sottigliezza, comunque il mio dubbio era sui tempi della storia. Cioè, se quando viene cronologicamente collocato l'episodio i Seminoles sono ancora una presenza significativa3) se per caso intendi dire che le storie texiane (e comunque le storie di fantasia, e segnatamente le storie a fumetti) non sono obbligate a ubbidire alla storia, sono assolutamente d'accordo, ma ho sempre avuto l'impressione che per Borden non fosse così. Ed ero convinta che non lo fosse nemmeno per te. :trapper:
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Mi chiedevo se ci fosse qualche speranza di incontrare i Seminole, ma forse i tempi storici non lo consentono?:

In che senso non lo consentono?I Seminoles c'erano ai tempi di Tex come ci sono oggi e Tex li ha già incontrati almeno altre tre volte. Ma forse per tempi storici intendevi i tempi della narrazione ed allora ti faccio rispettosamente notare che hai scelto una locuzione se non errata quantomeno ambigua perchè storico è un aggettivo che non si applica alle storie ma alla Storia.
Mi hai storicamente confuso le idee doubt ma provo ugualmente ad andare con ordine, impresa per me ardua quant'altre mai:1) lo so che Tex ha incontrato più di una volta i Seminoles, una delle quali nell'occasione da me sempre tanto amata in cui GLB li alle? con i Cheyenne trasferendoli d'ufficio in una zona dove c'entravano più o meno come i cavoli a merenda2) non ho capito la sottigliezza, comunque il mio dubbio era sui tempi della storia. Cioè, se quando viene cronologicamente collocato l'episodio i Seminoles sono ancora una presenza significativa3) se per caso intendi dire che le storie texiane (e comunque le storie di fantasia, e segnatamente le storie a fumetti) non sono obbligate a ubbidire alla storia, sono assolutamente d'accordo, ma ho sempre avuto l'impressione che per Borden non fosse così. Ed ero convinta che non lo fosse nemmeno per te. :trapper:
Mia cara, sarà ancora più preciso: storico è un aggettivo che si usa prevalentemente per la Storia quella co la S maiuscola, per esempio in evento o fatto storico e simili. Idem per l'avverbio storicamentePer quanto riguarda le storie narrate , l'aggettivo storico è fuori luogo e genera confusione. L'aggettivo corretto ?: "narrativo". Se tu dici tempi storici, ti riferisci all'ambientazione temporale (ad esempio la Guerra Civile o il 1880), se dici tempi narrativi, invece, intendi la scansione temporale interna alla storia (24 ore, una settimana, un mese etc.)Cosè è più chiaro?L'Accademia della Crusca non so, ma la mia maestra sarebbe fera di me. :lol2: P. S. Ma quale errore? I Seminole e i Cheyennes hanno davvero convissuto entrambi nello stesso territorio e precisamente in Oklahoma. I Seminoles vi furono trasferiti in 3000 (più 800 "Seminole Neri") nel 1842 dopo la fine della Seconda Guerra Seminole. Vedi qui:http://en. wikipedia. org/wiki/Seminole_Nation_of_OklahomaI Cheyennes del Sud, invece vi furono trasferiti nel 1867 assieme agli Arapaho in seguito al trattato di Medicine Lodge.http://en. wikipedia. org/wiki/Cheyenne_and_..._Tribes#HistoryNon era impossibile, quindi, trovare Cheyenne e Seminoles insieme (ma non certo nelle Grandi Pianure), dubito, però, che i Seminoles avessero gli abiti mostrati in quella storia... ma quello era un errore tipico dell'epoca in cui fu scritta e pubblicata la storia. Modificato da Carlo Monni
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Mia cara, sarà ancora più preciso: storico è un aggettivo che si usa prevalentemente per la Storia quella co la S maiuscola, per esempio in evento o fatto storico e simili. Idem per l'avverbio storicamentePer quanto riguarda le storie narrate , l'aggettivo storico è fuori luogo e genera confusione. L'aggettivo corretto ?: "narrativo". Se tu dici tempi storici, ti riferisci all'ambientazione temporale (ad esempio la Guerra Civile o il 1880), se dici tempi narrativi, invece, intendi la scansione temporale interna alla storia (24 ore, una settimana, un mese etc.)Cosè è più chiaro?L'Accademia della Crusca non so, ma la mia maestra sarebbe fera di me. :lol2:

Con buona pace della maestra mia, di Carlo Monni e di tutti gli altri, la lingua italiana, pur nella sua ricchezza (che purtroppo stiamo perdendo?) presenta spesso nomi con più significati e i derivati, composti e alterati non sempre sono applicabili a tutte le accezioni del termine. Cosè come giustamente dice Carlo, la Storia con la S maiuscola è altra cosa rispetto alla storia narrata o alla storia personale di ciascuno o tante altre sfumature (non contar storie, ha una storia con, è tutta un'altra storia e via dicendo)Quindi si può raccontare la Storia (History direbbero gli inglesi) facendo ricorso a una storia (story) vera o di fantasia, reale o più o meno verosimile (concordanza storica) con avvenimenti temporalmente collegati (concordanza narrativa)Allora se la prossima storia che avremo il piacere di leggere dovesse far incontrare Tex e uno o più Seminoles in Florida ritengo non debba essere considerato fuori luogo, n° dal punto di vista storico, n° da quello narrativo
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Scusate non ho la competenza per potermi addentrare su quanto discusso sinora. Vorrei solo dare una mia impressione sulla parte grafica, ovvero dalle tavole in anteprima ho l'impressione di trovarmi di fronte quasi ad un altro disegnatorerispetto a quello di "Cacciatori di Fossili" o "La grande rapina". Ortiz non è mai stato uno dei miei disegnatori preferiti, ma ho apprezzato, come detto sopra, le prime storie da lui disegnate. Mi dispiace che non abbia potuto mantenere negli anni, forse per la vecchiaia o per malattia (non sono a conoscenza delle vicissitudini dell'artista) il medesimo stile grafico degli inizi. Essendo personalmente più legato alla parte grafica in un fumetto, se essa non mi coinvolge di conseguenza non sono molto invogliato a leggerne la storia, in questo caso i disegni trovo che non siano ben realizzati.

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Scusate non ho la competenza per potermi addentrare su quanto discusso sinora. Vorrei solo dare una mia impressione sulla parte grafica, ovvero dalle tavole in anteprima ho l'impressione di trovarmi di fronte quasi ad un altro disegnatorerispetto a quello di "Cacciatori di Fossili" o "La grande rapina". Ortiz non è mai stato uno dei miei disegnatori preferiti, ma ho apprezzato, come detto sopra, le prime storie da lui disegnate. Mi dispiace che non abbia potuto mantenere negli anni, forse per la vecchiaia o per malattia (non sono a conoscenza delle vicissitudini dell'artista) il medesimo stile grafico degli inizi. Essendo personalmente più legato alla parte grafica in un fumetto, se essa non mi coinvolge di conseguenza non sono molto invogliato a leggerne la storia, in questo caso i disegni trovo che non siano ben realizzati.

Il problema della decadenza artistica coinvolge anche i grandi pittori, per i quali però si tende a individuare nuove fasi creative. Nell'ambito fumettistico, dove un genere è ben caratterizzato e, soprattutto quando si tratta di disegno realistico, si devono rispettare non solo canoni estetici, ma anche regole stilistiche, la perdita del tratto caratteristico, legata magari a problemi di vista o di fermezza di mano o di ridotta velocit? o tutte le cose messe insieme, determina uno scadimento della qualità del disegno. Anche su Tex abbiamo avuto il dispiacere di assistere alla involuzione di grandissimi disegnatori, anche per il grandissimo buon cuore dell'indimenticabile Sergio.
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Il soggetto sembra avvincente. I disegni... Oh no, Ortiz... :shock: vabb?, stringer? i denti, anche perchè ci sono utenti come John Deere che addirittura lo giudicano il migliore. E questo per far capire ancora di più, quanto sia importante la componente soggettiva nel giudizio su un determinato tratto ( vedi discussione su Font che invece a me piace molto).

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A parte la variante soggettiva, Ortiz perlomeno in passato, rimaneva sull'onda del realistico, che credo sia un caratteristica del fumetto di Tex. E questo penso possa essere un metro per stabilire almeno se un disegnatore sia pertinente o meno alle storie di Tex. Il tratto di Font può piacere, ma a mio avviso non rispecchia i canoni grafici della serie. Dato che spesso si parla di tradizione, non si avvicina n° ai tratti del passato come, Galep, Letteri, Ticci... n° a quelli più puliti e rifiniti di Villa o Civitelli, Font disegna in maniera quantomeno surreale non rispecchia le proporzioni del realistico ma neanche nei suoi stessi disegni rimane coerente, uno stesso personaggio può avere in due vignette diverse caratteristiche somatiche differenti(Vedi Dallas nella sua ultima storia) e a me da anche l'impressione che i disegni non siano curati. Quindi la differenza è che Ortiz, anche se un p? al limite rimanga nel segno di Tex mentre Font a mio avviso si trova in un mondo a sè.

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? puramente soggettivo secondo me il tratto: sono sicuro che qualcuno ritiene il peggiore il mio preferito e io ritengo il peggiore il preferito di qualcun'altro... per esempio vedo che molti adorano Ticci ed a me invece non garba... vedo che a molti non piace Font e a me invece piace molto...:)

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? puramente soggettivo secondo me il tratto

E' vero a me piacciono sia Ticci sia Ortiz, sebbene il loro tratto sia proprio diverso. Ticci lo vedo molto bene nel rappresentare le praterie coi bisonti, gli accampamenti indiani, Ortiz invece con il polveroso Messico e coi deserti.. Mi rallegro che rivedremo una storia con gli indiani, è da diverso tempo che mancano storie simili.
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La copertina non mi piace, lasciando perdere i confronti con quella precedente che rasentava la perfezione. Un indiano salamandra in mezzo alle fiamme e un Tex in primo piano un po' bolso, ma soprattutto quasi abbozzato, non rifinito, con spreco di nero sulla camicia. Poi, mi ripeto e sarà anche una mia fisima, ma gran parte delle ultime opere "in vetrina" di Claudio Villa ha una tonalit? cupa e se non ce l'ha a me appare eccessivamente carica di colore. Quasi come dovesse riscattare - è solo una battuta - il candore del capolavoro del numero 600.

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  • 2 settimane dopo...

Sul sito SBE per presentare il 2014 di Tex borden in riferimento alla storia L'indomabile, che stiamo per leggere ha scritto: ? è possibile che la nostra fede nella dirittura morale dei prodi cavalieri rossi tentenni, quando scopriremo che il tradimento serpeggia nella riserva Apache, che una falsa accusa ha causato vittime innocenti e che qualcuno trama con i feroci predoni Netdahe?Dato che non abbiamo molti spunti di discussione in attesa dell'uscita del primo albo, qualcuno di voi conosce la storia Apache Strike di Jason Manning che parla di Kiannatah, feroce guerriero Nethade?

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Se devo essere sincero questo albo non mi attira molto sia per la copertina sia per la trama, speriamo sia meglio di quanto appare ora.

E' la quinta storia consecutiva di borden pubblicata da luglio 2013 ad oggi. Le precedenti (Tombstone Epitaph, Il segreto del giudice Bean, El Supremo e Giovani assasini) sono state un continuo crescendo, se anche questa storia dovesse registrare una flessione non credo che possiamo lamentarci. Per gli estimatori di Ortiz è purtroppo l'ultima sua storia sulla serie regolare... per i detrattori di Ortiz è finalmente l'ultima sua storia sulla serie regolare... ancora una settimana e poi via ai commenti! :colt:
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