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TWF - Tex Willer Forum

[643/644] L'indomabile


Sam Stone
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70 utenti hanno votato

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Mi associo evviva Tex e il suo impareggiabile linguaggio!!Definirlo illeggibile pare anche a me fuori luogo, è una Aussage (scusate non mi viene in mente adesso in italiano) piuttosto forte

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Mi associo evviva Tex e il suo impareggiabile linguaggio!!Definirlo illeggibile pare anche a me fuori luogo, è una Aussage (scusate non mi viene in mente adesso in italiano) piuttosto forte

Direi... affermazione... Manca poco all'uscita... mi sto preparando a leggere... l'illeggibile :lol2:
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letta la seconda parte di questa ottima storia. dico subito che mi è piaciuta moltissimo, ho ritrovato il Tex dei tempi migliori. la storia è molto ben scritta da un Boselli in gran forma, i pards fanno un figurone e tornano a relazionarsi e a parlare come piace a me. Nastas è un personaggio ottimamente caratterizzato e affascinante che spero di rivedere presto nelle vicende texiane e così il capitano. anche i disegni di Ortiz mi hanno pienamente convintotutto molto bello e convincenteil finale , poi, promette un seguito che spero tarder? ad arrivareun complimento mio particolare a Boselli , in gran spolvero; un paio d'anni fa lo criticai per alcune sue storie che non mi erano piaciute per niente, ora ne tesso le lodi per la serie di bellissime storie che ha scritto negli ultimi tempivotisoggetto 9sceneggiatura 9disegni 7complessivo 8

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La seconda parte della storia prosegue sulle orme della tradizione con Tex e pards scatenati e convincenti. Riabilitata ai miei occhi anche la figura di Webster finalmente attivo nell'azione e liberato dalla ambiguit? che lo caratterizzava nella prima parte. Ben caratterizzata la lunga fuga di rientro di Nantan con tanto di travisata enfasi mediatica che trasforma un uomo in fuga in un terribile assassino. Bella anche la sequenza che porta l'indomabile a scoprire l'inattesa solidarietà del nero Adam e quella della movimentata performance dei nostri nello scalcinato villaggio dell'Oklahoma dal quale era partita l'improbabile posse alla caccia di Nantan. Tutto ben distribuito nei ritmi della brillante sceneggiatura che ci accompagna sulle tracce della vendetta del coraggioso e fiero apache, fino all'epilogo degno di questa avventura dove tutto è messo a posto e mi soddisfa, compreso il fatto che l'arrogante colonnello Atwood resti al comando di Fort Rucker, ma notevolmente ridimensionato nelle ambizioni e nell'orgoglio, dopo aver visto fallire il suo piano e aver assaggiato sul mento il destro-sinistro di Tex. Nantan si gode il meritato riposo del guerriero senza escludere la possibilità di poter tornare un giorno a cavalcare a fianco di Aquila della Notte. Ortiz presta i suoi pennelli in maniera dignitosissima in questa sua (pen)ultima prova Texiana. I guerrieri Netdahe risultano infine protagonisti senza mai apparire una volta... Storia molto in sintonia con i nostalgici, come me, del Tex classico.

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Le prime 40/50 pagine del secondo albo mi stavano facendo cascare le braccia. La storia mi sembrava troppo classica, quasi banale, troppo appiattita sui canoni di GLB. Già il primo albo mi aveva dato questa impressione e sinceramente a quel punto stavo già pensando di dimenticare questa vicenda in fretta e sperare che a luglio sarebbe uscito qualcosa di meglio. Poi, quando non me l'aspettavo quasi più, ecco che Boselli mi riprende il personaggio di Nitika e mi inventa una stupenda storia d'amore con Nantan ( molto meglio caratterizzato in questo secondo albo), risolvendo al tempo stesso brillantemente il conflitto interiore tra Nitika ed Uday. Questa parte ( le ultime 50/60 pagine del secondo albo) a mio avviso è bellissima, questa sè a livello di "Giovani assassini". Alla fine nel complesso la storia per me è buona e , se anche lettori più "tradizionalisti" la apprezzeranno, vorr? dire che Boselli è riuscito a trovare il mix giusto per accontentare tutti. La saga ha bisogno di molte vicende come questa, fermo restando che, ogni tanto, mi aspetto che Borden non cerchi di scrivere solo buone storie, ma capolavori ( e quindi abbandoni un attimo l'eccessiva classicit? e scriva storie boselliane al 100% come i suoi grandi capolavori della fascia 400/500)Non commento i disegni per rispetto verso Ortiz. Voto alla storia: 8

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Prime impressioni sul secondo albo appena letto

Finalmente una rissa come si deve, con annessa distruzione ed incendio del saloon! (e di quasi mezzo villaggio); memorabile la vignetta d'apertura di pagina 21, con una sedia che vola, Carson nell'angolo che fa testa-testa con due malcapitati, e Tex che fa svolazzare a testa in già un altro avventore come fosse un ring del wrestling! :w00t: :w00t: clap Avvincente l'odissea del ritorno di Nantan, con poche tavole - incluso l'incontro con Adam - viene raccontata una sotto-storia che potrebbe prendere mezzo albo... e l'impegno di Nantan nel procurarsi cavallo ed armi mantenendo la promessa fatta al suo 'liberatore' di non usare violenza o di non uccidere innocenti. Non posso dire di aver trovato queste prime 50 pagine n° banali n° prevedibili n° tantomeno 'classiche', ma si fan leggere, ed anche molto bene. Eccellenti poi le trovate sceniche disseminate qua e l', come la faccia di Morton che appena reduce dalla distruzione del suo magazzino finisce anche in cella; Kit che capisce al volo che Tex e Carson stanno spiegando alcune cose importanti nel saloon a suon di cazzotti appena vede volare il tizio in mezzo alla strada; Carson che manda gambe all'aria l'avventore barbuto alto due spanne più di lui; Tiger che blocca con una mano il braccio con la bottiglia rotta in arrivo. Mi domandavo poi come mai Nantan potesse fare tutto quello che ha fatto praticamente tutto da solo finch? non è stato assediato nella grotta, salvo poi ricordarcelo nel finale, ovvero l'unire le sue capacità di guerriero apache con l'addestramento nell'esercito, dimostrando di essere un guerriero di quelli tosti (per certi versi, superiore anche al Tiger Jack degli esordi)Il finale viene poi 'incanalato' nella giusta direzione, lasciando diverse questioni in sospeso e che verranno riprese in seguito (Atwood che rimane a Fort Rucker, i Netdahe in messico, ecc.). Gustosa infine la citazione bondiana "Il colonnello Atwood, presumo... il mio nome è Willer, Tex Willer", rilassato appoggiato ad una roccia fumando una sigaretta. Promosso a pieni voti. :asd: :asd: :asd:
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Letto anche "Fuga Disperata", albo che conclude questa avventura. Come già detto a fronte del primo albo, questa è una storia tradizionale che più tradizionale non si può, alla faccia di chi cerca il pelo nell'uovo per provare ipotetiche variazioni nel comportamento e nell'essere di Tex. Questo è il Tex che piace a noi e che ci permette di trascorrere qualche piacevole ora di distrazione. Non è certamente un capolavoro, ma non possiamo pretendere che Borden ci sforni ogni mese racconti eccezionali come quelli dei mesi passati. Capiter? certamente fra qualche mese di trovare in edicola qualcosa di strepitoso, ma a me personalmente va bene così e ritengo di pagare il prezzo corretto in edicola a fronte di ciò che l'Editore mi offre. Per i supercritici resta sempre Topolino (senza nessuna offesa per Topolino.....).

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Ma a me non sembra tanto tradizionale... tanto per cominciare, nel secondo albo il ruolo di Tex e dei pards è (in percentuale alle pagine, quantomeno) minore rispetto al ruolo di Nantan; inoltre il duello finale non è tra Tex ed un avversario ma tra due persone del tutto diverse... non è una storia che stravolge i canoni texiani, ma con variazioni significative secondo me sè. :-)

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La storia è bella, con scene eccellenti come la rissa nel saloon, certamente GLBonelliana. Anch'io ritengo, tuttavia, che in alcune parti della storia, venga dato troppo spazio a Nantan, e troppo poco a Tex ed ai pards. Con questo non voglio tuttavia sminuire la sceneggiatura di Boselli. I disegni di Ortiz evidenziano l'evidente calo qualitativo dell'autore, in atto da diversi anni.

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Gilas, questo è un problema tuo. Accetto la tua posizione, tu vedi di accettare anche le altre....

Non ho alcun problema... come per te, anche per me (v. sotto spoiler nel mio post sopra), questa è una storia da promuovere a pieni voti. :)
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E' una bella storia... fino, più o meno, a pagina 50, una gran bella storia. Poi, secondo me, cala. E cala perchè il finale è

tutto troppo incentrato sulla figura di Nantan. Ho avuto, onestamente, l'impressione che qui, dopo tanto tempo, Boselli sia ricaduto nel vizio del "personaggio rubascena" (termine che mi vanto di aver personalmente coniato anni fa :D ) che non mi riesce a far amare certe sue storie da tutti apprezzate come, per esempio, "Gli assassini". Insomma, è vero che il ruolo di Tex non si deve per forza giudicare dal numero di pagine in cui compare, ma se poi le cose più eroiche e le scene più spettacolari sono riservate a un altro, beh, io non mi ci ritrovo più! Questo ?, per me, il Tex che fa da comparsa e che non mi piace molto leggere.
Ce poi un'altra cosa che non mi è troppo piaciuta, un altro vizio del vecchio Boselli che qui torna: quello di rendere i suoi coprotagonisti dei veri e propri
Terminator, che a ogni colpo ammazzano qualcuno, che si mettono l' senza ripari e nel giro di una pagina ti ammazzano orde di nemici: Nantan, da solo, allo scoperto, ne fa fuori 7 senza sbagliare un colpo! Ora, non è tanto l'esagerazione che non mi piace, quanto il fatto che io ammazzatine del genere (penso anche al Raza in apertura di "A sud del Rio Grande") dai quattro pards non ne ho mai viste fare - come se, dunque, tutti questi Robocop boselliani fossero meglio di loro nell'ammazzare cristiani!
Insomma, in questa storia, che rimane una bella storia carica di ottimi spunti per qualche seguito, mi è sembrato di vedere qualcuno di quei difetti che comparivano (sporadicamente) nel primo Boselli (quello, a quanto pare, più amato dai lettori). Ma non per questo mi straccio le vesti: continuo a credere che questo sia il periodo migliore di Boselli, quello in cui riesce a coniugare splendidamente le sue esigenze di narratore con la tradizione e la classicit? del personaggio: una storia (in parte) lontana dai miei canoni texiani (anzi, dal mio unico canone texiano, molto semplice: Tex è metaforicamente quello che ce l'ha più lungo di tutti!) la accetto senza mettermi a urlare alla lesa maest? texiana, sport tanto in voga tra gli isterici lettori (forumisti!) di Tex. Su Ortiz dico solo che in questo secondo albo, secondo me, peggiora ulteriormente: con disegni adeguati, la storia ne avrebbe certamente guadagnato. Edit: nel sondaggio volevo votare 7, ma ho sbagliato a cliccare sull'8 :trapper: Modificato da paco ordonez
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  • Rangers

SPOILERLetta anch'io ieri la seconda parte conclusiva. Per quanto mi riguarda la storia è promossa, ma non si tratta certo di un capolavoro. I difetti imho non sono comunque così gravi come può sembrare e la storia è stata chiaramente scritta per avere almeno un seguito (il finale è apertissimo come si può notare). Praticamente l'unico a lasciarci le penne tra i "pezzi grossi" è Sombra (vabb? mettiamoci pure Goysh che rimane comunque una mezza calzetta praticamente inutile). Non mi ha particolarmente infastidito, come invece è successo a Paco, la sequenza da "sterminatore" di Nantan. Vero che ricorda un p? anche l'impresa di Raza, ma era comunque necessaria per mostrare il suo spessore e la sua forza. Non mette secondo me in ombra Tex e i quattro pards, anche se naturalmente avrei preferito qualche scena in più d'azione da parte dei nostri. Rimangono comunque molto ben realizzate, con i nostri protagonisti: la rissa, la lezione a Marton con l'incendio del suo regno mentre lui rimane a guardare (se questa viene bocciata come non da Tex sarebbe davvero il colmo). Se la storia fosse finita così sarebbe davvero deludente, soprattutto perchè viene lasciato a piede libero Atwood, dopo che di prove anche se non ufficiali, Tex ne avrebbe anche solo per fargli sputare qualche dente. E non è neanche chiaro il destino di Marton. Naturalmente, anche senza anticipazioni sul futuro, è chiaro che la storia resta apertissima. Per me il voto rimane sul 7 :trapper:

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Per un primo commento a caldo devo dire che nel giudicare questa storia mi ritrovo sostanzialmente nell'opinione espressa da Paco. La storia e' complessivamente buona (infatti ho dato 7 nella votazione), ma per la verita' la prima parte mi era piaciuta di piu', anzi, per un albo e mezzo risulta quasi perfetta ( dialoghi e scene dal sapore Gl Bonelliano), poi nella parte finale il vero, direi quasi unico protagonista, diventa Nantan ed il ruolo di Tex mi sembra venga leggermente offuscato. Nel complesso il giudizio, come dicevo, rimane positivo e concordo nell'affermare che le storie di Borden pubblicate nell'ultimo periodo sono di un livello qualitativo soddisfacente. Per quanto riguarda i disegni e' vero che nel secondo albo si nota un maggiore calo di Ortiz, ma personalmente continuo a ritenerli pubblicabili.

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Non sono un amante dei disegni di Ortiz ( da quando mi sono iscritto, devo ricordarmi sempre di guardare il nome del disegnatore, per essere "competitivo"....:-) ), anche se non mi faccio influenzare dai disegni, per apprezzare o meno una storia. Storia, che nel complesso, si fa leggere con una certa tranquillit? e semplicit?, essendo, a mio avviso, un classico. Ho votato "buono", perchè non c'è la possibilità "discreto" che, forse, rispecchierebbe meglio il mio giudizio. Mi è piaciuto molto il "lampo" o poco più in cui c'è la solidarietà dell'uomo di colore.

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Il declino di Ortiz è evidente, ma dovremmo essere abituati - in ogni campo - alle ultime prestazioni di tante vecchie glorie, prove lontanissime da quelle incerte degli esordi come da quelle splendide della maturit?. L'ultimo Galep immagino abbia provocato imbarazzi sicuramente più forti, perchè legati all'immagine di uno dei due genitori di Tex. Ho comunque visto di peggio, di recente, e da gente assai più giovane e gagliarda del buon Josè.

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Molto bello l'incontro e il dialogo tra Nantan e Adam, rappresentanti di due etnie che dai bianchi ne hanno subite troppe di ingiustizie. Una particolarit? che a me è piaciuta molto. Sul fatto che poi ad alcuni non sia piaciuto l eroismo di Nantan dico, finalmente un indiano non è usato come carne da macello e come chi deve solo subire senza fare niente, anzi la figura di Nantan è una delle cose più convincenoi di questa storiaE poi non contiamo l importanza di Tex dal numero di pagine a lui dedicate, mi sembra assurdo

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  • Rangers

( da quando mi sono iscritto, devo ricordarmi sempre di guardare il nome del disegnatore, per essere "competitivo"....:-) ),

Per favore evita queste "frecciatine". Grazie
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quello di rendere i suoi coprotagonisti dei veri e propri

Terminator, che a ogni colpo ammazzano qualcuno, che si mettono l' senza ripari e nel giro di una pagina ti ammazzano orde di nemici: Nantan, da solo, allo scoperto, ne fa fuori 7 senza sbagliare un colpo! Ora, non è tanto l'esagerazione che non mi piace, quanto il fatto che io ammazzatine del genere (penso anche al Raza in apertura di "A sud del Rio Grande") dai quattro pards non ne ho mai viste fare - come se, dunque, tutti questi Robocop boselliani fossero meglio di loro nell'ammazzare cristiani!
Quoto le parole di Paco: la vicenda mi è piaciuta fino al primo albo, mentre il secondo mi ha purtroppo deluso. Non tanto per la presenza di un personaggio ruba-scena come Nantan (ch? anzi io amo simili personaggi) quanto perchè quest'ultimo pare davvero un Robocop, e ciò gli toglie autenticit? oltre ad imprimere un'accelerazione troppo sbrigativa all'intera vicenda. Purtroppo l'azione fine a sè stessa a me non piace, e il grosso del secondo albo è soprattutto questo, anche per colpa di un super Nantan che, quanto più diventa terminator, tanto più perde di spessore ai miei occhi. Non è un paradosso: la sua lotta per la vendetta, il suo dialogo (bellissimo) con il nero, il suo rapporto con Nitika fino a quel momento ne avevano fatto un grande personaggio; successivamente però, la sua estrema facilit? nel far fuori i nemici me lo hanno reso poco autentico, poco vero, molto super eroe messo l' per risolvere sbrigativamente una vicenda che infatti si rivela priva di bei avversari, perchè tali non sono n° Marton n° Atwood n° tanto meno un evanescente e deludente Uday.
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SPOILERVado controcorrente: per me, è stata la prima parte dell'albo (e della storia in generale) ad essere troppo incentrata sulla figura di Nantan, ivi compreso l'episodio con il nero, esageratamente buonista in quanto condito da dialoghi ridondanti e didascalici sulla prepotenza della razza bianca, ed in quanto culminato con la stucchevole promessa di Nantan (?!) di non uccidere gente innocente (.... che bisogno c'era, da parte di un ex soldato, assumere un impegno del genere con una persona che, in fondo, lo aveva solo rifocillato, ma che non gli aveva di certo salvato la vita?). La seconda parte si svolge sulla falsariga di "Giovani Assassini" (corsa contro il tempo tra due gruppi di inseguitori verso la comune preda), ma trovo nell'ordine naturale delle cose che il duello finale sia tra Uday e Nantan, per come si era sviluppata la narrazione. Direi bene i dialoghi, secchi e "texiani" al punto giusto. Un Tex forse ancora troppo serioso (con relativi "mmm..."), ma nulla di che..... incendi e pestaggi valgono il prezzo di acquisto dell'albo e tengono su la storia. Sul finale, mi ha fatto un po' specie vedere che Atwood se la sia cavata, in considerazione delle quattro persone disponibili quali testimoni (ma passi per Uday, facciamo dunque anche tre)..... anche se, forse, in realtà era il solo Marton a poter incastrare Atwood, in quanto suo diretto interlocutore.... quindi, in realtà, la sua impunit? ci può anche stare, anche se il mancato castigo lascia un po' l'amaro in bocca.

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