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TWF - Tex Willer Forum

[643/644] L'indomabile


Sam Stone
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Questo secondo albo a me è piaciuto meno rispetto al primo... Accetto le opinioni di tutti, sia chiaro, ma personalmente non ritengo si possa definire "classico" un albo che vede un duello finale senza Tex e infine il "pezzo grosso" corrotto scampare al giusto castigo e rimanere al proprio posto!!!Detto questo la storia nel complesso è una buona storia che scorre bene e piacevole, e credo che in un fumetto stiano bene anche storie "lisce" come questa...

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Non arrivo certo a dire che il secondo albo mi ha deluso, ma non posso dire, come speravo dal primo, che la storia si sia sviluppata fino a diventare un capolavoro.

S
P
O
I
L
E
R


Abbiamo, come nel primo albo, un Tex e pards che iniziano in grande spolvero, tant'? che si inizia con una didascalia che in questo momento non ho sott'occhio ma che più o meno recita qualcosa come "Tex usa i mezzi che gli sono congeniali". E altro che congeniali: si parte con i fuochi artificiali a base di dinamite.
La scena però si sposta molto rapidamente su Nantan, e su questo non vedo nulla di male; contrariamente a Tahzay non mi hanno infastidito i dialoghi con l'uomo di colore, comprensibili tra due vittime della prepotenza bianca; certo, il nero non gli ha salvato la vita ristorandolo, ma forse ha fatto qualcosa di più trattandolo come un essere umano.
Anche l'exploit di Nantan nel far fuori a man bassa i suoi avversari non urta più di tanto. Invece sono d'accordo sul fatto che il duello finale avrebbe dovuto toccare a Tex. E' vero, la logica voleva che fosse Nantan ad affrontare Uday, quindi per superare questo ostacolo occorreva il coraggio di rendere Nantan impossibilitato a duellare. O facendolo morire, oppure, in modo meno drastico, facendo sè che venisse ferito e messo fuori combattimento dallo stesso Uday, così che Tex potesse intervenire e trattare il rinnegato apache come meritava. E per evitare che il tutto potesse sminuirne la figura, Nantan avrebbe potuto essere colpito a tradimento da Uday mentre quest'ultimo mirava alla sorella Nitka, che aveva già mostrato di non avere molto a cuore definendola "solo una donna". Nantan avrebbe potuto farle scudo con il proprio corpo, Tex dava a Uday la meritata lezione e consegnava lo sconfitto e umiliato rinnegato al suo rivale nel quale, dopo una lotta interna con lo spirito di vendetta, trionfava l'indole di difensore della legge.
Si tratta comunque di un difetto veniale, e per me la storia è eccellente! ::evvai::

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Seconda parte deludente. Meno male che sono stato "prudente" nel commentare il primo albo ( quello dell' "illusione" ). :malediz... Le mie speranze di un "ritorno al passato" vanno via via affievolendosi e sono, ormai, convinto che ai "tradizionalisti" venga buttata li' qualche "esca" ( scena del saloon, uno sganassone all' arrogante colonnello, qualche "confetto" di dinamite ) ma poi, nella sostanza si prosegua, a piccoli passi, verso "cambiamenti" poco positivi per Tex..... Finali deludenti con il colonnello che la fa franca ( non me ne frega un accidenti di eventuali sequel, ma quanti se ne vogliono creare è );finali "zuccherosi" ( i due piccioncini indiani che convolano a giuste nozze ); finali con Tex "spettatore" ancora una volta;intermezzi stucchevoli ( l'incontro fra il nero e l'indiano e relativi dialoghi sui "cattivoni" dalla pelle bianca: e che mi si dice, allora, delle varie tribu' indiane in continua guerra fra loro, altro che "new age" o "armoniosa" pace.....?),;centralit?, in questo secondo albo, tutta appannaggio di Nantan con i Nostri sempre ad inseguire ( anche in questo caso non è la prima volta..);Tex che "pronuncia" sempre troppi: "mmm....", pur in presenza ( in questa avventura ) di dialoghi una spanna sopra la media "boselliana" e.... Stop. E pensare che è una storia passabile per certi aspetti, senz'altro "texiani". Il che è tutto dire ( almeno per quel che mi riguarda )... _thia- Per ora. :bandito::old:

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Rimangono buoni per un possibile ritorno:- Il colonello Atwood che resta al comando di Fort Rucker, ma notevolmente ridimensionato nelle ambizioni e nell'orgoglio, dopo aver visto fallire il suo piano e aver assaggiato sul mento il destro-sinistro di Tex.- Uday inaspettatamante(?) graziato in un impeto di generosa umanit? dal futuro cognato- Marton momentaneamente ospite della cella dello sceriffo dopo aver visto andare in fumo il suo deposito e una notevole sfoltita al gruppo dei suoi tirapiedi, ma in condizioni di essere rimesso in gioco dall'intervento dell'ultimo dei legulei- I promessi sposi Nantan e Nitika- L'ineffabile capitano Webster pronto a cavalcare di nuovo al fianco di Aquila della Notte- I famigerati guerrieri Netdahe protagonisti senza mai apparire una volta

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Che nel testo ci sia una forte retorica anti bianchi può anche essere vero, tuttavia bisogna guardare i fatti anche con un minimo di obiettivit?:alcuni "bianchi" ( e sottolineo alcuni) hanno prelevato popolazioni africane, trasferendole con la forza in America e schiavizzandole. Poi altri bianchi hanno deciso di concedere loro una libertà a parole, ma di fatto li hanno tenuti emarginati dal potere politico, economico e sociale fino a circa una ventina di anni fa. Il Ku Klux Klan esiste ancora, non me lo sono inventato io. Questo non per dire che i bianchi sono peggio dei neri, ma che vi sono brave persone e cattive persone, indipendentemente dal colore della pelle. Purtroppo vedo che ancora oggi, anche su questo forum, si continua a ragionarein termini di razza, etnia, popolo, non di individui. Tex non ci ha insegnato proprio nulla.

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Concordo shane e rilancio:l'inciso dell'incontro di Nantan in fuga con Adam non è strettamente funzionale con la narrazione generale che sarebbe proseguita comunque anche senza quella sequenza;e il fatto che ci sia con tutto il carico empatico che trasmette è un valore aggiunto alla storia che borden ha il merito di avere inserito;e lo dimostra il fatto che continuiamo a commentarlo

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Personalmente tutta la scena in casa del nero l'ho trovata uno dei momenti più belli di tutta la storia. Per niente retorica, profondamente umana - e anche realista: nella paura del nero di dover affrontare un attacco del Klan. D'altronde, se ci mettiamo nei panni dei due personaggi, le loro parole sugli uomini bianchi sono normalissime: gli indiani e i neri hanno sofferto parecchio (e soffrono ancora!) negli Usa - e nonostante questo, le parole del nero sono tuttaltro che qualunquiste.

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Come quegli incontri di calcio fatti di un'andata ed un ritorno e giocati, quindi, nell'ottica dei 180 minuti, con "Fuga Disperata" si è chiusa la prima parte di un racconto ancora lungo da sviscerare. Molte vicende sono tutt'altro che concluse (Marton&Atwood), molti personaggi hanno gran margine di sviluppo (Webster e lo stesso Nantan), quindi prendiamo questi due albi come incipit di una sceneggiatura complessivamente ancora lungi dall'essere terminata. Una buona storia nel complesso,Ortiz ha fatto molta fatica in questo secondo albo e merita rispetto solo per questo. Il tutto merita 7.

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Purtroppo vedo che ancora oggi, anche su questo forum, si continua a ragionare
in termini di razza, etnia, popolo, non di individui.
Tex non ci ha insegnato proprio nulla.

Ci ha insegnato eccome.

Difatti ( e concordo ) bianchi, neri, gialli, ecc.: bravi ce ne sono e cattivi pure.
In Africa, per es., non è che certi "neri" non abbiano compiuto efferatezze, così come i "gialli" in Asia ( Il genocidio cambogiano non dice nulla..? ). :old:
Fine OT

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Purtroppo vedo che ancora oggi, anche su questo forum, si continua a ragionarein termini di razza, etnia, popolo, non di individui. Tex non ci ha insegnato proprio nulla.

Tex è diventato capo dei Navajos proprio perchè ha a che fare con gente che ragiona in termini di etnie e razze, e noi ci schieriamo con queste... ti va meglio "parti di umanit?"? - a cui un'altra "parte di umanit?" ha fatto ripetuti torti.
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Ha ragione Cheyenne... sarebbe troppo facile dire che "alcuni individui americani hanno sterminato gli Indiani d'America"! No, è stato il popolo nordamericano (a parte qualche eccezione individuale che c'è sempre) a sterminare un altro popolo, gli Indiani d'America. Per questo il discorso tra Nantan e l'altro e sacrosanto: loro appartengono a due popoli che, proprio in quel momento, stavano soffrendo per colpa degli statunitensi!

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? stato il popolo nordamericano (a parte qualche eccezione individuale che c'è sempre) a sterminare un altro popolo, gli Indiani d'America.

Neanche, se proprio vogliamo essere precisi precisi, popoli che si erano stanziati da secoli nelle terre poi conosciute come continente americano (nord, centro e sud) sono stati sterminati da popoli giunti successivamente sullo stesso territorio. Caso vuole che i primi avessero una carnagione scura a differenza dei secondi, più chiari di pelle.
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su un punto mi sento di dare ragione a Capelli d'Argento: nel dialogo tra Nantan ed Adam c'è retorica anti bianca. Nel senso che Nantan parla di "maledetta razza" riferendosi ai bianchi e questo, oggettivamente, pone Stonewell, Atwood e Tex nello stesso calderone. Io sono un forte critico della civilt? occidentale ( che non mi piace), ma anche le altre civilt? hanno i loro difetti e questo deriva dal fatto che alla fine è il comportamento individuale che comanda. E quello di Tex è un comportamento molto diverso da quello di uno Stonewell o di un Atwood.

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Visto che qualunque lettore medio - di fumetti e non - conosce perfettamente le angherie perpetrate dal popolo bianco nei confronti di pellerossa (o indigeni) e neri (o afroamericani), avrei preferito una complicità più virile e naturale tra i due uomini, meno enfatizzata e didascalica. Bastava l'accenno al Ku Klux Klan. Tutto era chiaro, non occorreva altro. Oltretutto, non dimentichiamoci del fatto che il vero obiettivo della bramosia dei lestofanti era, nel caso di specie, il posto di agente indiano di Webster, e che tra i principali "congiurati" vi era proprio un altro pellerossa, Uday. Non c'entrava proprio nulla lo scontro tra razze. Lo stesso Nantan era (con soddisfazione) al servizio dell'"uomo bianco". Per questo ho trovato la digressione eccessiva e un po' forzata nei dialoghi e negli scambi di opinione.

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su un punto mi sento di dare ragione a Capelli d'Argento: nel dialogo tra Nantan ed Adam c'è retorica anti bianca. Nel senso che Nantan parla di "maledetta razza" riferendosi ai bianchi e questo, oggettivamente, pone Stonewell, Atwood e Tex nello stesso calderone. Io sono un forte critico della civilt? occidentale ( che non mi piace), ma anche le altre civilt? hanno i loro difetti e questo deriva dal fatto che alla fine è il comportamento individuale che comanda. E quello di Tex è un comportamento molto diverso da quello di uno Stonewell o di un Atwood.

Infatti i due se lo dicono. Sicuri di aver letto o ricordare bene?
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Hai ragione Borden. Diciamo che mi era rimasta più impressa nella mente la vignetta precedente che quella successiva.

Niente è mai univoco o semplicistico. Ogni scena o storia va letta e considerata nella sua interezza e nelle sue ambiguit?. Per es in quella scena i personaggi riflettono il loro pensiero e anche i loro pregiudizi non certo il pensiero dell'autore!Per questo ( e non mi riferisco certo a te o a queste ultime osservazioni , bada bene ! :indianovestito: ) trovo ridicolo quando certi critici "professionisti" impiccano una storia lunga due o trecento pagine a una sola scena o a una sola vignetta!
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Hai ragione Borden. Diciamo che mi era rimasta più impressa nella mente la vignetta precedente che quella successiva.

Niente è mai univoco o semplicistico. Ogni scena o storia va letta e considerata nella sua interezza e nelle sue ambiguit?. Per es in quella scena i personaggi riflettono il loro pensiero e anche i loro pregiudizi non certo il pensiero dell'autore!Per questo ( e non mi riferisco certo a te o a queste ultime osservazioni , bada bene ! :indianovestito: ) trovo ridicolo quando certi critici "professionisti" impiccano una storia lunga due o trecento pagine a una sola scena o a una sola vignetta!
Lo trovo ridicolo anchio borden.. ma secondo loro queste suddette vignette sono anti texiane.!.. e non solo giudicano male la storia ma anche la tua gestione del personaggio! :bisonte:
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Hai ragione Borden. Diciamo che mi era rimasta più impressa nella mente la vignetta precedente che quella successiva.

Niente è mai univoco o semplicistico. Ogni scena o storia va letta e considerata nella sua interezza e nelle sue ambiguit?. Per es in quella scena i personaggi riflettono il loro pensiero e anche i loro pregiudizi non certo il pensiero dell'autore!Per questo ( e non mi riferisco certo a te o a queste ultime osservazioni , bada bene ! :indianovestito: ) trovo ridicolo quando certi critici "professionisti" impiccano una storia lunga due o trecento pagine a una sola scena o a una sola vignetta!
Lo trovo ridicolo anchio borden.. ma secondo loro queste suddette vignette sono anti texiane.!.. e non solo giudicano male la storia ma anche la tua gestione del personaggio! :bisonte:
Vai a leggere gli altri miei post di quest'oggi e vedrai che la mia gestione è criticata proprio per quelle singole scene. Bos
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Mah, sinceramente mi sembra un'occasione mancata.1) Se Nantan si fosse schierato con i ribelli indiani (come si poteva predire a fine primo albo) la storia si sarebbe fatta molto più interessante. Invece risulta una storia basata sulla sola vendetta dell'Apache.2) Si poteva giocare di più sui vari intrighi. Invece già nel primo albo abbiamo la cattura del ?mandante? Marton. 3) Vista la presenza costante di Webster, credo bastassero i soli Tex e Carson in questa storia. Giusto per non appesantire. Ortiz mi è sempre piaciuto, e qui sono riuscito comunque ad apprezzarlo. Ha fatto tanto per Tex. Un gran lavoratore. Una cosa non l'ho capita: vorreste il ritorno a breve di chi??? Ma chi tra questi merita sinceramente? Forse sono/siamo un un po' saturi di Boselli, quindi vediamo un po' se le prossime pubblicazioni di altri autori ci daranno qualche soddisfazione o meno. Su Faraci ormai non nutro più speranze visto che scrive Tex da più di 7 anni, però sono curioso delle prossime avventure di Pasquale Ruju, che finora sulla regolare mi è piaciuto. Vediamo!Ah, do la sufficienza (testi + disegni)

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Mi pare di tendenza elogiare le storie con un finale aperto, con il ritorno fra qualche albo di uno dei protagonisti negativi. Moda o ispirazione che non mi trovano d'accordo, perchè i veri antagonisti degni di Tex&Co si contano sulle dita di una mano. Torner? Yama ed è minestra riscaldata, restano nel freezer tanti altri di cui io faccio volentieri a meno, ma che possono costituire materia di dibattito: chi vi aspettate, di ritorno?

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sarebbe meglio dire non che alcuni bianchi sterminarono il popolo rosso e spazzarono la loro cultura, ma che l'insieme dei bianchi commise l'orribile delitto di sterminare volutamente e in maniera pianificata un intero popolo , che una "cultura " razzista e ignorante, impose la propria volont? di "civilizzazione", che l'avidit? e la smania di possesso , l'arroganza e la prepotenza annientarono un intera civilt?. se solo alcuni bianchi fecero questo gli altri dov'erano???non è la stessa storia accaduta ai neri africani, agli indios dell'amazzonia , agli icas, maya, atzechi ecc. ecc. e guarda caso i carnefici erano sempre i bianchi!!!anch'io credo che il valore di un uomo non stia nel colore della sua pelle o nella sua cultura o nelle sue tradizioni, ma certo è che storicamente i cosiddetti bianchi hanno molto di cui vergognarsi

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