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TWF - Tex Willer Forum

Recensione Ubc Della Storia I Giovani Assassini


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Anch'io voglio esprimere riprovazione per il commento di UBC. La Storia di Borden "I giovani assassini" ?, a mio parere, di altissimo livello, e per nulla in contrasto con i canoni texiani fissati da G. L. Bonelli. Io credo che molti lettori siano ora in trepida attesta dei seguiti della storia, ed è ciò che occorre per sostenere le vendite di Tex.

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GL Bonelli nell' avventura di Cruzado fa compiere un grosso sbaglio a Tex, che poi si rende conto che molti innocenti sono morti e in un paese se la prendono con lui, non per niente parte per fermare gli indiani ribelli. Quanti anni sono passati? Non è certo finito Tex! Sappiamo che ci sarà un seguito, lo aspettiamo con ansia: Boselli fai presto!

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Beh, che dire, dissento totalmente dalla recensione di Ubc. Questa è sicuramente una delle migliori storie degli ultimi anni, finale compreso, originale indubbiamente, fuori dai canoni classici fin che si voglia, ma credibile a prescindere dai sequel che verranno. Per anni il tiro a bersaglio preferito è stato Nizzi di cui si è detto di tutto e di più arrivandone a mettere in dubbio le sue doti di sceneggiatore quasi indipendentemente dalle storie che si pubblicavano di quell'autore, ora è Boselli che sembra entrato nel miro di questi recensori. Questa avventura è sè un'ottima storia western ma è soprattutto una splendida avventura di Tex e speriamo di leggerne ancora molte come questa (semmai ci sarebbe da obbiettare sulla parte grafica, ma questo è un capitolo a parte).

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Peste che delirio quella critica!Evidentemente ricercano attenzioni quelli della ubc... e Borden f? benissimo a non volersene curare e rispondere, che vengano qui sul forum a leggere i commenti dei veri lettori. Potevano criticare Tex, o come hanno fatto, dicendo che non è più sul binario del suo creatore, o dicendo che le storie si ripetono (cosa che ho letto altrove) (e dunque non si spiegherebbero la quantit? di lettori che ha). Beh con questa storia possono vedere quanto è vario il tralcio di vite di Tex.

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Non so, è da un po' di tempo che mi pare essere in atto su ubc una campagna contro Boselli, non me ne spiego le ragioni....

Beh, su questo forum la campagna è decisamente "pro". Quindi pari e patta, no ?Che ve state a lament? è blablabla
Leggiti l'albo, obiettivamente, senza cercare di farti condizionare dai tuoi pregiudizi, e poi ne parliamo. La campagna non è pro Boselli, non ne ha bisogno, è lo sceneggiatore n°1 che abbiamo, peccato che non tutti se ne rendano conto. La campagna è si, assolutamente pro, ma solo sulle storie di Boselli, che ultimamente non ne ha sbagliato una.
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Sono d'accordo con Ymalpas. La storia va giudicata in sè, non in funzione del suo autore. Boselli per me ha scritto 5 o 6 autentici capolavori, molte storie bellissime come quest'ultima, alcune sufficienti e ha preso qualche legittima cantonata ( " un ranger ha tradito" e " Alaska" che non mi piacciono proprio). Il mio giudizio sull'autore Boselli è pertanto davvero positivo, ma se mi ritrovassi tra le mani un'altra storia come le due che ho citato non esiterei a giudicarla negativamente. Cosè come avrei detto che "Giovani assassini" è una storia bellissima anche se a scriverla fosse stato Faraci o un altro sceneggiatore.

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Ritengo che Boselli sia davvero "troppo" gentile a dibattere le considerazioni di ubc (eccessivamente critiche). Anche io penso che l'autore abbia sempre ragione e, in questo caso, parliamo anche del curatore della testata.....

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Ho già detto quello che penso di questa storia e dei punti criticati da UBC. Nel leggere la loro recensione mi viene da chiedere quale sia il Tex che conoscono loro. Sicuramente non è il mio n°, a quel che vedo, quello di gran parte dei lettori. Per me il solo fatto che abbia messo ai voti la sorte di Rodelo, ben sapendo quale sarebbe stato il responso, significa che aveva già deciso. Un conoscitore di uomini come lui non poteva non sapere come si sarebbero divisi i voti. Quindi, come sempre, mi fido di lui, e aspetto di vedere come evolver? la storia nei due seguiti. Betta, non vorrei sbagliare, ma mi sembra che Il segno di Cruzado sia di Nolitta. Ma ciò non cambia la sostanza: Tex ha commesso degli errori di valutazione nella sua carriera, anche nelle storie di Bonelli, non vedo perchè non possa capitare di nuovo. Eppure io continuo a pensare che in questo caso la scelta fosse quella giusta. Vedremo.

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Ho già detto quello che penso di questa storia e dei punti criticati da UBC. Nel leggere la loro recensione mi viene da chiedere quale sia il Tex che conoscono loro. Sicuramente non è il mio n°, a quel che vedo, quello di gran parte dei lettori. Per me il solo fatto che abbia messo ai voti la sorte di Rodelo, ben sapendo quale sarebbe stato il responso, significa che aveva già deciso. Un conoscitore di uomini come lui non poteva non sapere come si sarebbero divisi i voti. Quindi, come sempre, mi fido di lui, e aspetto di vedere come evolver? la storia nei due seguiti. Betta, non vorrei sbagliare, ma mi sembra che Il segno di Cruzado sia di Nolitta. Ma ciò non cambia la sostanza: Tex ha commesso degli errori di valutazione nella sua carriera, anche nelle storie di Bonelli, non vedo perchè non possa capitare di nuovo. Eppure io continuo a pensare che in questo caso la scelta fosse quella giusta. Vedremo.

La penso come Atha. Anch'io credo che la scelta (dei due Kit e di conseguenza di Tex, che in definitiva la ha avallata) sia giusta e che Kid Rodelo virer? definitivamente diventando un personaggio positivo (Borden a volte si innamora dei suoi cattivi e credo proprio che questo sia uno di quei casi). Su Cruzado confermo che la storia era di Nolitta: l' sè l'errore di valutazione era macroscopico e censurabilissimo, talmente indigesto per me da rendermela una delle peggiori storie della saga.
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Caro Shane, anch'io la penso come te, ma quella frase di Borden sul TERTIUM DATUR mi fa pensare il contrario. Credo voglia riabilitarlo del tutto. Cosa che andava bene per Bronco Lane o per Parkman, molto meno per il Kid, anche secondo me. Comunque è inutile fare previsioni o cercare di capire cosa passa in quella vulcanica mente. Chi vivr? vedrà.

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E spero che potrai riuscire a gestire la cosa perchè l'autore della recensione ti ha per così dire messo davanti a due bivi pericolosi dalla difficile uscita: la frattura dei pards o la perdita di infallibilt? e carattere di Tex. Sono molto, molto preoccupato. Spero che tu riesca ad uscirne perchè chi ti ha scritto la recensione non è tuo amico e direi che vuole distruggerti sul piano professionale oltre che personale. Spero che tu possa dare una risposta appropriata sia a questo autore di ubc che a noi su questa faccenda maledettamente spinosa.

Mi riallaccio a questo intervento perchè si è arrivati a 25 pagine, a leggere, rileggere e intrecciare commenti e recensioni, e anzich? avvicinarsi al punto cruciale, ogni volta ci si allontana un po' di più.

Il punto cruciale è questo: dobbiamo VERAMENTE ancora domandarci se Tex può/non può fare certe cose?
La vera, reale novità del finale di questa storia è la visione di un Tex tormentato sul da farsi sulla sorte di un uomo (che lo sia negli "intermezzi" fra una pagina e l'altra, non conta.... conta quello che viene tradotto su carta), e che alla fine sceglie - consapevolmente - di non seguire il suo istinto, in favore di una soluzione meditata e, per certi versi, sofferta.
E' una novità, o no? S?, lo ?. Ed in quanto tale, fa discutere. Come Tex battuto in duello da Ruby Scott, Tex "circu?to" da Alison, Tex che infila le manette a Andy Wilson, o che si libera con una ginocchiata nelle "zone nobili" di O'Bannon.
A questo punto il nodo cruciale non è domandarsi se sia giusta, sbagliata, se rovini la storia, se l'Autore possa o non possa farlo in nome dell'ortodossia.
L'Autore, per definizione, può tutto. Ed in questo sono d'accordissimo con Borden.
Io, come lettore e fruitore del prodotto (pagante, a scanso di equivoci), mi sento però autorizzato a dire che di queste "novità" a sensazione non avverto, francamente, il bisogno. Perchè la riconoscibilit? dei comportamenti del personaggio, in una saga seriale, per me è importantissima.
Il Tex di Bonelli ha fatto tutto ed il contrario di tutto: ha assassinato a sangue freddo, ha freddato uomini in fuga oramai inermi colpendoli alle spalle, ha commesso errori di valutazione, si è mostrato impaurito, è stato eccessivamente spaccone e violento con personaggi deboli o poco pericolosi, ha dimenticato di punire dei lestofanti e dei criminali.
Tuttavia, nessuno si sognerebbe di dire che tali comportamenti di Tex siano assi portanti del suo modo di essere e di comportarsi.
Dove voglio arrivare? Vengo al punto: nulla di male sul fatto che comportamenti "anomali" (per scelta consapevole, disattenzione, funzionalit? alla trama, e così via) vengano inseriti in una storia di Tex; non è un peccato mortale. Quando, tuttavia, si giunge al punto di accompagnare con tale unanimit? di elogi un comportamento anomalo (palesemente, e volutamente anomalo, nelle intenzioni dell'Autore), allora mi sorge il sospetto che la nuova (anzi, la vera) dicotomia non sia tra "tradizionalisti" e "avanguardisti", ma tra coloro che leggono Tex in funzione di Tex (e giudicano la storia, per larga parte, in questa chiave), e coloro che invece leggono Tex perchè è scritto bene, ha trame coinvolgenti ed è sceneggiato e disegnato benissimo.
Personalmente, sono molto soddisfatto della lettura quando riconosco il mio Tex ideale in quello che vedo evoluire nella storia. Quando così non ?, la lettura ne risulta condizionata.
Allora, senza alcuno spirito polemico, la domanda che pongo ?: la riconoscibilit? del personaggio è ancora un valore aggiunto di questa testata, o il lettore di oggi adora - piuttosto - essere sorpreso da trovate sempre inedite? Finiremo per avere una casistica di situazioni dal non poter più dire: "Tex è così, si comporta così", perchè tutto sarà possibile? E questo sarà un valore aggiunto, o l'inizio di un sentiero particolarmente ripido e irto di insidie?

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Se la discussione si sposta sulla personalit? e il comportamento di Rodelo, fermo restando che naturalmente borden sapeva già come continuare a utilizzarne il personaggio e che difficilmente si lascer? scappare indicazioni in tal senso, provo a dire la mia. Sia un Kid ravveduto come ipotizzato da Leo, che una precisa scelta di campo tra i cattivi, potrebbe rappresentare una situazione troppo banale e prevedibile. Perchè non pensare a un Rodelo che provato dalle menomazioni fisiche, appagato dalla ottenuta vendetta e inserito in un contesto di serenit? familiare con la gemella e il futuro marito (o perchè no, marito) si comporta come dice Leo da buono. Quando all'improvviso un fantasma emerso dal passato riaccende in lui la scintilla e l'istinto del killer, dandogli anche la scossa per superare l'invalidit? fisica, recuperare l'uso delle gambe e l'abilità con la pistola che abbiamo visto essere micidiale anche con la sola mano sinistra. E potrebbe così ritornare la figura del vendicatore sanguinario disposto a raddrizzare vecchi torti al prezzo di sangue anche innocente, fio a rimettersi nei guai al punto da richiedere un nuovo intervento dei pards, magari richiamati da Mike allo scopo di trovare il Kid prima che sia tropo tardi.

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allora mi sorge il sospetto che la nuova (anzi, la vera) dicotomia non sia tra "tradizionalisti" e "avanguardisti", ma tra coloro che leggono Tex in funzione di Tex (e giudicano la storia, per larga parte, in questa chiave), e coloro che invece leggono Tex perchè è scritto bene, ha trame coinvolgenti ed è sceneggiato e disegnato benissimo.
Personalmente, sono molto soddisfatto della lettura quando riconosco il mio Tex ideale in quello che vedo evoluire nella storia. Quando così non ?, la lettura ne risulta condizionata.
Allora, senza alcuno spirito polemico, la domanda che pongo ?: la riconoscibilit? del personaggio è ancora un valore aggiunto di questa testata, o il lettore di oggi adora - piuttosto - essere sorpreso da trovate sempre inedite? Finiremo per avere una casistica di situazioni dal non poter più dire: "Tex è così, si comporta così", perchè tutto sarà possibile? E questo sarà un valore aggiunto, o l'inizio di un sentiero particolarmente ripido e irto di insidie?

Bell'intervento Tazhay.


Non nego che io sia molto attratto da come il fumetto è scritto e anche da una certa dose di novità. Tuttavia continuo a credere che il finale di Giovani assassini non sconfessi Tex e il suo carattere. Semplicemente, lo mette di fronte ad una situazione inedita, e di conseguenza inedito è il suo comportamento. Tex non è messo in discussione. Lo sarebbe se di fronte ad una situazione classica Boselli gli avesse fatto tenere un comportamento differente dal consueto. In questo caso, però, la situazione è totalmente nuova (e ciò questo a me piace), talmente inconsueta che non si può dire a priori come dovrebbe comportarsi Tex: qualsiasi suo comportamento è legittimo e plausibile, senza che ciò lo renda meno riconoscibile o meno fedele ai canoni GLBonelliani.

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  • Collaboratori

A pensarci bene, poi, non so se sia la prima volta in cui Tex è chiamato a giudicare della sorte di un mutilato paralitico.

Mi sono andato a guardare le pagine de "La voce misteriosa" per via proprio del precedente dell'uomo sulla sedia. E' un falso paralitico e muore impallinato nei panni del mostruoso scimmione. Piuttosto a pagina 8 del n° 46 "Il sicario" Tex rimprovera a Sam di aver imbracciato il fucile ed impallinato Mayumba alle spalle. Queste le testuali parole di GLB:

- "non avresti dovuto sparare, Sam"
- "Quel furfante per poco non mi faceva un buco supplementare nella zucca"
- "Quel furfante era una donna".

Tex aveva sentito il timbro della voce, Mayumba non era un fiorellino di campo, eppure in quanto donna, non andava uccisa. Questo per spiegare che l'atteggiamento verso Dallas, in questa storia, non è molto diverso da quello che aveva concepito Bonelli 40 anni fa.

Anche il precedente di "Satania" in cui Tex si fa giocare da Stern, falso paralitico, depone a favore della scelta di Boselli. GLB si serve ripetutamente dello stratagemma perchè sa che agli occhi di Tex questi uomini sono da compiangere e non da mandare al patibolo.

Di nuovo, "Giovani assassini" ha che non ci troviamo di fronte a dei falsi invalidi, ma Tex ha davanti a se un giovanotto, poco più di un ragazzo, con gli anni del figlio, condannato a vivere costretto su una sedia.

I suoi dubbi, come li esprime nella pagina finale, mi sembrano dunque più di forma che di sostanza. La differenza mi pare sostanziale.

Poi perchè voti contro, pur dando per scontato l'esito finale dei tre voti a favore e dei due contro, non è tanto questione di barbaro giustizialismo (com'? forse nelle corde di Tiger Jack, che vota pure lui contro) quanto perchè il votare a favore andrebbe in fondo contro quegli ideali di giustizia più genuina che sono stati quelli di settanta anni d'avventure . Ma in cuor suo, si vedano i precedenti nella serie che gli impongono di non infierire sui deboli e le donne, sa che le porte del carcere o la botola del patibolo non possono aprirsi per il povero Kid. In questo, secondo me, non c'è grande differenza tra GLB e Boselli, non c'è assolutamente straniamento del personaggio come afferma G. Loi. Di nuovo nella storia di Boselli c'è solo la situazione, la prima volta di un vero paralitico e mutilato, che merita forse, anche per il grande Tex, un momento di riflessione in più, condiviso con i pard.

Boselli giostra con il quartetto non in funzione del solo Tex, ma dota ognuno dei personaggi che lo attorniano di un anima propria.
Pretendere che prenda da solo tutte le decisioni e poi lamentarsi che nelle storie dell'ultimo Nizzi Tex è troppo solista e il vecchio cammello è troppo rincoglionito... è assurdo!
Pretendere un maggiore uso del quartetto nelle storie di Tex e assimilare gli altri pard a dei cloni di Tex, senza autonomia, incapaci di ragionare con la propria testa, quanto ha senso? Viogliamo dei pard non delle marionette.
Nella recensione di ubc invece si parla di divisione, di solco profondo creato nel quartetto. Non saranno più gli stessi. A pensarla così mi sa che invece si va contro la tradizione. Mi viene quasi da scrivere come GLB a proposito delle domande troppo complicate o filosofiche che facevano i malcapitati intervistatori di turno: da prendere a revolverate tutti critici che pensano che Tex non sia sana lettura, libera da sofismi, ma oggetto di trattati universitari.

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  • Sceriffi

allora mi sorge il sospetto che la nuova (anzi, la vera) dicotomia non sia tra "tradizionalisti" e "avanguardisti", ma tra coloro che leggono Tex in funzione di Tex (e giudicano la storia, per larga parte, in questa chiave), e coloro che invece leggono Tex perchè è scritto bene, ha trame coinvolgenti ed è sceneggiato e disegnato benissimo.
Personalmente, sono molto soddisfatto della lettura quando riconosco il mio Tex ideale in quello che vedo evoluire nella storia. Quando così non ?, la lettura ne risulta condizionata.
Allora, senza alcuno spirito polemico, la domanda che pongo ?: la riconoscibilit? del personaggio è ancora un valore aggiunto di questa testata, o il lettore di oggi adora - piuttosto - essere sorpreso da trovate sempre inedite? Finiremo per avere una casistica di situazioni dal non poter più dire: "Tex è così, si comporta così", perchè tutto sarà possibile? E questo sarà un valore aggiunto, o l'inizio di un sentiero particolarmente ripido e irto di insidie?

Bell'intervento Tazhay.


Non nego che io sia molto attratto da come il fumetto è scritto e anche da una certa dose di novità. Tuttavia continuo a credere che il finale di Giovani assassini non sconfessi Tex e il suo carattere. Semplicemente, lo mette di fronte ad una situazione inedita, e di conseguenza inedito è il suo comportamento. Tex non è messo in discussione. Lo sarebbe se di fronte ad una situazione classica Boselli gli avesse fatto tenere un comportamento differente dal consueto. In questo caso, però, la situazione è totalmente nuova (e ciò questo a me piace), talmente inconsueta che non si può dire a priori come dovrebbe comportarsi Tex: qualsiasi suo comportamento è legittimo e plausibile, senza che ciò lo renda meno riconoscibile o meno fedele ai canoni GLBonelliani.

Mi pare che Leo abbia colto il punto - che è anche il nodo della critica di UBC: secondo loro, Tex in quella situazione non ci si sarebbe dovuto trovare! Lo sceneggiatore, semplicemente, non avrebbe dovuto creare una situazione senza sbocco, senza via d'uscita, nella quale ogni scelta sarebbe stata comunque una sconfitta. Che è poi l'atteggiamento che è stato (quasi) sempre tenuto dagli sceneggiatori che si sono alternati su Tex: in una storia classica, Rodelo sarebbe semplicemente morto per le ferite riportate.

E invece qui Boselli - per le sue esigenze di autore, che pensa che Rodelo sia un personaggio che abbia ancora qualcosa da dire - sceglie una strada completamente nuova. Che mette Tex in una situazione da cui, al momento, sembra uscito sconfitto. Ma rimanendo Tex, agendo da Tex, coerente a tutta la sua storia! Quindi a me (e anche alla maggior parte dei lettori, a leggere i commenti in rete) questa scelta è piaciuta!

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Pretendere che prenda da solo tutte le decisioni e poi lamentarsi che nelle storie dell'ultimo Nizzi Tex è troppo solista e il vecchio cammello è troppo rincoglionito... è assurdo! Pretendere un maggiore uso del quartetto nelle storie di Tex e assimilare gli altri pard a dei cloni di Tex, senza autonomia, incapaci di ragionare con la propria testa, quanto ha senso? Viogliamo dei pard non delle marionette.

Quoto e straquoto quanto dice Ymalpas, che secondo me coglie alla perfezione il valore (sè, il valore!) della scelta della votazione. A mio avviso poche altre volte il quartetto dei pards è stato ritratto in maniera così vitale - "vitale" proprio nel senso che indica Ymalpas, di persone con una propria autonomia psicologica e decisionale.
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Lo pensi anche tu? Allora la mia non è paranoia? :lol2: Diciamo che hanno cominciato ad attaccare (non solo me, ma le scelte della Casa editrice) subito dopo la morte di Sergio (ed è QUESTO che non posso perdonare) con argomenti pretestuosi e voti risibili , come dare UNO all'Almanacco La pista dei fuorilegge. Vabb?, cerco di essere filosofo. Nizzi ha subito per anni, ora tocca a me. Dev'essere uno sport.  :indianovestito:

Ma no... la verità è che loro volevano darti 10 ma nello scrivere il voto hanno omesso lo zero per la fretta :trapper: A parte gli scherzi, non ti curar di loro... non mi sembra che abbiano molto seguito, evidentemente il pubblico preferisce impiegare il tempo leggendo belle storie di Tex checch? ne dicano questi grandi critici con il canone sul tavolo e la mente illuminata. D'altronde l'Italia è la patria dei commissari tecnici di calcio del lunedì... vuoi che non si trovino dei volenterosi che ti spieghino come si scrive Tex?
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Secondo me, Tazhay, il fatto che Tex si trovi di fronte ad una scelta difficile e tormentata, e decida di consultarsi con i suoi amici, in cui peraltro ripone piena fiducia al punto tale da affidargli più di una volta la sua vita, non può essere considerato un comportamento anomalo. Il giorno che, per esempio, Tex Volter? le spalle al pericolo pur di salvarsi la vita, chieder? conto allo sceneggiatore e farà presente che quello non è Tex!

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Secondo me, Tazhay, il fatto che Tex si trovi di fronte ad una scelta difficile e tormentata, e decida di consultarsi con i suoi amici, in cui peraltro ripone piena fiducia al punto tale da affidargli più di una volta la sua vita, non può essere considerato un comportamento anomalo. Il giorno che, per esempio, Tex Volter? le spalle al pericolo pur di salvarsi la vita, chieder? conto allo sceneggiatore e farà presente che quello non è Tex!

Ovviamente, non è quello il punto. Ai voti si va quando il disaccordo è insanabile. Nella mia opinione, decisioni così importanti possono aprire al confronto, ma non possono lasciare dubbi irrisolti o, addirittura, rimpianti. Ma ancora una volta, non è il singolo episodio che va focalizzato, quanto il concetto di fondo: esistono ancora delle caratteristiche essenziali di Tex (che non siano le solite, trite e ritrite, di ogni eroe...... lealt?, altruismo, generosit?, e blablabla), o è tutto possibile, in nome dello sviluppo della storia?
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Ho già detto quello che penso di questa storia e dei punti criticati da UBC. Nel leggere la loro recensione mi viene da chiedere quale sia il Tex che conoscono loro. Sicuramente non è il mio n°, a quel che vedo, quello di gran parte dei lettori. Per me il solo fatto che abbia messo ai voti la sorte di Rodelo, ben sapendo quale sarebbe stato il responso, significa che aveva già deciso. Un conoscitore di uomini come lui non poteva non sapere come si sarebbero divisi i voti. Quindi, come sempre, mi fido di lui, e aspetto di vedere come evolver? la storia nei due seguiti.

E' esattamente così. Ma sul futuro di Rodelo e sul suo comportamento staremo comunque a vedere. Non giudicate ciò che in anticipo non è giudicabile. :indianovestito:
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A pensarci bene, poi, non so se sia la prima volta in cui Tex è chiamato a giudicare della sorte di un mutilato paralitico.

Mi sono andato a guardare le pagine de "La voce misteriosa" per via proprio del precedente dell'uomo sulla sedia. E' un falso paralitico e muore impallinato nei panni del mostruoso scimmione. Piuttosto a pagina 8 del n° 46 "Il sicario" Tex rimprovera a Sam di aver imbracciato il fucile ed impallinato Mayumba alle spalle. Queste le testuali parole di GLB:

- "non avresti dovuto sparare, Sam"
- "Quel furfante per poco non mi faceva un buco supplementare nella zucca"
- "Quel furfante era una donna".

Tex aveva sentito il timbro della voce, Mayumba non era un fiorellino di campo, eppure in quanto donna, non andava uccisa. Questo per spiegare che l'atteggiamento verso Dallas, in questa storia, non è molto diverso da quello che aveva concepito Bonelli 40 anni fa.

Anche il precedente di "Satania" in cui Tex si fa giocare da Stern, falso paralitico, depone a favore della scelta di Boselli. GLB si serve ripetutamente dello stratagemma perchè sa che agli occhi di Tex questi uomini sono da compiangere e non da mandare al patibolo.

Di nuovo, "Giovani assassini" ha che non ci troviamo di fronte a dei falsi invalidi, ma Tex ha davanti a se un giovanotto, poco più di un ragazzo, con gli anni del figlio, condannato a vivere costretto su una sedia.

I suoi dubbi, come li esprime nella pagina finale, mi sembrano dunque più di forma che di sostanza. La differenza mi pare sostanziale.

Poi perchè voti contro, pur dando per scontato l'esito finale dei tre voti a favore e dei due contro, non è tanto questione di barbaro giustizialismo (com'? forse nelle corde di Tiger Jack, che vota pure lui contro) quanto perchè il votare a favore andrebbe in fondo contro quegli ideali di giustizia più genuina che sono stati quelli di settanta anni d'avventure . Ma in cuor suo, si vedano i precedenti nella serie che gli impongono di non infierire sui deboli e le donne, sa che le porte del carcere o la botola del patibolo non possono aprirsi per il povero Kid. In questo, secondo me, non c'è grande differenza tra GLB e Boselli, non c'è assolutamente straniamento del personaggio come afferma G. Loi. Di nuovo nella storia di Boselli c'è solo la situazione, la prima volta di un vero paralitico e mutilato, che merita forse, anche per il grande Tex, un momento di riflessione in più, condiviso con i pard.

Boselli giostra con il quartetto non in funzione del solo Tex, ma dota ognuno dei personaggi che lo attorniano di un anima propria.
Pretendere che prenda da solo tutte le decisioni e poi lamentarsi che nelle storie dell'ultimo Nizzi Tex è troppo solista e il vecchio cammello è troppo rincoglionito... è assurdo!
Pretendere un maggiore uso del quartetto nelle storie di Tex e assimilare gli altri pard a dei cloni di Tex, senza autonomia, incapaci di ragionare con la propria testa, quanto ha senso? Viogliamo dei pard non delle marionette.
Nella recensione di ubc invece si parla di divisione, di solco profondo creato nel quartetto. Non saranno più gli stessi. A pensarla così mi sa che invece si va contro la tradizione. Mi viene quasi da scrivere come GLB a proposito delle domande troppo complicate o filosofiche che facevano i malcapitati intervistatori di turno: da prendere a revolverate tutti critici che pensano che Tex non sia sana lettura, libera da sofismi, ma oggetto di trattati universitari.

Condivido in toto.


clap

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Secondo me, Tazhay, il fatto che Tex si trovi di fronte ad una scelta difficile e tormentata, e decida di consultarsi con i suoi amici, in cui peraltro ripone piena fiducia al punto tale da affidargli più di una volta la sua vita, non può essere considerato un comportamento anomalo. Il giorno che, per esempio, Tex Volter? le spalle al pericolo pur di salvarsi la vita, chieder? conto allo sceneggiatore e farà presente che quello non è Tex!

Ovviamente, non è quello il punto. Ai voti si va quando il disaccordo è insanabile. Nella mia opinione, decisioni così importanti possono aprire al confronto, ma non possono lasciare dubbi irrisolti o, addirittura, rimpianti. Ma ancora una volta, non è il singolo episodio che va focalizzato, quanto il concetto di fondo: esistono ancora delle caratteristiche essenziali di Tex (che non siano le solite, trite e ritrite, di ogni eroe...... lealt?, altruismo, generosit?, e blablabla), o è tutto possibile, in nome dello sviluppo della storia?
Tranquillo. Non tutto è possibile. Ho già detto che Rodelo mi serviva così per scrivere il SORPRENDENTE seguito, che altrimenti sarebbe stato impossibile nel modo in cui l'ho pensato. Ma non è per questo che ho scelto la strada della votazione. Potevo anche risolvere in altro modo. Io sono contrario al comportamento autoritario dell'autore. I personaggi hanno le loro motivazioni e spinte interne. La votazione l'hanno voluta loro, l'ha voluta Tex. E' un grave errore pensare che siano UGUALI e la pensino tutti e quattro allo stesso modo. Gravissimo errore: inorridisco a pensare come sarebbe una storia di Tex scritta da uno di quelli di uBC (ed è noto che sarebbe una loro ambizione :indianovestito:) con certi ragionamenti rigidi e talebani che sono il contrario del pensiero glbonelliano. I pards la pensano allo stesso modo, sè, ma con SFUMATURE differenti. Sapete che GL amava i quattro moschettieri. Beh, loro la mettevano sempre ai voti! Ma il risultato era sempre quello che desiderava D'Artagnan... :trapper:
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Direi che con questo intervento borden ha finalmente dato una risposta ai punti contestati da ubc. 1) infallibilit? di Tex nel giudicare le persone: Tex può anche sbagliare anche se lo fa di rado. 2) La messa ai voti rispetta la singola personalit? dei pards non rendendoli succubi della volont? di Tex. Forse Nizzi sotto sotto ci aveva abituati a questi due dogmi inalterabili. Ora che borden ha espresso chiaramente il suo pensiero non posso che condividerlo in toto. Per risolvere certe controversie basta semplicemente parlare senza attaccare nessuno o trincerarsi nelle proprie posizioni. E' chiaro autore di ubc? Leggi e medita insieme a quelli che ti spalleggiano.

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una storia di Tex scritta da uno di quelli di uBC (ed è noto che sarebbe una loro ambizione :indianovestito:)

Ecco, ora si spiegano molte cose _ahsisi Io comunque gliela farei scrivere una storia: giusto per capire cosa sanno fare questi grandi criticoidi super esperti e portatori del sacro verbo texiano :lol2:
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