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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 29] L'orda Del Tramonto


Sam Stone
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Per non parlare della rapidit? nello schivare le pallottole. Di questo aspetto non ne ha parlato nessuno, ma guardatevi la scena in cui Carson spara a Vladar e vi accorgerete che anche quella circostanza è irreale

Modificato da Leo
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Letta anch'io, e sono un po' diviso. Pregi e difetti. Ruju dimostra personalit? nel soggetto, gestisce bene i due pard, imprime un ottimo ritmo al racconto (serrato senza essere accelerato) anche grazie a dialoghi ottimamente calibrati, crea un alone di fascino misterioso su Vladar - l'apertura, con il nemico che appare e scompare sulla collina, è magnifica - e sul Principe Florian. Molto efficace l'uso dell'elemento violento, molto presente ma mai fine a sè stesso. Roi, che fino a ieri non conoscevo, sceglie di mantenere uno stile espressionista. Sorge il dubbio che dietro ciò ci sia poca cura - Tex e Carson, ma anche gli altri personaggi, sono spesso talmente abbozzati da non essere riconoscibili - ma, anche considerando i presupposti per cui la collana dei texoni è nata e le tinte gotiche della storia, è una scelta che risulta efficace. Ad un certo punto IMHO la storia tuttavia perde mordente, con Ruju che non riesce assolutamente a sviluppare le psicologie degli antagonisti: da dove nasce la sete di sangue di Vladar, da dove la brama di potere di Florian° Quella che sembrava una sfida tra Highlander si risolve in una del tutto improbabile truffa. Altro che personaggi ben riusciti, si rivelano montagne che partoriscono il classico topolino. E ancora: del tutto inconsistente la figura di Zaira, le cui arti divinatorie tanto decantate si perdono in una spiegazione ad uso e consumo dei pard e del lettore. Il finale, con la doppia resurrezione di Vladar, rasenta, o meglio raggiunge in pieno, l'assurdo: possibile che nessuno, e specialmente Tex nel secondo caso, si accorga che il nostro è ancora vivo e vegeto? Si potrebbe aprire la consueta discussione sulla sospensione dell'incredulità, e io vi dico che c'è una fantasia credibile e una fantasia non credibile. La chiusura ad effetto, peraltro, non è neppure efficace (che fine fanno gli altri personaggià), ed è texiana quanto io, per citare un noto film di Leone, sono il nipote di Lincoln. Voti difficili, come sempre quando bisogna mediare tra estremi. Ad ogni modo, in sintesi: Soggetto: 6,5Sceneggiatura: 6Disegni: 6,5 Complessivo in stelle: 3/6 ** Ho scelto una modifica nella scala del mio giudizio complessivo: da cinque stelle passo a sei. Colpa di Grillo? :indianovestito:

Modificato da Don Fabio Esqueda
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In effetti, il significato scientifico della parola nictalopia mi pare che sia quello citato da Shane, anche se spesso viene usata impropriamente nel significato ricordato da Natural Killer. Ad ogni modo, IMHO, anche se non viene detto esplicitamente da cosa derivi la capacità visiva notturna di Vladar, la "scena con il lupo" citata da castoro66 e il discorso del principe Florian a Tex e Carson ( coi suoi cenni al vampirismo ) indirizzano il lettore più verso una spiegazione paranormale che verso una naturale.

Si tende spesso a confondere le due condizioni di nictalopia e emeralopia

Riporto le definizioni di entrambe anche se in evidente OFF TOPIC

nictalopia Condizione di buona capacità visiva nelle ore notturne: può esprimere tanto una particolare efficienza visiva in condizione di penombra (n. fisiologica), quanto la temporanea regressione di una patologica minorazione visiva nelle ore diurne (emeranopia).

emeralopia Deficitaria facolt? di adattamento visivo alla luce scarsa o crepuscolare in soggetti con visione diurna normale. L'e. è di solito una manifestazione della carenza di vitamina A, la quale condiziona la sintesi della rodopsina, substrato chimico del fenomeno dell'adattamento visivo all'oscurit?. La rodopsina è un pigmento contenuto nei bastoncelli retinici (gli elementi deputati alla visione crepuscolare), risultante dalla coniugazione di una proteina col carotenoide retinene. Per azione della luce la rodopsina si scinde reversibilmente in proteina e retinene, il quale si trasforma a sua volta in vitamina A. In presenza di questa, all'oscurit?, avviene di nuovo la sintesi della rodopsina. Si distinguono forme ereditarie e forme acquisite di e.: le prime possono verificarsi in assenza di lesioni organiche (e. essenziale), o essere legate a un'alterazione delle membrane oculari (e. delle degenerazioni tapeto-retiniche); quelle acquisite esprimono essenzialmente un'insufficiente produzione a livello epatico, o un ostacolato assorbimento a livello intestinale della vitamina A. Queste ultime possono manifestarsi in forma epidemica nelle popolazioni malnutrite.

Ha poi ragione Pedro Galindez che la sceneggiatura induce a pensare al sovrannaturale (come peraltro nel recente risvegli di Zagor dove è stata introdotta una spiegazione razionale assai discutibile) anche se poi tutto viene ricondotto a una normalit? esasperata dalla visione notturna alle capacità fisiche di Vladar.
La scena del lupo può anche essere interpretata come uno stato di soggezione nell'animale che riconosce istintivamente una belva più forte di lui.
Quanto al discorso di Florian è da inquadrare nel suo desiderio di far apparire sovrannaturale Vladar allo scopo di risultare ancora più eroico affrontandolo a apparentemente eliminandolo.

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Segnalo una piccola imprecisione che mi sembra non sia stata ancora messa in evidenza da nessuno. A pagina 102 nell'ultima vignetta la nipote di Florian si esprime dicendo "mio padre" invece di "mio zio".

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Segnalo una piccola imprecisione che mi sembra non sia stata ancora messa in evidenza da nessuno. A pagina 102 nell'ultima vignetta la nipote di Florian si esprime dicendo "mio padre" invece di "mio zio".

Hai ragione l'ho notato anch'io solamente che non avendo al momento ancora finito di leggere la storia, non volevo pronunciarmi, avendo un remoto pensiero che forse sarebbe sopraggiunto un ulteriore personaggio nella vicenda..
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Segnalo una piccola imprecisione che mi sembra non sia stata ancora messa in evidenza da nessuno. A pagina 102 nell'ultima vignetta la nipote di Florian si esprime dicendo "mio padre" invece di "mio zio".

La solita piccola svista che capita sempre e che chissà come mai è sfuggita ad almeno cinque letture consecutive dei professionisti prima di andare in stampa ma non alla prima di un comune lettore dopo la stampa. :lol2:
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Il texone che mi aspettavo, in cui speravo anzi di piu'. Ruju imbastisce un meccanismo narrativo quasi perfetto, la trama risulta avvincente e la lettura risulta piacevole dall'inizio alla fine. Nulla da dire sulla gestione dei due pards e particolarmente riuscita la caratterizzazione degli altri protagonisti della vicenda, Vladar in primis oltre ad una notevole Zaira, gitana dal sangue caliente protagonista del colpo di scena finale. Anche la parte grafica risulta convincente, con Roi che con il suo tratto essenziale riesce molto bene a descrivere in immagini l'atmosfera gotica di cui e' imperniato il racconto. Nel complesso una storia che si adatta molto bene allo spirito con cui sono stati ideati a suo tempo i texoni. Giudizio complessivo dell'albo: ottimo.

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Ma secondo voi potremmo sentir parlare in un futuro dei Florian o della zingara Zaira?

Con "I Florian" immagino che tu intenda Felicia, visto che lo zio è morto. Mah... io non vedo che ruolo potrebbe avere in storie future. Quanto alla zingara, è un altro discorso. Non credo, però, che Ruju pensi già a un suo possibile ritorno... tuttavia nei serial di lunga durata capita spesso che personaggi che si pensava di usare solo una tantum siano in seguito ritornati, quindi chissà?
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Segnalo una piccola imprecisione che mi sembra non sia stata ancora messa in evidenza da nessuno. A pagina 102 nell'ultima vignetta la nipote di Florian si esprime dicendo "mio padre" invece di "mio zio".

Hai ragione l'ho notato anch'io solamente che non avendo al momento ancora finito di leggere la storia, non volevo pronunciarmi, avendo un remoto pensiero che forse sarebbe sopraggiunto un ulteriore personaggio nella vicenda..
E' vero, l'avevo notata immediatamente anche io.
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Storia molto buona creata ad arte da Ruju per le matite di Roi, sceneggiatura quindi un p? horror ma senza debordare oltre un certo livello, un western insolito anche se abbastanza scontata come struttura narrativa. Un facoltoso nobile che si vuole impadronire di una ridente valle e dei suoi abitanti con mezzi alquanto diversi dal solito metodo texano e una banda di misteriosi criminali comandati da una specie di mostro sanguinario con poteri sovrannaturali con al suo fianco una misteriosa donna, danno a questa storia una atmosfera giusta che tiene sempre vivo l'interesse di chi legge portandolo fino alla fine con la giusta dose di suspence. Proprio a trovare un difetto: lo scontro di Carson con Vladar, prima ferito di striscio, precipita nelle acque sottostanti rimanendo a galla senza colpire rocce o altri oggetti e poi precipita dalla cascata senza subire danni, una dose di vero c... !Il finale in questo caso ha una vera fine senza appelli e nel modo forse più corretto, con un filo di ulteriore suspence e impegnando tutti i personaggi in un girotondo fulmineo. Che dire una storia molto buona, i disegni di Roi mi sono piaciuti abbastanza anche se mancano vignette di ampio respiro a parte forse quella del castello, questo suppongo sia un limite del disegnatore con le storie western, quindi rimandato a settembre se ci sarà un settembre per lui.

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Una bellissima storia piena di atmosfere lugubri e notturne esaltata da disegni eccezionali, magari qualcuno storcer? il naso per i volti dei pards a volte molto sfumati e non esattamente definiti, ma il risultato è comunque di notevole livello. Altro valore aggiunto è stato quello di rimanere, pur lasciando il dubbio per tutto l'albo, al di qua del soprannaturale.

Un'Arizona che ricalca l'est europeo, castelli, principi, assassini che paiono tratti da racconti sui vampiri, la notte come ambiente naturale... tutti fattori che esulano dalla classica scenografia texiana e che sono stati gestiti al meglio, così come anche il linguaggio, con espressioni veramente riuscite in bocca ai pards. Anche i personaggi principali sono stati tutti azzeccati, a partire dal misterioso e tostissimo Vladar, un cattivo come ce ne vorrebbero a dozzine, il viscido Florian, la vendicativa Zaira, gli innamorati Felicia e Bruce, ognuno con un profilo ben definito e perfettamente funzionali alla trama. Che ha una conclusione bellissima, dove Tex non è protagonista ma non se ne sente la mancanza, lasciando spazio alla vendetta di una donna innamorata e abbanonata. Tex e Carson sono giostrati benissimo, sono messi in difficolt? ma riemergono sempre come veri mattatori. Il solo limite che trovo a questa storia è la gestione poco convincente degli indiani. All'inizio, quando attaccano i rangers e Tex non vuole morti, mi sembra una concessione, un voler essere buoni a tutti i costi un po' fuori luogo; alla fine, sembrano arrivare da Tex giusto in tempo per procurargli i cavalli, come dei deus ex machina. Avessero partecipato all'attacco, magari con un diversivo, sarebbe stato molto più convincente. Comunque poca roba che non cambia di molto il giudizio: storia da 8 è 8,5.
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Finita la lettura del Texone di Roi e Ruju.... ahh una storia maiuscola con Tex e Carson padroni della scena finalmente, la prsenza di cattivi di spessore come Vladar non fanno altro che esaltarne l'azione ancora di più. Belle le atmosfere create dal tratto di Corrado Roi che come ho già detto lo vedrei assolutamente sulla serie regolae, un Tex e un Carson originali dal tratto nuovo , ma a differenza di quel che ho letto precedentemente riconoscibilissimi e perfetti per storie come queste. La lettura la ripeter? ancora perchè per questioni di tempo ho dovuto leggerlo a "rate"... non potendo dargli una continuit? che questo Texone meritava. Complimenti a Ruju che ci regala una storia ben strutturata, dove per versi diversi Florian,Zaira e Vladar hanno uno spessore rilevante nello svolgersi degli avvenimenti. E un complimento anche a Boselli in veste di curatore per la gestazione di questo albo che metto tra i migliori della biblioteca degli speciali usciti fin ora. Per me un 8 alla storia e un 9 pieno ai disegni...:)

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Altra grande prova di Ruju -ave_ . I disegni di Roi esaltano ancora di più la sceneggiatura magistrale di Pasquale dove ha inserito personaggi fantastici. Un bel otto se la merita questa storia.

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Ahim?... dopo aver visto la copertina e le prime tavole, per questo texone ho delle aspettative molto basse (anche se lo prender? lo stesso), sia per la storia (conte bulgaro ullu l', castello ullu l'...) che per i disegni (mi sa che è proprio il segno di Roi che non mi piace, visto che anche l'ultimo suo speciale per Nathan Never non l'ho gradito granch?). :unsure:

Dopo aver quasi finito la seconda lettura, confermo quanto scrivevo qualche tempo fa. Appena finisco spiego perchè. :asd:
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Ed eccomi qua :D Partiamo da soggetto/sceneggiatura: il Texone si sa che - spesso, se non sempre - è una 'palestra' per provare/proporre nel mondo texiano situazioni, luoghi, personaggi, ambientazioni, sempre o quasi sempre con disegnatori 'estranei' alla serie regolare, o vere e proprie guest star (Magnus è l'ovvio esempio) che solitamente non disegnano per casa Bonelli. Anche in questo texone la tradizione è rispettata: Ruju propone un soggetto dalle forti tinte gotiche, a partire dal castello del conte Florian, la provenienza di tanti dei personaggi (non si capisce se gli sgherri di vladar siano anche loro tutti di provenienza est europea, come lo sgherro catturato da tex, o se ci sono anche malviventi 'indigeni', ma non è fondamentale saperlo), l'alone di mistero che circonda vladar - e le sue capacità di muoversi e vedere nel buio, la forza, l'abilità nell'uso del machete (? un machete?), l'occhio che credo sia giallo come quello dei lupi, coperto dall'occhialino rotondo alla john lennon, e l'uso di pastrano e cilindro, nessuna delle quali cose eran così facili da incontrare nel west - o lo stesso conte costantin (chi ?, da dove viene, dove va, un fiorino...), il passaggio segreto, la bella zingara... da un momento all'altro mi aspettava di vedere Aigor o Frau Blucher :asd: :asd: Ma scherzi a parte, la trama oltre ad essere insolita è anche ben congegnata, fino alla narrazione della zingara avevo una mezza idea che vladar fosse il conte stesso (magari con l'aiuto di qualche pozione tipo quelle del diablero o degli uomini giaguaro o delle creature del texone di de angelis) o qualche figlio segreto in cerca di chissà quale vendetta... e invece no, il solito GomBlotto per impadronirsi di terreni e pascoli :shifty: Tex e Carson sono proposti (forse l'unico punto un po' più debole della trama) come i consueti implacabili uomini di legge ed investigatori (con un sostanziale aiuto nel finale da parte di Bruce e della zingara Zaira), ma senza picchi particolari (quante volte abbiamo già visto colpi di striscio alla tempia, quanti tuffi nel fiume con le rapide e le cascate... :-) )Per quello che riguarda la trama, ampiamente promossa con voto tra il 7 e l'8. Dove - personalmente - il voto scende parecchio è nella resa grafica. Visto il soggetto proposto, è cosa logica pensare di affidare la parte grafica ad un disegnatore noto sia per il suo lavoro da illo tempore su dylan dog, ma anche per la sua ecletticit? e capacità di spaziare da un genere all'altro come Roi (anche se nemmeno il suo speciale di nathan never mi ha affatto entusiasmato). Ma c'è un grosso ma: non mi riferisco a quanto qualcuno ha già detto come mancanza di definizione di tex e carson, quanto per il fatto che tex e carson, dal loro ingresso a soccorso dell'unico superstite della carovana, fino alla morte del conte florian, sono resi - soprattutto tex - in maniera assolutamente monoespressiva. Dall'inizio alla fine (persino nella scena in cui carson le prende da vladar), conservano sempre la stessa identica espressione che peraltro non esprime alcuna emozione - sdegno, rabbia, determinazione, prudenza, arroganza, sollievo, ecc. - che persino clint eastwood nella famosa battuta di sergio leone aveva più espressivit? di questo tex e di questo carson. Il fatto che gli altri personaggi - dalle vittime degli attacchi di vladar, agli sgherri di questo ultimo, gli indiani ute, la figlia del conte e bruce, la zingara zaira, il conte florian, e lo stesso vladar - alternino una gamma di emozioni e di espressioni a seconda del contesto e della situazione, tex e carson viaggiano dall'inizio alla fine dritti come fusi e senza muovere un sopracciglio (so che può suonare quasi eretico, ma l'aggettivo che mi viene in mente ?: in maniera 'robotica'; la prima tavola in cui appaiono, a pag. 38, la dice tutta). La mia - personalissima - impressione è che Roi si sia trovato 'schiacciato' dal compito di disegnare il personaggio-simbolo di casa bonelli, su cui si sono cimentati disegnatori anche di notevole spessore internazionale (e che a molti disegnatori di texoni in passato, per loro stessa ammissione, ha fatto tremare i polsi) e si sia... non so, come 'rifugiato' in un tex (ed un carson) sempre uguale a sè stesso. Affidato ad un altro disegnatore (non dico un villa od un civitelli, ma anche per esempio al letteri dei tempi del diablero o dei fiori della morte, per dire), sarebbe venuto fuori un texone assolutamente degno di nota. Qui mi rimane l'impressione invece di un'occasione sprecata, di un compitino svolto per raggiungere la sufficienza per la difficolt? intrinseca del tema (disegnare un texone) proposto. Poi ci sono un paio di tavole assolutamente rimarchevoli (la prima immagine del castello in costruzione, la fattoria distrutta dalle fiamme) dove Roi fa vedere che sa disegnare, e anche bene. Ma nel complesso onestamente non mi sento di promuovere il risultato finale per quanto riguarda la parte grafica. Voto tra 5,5 e 6-. Il risultato sotto la sufficienza porta al ribasso anche il voto complessivo, tra il 6+ e il 6,5. Alcune sviste notate qua e l':- pag. 83, chi ha scritto il lettering s'è dimenticato una lettera ed è venuto fuori "Da qualcosa o quacuno, chissà";- pag. 120, l'agricoltore Benson ha la pistola nella cintura come la terrebbe un mancino, ma poche pagine dopo (p.124) spara allo sgherro catturato da tex con la destra;- nel finale, si scopre che vladar deve la sua 'invulnerabilità' ad una cotta di maglia, che altro non sarebbe che una maglia fatta di anelli di ferro come usavano i cavalieri medioevali fino al quindicesimo secolo; riparava, e solo in parte, dai colpi di taglio di spada, ma - come scoprirono a loro spese per esempio anche i conquistadores - una cotta di maglia è assolutamente inutile contro un proiettile di pistola (o di fucile, con cui florian stende vladar da cavallo). Forse Ruju pensava ad un escamotage in un'epoca in cui il giubbotto in kevlar era ancora lungi da essere inventato, ispirato anche dalla lastra di ferro usata da clint eastwood (e parodiata da franco e ciccio :asd: ), ma la cotta di maglia non è assolutamente in grado di proteggere da un proiettile. Augh ho finito.

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- nel finale, si scopre che vladar deve la sua 'invulnerabilità' ad una cotta di maglia, che altro non sarebbe che una maglia fatta di anelli di ferro come usavano i cavalieri medioevali fino al quindicesimo secolo; riparava, e solo in parte, dai colpi di taglio di spada, ma - come scoprirono a loro spese per esempio anche i conquistadores - una cotta di maglia è assolutamente inutile contro un proiettile di pistola (o di fucile, con cui florian stende vladar da cavallo). Forse Ruju pensava ad un escamotage in un'epoca in cui il giubbotto in kevlar era ancora lungi da essere inventato, ispirato anche dalla lastra di ferro usata da clint eastwood (e parodiata da franco e ciccio :asd: ), ma la cotta di maglia non è assolutamente in grado di proteggere da un proiettile. Augh ho finito.

Ma infatti Vladar non usava la cotta come antiproiettile, ma per proteggersi dall'umidit? della notte, particolarmente insidiosa nel nord Arizona come nell'Europa dell'est. L'invulnerabilità ai proiettili gli era conferita dalla sua rude tempra, trafitta infine soltanto da colei che gli aveva intenerito il cuore. A me i disegni di Roi non sono dispiaciuti affatto e ribadisco il mio 8 alla storia.
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Non direi che l'usbergo fosse completamente inutile per Vladar; anche con Tex che gli spara da pochi metri nel finale, gli consente comunque di cavarsela con un paio di ossa rotte, come esplicitamente detto nel dialogo finale tra lui e Zaira ( in cui comunque si puntualizza che gli aveva consentito di uscire completamente indenne dalle fucilate del principe Florian ); oltretutto ( se non ricordo male ) non si riesce nemmeno a vederlo bene, sicch? forse sarà stato più affine alla lastra di ferro di Eastwood che alla cotta di maglia del Frodo de "Il signore degli anelli".
Una curiosità: nel 1895, qualche anno dopo quelli in cui si dovrebbe svolgere l'azione del Texone, il leader politico bulgaro Stefan Stambolov, che era stato primo ministro del principe Alessandro di Bulgaria ( il grande nemico del principe Florian del nostro Texone ) e del suo successore Ferdinando, venne ucciso da alcuni sicari che lo gettarono a terra e gli fracassarono la testa a coltellate ( anzich? provare a colpirlo al cuore ) perchè sapevano che sotto le vesti indossava un giubbetto corazzato; non so se Ruju conoscesse questo fatto, ma comunque la cosa aggiunge IMHO un ulteriore tocco di plausibilit? storica alla trama.

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  • Rangers

Arrivo ultimo a commentare questo Texone, anche se l'ho letto ormai già da una settimana abbondante. Vado un p? controcorrente rispetto ai tanti giudizi positivi che mi hanno preceduto. Nonostante sia una bella lettura, con una buona trama e personaggi interessanti, non ha convinto pienamente. Non solo per i disegni di Roi che in alcune sequenze ho trovato "strani" o comunque non hanno mi hanno soddisfatto pienamente. Anche la storia me l'aspettavo di un gradino più alto, ma come si dice "non tutte le ciambelle riescono coi buchi" o più probabimente "? difficile accontare tutti". Di Ruju perferivo lo stile più western adottato in "La prova del Fuoco" che al momento considero il suo capolavoro, oppure le ottime storie "Mezzosangue" e "Le Catene della Colpa". Questa la posiziono allo stesso livello delle sue due primissime apparse negli Almanacchi del West, ciò non significa che siano brutte, dato che quelle storie a me erano già piaciute all'epoca, quando invece altri le avevano giudicate negativamente. In questo Texone, quello che imho non funziona è il finale "sgonfio" quando ci accorgiamo che c'è una spiegazione logica e reale. Cosè com'? capitato nel Texone disegnato da Civitelli e nel maxi Alaska, se l'autore avesse seguito l'alternativa diciamo così "fantastica" il livello sarebbe stato molto ma molto più alto. Certo qui non siamo su Dampyr o su Dylan Dog, n° tantomeno su Zagor, ma ricordiamoci che anche Tex ha vissuto esperienze fuori dalla normalit? e sappiamo già che ne rivivr? ancora di emozionanti. Però in questo caso mi sento di dire che l'occasione è stata sprecata, io Vladar l'avrei valutato meglio se fosse stato davvero un licantropo o una specie di vampiro. Avrei sfruttato meglio la situazione gotica, tenebrosa ed inquietante. Avrei visto meglio quindi un altro Raphael Tenebres come in Omicido a Bourbon Street. Detto questo la storia comunque mi è piaciuta, buonissimo l'uso dei personaggi e dei pards sempre in linea con quanto fatto dal grande Pasquale fino ad ora. Il mio voto totale è quindi un 7, fosse stata seguita la strada che mi aspettavo avrei dato sicuramente un voto molto più alto. Questo è quanto, attendo il buon Pasquale con quella che sarà sicuramente un'altra avventura western sula serei Regolare a Luglio - Agosto :):trapper:

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Roi non va al west ma è il west ad andare da Roile atmosfere si piegano al talentuoso disegnatore come fecero per Magnuscerto difficile pensarlo sulla serie regolare ma certamenteun'ottima scelta sul texone, buona anche la trama di Ruju. Devo dire che rimandendo su artisti di grosso calibro mi ha sconvolto econquistato di più il Bacilieri sullo Special Dampyr che vi consiglio di leggere.voto finale 7,5

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Assolutamente d'accordo con Gilas2 il Texone di Magnus è inarrivabile. Bacillieri è fantastico, su Napoleone lo adoravo per i disegni e mi piacquero anche le sceneggiature. Davvero un Tex disegnato e perchè no anche scritto da Bacillieri sarebbe una trovata geniale e quasi sicuro un successo.

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Ma che vuol dire che "Roi non ha disegnato le foglie una per una"? Era ovvio che Roi non disegnasse così!Ogni disegnatore ha un suo stile personale, e quello di Roi è certamente agli antipodi di quello meticolosissimo e dettagliato di Magnus (anzi, del Magnus del Texone)... paragone più improprio non si poteva fare.

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Proprii o improprii che siano, trovo sciocco fare simili paragoni. Ogni bravo disegnatore ha le sue specifiche caratteristiche che si possono valutare, ma mai comparare. Poi, soprattutto, c'è il gusto personale che, proprio perchè personale, varia da individuo ad individuo.

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